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DI TORINO
TOPOGRAFIA
E
CARTOGRAFIA
a curadi:
Prof.GiulianoComoglio
Dipartimento
di Ingegneria
del Territorio,
dell'Ambiente
e delleGeotecnologie (DITAG)
EDIZIONE
2OO8
CelFd
librerie
SISIEI,IA
BIBLIOTECARIO
|ilililil
ililt
ililt
ililtilfi
ilil
iltl
*225 452r,
I o ristampafebbario2008
O Celid, febbraio2007
via Cialdini,26 - 10138Torino
tel.011.44.74.714
r s B N 9 7 8 - 8 8- 776 r - 13 4 - 8
I d i r i n i d i r i p r o d u z i o n ed. i m e m o r i z z a z i o n e
e di adattamentototale o parziale con
qualsiasimezzo (compresimicrofi lm
e c o p i e f o t o s l a l i c h es) o n or i s e r v a t i .
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INFORMAZIONI
GENERALI
Questedispense, redattein collaborazione
coni docenti:T. Bellone,A. Cina,A.
Lingua,A. Manzino,
F. Rinaudo, hannolo scopodi facilitare
l'allievo
nellavorodi
apprendimentodellenozionifondamentalidellatopografiae dellacartografia.
PRESENTAZIONE DELCORSO
La topografia studiagli strumenti e gli schemioperativi di misura,i metodidi calcoloe
di disegnocheservonoperdefinirela formae le dimensioni di un oggetto.
L'oggetto principale delletecniche del rilievotopografico e dellasuarappresentazione
piana la superficie terrestre.
La topografia traele suebasiscientifiche dallageometria perla definizione delle
operazioni di misura,dallastatistica per l'ulilizzocriticodei risultati, dallafisicae
dall'elettronica peri principi di funzionamento deglistrumenti di misurae dalcalcolo
numerico per la soluzione dei picomplessi problemi di calcoloe di compensazione
dellemisure.
Restaintesochequantoverrillustrato, relativamente al rilevamento dellasuperficie
pu
fisicaterrestre, essereutilizzato, facendoopportuni adeguamenti, ancheperil
rilevamento di un qualsiasi altrooggetto(adesempiograndistrutture qualidighe,ponti
e gallerieoppurepiccolioggettiqualiedifici,monumenti, repertiarcheologici, ecc.).
L'ingegnere cheoperasulterritorio necessita di questostrumento di conoscenza
geometrica dellecosein quantorappresenta la figuraprofessionale chepi
direttamente interagisce con il territoriostesso.La sua operasi esplica,correttamente,
attraverso due fasidistintema entrambedi capitaleimportanza perla buonariuscita
dell'intervento:
faseconoscitiva: la conoscenza delterritorio,sia dal puntodi vistamorfologico che
antropico, puaweniresoloattraverso il suorilievoed la premessa essenziale
per unacorrettaprogettazione tecnica;
F faseinterattiva: la topograf ia ritornaessenziale quandosi devetracciaresul
territorioI'operaprogettata.
E chiaroche un errorein unasoladi questefasipudeterminare il completo fallimento
ditutto I'intervento.
per questomotivoche lo studiodi questadisciplina obbligatorio per gli allievidei
corsidi Laureain Ingegneria Edile,Civilee perI'Ambiente e il Territorio.
Capitolo 1
GEODESIA
'
Fig.1.1- Superficie
fisicaterrestre
e geoide
Ognipuntoproiettato sullasuperficie di riferimentosarunivocamente determinatoda
una coppia di coordinatecurvilineee dalla distanzatra il punto reale e la sua
proiezione.
La distanzatra superficiefisicaterrestree il geoide chiamataquotaed misurata
lungola verticale.
Con queste premessesi pu delinearela seguente proceduradi rilievo e di
rappresentazionedella superficiefisicaterrestre:
F poichil terrenoha una forma moltocomplessa, bisognerdescriverlocon un
numerolimitatoma sufficiente di punti (ad esempioun edificiorettangolare
individuato
mediante i suoiquattrovertici);
F ognipuntofisicodovressereproiettato sulgeoidelungola verticale;
) la posizionerelativadei puntisul geoidesardeterminata attraversola misuradi
angolie distanzeche dovrannoa lorovoltaesseredefinitiin quantoil geoide
unasuperficie curva;
D la posizione dei puntiproiettati sul geoidesar definitamedianteuna coppiadi
coordinate curvilinee (u, v); a questoscopo necessario conoscereI'equazione
delgeoide;
Fig.1.2- Coordinate
curvilinee
e coordinate
cartografiche
congiungendo opportunamente con lineei puntiproiettati
sul geoidee indicando
accantola quota,si otterrla descrizione
completadel terreno;
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
1 , 2 . L A GE OD E S IA
La Geodesia(dalgrecoterra+ ripartisco) la scienzache studiacertiaspettifisicie
fisico -matematici della terra e dello spazioimmediatamente circostantereso oggi
accessibileall'indagine direttagrazie ai dati rilevatidai satellitiartificiali.Compiti
essenziali dellaGeodesia sono:
F la definizione delgeoidenellasuaformae nellesuedimensioni;
F partendo dalladefinizionedi "intensit"
del campogravitazionale in un puntocome
b forza gravitazionale per unit di massa,oppure,riferendocialla massa mo
(massa"esploratrice") usatacomesondadel campogravitazionale, I'intensitdel
camporisultas =L, potremoassociare a ciascunpuntoin prossimit dellaterra
mo
un vettoregche rappresenta I'accelerazione
subitada un corpo,lasciatoliberodi
cadere,in quel punto;
F la deduzione generalirelativeallacostituzione
di ipotesie conclusioni stessadel
globo terrestre,alla distribuzioneinternadelle masse, ai loro movimentie
variazionineltempoe nellospazio,allecaratteristiche
elastichedellacrosta,ecc.
1 . 2 . 1 .L A F OR MAD E L L AT E R R A
In basea quantogi dettola superficieeffettivadellaterrapu essereapprossimata
condiversicriterie finalitda tre diversesuperfici:
1. superticieellissoidica: una- figura astratta,di comodo,introdottaunicamente
come supportomatematico sul quale sviluppareanaliticamente il rilievodella
superficieeffettiva.Essanonha alcunarealtfisicae non pertantoaccessibile in
alcunmodoall'osservazione;
2. superticiedinamicateorica: una particolaresuperficiedi livello del campo
gravitazionale chesi ha nell'ipotesichela terrasia un corpocontinuo, omogeneo e
di densituniforme,animatoesclusivamente da un motodi rotazioneattornoal
suo asse polare,con velocitangolarecostante.Per quantoancoradi natura
questasuperficie
ipotetica menoastrattadellasuperficie ellissoidicain quanto
legataa entitche hanno una effettivarealtfisica (il vettore ) e una assai
prossimarispondenzaal vero. Questa superficie chiusa, liscia e priva di
singolarit;
3. superticiedinamicareale'. una particolaresuperficiedi livello del campo
gravitazionale. Essacoincidecon il peloliberodei marisuppostiin equilibrio e in
assenzadi azioniperturbatrici locali(onde,maree,salinit,temperatura, ecc.),
mentresottoi continenti pu immaginarsi continuata in canaliidealiprividi attrito,
nei quali I'acquamarinafluiscefino all'equilibrio. In questomodo le curvature
4
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
ellissoide
1 . 3 . D E F IN IZ IONDEE L L AS U PERFICIE
DI RIFERIM ENTO
La meccanicastudiail motodei corpimaterialisottoI'azionedelleforzeapplicateche
sonoessenzialmente di duetipi:
) le forze gravitazionali che ubbidisconoalla legge di gravitazionedi Newton,
secondola quale due particellesi attraggonoreciprocamente con una forza
proporzionaleal prodottodelle loro masse e inversamenteproporzionaleal
quadrato della loro distanza; queste forze sono dirette secondo la retta
congiungente le particelle dallapresenza
e sonoindipendenti di corpivicini;
F le forzeelasticheche seguonola leggedi Hooke.
di questivettoridescriveunivocamente
il motodel fluidoe si chiamacampodi velocit.
Questo un esempiodi campovettoriale.
+B
Fig.1.4- Energiapotenziale
Applichiamo questiconcettialladefinizionefisicadelcorpo"terra".
Stabiliamo un sistemadi riferimento cartesiano [O,XYZ]aventeI'origine nel baricentro
dellaterra,I'asseZ coincidente conI'assedi rotazionee gli assiX e Y coincidenti congli
assi principalidi inerzia(sistemageocentrico).
ll campogravitazionale g in un genericopuntoP una funzionedellaposizionedel
puntostessoe si puconsiderare comerisultante di dueforze(vediFig.1.5):
F la forza r; di attrazionenewtoniana sullamassaD?o che la risultantedi tutte le
forze elementariche ogni elementodi massadella terra esercitasull'unitdi
massapostain P (vediFig.1.5);
F la forzacentrifugaF. sullamassapostain P (vediFig.1.5)dovutaallarotazione
dellaterra intornoall'assepolareZ, rolazioneche awiene con velocitangolare
a=7.29.10-5rad/s,percui l'accelerazione risultaparia c =@2ri
il vettorer ha modulo,,lxr'+Yr' ed direttosecondola normaleall'asseZ
passanteper P e orientatoversoI'esterno
dellaterra.
-|r
W quindipariallasommadel potenziale
ll potenziale V e del potenziale
v (i potenziali,
in quantofunzioniscalari,possonoesseresommati).
Ricaviamo
ora le espressioni dellegrandezzecheabbiamoappenadefinito.
analitiche
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
assaiprossimeW = C e W'=C+AW(vediFig.
La distanzadi due superficiequipotenziali
1.7)sempreper la [4]e considerando la quotah crescente
versol'esterno
vale:
- m =^Y l7l
g
Se F e F'sonoi valoridel campogravitazionale nei due puntiP e P' sullasuperficie
e q u i p o t en zi a l e=WC p o tre mo e FAh = F' Ah' = cost.e quindipoich
a n c hescr iverche
e d'non sonomai ugualitra loro,risultache le superficiequipotenziali non sono
geometricamenteparallelema sono ravvicinate dove la gravit pi forte;la gravit
variada puntoa puntoe diminuisce andandoversoI'equatore (vediFig.1.7).
W'=C+A
Fig.1.7- Superfici
equipotenziali
I
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
Fig.1.8 - Forzacentrifuga
e potenziale
centrif
ugo
ll potenziale r. sarquindi:
delleforzacentrifuga
d v = F r d r e q u i n d yi = +v') [10]
fardr=!a]r'=*r,(x,
Fig.1.9- Definizione
delcampogravitazionale
G. COMOGLIO Capitolo 1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
cerchiamoI'equazone
di unasuperficie che la rappresenti
equipotenziale fisicamente.
Pv
F,
o
FN
10
G. COMOGLIO Capitolo'l
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
ll potenziale diventaquindi:
relativoallaforzagravitazionale
W=V+v
W=V'+v+T
W=U+T [J = potenziale
normale
=
f potenziale anomalo
geocentriche
Dopoaversostituitole coordinate polario, y, 1..
con le coordinate
,,
_________>y
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
r trf (
1 Arp\
.lc-"rBl(r-g.rir'v)+-3
e B
R _- A
A 2
v ' ( o ,.v , ) = o ' 1 1 * ^ t181
o | 2.6..M \ 2 ). G ,'cos'ry'cos2)vl
doveM la masstotaledellaterrae A,B,Ci momentidi inerziarispettoagliassi*,,Y,2
deducibili conottimaapprossimazione dallameccanica celeste.
Poich,come abbiamovisto,una grandequantitdi osservazioni dimostrano che la
terraha unaformamoltoprossima a quelladi un solidodi rotazione, si pu porreA = B
e ricordandoche 12= x' +Y2 = 02 cos2 V si potr assumerequale espressione
analitica approssimata delgeoideI'equazione:
U =V'+v
, =o !1,*-_! " '-o(t-3.s in2lrl.+
"l ),r,=cost. t19l
o | 2.o' M 2
La superfiiecos definita una superficiedi rotazionee rappresentalo sferoide.
Poichil nostrointento quellodi definireuna superficie per i rilievidi
di riferimento
formae di dimensione dellaterra,occorreeliminare le costantimeccanicheG, M, A, C
sostituendole condei parametrigeometrici.
Lo sferoide una superficiedi rotazionee quindi gli unici parametrigeometrici
utilizzabili sonoil semiasse equatoriale
a e il semiasse polarec.
L'equazione dellosferoidein coordinate polari risultadunque:
o = o ( t - a si n 'y) t2o]
dovecr un coefficiente
denominato
schiacciamento
e definitodallarelazone:
A_C . C
(f=-=l--
aa
l21l
------'i
f-------a--
-
F i g "1. 1 2 Sferoidenel sistemageocentrico
Z2
(X' +Y' +22)''' = n(t-o l22l
X: +Y2 +22
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
- /h \-
Ie ----), lu,i
normaleallellissoicle normaleal geoideo verticale
jj
P!i
suoerficie
terrestre
geoide
ellissoide
Fig.1.14- Superficie
terrestre di riferimento
e superfici
La normalein P al geoideo verticale, incontrer il geoidestessoin Po.La distanzaPPo
si definisce quota (o quota ortometrica)e si indicacon H.
La normalein P all'ellissoide, incontrer I'ellissoidestessoin P'. La distanzaPP' si
definisce altezzaellissoidicae si indicaconh (vediFig.1.14).
Lo scostamento tra allezzaellissoidica(h) e quota (H) si chiamaondulazionedel
geoidee si indicacon la letteraN. Potremosemprescriverela relazione:
h=H+N [30]
In ltalia,I'ondulazionedel geoidevariada circa+37 m in Calabriaa circa+52 m in Val
D'Aosta.
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
1 . 3 . 1 .COOR D IN A TGE
E OGR AFICHE
un ellissoidedi rotazionedi semiassia e c noti, restanodefinitele
Considerando
quantitnumeriche:
seguenti
schiacciamento: primaeccentricit: secondaeccentricit:
a-c , a'-c' ,, A'-C'
Q=- g" ----:-
e-=
aat c2
Frataliquantitsussistonole seguentirelazioni:
,2 ^t2
,'' - -!- s2 = -:- ( r - r ' X r+ e ' 2 ) = 1 o=1-.'.tt-
1-e' 7+e"
et = 2 d-a' o =^1un' L
=J1-e'=1-c[
C a
parallelo
meridiano
II
i,t
c.
Fig.1.15- Coordinate
geografiche
sull'ellissoide
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
1.3.2.EQUAZIONI
PARAMETRICHE
DELL'ELLISSOIDE
DataI'equazione
dell'ellissoide
di rotazione
nelriferimento geocentrico:
cartesiano
X2+Y2,22
_______t_____ = I,
[31]
a- c-
sceltii parametri
<p,l" ci proponiamo parametriche
di scriverele equazioni dell'ellissoide.
ln un pianomeridiano dell'ellisse
[Zr]l'equazione meridiana
risulta:
4*4=,
a- c'
l32l
lcosenidirettori = 0, sonoproporzionali
dellanormalead unacurvadi equazionef(r,Z)
allederivateparzialidi questafunzionelungole due direzionidi riferimento
(vediFig.
p e r
1 . 1 6 ) , cu iri su l ta n o :
F i g .1.16- Ellisse
m er idiana
Introducendo
la [33]nell'equazione
[32]si ottiene:
,'*,'tg'g(l-"')' - I - n2
da cui ,' +\rtt|trp(-n')t = o'
a, c,
2
Ricordando \=,7 n s i h a i n f i n e,:' [ + r y ' e ( r - r ' ) ] =a
"n", c " 7 - e '
dallaprecedente
Ricaviamo relazione la quantitr.
Consemplicipassaggisi ottiene:
2 a'cost g _ a' cos' cp a cos(p
2 d a c u ir = [34]
cost g+ sin2rp- e' sin2g l- e2 sin2g l - e 2 s i n 2g
Sostituendo
la [34] nella[33] si ricavail valoredellaZ in funzionedei due parametri
scelti:
. ,._rr)
acos(2
z=rtge(t-ut)= sa(-"')=%. - [35]
l- e2 sinzg .Jl- sin' g
"'
La [3a]e la [35]rappresentano parametriche
le equazioni dell'ellisse
meridiana.
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
/\
X r, = (r + hcosg) cosA =[ * * nlcosp. cos2
\w)
YP' - =(# + h)cosv.srn
(r + hcosg)sen)" I [37]
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
(a
=l-t l).o, q - c o s) .
\w
--[w u
l
-' / r ) . " , q . s i n ) "
tr
=l !-h - , ' ) + n ) s , nr t
LW'
| - ez 'sinzrp
I
gradi primi secondi mi secondi ml
riga di calcolo 44 45 11,0393 17 24 29.20335 322,4909
h{AYFORD
o = [m] 6.378.388,000
cr: 0,003367003
e'= 0,006722670
calcoli
q lrad =
0,781039879
l. [rad] =
0,129295946
W = 0,998332592
alW = 6.389.04, 113 9
risultati
geocentriche
X [ m ] = 4.499.734,14
Y[m]= 585.061,27
Z [ m ] = 4.467.990,36
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G. COMOGLIO Caoitolo
1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
di q: g = arctT
cheinseritonellaformularigorosa
,(r- "'* )
\ N+h)
ll nuovovalorecosottenutopermetter
un calcoloiterativodi N, h e nuovamenteg.
terminanoquando,postoun intervallo
Le iterazioni di convergenza e, accadeche:
- -
lg,, g,,-,1.
u.o e lh,, h,,-rl<eo
pocheiterazioni
Sonosufficienti (nell'esempio
seguentele iterazioni
di calcolosono7)
perottenere
valoristabilisiadi g chedi h.
n n3 - determinarele coordinategeograficheellissoidiche<p,1,,h
*senmimim
(ellissoideWGS84)dei seguentipunti
l
l, = arcte{ r=l*+y'
N=a
w
x -N
h=
cos tpcos l"
Z
q=arcfg
/ 2^,,
,ft- "N l
I N+/tJ
20
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
x Y z
lml lml lmI
riga di calcolo 4.499.525,4271 585.034,1293 4.467.910.3596
w*ss4
a=[m] 6:378:137,000
0(= 0,003352811
t - - 0,006694380
catcoli 'l"l
.[rad] = 0,12929594648
r [ m ]= 4.537.399,476
iterazione
1 it*r*:i*ne ? ileraz!*ne3 ileraa*r:e
7
Z
0,777681856 0,781051038 0,781039879
fe fe0,781039842
w- 0,998350872 I 0,998339577 I 0,998339615 0,998339614
N- 6.388.672,738 6.388.745,019 6.388.744,780
h= -20767,51115 I 392,9325441 16.388.744,779
322,2564504 322,4909402
Z | |
/-'1v = 0,781051038-r 0,781039842- 0,781039879 0,781039879
il I - - J
I N+ir,
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
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G. COMOGLIO Capitolo1
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA GEODESIA
pianochedefinisce il meridiano
(sezionenormaleprincipale che ha
in P paria p
raggiodi curvatura
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
Passiamo ora alladeterminazione
delleespressioni dei raggiprincipali
di curvatura
nel
caso che la superficieconsiderata
sia I'ellissoide
di rotazioneche abbiamoassunto
comesuperficiedi riferimento.
tn questocaso,i meridianisonoellissitutteugualitra lorocon equazion"4 + 4 = t
a' c'
Ricordando che in una curvapianail raggiodi curvatura il limitedel rapportotra un
elementodi arco ds e I'angolocompresofra le normaliallasuperficie condotteper gli
estremidi tale elem_ento(vediFig.1.20)e ricordando inoltrechetaleangolo pariaita
differenzadi latitudinedei due estremiin quantopunti avente,graI" longitudine,
otteniamo:
Fig.1.20- Definizione
del raggiodi curvatura
p
^ ds "[dt-\ dl
'
P
- -
[3s]
drp drp
Derivandole [3a]e [35]rispettoa q e ponendoW _- sin2g si ottiene:
- c s i n e w + n r o r g l _ 2 e : s i ne c o s e
dr _ ' '_ a sintpW2- acoszcpsinrpe2
2r/
dq w2 w3
a sinrp- ae2sin3rp- ae2sin rpcos2 g _a .;in,,p-ae' .;in,eGin',p+ cosz<p)
w3 w3
a(t - n')sing
w3
in modo analogosi ottiene:
a z -o (t-"' ) r or r p
dg w3
Sostituendo
nella[39]si ricava:
e quindi:
=
oh - r')
P [40]
*,t-
24
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
sezioneobliqua
Fig.1.21Teoremadi Meusnier
Nel nostrocaso pensiamoal parallelopassanteper P come una sezioneobliqua
(sezioneche non contienela normale)e che avr raggiodi curvaturapari a r espresso
dalla[34] (nell'ellissoide
di rotazionei parallelisonodellecirconferenze).
