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Figura 1.1
Figura 1.2
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Si definisce la tensione t
dF
t=
dA
a) b) F
igu
ra
1.3
F
iss
ato
un
sistema di riferimento sul piano dA potremo quindi definire le 3 componenti della tensione agente su
un generico piano dA (Figura 1.3b).
Cambiando la giacitura di dA, cambieremo in generale le tensioni agenti. In generale, in un corpo
qualsiasi soggetto a carichi, possiamo definire lo stato di sollecitazione in un punto del corpo
immaginando di ritagliare nel punto del corpo un cubetto elementare: su ciascuna faccia del cubetto
agiranno forze normali e tangenziali (Figura 1.4), che definiscono il tensore degli sforzi.
Figura 1.4
Per quanto riguarda le deformazioni, in modo analogo a quanto fatto per le tensioni, avremo le
deformazioni longitudinali (legate alle variazioni di lunghezza) e quelle angolari (legate alle
variazioni degli angoli).
Trazione
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Figura 1.5
Sollecitazione di trazione: su una trave di lunghezza l viene applicata una forza F agente lungo lasse
della trave stessa (Figura 1.5).
Sotto lazione del carico si ha lallungamento l.
Il carico F genera nelle sezioni perpendicolari allasse della trave delle tensioni normali alla sezione:
F
= .
A
La trave di lunghezza iniziale l, sotto lazione di F, si allunga di l. La deformazione longitudinale :
l
=
l
Se il materiale lineare e sono costanti sulla sezione. Vale la legge di Hooke: ut tensio sic vis ,
cio:
= E
Sostituendo:
F l Fl
= E l=
A l E A
E: modulo di elasticit, modulo di Young (N/mm2)
Si pu estrarre un cubetto (che non ha dimensioni, identifica solo dei piani di taglio) dalla trave e
rappresentare su esso lo stato di sforzo. In questo caso lunica azione , in direzione assiale (Figura
1.6).
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Figura 1.6
Figura 1.7
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Compressione
Su una trave di lunghezza iniziale l agisce un carico F assiale che provoca un accorciamento l della
trave.
Figura 1.8
F l
Valgono le stesse leggi della trazione, quindi: = , = .
A l
Figura 1.9
Un caso di compressione si pu verificare quando una trave impedita a subire lallungamento
conseguente ad una dilatazione termica. Per esempio la trave in figura 1.10 lunga l, incastrata alle
due estremit, a causa della variazione di temperatura T subisce una dilatazione termica.
Figura 1.10
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Questo allungamento impedito dai vincoli, che devono quindi esercitare una reazione tale da
impedire lallungamento l :
lEA l TEA
F= e, sostituendo ottengo F = = E A T
l l
quindi nella trave nasce uno sforzo di compressione
F
= = E T
A
N.B. In regime elastico (piccole deformazioni) vale la sovrapposizione degli effetti, quindi posso
pensare che la situazione finale della trave sia la somma dellallungamento dovuto allespansione
termica e dellaccorciamento dovuto alla reazione vincolare:
Figura 1.11
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Flessione pura
Figura 1.12
Mf
max =
W
W = modulo di resistenza (riportato in Tabella 1.1)
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Torsione
Figura 1.13
deformazione
b
b
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Figura 1.14
Mt R Mt
max = =
Jp Wp
Figura 1.15
La legge di Hooke mette in relazione le tensioni con gli scorrimenti ( : deviazione totale rispetto
allangolo retto):
E
= G, G=
2(1 + )
G: modulo di elasticit tangenziale ( 80770 MPa per lacciaio).
: modulo di Poisson ( 0.3 per lacciaio)
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Taglio
Figura 1.16
La forza T applicata sul piano della sezione della trave e quindi perpendicolarmente al suo asse
(Figura 1.16). Leffetto del taglio quello di produrre uno scorrimento tra due sezioni contigue, e
quindi delle sollecitazioni tangenziali che agiscono nel piano della sezione.
Consideriamo la tensione nel punto P e rappresentiamola sul cubetto (Figura 1.17). Le due facce a e
a tendono a scorrere una rispetto allaltra per effetto del taglio. Se per sul cubetto agissero solo
queste , esso tenderebbe a ruotare, per cui nascono per reciprocit le tensioni che agiscono sulle
facce b, b:
=
Figura 1.17
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Le non sono costanti nella sezione, ma nulle sui bordi scarichi e massime al centro (Figura 1.18).
