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4 Specie
GTI Ss a^o , est autem achos acedia vero est accidia igitur
X 7ry) a9<ov av afflictio efliciens tristitia vocem est tristitia
(jL7i0L0UGra hominem sine amputans. gravans.
voce.
1 La questione sulla tristitia e nella fattispecie si tratta dell'art. 8. Per il De fide orthodo
Damasceno, cfr. PG 49, 932; per il De natura hominis, di Nemesio, cfr. PG 40, 688.
2 Cfr. Enciclopedia cattolica, alla voce Nemesio . Gli scolastici conoscevano il De f
anche da una traduzione di R. Grossatesta, arcivescovo di Lincoln (1235-1253). B
consideri questa traduzione del Grossatesta come il probabile testo da eui derivano le cit
maso (vedi Ted. Blackfriers della Summa theologiae, vol. XXXV, a eura di TH. R. HEAT
Hill & Eyre-Spottiswoode, New York - London 1968, p. 191), essa non che un rimane
versione di Burgundio (cfr. Enciclopedia cattolica, alla voce Giovanni Damasceno ,
Dalia Summa theol., Ia IIae, 35,8, confrontata proprio con il cap. XIV del De natura h
del resto chiaro che S. Tommaso segua il testo nemesiano tradotto da Burgundio. Infat
Tespressione vocem amputare piuttosto che vocem auferens che riscontrabile n
Damasceno da parte di Burgundio, come pure nel rimaneggiamento del Grossatesta (cfr.
f. 91 v, nel Museo Britannico; cit. in S. WENZEL, The sin of sloth: Acedia, in Medieval though
University of North Carolina Press, Chapel Hill (N. C.) 1967, p. 220, nota 31).
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ACEDIA, ANXIETAS 507
Ora, dopo aver introdotto i termini che appartengono aile quattro specie della
tristitia, Nemesio, come si pu vedere dallo schema, li ripete qualificandoli individual
mente. Egli aggiunge cio una qualifica che ha tutto l'aspetto di una caratteristica
speciale di ognuno di essi. A noi interessano qui direttamente solo le prime due specie
della tristitia. Bisogna prima di tutto notare che mentre Alfano nella sua versione di
Nemesio ritiene i relativi termini greci, Burgundio traducendo l'op ra di Damasceno
usa la parola accidia per uno dei due termini e per di pi sembra invertirli venendo
quindi ad identificare achthos con accidia, tanto pi che ne conserva la corretta specifi
cazione, cio tristitia gravans. E stato rilevato come questa formula, accidia est tri
stitia aggravans , fosse la base delle disquisizioni scolastiche sui vizio della accidia 3.
Quando Burgundio poi si trovo di fronte al testo di Nemesio decise non solo di ritenere
l'identificazione di acedia con achthos, ma addirittura di abbinare questi con achos,
trovandosi quindi costretto a lasciare la corretta specificazione del secondo termine
nemesiano, achthos che poi tradusse con anxietas, a favore della propria specificazione
di achos, tristitia voeem amputans . Cosi S. Tommaso accetter acedia come primo
termine della tristitia ritenendo l'originale achthos come secondo, ammettendo tuttavia
la possibilit di identificare quest'ultimo con anxietas ( anxietas secundum Gregorium
Nyssenum ), o angustia, poich in esso non appare aliquod refugium . L'Aquinate,
tuttavia, non accetta i quattro termini nemesiani come specie di un genere, ma come
qualcosa di estraneo che viene applicato alla ratio della tristitia, come, ad esempio,
il carbone e la namma si dicono specie del fuoco:
Et talis additio non facit veras species generis, secundum quod communiter
loquimur de genere et specibus. Interdum tarnen dicitur aliquid esse species ali
cuius generis propter hoc quod habet aliquid extraneum ad quod applicatur ge
neris ratio: sicut carbo et namma dicitur esse species ignis, propter applicationem
naturae ignis ad materiam alienam. [.. .] Et hoc modo loquendi assignatur hie
species tristitiae, per applicationem rationis tristitiae ad aliquid extraneum4.
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508 G. CAS AGRANDE
Ma alio stesso tempo l'estraneo si pu considerare dal punto di vista della causa
e dal punto di vista dell'effetto e quindi schematicamente si avr :
1) Ex parte causae:
tristitiae
-malum alienum = Misericordia
et simul hoc
Contigit aliquem
I-Interius aggravari et Exterius vocem amittere
2) Ex parte effectus:
tristitiae
= Anxietas
aggravatio animi
(tollitur fuga)
-extraneus effectus
immobilitat exteriora
Acedia
membra ab opere
(extraneus a fuga
et appetito)
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ACEDIA, ANXIETAS 509
A questo punto non sar fuori proposito ricordare che ansiet nell'accezione di
chiudere la via d'uscita al respiro e quindi renderlo difficile e aflannoso si ritro