Definiamo la tangenteal parallelonel puntoP e consideriamo il fasciodi pianiche avr
per costolala tangenteappenadefinita.Tra gli infinitipianidel fasciosi troverancheil
pianoche conterrla normalealla superficie; questopianodefinisceancheuna delle
due sezioninormaliprincipalipassantiper P e precsamente quellaaventeil raggio
massimoparia N.
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G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
superficie
di riferimento
(ellissoide)
dellageodetica
Fig.1.22Definizione
26
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
Fig.1.23Geodetica
dellasferae delpiano
Le geodetichedel pianoe della sfera (segmentodi rettae arco di cerchiomassimo)
rispondono positivamente anchealladefinizione di distanza tra i due punti.Sonociole
c o n g i u n g e ndti
i mi n o rl u n g h e zz a.
Nelcasodi superfici picomplesse (ellissoide)si pudimostrare che,se i due puntinon
sonomoltodistanti tra loro,la geodetica cheli congiunge unicae rappresenta ancheil
percorso di minimalunghezza.
Semprecon riferimento all'ellissoide e in basealledefinizioni date,si puaffermare che
un meridiano contemporaneamente sia unasezionenormaleche unageodetica (vedi
Fig.1.24):
D una sezionenormaleperchil pianor,Zche lo definisce, contienesolonormali
all'ellissoide;
F una geodeticaperchin tutti i punti del meridiano,coincidonola normale
all'ellissoide e la normaleallalinea.
Per le stesseragioni,invece,il parallelonon n una sezionenormalen una
geodetica (vediFig.1.24):
) in ciascunpuntoche definisce un parallelo, la normaleallasuperficie (ellissoide)
noncoincide conla normaleallalinea,ma formanoun angolopariallalatitudine;
F soloall'equatore le due normalicoincidono e quindil'equatore, comeil meridiano,
sarcontemporaneamente sia unasezionenormalecheunageodetica.
I normaleall'ellissoide
e . normaleall'ellissoide
,' normaleal meridiano
'
normalealla
{---'linea parallelo
meridiano
parallelo
,, equatore
27
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
1.4.1.EQUAZIONI
DELLEGEODETICHE
Traducendoin formulela definizionedata nel paragrafoprecedente si possono
dellegeodetiche.
ricavarele equazionidifferenziali In generale,data una superficie
genericaQ\X,Y,Z)= 0, sappiamoche i cosenidirettoridellanormalealla superficie
, I a - |- : a
- ; - |- =d O o V el V= . ll(
(
ao\' da\' d\' (
V a-l q o n o-:- = ; l ^ | +l-= | +l-= |
Ndx NdY Ndz \\dx) \dy) \dz)
Consideriamoora una lineaappartenente a tale superficiele cui equazioniparametriche
fx = x(s)
siano:
]r = r(s)
I
lZ = Zls)
' d'{ L !?
i cosenidirettori ' ' ' K d s 2 ' K d, tL4,
dellanormaledi talelineavalqono: ''Kdt'
a'-c' a'I
xz +Y2-(o -5r)= chee2=
o e sapendo - 4L'
l- q e quindi- = -
a- a- ct l-e2
28
G.COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
Perquantovisto nellascritturadelleequazioniparametriche
dell'ellissoide:
X=X(s)=rcos).
Y = I(s)= rsin).
z =........
avremo:
-d X = -r. " i l " + cos/,-
sln/t- "dr ..dtr "dr
ds ds ds ds ds
dY=
- . d ) " s , l n l^t -d r = - .-i+l . .dr
f . COs/t- + x S t n/ t -
ds ds ds ds ds
Sostituendo nella(45)abbiamo:
taliespressioni
,,, dl
* ' - ., . s i n . dr ,,, d) - Y . c o s .) .dr
= c o s t .d a c u i
X' +X ).:-+y-
ds ds ds ds
, , )') )..
( x t + Y t l ! ! + ( x s i n) - Y c o s )' .d\ sa = . o r r
' 'ds
,d)" / a. ^ ^rdr
r- -+ ( r c o s / t s l n/ - r s t nl c o s l ) , = cost
dS dS
d)"
r-" - - cost [46]
ds
Consideriamo infinitesimo
ora un triangolo ABPsull'ellissoide.
Conbuonaapprossimazioneesso pu essereconsideratopiano.
Fig.1.25- Triangolo
infinitesimo
sull'ellissoide
di rotazione
29
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
r sen& = cost
q ?t azimuta
gradi pflml secondi gradi pnml secondi gradi pflml secondi
riga di calcolo 44 43 48 7 20 52 45 0 0
HAYFORD
a = [m] 6.378.388,000
o(: 0,003367003
.'= 0,006722670
caleoli
9 [rad]= 0,780685774
l. [rad]= 0,128242915
u [rad]= 0,785398163
W= 0,998333784
risultati
p- 6.367.283,01
f,l= 6.389.033,51
Pl= 6.378.148,99
r= 4.538.967,98
Rct= 6.378.139,71
cost.di Claraut= 3.209.535,04
30
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
1.4.2.SVILUPPIDI PUISEUX.WEINGARTEN
Notevoleimportanza in geodesia,rivestonogli sviluppidi Puiseux- Weingarteni
qualiconsentono di determinare le coordinateX,Y,Z di un puntoP appartenentead
una geodetica,in un riferimento euleriano[O,XYZ]la cui origineappartienealla
geodeticaconsiderata,in funzionedell'arcodi geodeticas che unisce O e P e
a di talegeodetica
dell'azimut nel puntoO.
iz
X
-t
e ' si n '-ac9st
P) - l
X =.ssi n t -:-(, -
" l| 6 p N ( l-e'sin'g ))
31
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
X = s ,inolr-L(t-
L 0plrl
e2sin2a cos' cp
I - e zs i n 2c p l
Y=s"oro[, -
L 0pnI
t' (r* e'cos'dcost g
l-e2 )l
s azimuto lat o dell'oriqine
lmI gradi p n m l
secondi gradi primi secondi
riqa di calcolo 11.943,82 53 55 1,95 44 46 48,075
$.{&vpftwCI
semiasse a = [m] 6.378.388,000
equatoriale
schiacciamentoq,= 0,003367003
eccentricite' = 0.006722670
calcoli
A [rad]= 0,781558803
W= 0,998330845
p= 6.367.339,25
N= 6.389.052,32
azimuta [rad]= 0,941032809
R' [m]= 6.381.504,03
rieultati
X[m]= 9.652,59
Y[m]= 7.034,35
Z[m]= -11,'lI
1.4.3.MISURETOPOGRAFICHE:
INCONGRUENZE
TRATEORIAE PRATICA
La geometria sullasuperficiedi riferimento (ellissoide)
si pucostruire considerando
delle figure i cui latisianoarchidi geodetica. Sardunqueopportuno dal punto
definire,
di vistapraticooperativo,le misureche il topografopotreseguirenellarealt.
Vedremomeglionei paragrafisuccessivi che il teodolite(strumento "principe" delle
misuretopografiche), in grado di definireesclusivamente dei "piani"di misura
mediante il proprioassedi collimazione e la rotazionedelcannocchiale (vediFig.1.27).
ll teodolite,quindi,NON in grado di operaresecondo la definizionedata di
geodetica,ma pu individuareesclusivamente dellesezionipiane.
Come ulterioreaggravantea questo schemadi misuratopografica, diciamoche nel
teodolite,mediantel'uso di semplicilivelle,si disponeI'asseprincipalesecondola
verticale(chefa riferimento al geoide)e NONsecondola normaleall'ellissoide che la
superficie di riferimento.
Le misure topograficheequivalgonoquindi a misure eseguitesull'ellissoidefra
sezionioblique.
32
b--.
Capitolo1
G. COMOGLIO
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
..1
(riferta
verticale
algeoide)
J
eseguibili
Le misuretopografiche sarannole seguenti:
nellarealtoperativa,
33
G. COMOGLIO Capitolo'l
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
1.4.4.TEOREMIDELLAGEODESIA
OPERATIVA
Restaancoraun problema da superare. Comegidettosi possonomisurare angolie
solotra sezioninormalie nontra geodetiche.
distanze
Consideriamo due punti sull'ellissoideP e Q, I'arcodi sezionenormales' che li
congiungeaventeazimuto' e I'arcos di geodetica cheli congiungedi azimuta.
Perarchidi alcunecentinaia di chilometri,
trascurando
terminidell'ordinedi (s/N)8si pu
dimostrare, gli sviluppidi Puiseux-Weingarten
utilizzando la seguenterelazione:
- r2
''-'=+*t rp
,in,2acoso
s 3 6 0N'R ; [l+l
-r' .)
I49l
Per s = 1.000km, la quantitsopra riportata dell'ordine di 10-8(circa10 pm al
chilometro). Poich i metodi di misura utilizzatinon consentonodi raggiungere
precisionisuperioria 10-6+1 O'7 pertettamente giustificatoritenereche misureeseguite
secondoarchi di sezionenormaledianogli stessirisultatidelle misureeseguitesecondo
archi di geodetica.
34
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
1.5. ESECUZIONE
DEICALCOLISULLASUPERFICIE
DI RIFERIMENTO
Accettatii teoremidellageodesiaoperativa, di un qualsiasiproblema
la risoluzione
deveessereeseguita congli algoritmi
propridellatrigonometriaellissoidica.
Questarisultaperpiuttosto complessa,per cui opportuno esaminare la possibilit
di
eseguirei calcoliin manierapi semplicelimitando opportunamentele lunghezze dei
laticonsiderati.
D'orain poi considereremo la quantit10-2comequantitpiccoladel primoordine.Per
le formuleche seguiranno si esprimeranno le approssimazioniin terminidi potenzedi
talequantit.
Ad esempio, considerandoarchidi geodeticas = 50 km,sonoquantitpiccoledel primo
t t t
ordine:
PNR" "td
A conclusione dellabrevetrattazioneche seguirsi vedrche se gli archidi geodetica
che compongono le figureoggettodel calcolononeccedono i 100km, icalcolieseguiti
sfericarisultano"praticamente
con gli algoritmidellatrigonometria uguali"a quelliche si
otterrebbero usandola trigonometriaellissoidica.
1 . 5 . 1 .C A MP OGE OD E T IC O
Riscriviamo gli sviluppidi Puiseux-Weingarten cheesprimono le coordinate
euleriane
(X, Y, Z) di un punto Ps;;appartenente in funzionedelle sue coordinate
all'ellissoide
geodetiche polaris (arcodi geodetica) e azimutcrtrascurando il secondoaddendodella
Z perchquantitpiccoladel quartoordine:
e ' s i n ' - ac 9 sp' ] - l
x .' e = s . s i n a . [-t - - | . , -
l 6pN\ l-e'sin'q ))
yo cos'a costP"ll
' e '= s .cosa[t ---|,, * "' [51]
L 5 p N( l - "' )l
st
7
2Ro
35
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
S/
F i g .1 .2 8- T e rn ae uler iana
sull' ellissoide
e sullasfer a
ll sistemadi riferimento
locale,cio la ternaeuleriana,non ha subitospostamenti a
seguitodellasostituzione con la"sferalocale"e quindipossiamocalcolare
dell'ellissoide
le coordinateeulerianedel nuovo punto Pslscor'rle stesse relazionidi Puiseux-
Weingarten.
x ^r{! = s . s i n o[ r - j - - l = r . r i n t l , - - l l
L 6R'_l l. 6pN )
z =-"
2R
=--L
zJpN
I n f a t tni e l l a sfe ra dra p=N - Ro= R ed inoltr ee?= 0
i g g i oR ri su l tano:
L'erroreche si commetteconsiderando il puntoP proiettatosullasferalocaledi raggio
R anzichsull'ellissoide si ottienevalutando le differenze
dellecoordinate eulerianedi
P.1"rispettoall'equivalerte Perr.
)1.)1
s - e - s t n--a c o s -I
x , - x .r'' = - s ' s i n g
6pN | - e' sin' g
-, s' e'cos' acos' g
lr," - Y.",, - - - - - - 6 P N
- J l U J g
Is3]
l-e2
s'l I --_1
2o,,,- Zr"u I
2 [R" ^!Pw
A 15 km dall'origine
lo scostamenloZ gi di 60 mm, mentre praticamente
nulloper
laXelaY.
A 100 km dall'origine,lo scostamento Z superioreai 2,6 m e quindiinaccettabile,
mentrequelloin X e Y solodi 28 mm.
1.5.2.CAMPOTOPOGRAFICO
Se ora consideriamoil pianotangenteallasferalocalenel puntooriginedellaterna
euleriana(pianoXY), possiamodefiniresu di essoun nuovopuntoPpi3coo le stesse
coordinategeodetichepolari(s,c) delpuntoP"11.
I
I
i la geodetica OPpi"
piano X,Y
,/ sta sul
Fig.1.30- Ternaeuleriana
sullasferae sul piano
=,tcosa
t55l
-0
)
-xo
.s- '.t.slna
^ D' ' sli
tra A altl
vPtr
1
,S
Yo -Yr. =-..t.cosa
[56]
6pN
. - Z o'{t'
Z r-t'' . =-=
2tlpN
37
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
S 0.1 0 .5 1 2 5 10 15 50 100
Ikml Ikml tkml tkml lkml tkml lkml lkml tkml Ikml
'l
I Xro'u Xprr"| [mm] 0 0 0 0 4 14 516 4.120
I Yro,u Yp"r"| [mm] 0 0 0 0 1 4 14 516 4.120
I z r n ^ Zp*" I lmml 1 20 79 315 t.Yoo 7.865 17.697
Jtt
G. COMOGLIO Capitolo1
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA GEODESIA
*$ercizion " 6
Verificarenumericamente quanto definito come "campo geodetico"e "campo
topografico" nell'ipotesi che l'ellissoide sia quellodi Hayforde che la ternaeuleriana
g = 0"0' 0".
a b b i ao r ig i n en e lp u n tod i l a ti tu d ine
st e2 sin'acos' g
X ^ - X ^ = _ s-. s t t-"'--
rr"
t(4-.-------;--
rtll
X ,. r i o - X o. { ( =
6PN 1-e2 sin' I 6 p" N
's'sind
^ _ Z ^ren
Z rst. - _ ts
__t( I rl , - Z o .= - L
Z'P"
2[n, 6) 2^lPN
/\
,\
I
"t
I
I
I
latitudineq dell'originedella
s azimut c,
ternaeuleriana
punto lmI gradi primi secondi gradi primi secondi
rigadi calcolo P 15.000 0 0 0 0 0 0
I.N&VPORD
semiass a = [m] 6.378.388
schiaccamentoa= 0,003367003
e2= 0,00672267002
eccentricit
calcoli
q [rad]= 0
W= 1
p= 6.335.508,20
N= 6.378.388,00
azimuta [rad]= 0
R"[m]= 6.335.508,20
risultati ,'
distanzas [m] 15.000 -
15.000
= [mm]
Xpsfera' Xperrissoid" 0 ol
Ypsrera- Yp.nisoic. = [mm] o ! o!
;^ j!
Zps{era- Zpelis:oictu= [mm] 60 60l
x ll:: - x,"',"= l**1] -- 0, 0,
Yoo:".:- Y-:::::
I*l"J r: 1 4
------'."1
.:
Z ppianc - Zp*1"r, . [m{fi] 17.697.. l:
a ...............
,:1
i.r.t 17.697
39
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
1 . 5 . 3 .I L T E OR E MA
D I L E GE N D RE
ll teoremadi Legendrepermettedi risolvere un triangolosferico(dunquecontenuto
nelcampogeodetico) congli algoritmi dellatrigonometriapiana.
Innanzituttooccorreprecisare che in un triangolosfericola sommadeitre angoliinterni
eccedeil valoren di unaquantitdettaeccessosferico(3e).
Si pu dimostrareche I'eccessosferico numericamente valutabilecon il rapportotra
I'areadeltriangolosfericoe il quadrato del raggiodellasferacui il triangolo
appartiene:
^ superficie
Jt=---i---_
R. [57]
"y-
B-e
a+B+y-n=3e
F i g .1 .3 1- Teor ema
di Legendr e
Ad esempioun triangolosfericocon latiparia 60 km ha una superficiedi circa1.600
km2e un eccessosferico3r = 0eon,0025. L'errorecon cui si ricavanogli elementidel
piano
triangolo paria circa: n ) ( ,22:f )".200-0q'',000000s
- - - (f +l'=
lont*m)
VolendolimitareI'erroremassimoammissibilea 10-6,e cioponendo(lR)4 < 10-6si
pudedurrechei latideltriangolo
sfericonondevonoeccedere i 200km circa.
( r\a
I I I = 1 . 1 0 -da c u i/ = 2 0 0 k m
\R/
Quindiil teoremadi Legendrepu essereapplicatoa tutti i triangolicontenutinel
campo geodetico.
