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La norma del codice Rocco rimane in vita fino agli anni 90, arrivando ad una modifica incisiva nel
1997 che, data la situazione politica (si veniva da Tangentopoli ed ad un ricorso intenso alla figura
di abus dufficio da parte della magistratura), orientata alla circoscrizione dellintervento del
giudice penale e circoscrivere questo reato con maggior precisione.
Prima del 1997 Considera lipotesi di un danno non patrimoniale (gi punito dagli articoli
precedenti). Lelemento soggettivo: dolo specifico, procurare a s o ad altri un vantaggio (in
generale, non patrimoniale perch quello patrimoniale colpito dagli articoli precedenti
es.peculato). Elemento oggettivo: abuso del proprio ufficio. una formula molto generale, una
determinazione di massima nella quale si possono incanalare comportamenti, situazioni e vicende
molto diverse. Per questo, nel corso degli anni 90 stata usata molto spesso. sorto il dubbio che
questo articolo violi il principio costituzionale del principio di concretezza, anche se la Corte Cost
nel 1965 ha respinto questa ipotesi(bisogna considerare che questa ipotesi penale prima degli anni
90 non era molto usata).
La discussione che ne nata : cosa si intende per violazione di norma di legge o di regolamenti?
Sentenza 27816/2015 cass Sviamento di potere: caso di assunzioni di stampo clientelare ma senza
che ci fosse una violazione di legge, sotto questo aspetto la pa era a posto, quindi il giudice ha fatto
ricorso alleccesso di potere.
Progressivamente il sindacato del giudice penale si estende a tutti i vizi del provvedimento penale,
anzi, va pi in l, perch la cass penale ci tiene a descrivere la nozione di vizio con parole sue, quasi
a dire che una situazione che ha sullo sfondo leccesso di potere di cui parlano le norme di diritto
amministrativo, ma ha una dimensione particolare.
Reati edilizi
T.U. sulledilizia d.P.R. 380/2001 art. 44 Dopo aver disciplinato il permesso di costruire, passa alle
sanzioni: alla lettera b) prevede larresto fino a 2 anni e lammenda in caso di esecuzione dei lavori
in totale difformit o assenza del permesso di costruire. Reato di costruzione abusiva.
Limpostazione tradizionale era lesercizio del potere di disapplicazione. Se c assenza del permesso
di costruire non c tanto un problema, limputato non in grado di presentare il permesso di
costruire. Il problema c quando il permesso c ma lopera viene costruita in difformit oppure il
permesso illegittimo. Limpostazione tradizionale lo considera illegittimo e lo disapplica: il giudice
esamina il permesso di costruire alla stregua dei soliti vizi di legittimit, se rileva lillegittimit
stabilisce che non produttivo di effetti, come se non ci fosse, viene disapplicato. La cassazione ha
proposto uninterpretazione di carattere diverso, basata sul seguente ragionamento: in realt la
fattispecie penale del reato edilizio, quale bene volto a tutelare? Lesercizio del potere di controllo
della pa sulle attivit edilizie? La tutela dei poteri di governo del territorio da parte della pa? Vuole
tutelare il corretto uso del bene territorio ed il non pregiudicarlo. A me giudice interessa sapere se
in quella specifica situazione si potesse costruire o meno, se non si poteva, non mi interessa cosa dica
il provvedimento amministrativo, devo comunque intervenire, considerare il provvedimento
illegittimo, considerare lipotesi in esame come un reato di costruzione abusiva. Qui viene protetto
il bene pubblico territorio e non lesercizio del potere amministrativo.
Sentenza cass pen 11635/1993 (antecedente al T.U. che del 2001) che afferma questo principio: la
cassazione dice che il reato sussiste se vengono realizzate opere non solo in violazione di norme di
concessione edilizia, ma anche delle disposizioni contenute negli strumenti urbanistici e regolamenti
edilizi. Il reato quindi non si basa solo sul permesso illegittimo o meno, ma ricostruendo la
normativa al di sopra del permesso e stabilendo se in quella determinata situazione si poteva
costruire.
d.l.150/2011 Regola il rito del lavoro (Sez.II cap I titolo IV libro II cpc), rito sommario di cognizione
(Cap.IIbis titolo I libro IV cpc) e rito ordinario di cognizione (Titolo I e III del libro II del cpc). Il
legislatore qui ha dato una classificazione di carattere generale a questa materia ed ha fatto
unoperazione di questo tipo nel capo II, III e IV: ha selezionato una serie di controversie indicando
il particolare rito con il quale queste devono essere decise. Sono tutte controversie di carattere
particolare che in precedenza avevano ciascuna le proprie disposizioni processuali, ed il legislatore
le ha tutte raggruppate attorno a questi 3 grandi modelli. Il rito del lavoro, per esempio, previsto
nel caso dellopposizione allordinanza dingiunzione (provvedimento con cui viene comminata una
sanzione amministrativa). Il rito del lavoro si applica in tutti i casi dellart. 6 e ss. del capo II di questo
decreto legislativo: sono tutte controversie di un privato nei confronti della pa.
Al capo III si parla del rito sommario di cognizione: art.14 e ss. non sono controversie che riguardano
la pa, art.16-25 sono tutti casi di controversie nei confronti della pa (es. TSO, protezione
internazionale).
Rito ordinario di cognizione: lunico caso che interessa la pa lart.31 (rettificazione dellattribuzione
di sesso, perch interessa lo stato civile)
Esempi:
Rito ordinario di cognizione: es. art 31. In questa materia si viene ad avere uno schema delle fonti
che comprende questo articolo del d.l. 150, le norme del processo civile di cognizione ed alcune
norme speciali contenute nei commi 4,5 e 6 dellart.31.
Rito del lavoro: pu sembrare strano che un rito nato per la soluzione delle controversie di lavoro
dipendente venga applicato a materie cos diverse. La ragione che il rito del lavoro ha dato buona
prova di s, ha risolto una serie di problemi presenti nel processo ordinario, quindi il legislatore lha
previsto anche in altre ipotesi. Es. art 6: opposizione allordinanza dingiunzione. Il comma I tira in
ballo i casi previsti dallart. 22 della l. 624/1981, legge che disciplina le sanzioni amministrative
intitolata modifiche al sistema penale. Perch questo titolo? Lidea fu che una serie di ipotesi di
carattere penale non fossero cos importanti da richiedere lintervento del giudice penale, ma
potessero essere lasciate alla pa. Anche la pa ha una sua potest punitiva che la pu esercitare in una
serie di ipotesi poco importanti, alleviando il carico dei giudici penali. Sono tutte ipotesi che non
contemplano la limitazione della libert personale. Riguardo allordinanza dingiunzione, un
provvedimento amministrativo con il quale si conclude il procedimento di accertamento di un
comportamento illecito con la comminazione di una determinata sanzione a carico del trasgressore,
il momento centrale dellesercizio della potest punitiva della pa e la contestazione va fatta con il
rito del lavoro. Lart.6 ci d alcune regole: opposizione da proporre del luogo in cui stata commessa
la violazione (generalmente al giudice di pace, in casi pi delicati al tribunale).
Controversie regolate dal rito sommario di cognizione - Il legislatore, agli art.702 bis e seguenti del
cpc, ha introdotto il capo IIIbis sul procedimento sommario di cognizione. Il giudice pu arrivare a
sentenza sulla base di una cognizione molto sintetica, sommaria appunto: si pu basare su elementi
sintetici. Semmai, con limpugnazione, le parti faranno emergere la necessit di un processo
completo. Lart.702-ter: comma V, sulla base di quanto gi esiste agli atti, il giudice emana la propria
decisione, lordinanza provvisoriamente esecutiva. Questo tipo di procedimento, nel dl.115, stato
ripreso in una serie di situazioni nelle quali difficile che loggetto possa articolarsi in ipotesi
particolarmente complesse.
28/10/2016
Processo amministrativo
- Di diritto oggettivo: giudizi volti a far valere losservanza del diritto in s (per es. il giudizio
penale, per cui lordinamento ha previsto lorgano del PM che dufficio ha il compito di
promuovere lazione e perseguire la situazione di illegittimit)
- Di diritto soggettivo: il giudizio amministrativo, losservanza delle leggi garantita sulla
base di ci che rileva, interessa utile per i singoli consociati. Vige, quindi, il principio della
domanda: il giudice prender i provvedimenti che gli vengono richiesti, il giudice non pu
cambiare limpostazione del processo rispetto a quello dato da chi ricorre (divieto di
ultrapetizione)
Tutta la disciplina contenuta nel d.l. 104/2010 (codice del processo amministrativo). Titolo III:
azioni e domanda. Capo II: azioni di cognizione.
A monte ci sono alcune regole che non sono scritte, riguardano i presupposti del ricorso: sono
requisiti analoghi ai presupposti dellazione in proc civ e che la giurisprudenza in via interpretativa
ha ripreso dalla disciplina civilistica, applicandoli anche in questo caso:
- Giurisdizione del giudice amministrativo: definita nel codice del processo amministrativo
dallart.7 ed a questo si legano il 103 ed il 134
- La titolarit della situazione giuridica fatta valere: si pu far valere una situazione che
presenta un interesse legittimo od un diritto soggettivo dei quali il ricorrente devessere il
titolare
- Interesse a ricorrere: significa che deve sussistere la probabilit di un risultato utile in coda a
questo processo (quindi se in partenza si sa che anche in caso di vittoria la sentenza non
servir a nulla, non c interesse, es. chi ricorre contro unespropriazione ma nel frattempo il
fiume devia il suo corso e passa sulla mia propriet che quindi non esiste pi. Linteresse
deve sussistere almomento della proposizione del ricorso ma deve mantenersi per tutto il
corso del processo). Non c una norma direttamente dedicata a questo tema, ma due norme
che implicitamente ricordano la necessit dellinteresse: art.35 sulle pronunce di rito dice al
primo comma lett.b che se manca linteresse, il ricorso inammissibile.
Lordinamento richiede che questi presupposti esistano al fine di dare una protezione
giurisdizionale, se manca uno di questi presupposti significa che lordinamento non garantisce
questa tutela.
Tipi di ricorso/azione
La vicenda si avvia con la proposizione di un ricorso (e non citazione). Qui il ricorso pu intendersi
come sinonimo di azione (potere di rivolgersi al giudice per ottenere una pronuncia giurisdizionale).
Riguardo ai tipi di ricorso (o di azione), il codice nel titolo III capo II parla di azioni di cognizione.
Prima di tutto, per, bisogna fare una precisazione di carattere storico: tradizionalmente il processo
amministrativo era caratterizzato dalla tipicit del ricorso, ne esisteva uno solo, il ricorso di
annullamento. Nel 1923, con lintroduzione della giurisdizione esclusiva, la situazione cambia un
po: ci pu essere un ricorso per la condanna ma solo perch si tratta dellipotesi particolare della
giurisdizione esclusiva, in ipotesi generali c solo il ricorso per lannullamento. Con il passare del
tempo questo tipo di tutela comincia a mostrare dei buchi dal punto di vista dellefficacia della
tutela: gli interessi pretensivi non vengono tutelati, solo gli oppositivi. Nel 2010 il codice prende atto
di questa situazione introducendo una pluralit di azioni. Il legislatore qui ha voluto usare un
criterio sostanziale e non nominalistico: decisivo non come la parte intitola il suo ricorso, ma la
sostanza della domanda. Si pu dire quindi che le azioni sono convertibili fra loro in rapporto alla
effettiva domanda fatta valere dal ricorrente. Questa regola stata introdotta nellart.32,
disposizione che consente il cumulo di domande (es. azione di annullamento ed azione di
risarcimento nello stesso processo, addirittura nello stesso ricorso). Il c.2 stabilisce che il giudice pu
qualificare il contenuto dellazione in base ai suoi elementi sostanziali, potendo disporre la
conversione delle azioni se ne sussistono i presupposti. In pratica il giudice interpreta ci che la parte
intendeva proporre, sulla base di elementi sostanziali e non sulla base di elementi formali.
Gi nel terzo punto si vede che sono due azioni distinte, inoltre larticolo ne contiene unaltra ancora.
Quindi di fatto le azioni sembrano essere 5 (ma alla fine 3 o 5 non cambia, tanto sono convertibili).
- Azione di annullamento (art.29): lazione di annullamento sottoposta ad un termine di
decadenza di 60 giorni. A questa azione corrisponde la decisione prevista allart.34 c.1 lett.a.
- Azione di condanna (art.30): sempre esistita nel processo amministrativo come minimo per
quanto riguarda la condanna alle spese, anche se non una decisione relativa al merito della
questione controversa. La sentenza di condanna nella giurisdizione esclusiva riguarda il
merito ma, come abbiamo detto, un caso particolare. In realt, con lattribuzione al giudice
amministrativo delle controversie relative al risarcimento dei danni derivanti dagli atti
amministrativi (sent.500/1999 ed oggi art.7 del c. proc. amm.) ci pu essere lazione di
condanna nella stessa giurisdizione di legittimit: oggi, la tutela che il giudice amm
chiamato ad assicurare, comprende lannullamento dellatto lesivo dellinteresse legittimo e
leventuale risarcimento dei danni che quellinteresse abbia eventualmente patito
dallillegittimit del provvedimento. Allazione di condanna corrisponde allart.34 c.1 lett.c
la condanna al pagamento di una somma di denaro anche a titolo di risarcimento del danno.
In realt lazione di condanna ha una serie di ulteriori regole in relazione al suo collegamento
con lazione di annullamento. Di solito sono proposte contestualmente: questo problema
viene affrontato allart.30. Inoltre ci si chiede se lazione di condanna possa essere proposta
in maniera autonoma. Larticolo 30 dice che lazione di condanna pu essere proposta
sempre contestualmente ad altre azioni (es. annullamento o silenzio), in via autonoma
sempre nei casi di giurisdizione esclusiva ed infine in tutti i casi previsti dal presente articolo.