Figura 1.18
T
Il valore medio dato da med dA = T
med dA = T med = , mentre il valore massimo dipende dal tipo di sezione:
A
A A
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sezioni circolari: max = med
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Le deformazioni che nascono sono deformazioni angolari (Figura 1.19), = G .
b /2
b
/2
Figura 1.19
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
J XX W Jp Wp
D4 D3 D4 D3
x
D
y
64 32 32 16
D 3 d
4
D3 d4
D
x
d
(
D4 d 4 ) 32
1 4
D
(D4 d 4 ) 1
16 D
64 32
y
y
x h b h3 b h2
12 6
b
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Tensioni nominali
Le tensioni fin qui calcolate sono le tensioni nominali, cio calcolate con i metodi di Scienza delle
Costruzioni, ovvero sotto le seguenti ipotesi:
materiale elastico lineare, isotropo, omogeneo
corpo di forma prismatica
strutture corrispondenti alle ipotesi di Saint-Venant (no forze di volume, prismi caricati sulle
basi)
x xy xz
xy y yz
xz yz z
Noto lo stato di sollecitazione in un punto, importante poter conoscere le sollecitazioni indotte lungo
determinate direzioni.
Sforzi principali
Le tensioni principali p in un punto sono per definizione quelle che agiscono su piani ove la
sollecitazione puramente normale al piano ( = 0 ). Le tensioni principali si indicano come 1,2,3 o
anche I,II,III.
Le direzioni principali sono quelle lungo le quali agiscono le p .
PROPRIET DEGLI SFORZI PRINCIPALI
Si pu dimostrare che:
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
in cui il valore della tensione pari alla media delle tensioni normali =
( x + y + z ) pi il
m
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deviatore degli sforzi, che lo stato di sforzo ottenuto dalla differenza tra il tensore dello stato di
sforzo di partenza e quello idrostatico.
Figura 1.20
Il tensore idrostatico cambia volume del cubetto, mantenendone inalterata la forma, mentre il
deviatore degli sforzi tende a distorcerlo.
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Qualunque siano le direzioni utilizzate per calcolare la m, il tensore idrostatico resta sempre uguale.
Infatti, la somma delle tensioni normali resta sempre uguale, qualsiasi sia il sistema di riferimento
scelto per definire il cubetto, e costituisce il primo invariante dello stato di sforzo:
I1 = 1 + 2 + 3 = x + y + z
Circoli di Mohr
Consideriamo una barra sottoposta a trazione:
Figura 1.21
F = o A
Figura 1.22
Vogliamo vedere come cambia la tensione al cambiare della giacitura del piano su cui osservo le
tensioni:
F = t A
Figura 1.23
Per lequilibrio: F = t A = A
ab
A' =
cos
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
ab t'
t' = o ab o = t'= o cos o > t'
cos cos
Come varia t al variare di ?
Lo scompongo nelle componenti normale e tangenziale.
Figura 1.24
Quindi:
o o cos 2
o cos 2
= + = o
2 2 che si pu anche scrivere 2 2
o
= sin 2 = o sin 2
2 2
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Figura 1.25
I punti che nel piano , rappresentano le componenti dello stato di sforzo al variare dellangolo
stanno su questa circonferenza.
Infatti, consideriamo il punto P ricordando che:
= o cos 2
= o cos sin
si riconosce che il punto P rappresenta lo stato di sforzo su un piano ruotato di rispetto a quello su
cui agisce o.
Figura 1.26
o cos
o cos sin
o cos 2
Figura 1.27
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Figura 1.28
Se lo stato di sforzo piano ma non monoassiale, i punti che rappresentano lo stato tensionale al
variare della giacitura del piano su cui osservo le tensioni stanno ancora su una circonferenza.
Ancora, il punto P rappresenta lo stato di sforzo su un piano ruotato di rispetto a quello su cui
agiscono I e II, con le relazioni illustrate in figura
( I II ) cos
( I II ) cos sin
( I II ) cos2
Figura 1.29
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
2 sin 2
2
+
cos 2
2 2
Figura 1.30
Ho considerato solo gli sforzi che agiscono nel piano xy,
MA LO STATO DI SFORZO E SEMPRE 3D
ogni valore delle componenti di sforzo significativo, anche se nullo.
Finora con il circolo di Mohr ho determinato gli sforzi agenti sui piani passanti per lasse z (come
guardando il cubetto dalla direzione z) al variare dellangolo .
In particolare, guardando dalla direzione III ho individuato gli altri 2 sforzi principali (sul cerchio
sono i punti (I,0) e (II,0)).
Se ora ripeto il discorso per gli altri due assi principali ottengo altri 2 cerchi:
se guardo da I ho il cerchio che passa per i punti(II,0) e (III,0)
se guardo da II ho il cerchio che passa per i punti(I,0) e (III,0)
Per uno stato di sforzo piano, quindi
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1-Stato di tensione____________________________________Costruzione di Macchine
Figura 1.30
In generale, per uno stato di sforzo completo
Figura 1.31
Ognuno di questi 3 cerchi il luogo dei punti rappresentativi dello stato di sforzo che si
manifesta sui piani passanti per lasse secondo cui agisce lo sforzo principale il cui punto non
sta su di esso
Si dimostra che tutti i possibili stati di sforzo nellintorno del punto considerato sono
rappresentati da punti appartenenti alla regione tratteggiata delimitata dai 3 cerchi, essi
compresi
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