Perla valutazione
dell'area sferico,si pudimostrare
deltriangolo che,semprea meno
( r\o
di terminiin | - | essa si pu calcolarecon le formuledella trigonometria
piana
lRl
gtieteentisfericinoti.
utilizzando
40
E
G. COMOGLIO Capitolo1
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA GEODESIA
trl2-@-2)
O'
triangolosul piano
triangolo
sullasferalocale
Fig.1.32- Coordinate
geodetiche
polarie rettangolari
41
G. COMOGLIO Capitoto1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
42
7
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA GEODESIA
= t.sin(a-e)
[,
fr=s.cos(a-2e)
s'sen a cosa
3=
2pN
triangolo
sullasferalocale
s latitudine g dell'origine
azimut a
dellaternaeuleriana
lmI gradi primi secondi gradi p n m l secondi
riga di calcolo 11.943,82 53 55 1,95 44 46 48.075
gdAVTgRD
a = [m] 6.378.388,000
s=
schiacciamento 0,003367003
e'= 0,006722670
calcoli
q [rad]= 0,781558803
W= 0,998330845
p= 6.367.339,25
N= 6.389.052,32
cr[rad]= 0,941032809
3e: 0,000000835
t- 0,000000278
'..:
risultati
geodeticherettangolari
X[m]= 9.652,60
Y[m]= 7.034,36
43
G. COMOGLIO Capitolo1
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA GEODESIA
[, ', , .r
s : [ X + t Y ) -+ ( r - 2 d 7 - 1 :
X +eY
d- arcfan_
Y -2sX
XY
3=
2pN
triangolosullasferalocale
HAVFSUtl
a=[m] 6.378.388,000
cr=
eccentricit 0,003367003
,
a-- 0,006722670
calcoli
I [rad]= 0,781558803
W= 0,998330845
p= 6.367.339,25
N= 6.389.052,32
3e= 0,000000835
t- 0,000000278
risullati
s[m]= 11.943,82
azimutcr[rad]= 0,941032809
azimuta [rad]: 0,941032809
azimua t [1=
azimuta ['] = 6q
44
G.COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
Capitolo2
ELEMENTIDI CARTOGRAFIA
2 . 1 . S V IL U P P O
D E L L 'E L L IS S OIDE
SUL PIANO
La teoriadellecartetratta,dal puntodi vistamatematico, il problemadi rappresentare
sulpianola superficiedi riferimento (ellissoide).
ll modocol qualesi stabilisce il legametra i puntidellasuperficie con i punti
dell'ellissoide
corrispondentisul pianodellacarta,caratterizzala proiezione
cartografica usata.
p a r . 2 . 1 . 1e2
. .1 .2 .),i n fa ttin, o nsi u samaiunacostr uzione gr aficam a si r icor r esemprea
delleespressioni analitiche che prendono il nomedi equazioni dellacartae da esse,come
si vedr,si potrannodedurretuttele proprietdellarappresentazione.
Nelcasogeneraledellarappresentazione di unasuperficie su di un'altra(nelnostrocaso
l'ellissoidesul piano), stabilita la legge di corrispondenza (le equazioni)sar
implicitamente anchedeterminato il modoin cui unafiguradellaprimasarrappresentata
sullaseconda.
In generalenon possibile che la figurarappresentata sia simileallafiguraoriginale, cio
conserviinalterati gli angolie i lati (nelsolorapportodi scala).Gaussha dimostrato che
ci possibilesoloquandole due superficisonoapplicabili (o sviluppabili)I'unasull'altra.
Due superficisono applicabiliin un punto,quandohannola stessacuruaturatotale(vedi
p a r .1 . 3 . 3 . )
Comegidettonelpar.1.3.3.,il piano unasuperficie concurvatura totaleovunquenulla,
il cilindroe il conosonosuperfici a curvatura totaleovunquenulla,la sfera unasuperficie
concurvatura totalecostantee I'ellissoide unasuperficie concurvatura totalevariabile.
In basealledefinizioni date,ne consegueche il cilindroe il conosonosuperfici ovunque
applicabilitra loro e con il piano; ne consegueche ad una figura su una di esse
corrisponder unafigurasimilesu unadellealtre.
Ogni puntodella superficiedell'ellissoide sar,applicabile ad una sferadi pari curvatura
totalementrenon lo sarmai per il piano.
Appareevidente,quindi,che nellacartografia piana,qualunquesia la corrispondenza
definitacon i punti
dell'ellissoide (qualunque siano,cio,le equazioni dellacarta),le figure
sulleduesuperfici subiranno delledeformazioni.
ln terminipi semplicidiremoche I'ellissoide una superficienon direttamente
sviluppabilesul piano.
46
E--
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
oianodellacarta
ica
centrooraf
C=-
scenografica ortografica
Fig.2.1- Proiezioni
prospettiche
2 . 1 . 2 PR
. OIE Z ION P IE RS V IL U P PO
Una proiezioneper svilupposi ha quando, invece di proiettarela superficiedi
riferimento (ellissoide) direttamente sul pianodella carta,si proiettasu una superficie
ausiliaria (cono o cilindro)che,a suavolta,sarsviluppabile sul piano(vediFig.2.2).
A secondache I'assedel cilindroo del conocoincida con I'assedi rotazionedell'ellissoide
oppurestiasul pianoequatoriale o stiain posizione
qualsiasi,la proiezione
vienechiamata
rispettivamenlediretta,inversao traversa,obliqua.
inversa
cilindrica conicadiretta
cilindrica
diretta
Fig.2.2- Proiezioni
persviluppo
47
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
2.1.3.RELAZIONI
ANALITICHE
Si deve stabilireuna corrispondenza biunivocafra le coordinate(latitudineA e
),)dei puntichestannosullasuperficie
longitudine (ellissoide)
di riferimento e le coordinate
cartesianeortogonali(X,Y)dei corrispondentipunti sul pianodella carta.Le relazioni
analitiche
chedefiniscono questolegamesarannodeltipo:
= x ("o , 1 )
rl x t1l
lv =r(rp,1)
Le funzioniX e Y possonoesserele pi svariatee quindisarpossibiledefinireinfinite
rappresentazionipianedell'ellissoide.
In ognicaso,comegi dettoin 2.1,questo"spianamento" nonpu avvenire
dell'ellissoide
senza l'introduzione di deformazionie quindi,per ogni carta si dovrannodefiniree
calcolarei modulidi deformazione.
Ne definiamo tre:il modulodi deformazione quellosuperficiale
lineare, e quelloangolare.
Consideriamo un elementolineareinfinitesimo
sull'ellissoide ds" e sulla cartografia
la
corrispondentetrasformata ds, (vedi Fig.2.3).Per il
definizione modulo di deformazione
lineare datodal rapportotra i due infinitesimi:
ds,
l/11' = -
dt"
un elementosuperficialeinfinitesimodo" e sulla
Consideriamoora sull'ellissoide
la
cartografia corrispondente
trasformatado, (vediFig.2.4).Per definizione
il modulo di
deformazionesuperficiale datodal rapportotra i due infinitesimi:
do"
rrl^ = -
" do"
pianodellacarta
48
G. COMOGLIO Caoitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA DI CARTOGRAFIA
ELEMENTI
Consideriamosull'ellissoide
un elemento la
linearedi azimutc e sullacartografia
corrispondente
trasformatadi azimutc' (vediFig.2.5).Perdefinizionela deformazione
i dueazimut.
angolare datadalladifferenzalra
=0'-ct
oianodellacarta
Fig.2.5- Deformazione
angolare
sul piano,sarebbeanchedefinibile
Se fossepossibilelo sviluppodell'ellissoide una sua
rappresentazione ideale,I'unicada adottare,consistentenellasimilitudinerigorosatra
ellissoide
e carta,secondoun semplice rapporto
di scala.
La cartacosottenutasarebbeequidistante(rn,= 1) e, per conseguenza sarebbeanche
conforme ed equivalente.
Si puo dimostrareche possibilecostruirecarte conformi,carte equivalentima
NONcarteequidistanti.
La condizionedi equidistanza, impossibileda otteneresu tutta la carta, pu essere
imposta solo su particolarilinee anche contemporaneamente alla conformito
all'equivalenza.
49
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
2.2. DETERMINMIONE
ANALITICADEIMODULIDI DEFORMMIONE
Le funzioniche definiscono
la rappresentazione sul pianocartografico
dell'ellissoide
sonodeltipo:
= x(rp,l.)
\lx
, l2l
lY=Ylp.1.)
e passandoai differenziali
totali:
. Ax
= -dQ
Ax
dx +
d(0
*
dA
On
t3l
. Av Av
d)' = -^-d (P + =-d
d(0 ctL
l
t4l
Peril modulodi deformazione
lineareavremo:
Fig.2.6 - Elemento
lineareinfinitesimo
e la suatrasformata
e quindi:
d:x=l+l',t' e *f+'
\dA t
ct:)"+r++ded
d(p d^
\dQ )
t6l
d'y =l+' d'e*l+'
\dA )
d').+,.!40,p
dQ dA
ot
\dQ )
risultanti
da cui le relazioni daltriangolo sulpianodellarappresentazione
infinitesimo sono:
' =l
l-, ^ .l z - r2l T, ^ .z , - ':l tr -
d's, f+l .l+'lo'q
l\att) \ae ) )
*ll+l' .l+l'lo'^*{ldrp
l\dt ) \dL) I
++*at 44foro,,
dq al 17l
50
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
Daltriangolo
infinitesimo
di Fig.2.6e dalle[5]si ottiene:
cosa ,) ,) COS'd
Cl(P= dS" d-g= d s"
p t
p-
,. , sena,
lel
clA = clso ,.). ,.) sentd
Cl-/v=d-5" ,
r
e quindiil quadrato
del modulodi deformazione
linearesar:
-1 COS'A ^ ^ ,) C O SA Sen d .r sen'a
e d ' s "' , * lJd-s"- + gd-s" 2
dt', p' pr r
mi = =
d"" d""
e quindisemplificando:
* ,' = ^ [10]
\p' pr r'
Perla determinazione
delmodulodi deformazione
superficialeavremo:
Fig.2.7 - Quadrilatero
infinitesimo
sull'ellissoide
51
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
t;6
dp = rd).m, = rd).! = dJ I [14])
r
infinitesima
La superficie dalla[12]sarquindiparia:
dorsullacartografia
do, = dp'dm'sina=drpil^fes sin0)
e q u i n diil mo d u l od i d e fo rm
aztone areale:
,"-
dO, d(p dA.Je I sen(t) ie8
"-o sen ) [15]
do" p r dg dtr pr
ds.
dm
ora il termine d . 1
calcoliamo
dg
ds"
pdq
DallaFig.2.10si ricavano
le seguenti
relazioni:
r d2 = ds" sina da cui r7 ds"sena
dA=
,
p dg = ds"cosd, da cui
d r' .p= d t " " o t d
e quindi:
p
-d=) . -fan d
drp r
52
E-
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
ricordando
la [16]si avr:
f- 'n
. lPd4 I2 p
fand'= -1"-- -1" tand
\ede \e r
53
G. COMOGLIO 2
CaPitolo
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA DI CARTOGRAFIA
ELEMENTI
2.3. PRINCIPALISISTEMICABTOGRAFICI.
Esaminiamole principaliproiezioniutilizzatenel mondo ed in particolareper la
ia Ufficialeltaliana.
Cartograf
dellaproiezione
le equazioni
ha modificato
Mercatore perrenderla
cilindrica conforme.
sonole seguenti:
Le equazioni
X=a)"
fr. 1e/2 , -.1
[1e]
v = o t , l [ l - e s i n p ] ' ' ', u n ( o r " . q l |
l\l+esinpl \ 2/l
Poichu 1uppr".entazione .oiforre il modulodi deformazione linearem1pu essere
calcolato in unadirezione qualsiasi ad esempiosulparallelo.
54
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
*ds,
"'
lineare pari a mr=
Per definizioneil modulodi deformazione dove ds-=a d)"
dt"
(infinitesimo
linearesulla carta)e ds"=v'4i1(infinitesimo
linearesull' ellissoide)
a , i l
semiassemaggioredell'ellissoide, r = raggiodel parallelo(vedi[34] del capitolo1) e
quindi:
-
ds , ad). _ (l "t ,rn' ,p)t''
ffit =--]-_=---;=
ds rdA r cos(p cos (p
[20]
"
60" ou-
40' 400
200 20.
00 0"
Fig.2.12- Lossodromia
e ortodromia
55
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
2.3.2.PROIEZIONE
STEREOGRAFICA
POLARE
Questaproiezione vieneutilizzataper rappresentare + 80'
la terradallalatitudine
a * 90'(cartografiadellecalottepolari)ed l'unicaproiezionegeometrica conforme.
I punti dell'ellissoide
sono proiettatisu un piano tangenteal' polo, con il centro di
proiezionesull'altro (vediFig.2.13).
polo
P'
P
.7q.r
I
:'/
4 2
C ortodromia
Facendoil rapporto
delledueequazioni
si elimina<pe si ottiene:
X =Y tan )"
La ortodromia
che collegadue puntiA e B sullasuperficie ossiala geodetica,
terrestre, si
puconsiderarerettilinea.
Perquestomotivovieneulilizzata
per la navigazione
marittima
ed aerea.
56
G. COMOGLIO
TOPOGRAFIA Capitolo2
E CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
2.3.3.CARTADl GAUSS(rappresentazione analogica)
E' la cartografia
pi diffusanel mondosia purecon nomidiversicome:Gauss-
(in ltalia),Gauss - Krueger(in gran parte dell'Europa), Boaga
UTM - universalTransverse
MercatorProjection (in tutto il mondo).'Leprincipali
caratteristiche
di questacartografia
sonole seguenti:
D unacartografia conforme;
) le trasformate del meridianotangentee dell'equatore
sono retteche definisconogli
assi del sistema di riferimentoortogonalecartesiano(NorJ .t)
o sistema
cartografico; "
F sul meridiano tangentela rappresentazone equidistante;
) le trasformatedei meridianie dei parallelisono famiglie
di curve fra loro
perpendicolari e simmetricherispetto
agliassiNorded Est;
Questaproiezione dettaancheconformecilindricainversadi Gaussperchla forma
reticolatogeografico. del
similea quellache si otterrebbeproiettandoI'ellissoide
dal suo
centrosu un cilindroinverso(vediFig.2.14.)e poisviluppandolo
sul piano.
meridiano
tangenteal cilindro
equatore
Fig.2.14- Proiezione
cilindrica
inversa
40
30 \(\
e--ib l \ -i -
0'l I
;\
\ \
bU 70
Fig.2.15- Reticolato
geografico
57
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
80'
30?
20"
\:l
r''L/
-ti] Frl
H
r+l l \li U IJ
\fr '#
v]-l
.V
V !/
20'
\i/
40'
Vtu
Ogni fuso avr un'ampiezza di 6o, e definirun sistemadi riferimento (Est, Nord)
indipendente da tuttigli altri.L'interoellissoide sarquindisviluppato sul pianocartografico
utilizzando60 fusidi ampiezza paria 6oe le coordinate (Est,Nord)di tuttiipunticontenuti
in un fusosi ripetonorigorosamente identiche in tuttigli altrifusi;cisignifica
chedue punti
su due fusi contiguiavrannocoordinate cartografiche definitein sistemidi riferimento
diversie quindinonsarannocongruenti tra loro.
Nei prossimiparagrafivedremole soluzioniadottateper superarequestoproblemanon
banale.
58
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
2.3.4.EQUAZIONI DELLERAPPRESENTAZIONI
DIFFERENZIALI CONFORMI
le equazionidella carta di Gaussdobbiamoricordareche questa
Per determinare
rappresentazione
conforme.In una rappresentazione conformela deformazione
in
deveesserenulla ogni
angolare punto e perognidirezione in basealla[17]avremo:
e
tt:^ I
lJr L-rlt^a
\Ys r )
tan=------l=0
lp p
l+.1:Ltar)'q
le r
e quindiannullando
il numeratore
:
r'
E+-'=o 8="o=
e p-
) p-
,e
da cui ricordando
la [7]:
, - r.2 - r2 , [, ^ .2 , ^ r2-]
Pdq=r
Fi1.2.17- Latitudine
ridotta
x = x(u,l")
Sulpianodellarappresentazione
sar: doveu = u(q)
y = y(u, l,)
e quindiconla derivazione
composta:
-A
: =x- - AxAu A" p
Aq AuAcp Au r
Ay =AyAu =Ay p
Ag AuAg Au r
59
G. COMOGLIO Capitolo
2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DICARTOGRAFIA
l#)' =;llh)'
.(#) .(H))=*lr(#)'
.+l#)'l=[;i (ar)' (dr\'
.l^) t24l
/ )- \2 (4\',
laQ\ * =(L\', *(4 \', puessere
scritta
come:
l;) \u ) \au) \d,)
.t (dr..'l I rrrl']
f+l'l'.!1'1. l-l4l'l'*t'a'al, 1=o psl
\a, ) l' \il )
lrrl' d"I l' t l' l
I la,) I t ld^ ) l
La secondaequazione dellerappresentazioni
differenziale conformisi ricavaimponendo
che le trasformate dei meridianie dei parallelisi incontrinoad angoloretto.Questa
condizionesi esplicita,
ricordandola [7]come:
r=o ##.##=' 126l
E introducendo la latitudine
ridotta:
j -o
- -A
a -x
a -A
: : -x
n oAvAv AxAx AvAv
a-:-n
r Au AA r Au A)" du A) Au A)"
che possoscriverecome:
Ay Ax
- =) .
A - -A u 127)
dx dy
dA d,
60
G. COMOGLIO Capitolo 2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
+!"' tt,ttir'
I l" ttrttilt' *!.y'' {trx,).',0
*! fv ttrt\ts
+...
e ricordandoche: i2= -1 i3= -i
ia=1 l-=l
' '
! "dol -! y'@li +! f u)l +! f'util +...
v + i x =f ' ( u ' )7+' t u t i . l , - 1
2" 3t" 4t" 5l'
61
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
dr dr drp
-r \ u ) = - = - - j
du drp du
- asen(pw
^^^...^t,t 2etsengcosg
+ acosg
dr 2W asenrpW' - ae' sengcoszg asenrp-ae2sentg - aezsengcosz g
d9 wz w3 w3
asen(p-ae2seneGen'rp + cos' g) -
= - - n(t
T - - Pr'\rrr,p
sett(P
w3
d(P= r per definizione
di latitudineridotta rdu= pds
dup
dr dr drp r
1 Vtl= seft(p-=-75eng--Nsenrry,osrp
*= 49 du=-p
t "'(u|=ft{-,,"n
o)=j6l, *,r)# =i h, -,*"rl=- ;(h*n,*,.o.
r)
=- |? or" n ' (p+ r co sr)
=,{r.n ', -i * r r )
e cosvia per le derivatesuccessive.
Le espressioni
finalidelle equazioniche definiscono
la rappresentazione
conformedi
GAUSSsono:
lr
. r =f ' r u t t r - + 4 f v r u \ - . . .
,I"'tul
= l N c o s t, * ! , r t I' ' r\ I
c o s .p ( l - r ' + q r ) + N c o sg
s(....F...
6 ^
I ,, r- [32]
t = f tul_1f (u\,E+ 4tfn'\ut _...
= t rp+ N rrnrporg* lio q5 -,' + 9172
N senqrcos' + 4r7o
) + ....
\t
dove:
/=tan
e e q,=ry=4:!rorr rP
Limitandol'ampiezzadel fuso a pochi gradi (longitudine
?u= + 3' rispettoal meridiano
centrale),
la serieconvergerapidamente e si possono trascurare
i terminimaggiori
di 1,5.