In particolare il c.5: nel caso in cui sia stata proposta azione di annullamento, la domanda
risarcitoria pu essere proposta nel corso di giudizio (ed in questo caso non autonoma) e
pu essere proposta anche entro 120 giorni dal passaggio in giudicato della relativa sentenza
(quindi si pu aspettare lesito dellazione di annullamento prima di proporre anche lazione
di risarcimento).
- Notificazione art.41: Le domande si introducono con ricorso al TAR competente. Qualora sia
proposta azione di annullamento il ricorso va notificato ad una serie di soggetti: la
correttezza di questa notifica una delle condizioni di esistenza del ricorso stesso e
devessere notificato entro un determinato termine
Il legislatore non ha fatto un articolo ad hoc sui termini, li ha indicati allinterno delle diverse
azioni: azione di annullamento sono 60 giorni, quella di condanna sono 120 giorni da quello
in cui il fattosi verificato (salvo proposizione di azione di annullamento autonoma), quella
nei confronti del silenzio fintanto che perdura linadempimento (ma comunque non oltre 1
anno dalla scadenza del termine per la conclusione del provvedimento), la nullit pu
sempre essere rilevata dufficio dal giudice o dalla parte in quanto corrisponde ad unazione
di carattere dichiarativo.
Questo per comprendere limportanza dei motivi che vengono posti alla base della sentenza ed il
loro collegamento con lattivit che la pa deve svolgere dopo la sentenza.
Regola dei motivi aggiunti (art.43): i motivi aggiunti sono una serie di motivi che io ricorrente non
ho inserito nel ricorso ma che voglio inserire successivamente alla proposizione del ricorso. La
possibilit di proporre nuovi motivi cozzerebbe con i termini: se i motivi aggiunti fossero
ammissibili, si potrebbe creare un pericolo per la perentoriet dei termini. Per questo i motivi
aggiunti sono considerati come un nuovo esercizio del diritto del ricorso, quindi verranno applicate
le stesse regole e quindi anche quelle sui termini. Lart.43 dice cosa si pu fare: nuove ragioni a
sostegno delle domande gi proposte o domande nuove se connesse a quelle gi proposte.
2/11/2016
Giurisdizione amministrativa
A differenza del processo civile, qui i gradi di merito sono due, in cassazione si pu andare solo per
i motivi dellart.110 cpa, quindi sentenza viziata da motivi sulla giurisdizione. Mentre per chiedere
un riesame nel merito della causa no Cassazione.
TAR: 3 giudici.
Giurisdizione generale di legittimit: controversie in cui si ritenga leso un interesse legittimo del
ricorrente, e si discute della legittimit di provvedimenti o condotte della PA.
Difetto di giurisdizione (art.9): rilevato in primo grado anche dufficio, finch la causa non decisa.
Non c un termine, se non quello di pronuncia della sentenza. Es. un dipendente pubblico della
regione Lombardia ritiene di proporre un ricorso di fronte al Tar contro il suo datore di lavoro
regione Lombardia. La regione si costituisce in giudizio e potr eccepire il difetto di giurisdizione
del giudice amministrativo. Tutti i rapporti di pubblico impiego per ormai sono devoluti alla
giurisdizione ordinaria del giudice del lavoro, quindi non sufficiente che la regione Lombardia sia
un ente pubblico perch la controversia sia di competenza del giudice amministrativo. Il ricorrente
pu riassumere la causa davanti al giudice del lavoro entro 3 mesi dal passaggio in giudicato della
sentenza che dichiara il difetto di giurisdizione. Sono fatti salvi gli effetti sostanziali e processuali
della domanda, ma solo per tre mesi, dopo quindi non pi sufficiente una riassunzione, ma occorre
linstaurazione di un nuovo giudizio.
Regolamento di giurisdizione (art.10): Oltre che eccepirlo davanti al giudice amministrativo o rilevarlo
il Tar di ufficio, le parti possono anche proporre regolamento preventivo di giurisdizione, e investire
della questione le SU ex art.41 cpc, e questo accade soprattutto nelle ipotesi in cui la giurisdizione
controversa da un punto di vista giuridico, anche in questo caso a seguito della pronuncia delle SU
c il meccanismo analogo, 3 mesi per riassumere il giudizio, e poi potranno proseguire la loro
controversia davanti al giudice che ha giurisdizione.
Appurato che il giudice munito di giurisdizione quello amministrativo, in quale Tar di Italia si va?
Criteri ordinari: ogni regione nel suo capoluogo ha un Tar, ma ci sono un sacco di regioni che ormai
ne hanno due. Il codice prevede dei criteri ormai inderogabili, artt.13ss. Competenza inderogabile
per territorio: competente il TAR del luogo in cui lamministrazione del cui atto o comportamento
si discute ha sede.
Criterio residuale: effetti del provvedimento: se il ministero dellistruzione, per es. adotta una
delibera che riguarda solo istituiti scolastici della Lombardia, allora non competente il Tar Roma
dove ha sede il ministero, ma il tar Milano.
Foro speciale inderogabile: foro del pubblico impiego. Nei pochissimi casi in cui le controversie del
pubblico impiego appartengono al giudice amministrativo, lunico tar competente quello della
sede di servizio del dipendente. Magistrato residente a Milano che per lavora a Torino, Tar Torino,
perch l c la sua sede di servizio.
Competenza funzionale: speciale ai criteri generali. Ci sono determinate controversie in cui sempre
e inderogabilmente competente il Tar Lazio, e in certi casi succede con il Tar Lombardia.
Provvedimenti autorit garante mercato e comunicazioni, a prescindere dal luogo di sede o di
esplicazione effetti, sar inevitabilmente competente il tar Lazio. Stesso discorso in caso di ordinanze
in casi di urgenti, quindi atti amministrativi con particolare forza normativa. Sono tutti
provvedimenti le cui controversie appartengono al tar Lazio.
Tar Lombardia invece competente per atti e controversie riguardanti energia elettrica e gas. Per
evitare che i vari tar di Italia si pronuncino diversamente.
Difetto di competenza (art.15): Come funziona? Rilevato finch la causa non decisa in primo grado,
quindi lunico termine la pronuncia della sentenza, e pu anche essere rilevato dal giudice. In
questo caso il Tar provvede con ordinanza, che rispetto alla sentenza un atto del giudice motivato
in modo un po pi sommario, e una volta che viene comunicata lordinanza le parti hanno 30 giorni
per riassumere la causa. Questa ordinanza pu essere impugnata solo con il regolamento di
competenza, usato come mezzo di gravame, non decide la cassazione ma il consiglio di stato.
Parti
Ausiliari del giudice, artt.19ss, sono parti eventuali. Non sono parti del giudizio perch non sono
destinatari della sentenza, ma neanche il giudice lo ! Verificatore, il/i consulenti tecnici, commissari
ad acta.
Verificatore e consulenti sono nominati dal giudice quando ha bisogno di risolvere questioni
tecniche che riguardano conoscenze che un magistrato normalmente non ha (es. una commissione
centrale di un ministero), perch pu essere individuato solo in un organismo di diritto pubblico.
Ricorrente, resistente, controinteressati (parti necessarie), intervenienti e interessati (parti non necessarie).
Parti necessarie perch il contraddittorio nei loro confronti condizione di validit della sentenza,
invece le parti non necessarie sono tali perch il contraddittorio nei loro confronti facoltativo, se
non partecipano al processo esso pu svolgersi comunque anche in loro assenza. Questa distinzione
riflette una distinzione di natura sostanziale: posizione giuridica soggettiva contro mero interesse,
quindi interesse non qualificato. Per tutte le parti valgono determinate regole relative a capacit
processuale e patrocinio.
Le persone fisiche stanno in giudizio in proprio, mentre le persone giuridiche devono stare in
giudizio a mezzo dei loro legali rappresentanti.
Ricorrente
Chi ritiene che sia stato leso un proprio interesse legittimo, o nelle particolari materie indicate dalla
legge e attribuite alla giurisdizione esclusiva, che si ritenga leso nella sua situazione giuridica
soggettiva. chi avvia il giudizio e ritiene di essere stato leso dal provvedimento/comportamento.
Deve dimostrare al giudice che laccoglimento del suo ricorso porterebbe a una qualche utilit. Es.
mi danno il porto darmi, e io ricorro perch ritengo che invece non dovrebbero darmelo. Manca un
qualsiasi interesse a ricorrere, e lazione non pu pi essere proposta. La dottrina ha speso un sacco
di sforzi nellapprofondire se la pronuncia con cui il giudice amministrativo nega che ci sia interesse,
vada qualificata come pronuncia di merito perch ritiene che non sussista la titolarit, quindi entra
gi nel merito della controversia.
Controinteressati
Sono parti necessarie perch a loro il provvedimento amministrativo di cui si discute attribuisce una
qualche utilit. Sarebbero poi destinatarie della sentenza. Ci sono due requisiti che la dottrina
individua per individuare il controinteressato:
I controinteressati hanno una posizione difensiva che solitamente coerente a quella della
amministrazione. Nei fatti in concreto i controinteressati si costituiscono in giudizio ma non
presentano memorie difensive perch ci pensa gi la amministrazione.
Lintervento ammesso purch non sia un mezzo per eludere i 60 giorni di decadenza. Quindi se
limpresa arrivata terza in una gara di appalto si dimenticata di fare ricorso, non pu entrare nel
processo come interessata alla posizione della seconda classificata. Quindi latto di intervento
sempre possibile nei 60 giorni, decorso questo termine possono intervenire solo i meri interessati.
Es. Soggetto che ha un esercizio commerciale: il proprietario riceve un provvedimento che richiede
la chiusura serale, e questa ordinanza va impugnata dal proprietario. Chi per ha in affitto i locali
sar un mero interessato e quindi potr intervenire in qualsiasi momento. Lintervento adesivo
dipendente pu essere o ad adiuvandum o ad opponendum.
3/11/2016
Nozioni e principi
In tutti i processi esiste un problema di tutela cautelare: anche qui il processo richiede
fisiologicamente tempo. Anche qui al fisiologico si aggiunge il patologico, perdite di tempo di vario
genere. Nel corso di questo tempo si possono verificare circostanze di fatto che rendono inutile la
sentenza. I meccanismi di tutela cautelare cercano di evitare che il passare del tempo pregiudichi
lefficacia delleventuale risultato positivo.
Detto questo in generale aggiungiamo alcune riflessioni particolari relativamente alla tutela
cautelare nel processo amministrativo. Bisogna fare una premessa:
- Strumentalit della tutela cautelare: serve a dare efficacia alla tutela finale. Questo implica
che il provvedimento cautelare cesser di avere effetto una volta emanato il provvedimento
finale. A questa regola, nella prassi concreta ci sono almeno 3 eccezioni:
1. Quello che dicevamo prima, per vari motivi la tutela cautelare diventa la decisione finale
2. Alcune ipotesi previste dal legislatore: art.11 c.7 le misure cautelari perdono efficacia
dopo 30 gg dopo lemanazione della sentenza che dichiara la carenza di giurisdizione.
Questi 30 gg rimangono per dare la possibilit al ricorrente di richiedere la tutela
cautelare al giudice individuato come fornito di giurisdizione.
3. D.l. 30.6.2005 n.115 art.4 c.2 bis: parla di abilitazione professionale. Un esempio
paradigmatico di questa disposizione: la bocciatura ad un esame davvocato viene
eliminata dal giudice in sede cautelare, quindi lavvocato in questione viene ammesso
allalbo. La sentenza finale per, dopo anni, respinge il ricorso. Per intanto uno si fatto
2 anni nellalbo: questo articolo dice che in questi casi labilitazione professionale resta.
La decisione finale quindi diventa inutile, la tutela cautelare diventa di fatto definitiva.
La questione di legittimit costituzionale ha dichiarato infondata la questione di
legittimit costituzionale di questa norma (ed il prof non convinto).
Fumus boni iuris: probabile fondatezza della domanda. Il giudice non ha lobbligo di analizzare
dettagliatamente il ricorso, ma ad una prima valutazione/stima limpressione che si tratti di una
domanda fondata (fondatezza non della domanda di tutela cautelare, ma della questione posta con
il ricorso, la domanda iniziale). Al 9 comma dellart.55 contiene il seguente presupposto: l'ordinanza
cautelare motiva in ordine alla valutazione del pregiudizio allegato e indica i profili che, ad un
sommario esame, inducono ad una ragionevole previsione sull'esito del ricorso.
Ci sono poi due presupposti collaterali: c.13 stabilisce che il giudice pu concedere la cautelare solo
se ritiene sussistente la propria competenza. C.2 invece prevede il versamento di una cauzione cui
subordinare la decisione della cautelare, qualora da questa derivino effetti irreversibili.
Forme e procedimento
La tutela cautelare pu essere chiesta e decisa in 3 grandi ipotesi che si ispirano ad una maggiore o
minore gravit del pericolo:
Art.61 riferito al primo punto: la gravit devessere, in questo caso, eccezionale, tale da non
consentire la preventiva articolazione del ricorso. strumentale alla decisione cautelare che a sua
volta strumentale alla preservazione dellutilit della successiva decisione tutelare collegiale: infatti
la tutela preventiva perde effetto dopo 15 giorni se non richiesto il ricorso. E comunque perde
effetto dopo 60 giorni dalla sua emissione. Si tratta di unistanza notificata con le forme del ricorso
al presidente del TAR competente per il giudizio.
Art.56 processo gi impostato e la domanda cautelare pu anche essere gi stata proposta, ma non
ancora passata al presidente. Il presupposto l estrema gravit ed urgenza.
