Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol.
3 (2002) 13-15
Lelettroencefalogramma nellemicrania con aura
TNFP Virginia Frigerio,TNFP Simona Sessarego,TNFP Paolo Ronconi,TNFP Adele Polese
Servizio di Neurofisiologia- Ospedale S. Anna-Como
N
ella Letteratura Internazionale il ruolo dellEEG
nel campo delle cefalee emicraniche, sempre
stato dibattuto.
Molti studi sono stati effettuati, con numerosi e discor-
danti interpretazioni dei risultati.
Siccome nei vari tipi di cefalea, la popolazione dei
Pa-zienti non era omogenea, i risultati erano tra i pi
svariati.
Il disturbo principale (A.A.V.V., 2000) appariva di tipo
tecnico, legato alle modalit di registrazione.
Lunico dato su cui si concordava era il riscontro di
anomalie nel 45% dei tracciati.
A conferma di ci, presentiamo tre casi di Pazienti emi-
cranici con aura tipica motorio-parestesica, nei quali
lEEG mostra comparsa delle suddette anomalie, ben
evidenziate con derivazione longitudinale.
Cenni di neurofisiologia
Con le sue varie forme cliniche, lemicrania rientra nel
capitolo delle cefalee primarie, ossia di quelle forme
in cui il mal di testa si presenta per anni o decenni
senza che sia individuabile una causa organica. Nella
maggior parte dei casi, infatti, i fattori eziologici della
forma sono ancora poco chiari, anche se le ricerche
hanno dimostrato che gli emicranici possiedono una
predisposizione genetica al cattivo funzionamento di
quelle componenti del sistema nervoso centrale depu-
tate alladattamento dellorganismo a stimoli vari, prove-
nienti sia dallambiente interno sia da quello esterno.
Lemicrania la causa pi frequente di cefalea forte e si
manifesta nel 3-4% della popolazione; sono colpite pi
donne che uomini. Mentre interessa un 2-4% dei bam-
bini, generalmente inizia dopo la pubert, per avere la
massima incidenza tra i 35 e i 45 anni. associata a
unattivazione esagerata della serotonina, una molecola
che trasmette i segnali elettrici tra le cellule nervose
(neurotrasmettitore), con la conseguenza di una dilata-
zione eccessiva e dolorosa dei vasi meningei.
I sintomi dellemicrania in molti casi sono caratteristici e
da soli permettono la diagnosi.
Possono talvolta essere preceduti da sintomi premonito-
ri (aura) come disturbi campimetrici (oscuramento del
campo visivo, linee scintillanti) o disturbi della sensibi-
lit con formicolii; il dolore pulsante e spesso loca-
lizzato in un lato della testa (emicrania), aggravato da
attivit fisica e accompagnato da un senso di stanchez-
za, ipersensibilit alla luce, nausea e vomito. Le
Referee: TNFP Virginia Frigerio.
Via Don Guanella 2, 22040 Alzate Brianza (CO).
Tel. 031 630760, fax 031 5855178,
e-mail: neurovirgi_osa@yahoo.it.
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persone che soffrono di emicrania, inoltre, hanno un
rischio leggermente maggiore di sviluppare un ictus
cerebrale.
Emicrania con aura
Precedentemente definita come emicrania classica, emi-
crania oftalmica, emicrania accompagnata, emicrania
complicata, lemicrania con aura un disturbo ricor-
rente, caratterizzato dalla presenza di sintomi neurolo-
gici della durata di 5-20 minuti (mai pi di 60). La cefa-
lea, la nausea e/o la intolleranza alla luce di solito
seguono i sintomi neurologici dellaura, immediatamen-
te o dopo un intervallo libero inferiore a 60 minuti. La
cefalea di solito dura 4-72 ore.
Materiali e metodi
Nel mese di ottobre 2001 ha aperto presso il nostro
Ospedale il Centro Cefalee. Circa 50 pazienti sono
stati sottoposti ad EEG. Solo il 10 % dei tracciati mostra-
no anomalie di cui 4 bilaterali e 1 lateralizzate.
Le successive figure (figg. 1-2-3) mostrano parti di
Tracciati EEG di 3 pazienti, affetti da emicrania con
aura, che mostrano le anomalie riscontrate in momenti
diversi della registrazione, non necessariamente duran-
te prove di attivazione, in uno dei due montaggi stan-
dard: longitudinale e trasversale.
Risultati
La fig. 1 mostra rallentamenti pi visibili in sede ante-
riore bilaterale, in paziente con emicrania con aura,
associata a nausea e vomito, in fase critica.
La fig. 2 mostra la comparsa di rallentamenti in sede
fronto-temporale sinistra, meglio evidenziati con deriva-
zione longitudinale in soggetto con emicrania sinistra da
circa 3 giorni, accompagnata da parestesie allemisoma
controlaterale, con talvolta fotofobia e/o fonofobia.
La fig. 3, mostra anomalie bilaterali in sede anteriore in
paziente con emicrania associata a parestesie agli arti
superiori bilateralmente.
Conclusioni
Dato che lultimo documento del 2000 del Sotto-
Comitato di qualit in Neurofisiopatologia dellAmerican
Academy of Neurology (AAN) non considera lEEG
come valido strumento diagnostico su base intercritica
nelle varie forme di emicrania, lEEG dei 3 casi da noi
presentati mostra che, anche a livello intercritico, si
registrano anomalie EEGrafiche del tracciato, nel senso
di rallentamenti theta-delta del ritmo di fondo.
 Frigerio et al. / Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 3 (2002) 13-15

Fig. 1: Montaggio longitudinale

Fig. 2: Montaggio trasversale

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 Frigerio et al. / Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 3 (2002) 13-15
Fig. 3: Montaggio trasversale
Ringraziamenti
Si ringrazia per la collaborazione il Dr. R. Sterzi,
Primario U.O. Neurologia ed il Dr. F. Di Palma, Dirigente
Medico Centro Cefalee, Ospedale S. Anna-Como.
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