E' possibileanchericavarele formuleinversedellarappresentazione che forniscono
le
coordinate
geografiche<pe 1.in funzionedellecoordinate
cartografiche
x e y:
x,v)
tio=rN
llv=)'{ X,Y )
oz
-b---
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
2.3.6.FORMULEDI HIRVONEN
Le equazioni[32] che definisconoil calcolodelle coordinatecartografiche nella
proiezionedi Gauss, hanno il difetto di essere complicatedal punto di vista
computazionale perchformulate unosviluppoin serie.
attraverso
Moltigeodetisi sonocimentati
neltentativo di daredelleformulepi sempliciper il calcolo
deglistessivalori.
La soluzione ad esempioda Marussi(1950)partivadal principio
individuata che il calcolo
della rappresentazione
di Gaussdi una superficie sferica(non era possibile
ellissoidica)
delleformulecompatte.ll passosuccessivo
utilizzando statoquindiquellodi eseguire
unaproiezione conformedell'ellissoide
su unasfera.
, D - , , , , c o s { a'n ) . , , ,
x = R,' arcsenlt
v [33]
-
I = q (A A, sin 2( + Aosin4( - Ausin6()
dove:
n2
R, =L = raggiodi curvaturapolare
c
63
G. COMOGLIO Capiloto2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DICARTOdRAFIA
. tan(o
C=arctP- . -
cos(v,2,,,.
)
v=0+
"'r"o"r6)'''
v, = (1+ e'rcos,Q)"'
, = o J l + q r -2 a d o ve a i l sem iassemaggior ee a lo
schiacciamento
s'2- "
.92
= cce n tri ci t se co n da
l-ez
I coefficienti
A; sonofunzione
dell'ellissoide
considerato
e valgono:
s2 3ea 5eo
l L
'464256
=
I
- - -
Le relazioniinversefornisconoinvecei valoridellecoordinate
geografich
(lr. , q), a
partiredallecoordinate x e yi
cartografiche
x
t, senh
- RP
1., arctg
[34]
(p = arctg [ton f cos (v A.-, )f
"*
Est- X^
mc
Xo= falsaoriginedel meridiano centrale(vedipar.2.4.)
rrc = rilodulodi contrazione
paria 0,9996(vedipar.2.4.)
Nord
y=
mc
t9= !
aA,
B'.2_3324 _ 2 7 E ?
D _2181 55ErJ
Da
-1632
---
B ^= l 5 l E l
"96
El
B, _1097
" 512
^ a-c
1 1' , = -
a+c
64
-
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
del
trasformata
meridianocentrale
meridiano
centrale
Fig.2.18- Ellissoide
e pianodi Gauss
linearenellacartadi GAUSS
2.3.7.Galcolodel modulodi deformazione
Poichla rappresentazione conforme,basta ricavareil modulodi deformazione
Abbiamoricavato(vedi[10]):
linearemrlungoil parallelo.
le derivate,
calcolando e i terminiq'e rlosi ottiene:
i terminiin "4e superiori
trascurando
dl' '2
s e n p c o s+p L , ? rr^l /s" e" rnr np"cn o. t sr n' g( s( -s, -2t+' + . . .l -. l.r.u. ). "=nrA
"r nnN"gn..or r.(( t + f , c o s ' g ( 5 - t ' + . . . .) .l , ,
,:^* u
f\ d+1 )' = 2 ' N ' s e n 'g r u r' [' , p (6t * 4 . ogr(' 5 - t ' * . . ) ' =
l 2 ' N ' s e ng' r o r ' , p ( t + 0 + 4 . o r ' e ( s -'),)l' *
3
) [
= 1'N'sen' gcos' g+ termini trascurabili
derivataper la x:
e I'analoga
t/"r\
dx A- | lf ^ ,l
N c o s p+ f l u c o sr 't ( t- t ' + . . . . 1r=v . o r d [ l+ f c o s ' q ( t- | + . . . . )
n: )
65
G. COMOGLIO Caoitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
. . ', , ( ,
lar)' = N , t- , ,l'
c o s ' r [ r + i . o t ' 9 l - t ' + . . . 1 )= N 2 c o s9r l + o + l c o s ' 9 l - " * " ' ) ) =
l;i)
= N' cos'
( r..c o s ' ( 2 - , 1 c o s 'r 2,.r3*...1=
-*r.
\l+ , )
= N' cos2,p(t+ I cos'g- I sen'g+...)
/ , \2 / , \2
IdxI la\t)
.l;) = N2 cos29l+ r cos'I - r sen'9) + N'r cos' rpsen'9=
l;)
= N2 cost g$+,t cos' g - f sen'e + I g) =
sen'z
= N2 cos2gfi+ f cos' g)
e quindi:
, ,p(r
^l' =+l(+l' .l+l'l= =-r-----N,cos p)= | +,t2cos,
+).,.o,, rp
r'l\il,) \il)) N'cos'tp
L'espressione
approssimata linearedi un segmentodi retta
del modulodi deformazione
un puntoP1di coordinate
sullarappresentazione,
che congiunge, xr yr ed un puntoPzdi
xzYzvle:
coordinate
2
. .';+'r,,f,,+t';
ffi,-.=l+:# l37l
6p-N^
dove con X1 e X2si indicano rispettivamentele distanze dei punti Pr e Pz dal meridiano
centraledel fuso e con pm ed N, si indicanoi raggi principalidi curvaturacalcolatinel
puntomediodel segmentodi rettacongiungente i due punti.
Per le approssimazioniintrodotte,questa espressione valida per segmentidi retta non
superioria 20 km.
66
Y
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
parallela
all'asseY
trasformata passante
del meridiano
p e ri l p u n t oP
F i 1 .2 .1 9- Conver genza
delmer idiano
L'asseY quellodel sistemadi riferimento
cartografico,rappresenta,
comegi detto,la
trasformatadel meridiano centrale
delfuso.
L'angoloy, definitoprima, ugualeall'angolo che la tangentein P alla trasformata
del
parallelo
formacon la parallelaall'asseX del sistemadi riferimento
cartografico,datoche
per esserela rappresentazione conforme,le trasformate del meridianoe del parallelo
passantiper un puntoformanoun angoloretto.
del parallelo
trasformata
passanteper il puntoP
X
Fi1.2.20- Convergenza
del menotano
Considerando il triangolorettangoloinfinitesimo che ha per lati un elementodD di
trasformata
del paralleloe per catetid" e dusi ha:
Fig.2.21Triangolo
infinitesimo
67
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
d', !'
. d, d^"^ d
tan(- =
d,= d , , d,
qo^ d^
. d, d,
le espressioni sono gi state calcolatenelladeterminazione
del modulodi
n " O^
deformazionelineare.
^*senpcos e6-,'* ))
#"= [t.**r'
dx ( n ^, ^ ,l
cos(l+tcos' e\l-r'*. ..))
d),=N
( r \r
.
r a n=y 2 s ernl r + f c o se' $ - i ) i - 22 - , ' ) ))
[' rLcos',p(t
r y 1 , - .t .,1
t a ny : z s e nr [ r - q ( t t ' )+ c o s,' p ( s -, ' )
]rot' f )
,t
-jcos' . ( -,' -i+ 5 r' ,t . ,
p(r+r')
4' ;)=;cos'
(P\
t a n y- Z s e n r [ r + f c o s 'g f i + t ' ) * v i s t oc h et = t a n e
J"
y : 'l,r"rr{t.
tan
+. )
sviluppando in seriela funzione si ottieneil valoredi y:
arcotangente
T = t a n r- \ t u n ' y * ! a r ' y - . . . . .
trascurando
i terminiin l.ae superiori
si ha:
T=).senr*Ir sen(p-!,"n',t
e quindi:
- ( l^' , lg
y = ).,,,sengl t + - 2i, cos'
) [38]
68
--r
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
Fi1.2.22- Trasformata
di unageodetica
69
G. COMOGLIO 2
CaPitolo
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
Fig.2.23- Azimutsullasuperficie
di riferimento
sonofacilmente
Sullacartografia le coordinate
determinabili (Est,Nord)del puntoP e del
puntoA. In basea questecoordinate
possibile l'azimut0'p6cofiei
calcolare
t
. En -En
U,,^ = OfCtStl-
Nn-Nu
70
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA DI CARTOGRAFIA
ELEMENTI
6prN, [43]
dovep6 e N6 Soroi raggiprincipali di curvatura nel puntoC dellacordaPA,che
calcolati
distada P 1/3dellalunghezza PA (vediFig.2.2q.
a l p u n toC fa ci l me n te
L ' a s c i s sde calcolabile
com et Xr = ( 2Xr +XA) /3 e analogam ente
l'ordinata del puntoC sar Y, = (2Y,+Y) /3
71
G. COMOGLIO Capitolo 2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
i'-B = angolomisurato
F' = angolocalcolato con le coordinate
dei puntiP I A lettesullacarta
'*---..---.'''.'-.''...'. B'
e.r... ),
---
A---_
{
Fig.2.25- Riduzione
allecordedi un angoloazimutale
72
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DICARTOGRAFIA
rrincipali
sistemic ici utilizzatiin ltaliasono enti
proiezione conicaconforme di Lambert: IGMcar ta1:500.000 e 1:1.000.000
proiezione llM carta a scale varie da 1:100.000 a
conformedi Mercatore:
1:1.000.000
proiezione conformestereograf ica IGMcarta1:1.000.000 perle calottepolari
oolare:
proiezione di Cassini- Soldner CATASTO cartea scalevariabili da 1:500a
(afilattica): 1:4.000
IGMcar tain scala1:25.000 - 1:50.000 -
- -
1: 1 0 0 . 0 0 01 : 2 0 0 . 0 0 01 : 2 5 0 . 0 0 0
rappresentazione conforme di Gauss: CATASTOnuovecartea scalevariabilida
1 : 5 0 0a 1 : 4 . 0 0 0
cartoqrafia tecnicaa variescale
73
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
*oo o'
*oo
74
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
rfl
\y
4 1 e5 5 ' ? 5 " 5
,
,4(
q"] \
I '/
w/ t\
ruso^ou.tt_{-- FUsoEsr
f- I I
E: 1.500
km E:'z's2okm
75
I
I
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
La figuraseguenteillustrail taglioufficiale
dellacartografia
italiana,
con I'indicazione
della
denominazione dei foglialle variescalee la porzionedi territoriorappresentato,inteso
comedifferenza tra la longitudinedel marginedestrocon il sinistroe la differenzalrala
latitudine
del marginein altoconquelloin basso.
-
o
c
.(
'=
o
E
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA DI CARTOGRAFIA
ELEMENTI
lnrocw,= 6"
reticolato chilometrico
massimamisurabile= 14 km
lunghezza
Fig.2.31- Tavoletta
IGMin scala1:25.000
78
--
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA DI CARTOGRAFIA
ELEMENTI
lineare(vedi[35]e [36])sarcalcolato
ll modulodi deformazione con le nuoverelazioni:
79
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DICARTOGRAFIA
L'applicazione
del coefficientedi contrazione
0,9996equivalea sostituire
idealmente
il
cilindrotangenteal meridiano
centraleconun cilindrosecante.
CilindrO
tangente cilindro
u r r r r r u rssecante
ue u a r r t e
mr= 0,9996
superficieterrestre
mr= 1,0004
piano di Gauss
ellissoidedi Havford
meridiano
cehtrale
Fig.2.34- Variazione
del modulodi deformazione
lineare
80
Y
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
2.4.1,IL SISTEMAUNIVERSALE
UTM
Durantee dopo la secondaguerramondialemolte nazioni,per ragionidi uniformit,
adottaronola rappresentazione di Gauss come propriacartografianazionale.L'idea
originaleera quelladi dar vita ad un sistemauniversaleche fosse la base per la
cartografia di tuttoil mondo.Talesistema statochiamatoUniversal TransverseMercator
Projection (UTM).
L a t e r r a f u s u d d i v i s a i n 6 0 fdui 6
s i' d i a m p i e z z a , n u m edr a tl i a 6 0 p r o c e d e n d o d a O v e s t
Yerso a Est partire dall'antimeridiano di Greenwich (ilfuso1 si trovaquindiin pienooceano
Pacifico).
L'ltalia,in questosistema, contenuta nei fusi 32 e 33 e grazieallefelicisceltefattein
fasedi costruzione dellapropriacartografia (Gauss- BoagaJ,si trovavagi perfettamente
allineata conla definizione e il posizionamento dei nuovifusiurM.
l m e r i d i a nce
i n tra dl i e id u e fu sih a nnosem pr elongitudine, r ispettivam ente, di 9"e 15"Es t
di Greenwich (vediFig.2.30).
Naturalmente, trattandosi di un sistemauniversale, non hannopi sensole specificit
dellacartografiaitalianacome il nome dei fusi (Est e Ovest)e le traslazioniparticolari
dell'origine.
Anchein questocasosi decisodi applicare un coefficiente di contrazione di 0,9996e si
adottatoun tagliodei fogliugualeper tuttele nazioni(diversoda quelloitalianoGauss-
Boaga).
Perevitarepossibilierrori(dimenticanza del segno)utlizzando le coordinate dei puntia
sinistra del meridiano centrale,anchein questocaso I'origine del sistemadi riferimento
caftografico statatraslatadi una costante.Questatraslazione ugualeper tuttii fusi ed
paria 500km.
uoro
9"1
+ 500 km = 12o
soso 15"
+ 500 km
Fig.2.36- FusinelsistemaUTM
81
G. COMOGLIO Caoitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
2.4.2.tL STSTEMA
Dr RTFERTMENTO (ED50)
EUROPEO
UNtF|CATO
Comegi dettonel precedente paragrafo, nel 1940la Commissione Geodetica ltaliana
decisedi adottarel'ellissoide internazionale di Hayfordcomesuperficie di riferimento
e di
orientarlonell'osservatorio astronomico di RomaMonteMariociodi renderlo tangenteal
geoidein questopunto,annullandone la deviazione dellaverticale.
Analogamente all'ltalia,tutte le altre nazionieuropeeadottaronoun propriosistemadi
riferimento,perforzadi cose,noncongruente conquelloitaliano.
Dopo la secondaguerramondialefu decisodi unificarei diversisistemidi riferimento
nell'ambito dell'AlG(Associazione Internazionale di Geodesia)medianteun calcolodi
compensazione generaledi tutte le reti geodeticheeuropee(eseguitodal Coast and
GeodeticSurveye ArmyMapServicestatunitensi) con i seguenticriteri:
F superficiedi riferimento: ellissoide internazionale (Hayford)
ts originedellalongitudine: meridiano di Greenwich
ll nuovoorientamento di riferimento
dell'ellissoide comportalavariazione dellecoordinate
di tutti i puntirappresentati.
Ad esempiole coordinategeografichedi un puntoparticolare
che il verticetrigonometrico di RomaM. Marioneiduesistemidi riferimento
saranno:
orientamento
ellissOide longitudine latitudineo
R + o= 0 o
RomaMonteMario 41'55',25",51
),orn^w= 12" 27' 08".40
ED50(Potsdam) Iew = 12" 27' 10",93 4 1' 5 5 ' 3 1 " , 4 9
82
Y
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
*.._,J.
i
I
I
!
I
Fig.2.37- Curveisotransitive
di conversione
da Gauss-Boaga
a UTM
ll sistemaeuropeo statoadottatoin parteancheda alcunenazioniafricaneed asiatiche:
I ED50
N Pulkovo42
del Capo
r:-::-l
t|-. ' l indipendenti
Fig.2.38 -Nazioni
che hannoadottato
il sistemaED50
Ancheil sistemaUTM prevedeun tagliogeograficodei fogli (secondole trasformatedi
e di paralleli)
meridiani coscomeera previsto dallacartografia nazionaleitaliana.
Naturalmente il taglio diversoda quelloadottatodallanuovacartografia ufficialeitaliana.
La cartografia IGM che vieneprodottaoggi,seguequestonuovotaglio(UTM)che ha
comeriferimento il foglioin scala1:50.000
e tuttii relativisottomultipli
comeindicatoin Fig.
2.57.
83
G. COMOGLIO Caoitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
geografica
La dimensione dellacartografia
ufficiale
la seguente:
Riportiamo
sinteticamente nei sistemigeodeticie cartografici
le convenzioni nazionale
(Gauss-Boaga) (UTM):
e internazionale
longitudine del meridiano -3" 27' 08",4 2'32' 51",6 9o 150 9o 150
centrale Estdi RMM Estdi RMM E s td i G W Estdi GW Estdi GW Estdi GW
falsa orioine 1 . 5 0 0k m 2.520km 500km 500km 500km 500km
coefficiente
di contrazione
m. 0,9996 0,9996 0,9996 0,9996 0,9996 0,9996
84
Y
G.COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
Consideriamo un puntoparticolare
rappresentato
nellatavoletta67 ll S.E.e precisamente
il verticetrigonometrico
M. BRACCO(2'ordine).
Le coordinate di questopuntosonomisurabili
direttamente sullacartografiao, trattandosi
di un verticetrigonometrico,
sononotedallamonografiadel punto:
5'ru
7':g tt
coordinatecartografiche coordinategeografiche
di M. Bracco di M. Bracco
Nord= 4.948.869,84m Q = 44" 40' 49",072
E s t= 1 . 3 68 .3 6 5 ,5 = - 5" 06' 47",543
longitudineriferitaal meridianodi
m5 R+o
RomaM. Mario
H = 1 . 3 0 6 . 5m
6
calcolodei parametri
p, N, e R:
a = 6.378.388m
-
c = a(l-a) = 6 . 3 5 6 . 9 1, 9 5 m o - o\t :') = 6 . 3 6 7 . 2 2 7 , im
2
rw3
2 2- C
t Q
- 2- = -
? N = 3 = 6 ' 3 8 9 . 0 1 4 , 8m
1
a o,ooazzza7o022 W
= 0.99833676 p=,[pW =6.378.111,66m
85
G, COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
calcolodel modulodi deformazione
linearem,
m,=o,sss{r. =o,eeea12
u#r*)
fl modulodi deformazione linearepu esserecalcolatoancheutilizzando le coordinate
geografiche (latitudine g e longitudine i.):
la longitudine l" deveessereriferitaal meridiano centrale delfusoe deveessereespressa
in radianti:
per il fusoovest rc = R+o + 12" 27' 08",4- 9"
per il fusoest rc = B+o + 12"27' 08",4- 15"
nell'esempio sar:
I m c= - 5 ' 0 6 ' 4 7 " , 5 4 3
+ 1 2 "2 7 ' 0 8 " , 4- - - ' 1 o 3 9 ' 3 9 " , 1 4 3
90
e quindi:
mc=-1o39' 39",143 lr"tud=- 1',66087g0561 0,028987703
I
e quindi:
(t\
m,- 0.999011+
-,tr;, cos'g = 0,999gt
e
l \4/
b
--
G.COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA DI CARTOGRAFIA
ELEMENTI
depurole coordinate
Estdellafalsaorigine:
MonteBracco X = E s t - 1 . 5 0 0 . 0 0m0 = - 1 3 1 . 6 3 4 , 4m5
MontePagliano X = E s t - 1 . 5 0 0 . 0 0m0 = - 1 2 3 . 2 0 8 . 0m8
laX rappresenta
la distanza
dal meridiano centrale delfuso.