Art.55 tutela cautelare proposta al collegio: la domanda cautelare pu essere proposta con ricorso di
merito o ricorso distinto notificato alle parti gi costituite nel processo. Il rilievo della tutela cautelare
nel processo amministrativo fa s che la gran parte dei ricorsi amministrativi accompagnata da
istanza cautelare. La conseguenza che se tutti i ricorsi sono di eccezionale gravit, non lo nessuno.
C.7 parla del contraddittorio: la decisione si fa in camera di consiglio, ci sono i giudici e vengono
ammessi i rappresentanti delle parti , non aperta al pubblico.
Art.118, classificato tra i riti speciali, il legislatore ha previsto (nel 2010) la possibilit di emanare
decreti ingiuntivi: non un provvedimento cautelare anche se pu avere la stessa valenza.
ammesso nelle controversie attribuite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo
(perch ha ad oggetto diritti).
Decisione
Art.55: devessere motivata, presa con ordinanza Ha come contenuto qualunque misura sia ritenuta
necessaria per assicurare la tutela finale.
C.10 il giudice se ritiene che ludienza matura assegna egli stesso ludienza pubblica per la
discussione della decisione.
Art.60: il giudice ritiene che la decisione sia matura non solo per la discussione, ma per la decisione,
quindi decide direttamente in camera di consiglio e la decisione cautelare diventa decisione finale.
Decisione in forma semplificata.
Rimedi ed esecuzioni
Due grandi ipotesi di rimedi:
- Art.58 revoca: ci si rivolge allo stesso giudice che lha concessa o non concessa perch sono
sopravvenuti nuovi motivi. La situazione di periculum in mora deve sussistere nel momento
in cui viene emanata lordinanza e successivamente rimanere, altrimenti la parte interessata
pu chiederne la revoca. Sia nel caso di revoca che di modifica il riferimento alla decisione
del collegio, perch le monocratiche che abbiamo visto sfociano in una collegiale. Le
modifiche possono riguardare la situazione di fatto o di diritto.
- Art.62 lappello: lordinanza cautelare ha un evidente contenuto decisorio. Questo ha fatto s
che sia stato previsto lappello al CdS. Da un punto di vista di prassi operativa pu creare
situazioni delicate: es. il TAR respinge listanza cautelare, si va in CdS dove listanza invece
viene accolta. Questo succede praticamente sempre quando pendente il giudizio di primo
grado, quindi il giudice di primo grado deve decidere nel merito su una questione nella quale
sa gi lorientamento preliminare del CdS. Da un punto di vista tecnico, questo testo ci
rimanda alla disciplina del giudizio di appello.
Lesecuzione delle misure cautelari: art.59 rinvia al giudizio di ottemperanza, quindi la disciplina
che riguarda lesecuzione delle decisioni finali. La particolarit che il giudizio di ottemperanza si
propone allo stesso giudice che ha emanato il provvedimento cautelare.
4/11/2016
Istruttoria nel processo amministrativo, e ci spiega il relativo disordine nel codice, stata una figura
sottoposta a notevole evoluzione e sviluppo. Originariamente in un processo amministrativo di
annullamento listruttoria non esiste: tizio contesta il provvedimento X dicendo che viola la legge Y.
Per dimostrare e contestare abbiamo bisogno di legge e provvedimento, il ricorso per annullamento
un confronto tra la legge e latto contestato. Soprattutto figure come leccesso di potere cominciano
ad avere un loro sviluppo.
Es. Contestazione sulla pericolosit di uno scarico di acque, sono richieste competenze che n il
giurista giudice n il giurista avvocato hanno, ci si deve rivolgere ad altri, e si aumenta la necessit
di accesso al fatto del giudice amministrativo, che ha sviluppato suoi mezzi istruttori, ma siccome il
codice prevede dei mezzi di prova, applicazione in prima battuta analogica di questi. Il codice del
2010 fotografa questa situazione in modo passivo.
Principi
Nel processo civile vige il principio dellonere della prova, ed essendo un giudizio di tutela delle
situazioni giuridiche soggettive anche il giudizio amministrativo, ha ripreso questo principio con un
certo temperamento e attenuazione: abbiamo lonere del principio di prova, sulla parte incombe
lonere di dare un primo spunto, una indicazione di massima dei fatti sui quali si fonda la sua
pretesa, il giudice approfondisce poi ulteriormente la prova. A questa descrizione corrispondono:
Art.63: da un lato si intitola mezzi di prova (strumenti e meccanismi processuali che il giudice ha
a disposizione per raccogliere le prove, cio la dimostrazione di alcune circostanze, e i mezzi sono il
modo in cui dimostrare queste circostanze), dallaltro ci d una regola di carattere generale, e questa
la critica alla disomogeneit. Fermo restando lonere della prova, le parti devono dare un indizio,
un punto di avvio, e il giudice pu chiedere alle parti di integrare. Affianchiamolo allart.64 che
torna sul problema in maniera pi chiara: che siano nella loro disponibilit: la parte non a
conoscenza dei fatti amministrativi come lo la PA, c una disparit di situazioni e di forza tra il
privato che conosce relativamente la situazione ma non conosce la situazione generale. Unidea alla
disparit di forza delle parti in gioco per cui corrisponde una diversa ripartizione dellonere:
processo del lavoro. Aggiungiamo a questa formulazione il comma 2: onere del principio di prova,
il giudice deve basarsi sugli elementi forniti dalle parti approfonditi e sviluppati dal giudice sulla
base di un potere di ufficio: potere istruttorio ufficiale o ufficioso in testa al giudice.
Art.63 comma 2: il giudice anche dufficio, es. io ho contestato il fatto che il muro sia pericolante,
il giudice viene a sapere che il comune ha gi fatto delle ispezioni, e ordina dufficio
allamministrazione di presentare gli studi fatti dal comune.
Art.64 comma 3: lamministrazione in possesso di info che il privato non ha e che a volte non sa
nemmeno che esistono.
Libera valutazione del giudice: potere di valutare in assoluta libert i risultati delle prove, anche
perch nel giudizio amministrativo non sono ammesse prove legali (determinati mezzi di prova i
cui risultati non possono essere ignorati dal giudice - es. giuramento decisorio).
a) richiesta di documenti
b) richiesta di chiarimenti
c) verificazioni
d) esibizione di documenti
e) ispezione
f) testimonianza
b) al giudice non basta la semplice esibizione del documento, ha anche bisogno di approfondimenti
relativi ai documenti che ha raccolto.
c) le verificazioni sono confronti fatti dalla stessa amministrazione tra quanto affermato in giudizio
e quanto invece potrebbe risultare da altre info a disposizione dellamministrazione.
Negli stessi limiti entro i quali pu essere ordinata a norma dell'articolo 118 l'ispezione di cose in possesso di
una parte o di un terzo, il giudice istruttore, su istanza di parte, pu ordinare all'altra parte o a un terzo di
esibire in giudizio un documento o altra cosa di cui ritenga necessaria l'acquisizione al
processo.Nell'ordinare l'esibizione, il giudice d i provvedimenti opportuni circa il tempo, il luogo e il modo
dell'esibizione.Se l'esibizione importa una spesa, questa deve essere in ogni caso anticipata dalla parte che
ha proposta l'istanza di esibizione.
Richiamato nellart.63 comma 2-3.
La prova per testimoni deve essere dedotta mediante indicazione specifica delle persone da interrogare e dei
fatti, formulati in articoli separati, sui quali ciascuna di esse deve essere interrogata.
Consulenza tecnica: il legislatore ha pensato di disciplinarla con lart.67, e lo schema che il giudice
nomina un soggetto, le parti possono nominare propri consulenti tecnici di parte, il collegio svolge
le sue operazioni di approfondimento, e in genere i due consulenti formano una loro relazione.
una ordinanza, e oggi uno strumento largamente diffuso perch in tante ipotesi il processo
amministrativo da originariamente documentale, comporta poi lanalisi di problemi tecnici a volte
complicati.
Silenzio: 1 anno dal momento in cui scadeva il termine per provvedere (art.31).
Cosa bisogna fare entro questi termini? Sono i termini per la notifica del ricorso.
- giorno in cui latto che impugno stato notificato o comunicato (la notifica fatta dallufficiale
giudiziario, la comunicazione la raccomandata con ricevuta di ritorno; ci sono atti amministrativi
che richiedono la comunicazione, atti recettizi);
- atti per i quali prevista una pubblicazione: forma legale di conoscenza, latto viene inserito in un
determinato modo di diffusione. Tradizionalmente sulla gazzetta ufficiale, ci sono forme di
pubblicazione particolare;
- atti che non hanno una comunicazione n una forma di pubblicazione, e in questi casi vale la piena
conoscenza comunque acquisita, ipotesi forse pi importante e pi delicata perch il fatto della piena
conoscenza prevale sugli altri due. Se il ricorso non viene notificato nel termine inammissibile,
questo blocca tutto, ma come fa lamministrazione resistente a cercare di bloccare? Se riesce a
dimostrare che il soggetto conosceva il provvedimento prima che fosse comunicato o pubblicato, il
termine decorre da un momento ulteriore. La possibilit di dimostrare che c una piena conoscenza
acquisita in altro modo.
Notificato il ricorso, bisogna depositarlo, e dopo la notifica il controinteressato che sa che io voglio
fare un ricorso, quindi io ricorrente mi devo rivolgere al giudice. Art.45, entro 30gg.
Costituzione della parte intimata, la parte che ha ricevuto la notifica, art.46. Le parti non intimate
sono gli eventuali interventori. Una parte necessaria pu non essere intimata perch il ricorrente non
ha fatto la notifica, e questo un problema di un buon avvocato. 60gg. Possono, oppure possono
anche rimanere estranee al giudizio.
Variante: ricorso incidentale: ricorso presentato dal controinteressato sullo stesso atto, per altri
motivi. Art.42: la persona che ha ricevuto un ricorso decide non semplicemente di resistere, ma
contrattacca, contesta per altri motivi. Es. permesso di costruire: un proprietario ha ricevuto dal
comune del paese in cui vive un permesso di costruire per tre piani. Il vicino ritiene di aver dei danni
da questa nuova costruzione, e che sia stato illegittimamente rilasciato il permesso. Proprietario
confinante: ricorrente. Comune che ha rilasciato il permesso: resistente.
Proprietario immobiliare: controinteressato. Se tu impugni per i miei tre piani, io proprietario dico
che il permesso avrebbe dovuto essere per sei piani. Quindi oltre che difendersi contrattacca. Il
proprietario avrebbe potuto fare un ricorso autonomo. Che differenza c tra fare un ricorso
principale e autonomo e un ricorso incidentale? Questo si inserisce sul ricorso principale, e se si vede
che questo improcedibile, il ricorso incidentale cade anche lui. La sorte incidentale legata a quella
principale. Es. graduatoria di concorso. Vince A. C fa un ricorso contro A e dice che lui stato mal
valutato. B interviene e fa ricorso incidentale e dice anche io sono stato mal valutato, io devo
prevalere su A e C. Dopo 30gg dalla notifica del ricorso deve essere depositato, e poi le parti hanno
ancora 60gg.
Fatto questo, la normativa non prevede per il processo amministrativo alcun altro adempimento se
non la fissazione delludienza. Costituite le parti il giudice ha a disposizione quanto gli serve per
decidere. Viceversa se non ci sono varianti si va alla discussione davanti al collegio, disciplinata
dallart.71: istanza di fissazione della udienza: le parti devono chiedere al giudice che venga fissata
ludienza, e il giudice non fissa ludienza se non gli viene richiesto. Pu essere che esperita la tutela
cautelare le parti non abbiano pi interesse. Processo di carattere soggettivo a impulso di parte. Un
anno dal deposito del ricorso.
60: art.71 comma 5: io faccio listanza entro un anno, il presidente stabilisce la data, la segreteria ce
lo comunica almeno 60gg prima.
30: il presidente designa il relatore, uno dei componenti del collegio che far la relazione, quello
del collegio che segue concretamente la causa. I giudici si distribuiscono le cause, una serie di cause
che ciascuno di loro segue, e nel 90% dei casi sar anche lestensore.
Non sono termini entro i quali ma termini ultimi per fare qualcosa.
9/11/2016
Vicende che deviano rispetto al percorso abituale - incidenti e interruzione del processo
In alcuni casi il processo si ferma o perch lo decide il giudice (sospensione) o perch dalla legge si
prevede che non si possa andare avanti finch non venga risolto un determinato problema
(interruzione). Allincidente del processo sono dedicati gli arti.77-78-79-80 cpa.
Incidente di falso: riserva per materia al giudice ordinario, falsit o meno di documenti con efficacia
probatoria pubblica. Per contestare la veridicit c un meccanismo apposito, la querela di falso.
Quindi se uno contesta e solleva querela di falso nei confronti di un documento allinterno del
processo amministrativo, il processo si interrompe, si va dal giudice ordinario, si risolve la questione
e si torna indietro. Si svolger il processo di querela di falso davanti al giudice ordinario con le regole
del cpc.
Comma 1: o processo gi avviato, o mi impegno a farlo partire con un termine assegnato dal giudice.
Comma 2: se non una vera pregiudiziale, e non necessario esaminare quel documento, andiamo
avanti e non sospendiamo.
Comma 2: sanzione: dichiarazione di estinzione. Per sentenza si intende la sentenza sul falso.
Quindi sospensione e interruzione del processo sono richiamate dagli artt.79-80 senza particolari
innovazioni normative rispetto al cpc.
Perenzione
Caratteristica del processo amministrativo.
Due ipotesi:
- breve, o semplice: art.81;
- lunga, o dei ricorsi che giacciono da pi di cinque anni: art.82.
