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La trasformata di Fourier
A meno che la funzione f non sia periodica, niente e garantito sulla convergenza della serie
ad f al di fuori dellintervallo (`, `). Se abbiamo intenzione di utilizzare le serie di
Fourier per rappresentare landamento della f su tutto R, piu grande scegliamo ` piu grande
sara lintervallo in cui la serie di Fourier segue landamento della funzione di partenza.
Definizione 4.1 Si dice supporto di na funzione la chiusura dellinsieme in cui la
funzione e non nulla. Il supporto di f solitamente si indica con sprt(f ).
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70 4.1. LA TRASFORMATA DI FOURIER COME LIMITE DELLA SERIE DI FOURIER
i
n
F(n/l) e
l i x
F( ) e
1
l
n 1 n n+1
l l l
1 n i n x
Figura 4.1 Larea del rettangolo ombreggiato e F e l . Poiche
` `
= n/` e d = 1/`, la (1.2) e la somma di Riemann dellintegrale (1.3).
In base a queste considerazioni possiamo ricavare una maniera per rappresentare tutte le
funzioni integrabili su R (anche se non periodiche) in maniera simile (le serie di Fourier)
utilizzata nel capitolo precedente per le funzioni periodiche.
Loperatore F e definito per tutte le funzioni f L1 (R). Per quanto riguarda lim-
magine di F osserviamo che
Z
f (0) =
b f (x) dx e quindi |fb(0)| kf kL1 (R) .
Quindi fb() e una funzione limitata. Inoltre, la trasformata di Fourier di una funzione
integrabile gode di alcune proprieta di regolarita. Ad esempio, se f (x) e regolare e a
supporto compatto, si puo verificare che fb() e la sua derivata fb0 () sono continue ed
integrabili.
Infatti, se
( 1
0 se |x| > 1
f (x) = [1,1] (x) =
1 se |x| 1
1 1
si ha:
Figura 4.2 La funzione [1,1] (x).
Z Z 1
fb() = [1,1] (x) e
ix
dx = eix dx =
1
x=1
1 ix 2 ei ei 2
= e = = sin().
i
x=1 2i
Si noti che mentre f (x) L1 (R) altrettanto non si puo dire di fb() dato che
Z
sin()
d = .
Osserviamo infine che quanto descritto non e in contraddizione con le affermazioni fatte
alla fine del paragrafo precedente dato che la funzione f non e continua.
Esempio 4.1 Calcoliamo la trasformata di Fourier della funzione f (x) = [a,b] (x).
Procedendo analogamente a quanto fatto nellosservazione 1.1 si ha:
b a se = 0
fb() = 1 ia .
(e eib ) se 6= 0
i
Si noti che fb() e una funzione continua e tale che lim||0 |fb()| = 0, infatti |fb()| < 2/
per 6= 0.
Se b = a, la trasformata di f (x) e
2a se = 0
fb() = 2 .
sin(a) se 6= 0
A questo risultato saremo potuti arrivare anche in base alla proprieta di riscalamento
(proposizione 1.2): osserviamo che [a,a] (x) = [1,1] (x/a) e quindi
2a se = 0
[a,a] (x) () = [1,1] (x/a) () = 11 [1,1] (x) (a) = a 2 sin(a) se 6= 0
b b b
a
a
ovvero lo stesso risultato ottenuto precedentemente per via diretta.
Esempio 4.2 Calcoliamo la trasformata di Fourier di f (x) = e|x| . Procedendo per via
diretta, dalla definizione di trasformata segue
Z
f () =
b e|x| eix dx =
Z Z 0
x(1+i)
= e dx + ex(1i) dx =
0
Z
= ex(1+i) ex(1i) dx =
0
x=+ x=+
1 x(1+i)
1 x(1i)
= e + e =
1 + i
x=0 1 i
x=0
1 1 2
= (1) + (1) = .
1 + i 1 i 1 + 2
Allora, f (x) = f1 (x) + f2 (x) inoltre f2 (x) = f1 (x). Possiamo calcolare per via diretta
1
fb1 () = . Sfruttando la proprieta di riscalamento,
1 + i
1 b
fb() =fb1 () + fb2 () = fb1 () + f1 =
| 1| 1
1 1 2
=fb1 () + fb1 () = + = .
1 + i 1 i 1 + 2
Dimostrazione Abbiamo visto (cfr. esempio 1.1) che la proprieta e vera per le funzioni
caratteristiche degli intervalli. Per la linearita delloperatore di trasformazione vale anche
per tutte le loro combinazioni lineari. Se f L1 (R), dalla definizione di integrale di
Riemann sappiamo che possiamo approssimare f con funzioni a scalini. Sfruttando la
proprieta di passaggio al limite della trasformata segue lenunciato.
