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UNA GIORNATA GRIGIA E INSULSA

Era una giornata grigia e insulsa,


completamente avulsa dal contesto della settimana:
non era n gioved, n venerd, n sabato, n domenica,
n luned, n marted, n mercoled.
Ma che cavolo di giorno era?
Forse il giorno della vendetta,
il giorno della civetta,
il giorno della locusta,
il giorno pi lungo,
il giorno del Signore,
il giorno in cui ti vidi per la prima volta?
Eri splendida sotto quello strano cappello,
sopra quel buffo cammello,
dentro il giaccone di vitello.
Il tuo volto: un cesello,
sotto braccio un cestello,
nella mente un castello,
sulla schiena un cartello,
nella tasca, bucata, un succhiello e un dipinto a acquerello,
avvolta in un grande mantello che guardavi ora questo ora quello.
Perch proprio a me? mi dissi, non certo perch sono bello!
Ma quando lamore simpunta, nessuno la spunta.
L spunta il sole! dunque Oriente.
Ma spunta cos, in mezzo alla gente?
Le credo, non mente: perch dovrebbe mentire?
Ha gi visto il sole salire e sempre da Oriente:
le credo, non mente.
Ma allora quel naso? Non pu essere un caso!
Risponde sicura: madre natura.
Con stile discende dal buffo animale e pi non vi sale.
Salerno un inferno.
Che centra?
Un bel niente. Ma vuota rimasta la mente.

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