Perenzione breve
Il processo amministrativo un processo a impulso di parte, si promuove da parte di un soggetto
leso, si svolge sulla materia proposta da quel soggetto, ecc. Questo vuol dire che anche landamento
del processo e il suo sviluppo sono rimessi allimpulso della parte, in particolare il compito di
chiedere la fissazione delludienza, altrimenti lordinamento suppone che la parte abbia perso
interesse, non voglia pi coltivare il ricorso, e dice al giudice di dichiararlo perento. Ma questo non
vuol dire che entro un anno dalla fine delle prove si deve decidere, ma che entro un anno la parte
deve chiedere la fissazione delludienza, ma nella pratica succede che nellanno la parte chiede la
fissazione delludienza, il giudice la fissa magari tra tre anni perch ha il calendario tutto pieno,
quindi non che la perenzione serve per far concludere il processo entro un anno, ma vuol dire che
lultimo impulso della parte deve arrivare entro un anno, poi lonere dellimpulso processuale passa
al giudice, e se il giudice non promuove lavanzamento del ricorso, esso pu rimanere giacente per
un certo numero di anni.
Art.81 - Perenzione
1. Il ricorso si considera perento se nel corso di un anno non sia compiuto alcun atto di procedura. Il
termine non decorre dalla presentazione dell'istanza di cui all'articolo 71, comma 1, e finch non si sia
provveduto su di essa, salvo quanto previsto dall'articolo 82.
Se io nellanno faccio un qualunque atto di procedura (es. chiedo la cautelare, chiedo la ammissione
di una prova) finiti gli atti di procedura rimane listanza di fissazione delludienza. In realt
unipotesi abbastanza rara. Le parti possono decidere di non proseguire, come nel caso della
cautelare che risolve. Viceversa se c un minimo di interesse, listanza di fissazione sono tre righe
di un foglio!
Perenzione lunga
Succede che anche una volta fissata ludienza, il ricorso per pi di 5 anni non viene deciso. Il
legislatore ha introdotto questo articolo perch listanza da parte del privato stata fatta, quindi no
perenzione breve, il privato ha assolto ai suoi oneri, ma il giudice per 5 anni non ha trovato tempo
di risolvere la questione e mandarla in decisione. In tutti questi casi il legislatore ha creato questo
meccanismo: la segreteria del tribunale verifica la scadenza dei 5 anni, lo segnala allavvocato e gli
chiede se c ancora interesse, e se lavvocato non risponde positivamente il ricorso viene dichiarato
perento. un modo per fare ordine negli arretrati giacenti da un periodo abbastanza lungo.
Art.82 - Perenzione dei ricorsi ultraquinquennali.
1. Dopo il decorso di cinque anni dalla data di deposito del ricorso, la segreteria comunica alle parti costituite
apposito avviso in virt del quale fatto onere al ricorrente di presentare nuova istanza di fissazione di
udienza, sottoscritta dalla parte che ha rilasciato la procura di cui all'articolo 24 e dal suo difensore, entro
centottanta giorni dalla data di ricezione dell'avviso. In difetto di tale nuova istanza, il ricorso dichiarato
perento. 2. Se, in assenza dell'avviso di cui al comma 1, comunicato alle parti l'avviso di fissazione
dell'udienza di discussione nel merito, il ricorso deciso qualora il ricorrente dichiari, anche in udienza a
mezzo del proprio difensore, di avere interesse alla decisione; altrimenti dichiarato perento dal presidente del
collegio con decreto.
Rinuncia
Dal punto di vista concettuale si pu rinunciare a due cose diverse:
- rinuncia ai motivi: nel ricorso io asserisco lillegittimit dellatto, o lilliceit del comportamento
dellamministrazione per le ragioni 1 2 3, per ragioni di strategia processuale, ma poi rinuncio a una
parte dei motivi per alleggerire contraddittorio e discussione e concentro la mia attenzione su altri
motivi per alleggerire discussione e lavoro probatorio. La rinuncia a determinati motivi in genere
rientra nei poteri del rappresentante legale, fa parte della strategia processuale;
- rinuncia al ricorso: rinuncio alla decisione del giudizio. Non pi strategia processuale, ed una
decisone che spetta alla parte o al rappresentante legale munito di procura speciale appositamente
investito dal ricorrente per una decisone di questo tipo. Come si fa a rinunciare al ricorso e che
conseguenza ha:
Art.84 - Rinuncia
1. La parte pu rinunciare al ricorso in ogni stato e grado della controversia, mediante dichiarazione
sottoscritta da essa stessa o dall'avvocato munito di mandato speciale e depositata presso la segreteria, o
mediante dichiarazione resa in udienza e documentata nel relativo verbale. 2. Il rinunciante deve pagare le
spese degli atti di procedura compiuti, salvo che il collegio, avuto riguardo a ogni circostanza, ritenga di
compensarle. 3. La rinuncia deve essere notificata alle altre parti almeno dieci giorni prima dell'udienza. Se le
parti che hanno interesse alla prosecuzione non si oppongono, il processo si estingue. 4. Anche in assenza delle
formalit di cui ai commi precedenti il giudice pu desumere dall'intervento di fatti o atti univoci dopo la
proposizione del ricorso ed altres dal comportamento delle parti argomenti di prova della sopravvenuta carenza
d'interesse alla decisione della causa.
Art.33 - Provvedimenti.
1. Il giudice pronuncia:
a) sentenza quando definisce in tutto o in parte il giudizio;
b) ordinanza quando assume misure cautelari o interlocutorie, ovvero decide sulla competenza;
c) decreto nei casi previsti dalla legge.
2. Le sentenze di primo grado sono esecutive. 3. Le ordinanze e i decreti, se non pronunciati in udienza o in
camera di consiglio e inseriti nel relativo verbale, sono comunicati alle parti dalla segreteria nel termine di cui
all'articolo 89, comma 3. 4. L'ordinanza che dichiara l'incompetenza indica in ogni caso il giudice competente.
Decreto:
- Art.56 comma 4: cautelare monocratica;
- Art.61: cautelare ante causam;
- Art.85: decreto per decidere estinzione e improcedibilit di un ricorso.
Ordinanza:
- Art.33 comma 4: incompetenza;
- Art.36 comma 1: pronunce interlocutorie il giudice provvede con ordinanza in tutti i casi in cui
non definisce nemmeno in parte il giudizio;
- Art.55 comma 9: collegiale cautelare;
- Art.65: decisione collegiale sullammissibilit o meno di una prova.
Della sentenza, della decisione in generale, a questo livello va ricordato lart.33 comma 2 le sentenze
di primo grado sono esecutive.
Comma 1: il Tar decide con la presenza di 3 membri, il CdS di 5. In unudienza ci possono anche
essere sei giudici, perch in udienza oggi si discutono cause che sono di quei tre, e cause che sono di
altri tre. Ci posso essere pi giudici perch in quella udienza sono discusse una dopo laltra sentenze
a cui corrispondono collegi composti diversamente. Dipende se la sezione ha un buon organico o
meno. Il presidente distribuisce il lavoro a ciascuno dei giudici, il presidente, un giudice a latere, il
relatore, e questo terzetto lo possono comporre soggetti diversi che appartengono sempre a quella
sezione. Quando si decide, facciamo uscire gli altri e teniamo solo i nostri tre? No, in camera di
consiglio sulla causa X decidono solo i tre che sono il collegio di quella causa, ma gli altri possono
essere presenti, e i tre che compongono votano. Il relatore ha il compito di redigere la motivazione.
Comma 1: termine perentorio: quella determinata attivit va fatte entro quel termine; termine
ordinatorio: in linea di massima, se non lo fai fa niente. Questo un termine ordinatorio.
Comma 2: la pubblicit della sentenza il suo deposito in segreteria.
Tipi di sentenza
Il cpa ha introdotto lidea, allart.74, della sentenza in forma semplificata, quella in cui il giudice pu
limitarsi a una motivazione stringata. In qualunque ipotesi di decisione che il giudice consideri
manifestamente irricevibile, inammissibile, ecc. il giudice decide con sentenza in forma semplificata.
Obbligo di sinteticit: quanto bisogna essere sintetici? Quando sono sufficienti tre righe e quando
invece servono 30 pagine? Ci pu essere una sentenza in cui 10 pagine sono gi una motivazione
semplificata, e sentenze in cui 2 pagine sono tantissime. Sono cose relative, il legislatore ha voluto
solo sottolineare la necessit della motivazione.
Anche questo articolo d per presupposta lesistenza delle sentenze parziali. Non pensiamo alla
definitivit come al giudicato. Con sentenza definitiva si intende una sentenza che definisce,
chiude, completa tutto loggetto della controversia. Es. il permesso di costruire viene impugnato, i
motivi del ricorso dicono che il provvedimento illegittimo perch si basa su un piano di governo
del territorio illegittimo. Il permesso di costruire applica le previsioni che sono in un documento che
si chiama piano di governo del territorio, che per tutto il territorio comunale dice dove si
costruisce, dove sono i parchi, ecc. Pu essere che il permesso di costruire sia coerente con il piano
di governo del territorio, nel senso che gli uffici comunali si sono attenuti a quello che stato scritto
nel piano di governo del territorio, per nel concreto questa specifica delibera del consiglio ha
problemi di illegittimit o altre cose. Loggetto di questa controversia si spezza in due parti:
legittimit o illegittimit del piano di governo del territorio + coerenza o incoerenza del permesso
di costruire con questo piano di governo. Il giudice con sentenza interlocutoria comincia a risolvere
uno dei due aspetti. Il giudice vuole dare il permesso di costruire per assodato, semmai un problema
deriva dal singolo provvedimento, ed emette una non definitiva. Si pu fare appello o riserva di
appello, cio intanto blocco la decorrenza del termine, e su questo punto non si former giudicato, e
poi semmai in appello torniamo a discuterne.
Comma 1:
a) termine;
b) esistenza dellinteresse a ricorrere;
c) sopravvenuta carenza di interesse.
Comma 2: il processo stato sospeso perch siamo andati in corte costituzionale, la corte un bel
giorno decider se quella norma costituzionalmente corretta o non applicabile, a quel punto il
giudice non fa niente, sono le parti che se vogliono proseguire il processo lo devono riassumere.
11.11.2016
Giudizio di ottemperanza
Libro IV - Titolo I (art.112-115)
Per ottemperanza si intende sia lottemperanza prevista dal cpa, sia secondo il cpc lesecuzione,
lespropriazione forzata. Lattuazione della sentenza una componente essenziale che non pu
mancare, anche in attuazione di principi nazionali e sovranazionali.
Molto spesso, ma non sempre, ci sono sentenze autoesecutive che non richiedono una fase successiva
al giudizio di cognizione, la sentenza di per s consente al vincitore di ottenere tutto ci che richiede.
In generale anche nel diritto amministrativo la sentenza deve essere portata ad attuazione. Questa
attuazione garantita da una parte dal ricorso di ottemperanza e, per lottemperanza alle sentenze
di condanna al pagamento di somme di denaro, dal ricorso alla espropriazione forzata secondo il
cpc o anche alle forme della espropriazione per consegna o per rilascio. Due differenti mezzi tra loro
non alternativi, che tuttavia non sono esperibili indifferentemente in relazione al contenuto della
sentenza, cio pu risultare esperibile in concreto solo uno degli strumenti, oppure linteressato ne
ritiene uno in particolare preferibile.
Perch nel diritto amministrativo si parla di attuazione e ottemperanza e non di esecuzione come si
fa nel processo civile? Perch in realt la sentenza amministrativa molto pi frequentemente che nel
processo civile non definisce completamente il rapporto, lasciando da una parte allamministrazione
il compito di dare esecuzione alla sentenza, dallaltra parte al giudice il compito, entro certi limiti,
di completare la definizione della controversia qualora lamministrazione non ottemperi. Quindi,
solo in certi casi ci si trova di fronte a una sentenza che pu essere portata a esecuzione, il che
presuppone una definizione compiuta del comando da parte del giudice, e la necessit di svolgere
una attivit meramente esecutiva, una attivit che consiste nel modificare la realt sulla base di un
comando che definito. Nellambito del diritto civile, soprattutto per le sentenze di condanna al
pagamento di somme di denaro, la sentenza definisce la somma da pagare, e lattivit esecutiva
consiste nellapprendere le somme di denaro dal debitore o da un terzo che le detenga, o
nellapprendere in via esecutiva dei beni che vengano venduti per consentire con il ricavato il
soddisfacimento. Nel processo amministrativo abbiamo sentenze di condanna al pagamento di
somme di denaro, quindi si pu ricorrere allesecuzione forzata, ma abbiamo anche, nella classica
giurisdizione di legittimit, la tipica sentenza di annullamento dellatto impugnato e qui i problemi
che si possono porre nellesecuzione della sentenza sono di tipo diverso, e sono diversi anche a
seconda della sentenza di annullamento perch dobbiamo fare riferimento non solo alleffetto tipico
eliminatorio, ma anche agli altri effetti della sentenza, soprattutto ripristinatori e confermativi e,
soprattutto con riferimento a questi ultimi, il tipo di ottemperanza che pu essere dato pu essere
molto diverso a seconda del tipo e della natura dei motivi di ricorso che il giudice ha accolto in
relazione ai quali deriva un comando o pi o meno preciso, un potere discrezionale residuo pi o
meno ampio in capo alla amministrazione, mentre in casi non frequenti si ha un un potere
unicamente vincolato. Questa la ragione per cui si discute molto sulla natura del giudizio di
ottemperanza, cio se sia un rimedio equiparabile o meno a quelli del processo civile. Difficile dirlo.