Proposizione 4.4 Sia f L1 (R) e sia fb() la sua trasformata di Fourier. Allora:
Si verifica facilmente che gP (x) = e|x| e che gD (x) = sgn(x)e|x| . Calcolare le trasformate
di Fourier di g, gD e gP verificando che gbP () R, che gbD () e immaginaria pura e che
gb() = gbP () + ib
gD (). Facendo i calcoli,
Z x=
2 2 1 i
ex eix dx = ex(1+i)
gb() = 2 = =2 .
0 1 + i x=0 1 + i 1 + 2
In base allosservazione 1.3 concludiamo che
2 2i
gbP () = Re (b
g ()) = , g ()) =
gbD () = i Im (b .
1 + 2 1 + 2
La verifica di questo risultato per via diretta e lasciata al lettore.
Proposizione 4.5 (di traslazione o di ritardo) Sia f L1 (R) e sia fb la sua trasfor-
mata di Fourier. Se x0 R, la funzione f (x x0 ) e trasformabile secondo Fourier ed ha
come trasformata eix0 fb().
Esempio 4.4 Calcoliamo la trasformata di Fourier
di (
1 se a x < 0
f (x) = . 1
1 se 0 x a
a
Scriviamo f (vedi figura 1.3) in una forma piu a
conveniente:
1
f (x) = [a,0] (x) + [0,a] (x) =
a a Figura 4.3
= [ a , a ] x + + [ a , a ] x .
2 2 2 2 2 2
h ib sin ()
Dallosservazione 1.1 sappiamo che [1,1] (x) () = 2
.
h ib sin (a)
per la proposizione 1.2: [a,a] (x)
() = 2
Proposizione 4.6 (di prodotto per unesponenziale) Sia f L1 (R) e sia fb la sua
trasformata di Fourier. Per ogni 0 R la funzione ei0 x f (x) e trasformabile secondo
Fourier e la sua trasformata e fb( 0 ).
Dimostrazione Osserviamo innanzitutto che |ei0 x f (x)| = |f (x)| e quindi che ei0 x f (x)
L1 (R).
Z Z
ei0 x f (x) () = ei0 x f (x)eix dx = eix(0 ) f (x) dx = fb( 0 ).
b
Esempio 4.5 Possiamo sfruttare la 1.6 per calcolare le trasformate di Fourier di funzioni
della forma f (x) cos(0 x) o della forma g(x) = f (x) sin(0 x).
Dalle formule (??),
1 i0 x 1 b
+ ei0 x )f (x) () =
b
[f (x) cos(0 x)] () = (e f ( 0 ) + fb( + 0 ) .
b
2 2
Analogamente,
1 i0 x 1 b
ei0 x )f (x) () =
b
[f (x) sin(0 x)] () = (e f ( 0 ) fb( + 0 ) .
b
2i 2i
Abbiamo poi definito la trasformata di Fourier mediante la formula fb() = 2F (). Questo
procedimento suggerisce di utilizzare la (1.5) per ottenere una formula di inversione per la
trasformata di Fourier. Dimostreremo che
Z
1
f (x) = fb()eix dx.
2
Con v.p. abbiamo indicato il valore principale dellintegrale, definito dal limite che
compare nella (1.6).
Per poter scambiare lordine di integrazione dobbiamo verificare che la funzione (t, ) 7
f (t)ei(tx) sia L1 (R). Questo pero e vero poiche |ei(tx) | = 1 e che f L1 (R).
Quindi,
Z Z Z
1 1 1
fb()eix d = f (t) eit d =
2 2 2
Z Z
sin((t x)) sin(t)
= f (t) dt = f (x + t) dt =
(t ) t
Z 0 Z
sin(t) sin(t)
= f (x + t) dt + f (x + t) dt.
t 0 t
e che
Z Z
sin(t) 1 sin(t)
I= f (x + t) dt f (x + 0) = [f (x + t) f (x + 0)] dt.
0 t 2 0 t
Dimostreremo che questultimo integrale tende a zero per . Sia T > 0, scomponiamo
I in tre parti nel modo seguente
Z T Z
f (x + t) f (x + 0) sin(t)
I= sin(t) dt + f (x + t) dt
0 t T t
Z
sin(t)
f (x + 0) dt. (4.8)
T t
ed indichiamo con I1 , I2 , I3 i tre addendi al secondo membro della (1.8); si ha
1
Z Z
sin(t)
|I2 | |f (x + t)| dt, |I3 | |f (x + 0)| dt
T T t
poiche f L1 (R) e per la (1.7), per ogni > 0 esitste T > 0 tale che per ogni T > T ,
|I2 | < e |I3 | < . Quindi,
Z
T f (x + t) f (x + 0)
|I| = 2 + sin(t) dt .