ver anche nel Passavanti: Patisce angoscia e ansiet , come s'egli affogasse . Ma
5 Ibid.
6 Ibid., 2-2, 35, 2; De malo, q. ll, a. 1.
7 Summa theol., Ia Iae, 35, 8. Agli albori del Seicento Alardo Gazeo, commentando il De coenobiorum
institutis di Cassiano e riferendosi appunto alFart. 8 della questione 35 della Summa, rilevava il diverso
significato di acedia: Quod autem ad rem attinit notandum primo acediam [...] dupliciter sumi, primo
ut sit passio quaedam in appetitu sensitivo, adeo animum opprimens ut afferat torporem etiam membris
et negligentiam seu fastidium operis: sive ea tristitia sit de malo vero, sive apparente. Et hoc modo Dama
scenus primam tristitiae speciem ponit acediam, eamque dicit tristitiam quae taciturnitatem defectio
nemque vocis inducit [...]. Quibus verbis significare videtur ex acedia sequi taciturnitatem, defectionem
que vocis, quod adeo absorbeatur animus, et occupetur l nguida defectione, ut vocem depromere nequeat;
sed sui ipsius confusione et obnubilatione quadam impediatur, detineaturque constrictus, ne sermonem
edat. [Segue citazione di S. Tommaso di eui sopra]. Itaque sub voce, ex consequenti, intelligitur omnes
motus exteriores ad quos itidem acedia hominem pigrum tardumque reddit. Alia vero intelligitur acedia,
ut est tristitia, fastidium, seu aversio voluntatis, sive appetitus rationalis, et quae fere conjuncta est cum
tristitia appetitus sensitivi. Et hoc modo accipitur cum de peccatis capitalibus agitur (PL 49, 361).
8 Summa Ia IIae, 48, 4.
9 ALBERTO MAGNO, Summa de bono, 375 (Opera omnia, vol. XXVIII, a eura di K. K HLE - C. FE
CKES - B. GEYER - W. K BEL), Westfalia 1951, pp. 205, 27-29.
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ACEDIA, ANXIETAS 511
sara appunto il Boccaccio che rilever tutto l'effetto delVanxietas sulla parola proprio
nel momento in eui questa vuol farsi suono e quindi comunicazione verbale: E po
stasi a sedere, battendole forte il petto, [...] pi volte cominci a parlare; ma la an
siet del polmone precedente ogni volta nel mezzo le rompea la parola 10. Si tratta
di quell' oppilare i meati della chiarezza del suono da parte delle meditazioni
malinconiche dell'accidioso di eui Boccaccio ci parlera anche nella sua esposizione
al settimo canto dell'Infernou.
Ritornando ora ad Alberto Magno ed alla sua Summa theologica, che risulta essere
di un trentennio posteriore al De bono 12, possiamo notare come egli rilevi che Giovanni
Damasceno afferma che [acedia] est tristitia aggravans; quia ex difticultate boni
aggravatur et infirmatur ad bonum. In omnibus autem infirmitas aggravans acuit
vocem, sicut patet in omnibus aegris; et ex tali aggravationi derivatur Latine nomen
acediae: quia oc/OQ in Graeco idem est quod vocem aggravans 13.
Wenzel accusa Burgundio d'inconsistenza nella sistemazione di a^o e a^6o
nelle sue versioni di Damasceno e Nemesio a eui abbiamo prima accennato, e allo
stesso tempo rivela il tentativo di Alberto Magno di collegare acedia ad ciyoc,14. Ma
il fatto che Alberto Magno operi questa connessione non , come abbiamo visto, nuovo,
ne tanto importante quanto l'aver egli indicato che acedia tristitia gravans, il che
appartiene a a^ o e non a a^o nella versione di Alfano e nella prima versione di
Burgundio. In altre parole l'importanza di questa asserzione di Alberto Magno quella
di confermare la seconda versione di Burgundio in eui achos e achthos si identificano en
trambi in acedia. I risultati possono essere presentati sotto forma di schema (cfr. p. 510).
Questa presentazione chiarir il nostro pensiero e permetter forse di cogliere me
glio il complicato problema.