Quindi abbiamo due strumenti per dare attuazione ai principi costituzionali e garantire effettivit e
pienezza della tutela giurisdizionale. Il giudizio di ottemperanza, essendo un istituito del processo
amministrativo probabilmente si suppone riguardi provvedimenti del giudice amministrativo, ma
in realt non cos per una ragione storica: questo giudizio si sviluppato per molti decenni come
un rimedio esperibile davanti al giudice amministrativo previsto per garantire esecuzione alle
sentenze giudice civile ordinario. La legge del 1865 che regola le controversie di fronte al giudice
ordinario prevede un divieto per il giudice ordinario di annullare latto amministrativo, salvo
previsioni di legge come poi in seguito sono in effetti intervenute. Es. sanzioni amministrative
pecuniarie: il giudice ordinario ha un potere di riforma, modifica della misura della sanzione, ma
non ha un potere generale di annullamento. Mancando un potere di annullamento, e sussistendo
comunque lobbligo della amministrazione di conformarsi al giudicato civile, era sorto il rimedio
della ottemperanza, che in via pretoria la giurisprudenza aveva esteso alle sentenze del giudice
amministrativo e degli altri giudici speciali che risolvono controversie in cui sia parte la PA (es.
vertenze davanti al giudice tributario). Questo sistema venuto evolvendosi e mentre da una parte
le varie leggi di riforma dei processi tributari hanno prima previsto in quei processo il rimedio della
ottemperanza, venendo meno la competenza del giudice amministrativo, il cpa ha poi
definitivamente sancito la codificazione dellorientamento giurisprudenziale per cui il giudice
amministrativo competente per lottemperanza alle sentenze del giudice amministrativo e civile.
Quando cominciamo a parlare della natura di questo giudizio dobbiamo tenere presente da una
parte i casi in cui il giudice amministrativo decide in sede di ottemperanza con riferimento a
sentenze del giudice ordinario o del giudice amministrativo, e tenere presente che ormai, con il cpa,
diventato diritto positivo vigente la previsione di una pluralit di azioni davanti al giudice
amministrativo e quindi tipi di sentenza che difficilmente possono essere riunificati sotto ununica
categoria.
Tutta questa problematica si pone nel caso in cui la sentenza non sia autoesecutiva, perch sul piano
del processo civile ci sono molte sentenze in cui si discute della possibilit di esperire un rimedio di
tipo esecutivo con riferimento a sentenze costitutive, che di per s non avrebbero necessit di
esecuzione. Se una sentenza autoesecutiva, rispetto a quella sentenza non c possibilit che si
verifichi una inottemperanza, quindi non c possibilit che ci si rivolga al giudice per
lottemperanza. Es. di sentenza autoesecutiva: la sentenza di annullamento in astratto
autoesecutiva perch elimina dal mondo giuridico latto impugnato.
Ma non basta avere riguardo alla mera sentenza, la esecuzione-ottemperanza una componente
essenziale della tutela. Per dare una risposta alla domanda quali sono le sentenze autoesecutive?
bisogna avere riguardo alla natura della situazione giuridica soggettiva vantata nei confronti della
PA:
- quando invece parliamo di interessi legittimi pretensivi la sentenza assume rilievo non solo ai fini
della eliminazione del provvedimento, eliminazione dellostacolo per il conseguimento del bene
della vita perseguito (es.rilascio di una autorizzazione), perch leliminazione lascia linteressato
nella stessa posizione del pre-provvedimento, non c pi il diniego ma comunque non ha
lautorizzazione. Qui viene in rilievo leffetto confermativo, c necessit che la amministrazione
agisca, interesse giuridicamente protetto a che lamministrazione riesamini la questione e rilasci
lautorizzazione. In questi casi si pone un problema di ottemperanza, quindi abbiamo una situazione
diversificata a seconda delle posizioni soggettive e anche a seconda di quello che deve fare
lamministrazione in sede di esecuzione della sentenza.
Quando parliamo di ottemperanza parliamo di una categoria unitaria con allinterno diverse
fattispecie. Fattispecie di ottemperanza diverse dal punto di vista della condotte omissive e attive.
La inottemperanza non consiste solo in un comportamento omissivo. Es. viene annullato un diniego
di permesso di costruire per difetto di motivazione e lamministrazione rimane interne mentre
invece in base al precetto che la obbliga a eseguir la sentenza dovrebbe rinnovare il procedimento
senza riproporre i vizi ritenuti ritenuti sussistenti dal giudice amministrativo, deve provvedere
motivatamente ma non lo fa > classico caso di inottemperanza. Es. il permesso di costruire stato
annullato perch lamministrazione non ha chiesto il parere obbligatorio della commissione edilizia,
stato omesso un atto obbligatorio del procedimento. Lamministrazione riemana il provvedimento,
respinge il provvedimento e non chiede il parere della commissione edilizia, ripropone il medesimo
vizio che il giudice amministrativo ha ritenuto sussistente. Lamministrazione non rimasta inerte,
ma inottemperante perch dalla sentenza deriva lobbligo di rinnovare il procedimento senza
riproporre i vizi che il giudice ha ritenuto tali. Quindi tutti gli atti, attivi o omissivi, che non
soddisfino linteresse protetto sulla base della sentenza. Quando parliamo di un presupposto che
deve sussistere perch il cittadino possa avvalersi di questo rimedio, in qualche modo stiamo
dicendo che non solo esiste una sentenza che deve essere ottemperata, ma che il ruolo della
ottemperanza comincia dopo la sentenza. Pur essendovi un collegamento, le sfere di cognizione e di
ottemperanza sono ben distinte, la cognizione sta unicamente nel giudizio che si conclude con la
sentenza di cognizione, e lottemperanza comincia nella fase successiva. Dal momento in cui
lamministrazione deve dare esecuzione alla sentenza al momento in cui si verifica la
inottemperanza, si propone il ricorso ed esso viene deciso. In effetti fino al momento in cui entrato
in vigore il cpa questo era il modello tipico della nostra giustizia amministrativa, un modello che ha
subito qualche alterazione in base al codice. Un primo segnale di cambiamento si era gi intravisto
con la legge 205/2000 e con le regole previste in quella legge con riferimento al giudizio contro il
silenzio della PA, e con riferimento a quel giudizio si era cominciata a prevedere una certa
commistione che consiste in una sorta di anticipazione di alcuni momenti della fase della
ottemperanza, che in passato si svolgevano unicamente nel giudizio di ottemperanza. In particolare
nel giudizio contro il silenzio nella sentenza di cognizione il giudice pu procedere a nominare gi
l in sede un commissario ad acta che in caso di persistente inerzia si possa sostituire alla
amministrazione nella emanazione dellatto. Vantaggi dal punto di vista della tempestivit. In
passato non era cos, il giudice si limitava a condannare lamministrazione, il cittadino doveva
attendere che la amministrazione provvedesse, e solo dopo il decorso del termine per provvedere
poteva chiedere al giudice dellottemperanza la nomina del commissario. Ma molto pi significativa
e radicale lart.34 comma 1 lett.e): In caso di accoglimento del ricorso il giudice, nei limiti della domanda
dispone le misure idonee ad assicurare l'attuazione del giudicato e delle pronunce non sospese, compresa la
nomina di un commissario ad acta, che pu avvenire anche in sede di cognizione con effetto dalla scadenza di
un termine assegnato per l'ottemperanza. Si cercato di migliorare il sistema di tutela giurisdizionale
evitando di costringere il cittadino ad attendere linottemperanza per provvedere, una volta che di
ottemperanza ci sia la necessit per richiedere che venga nominato il commissario, lo strumento di
cui il giudice normalmente si avvale per dare esecuzione alle sentenza del giudice amministrativo.
I confini tra le due sfere di cognizione e ottemperanza si sono leggermente modificati per
compensare i costi in termini di tempestivit ed efficacia della tutela giurisdizionale, che sono costi
derivanti da un sistema che prevede una prima fase di cognizione, un ritorno in campo
dellamministrazione per eseguire spontaneamente la sentenza, e un successivo momento di
ottemperanza. Resta lesigenza di una ottemperanza e di un rimedio nel caso di inottemperanza ma
alcune cose che si possono gi anticipare a richiesta del cittadino possono essere gi previste nella
sentenza di merito di cognizione. Alla luce di queste considerazioni possiamo renderci conto che
lidea delle due tesi estreme non tiene, ma non tiene nemmeno unidea generalizzata di un giudizio
misto di cognizione e esecuzione ed emerge la necessit a fronte di una tipologia cos varia di
sentenza oggetto di ottemperanza, la prevalenza delluno o dellaltro aspetto a seconda delle
fattispecie.
Il giudice condanna il comune a pagar 100 al cittadino, che non obbligato a esperire il giudizio di
ottemperanza, potrebbe ritenere di avvalersi dei normali mezzi di esecuzione civile, espropriazione
forzata con i limiti che incontra il cittadino nellassoggettare ad esproprio i beni della PA. Il cittadino
per potrebbe preferire ricorrere al giudice dellottemperanza, quindi un tipo di sentenza che si
presta a una mera esecuzione, se si ricorre allespropriazione forzata, nel caso in cui si ricorre invece
al giudice in sede di ottemperanza il giudice emette una sentenza che ordina alla amministrazione
di provvedere al pagamento in un determinato termine, e nomina un commissario che si sostituisca
alla amministrazione in caso di persistente inottemperanza. Per un certo verso meramente
esecutiva perch fissa un termine per adempiere, per altro verso se lamministrazione non ha i fondi
la sentenza diventa molto invasiva nella sfera della PA. Cosa si fa in questi casi? Con lottemperanza
si ottiene un risultato che con lesecuzione forzata non si pu ottenere: posso andare presso la cassa
comunale e lufficiale preleva i 100 se ci sono, ma se non ci sono lufficiale giudiziario non pu farci
niente. Invece attraverso il giudizio di ottemperanza il commissario pu intervenire, modificare il
bilancio, spostare dalle varie poste dei fondi da un capitolo a un altro e creare la disponibilit di
somme di denaro per provvedere alla esecuzione della sentenza. Il giudice, che potrebbe farlo da
solo ma preferisce rivolgersi al commissario ad acta, pu sostituirsi alla amministrazione e
modificare scelte di tipo politico-amministrativo nella allocazione delle risorse. Un altro esempio
emblematico quello delle sentenze contro il silenzio: lasciando da parte le sentenza in cui il giudice
amministrativo in base allart.31 cpa pu accertare la pretesa sostanziale fatta valere il giudizio. Oggi
il giudice pu nei limiti in cui questo consentito, che sono rigorosi ma lasciano spazio al giudice
per intervenire, di norma nei confronti del silenzio dellamministrazione ordina di provvedere e
nomina un commissario che si sostituisca nel caso di ulteriore persistente inadempimento. Dal punto
di vista del primo aspetto (sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro) il giudizio non
ha natura di cognizione se non nella misura in cui si accerta che persiste linadempimento e si fissa
il termine, ma questo vale anche per lesecuzione forzata: se io ho subito il pignoramento perch non
ho pagato un debito e poi lo pago, il giudice accerta che il mancato pagamento venuto meno e che
quindi lesecuzione non pu pi proseguire. Ma in realt poi si sviluppa anche tutto quanto il resto
del discorso, il commissario ad acta si sostituisce alla amministrazione se perdura linadempimento
e rilascia il permesso di costruire o magari lo nega, per provvede, cio adempie al comando
contenuto nella sentenza di non rimanere ulteriormente in silenzio. Il commissario conclude il
procedimento mediante emanazione del provvedimento, atto tipico che la legge prevede, e il
contenuto del provvedimento rimane impregiudicato nel caso di sentenza sul silenzio. Deve
provvedere, n rilasciare n necessariamente negare. Deve esaminare la questione e deve
provvedere.
1. Decorsi i termini per la conclusione del procedimento amministrativo (e negli altri casi previsti dalla legge),
chi vi ha interesse pu chiedere l'accertamento dell'obbligo dell'amministrazione di provvedere. 2. L'azione
pu essere proposta fintanto che perdura l'inadempimento e, comunque, non oltre un anno dalla scadenza del
termine di conclusione del procedimento. fatta salva la riproponibilit dell'istanza di avvio del procedimento
ove ne ricorrano i presupposti. 3. Il giudice pu pronunciare sulla fondatezza della pretesa dedotta in giudizio
solo quando si tratta di attivit vincolata o quando risulta che non residuano ulteriori margini di esercizio
della discrezionalit e non sono necessari adempimenti istruttori che debbano essere compiuti
dall'amministrazione. 4. La domanda volta all'accertamento delle nullit previste dalla legge si propone entro
il termine di decadenza di centottanta giorni. La nullit dell'atto pu sempre essere opposta dalla parte
resistente o essere rilevata d'ufficio dal giudice. Le disposizioni del presente comma non si applicano alle nullit
di cui all'articolo 114, comma 4, lettera b), per le quali restano ferme le disposizioni del Titolo I del Libro IV.
Il caso dellannullamento.