0 t
f (x + t) f (x + 0)
g(t) = L1 ([0, T ]); per il lemma di Riemann-Lebesgue 1 , |I1 | 0 se
t
.
In definitiva, se fissiamo T > T e passiamo al limite per nella (1.8), |I| 0
ovvero Z
sin(t) 1
lim f (x + t) dt = f (x + 0). (4.9)
0 t 2
Corollario 4.2 (formula di dualita) Sia f L1 (R), di classe C 1 a tratti e sia f hat la
sua trasformata di Fourier. Se fb() e tale che
fb( + 0) + fb( 0)
fb() = , allora F[fb()](x) = 2f (x).
2
1 Lemma 4.1 (di Riemann-Lebesgue) Per ogni funzione g L1[a,b]
si ha:
Z b Z b
lim g(x) sin(x) dx = 0, lim g(x) cos(x) dx = 0.
a a
Per una dimostrazione, che omettiamo, del lemma di Riemann-Lebesgue si veda, ad esempio, G.C. Barozzi,
Matematica per lIngegneria dellInformazione, Zanichelli, proposizione 3.2-1.
1
Esempio 4.6 La trasformata di Fourier di f (x) = . Usando la definizione, ci
1 + x2
troviamo a calcolare lintegrale
eix
Z
fb() = dx
1 + x2
per calcolare il quale non sono sufficienti tecniche elementari ed e necessario ricorrere alla
teoria dei residui (cfr. ??). La formula di dualita ci permette di aggirare lostacolo e
calcolare la trasformata di Fourier di f in maniera piu semplice: nellesempio 1.3 abbiamo
2
visto che la trasformata di Fourier di gP (x) = e|x| e gbP () = . Dalla formula di
1 + 2
dualita,
b
1 1
fb() = gbP (x) () = gbbP () = gP () = e|| .
2 2
1
In definitiva, F () = e|| .
1 + x2
Dalle ipotesi di regolarita di f il termine finito dellintegrazione per parti si annulla, quindi
F[f 0 (x)]() = i fb().
Osservazione 4.4 La proposizione 1.6 continua a valere anche nel caso di funzioni f con
derivata soltanto continua a tratti.
0 se x < a a
a + x se ax<0
ga (x) =
ax se 0x<a
0 se xa a a
Dimostrazione Z
d b d
f () = eix f (x) dx.
d d
Con qualche calcolo si verifica che e possibile derivare sotto lintegrale. Quindi,
Z Z
d ix
e f (x) dx = eix (ix)f (x) dx = F [(ix)f (x)] ().
d
Corollario 4.4 Supponiamo che la funzione f (x) L1 (R) sia tale che xn f (x) L1 (R)
(e quindi sia trasformabile secondo Fourier) per un certo n > 0. Allora la trasformata di
Fourier fb() di f (x) e derivabile n volte e si ha
dn b
f () = F [(ix)n f (x)] ().
d n
2
x
Esempio 4.8 Calcoliamo la trasformata di Fourier della
Z gaussiana f (x) = e .
2
x +ix
Usando la definizione, dovremo calcolare fb() = e dx. Il calcolo di questo
integrale, in generale, non e agevole; si verifica facilmente pero che
Z Z
x2 2
f (0) =
b e dx = 2 ex dx = .
0
2
Osserviamo pero che f 0 (x) = 2xex = 2xf (x) e passiamo alle trasformate di Fourier
di entrambi i membri:
[f 0 (x)] () = i fb()
b
d b
[xf (x)] () = i [(ix)f (x)] () = i f ()
b b
d
2
Facendo i calcoli, fb() = e /4 ovvero, la trasformate di Fourier di una gaussiana e
ancora una gaussiana.
Si verifica che valgono le ipotesi del teorema di Fubini e quindi che e possibile scambiare
lordine di integrazione. Quindi,
Z Z
fb() = eix f2 (x s) dx f1 (s) ds =
Z Z
ixs i(xs)
= e f1 (s) e f2 (x s) dx ds =
Z
= eixs f1 (s) ds fb2 () = fb1 ()fb2 ().
Esempio 4.9 Consideriamo di nuovo la funzione impulso triangolare gia vista nelle-
sempio 1.7. ga (x) puo essere scritta anche in forma di convoluzione:
Z
ga (x) = [ a , a ] [ a , a ] (x) = [ a , a ] (s) [ a , a ] (x s) ds.
2 2 2 2 2 2 2 2
1 La trasformata di Fourier 1
1.1 La trasformata di Fourier come limite della serie di Fourier . . . . . . . . . 1
1.2 Proprieta della trasformata di Fourier . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.3 Inversione della trasformata di Fourier . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.4 Trasformate di Fourier e derivazione. Convoluzioni . . . . . . . . . . . . . . 10
1.5 Tavole riassuntive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
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