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Coloranti negli alimenti

Coloranti negli Alimenti

I Coloranti Alimentari sono sostanze che conferiscono un colore ad un alimento o ne restituiscono la colorazione originaria; essi
includono componenti naturali degli alimenti ed altri elementi di origine naturale, normalmente non consumati come alimento n usati
come ingrediente tipico degli alimenti.
Sono coloranti le preparazioni ottenute da alimenti e da altri materiali commestibili di base, di origine naturale, ricavati mediante
procedimento fisico e /o chimico che comporti l'estrazione selettiva dei pigmenti, in relazione ai loro componenti nutritivi o aromatici.
Le norme sull'alimentazione distinguono fra coloranti commestibili, che sono aggiunti direttamente agli alimenti, e un secondo gruppo di
coloranti, che pu essere utilizzato solo per la colorazione della superficie degli alimenti. Generalmente, la colorazione delle superfici,
che riguarda ad esempio la scorza dei formaggi e la decorazione delle uova di Pasqua, non si effettua sulle parti commestibili. Nel
caso siano autorizzati dall'Unione Europea, i coloranti finalizzati al consumo sono contrassegnati da numeri preceduti dalla lettera E
(Europa); invece, i coloranti destinati ad involucri e rivestimenti alimentari vengono qualificati con un numero preceduto dalla lettera C.
I coloranti alimentari sono segnalati nelle etichette con la seguente dicitura: da E 100 a E 199.
Un'attenzione particolare va riposta sui coloranti destinati ai cosmetici: poich tali coloranti, ad esempio quelli utilizzati per il rossetto,
possono essere ingeriti, sono soggetti alle stesse restrizioni e agli stessi controlli vigenti per i coloranti alimentari.
Per alcuni alimenti, la legge italiana vieta l'uso di ogni tipo di colorante. Questi alimenti sono: il caff, il cioccolato, il torrone, l'aceto, i
succhi di frutta, il vino, la birra, l'olio, l'acqua, il pane, la pasta, il riso, lo zucchero, il miele, la carne ed il pesce. Questi prodotti devono
essere proposti al pubblico nella loro colorazione naturale; in caso contrario si tratta di una frode per mascherare la mancata genuinit
di un prodotto o il suo stato di alterazione.
La recentissima normativa comunitaria impone, a partire dal 20 luglio 2010, che per alcuni coloranti in etichetta compaiano delle
indicazioni aggiuntive. Si tratta di quei coloranti per i quali, nel corso degli anni, studi sulla capacit di concentrazione e di attenzione
dei bambini, soprattutto in ambito scolastico, hanno dimostrato un'influenza negativa. Alcuni bambini sono infatti pi sensibili ai cibi
trattati e mostrano effetti immediati subito dopo l'ingestione di alimenti contenenti coloranti. Ad ogni modo, la tossicit di un additivo
sempre in relazione alla quantit ingerita e dipende anche dall'interferenza che si ha con altri additivi.

Coloranti senza effetti collaterali: dei coloranti attualmente consentiti fanno parte di questa categoria soprattutto i gruppi vitaminici
(come la vitamina B2), le provitamine (come il beta-carotene) e componenti naturali come la clorofilla, il carotenoide e la barbabietola
rossa. La loro sicurezza indubbia, tanto da poter essere usati negli alimenti senza indicazioni esplicite. Nel caso in cui, per,
l'aggiunta di questi coloranti possa mascherare al consumatore la qualit effettiva dell'alimento nel quale sono contenuti, occorre
riportarli in etichetta.

Coloranti con effetti collaterali: ci sono diversi coloranti (soprattutto quelli azoici, cio quei coloranti che derivano formalmente
dall'azobenzene e che presentano quindi il gruppo azoico N=N compreso tra due anelli aromatici del benzene, ma anche del
naftalene, dell'antracene o di eterocicli aromatici; sono detti anche azocoloranti) su cui possibile ipotizzare un certo fattore di rischio
per la salute dell'uomo. In particolare possono verificarsi casi di reazioni allergiche, causati talvolta anche da parti piccolissime di questi
coloranti, soprattutto in quelle persone che presentano allergie all'acido acetilsalicilico (aspirina) nonch verso i salicilati.
Ci sono moltissime persone che, ogni anno, sono colpite da orticaria dovuta a reazioni allergiche verso additivi alimentari. Circa il 10%
degli asmatici reagisce ai coloranti azoici con attacchi di asma.

A quali alimenti si possono aggiungere i coloranti?

In base alle ultime disposizioni, gli alimenti che possono essere trattati con i coloranti consentiti sono soprattutto i seguenti:
Dolciumi: glasse e prodotti a base di zucchero, con eccezione di liquirizia e prodotti preparati con il latte, burro,
miele, uova, malto, caramello, cacao, cioccolata, caff; ciliegie per cocktail; frutta candita, con eccezione delle bucce candite
di arancia e limone; gelati confezionati; marzapane e simili.
Pesce: prodotti a base di uova di pesce; gamberetti in barattolo; filetti di salmone in scatola.
Altri prodotti: confetture a basso contenuto calorico, creme e gelatine, budini, salse dolci e zuppe con l'eccezione di prodotti a base di
cacao, cioccolata, caff, uova e zucchero caramellato; bibite effervescenti, bevande confezionate, margarina, formaggi, liquori alle
erbe; conserve di fragole, lampone e ciliegie.

Indicazioni riportate sulla confezione:

Per via delle lunghe e complicate definizioni chimiche, l'indicazione completa dei coloranti sulla confezione degli alimenti non
necessaria.
Secondo le normative vigenti, su un lato visibile della confezione dev'essere stampata a chiare lettere l'indicazione colorato o con
colorante, a breve distanza dalla denominazione commerciale (ad esempio caramelle di fragole con colorante). Una caratterizzazione
pi precisa va poi riportata nella lista degli ingredienti, dov' possibile trovare l'elenco degli additivi.

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