trasformata
del meridiano
P (monteBracco
corda
dellageodeticaPA
trasformata
tangenteallatrasformata y''...
dellageodeticaPA '\.. A (montePagliano)
J
87
G. COMOGLIO Capitoto
2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DICARTOGRAFIA
ll calcolodellariduzione allacordaepnSafeseguito
utilizzando
la [49]:
(yo-y)(zx^+x) j ._
, , ,- .0.9996'
o ove:
6 p^N ^
88
-7
G.COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA DI CARTOGRAFIA
ELEMENTI
linearelungo un parallelo
SER*EZI*st'S calcolodel modulodi deformazione
1,0004
1,0003
1,0002
't,0001
1,0000
o qqqq
0,9998
n oooT
n ooo^
AAAAA
ooooooo
ooc!Ne)
longitudine dal neridiano centrale
89
G. COMOGLIO Caoitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
R*ma 40
a=[m] 6.378.388
C(= 0,003367003
g'= 0,0067226700
calcoli
falsaorigine 1.500.000
W = 0,998435346
p= 6.365.340,14
N = 6.388.383,61
risultati
lf = {},99960
PUNTOA PUNTOB
Est Nord da NETOGE Est Nord da NETOGE
Iml lml latitudineo fradl Im] Im] latitudineo fradl
riqa di calcolo 4 .649.979,51 0,73303828587't.584.105.96
1.541.410.76 4.539.317.71 0,71558499353
trt*s:s r{*
a=[ml 6.378.388,000
cI,- 0,003367003
e'= 0,006722670
calcoli
falsaorigine 1.500.000
Xa= 41.410,76
Xo= 84.105,96
9medio = 0,72431163969
W m e d i o= 0,99852306366
P medio
= 6.363.662,75
N r"oio -- 6.387.822,41
risultati
!l = 0,99965
90
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
n"'l? - calcolodellariduzioneallacorda
HSEHCIZI0
(+ -lr^X2Er+Eo)
'pa -
6pcNcq9996'
PUNTOP PUNTOA
Est Nord Est Nord
lmI lml lmI fml
riqa di calcolo 1.541.410.764.649_979.511.584_r05,96
4 .539.317.71
ffi*r:'rs4S
a=[m] 6.378.388,00
c[: 0,003367003
e'= 0,006722670
calcoli
falsaorigine= [m] 1.500.000
E S T 6= [ m ] 1.555.642,49
NORD6= [m] 4.613.092,24
=
96 [rad] 0,72722484862
ESTp[m] 41.410,76
E S T a[ m ] 84.105,96
W= 0,998513327
pc = [m] 6.363.848,92
N6= [m] 6.387.884,70
epa= [rad] 0,0000757958
risultati
segno +
epo= [gradiJ 0
epa : [primi] 0
epa = [secondiJ 15,634
91
G. COMOGLIO Capitolo 2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
n'13 - calcolodellaconvergenza
ESERCIUICI del meridiano
lr\
T = ).sengl I + = l"' costp' ) I
\ 3
longitudine ), riferitaal meridianocentrale
latitudine <priferitaal pianoequatoriale
tuttii risultati
sonoespressi in gon
0.00' 0.30' 1.00' 1" 3 0 ' 2"00' 2"30' 3'00' , l["]
I I"l 9 [rad] 0,000000 0,008726 0,017453 0,026179 0,034906 0,043633 0,052359. ?r,[rad]
37 0,6457718 0,0000 0,3343 0,6687 1,0032 1,3377 1,6724 2.0072'
38 0,6632251
39 0,6806784
40 0,6981317
41 0,7155850
42 0,733m84
43 0,7504916
44 0,7679449
45 0,7853982 0,0000 0,3929 0]857 1,1786 1,5717 1,9648 2,3581
46 0,8028515
47 0,8203047
48 0,8377580
2,5000
tr 2 , 0 0 0 0
o
B
n 1,50[D
ru
tr
o
r
{$
1,0000
c
e
rJ 8,5[00
0,0000
longitudine dal meridiaRocntrrle
92
G.COMOGLIO Caoitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
:1.-\- "'*i
'rio. i s,rgii'
i h bnc ' d.liq ...r,n4e d.' v.7hci. .(rib. r, .nri*cgnL rrt
r ,ll8 .l',,io
:kai
I
ii
F5{,,1
:-,\!,
D uti rJuT
t1!l.1prcr t)sr{;NA:tN
(3pr<rs,11:.icn .
at!.lt\4. a+ I iir{ittli
l,x] 6.:
iLrlsl:r;al
{.: ,ie rr?,r ;S '-.r-,.
--"-':.'
,, .; i1-
_,: *, r :]
t"11. : I
ffi;lill""e; :
Fig.2.39- Estratto
di un foglioin scala1:50.000
93
G. COMOGLIO Capitoto
2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DICARTOGRAFIA
Tuttoil territorio
nazionale suddivisoin fi.?98ssr;oniin s*ala1:25.000
la carta in corso
di allestimento. inquadrata nelsistemaUTM- ED50.
Derivada restituzione fotogrammetrica.
E stampataa 4 coloricon ltrografiaa sfumoo curvedi livello.
ISTITUTO
GEOGRAFICO
M ARE
Carta ulficiale dello Stato (Legge n"68 "2-1960)@ Copyrighl- lGMl Fironze" - Edizione1
Tutti i dirilti di rioroduzione o di l lotale o parziale solto qualunquo risrvati"
rricoalogeografico
reticolatoUTM
Fig.2.40- Estratto
di unasezionein scala1:25.000
94
G.COMOGLIO Caoitolo2
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
5"-ca'ro'
RETICOLATO C}trLOMETRICO
NELLA PROIEZIONE CONFORME
UNIVER5ALE TRASVERSA DI MERCATORE
SistemaU. T. M.
ZONA327
cd ri qurdnti di roo lm di hto
stilI ll t?l
ro6rn IRII0 5l I t0
cm.dinar. g.osdfi .h. 6ono .iferie all'ElI*roide
S;o*-uU. T. M.
lDati eurcpi r95o)
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ESfIPIO OI D5I6NAZIONE DI UN
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d.
"'L
Fi1.2.42- Estratto in scala1:25.000
di unatavoletta
vc
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
lLtS,]1
tmm]
REGION
E PIEMONTE
SEHVIZIOARTOGBAFICO
CTR
CARTATECNICAREGIONALE
N.115010
sEz,oNE
BIELLA
CARTA AL TRATTO
i-
f:
ESECUZ]ONt
COMPAGNIA
G E N E R A L ER I P R E S E A E R E E
C O M P A G N I AR L E V A M E N I IS P E C I A LS
I RL
A - 9w5
_-f : ra\!o'ra/orecoo'drnarec"Lss-aododa(ma irv
t
N-179
CQTJVFGIiZA.DCL NAZIONEMACNf CA
E M Q O U L OD I O E O R M A O
Z NL NANE
lerl ar cento dclras..rone
' si';
'.'^,;'j
4
ri'.'
':.,), I
; "
ffii
Fig.2.43- Estratto
di unasezionein scala1:10.000
96
Y
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
+l|
F*
q..t
PROVINCIA DI TOFINO
CARA fECNCA
Ebrenlo n' l55O2
Hltra -*{
-!%
F i 1 .2 .4 4- Elemento
in scala1:5.000
07
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA ELEMENTI
DI CARTOGRAFIA
.^_r,.$:,,T^r":#*.^
F O G L TNO" 1 9 K 6 1
Scala 1:2.000
?0 o 10 30 160 2m
RPPRESENIAZION
CONFORMTDI GAUSS BOAGA
:1 4:)
u1_cinrJ
.s.,
f:--:i::
="_r
Fig.2.45- Estratto
di mappain scala1:2.000
98
CaPitolo2
G.COMOGLIO E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA
REGIOf\E
PIEMON.IE
PROVNqADIORINO
ffi
cwrc tx
tIVOLI
CA,TA
ECNICANUMERICA
MAPPA 155112F
Sc{A 1: 0
ll/@u{&@!*
ftMrl{tuEtt2$
ruu0'flure
3lM[6@ Wf,!fi
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H#-IU:
- *t'
s t-l
'.r1.+-l -"'l I
lffiii
t+lb- i
M
t-- *
W- + til
Fig.2.a6- Estratto
di mappain scala1:1'000
99
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
in metrida aggiungere
Correzioni dei puntinellarappresentazione
allecoordinate Gauss-
deglistessipuntinelsistemaUTMED50.
Boaga(Roma1940),perottenerele coordinate
Foglio Coordinata
NORD CoordinataEST Foglio Soordinata
NORD Ooordinata
EST
no no
fuso32 fuso33 fuso32 fuso33 iuso32 fuso33 fuso32 fuso33
1 +171 -999948 404 169 934
1A 171 +167 949 -2019936 408 169 934
2 175 945 41 + 18 1 -999946
J 174 946 42 180 946
4 173 947 43 179 945
4A 173 948 44 179 945
48 172 168 949 936 45 178 945
4C 168 936 46 178 945
5 179 944 47 178 946
5A 179 944 48 177 947
6 178 945 49 177 947
177 945 50 177 948
8 176 945 51 176 +172 948 -2019935
o 175 94e 52 171 935
10 175 941 53 171 935
11 174 948 534 17C oaR
12 174 169 948 o a 538 170 935
13 169 53C 170 935
14 169 934 54 82 947
144 168 934 55 81 946
3269 167 oae 56 80 946
15 179 944 80 945
16 179 944 58 80 945
17 178 944 59 7A 945
18 177 945 60 tv 946
19 177 946 61 IV 946
20 t/o 946 62 t 947
21 175 947 63 78 947
22 175 948 64 78 948
23 175 170 948 935 65 77 173 949 936
24 170 934 654 172 936
25 170 934 658 171 YJO
100
Y
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
101
G. COMOGLIO Capitolo2
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA E L E M E N T ID I C A R T O G R A F I A
Foglio Coordinata
NORD CoordinataEST Foglio Coordinata
NORD EST
Coordinata
no no
fuso32 fuso 33 fuso32 fuso33 fuso32 fuso33 fuso32 fuso33
181 n.d. n.o. 231 185 944
182 n.o. 232 n.d. n.d.
183 187 938 233 n.d. n.d.
184 186 939 234 n.d. n.d.
185 186 940 235 n.d. n.d.
186 186 941 236 187 944
187 186 941 237 186 945
188 186 941 238 186 945
189 187 942 239 n.d. n.d.
190 187 942 240 n.d. n.d.
191 188 941 241 188 945
192 n.d. n.d. 242 187 945
193 n.d. n.d. 243 186 946
194 n.d. n.d. 244 190 942
195 n.d. n.d. 245 189 945
196 187 939 246 188 946
197 187 940 247 188 946
198 187 942 248 195 oaq
199 186 942 249 195 937
200 186 942 250 + 19 5 -2019938
241 186 942 251 194 940
242 187 941 252 942
203 188 941 253 191 944
204 +189 -201994C 254 19C 946
205 n.d. n.o. 255 19C 946
206 n.d, n.o. 256 197 934
207 n.o. n.d. 257 197 oaE
208 n.o. n.d. 258 196 937
249 187 942 259 939
210 187 943 260 IY: 941
211 186 942 261 194 942
212 186 943 262 193 944
213 188 94C 263 191 946
214 189 94C 264 191 946
215 190 939 265 198 936
216 n.d. n.o. 266 197 938
217 n.d. n.o. 267 196 940
218 n.d. n.o. 268 195 941
219 n.o. n.o. 269 195 942
220 186 943 270 195 942
221 186 943 271 19 940
222 186 943 272 195 942
223 186 943 273 195 943
224 n.d. n.d. 274 194 943
225 n.d. n.d. 275 195 943
226 n.d. n.d. 276 195 943
227 n.d. n.d. 277 194 943
228 186 943
229 186 943
230 186 944
102
v
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA C E N ND
I ISTATISTICA
Capitolo 3
CENNIDI STATISTICA
3. PROBABILITA E DEFINIZIONI
La teoriadelle probabilit una scienzamatematicache studiala regolaritnegli
eventicasualio aleatori.Si diceche un evento aleatoriose, duranteun esperimento
ripetutopi volte,l'eventosi verificaogni voltain manieraleggermente diversadalla
precedente.
Se ad esempioconsideriamo comeesperimento il lanciodi un dadoe comeevento,il
risultatodel lancio,noteremoche ripetendopi volteil lancio,il risultatovarierin modo
aleatorio. Questevariazionisonodovuteall'azione di tantifattori,a voltapocoimportanti
o ancheimpercettibili, che intervengono ad ogni lancio,come ad esempiol'impulso
iniziale,
il movimento del pianodovecade,ecc..
la rugosit
dell'aria,
La conclusione che, pur ripetendosempregli stessigesti (quindisenzabarare),i
risultati
dell'esperimento"lanciodel dado"sarannosemprediversitra loro.
Questevariazionisono dovutealla presenzadi fattorisecondari,che influenzanoil
risultatodelI'esperimento.
Risultaquindievidenteche tuttii problemisperimentali non potrannoessererisoltiin
modo "deterministico" mediantei metodiclassicidelle scienzeesatte,ma bisogner
introdurrenuovi concettiche possiamodefiniregenericamente come "teoria delle
probabilit".
103
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
c asi p o ssi b i l i 6
Analogamente, nel caso di una puntatasul colorerossoalla roulettela probabilit di
. 1 8=
vincere paria 0,486, ciocircail 49% (infattii numerirossisono18 su un totale
U
di 37,essendoci oltreai 18 numerineri,anchelo zeroche verde).
104
b-.
Y
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
3.2, PROBABILITA
EMPIRICA
La definizionedi probabilitempirica dovutalargamente a R. Von Misesed la
definizionesperimentaledi probabilitcome limite della frequenzamisurabilein una
seriedi esperimenti.
Essa ricalca la definizioneclassica,introducendo per un'importante variazione,
sostituendo al rapporto "numero casifavorevoli"su "numero di casi possibili"il rapporto
"numerodi esperimenti effettuaticon esito favorevole" su 'humerocomplessivo di
esperimenti effettuati".
ll vantaggiodi questamodifica chequestadefinizione si applicasenzadifficolt anche
ai casi in cui la densitdi probabilit non sia uniforme,owero, per quantoriguarda
esperimenti con risultatidiscreti,non necessario specificare che i risultatidebbano
essereugualmente possibilie mutuamente escludentesi.
La probabilit empiricao "probabilit a posteriori"
di un evento definitacomeil limite
cuitendela frequenza relativadi successoall'aumentare del numerodi prove.
In pratica,se ripetiamoun esperimento "m" volteed un certorisultato"A"si presenta
"n" volte,la probabilitdi "A" datadal limitedellafrequenza n/m quando"m" tende
all'infinito:
n
P(A)=lim- l2l
m+_ l
105
-
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
Di seguitoalcuneosservazioni:
F la definizione di probabilitmatematicapu essereestesasenzaproblemialle
variabili
continue;
D gli assiomiillustrati
e le loroconseguenze a fare qualsiasi
sonosufficienti conto,
anche complicato,di probabilite ad ottenereun risultatonumericocorretto.
D'altraparteessi non dicononientesu cosasia la probabilit e qualesia la sua
natura: per questo di probabilit
si vedanole definizioni classica,probabilit
empiricae probabilit soggettiva;
F tutte le definizionidi probabilitsoddisfanole condizioniespresseda questi
assiomi.
106
G.COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
no probabitit
pi ,
b!anca 4 P b= 4 / 1 9 l
nera 5 Pr = 5/18 l
gialla 4 Ps = 4!18
rOSSA 3 P' = 3/18
verd 2 Pu= 2118 i
tiat i8
n op a l l eg i a l l e n ' p a l l eb i a n c h e
Pn= Po=
n"palletotali n'palletotali
Se consideriamo come eventofavorevole(E) I'estrazione
di una palla bianca o nera
indifferentemente,saremo in grado anche di associarela probabilitdi uscita di
questoeventosempreapplicando le regolegi viste:
ro7
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
no probabilit no probabilit
bianche 4 Pn= 4118 bianche 6 Ro= 6/15
nere 5 P n= 5 /1 8 nere 4 Rn= 4/15
gialle 4 Ps= 4118 gialle '1 R s= 1 / 1 5
rosse 3 P ' = 3 /1 8 rosse 2 R, = 2115
verdi 2 P' = 2118 verdi 2 Ru= 2115
totale 18 totale 15
108
b,-.
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA C E N ND
I ISTATISTICA
Un secondoesempiopuchiarireancorameglioquestoteorema:
se l'eventoA consistenell'estrazione di una reginada un mazzodi 40 cartee I'eventoB
nell'estrazione del "seme"di quadri,avremoche I'evento"estrazione di una reginadi
quadri"da un mazzodi 40 carteavrprobabilit:
4' r e g l n e 41 1
D
I regina -
D -- 1 . " r "
I cuadri P -
' reginadiquadri =-
40"r_ ll ' seml 4 0 4 40
E la confermadi quantosapevamogi a priorie cioche la probabilit di estrarreuna
'l
determinata cartada un mazzodi40 carte pari '40 a
Applicheremo questoimportante teorematutte le volte che gli eventisarannotra loro
indipendenti(esempio:misuraripetutadi un angolo),e che conteranchel'ordinecon
cui si presenteranno
i risultati(nellostessoesempio:la sequenzadei risultatidelle
misure).
x{t.orl
LF,F, F. .....F.
Ii =t't t5l
109
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDISTATISTICA
20
o
o
15
o
I
li
Fig.3.1- Possibili
rappresentazioni
di unavariabile
statistica
Se invecedellefrequenzeassolute, costruiamo
I'istogramma utilizzando le frequenze
relative,I'arearacchiusadall'istogrammastessosar pari all'unite in questocaso
parleremo di istogramma
normalizzalo.
110
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA CENNIDISTATISTICA
I x, x2 x,
17l
I
uguali.
D i valoridellafunzione di frequenzaci=Zf r .
cumulativa
fr=l
lll
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TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
ISTOGRAf'lllA
0,120
0,100
0,t180
hi0,06[
0,040
0,020
0,tuu
t 5 E 1 5 8 1 6 0 1 6 2 1 6 4 1 6 6 1 E E1 7 [ 1 7 2 1 - t 4
valoriargomentali
diagramma di frequenza
cumulativo
o
o
t,oo
:t
il o,so
L
1 5 6 1 5 8 1 6 0 1 6 21 6 4 1 6 61 6 8 1 7 01 7 2 1 7 4
valoriargornentali
112
E--
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E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
I t3
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4
> x, f, 121
tr4
L.-
-v
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E CARTOGRAFIA C E N ND
I ISTATISTICA
o=GT [14]
Dalledefinizioni
datederivanole seguentipropriet:
1. La media m il valoredel polo per cui minimoil valorequadraticomedio;
proponiamocidi voler trovareil valore di 0 per il quale minima la funzione
-!_ .
ffi2.0:)(x, - Q)'f ,deriviamola funzionerispettoalla variabile0 e cerchiamoil valore
i.=1
si annulla:-zi!,-I)f,=0da
per cui tale derivata cui ,=f*,f, valoreche
i=1 i=1
la popolazione.
