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1.

di cosa si occupa il diritto privato

il d.p si occupa di aspetti e fenomeni importanti della viat economico-sociale. si occupa delle
organizzazioni create per gli obiettivi generali o comuni a pi persone, che il singolo individuo
non sarebbe in grado di r4ealizzare agendo in modo isolato. considera sia i rapporti interni
dell'organizziazione di coloro che ne fanno parte, sia i rapporti dell'organizzazione con il mondo
esterno. si occupa delle cose, o pi in generale dei beni, cio delle entit capaci di soddisfare i
bisogni o gli interessi umani. pi precisamente si occupa dell'uso delle cose: stabilendo chi pu
usarle e chi no, in che modo e in che limiti possono essere usate. si occupa dei crediti e dei
debiti, cio i rapporti fra chi debitore e deve dare o fare qualcosa verso un altro soggetto
chiamato creditore, e colui che vuole esercitare i propri diritti verso il proprio debitore. si occupa
dei contratti, il principale strumento legale per movimentare risorse e realizzare operazioni
economiche. Hanno a che fare con fenomeni appena considerati: infatti incidono sulle propriet
e sull'uso delle cose; creano debiti e crediti. Si occupa dei danni: quando qualcuno subisce
l'aggressione di un suo bene, il diritto stabilisce infatti se questa perdita rimane a carico del
danneggiato o se invece il danneggiato la pu ribaltare su qualcun altro, pretendendo il
risarcimento del bene. Si occupa delle attivit economiche organizzate, svolte da operatori
economici professionali che producono beni o servizi e li scambiano sul mercato. Si occupa della
famiglia, fondamentalmente del rapporto fra martito e moglie e fra i genitori e i figli, negli aspetti
sia personali che economici; come ad esempio la crisi di coppia. Si occupa in fine delle
successioni per causa di morte, cio quello che accade ai beni, ai crediti, ai debiti di una persona
quando questa muore.

2. La funzione del diritto privato: interessi e conflitti

Nei fenomeni sopra indicati il d.p ha lo scopo di regolarli e di indirizzare i comportamenti umani
in senso che sia socialmente desiderabile o con conseguenze pi desiderabili socialmente. queta
funzione si comprende meglio partendo dal concetto di interesse: la tensione dell'uomo verso
qualcosa che serve a soddisfare i propri bisogni. NON sempre per l'interesse di uno pu essere
compatibile con l'interesse di un altro: in questo caso pu nascere o nasce un conflitto tra i
portatori degli interessi in contrasto. Funzione infatti del d.p quello di prevenire o di risolvere
tali conflitti. Tale funzione di risoluzione dei conflitti molto importante perche evita che i
cittadini si facciano giustizia da soli e cio assicura da pace sociale. Oltre a evitare che i conflitti si
risolvano con l'uso della forza, il diritto ha la funzione di prevenire i conflitti. Gli interessi di cui si
occupa il diritto privato non sono solo quelli di tipo economico-materiale ma possono anche
essere di tipo morale (diffamazione della propria reputazione, offese pubbliche)

3. Diritto oggettivo e diritti soggettivi

DIRITTO

1) senso oggettivo: un sistema di 2) in senso soggettivo: attribuito a una

norme giuridiche. persona, significa il potere di azione o di


pretesa che uno ha verso qualcun altro.

Fra i due elementi c' per altro una connessione molto stretta, nel senso che i diritti soggettivi
dipendono dal diritto oggettivo; infatti il diritto oggettivo che stabilisce quali sono, a chi
spettano e in che cosa consistono i diritto soggettivi.

4. Le norme giuridiche

L'elemento base che costituisce la struttura del diritto oggettivo rappresentato dalle norme del
diritto o norme giuridiche. Per realizzare la sua funzione di sistemazione degli interessi e
prevenzione/risoluzione dei conflitti il diritto deve influire sui comportamenti umani per
orientarli in senso corrispondente alle gerarchie degli interessi. La norma giuridica funziona
attraverso la conbinazione di due elementi fondamentali: regola e sanzione. La norma giuridica
consiste prima di tutto in una regola, se la regola viene osservata vuol dire che il diritto ha
raggiunto immediatamente il suo scopo; ma invece pu accadere che la regola non sia osservata
ed in questi casi c' la necessit di una sanzione. Normalmente la violazione della regola allo
stesso tempo una lesione all'interesse che con quella regola il diritto vuole affermare e
proteggere. In alcuni casi la sanzione vuole ripristinare l'interesse leso, cancellando l'effetto
indesiderato prodotto dalla violazione della regola: il caso della sanzione per il mancato
pagamento dei debiti; Ruolo satisfattivo (soddisfa in modo diretto l'interesse della persona lesa)
Ruolo conpensativo: serve a compensare la vittima con un compenso in denaro ma cio non gli
restituir l'oggetto di cui stato leso. Ruolo punitivo: il marito viola gravemente i suoi doveri
matrimoniali a causa di ci la moglie potr chiedere l'addebito delle spese della separazione.
Tutte le sanzioni hanno un ruole deterettente o preventivo, infatti i debitori sanno che devono
pagare i loro debiti e spesso gli pagano spontaneamente senza far ricorso all'esecuzione forzata
sul loro patrimonio, i mariti come le mogli stanno attenti ad adempieri ai loro doveri
matrimoniali e lo stesso i potenziali danneggiatori stanno attenti a non causarli a causa del
rischio in cui si incorrerebbe a danneggiare un oggetto altrui.