Come si pu notare dallo schema, la presunta inconsistenza non implica soltanto
le prime due specie della tristitia, ma anche le loro apposite definizioni. Per quanto
riguarda il termine anxietas, bisogner subito dire che nemmeno esso rimane, come
sembrerebbe a prima vista, alienato dallo schema. Infatti, baster ricordare la citazione
di Alberto Magno di eui sopra ( anxietas autem vocatur tristitia aggravans et prae
cludens cordi et rationi vias evasioni ), per metterlo in relazione non solo con acedia
e la propria apposizione, ma anche con l'espressione vocem aggravans . Non
quindi tanto la similarit di suono e di compitazione tra oc^o e OLy&o , come afferma
il Wenzel, che responsabile della traduzione di entrambi in acedia 15, quanto ap
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512 G. CASAGRANDE
punto quel chiarificarsi all'analisi scolastica, e gi alio stesso Burgundio, che le prime
due presunte specie della tristitia non sono tanto specie , quanto due momenti che
derivano da un unico effetto che gi implicito nel tristari e nelYanxietas di Alberto
Magno non solo, ma che sara poi messo a punto con maggiore e particolare evidenza,
come abbiamo visto, da S. Tommaso. Del resto non bisogna tralasciare di rilevare
che tanto Alberto Magno quanto Tommaso d'Aquino trovavano la piena giustifica
zione di combinare acedia con anxietas, cio con achthos, in una quanto mai importante
tradizione patr stica. Bastera ricordare tre momenti di questa tradizione, incomin
ciando dal Pastore di Erma in una delle eui visioni si fa appunto uso del termine
xv]S a. Ci che qui c'interessa sono le versioni latine, poich se la Vulgata (sec. II)
rende il termine greco con acedia ( tradidistis vos in acedias ), la Palatina (sec. V)
lo traduce con anxietas ( tradidistis vos in anxietatibus )16. Poi, e pi importante
ancora, abbiamo la precisa e ripetuta testimonianza di Cassiano che viene a stabilire
chiaramente l'equivalenza tra x7]Sta e anxietas : Sextum [vitium] acediae, quod
est anxietas ; e: Sextum nobis certamen est, quod Graeci xYjStav vocant, quam
nos taedium sive anxietatem cordis possumus noncupare 17. E finalmente Alcuino,
o chi per lui, nel De divinis officiis, d una definizione dell'accidioso che viene proprio
a identificarsi con colui che soffre di ansiet : acediosus ab acedia dicitur, qui anxie
tatem sive taedium cordis patitur 18.
Forse quella presunta inconsistenza del Burgundio maturo, cio la sua decisione
di identificare in qualche modo i termini nemesiani achos e achthos in acedia veniva a
trovare le sue auctoritates proprio in quei passi di Erma, Cassiano e Alcuino, o in passi
consimili19, in eui acedia, identificandosi con anxietas, non solo spostava per Burgun
dio achthos verso achos, ma spostava anche il sintagma tristitia aggravans che nella
sua versione di Damasceno faceva da apposizione ad accidia e che ritroveremo tale e
quale nella Summa di Alberto Magno, verso il termine che egli sceglier per tiy oc,
nella sua traduzione di Nemesio, cio anxietas. In altre parole, si viene cosi a stabilire
un complesso di interrelazioni semantiche per eui gli iposemi achos, achthos, acedia e
anxietas vengono quasi ad essere isotopi di un discorso che si aggira, anche per Alberto
Magno, sui termini gravans e gravari . Abbiamo gi detto, infatti, che le prime
due supposte specie nemesiane e damasceniane della tristitia venivano unite dal
Dottore Angelico sotto un'unica categor a che appartiene non aile cause della tristitia,
ma ai suoi effetti esterni secondo un asse graduatorio che va sotto il nome di aggra
vatio .
sunta derivazione da acidus: Acedia unici c scribi d bet, non gemino; ut a multis imperite scribitur e
profertur. Est enim cxr\Sioc vocabulum Graecum, quod Latine sonat incuriam aut negligentiam quamt
dam; nam XTJSO Graece curam vel laborem significat. Unde acedia Latine dicitur, r Graeco (ut sole
apud Latinos) in e longum mutato. [...] Quia tarnen 7) Graecum absque mutatione in aliam vocalem sut
binde transit in i Latinum longum, recte etiam nonnulli per i Latinum in secunda syllaba prof rant, et
scribunt acidiam; [...] Unde rudis et improbabilis efficitur eorum opinio quia acidiam putant vocabulum
esse Latinum derivatum ab acidus, a, um, quia scilicet ita deprimit animum hominis, ut nihil ei egere
libeat; sicut ea quae sunt acida, fr gida sunt, et sicut fr gida non facile moventur, ita acediousus ex nimia
tristitia torpescit. Quamvis enim ita res habeat, non tarnen sequitur acidiam ab acido derivari, cum et
Graecae derivationis auctoritas et syllabae productio manifeste r pugnent (PL 49, 359-60).
16 Visio III, cap. XI; cfr. Thesaurus linguae latinae (in PG 2, 909, si usa socordiam con la variante
aced as).
17 De coenobiorum institutis, V, 1; X, 1 (PL 49, 203, 359-363).
18 PL 101, 1195.
19 Tra eui doveroso segnalare, anzi mettere in particolare evidenza, alcuni passi biblici come Ba
ruch 3,1-3, Ecclesiasticus 29,1-9 e i Salmi 60,2 e 101,1-3 in eui l'etimo greco in questione e il suo verbo ven
gono resi nella Volgata con anxius e anxiari.
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ACEDIA, ANXIETAS 513
GINO CASAGRANDE
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