Mediae varianzadescrivonosinteticamente
115
G. COMOGLIO Captolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
i
Fig.3.3- Analogiameccanica
dellamedia
Analogamente la varianzarappresenter il momento d'inerzia di un sistemanelqualesi
interpretinole frequenzerelativecome masse e i valori argomentalidella variabile
scarto associatacome distanzedal baricentrodi tale sistema.Come noto dalla
meccanica razionaleil momento d'inerziaaumentaall'aumentare delladispersionedelle
masseattornoal lorobaricentro (la media)e quindilavarianza propriamente un indice
di dispersionedei valori argomentali attornoal valore della media della variabile
statistica.Inoltrericordandoche la sommadellefrequenzerelative pari all'unit,la
varianzarappresentail rotore,cio quella distanzadall'assedi rotazionein cui si
potrebbeconcentrare tuttala massaper mantenere invariatoil momentod'inerzia.
\-a ) tl
fl2 m L. = 2 ) x tl' D
r
, ffi.= lx-.\x)dx
il
) s-- -m) r2 ) | ) ^,
62 O-=>(x, L/'I Pi o'= l(x-m)-f(x)dx
I
ll6
b-_
v
G. COMOGLIO
Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
fissiamoun valoredelloscartoyn compresotra vr e vne poniamoazero tutti ivalori
degliscartiinferiori
o ugualiavn e uguali? v_tuttigli scrtisuperiori:
otr= + v ' ^ f . + v t ^ * r . f ^+* , v , ^ * r f . * , + . . . . . . v : f , ,
^r?fr*r3f,
l l l r t l '"
o o o vl, v,. ,,,t,
Alla luce di questaipotesi,sar quindi:
1I
... f,,)
o; >v\J ^u *.f,,,*z+.... ^ \
Ladisuguaglianza
sgnifcativa
pervaloridi ," > I
per)"= 2 v*=2 O, f..t*;> o,7s
per)"= 3 Vrr=3O, f.>1_1-o,sq
117
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
3.9. LA VARIABILECASUALECONTINUA
Unavariabilecasualesi dir continuase la sua tunzionedi distribuzioneF(x) sart
ovunquecontinuae se la sua derivalaF'(x)= f (x) esister,sarpureessacontinua
nell'intervallo
d definizione
dellax e ovunquemaggiore o ugualea zero.
v=f(x)
+1
F i g .3 .4- D e n si t
d i probabilit
e funzione
di distribuzione
La funzione"densitdi probabilit" non definitada singolivaloriargomentali e quindi
la probabilit
di estrarreun particolare valorex nullapertuttele -r.
La probabilitinfinitesimadp= f ( x )dx rappresenta, invece,laprobabilit
di estrarreun
individuonell'intervalloinfinitesimofx,x+dx).
La probabilit di estrarlonell'intervallo
finito[A,.rp]dell'esempio
di Fig.3.4,sarinvece:
P(A<.r I xo1= 7{ x )ctx
f," 117l
P (a < x 3 b ) = F( F(a )
lf(, )dx= b)- [18]
v=f(x) =F(x)
'I
Fr
1t8
G. COMOGLIO Caoitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDISTATISTICA
peso
I valoriargomentali assumono il significato
di coordinate nell'ambito
dell'individuo della
popolazione. Analogamente a quantovistoperla variabile statisticaad unadimensione,
tuttigli individui
devonoessereraggruppati in classi,ognunadellequali caratterizzata
da due valoriargomentali xi e yx . ln ciascunaclassesarannoraggruppati tuttigli
individui che hannovaloriargomentali compresiin un intervallo di x ed in
A* nell'intorno
un intervallo di ya.
A, nell'intorno
altezza
-t--T- ---1--l
- i t- l- T - r t l- 1 .- r
nr J;
- TI - - -lT' --..|--1.-l
I .l I
-L-I_ :t--r-J
tl ttl
-t--+- -r--l--l
tl rtl
peso
dellapopolazione
ll risultatodi un censimento considerando due attributipuessere
raccoltoin unatabellaa doppiaentratadeltipodi quellaqui sottorappresentata.
condizionata
distribuzione della distribuzione
Yper x = x2 marginaledellaY
'Yt
vAlx= rl ^-t xr
jt Ftt Fzt Fst F,t l7l 1
yl Ftz Ft't Fsz F,r -t1T- distribuzione
Fts Fzs Fss Frs m3 dellaX
condizionata
Y3
Per) = )2
; ; x, y vatgonote seguentirelazioni:
a duedimensioni
distribuzione
lavarianza dellaX:
r,trst
o , = F F { * ,- m , ( x ) ) 2 .=f L
.\ a L r
, (x,-m,(x)):lf,*=ftr,-m,(x)t:v,
tK a\ t l24l
i=l t=l i=t =1 i=l
t20
r
v
G. COMOGLIO Caoitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
Si puinoltrecalcolare
il momentomisto:
+
m, = LLxiirJ* [25]
i=l t=l
e il momentomistorispettoallemediechiamatocovarianza:
+
o, = LL(xi - m t ( x ) X y -r m , ( y ) ) f [26]
,t
varabilicasualidiscrete variabilicasualicontinue
F
n f
s-
m .r I(L xl t l) = ) , T , v , m.rJ (x ) = l x f ( x , y ) d x d y
i-1
fl r' m ;
f^
mlv)=)&F* mJ y )= ly f ( x.y)dxdy
t- "
( =l
m ^ ( x )' L=/ l
+.)
) -rlv, ntr( x .)=
J
I c ^.
lx' .f ( x,1')d.rdy
m ;
sa2 | 2 ^.
tT12 m2(! )= LYklIk m,( y )= ly'.f'( x.y )dxdy
J-
sr sa
rJ *--
tn,, = LLxiltPi* m^= lljJ(x.1.)dxdy
i=1 t=1
o f ,= l ( x , - m , (. r) ) ' p i = m z (x ) - n t l (x ) ^t
i=1
o = l ( x - m , ( . \) f f ( x . y ) d x d y
tr t.
= li
-mt(
t - D 2p , = m z ( ! ) - * ( y) ;
c f . ..t ^
" f oi. ' = Jfl" y-mJ y )f .f ( x.y )dxdy
+-\
6 , = L L 1 x , - m . ( x ) ) (y * - n t l y ) ) p , t= ;
I
i=1 t=1 o ^ , = l ( , - * . , ( x ) ) (y - m t ( y ) ) f ( x , l ' ) d x d y
J'
= rn^_- tT\( x )ml y )
121
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
Fig.3.6- Concetto
di correlazione
La correlazione pu essereforteo debole;una correlazione debole caratterizzatadal
fattoche le distribuzioni
condizionate varianopocoal variaredell'altra
variabile;
in una
correlazione forte i valoridelle due variabilisono quasi legateda una dipendenza
funzionale.
Correlazione
lineare
debole lineare
Correlazione forte
Fig.3.7- Correlazione
lineare
Si definiscecoefficientedicorrelazionelinearela quantit:
s/ V \
L\xt-mt'",4!,-ffit,,,)
r=
[30]
No,o,-
t22
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA C E N ND
I ISTATISTICA
I z)
G. COMOGLIO Caoitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA C E N ND
I ISTATISTICA
124
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA C E N ND
I ISTATISTICA
3 . 1 3 . 1 .D I S T R IB U Z ION
DEI B E R NOULLI O BINOMIALE
La distribuzionedi probabilitbinomialeconsente di prevederecome si
distribuisconoi risultatidi prove aleatorieripetuteeseguitesu una popolazione
caralterizzata da due soli valori argomentali.Un eventoaleatoriocarallerizzato
da due
modalit rappresentato da una variabile
casualedeltipo:
(x, x.
X4 p*q=l
gp
126
G. COMOGLIO Caoitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
t'o 1
X1 p*q=l
gp
I parametridi questaparticolare
variabilecasualesaranno:
media m r l x ) = 0 . q + 1p. = p
valorequadraticomedio mr(x)=02'q+1''p= p
varianza o ' ( x ) = * r ( x ) - , r i ( x ) = p - p 2= p ( t - p ) = p' q
la nuovavariabile
casuale deiquattro
risultato sarquindi:
lancidi unamoneta
lot234
Y1
t"'
127
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
Le probabilit
da associareai valoriargomentali dellavariabilecasualef costruitaconn
lancidi unamonetasaranno:
F si presentacroce i voltee quindi,per il teoremadelleprobabilit composte,la
probabilit
sarparia p'p'p'p....=p'
F si presentatesta (n-r)voltee quindi,per il teoremadelleprobabilitcomposte, la
probabilit
sarparia q'Q'Q'Q....=g'
(n\ nl
P(i) =l . lP'q"-' = -:l:-----=P'q"-'
, ._, i k_i
\r / rtln-r)l
0 12 3 n
0 volte 1 volta 2 volta croce 3 volta n voltecroce
crocen croce n -2 volte croce 0 voltetesta r^
voltetesta n -1 volte testa n -3 volte t38l
testa testa
q" n?q
,-l ln
' lnl , ,, pn
I'^lr'q" l-lP(l
\t)
128
I
G. COMOGLIO Capitolo 3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
pp +p *....-..=np
m 1 ( Y ) =+ [39]
d g l = p q+ p q+ . . " . . ' = n p q t40l
ln Fig. 3.8 sono riportatii graficidi una distribuzione aventep = 0,1 a q = 0,9 (per
esempioun'urnacontenente100 pallinedi cui 10 bianchee 90 nere)e numerodi
e s t r a z io nni p a ri a 4 , 1 0 , 5 0 e 100;igr afici sonocostr uiticongiungendo ipunti di
probabilitP(i) calcolaticon le [38].
La distribuzione binomiale dipendedai due parametri n e p. Se p=Q.$la distribuzione
simmetrica indipendentemente dal valoredi r. Se p moltopiccolorispettoa n la
distribuzione fortementeasimmetrica. Tale asimmetriatende per a diminuire
all'aumentare di n.
Nell'esempio dell'urnacontenente10 pallinebianchee 90 nere, eseguendoper
esempio4 estrazioni(n = 4) potremocalcolarela probabilit che si presentii volte la
pallinabianca:
bianco I
variabile casualeoriqinale *["'o o meotio
- xf0
lq p [0,e0.1
la variabilecasualerisultatodellequattroestrazioni sar:
01 2 3 4
0 volte 1 volta 2 volta 3 volta 4 volte
bianco4 bianco bianco bianco bianco
voltenero 3 voltenero 2 voltenero 1 voltanero 0 voltenero
Q' =0.6s npq"-'=0.29 ,,r. , =005 ,,r. r =0004 P' = 0.0001
[l) [l)
P(i)
Fig.3.8- Distribuzioni
di Bernoulli
r29
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
Partendo
dalladistribuzione
binomiale:
01 234n
n nl
(r\ 2 n-2
q npq q p tl
lr)P
ci costruiamo
la distribuzione
degliscartitogliendo
il valoredellamediaa ciascunvalore
argomentale:
utIo- n p 7-np 2-up 3-rp 4- np n-np
P(r,)=-+e J
zo-
42no'
Fig.3.9 - Distribuzioni
normali
Le principali di questadistribuzione
caratteristiche sono:
r30
Y
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
ln m=0
Fig.3.10- Distribuzione
normalee standardizzala
l3t
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
if 68,3% compresonell'intervallo m - om + o
il 95,4"/" compresonell'intervallom - 2o e>m+ 2 o
il 99,7"/" compresonell'intervallom - 3o e>m + 3o
Eserciziosvoltosulla distribuzionenormalestandardizzata:
Calcolare e la varianza
il caricomediodi snervamento delcampione:
1-j- n
m=|ls,F,
AIH
dove ru=IFi=74 m=40,8 kg/mmz
t\ i=1 t..1
-2 1 + ) - -m -2 o 2 = 1 . 6 7 6 , 8 - 1 . 6 6 4=, 61 2 , 2 k g z/ m m a
o =-) s ,1 ' ,
.t4 |
1v ,=1 o = {o' = +3.4g kg / mmz
132
G.COMOGLIO Capitolo3
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA CENNIDISTATISTICA
la probabilit
ches sia maggiore che z (della
di 48 kg/mm2saridenticaallaprobabilit
48-m =2.06 quindi
sia maggiore
variabilenormalizzata) di z= e di effettiva
nell'ipotesi
6
dellaz si avr(veditabellasottostante):
normalit
2,06
q
(z)
13,8f
-1,09 0
x
2,06
Z
r33
G. COMOGLIO Caoitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
b 0 1 2 3 4 5 6 7 I 9
0.0 0.0000 0.0040 0.0080 0 . 0 1 2 00 . 0 1 6 0 0 . 0 1 9 9 0.0239 0.0279 0 . 0 3 1 90.0359
0.1 0.0398 0.0438 0.0478 0 . 0 5 1 70.0557 0.0596 0.0636 0.0675 0 . 0 7 1 40.0754
0.2 0.0793 0.0832 0.0871 0 . 0 9 1 00.0948 0.0987 0 . 1 0 2 60 . 1 0 6 40 . 11 0 3 0 . 11 4 1
0.3 0 . 11 7 9 0.1217 0 . 1 2 5 50 . 1 2 9 30 . 1 3 3 10 . 1 3 6 80 . 1 4 0 60.1443 0 . 1 4 8 00 . 1 5 1 7
0.4 0 . 1 5 5 40 . 1 5 9 10 . 1 6 2 8 0 . 1 6 6 4 0.1700 0 . 1 7 3 60 . 1 7 7 2 0 . 1 8 0 8 0 . 1 8 4 4 0 . 1 8 7 9
0.5 0 . 1 9 1 50 . 1 9 5 0 0 . 1 9 8 5 0 . 2 0 1 90.2054 0.2088 0.2123 0.2157 0 . 2 1 9 00.2224
0.6 o.2258 0.2291 0.2324 0.2357 0.2389 0.2422 0.2454 0.2486 0 . 2 5 1 80.2549
o.7 0.2580 0.2612 o.2642 0.2673 0.2704 0.2734 0.2764 0.2794 0.2823 0.2852
0.8 0.2881 0 . 2 9 1 00.2939 0.2967 0.2996 0.3023 0.3051 0.3078 0 . 3 1 0 60 . 3 1 3 3
0.9 0 . 3 1 5 9 0 . 3 1 8 6 o.3212 0.3238 0.3264 0.3289 0 . 3 3 1 50.3340 0.3365 0.3389
1 . 0 0.3413 0.3438 0 . 3 4 6 1 0.3485 0.3508 0.3531 0.3554 0.3577 0.3599 0.3621
1 . 1 0.3643 0.3665 0.3686 0.3708 0.3729 0.3749 0.3770 0.3790 0 . 3 8 1 00.3830
1 . 2 0.3849 0 . 3 8 6 9 0 . 3 8 8 8 0.3907 0.3925 0.3944 0.3962 0.3980 0 . 3 9 9 7 0 . 4 0 1 5
1 . 3 0.4032 0.4049 0.4066 0.4082 0.4099 0 . 4 1 5 0 . 4 1 3 1 0 . 4 1 4 7 0.4162 0 . 4 1 7 7
1 . 4 0.4192 0.4207 o.42220.4236 o.4251 o.4265 0.4279 0.4292 0.4306 0 . 4 3 1 9
1 . 5 0.4332 o.4345o.4357 0.4370 0.4382 0.4394 o.4406 0 . 4 4 1 8 0.4429 0 . 4 4 4 1
1 . 6 0.4452 0.4463 0.4474 o.4484 0.4495 0.4505 0 . 4 5 1 50.4525 0.4535 0.4545
1 . 7 0.4554 0.4564 4573 0.4582 0 . 4 5 9 1 0.4599 0.4608 0 . 4 6 1 6 0.4625 0.4633
1 . 8 0.4641 0.4649 0.4656 0.4664 0.4671 0.4678 0.4686 0.4693 0 . 4 6 9 9 0.4706
1 . 9 0 . 4 7 1 3 0 . 4 7 1 9 0.4726 0.4732 o.4738 0.4744 0.4750 0.4756 0.4761 0.4767
2.O 0.4772 0.4778 0.4783 0.4788 o.4793 0.4798 0.4803 0.4808 0 . 4 8 1 2 0.4817
2.1 o.4821 o.4826 0.4830 0.4834 0.4838 o.4842 0.4846 0.4850 0.4854 0.4857
2.2 0 . 4 8 6 1 o.48640.4868 o.4871 0.4875 0.4878 0 . 4 8 8 1 0.4884 0.4887 0.4890
2.3 0.4893 0.4896 0.4898 0.4901 0.4904 0.4906 0.4909 0 . 4 9 1 1 0 . 4 9 1 3 0 . 4 9 1 6
2.4 0 . 4 9 1 8 0.4920 0.4922 0.4925 0.4927 0.4929 0 . 4 9 3 1 0.4932 0.4934 0.4936
2.5 0.4938 0.4940 o.4941 0.4943 0.4945 0.4946 0.4948 0.4949 0.4951 0.4952
2.6 0.4953 0.4955 0.4956 o.4957 0.4959 0.4960 0.4961 0.4962 0.4963 0.4964
2.7 0.4965 0.4966 0.4967 0.4968 0.4969 0.4970 0.4971 0.4972 0.4973 0.4974
2.8 o.49740.4975 0.4976 0.4977 0 . 4 9 7 7 0.4978 0.4979 0.4979 0.4980 0.4981
2-9 0.4981 o.4982 0.4982 0 . 4 9 8 3 0 . 4 9 8 4 0.4984 0.4985 0.4985 0.4986 0.4986
3.0 0.4987 0.4987 o.4987 0.4988 0.4988 0.4989 0.4989 0.4989 0.4990 0.4990
3.1 0.4990 0.4991 0.4991 0 . 4 9 9 1 0.4992 0.4992 0.4992 0.4992 0 . 4 9 9 3 0.4993
3.2 0.4993 0.4993 0.4994 0.4994 0.4994 0.4994 0.4994 0 . 4 9 9 5 0.4995 0.4995
3.3 0.4995 0 . 4 9 9 5 0 . 4 9 9 5 0 . 4 9 9 6 0.4996 0.4996 0.4996 0.4996 0.4996 0.4997
3.4 0.4997 0.4997 0.4997 o.4997 o.4997 0.4997 0.4997 0.4997 0.4997 0 . 4 9 9 8
3.5 0.4998 0.4998 0.4998 0.4998 0.4998 0.4998 0.4998 0.4998 0.4998 0 . 4 9 9 8
3.6 0.4998 0.4998 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999
3.7 0.4999 0.4999 0 . 4 9 9 9 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999
3.8 0.4999 0.4999 0.4999 0 . 4 9 9 9 0.4999 0.4999 0.4999 0.4999 0 . 4 9 9 9 0.4999
3.9 0.5000 0.5000 0.5000 0.5000 0.5000 0.5000 0.5000 0.5000 0.5000 0.5000
Tabella1 - areesottesedallacurvanormalestandardizzata
134
L
G. COMOGLIO Caoitolo3
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
ll teoremacentraledellastatistica
d unaspiegazione del perch,in un grannumerodi
si trovinodistribuzioni
applicazioni, che sono almenoapprossimativamente normali
come,ad esempio,nel caso degli erroridi misuradi una grandezza fisica e in tanti
campi della biologiae dell'economia. Limitandociora al caso di nostrointeresse,
secondola teoriadeglierrorielementari (Hagene Bessel)I'erroretotalecommessoin
una misurasi pu pensarecome sommadi un gran numerodi errorielementari,
tra di loro.Se i contributi
indipendenti di ciascunodi essihannotuttilo stessoordinedi
grandezza,allora la variabile casuale somma dei singoli effetti si comporter
approssimativamente comeunavariabiledi tipo normale.