Qui si possono verificare fattispecie molto diverse. Lottemperanza non si concreta in una inerzia,
ma lamministrazione agisce, cio fa qualcosa, ma ci che fa non quello che dovrebbe fare per
ottemperare. Le fattispecie che si possono verificare sono moltissime. Dallemanazione di un
provvedimento totalmente in contrasto con la sentenza da considerarsi nullo: ipotesi in cui la
amministrazione non risulta particolarmente abile nel tentativo di sottrarsi alla sentenza. Pi
complicata la situazione dellemanazione di un atto elusivo del giudicato senza che vi sia una
contrariet palese in relazione alla sentenza del giudice. Quando il giudice condanna la
amministrazione a provvedere la condanna a emanare il provvedimento amministrativo, latto
terminale del procedimento, ma supponiamo che lamministrazione emani un atto istruttorio, che
non di per s in contrasto con il giudicato, perch nel provvedere la PA pu ritenere necessaria
una istruttoria, ma non un atto che soddisfa il comando dato dalla sentenza, non vale a far venire
meno lottemperanza. La stessa fattispecie si verifica nel caso in cui una amministrazione avesse
negato il rilascio di una autorizzazione commerciale e a seguito della sentenza di annullamento
decidesse di rilasciare una autorizzazione con caratteristiche diverse rispetto a quelle richieste non
tanto perch la decisione da prendere in relazione alla fattispecie sia questa, ma riservandosi di
compiere degli accertamenti per vedere se lautorizzazione come richiesta possa essere emanata. La
ottemperanza in caso di annullamento assume caratteristiche molto diverse a seconda delleffetto
confermativo che la sentenza di cognizione comporta. Sentenza di annullamento per difetto di
motivazione: lascia integro il potere amministrativo, lamministrazione nelleseguire la sentenza ha
come unico vincolo oltre a quello di riprovvedere, quello di riprovvedere motivatamente, ma dalla
sentenza non ci sono indicazioni su come debba riprovvedere. Il giudice si limitato a riscontrare
che lamministrazione non ha motivato il provvedimento. Es. caso di insufficiente motivazione,
latto ha una motivazione ma quella motivazione non sufficiente a sostenere la decisione di
respingere la domanda presentata dal cittadino.
- art.34 comma 1 lett.d): il giudice in questi casi pu adottare un nuovo atto, oppure modificare o
riformare quello impugnato.
1. I provvedimenti del giudice amministrativo devono essere eseguiti dalla pubblica amministrazione e dalle
altre parti. 2. L'azione di ottemperanza pu essere proposta per conseguire l'attuazione:
c) delle sentenze passate in giudicato e degli altri provvedimenti ad esse equiparati del giudice ordinario, al
fine di ottenere l'adempimento dell'obbligo della pubblica amministrazione di conformarsi, per quanto
riguarda il caso deciso, al giudicato;
d) delle sentenze passate in giudicato e degli altri provvedimenti ad esse equiparati per i quali non sia previsto
il rimedio dell'ottemperanza, al fine di ottenere l'adempimento dell'obbligo della pubblica amministrazione di
conformarsi alla decisione;
e) dei lodi arbitrali esecutivi divenuti inoppugnabili al fine di ottenere l'adempimento dell'obbligo della
pubblica amministrazione di conformarsi, per quanto riguarda il caso deciso, al giudicato.
3. Pu essere proposta, anche in unico grado dinanzi al giudice dell'ottemperanza, azione di condanna al
pagamento di somme a titolo di rivalutazione e interessi maturati dopo il passaggio in giudicato della sentenza,
nonch azione di risarcimento dei danni connessi all'impossibilit o comunque alla mancata esecuzione in
forma specifica, totale o parziale, del giudicato o alla sua violazione o elusione.
5. Il ricorso di cui al presente articolo pu essere proposto anche al fine di ottenere chiarimenti in ordine alle
modalit di ottemperanza.
Comma 3: tende a valorizzare la fase dellottemperanza. Il codice valorizza la fase della cognizione
perch alcuni elementi relativi alla ottemperanza possono essere gi in quella sede valorizzati e
definiti per evitare di dover allungare i tempi. Evitare che sia necessario riproporre una vertenza in
sede di cognizione davanti al giudice amministrativo. Previsione che conferma quanto dicevamo
circa limpossibilit di dare una classificazione unitaria della natura del giudizio, perch qui gli
elementi di cognizione in fattispecie del genere sono indiscutibili, condannare vuol dire accertare,
quantificare, o addirittura calcolare i danni, qui trova concretizzazione il principio generale di
garantire effettivit attraverso la concentrazione delle azioni, si deroga al principio del doppio grado
di giurisdizione, perch si dice anche in unico grado, quindi anche solo in sede di appello per evitare
di trascinare una serie di aspetti, profili distinti ancorch collegati delle vertenze tra cittadino e PA
e dare luogo a nuovi giudizi che partono dal primo grado, possono andare poi in appello e portare
di nuovo al giudizio di ottemperanza. Le forme in cui il giudizio di ottemperanza pu svolgersi sono
molto importanti, perch se dovessimo prevedere un rimedio della ottemperanza con caratteristiche
identiche a quelle del giudizio di cognizione, soprattutto con caratteristiche legate ai tempi di durata,
questa seconda fase che molto spesso necessaria rischia di pregiudicare irrimediabilmente ricorso
ed effettivit della tutela.
1. Il ricorso si propone, nel caso di cui all'articolo 112, comma 2, lettere a) e b), al giudice che ha emesso il
provvedimento della cui ottemperanza si tratta; la competenza e' del tribunale amministrativo regionale anche
per i suoi provvedimenti confermati in appello con motivazione che abbia lo stesso contenuto dispositivo e
conformativo dei provvedimenti di primo grado. 2. Nei casi di cui all'articolo 112, comma 2, lettere c), d) ed
e), il ricorso si propone al tribunale amministrativo regionale nella cui circoscrizione ha sede il giudice che ha
emesso la sentenza di cui e' chiesta l'ottemperanza.
1. L'azione si propone, anche senza previa diffida, con ricorso notificato alla pubblica amministrazione e a
tutte le altre parti del giudizio definito dalla sentenza o dal lodo della cui ottemperanza si tratta; l'azione si
prescrive con il decorso di dieci anni dal passaggio in giudicato della sentenza. 2. Unitamente al ricorso
depositato in copia autentica il provvedimento di cui si chiede l'ottemperanza, con l'eventuale prova del
suo passaggio in giudicato. 3. Il giudice decide con sentenza in forma semplificata. 4. Il giudice, in caso di
accoglimento del ricorso:
a) ordina l'ottemperanza, prescrivendo le relative modalit, anche mediante la determinazione del contenuto
del provvedimento amministrativo o l'emanazione dello stesso in luogo dell'amministrazione;
c) nel caso di ottemperanza di sentenze non passate in giudicato o di altri provvedimenti, determina le modalit
esecutive, considerando inefficaci gli atti emessi in violazione o elusione e provvede di conseguenza, tenendo
conto degli effetti che ne derivano;
e) salvo che ci sia manifestamente iniquo, e se non sussistono altre ragioni ostative, fissa, su richiesta di parte,
la somma di denaro dovuta dal resistente per ogni violazione o inosservanza successiva, ovvero per ogni ritardo
nell'esecuzione del giudicato; tale statuizione costituisce titolo esecutivo. Nei giudizi di ottemperanza aventi
ad oggetto il pagamento di somme di denaro, la penalit di mora di cui al primo periodo decorre dal giorno
della comunicazione o notificazione dell'ordine di pagamento disposto nella sentenza di ottemperanza; detta
penalit non pu considerarsi manifestamente iniqua quando stabilita in misura pari agli interessi legali.
5. Se chiesta l'esecuzione di un'ordinanza il giudice provvede con ordinanza. 6. Il giudice conosce di tutte
le questioni relative all'ottemperanza, nonch, tra le parti nei cui confronti si formato il giudicato,
di quelle inerenti agli atti del commissario ad acta. Avverso gli atti del commissario ad acta le stesse
parti possono proporre, dinanzi al giudice dell'ottemperanza, reclamo, che depositato, previa notifica ai
controinteressati, nel termine di sessanta giorni. Gli atti emanati dal giudice dell'ottemperanza o dal suo
ausiliario sono impugnabili dai terzi estranei al giudicato ai sensi dell'articolo 29, con il rito ordinario. 7. Nel
caso di ricorso ai sensi del comma 5 dell'articolo 112, il giudice fornisce chiarimenti in ordine alle modalit di
ottemperanza, anche su richiesta del commissario. 8. Le disposizioni di cui al presente Titolo si applicano anche
alle impugnazioni avverso i provvedimenti giurisdizionali adottati dal giudice dell'ottemperanza. 9. I termini
per la proposizione delle impugnazioni sono quelli previsti nel Libro III.
Presupposto: inottemperanza.
Comma 2: con il ricorso devono essere prodotti eventuali provvedimenti impugnati e altri atti
necessari a comprovare lesistenza della sentenza e leventuale prova del passaggio in giudicato, e
tutti i documenti volti a comprovare la inottemperanza, la spettanza del bene della vita che con il
ricorso si invoca.
Comma 3: il giudizio si svolge in forma semplificata e accelerata e con una sentenza in forma
semplificata.
Comma 4: tipi di provvedimento che il giudice pu emanare che fanno riferimento alle varie
tipologie di giudizio di ottemperanza di cui abbiamo parlato.
Comma 6: si fa riferimento anche ai rapporti tra parti private, es. cittadino ricorrente e
controinteressato. Se il commissario ad acta emana degli atti che qualcuna delle parti intende
contestare il ricorso va proposto al giudice della ottemperanza che in quella sede decide tutte le
questioni. Questo sempre che si tratti di atti che comportano una elusione o violazione del giudicato,
atti che la parte interessata contesta perch si pongono in contrasto con il comando del giudice, non
solo con la sentenza di cognizione da ottemperare, ma anche con le indicazioni e prescrizioni che
con la sentenza di nomina il giudice abbia posto. Qui si apre una distinzione perch quando dalla
sentenza di nomina non derivi un vincolo preciso in capo al commissario ad acta, gli atti che il
commissario dovesse emanare sono atti che vanno impugnati con un ricorso di legittimit. Es.
quando deve essere rinnovato il provvedimento di diniego con una motivazione diversa da quella
ritenuta insufficiente, si tratta di un nuovo provvedimento per il quale il cittadino deve ricorrere in
sede di legittimit, quando invece il giudice abbia annullato per difetto di motivazione e il
commissario emani di nuovo il provvedimento privo di motivazione allora questo provvedimento
rientra nella sfera decisionale dellottemperanza in quanto lesivo del giudicato.
Non sempre chiaro sulla base della sentenza cosa si deve fare per ottemperare, non sempre chiaro
per la PA quale attivit deve espletare per poter dare ottemperanza alla sentenza e quindi soddisfare
quel comando di esecuzione della sentenza che la legge impone. Qui il giudice ha introdotto una
delle novit pi importanti, art.114 comma 7, ha introdotto il giudizio di ottemperanza di
chiarimenti, che un giudizio di ottemperanza che secondo la giurisprudenza anche se la legge non
lo dice espressamente pu essere proposto dalla amministrazione. Ma se il giudizio di ottemperanza
serve per rimediare alla inottemperanza della amministrazione, che senso ha che ci sia un ricorso
della amministrazione? Questa previsione va concepita coma una previsione che mira a evitare
linsorgere di controversie, nei casi in cui il comando derivante dalla sentenza non sia chiaro, es. non
chiara la misura delleffetto confermativo, invece di prevedere come prima che la amministrazione
dovesse da sola valutare il comportamento da tenere con il rischio di sbagliare, svolgere tutta la
attivit di ottemperanza e poi subire un ricorso di ottemperanza, al fine di abbreviare i tempi e
ridurre il contenzioso stata prevista la possibilit di rivolgersi al giudice per chiedere chiarimenti.
Lamministrazione si rivolge lei al giudice, e questa limitazione che la giurisprudenza maggioritaria
ritiene esistente qui non indicata, e chiede delle indicazioni preventive. Previsione che si ispira a
una filosofia molto diversa rispetto a quella dellart.34 che impedisce al giudice di intervenire di
fronte a poteri non esercitati. Qui lamministrazione non esercita potere, sospende per un attimo le
attivit di ottemperanza della sentenza, e chiede al giudice chiarimenti in ordine alle modalit di
ottemperanza della sentenza. Dopo i chiarimenti dati con sentenza dal giudice, chiarimenti la cui
natura deve ritenersi vincolante, lamministrazione sulla base del provvedimento del giudice
riprende lattivit di ottemperanza conformandosi ai chiarimenti ricevuti d esecuzione alla
sentenza. Sono molti gli aspetti innovativi del giudizio di ottemperanza rispetto alla disciplina
antecedente al codice, aspetti diretti a ottenere due risultati:
- garantire che in sede di ottemperanza vengano tendenzialmente definiti tutti i profili pendenti. Es.
previsione circa la possibilit di condanna al pagamento della rivalutazione di interessi o al
risarcimento del danno, ottemperanza interpretativa o per chiarimenti, se la vertenza si svolge in
modo preventivo e si definisce davanti al giudice con lemanazione dei chiarimenti, difficile che in
seguito si possa verificare una vertenza sulla inottemperanza nella misura in cui la amministrazione
che abbia richiesto i chiarimenti poi li rispetti.
Art. 115 - Titolo esecutivo e rilascio di estratto del provvedimento giurisdizionale con formula esecutiva.
1. Le pronunce del giudice amministrativo che costituiscono titolo esecutivo sono spedite, su richiesta di parte,
in forma esecutiva. 2. I provvedimenti emessi dal giudice amministrativo che dispongono il pagamento di
somme di denaro costituiscono titolo anche per l'esecuzione nelle forme disciplinate dal Libro III del codice di
procedura civile e per l'iscrizione di ipoteca. 3. Ai fini del giudizio di ottemperanza di cui al presente Titolo
non necessaria l'apposizione della formula esecutiva.
16.11.2016
Impugnazioni in generale
Libro III:
1. I mezzi di impugnazione delle sentenze sono lappello, la revocazione, lopposizione di terzo e il ricorso per
cassazione per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.
Stesso schema del codice civile, che vede il processo amministrativo allineato agli altri tipi di
processo. Schema che si formato progressivamente, perch gi il fatto che ci sia un appello, cio un
secondo grado, abbastanza recente, i TAR nascono nel 1971. Con i TAR si introduce lappello. La
revocazione e il ricorso per cassazione cerano sempre stati, e in particolare nei confronti delle
decisioni del CdS per i soli motivi inerenti la giurisdizione ed stata la Costituzione stessa a dare un
ruolo a giurisdizione amministrativa e tributaria, ma la cassazione solo di regolazione della
giurisdizione, NO nomofilachia, che in questi due settori dellordinamento spetta a CdS e CdC.