5. L'applicazione delle norme giuridiche: la fattispecie

applicare una norma giuridica significa formulare un giudizio "giudicare se un dato


comportamento o una determinata situazione faccia scattare o meno la sanzione prevista da
quella norma. L'appicazione della norma implica l'incrocio fra un dato empirico, ci9o cos
successo nella realt, e un dato giuridico, cio cosa prevede la norma in tal caso. Le norme
giuridiche presentano due caratteristiche: 1) generalit, ovvero che si indirizzano a una
moltitudine indeterminata di destinatari; 2) atrattezza, invece che possono e che risultano
applicabili a un numero indeterminato di situazioni concrete. Da qui, subentra un concetto
fondamentale, la fattispecie, dal latino "immagine del fatto". Di solito la norma contiene la
descrizione del fatto definito in alcuni elementi che lo caratterizzano, in modo tale che quella
descrizione possa adattarsi a una moltitudine di eventi storici i quali si presentano con quelle
determinate caratteristiche. Tale descrizione la fattispecie astratta, come ad esempio
nell'articolo 2043. L'operazione logica con cui si verifica che una fattispecie concreta corrisponde
a una fatti specie astratta si chiama qualificazione della fattispecie (concreta). Il carattere
generale e astratto delle norme giuridiche si collega alla funzione del diritto, che organizzare la
societ e gli interessi presenti nella societ orientando cos coloro che la compongono, inoltre
esso costituisce una garanzia di uguale trattamento dei destinatari delle norme.

6. L'interpretazione delle norme giuridiche

Applicare la norma significa stabilire se la fattispecie concreta di cui ci si occupa corrisponde alla
fattispecie astratta descritta dalla norma stessa. Per applicare una determinata norma
necessario interpretarla, cio applicare il giusto significato alle parole e dei loro collegamenti
sintattioci che la norma assume per descrivere la fattispecie astratta. Due tipi di interpretazione:
1) interpretazione restrittiva: che d alle norme un significato pi limitato. 2) i. estensiva: che
individua un significato pi ampio rispetto ad altri possibili.

7. Criteri, limiti e spazi dell'interpretazione


L'iterpretazione delle norme un' attivit regolata dal diritto, infatti chi interpreta le norme deve
seguire criteri fissati dalle norme giuridiche che regolano l'interpretazione. Tali regole si trovano
fondamentalmente nell'art. 12 prel. Due criteri di interpretazione fondamentali: 1) criterio
letterale: le norme vanno interpretate secondo il comune significato che le parole e le frasi del
testo hanno in lingua italiana. Per essere autosufficiente questo criterio deve essere per
univoco; quando invece il testo normativo ambiguo e supporta pi significati subentra il
criterio logico, che porta a prescegliere fra i vari significati possibili in base al criterio letterale
quello che meglio corrisponde alla intenzione del legislatore. Tale concetto per pu svilupparsi
in due modi: a) soggettivo b) oggettivo. a) intenso in senso soggettivo: esso si riferisce a opinioni
e agli intenti concretamente menifestati da coloro che hanno formulato la norma. si pu parlare
al riguardo: 1a) criterio psicologico: per cui l'applicazione molto importante l'esame dei lavori
preparatori come ad esempio le discossioni svolte in parlamento. E' pi realistico infatti
concepire l'intenzione del legislatore in senso oggettivo: cio come lo scopo che obiettivamente
la norma mira a realizzare a prescindere da ci che volevano o pensavano di realizzare i suoi
autori materiali: 1b) criterio teleologico.

8. le lacune del diritto, e l'analogia

l'interprete pu trovarsi a constatare che nessuna delle norme presenti nell'ordinamento


prevede la fattispecie concreta di cui sta cercando la disciplina, da qui si pu dire che c una
lacuna nel diritto. in una societ sempre in continuo cambiamento e mutamento difficile che vi
sia una completezza nell'ordinamento giuridico. Da qui ci serviamo di uno strumento
fondamentale l'analogia; consiste nell'applicare al caso non direttamente previsto da nessuna
norma, una norma che regoli un caso simile o una materia analoga. esempio: contratto di
leasing viene regolato con l'art. 1526 per la vendita a rate con riserva di propriet. Il divieto di
analogia vale: a) per le norme penali: il cui campo di applicazione, per la gravit delle sanzioni
previste, deve essere delimitato in modo preciso e rigoroso rf

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