135
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
136
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA CENNIDI STATISTICA
2'to,o u
',l2noi ltTEo;
E picomplesso l'espressione
determinare delladensitdi probabilita normalea due
le
che due
nell'ipotesi
dimensioni variabili;re y siano correlate e con legge
distribuite
Diamoquestaespressione
normale. senzadimostrazione:
, ,*fn .r,",1'l
,,.!-,,,
_ , =flr-.,,,,\'-2rr-,\,
1 o\ r'
2 11 - p ' t(l 6 , ) o, o, \ 144l
Z= jt.r,.l , f= - - _ - - .
Z n o ,o ,l 1 -P '
espressodal seguente
ll parametrop che intervienea definirela distribuzione
rapporto:
o," [45]
P=- .o.
o.
normalea duedimensioni
graficadi unadistribuzione
F i g .3 . 1 1 Rappresentazione
t3'l
G. COMOGLIO Capitolo3
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA C E N N ID I S T A T I S T I C A
+M-4 *q
"'=)(o:+oi)+ [46]
- o:f + ao'z*
Fig.3.12 - Parametri
dell'ellisse
standard
138
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTOSTATISTICODELLE MISURE
Capitolo 4
IL TRATTAMENTOSTATISTICODELLE
MISURE
4. CONCETTO
DI MISURA
Misurareuna grandezzasignificaparagonarla con un'altradellastessaspecieed
esprimereil rapportotra le due medianteun numeroche costituisce il risultatodella
misura.L'associazione del tutto arbitraria,infattiuna stessagrandezzapu essere
associataa numeridiversisenzacreareambiguit.Una stessalunghezzapu essere
espressa,ad esempio,in metrio in pollici,un angolorettopu essereespressoin
radianti(nl2'^o),
nelsistemasessagesimale (90")o quellocentesimale (100son).
ll numero funzionedel sistemadi misura.Definitoil sistemadi misura,vienemeno
I'arbitrariet
dellasceltadel numeroche la rappresenta.
Nellateoriadellemisuresi definiscono essenzialmente tre tipidi operazioni di misura:la
misuradiretta,la misuradirettacondizionatae la misuraindiretta.
139
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
4.1. LE MISUREDIRETTE
La misuradirettadi una grandezza definitalogicamente
nelseguentemodo:
F si costruisceuna grandezzadellastessaspeciedi quellada misurarecostituitada
un numero intero di quantituguali (unitdi misura)definendodelle unit
campione;
F si sommanoopportunamente le unitcampione(unitcostruita)
in mododa avere
una quantitugualea quellada misurareutilizzando uno strumentoche permetta
quantitda misuraree quantitcostruita;
il confrontodi uguaglianzalra
F si conta il numerodi unit campionecontenutenella quantitcostruita:tale
numerosi chiamamisuradirettadellagrandezza.
Fig.4.2- Errorisistematici,
grossolani
e accidentali
140
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
Fig.4.3- Eliminazione
deglierrorisistematici
t4l
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTOSTATISTICODELLE MISURE
s+B*1=n
Fig.4.4- Individuazione
deglierrorigrossolani
142
Y
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO DELLEMISURE
STATISTICO
4.2. LE MISUREINDIRETTE
di unagrandezza
La misuraindiretta definitada un legamefunzionale che legatale
grandezzaad altre grandezzemisurabilidirettamente. In questocontestoil legame
funzionale lo strumento
costituisce di misuradellagrandezza in oggetto.
L'equazioneche legagrandezzeincognitea grandezze misuratedirettamente si chiama
equazioneallemisure.
Ad esempio,nel triangoloABC se misuriamo direttamente il lato a e gli angolicr e B,
possiamoricavarela misuraindirettadel latob tramitela relazione:
6=-J-rinB
sma
Fig.4.5- misurare
indirettamente
b
La misuraindirettasimultaneadi pi grandezze realizzabileattraversoun sistemadi
equazioniche leganole grandezzemisurabili direttamentealle grandezzeincogniteda
ricavareindirettamente.
Ad esempionelleretitopografiche poligonali,
di triangolazione,
intersezioni
si misuranodirettamente angolie distanzee si ricavanoindirettamentele
coordinatedeiverticidellarete.
4.3. IL PROBLEMADELLASTIMA
Abbiamodettoche ognioperazione di misuradi unagrandezza fisica,purchaffetta
da soli erroriaccidentali aventimediamente lo stessoordinedi grandezza, equivale
all'estrazionecasualeda unadensitdi probabilit normaleo gaussiana.
Inoltreabbiamovisto che per definirein modo completouna qualsiasidistribuzione
normaleoccorredeterminare il valoredei due parametridi mediae di varianza.
evidenteI'impossibilit in quantosarebbero
di definireivaloriteoricidelleduestatistiche
richiesteinfinitemisurazioni. L'unicastradapercorribile quelladi definiredei metodi
che consentano di giungerea dei valoriil pi possibileprossimia quelliteoricicon il
minorsforzopossibile. D'orain avantidefiniremo:
F stima il valorenumerico cheassoceremo a m e 6,
F stimatorela relazioneanalitica, funzionedi un campionelimitatodi estrazioni
casuali, checonsente di definirela stima.
143
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
4.5. IL PRINCIPIO
DI MASSIMAVEROSIMIGLIANZA
La ricerca del modello matematico che rappresentaadeguatamenteuna
di misurepossibili
distribuzione devenecessariamente partireda risultati
sperimentali.
Questaindagineportaad affermareche la distribuzionegaussianasi prestabene a
rappresentareuna popolazione di misurepossibili.
Ad una leggedi distribuzione
di tipo
gaussiano conduceancheunaindagine teoricabasatasullaipotesiche il prodursi
delle
fluttuazioni
accidentalidi misurasia dovutoal sommarsidi numerosipiccolieffetti
ognunodeiqualiha unadistribuzione
aleatori, qualsiasi.
144
Y
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO DELLEMISURE
STATISTICO
Fig.a.6- Distribuzione
gaussiana
145
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO DELLEMISURE
STATISTICO
MINIMIQUADRATI.
Se la f(x) una distribuzionegaussiana,il principio di massima verosimiglianza
conduceal principiodei minimi quadratie la diretta applicazionedi questo principio
portaalladeterminazionedellastimapiplausibiledelparametro media:
_!_ .
- mf = min
)(", t3l
+I (x,
' ,n)'= ' , - , Ir,- mL=o
-
I " , n m= O
dm -,o' l=l I=l
xl + ,t2 f .. . . f
,
Fig.a"7- Calcolodellamediaaritmetica
di unaennupla
t46
L
T
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTOSTATISTICODELLE MISURE
distribuzione
dellemedie
x,
xt x3i X, X2
ITI
L
=1
"i
x1+ x2*....x,
=
xl
----l-!
x 'z r....-j-
x tsl
n nnn
possiamoipotizzaredi ripetereinfinitevolte questaoperazionedi estrazionedi un
campioneX1,X2,--'.X,e di calcolarneil valoremediorr;a primoe a secondomembro
della[5]costruiremo quindi dellevariabili
casuali.
La relazione sarquindiunarelazione
tra m X1,X2,...x, casualiindipendenti
tra variabili
di tipo normalee quindi,applicando le regolevisteprima(vedi[33]e [37]del Cap.3),
sarpossibile calcolareil valoredellamediateoricadelladistribuzionedellemedieche
staa primomembro.
147
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ILTRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
varianzanvoltepi piccolalal.
n
ll significato pratico di quanto dimostrato che per misurarecorrettamenteuna
grandezza(es: distanza,angolo,ecc...) necessarioripeterepi volte la misura e
assumere come valore della grandezzaquello espresso dalla media aritmetica
dellemisureeseguite.
i6-^E(x,
-*)=|{*-;)lf ,,- r m l = a \ ^ - ^ ) . V * - n m ) =
'l -\
\ , / - \
) n'
=-2(*-*)'e quindi:
148
Y
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTOSTATISTICODELLE MISURE
il terminecorrettivoJ , La stimadellavarianzadelladistribuzione
originalesar
n-l
quindi:
iC _;Y
n 1ilr, -^Y =/L\ i-r,l t8]
o'= '
n-1 nA' n-1
La stimadellavarianzadelladistribuzione
dellemedie,a partiredal campioneestratto
s anf, q u i n d i :
X1,X2,....X
-2 fG -;Y
-2 o =,'
-- tel
n nln -1)
La misuradellagrandezzas
esprmer
come:
m +6- [10]
149
G. COMOGLIO Caoitolo4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
r50
Y
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TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTOSTATISTICODELLE MISURE
{Jr m *(},
m (,-. (},' m
J]
zoi-
[ 11 ]
ot2
4
P'-e
t
t\, *
Fig.4.10- Estrazione
dalladistribuzione
originale dellemedie
e dalladistribuzione
Estrarreun individuo(Or)dalladistribuzione
che ha varianzaoy2equivale ad estrarrep1
individui di varianzaos2efarnepoila media.
dalladistribuzione
Mediantei pesi, tutte le distribuzioni
vengonoriferitealla distribuzioneoe2di peso
I pesidellesingolemisureOi sarannoi seguenti,
unitario. assumendo o2oin mododel
tuttoarbitrario.
l5l
G.COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTOSTATISTICODELLE MISURE
o: o: o: . o:
P r= -- . P t: ----; P t= ___1..
P i= _i 112j
ol'- 6;'' o; o:
La probablit
di estrazionedel singoloindividuo
O dalladistribuzione
che ha varianza
oo2 dataquindida:
( ' l -t ' ' t 2
f (o ) = -+ r- {",:
.JZlfOo-
La probabilitdi uscitadell'interocampioneOt,O2,......O,
sar dato, applicandoil
teoremadefleprobabilitcomposte,dal prodottodefleprobabilitdi uscitadei singoli
i n d i v i d u i:
= @ffi):,
V(O,O,,....On,m,ot) [13]
Qualunque
sia il valoredi os2il massimo
di Vsi avrquandoI'esponente
di e sar
.t-
minimo:\ n,(o,- ,n)'= min. ll minimodellafunzione
x si ottienederivando
la funzione
i=t
stessae uguagliando
a zero:
ain,(o,-*)' -rEp,(o,-*,,):o
ln,o,-*nLp,=o
-0 i=l j=l
dnt
| ,,o, p , O , rp z o z + . . . . . p n o ,
m o =,-1t"-'= F [14J
P t +P z + " " ' P "
Zo'
ll valorecosottenutosi chiamamediaponderatadellen osservazioni 01, Oz,.....Ordi
diversaprecisione.
Se i pesi vengonomoltiplcati tutti per una stessa costante,il valore della media
ponderatanoncambia.Si giustifica cos^ilfattoche,se sononotele varianzeof si potr
assumerearbitrariamente il valoredi of per la definizionedei pesio, analogamente, se
sononoti i pesi,questipotrannoesseremoltiplicati tuttiper unacostantearbitraria.
Dobbiamoadessoverificarese la stima della media ponderataottenutaattraverso
I'applicazionedel principio
di massima verosimiglianza unabuonastima.
I parametridi giudiziosulla bont della stima che abbiamodefinitosono: la
consistenza,I'efficienzae la verificache non sia affettada errore sistematico.
Per fare questo dobbiamo costruire la distribuzionedelle medie ponderate
immaginando di ripetereinfinitevolteI'estrazione del campioneo1, or,.....ndallen
distribuzionie costruendoogni volta un individuodella distribuiionOettemedie
ponderate. lndicandotra parentesiquadretuttigli individuidi unadistribuzione (infiniti)e
stabilitoche la media (indicatacon la lettera/vf)degli infinitivalori estrattida una
distribuzione parial valoreteoricosi avr:
ulo,]=Mlo,]=.... u[o,l=*
e quindila mediadelladistribuzione
dellemedieponderate
sar:
- ILp/ - t
n o*[ ] t .)+...'.p ,u [o,,] _+_=m
- p ,Mfo ,f+p "tufo
"' Y" J
'r
Pr-tpz*""'pn Tp
/-)'i
152
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTOSTATISTICODELLE MISURE
Perquantoriguardalavarianzadelladistribuzionedellemedieponderate,
applicando
le
regole[35]e [37]delCap.3 sullacombinazionedi variabili
casuali:
(,lt \' (- ( ^ \' Pi"i
o;=l+:1";*l;lo;+ l$;lo:=;:--' r15l
\LP,) \Lr, / \ LP,)
| , I O ,l
Questostimatore,che si dimostraessere,.o iil"re corretto,esaurisceil problema
che ci siamopostinel casoin cui sianonotele varianzedellesingoleosservazioniche
hannocontribuito allastimadellamediaponderata. Nelcasoin cui si conoscanosoloi
pesi,la relazioneche consentedi stimarelavarianzadellamediaponderatasi ricava
dalla [15] sostituendoalle quantitd I'equivalente espressionericavabiledalla
relazione [12]percuisi ottiene:
" n-1
r53
G. COMOGLIO 4
CaPitolo
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
lml [km]
lr = 18,3712 4 2,2500 41,3352 0,002 0,0000133
l z= 18!3633 9 1,0000 18,3633 -0,005 0,0000299
2,- 3,2500 59,6985 -0,003 0,0000432
n
\- - .r,2
Lvi
o =-L
vi , =0,0000432varianzadell'unit
di peso(calcolata
in baseagliscarti).
n-l
154
^b--
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO DELLEMISURE
STATISTICO
^ <'ri
6;-- = 0,0000133varianza
dellamediaponderata.
Zp
o p = 0 , 00 3 6 4 6 2s.q .m.d e l lme
a diaponder ata.
ll dislivellosardunqueparia: 18,3688 + 0,0036m
.
quora distanza psof,r Qi Pi (Qi- mp) pi(Qi-mp)2
da s
tml tml
A= 120,15 18,5 0 , 0 5 4 0 5 46,494595 -1,86 0,1877
B= 123,20 8,5 0,11764714,49412 1,19 0,1656
c = 121,18 12,0 0,0833331 0 , 0 9 8 3 3 -0,83 0,0579
D= 122,35 11,0 0 , 0 9 0 9 0 91 1 , 1 2 2 7 3 0,34 0,0103
r- 0.34594442,20977 0,4215
2Q,p,
m, =Qs =-d- =122,01nt
ZP,
I o , @ -, * r ) '
o0= =0,140506varianzadell'unit
di peso(calcolata
in baseagliscarti).
n-1
^d:
6i. =* =0,406154varianza
dellamediaponderata.
\-
Z' Pi
60.=0,6373s.q.m.dellamediaponderata.
La quotadi S sarquindiparia: 122,01+0,64m
155
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
oi oz,
[20]
e lavarianza:
o" = o?ol+ alol +...+a,',ol [23]
156
b---.
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
F i g .4 .11-Estr azione
delcampione
RipetendoinfinitevolteI'estrazione
del campioneOr, 02,..,O,insiemecon le operazioni
primadescritte,costruiamo a primoe a secondomembrodella[26].
le distribuzioni
Applichiamoquindi I'operatoreMalledistribuzioni
coscostr?,":
.
o,,)- -[(X,^.
u lf (o,.o2..... x 2n,.....
x,,^)l=l ) ^ I Mlr,l+
' \ i l ,+ ...+| 4- | mlr,,l
\dX,,).
X - = f lXm,Xz^,...,X
,^) [28]
t57
G. COMOGLIO
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ILrRArrAM
ENrosrArstco or,_rffiJiifi
Perla stimadellavarianzadellaXricordandoche:
o'r=u[{f(o,,o.r,...,
ou)- f (xr,,x 2,,,..., =lf +l
x,^)}r]
l \ d x ,, r ml
u[,,]+
.(#).rb.+
otteniamo, nel caso.incui le grandezzeXlsianoincorrelate,
per la stimadellavarianzadell grandezza la seguenteespressione
X
af\'_,_ (
- ri -r l d a
o- , _=(l - ! - | . o r ,f) \^' '_o2; + " ' * l.*( , )a.\' '" , ,
il,). [29]
158
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
=(a-6:n'tl'6,'
;: =lgl' ': .(Yl' o* lgl' G?, * (u -al:ost\'
-,(au'"'1)'-,
"\. '
\al. \bl. a
\yi_ \ ) [ a ,/ c )
= 0,0001 =
1181+ 0,001128409+ 0,0006769480,001917m2
6 . = 1 J 0 0 0 1 9 1 7= + 0 , 0 4 3 m
il terzolatoc incognito sarquindiparia: c = 1296.52+ 0.043m
r59
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO DELLEMISURE
STATISTICO
"* ____;G_r)
E' = o
n-1
n
2 2
resistenza scarti scarti resistenza scarti scarti
Rl (xi-m) (x-m)' R2 (x,-m) , (x-m)t
I valoricercatisarannoquindi:
R1= 50.16t 0.022O R2= 75.13t 0.024O
160
L-..
G. COMOGLIO Caoitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO DELLEMISURE
STATISTICO
Se colleghiamo in parallelo
le dueresistenze potremocalcolare
il valoredellaresistenza
risultante
Rtot"t"
con la relazione:
n,o,o,"=t#. La relazione
tra le variabilicasualiche
rappresentano la R1 e la R2 non pi linearee quindibisognerapplicarequanto
illustratoin 4.8 sulla misuraindirettadi una grandezza,nell'ipotesi
che le grandezze
sianotra di loroincorrelate:
x. =fF,^,Vr^,...,V,,)
R,,,"=ft? =3o,o8o
R1+R2
/lar)' , (r\'
('" =
ox =.ll ;:; | 'oi-+ .lft "
\l\d^r/.l#").";. )."
Ir , , r2 / , , r2
R r ( R r+R r)-=R rR , R ,(Rr +Rr ) - - R' R, = 0.00g7o
./f I o r-" ,*f I ot- ",
-'nRz
(R,+R.)t (R,+Rr)' )
lf.
t6l
r
G. COMOGLIO Caoitolo4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO DELLEMISURE
STATISTICO
162
L-.