Lopposizione di terzo lultima arrivata, non cera tradizionalmente e nemmeno dopo la legge TAR,
stata introdotta per sentenza della CC che ad un certo punto osserva che siccome lopposizione di
terzo esiste in tutti i processi, deve esistere anche in quello amministrativo (sulla base del principio
di uguaglianza). Nel 2010 il legislatore ha preso atto di quella giurisprudenza e ha provveduto a
regolare anche legislativamente lopposizione di terzo.
Principio di concentrazione
Se vengono fatte pi impugnazioni:
Termini brevi: un certo periodo che decorre dalla notificazione della sentenza (comma 2). La parte
ha interesse ad accelerare i tempi. Nei casi di revocazione e nei casi di opposizione di terzo dellart.
108 il termine del comma 1 decorre dal giorno in cui stato scoperto il dolo o la falsit o la collusione
o stato recuperato il documento o passata in giudicato la sentenza di cui al numero 6 del
medesimo articolo 395 > questi quattro casi sono quelli della revocazione straordinaria, che pu
proporsi anche dopo il passaggio in giudicato.
Termini lunghi: non sempre le sentenze vengono notificate; se non vi provvede chi ha interesse la
sentenza pu anche non essere mai notificata (comma 3). La parte non ha interesse ad accelerare i
tempi: 6 mesi.
Termini straordinari: ci sono termini diversi previsti da speciali norme di legge (comma 1).
Le parti
Ricorrente: colui che propone la impugnazione.
Resistente: colui che si contrappone al ricorrente e asserisce la correttezza della sentenza impugnata.
Ricorrente incidentale: colui che non avrebbe interesse alla impugnazione ma che diventa interessato
per il fatto che stata proposta una impugnazione. Di fronte alla proposizione di una impugnazione
resiste, ma chiede lannullamento della decisione impugnata per altri motivi in modo da ottenere un
risultato ancor pi vantaggioso anche per se stesso. Laccoglimento di motivi diversi pu dare una
soddisfazione diversa al ricorrente: es. il nostro ricorrente ha vinto la causa nella quale lui contestava
il permesso di costruire rilasciato al suo vicino per incompetenza. Lappello dice che il permesso
stato correttamente rilasciato. Il vicino impugna la sentenza perch dice che non cera incompetenza,
e che addirittura il permesso di costruire avrebbe dovuto essere per pi piani. Linteresse di quel
soggetto nasce dal fatto che stata impugnata la decisione che riteneva sussistente la incompetenza.
Le impugnazioni incidentali hanno una disciplina anche nel codice civile:
- impugnazione tempestiva: impugnazione incidentale fatta entro i termini, 60gg dalla notifica
dellimpugnazione principale;
- impugnazione tardiva: fatta dopo il termine, con la differenza che limpugnazione
incidentale tardiva cade se cade il ricorso principale, a differenza di quella tempestiva.
Eccezione che il legislatore ha voluto introdurre per un discorso di maggiore completezza
della discussione in appello, per a patto e condizione che il processo sia correttamente
impostato sulla base della impugnazione principale.
Art.96 comma 3: Limpugnazione incidentale di cui allarticolo 333 del codice di procedura civile pu essere
rivolta contro qualsiasi capo di sentenza e deve essere proposta dalla parte entro sessanta giorni dalla
notificazione della sentenza o, se anteriore, entro sessanta giorni dalla prima notificazione nei suoi confronti
di altra impugnazione.
Art.96 comma 4: Con limpugnazione incidentale proposta ai sensi dellarticolo 334 del codice di procedura
civile possono essere impugnati anche capi autonomi della sentenza; tuttavia, se limpugnazione principale
dichiarata inammissibile, limpugnazione incidentale perde ogni efficacia.
Pu intervenire nel giudizio di impugnazione, con atto notificato a tutte le parti, chi vi ha interesse.
Procedimento
Art.93 - Luogo di notificazione dellimpugnazione
1. Limpugnazione deve essere notificata nella residenza dichiarata o nel domicilio eletto dalla parte nellatto
di notificazione della sentenza o, in difetto, presso il difensore o nella residenza dichiarata o nel domicilio eletto
per il giudizio e risultante dalla sentenza. 2. Qualora la notificazione abbia avuto esito negativo perch il
domiciliatario si trasferito senza notificare una formale comunicazione alle altre parti, la parte che intende
proporre limpugnazione pu presentare al presidente del tribunale amministrativo regionale o al presidente
del Consiglio di Stato, secondo il giudice adito con limpugnazione, unistanza, corredata dallattestazione
dellomessa notificazione, per la fissazione di un termine perentorio per il completamento della notificazione o
per la rinnovazione dellimpugnazione.
1. Nei giudizi di appello, di revocazione e di opposizione di terzo il ricorso deve essere depositato nella segreteria
del giudice adito, a pena di decadenza, entro trenta giorni dallultima notificazione ai sensi dellarticolo 45,
unitamente ad una copia della sentenza impugnata e alla prova delle eseguite notificazioni.
1. Salvo quanto disposto dallarticolo 111, il giudice dellimpugnazione pu, su istanza di parte, valutati i
motivi proposti e qualora dallesecuzione possa derivare un danno grave e irreparabile, disporre la sospensione
dellesecutivit della sentenza impugnata, nonch le altre opportune misure cautelari, con ordinanza
pronunciata in camera di consiglio.
1. La sezione cui assegnato il ricorso, se rileva che il punto di diritto sottoposto al suo esame ha dato luogo o
possa dare luogo a contrasti giurisprudenziali, con ordinanza emanata su richiesta delle parti o dufficio pu
rimettere il ricorso allesame delladunanza plenaria. 2. Prima della decisione, il presidente del Consiglio di
Stato, su richiesta delle parti o dufficio, pu deferire alladunanza plenaria qualunque ricorso, per risolvere
questioni di massima di particolare importanza ovvero per dirimere contrasti giurisprudenziali. 3. Se la sezione
cui assegnato il ricorso ritiene di non condividere un principio di diritto enunciato dalladunanza plenaria,
rimette a questultima, con ordinanza motivata, la decisione del ricorso. 4. Ladunanza plenaria decide lintera
controversia, salvo che ritenga di enunciare il principio di diritto e di restituire per il resto il giudizio alla
sezione remittente. 5. Se ritiene che la questione di particolare importanza, ladunanza plenaria pu
comunque enunciare il principio di diritto nellinteresse della legge anche quando dichiara il ricorso
irricevibile, inammissibile o improcedibile, ovvero lestinzione del giudizio. In tali casi, la pronuncia
delladunanza plenaria non ha effetto sulla sentenza impugnata.
Iniziativa: pu chiedere che una questione sia decisa dalla adunanza plenaria:
- la parte (comma 1) e ladunanza se ne ravvisa lopportunit pu rispedire gli atti alla sezione;
Tipo di decisione presa: comma 4: non limitata al punto di diritto che le viene sottoposto, ma
definisce completamente il giudizio. Si sposta sulladunanza plenaria tutta la questione. Es. necessit
di istruttoria. La remissione da parte delladunanza plenaria alle sezioni abbastanza rara, di solito
decide il consiglio di stato in adunanza plenaria tutta la questione. Pu anche enunciare il principio
di diritto e giudizio di rinvio.
Comma 5: anche quando ci sono dei problemi di rito pu inserire la pronuncia sulla questione di
principio.
Efficacia: non scritto ma implicito, regola analoga a quella per la cassazione: il principio di diritto
vincolante per il giudice a cui rimesso, ma non per gli altri > non esiste un principio di stare
decisis come nei sistemi di common law.
Appello
Lesistenza dellappello nel processo amministrativo prevista in Costituzione, cosa particolare
perch di solito di appello la Costituzione non parla.
Art.125 Cost.: c implicitamente scritto che il CdS di secondo grado. Ma allora il costituente ha
costituzionalizzato il secondo grado? Ha voluto comunque due gradi di giurisdizione?
Interpretazione prevalente: NO. una regola di carattere organizzativo che vuole sottolineare il
ruolo delle regioni e assicurare che per lattivit amministrativa ci sia un giudice regionale per
ciascuna regione. Deve esistere una struttura di primo grado in ogni regione e un secondo grado a
livello nazionale, ma ci non vuol dire che il costituente abbia voluto che tutti i procedimenti
amministrativi abbiano obbligatoriamente un doppio grado. Ci sono anche procedimenti con un
unico grado che il legislatore pu scegliere se affidare a TAR o CdS, anche se il legislatore ne ha fatta
poca utilizzazione perch la gran parte delle ipotesi si riconduce a una struttura del processo di due
gradi.
Oggetto dellappello
Art.100 - Appellabilit delle sentenze dei tribunali amministrativi regionali
Avverso le sentenze dei tribunali amministrativi regionali ammesso appello al Consiglio di Stato, ferma
restando la competenza del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana per gli appelli
proposti contro le sentenze del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia.
Sezione speciale del CdS: il consiglio di Sicilia esercita le stesse attribuzioni del CdS in sede di
appello, quindi pu essere visto come una sezione speciale del Consiglio stesso. Ci comporta che
possa rimettere una questione alla adunanza plenaria.
Oggetto dellappello: sentenze definitive e parziali (art.103), appello cautelare (non si appellano
sentenze ma ordinanze), in sede di giudizio di ottemperanza si pu avere una vicenda di appello
(art.114).
Io non faccio ancora appello, per mi riservo il diritto di farlo quando la controversia che oggi viene
parzialmente decisa verr definita nel suo complesso.
1. Possono proporre appello le parti fra le quali stata pronunciata la sentenza di primo grado. 2. Linterventore
pu proporre appello soltanto se titolare di una posizione giuridica autonoma.
Rispetto a questa qualit di parte c una particolare giurisprudenza che era decisa negli anni passati
e che oggi stata in parte attenuata che si occupata del problema dei controinteressati non intimati:
il controinteressato di primo grado che in primo grado non ha avuto la notifica. In primo grado colui
che fa ricorso deve notificare ad almeno uno dei controinteressati. Se c un altro controinteressato
che non ha ricevuto la notifica, e che per questa ragione non ha potuto partecipare al giudizio, questo
controinteressato non parte in senso formale, e quindi se applichiamo rigorosamente lart.102
questo soggetto non legittimato, e non ha neanche in fondo nulla da far valere, perch il
procedimento di primo grado non viziato, perch basta notificare a uno solo dei controinteressati.
Per sanare questa situazione la giurisprudenza tradizionale aveva fatto una eccezione e aveva detto
che per il controinteressato non intimato, colui che non stato parte in giudizio per causa a lui non
imputabile, venga attenuato il requisito dellessere parte. In seguito si introdotta la figura della
opposizione di terzo, per sanare ipotesi come questa: opposizione fatta da un soggetto che rimasto
terzo rispetto a una sentenza che viene a toccare la sua situazione di interesse legittimo o diritto
soggettivo. La giurisprudenza che prima era consolidata ha cominciato a dire che introdotta
lopposizione di terzo il controinteressato non intimato pu fare opposizione di terzo. Obiezione:
tutto sommato lappello un tipo di critica molto pi completo ed esteso, molto pi incisivo, e lo
stesso legislatore ha un favor per lappello, e non che lintroduzione dellopposizione di terzo faccia
venire meno le ragioni della legittimazione del controinteressato non intimato. Oggi la
giurisprudenza oscilla, tendenzialmente ammette la legittimazione anche del controinteressato non
intimato. la tipica situazione che andrebbe portata in adunanza plenaria e risolta in modo univoco
per tutti i processi amministrativi.
Contenuto dellappello
Art. 101 - Contenuto del ricorso in appello
1. Il ricorso in appello deve contenere lindicazione del ricorrente, del difensore, delle parti nei confronti delle
quali proposta limpugnazione, della sentenza che si impugna, nonch lesposizione sommaria dei fatti, le
specifiche censure contro i capi della sentenza gravata, le conclusioni, la sottoscrizione del ricorrente se sta in
giudizio personalmente oppure del difensore con indicazione, in questo caso, della procura speciale rilasciata
anche unitamente a quella per il giudizio di primo grado. 2. Si intendono rinunciate le domande e le eccezioni
dichiarate assorbite o non esaminate nella sentenza di primo grado, che non siano state espressamente
riproposte nellatto di appello o, per le parti diverse dallappellante, con memoria depositata a pena di decadenza
entro il termine per la costituzione in giudizio.
Si intendono allora passate in giudicato. Lappello una impugnazione a contenuto libero, quindi
qualunque argomentazione per sostenere la cattiva valutazione dei fatti, interpretazione del diritto,
applicazione di quelle norme a quei fatti pu essere fatta valere. Da questo punto di vista lappello
si atteggia a un ricorso simile a quello di primo grado, un ricorso a carattere devolutivo, ripropone
tutto al giudice di secondo grado, devolve lintera questione in fatto e in diritto nei limiti della critica
fatta valere con latto di ricorso.
1. Nel giudizio di appello non possono essere proposte nuove domande, fermo quanto previsto dallarticolo 34,
comma 3, n nuove eccezioni non rilevabili dufficio. Possono tuttavia essere chiesti gli interessi e gli accessori
maturati dopo la sentenza impugnata, nonch il risarcimento dei danni subiti dopo la sentenza stessa. 2. Non
sono ammessi nuovi mezzi di prova e non possono essere prodotti nuovi documenti, salvo che il collegio li
ritenga indispensabili ai fini della decisione della causa, ovvero che la parte dimostri di non aver potuto proporli
o produrli nel giudizio di primo grado per causa ad essa non imputabile. 3. Possono essere proposti motivi
aggiunti qualora la parte venga a conoscenza di documenti non prodotti dalle altre parti nel giudizio di primo
grado da cui emergano vizi degli atti o provvedimenti amministrativi impugnati.
Il problema che nei primi anni del codice si presentato che forse gli avvocati erano meno abituati
a fare annullamento + risarcimento, allora facevano in primo grado annullamento in secondo grado
affiancavano il risarcimento. La giurisprudenza ha sottolineato che si tratta di una domanda nuova,
quindi devi farla valere fin dal primo grado. Divieto di ius novorum.
Decisione
Art. 105 - Rimessione al primo giudice
1. Il Consiglio di Stato rimette la causa al giudice di primo grado soltanto se mancato il contraddittorio,
oppure stato leso il diritto di difesa di una delle parti, ovvero dichiara la nullit della sentenza, o
riforma la sentenza (o l'ordinanza) che ha declinato la giurisdizione o ha pronunciato sulla competenza o ha
dichiarato l'estinzione o la perenzione del giudizio. 2. Nei giudizi di appello contro i provvedimenti dei
tribunali amministrativi regionali che hanno declinato la giurisdizione o la competenza si segue il
procedimento in camera di consiglio, di cui all'articolo 87, comma 3. 3. Le parti devono riassumere il processo
con ricorso notificato nel termine perentorio di novanta giorni dalla notificazione o, se anteriore, dalla
comunicazione della sentenza o dell'ordinanza.
Essendo un giudizio devolutivo, il giudice di secondo grado ha tutti i poteri del giudice di primo
grado: emette tutti i tipi di sentenze di merito che abbiamo visto in primo grado. Alle sentenze simili
a quelle di primo grado si aggiungono sentenze specifiche del giudizio di appello e che si riferiscono
a problemi che possono sorgere nel processo nella fase di appello, ma nelle situazioni in cui il giudice
riscontra la carenza del contraddittorio, manca linteresse a ricorrere o il giudizio non avrebbe mai
dovuto essere proposto, in questo caso non c da riproporre un nuovo giudizio. Alla remissione da
parte del giudice di appello corrisponde lobbligo delle parti di riassumere il processo davanti al
giudice di primo grado
17.11.2016
Revocazione
una figura assai simile a quella contenuta nel cpc, anche perch la norma amministrativa si riferisce
a quella.
La revoca si pu esperire solo in una serie di casi determinati per la sussistenza di uno di quei vizi
che sono indicati tassativamente dal legislatore (critica vincolata). Si propone allo stesso giudice che
ha emanato la sentenza impugnata (quindi o il CdS o i TAR).
- Ipotesi di revocazione ordinaria: devono essere fatte valere prima che la sentenza passi in
giudicato.
- Ipotesi di revocazione straordinaria: problemi della sentenza che possono essere ignoti al
momento dellemanazione e vengono rilevati dopo, ma il legislatore li ritiene sufficienti per
far riesaminare il giudizio nonostante il passaggio in giudicato del giudizio originario.
1.Ipotesi di revocazione:
- Art.106
- Art.107
Il codice fa un rinvio al cpc, quindi allart.395: le sentenze pronunciate in appello o in unico grado
(quindi senza possibilit di appello) possono essere impugnate per:
Le sentenze per le quale sono gi passati i termini dellappello possono essere impugnate nei termini
previsti dallart.396.
Di queste ipotesi, nel processo amministrativo, quella pi interessante la numero 4, lerrore di fatto.
Questo perch molto spesso attraverso questa ipotesi, le parti cercano di far fare al giudice una
nuova valutazione di elementi che alla parte stessa non sono risultati enti(non si capisce) alla parte
stessa. Ad es. se in primo grado il giudice stabilisce che al proprietario di terreni espropriati
illegittimamente, il comune deve un risarcimento. Lillegittimit dellesproprio dipende dalle
caratteristiche di questi terreni, quindi delle caratteristiche di fatto che il comune sostiene che questi
terreni abbiano. Immaginando che il comune soccomba anche in appello, questi propone
revocazione cercando di fare leva su errori di fatto risultante da atti o documenti. La giurisprudenza
del CdS respinge lidea di questo genere di ricorsi ed ha sviluppato lidea dellerrore revocatorio, cio
ha dato una nozione del tipo di errore che pu fondare la revocazione, dandone 3 elementi:
- Devessere un errore che riguardi il contenuto materiale di determinati documenti (es. al
posto di scrivere 5, si scrive 10)
- Non pu essere stato controverso nella causa che ha portato alla sentenza che si vuole
revocare
- Lerrore devessere un punto logico necessario, un punto di passaggio costitutivo della
decisione alla quale giunta la sentenza della quale si chiede la revocazione
Lipotesi dellerrore di fatto lipotesi pi aperta, le altre ipotesi menzionate nellart.395 sono pi
precise.
3.Soggetti
Sui soggetti il testo del codice non d disposizioni di carattere particolare: ci rifacciamo allart.95 del
cod proc amm.
4.Contenuto
Il dimostrare lesistenza di uno dei 6 casi elencati nellart.395
5.Decisione
Nella decisione emanata in seguito ad un ricorso per revocazione, la dottrina distingue:
Opposizione di terzo
1.Nozione
Lopposizione stata lultima ipotesi affermatasi nel processo amministrativo, fino al 2010 non aveva
un suo riconoscimento legislativo. Nel cpc disciplinata negli articoli 404 e ss. In passato accaduto
che in diverse occasioni fosse sorta lipotesi di ricorrere per analogia alle norme del cpc riguardanti
lopposizione di terzo durante un processo amministrativo. Sarebbe stato necessario fare un giudizio
di analogia tra il processo civile ed il processo amministrativo, quindi. In passato si rifiutava lidea
di unanalogia in questo caso, perch si considerava che il processo amministrativo, perch
imperniato su atti amministrativi, si riteneva che coinvolgesse una sfera di soggetti molto pi ampia
rispetto a quello civile che invece ne coinvolge generalmente solo 2. Di conseguenza i potenziali
terzi, nel processo amministrativo, potrebbero essere molto pi numerosi rispetto a quello civile.
Inoltre lopposizione di terzo unopposizione di carattere straordinario. Di conseguenza, in passato
si riteneva che questa impugnazione potesse essere pericolosa per il processo amministrativo,
esponendolo alla possibilit di diventare oggetto di un numero enorme di opposizioni di terzo. A
questo si aggiunga la considerazione che il processo amministrativo prevede la notifica ad almeno
uno dei interessati e lobbligo in capo al giudice di integrare il contraddittorio nei confronti di
terzi non intimati. Per ci fermiamo a questi due istituti: i terzi rimasti estranei dovranno farsene
una ragione. La Corte Costituzionale (sent. 177/1995) ad un certo punto rifiuta questi argomenti e
indica la necessit dellintroduzione dellopposizione di terzo anche nel processo amministrativo:
fino al 2010 si applicava il cpc per analogia proprio sulla base di questa sentenza, poi con il cod proc
amm lopposizione di terzo entrata stabilmente nella disciplina.
Art.108 e 109 Due ipotesi di opposizione di terzo che si differenziano nei soggetti:
- Ordinaria: terzo titolare di una posizione autonoma e incompatibile (con quella di colui che
ha proposto il giudizio ed ha ottenuto una certa sentenza)
- Straordinaria: i loro aventi causa, che oltre al carattere della lesione, la sentenza devessere
effetto di dolo o collusione a loro danno
Il confronto con lart.404: unipotesi pi ampia, si parla di un terzo qualunque, non per forza
titolare di una situazione incompatibile. Questo perch si mantiene una certa diffidenza del processo
amministrativo nei confronti dellopposizione di terzo.
In giurisprudenza viene detto oggi che lopposizione di terzo assicurata ai controinteressati non
intimati, sopravvenuti, quelli che al momento della pronuncia della sentenza non avevano la
posizione di controinteressati e lhanno acquisita dopo ed i controinteressati pretermessi.
Non si pu proporre in tutti i casi previsti dallart.360, ma avverso le sentenze del CdS per i soli
motivi inerenti alla giurisdizione. Bisogna tener presente la differenza tra accesso in cassazione per
ricorso o per regolamento di giurisdizione.
Bisogna analizzare come la giurisprudenza ha considerato difetto di giurisdizione agli effetti del
ricorso in cass come impugnazione della sentenza del CdS: innanzitutto la .(boh) degli interessi
legittimi e dei diritti soggettivi ( sulla base di questi ricorsi che si delineata la distinzione tra
interessi legittimi e diritti soggettivi.
Poi lerrata composizione dellorgano giudicante: tutti i problemi relativi la costituzione dellorgano
giudicante sono stati considerati problemi di giurisdizione. Infine leccesso di potere giurisdizionale:
quando il giudice amministrativo emana decisioni che non gli competono o non emana decisioni
che avrebbe dovuto emanare.
Questa figura si traduce in una ulteriore: la corretta delimitazione della legittimit (boh). Abbiamo
detto che il giudice amministrativo ha una giurisdizione generale di legittimit ed in alcuni casi una
giurisdizione estesa anche al merito. Quindi normalmente il giudice amministrativo valuta la
conformit dellatto amministrativo al parametro di legge senza poter entrare nelle scelte, nelle
valutazioni di opportunit. Pu farlo solo in casi eccezionali. Ci sono casi in cui questa delimitazione
pi problematica: diventa incerto il limite della legittimit entro il quale il giudice deve rimanere
e questa una questione che pu essere portata in cassazione.
Un esempio in questo senso il sindacato del giudice ammnistrativo sulle decisioni delle autorit
ammnistrative indipendenti: in materia di concorrenza nei mercati compito dellautorit
amministrativa intervenire in caso di violazioni delle leggi (l.287/1990). Ci sono alcuni termini
(abuso di posizione dominante per es., bisogna capire quando ci sia una posizione dominante)
espressi in termini molto ampi, per cui bisogna capire quando un caso rientri o meno nelle ipotesi
prese in considerazione dalla legge. Lautorit antitrust, per definire se un soggetto si trovi in
posizione dominante, per es., deve valutare: il mercato di riferimento in cui opera il soggetto, fare
una valutazione della forza del soggetto in quel mercato, valutare la misura in cui il soggetto ha
abusato di questa posizione Per fare una serie di operazioni di questo tipo, lautorit antitrust fa
una serie di analisi al termine delle quali decide se ci sia stato o meno un abuso di posizione
dominante e quindi eventualmente adotta un provvedimento (sanzioni, divieti). Gli interessati
possono non essere daccordo (si pu trattare di chi colpito dal provvedimento o anche delle
associazioni dei consumatori che pretendono pene pi severe): il tutto finisce sul tavolo del giudice
amministrativo che deve valutarne la legittimit. In questo caso la norma formulata in maniera
molto generale, il legislatore non poteva immaginare tutti i casi da regolare ed ha rimesso la
decisione allautorit garante. Questo tipo di decisione vengono regolarmente appellate al TAR del
Lazio, al CdS ed alla cassazione per eccesso di potere giurisdizionale o perch il giudice
amministrativo non ha sindacato abbastanza o ha sindacato troppo.
I riti speciali
Regolati nel libro IV intitolato Ottemperanza e riti speciali: il prof critica il fatto che abbiano messo
assieme due cose diverse, perch il giudizio di ottemperanza un particolare giudizio he si fa per
lesecuzione delle sentenze amministrative e non un rito speciale.
I riti che sono detti speciali hanno la particolarit di essere processi che si svolgono con fasi e
regole diverse rispetto allo schema ordinario del processo amministrativo.
In alcuni casi pu non risultare conveniente seguire lo svolgimento ordinario del processo, per
diverse ragioni. Lapplicazione del rito speciale ha delle conseguenze negative che vanno tenute in
considerazione al pari di quelle favorevoli: se, per esempio, da un lato si introduce un meccanismo
pi semplice, ma per cominciare necessario definire i casi in cui si applica questo rito speciale e,
dato che non sempre chiaro, bisogner spendere energie, mezzi e tempo per stabilire se nel caso
concreto vada applicato o meno, riducendo il vantaggio che la sua applicazione garantisce. Questo
ha fatto s che, di volta in volta, anche il legislatore, a seconda del periodo, tenda a favorirne
lapplicazione od a scoraggiarla. Di fatto, il codice del proc amm ha scelto una via intermedia: ha
eliminato riti speciali che esistevano precedentemente e dallaltro lato ne ha conservati e migliorati
degli altri.
Rito immediato
Innanzitutto bisogna considerare ipotesi di rito immediato che il legislatore non classifica come tali
ma che di fatto ne presentano le caratteristiche:
- Sentenze in forma semplificata (art.74): quando il giudice ritiene che ci sia una manifesta
soluzione del problema pu decidere in forma semplificata
- Definizione del giudizio allesito della cautelare (art.60): il giudice che deve decidere sulla
cautelare vede che gi sulla base di quanto acquisito in grado di emettere un giudizio
Rito abbreviato
Lidea abbastanza semplice (art.119): per tutta una serie di materie, i termini visti nel rito ordinario
vengono dimezzati.
I giudizi che sono toccati da questa previsione sono elencati nellart.119. Si deve tenere a mente
laltro lato della medaglia del ricorso ai riti abbreviati: bisogna individuare, nel caso concreto, se ci
sia o meno una di queste ipotesi, se non si ricorre al rito abbreviato in uno di questi casi, ci sarebbe
un vizio di procedura e quindi un motivo di appello.
Al c.2 e 3 particolari ipotesi di tutela cautelare con termini e caratteristiche particolare allinterno del
rito abbreviato.