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
4.9.1.IL CASOCONEQUAZIONI
LINEARI
Consideriamoun sistemadi n equazionilinearche lega r grandezzeincogniteXy,
allen grandezze
X2,...,X, misurabili
direttamenleL1,L2,...,Lr, con n > r nell'ipotesi
che
ogni equazione contenga come termine noto una sola grandezza misurabile
direttamente.
a -l
"-l
lo' 4ut
l a ^ b2
' Lt2
X_
*'1,
"'l lI"
=l'
I
la, b,, Lln ;,1l:i"
Convenzionalmente A viene chiamatamatricedisegno,X vettoredelle incognite,T
vettoredei termininoti.
Nellarealtsappiamoche non disporremomai dei valori teorici Li delle grandezze
misurate direttamente ma al massimodellelorostimel,. La relazione tra i valoriteorici
e quellistimati,sarespressa da: L,=1, + v, dovev;rappresentalo scartotra la misura
stimatae la misurateorica.
Pi correttamente(o realisticamente) il sistema[31] andr riscrittonella seguente
forma:
r+...* u rX, =l ', +r.,
b .,X
larxt+
* brX + ...*urX,= Lz* vz
" [33]
7or*,
*tr* . nu,x,=u+r,,
1",,1,.u
Le quantitvr rappresentano
gli scartiteoricidi ogni equazionee sarannoanch'essi
incogniti.
Ci troviamodunquedi frontea un sistemadi n equazioniin r+n incognite,cio un
quindisarimpossibile,
sistemaindeterminato; da un puntodi vistamatematico,
trovare
r63
G. COMOGLIO Capitolo
4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
Lo stimatore
dellemedielo ricaveremo applicando,anchein questocaso,il principio
di
massimaverosimiglianzae quindiil principio
dei minimiquadrati,
ciola stimamigliore
delle grandezzemisurateindirettamente fa s che la sommatoriadel quadratodegli
s c a r tsi a r mi n i m"(i ri = mi n).
ll sistemaespressoin funzionedegliscartiincogniti
vsar:
+ a i x i + u ' r x ]+ l i + 2 a . b r X , X r - 2 a r X ,-l2, b r X r l t
164
L-_
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTOSTATISTICODELLE MISURE
del problema
La soluzione si otterrcome:
X = N-1.Tn
Come si pu subito notarela matricedei coefficientidel sistemanormaleN (detta
matricenormale) una matricequadratadi ordine 2, nell'esempio proposto,
simmetrica e i suoiterminidipendono solodai coefficientidel sistemaoriginario.Anche
il vettoredei termini noti normalizzali, Tn, dipendesolo dai coefficientidel sistema
originarioe dallastimadellemisuredirette.
Per le proprietdelle matrici,la matricenormaleinversaN'1, risulteranch'essa
simmetrica.
Si pu subito osservare che con questo approccio, direttamentederivato
dall'applicazione del principiodei minimiquadrati,ogni volta che si presentaun
problema di stimaoccorredapprima scriverel'equazione dellasommatoria del quadrato
degli scarti, quindi derivarlae solo a questo punto risulta possibile applicareun
procedimento di calcolo automaticoper l'inversionedella matrice normalee il
conseguente calcolodellasoluzione.
Se si pensache nellamaggiorpartedelleapplicazioni topografiche e fotogrammetriche
le grandezzeda stimarecontemporaneamente possonoanche essere in numero
considerevole (> 100) si intuiscesubitola praticaimpossiblit di applicazionedi tale
metodo.
Fortunatamente possibile giungereallascritturadel sistemanormalein modomolto
pi agevole,tenendocontodellaosservazione che abbiamoappenafatto,e che ciola
matricenormalee il terminenotonormalizzalo dipendonosolo dallamatricedisegnoe
dal vettoredei termininoti del sistemaoriginale.lnfattitra le matriciA, T, N e Tn
sussistono le seguentirelazioni:
N = Ar.A
[3e]
Tn = Ar'T
questeaffermazioni
Dimostriamo nelcasodell'esempio
che stiamoanalizzando:
, ,lo. b.l , ^
a z o t llo'^ ai+ai+ai arbr+arbr+a"b,
A, . o=lu,
e=lo' b"l=l
bz;,ll:',7,1=V0.,*o"i,*o,u, t
ul+bl+b!|=
,
a2 , lZtl
A' .r =lo,
+o,L,* o,!'l=,
"'ll;,1=1o,7,
W, b2 nl "
lb,Lt+b,Lz+b"Ltl
lt.l
nel casosemplicepresoin esame
Grazieallerelazioniche abbiamoappenadimostrato
(ma valideper sistemicon qualsiasinumerodi equazioni) possibileaffrontareil
165
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA ILTRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
In notazione questaoperazione
matriciale di pesaturaawienenelseguente modo:
P.A X= P'T [40]
dove la matriceP una matricediagonale(elementi di quelli
tutti nulliad eccezione
delladiagonaleprincipale)
di ordinen cosstrutturata:
h 0 0l
0 Pz ol
P- [41]
;;
Le relazioniper il calcolodella matricenormalee del termine noto normalizzato
assumono dunquela formadefinitiva:
N = A''P.A
1421
Tn = Ar'P'T
166
>__
G. COMOGLIO Caoitolo4
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
o.. 6..
| "?'
-ol -l
Cr* = ' lr-' - lot,t,
2
6|, 6 *r",
[45]
:'
6'r.
1o","," : .^r^2
Lastimadelleincognite, awerrpersuccessive
comevedremo, iterazioni.
X,=Xl+xr+
Se indichiamo
ciascuna
equazione,
con:
-f,(x?.x',
'| ':
. ..xo.L,)=v,
l+l =r, l9l =r, f+l =r,
\dx, /n (dX, in \ x, ),
un sistemadi equazionilinearizzate
Otterremo del tuttoanalogoal sistemadi equazioni
[31]:
167
G. COMOGLIO Capitolo4
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA IL TRATTAMENTO
STATISTICO
DELLEMISURE
t68
E-_
G. COMOGLIO CaP.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
Capitolo 5
LA MISURADEGLI ANGOLI
169
G. COMOGLIO Cao. 5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E G L I A N G O L I
verticale
5,2. IL TEODOLITE
ll teodolite
lo strumento topografico in gradodi misurare sia gli angoliazimutali
che
le distanzezenitali.E' costituitoda tre parti principali:basamento,alidada e
cannocchiale.
ll basamento una strutturadi supportoche racchiudeal propriointernoil cerchio
azimutale cheserveperla misuradegliangoliazimutali.
Nellaparteinferioredel basamento troviamotre perniche consentono di bloccarelo
strumentoallabasettatopografica, o al dispositivodi centramento forzato.
L'alidada una strutturameccanica(a forma di U) che ruota attornoa un asse
perpendicolare al basamento.Sull'alidada si trovanogli indicidi letturadel cerchio
azimutale(solidalicon I'alidada) e anchegli indicidi letturadi un secondocerchio
chiamato cerchiozenitale.
ll cerchio zenitale incorporatoall'internodell'alidada, collegatorigidamenteal
cannocchiale e dispostoin un pianoperpendicolare all'asseattornoal qualeruotail
cannocchiale dellostrumento. Sull'alidada si trovaancheuna livellatoricache servea
rendereverticale I'assedi rotazionedell'alidada stessa.
170
L
G. COMOGLIO Cao.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
Figura5.2 -teodoliteottico-meccanico
ed elettronico
171
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
lru*i$r
r\\\i
r r
\*: : .\r i :
Figura5.3- stazione
totale
L'awentodell'elettronica non ha di per s aumentato la precisionenellamisuradelle
grandezzetopografiche ma ha reso possibilel'automazione dellefasi operativepi
pesanti.
ll teodoliteelettronicopermettela letturaautomatica delledirezioniangolari,la loro
visualizzazionesu un piccoloschermoe la registrazione su un supportomagnetico.
I primitentatividi costruzione
dei teodolitielettronici
risalgono aglianni '50, anchese
occorrearrivarefinoaglianni '80 pervederele primerealizzazioni commerciali.
172
L
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
5.3. CANNOCCHIALE
A LUNGHEZZA
COSTANTE
I cannocchiali sonodeglistrumenti otticiche permettono di osservare oggettilontani
e di essipossonofornireimmagini capovolte (cannocchiale astronomico) oppurediritte
(cannocchiale terrestre o di Galileo)come quelli neglistrumenti
utilizzati topografici.
Un cannocchiale costituitoessenzialmente da un obiettivo,un ocularee un reticolo.
Consideriamo, per semplicit, sia l'obiettivoche l'ocularecostituiti
da due lentisottili
(vedi Fig. 5.a). Se l'oggetto posto davantiall'obiettivoa una distanzad, molto
maggioredel doppiodelladistanzafocale{ l'immagine reale,capovolta e rimpicciolita
si formerad unadistanzaq chevale,secondoI'equazione dellelenti:
1+1_1
dq f
Se l'immaginefornitadall'obiettivo si formertra il primo fuoco e il centro ottico
dell'oculare, quest'ultimo dar luogoa una secondaimmagineche risultervirtuale,
diritta(e quindiancoracapovoltarispettoall'oggetto) e ingrandita.
Variandola distanzatra obiettivoe ocularevarianosia la posizionedell'immagine
dell'oculare sia il suoingrandimento.
Nei moderni cannocchiali,l'obiettivo un sistema ottico complessoottenuto
dall'accoppiamento di pi lentiche dannocome risultante una lenteconvergente, in
modo da eliminare, o ridurreil pi possibile, gli effettidelle aberrazioni.In genere,
essendoil campovisivodel cannocchiale piuttostolimitato, sufficiente correggere il
cromatismo accoppiando una lentebiconvessa di vetrocrowncon una lentemenisco-
divergente di vetroflint.
_l_d _______1 0 __1*_[
Figura5.4 - Schemaottico-geometrico
di un cannocchiale
AncheI'oculare compostoda pi lentiche formanoun sistemaotticocomplesso
convergente, al finedi correggerele aberrazionidi cromatismoe di sfericit
dovutealla
notevoleinclinazione dei raggiluminosiche giungono e al fattoche per
dall'obiettivo
ottenereforti ingrandimenti necessarioaveredistanzefocalicortee quindicurvature
dellesuperfici rifrangenti Le due o pi lentiche formanoil sistemasonoposte
rilevanti.
a piccoladistanzafra loroe la lenterivoltaversoI'obiettivo
dettacollettiva.
173
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
ll puntodi intersezione
deiduefilimedianiindividua il centroC del reticolo.
Una direzionegenericanello spazio definitadalla rettache unisceil centrodel
reticolo con il centro ottico dell'obiettivo:tale retta prende il nome di asse di
collimazionedel cannocchiale.
Collimare un puntosignificafar passareper il puntostessoI'assedi collimazione.
,'-I\ /-l\
F@ffi
\T-l \L/
r{l
\ ll-l
,/,--T-\
/r
---r-- \
-f
fl-frrTl
\r
-r t/
\_E--'
t\ fl
t'.-]-7
Figura5.5- Esempidi reticoli
di cannocchiali
topografici
Neicannocchiali a lunghezza costanteutilizzati
neglistrumentitopografici,
I'obiettivo
e il
reticolo(vedifig.5.6)sonomontatia unadistanza fissasu un unicotubo.
Tra I'obiettivo
e il reticolo montatauna lentedivergentemobile,dettalentecollettiva,
montatain un tubo coassialeal precedente ed entroil qualepu esserefattoscorrere
dall'esternomediante un dispositivo
a cremagliera.
*
Figura5.6- Schemadi montaggio
di un cannocchiale
a lunghezza
costante
Un terzo tubo coassialeporta I'oculare;questotubo pu scorrerea vite o per attrito
all'interno del tubo principaleper consentirelievispostamenti dell'oculare rispettoal
reticolo.
ll reticolonon fissatoin modorigidosul tuboprincipale,ma I'armatura che lo porta
collegataad esso mediantequattro viti a contrastodiametralmente opposte che
permettonospostamentimicromelriciorizzontalie verticali,pi una quinta vite che
consentedi porrei fili del reticoloperfettamente e verticale(vedifig.5.7).
orizzontale
ll reticolodeveesseremontatovicinoal fuocodel sistemaoculare.ll pianodel reticolo
deve coinciderecon il piano sul quale si forma I'immaginereale generatadal
sistemaobiettivo.
t74
L--
G. COMOGLIO CaP.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
Questacondizione pu essereverificata
collimando piccoli
un oggettoed effettuando
spostamentidell'occhiodavantiall'oculareosservandocon attenzioneun filo del
t75
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
Figura5.8- Schemageometrico
di un cannocchiale
a lunghezza
costante
5.3.1. C A R A T T E R IS T IC H E DELCANNOCCHIALE
L'ingrandimentoangolaredi un cannocchiale vienedefinitocomeil rapportofra le
tangentidell'angolosottoil qualeI'operatore
vede l'immaginedell'oggettocollimatocon
e l'angolosottoil qualevedrebbe
il cannocchiale il medesimo oggettosenzal'ausilio del
cannocchiale.
176
-
I
l
I
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E G L I A N G O L I
ln alcunistrumentitopografici(teodoliti)
occorrecollimaresegnaliche materializzanoun
puntomedianteuna seriedi lineedel tipodi quelleutilizzate per la malerializzazione
del
centrodel reticolo(vedifig. 5.5).In questicasi la portatadi un cannocchiale assume
scarsa importanzarispetto a un'altra caratteristica,detta potere risolutivo o
separatore,per la quale due punti oggettodistintifornisconodue punti immagine
anch'essidistintie perfettamente solo quandola distanzalra i due punti
distinguibili
immagine risultamaggioredi un certovalored.
ll potererisolutivo fornitodall'inverso
di tale distanzad ed un valorefinitoche
costituisce di ognistrumentoottico.ll potererisolutivo
una dellecaratteristiche limitato
da diversecause,ma principalmente dalladiffrazione(fenomenoper il quale a un
oggettopuntiforme noncorrisponde un'immagine puntiforme, bensuna seriedi corone
circolariconcentrichechiaree scurealternate,dettafiguradi diffrazione).
n7
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA DEGLIANGOLI
L AM I S U R A
5.4. LAMINAPIANOPARALLELA
otticoche trova applicazione
Un altro dispositivo nei teodoliti la lamina pian-
parallela.
Questa costituitada un mezzodi densitdiversarispettoall'ambiente circostante,
separatoda due superfici (vediFig.5.9).
pianee parallele
Un raggioluminosoattraversa la laminaed emergeparallelamente alla direzionedi
incidezaspostatodi unaquantitd proporzionale
all'angolo di incidenzai:
I
I
I
I
I
Fig.5.9 laminapian-Parallela
ABC:
ilteoremadei senialtriangolo
dallafig.5.9 risultaapplicando
,s
COS T
I. \ *
sen\t-r) ,rn!
2
d,t
-=-
sen(t- r) cos r
semplificazioni:
le seguenti
Se i e r sonoangolipiccoli,si possonoeffettuare
seni=i
senr=r
cos r =1
cos i=l
s e n ( i - r ) = s e n i ' c o s r - c o s i ' s e n r = s e ni - s e n r
e quindi:
sen I
= n = indice di rifrazione
d = s (seni- senr)= s sen{,-yo+) dove sen r
\ s e n i)
a = , r ( l - 1 1 =s i n - | = k i t8l
\ n) n
d risultadunqueproporzionale
La traslazione all'angolodi incidenzai'
Negli strumentitopograficile lamine pian-parallele
sono ulilizzate(comesi vedr in
seguito)perla misuradellefrazionidi graduazionedei cerchi.
178
^E
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
5.5. LE LIVELLE
Le livellesono strumentisempliciche in topografiasono utilizzateper rendere
orizzontale un asse o un piano,oppureper rendereverticaleun asse. Esse sono
presentiin tuttigli strumenti e dal lorocorrettoutilizzodipendein massima
topografici
partela precisione del rilievo.
Le livellepossonoesserecontrollate a vista dall'operatore (livellesferichee livelle
toriche)oppuremedianteopportuni dispositiviottico-meccanici(livellea coincidenzadi
i m m a g i n i ).
5.5.1. LA LIVELLASFERICA
E' costituitada una fiala cilindricadi vetro, delimitatasuperiormente da una
superficie a calottasferica,che riportauno o pi cerchiconcentrici (v. fig.5.10)il cui
centrorappresenta il centrodellacalotta(centrodellalivella).
La fiala riempitaparzialmente da un liquidocon bassopuntodi congelamento (alcool,
benzina,eteresolforico, ecc.).Lo spaziodellafialache non vieneriempitodal liquido
vienesaturatodai suoi vaporiche formanouna bollache, per effettodella gravitsi
disponesempre nella parte pi alta della fiala. La fiala di vetro contenutain
un'armatura metallica che pu presentare una basepianaquandola livella impiegata
per rendere orizzonlaleun piano (come nel caso di tutti gli strumentitopografici),
oppurepresentalateralmente un pianoo un angolareche consentono di fissarela
livellaad aste che devonoesseredispostelungola verticale(palineda segnalazione,
stadieper livellazionigeometriche, ecc.).
Facendoriferimento allafig.5.10,l'assea-atangente allacalottasfericanel suocentro
C rappresenta l'assedellalivella;il pianotangenteallacalottasfericanel suo verticeC
detto piano tangentecentrale;il raggior della calottasfericasi chiama raggiodi
curvatura dellalivella.
--l
-r-'I -:- ..... ... . i
-" -,
ir"{i'*1 frr
iil,},.1_"
":r
r';'ll.j.
i
+"'' . 1-.4
'i
1r
..iL.
Figura5.10- Schemageometrico
dellalivellasferica
r19
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E G L I A N G O L I
5.5.2. LA LIVELLATORICA
Una livellatorica costituita da unafialadi vetroquasicompletamente riempitacon
alcool,etereo benzina, la cui superficie internaha la formadi unasuperficie torica.
La parteinternanonoccupatadal liquido riempitadai vaporidel liquidoche formano
una bollala quale,per effettodellagravit,si disponesemprenellapartepi altadella
fiala.
ll puntodi intersezione C (vedifig. 5.11)dell'assedi rotazionea-a cen il piano 4
perpendicolare all'assestessoe passanteper il centrog del cerchiogeneratoredel
toroidecui appartiene la fiala,rappresenta il centrodi curvaturadellalivella.ll pianoa
passanteper il puntoC intersecala livellasecondol'arcoA8, dettoarcodirettore,con
raggioc = CMcherappresenta il raggiodi curvatura dellalivella.
'' -i1-{.t-t1."-,=-*.-*': .
not.
{:r.,i..i : 41:
t.,,--*-
pil
"':,* !1
,f- ' -i:
.(
,1
ol
, d
-i:l *- r ,i_t,O
r80
L-
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
in millimetri.
Ad esempiouna livellatorica,indicatacomeda 30"/2,avruna sensibilit
paria 15".Le livelletoricheapplicateneglistrumenti topograficihannouna sensibilit
variabilida /'fino a pochisecondisessagesimali.
Una livella torica rettificataquando la tangentecentrale parallelaalla retta
d'appoggio.
quandola mezzeria
La bolladi una livellatoricasi dicecentrata dellabollacoincidecon
il centroM dellagraduazione. Quandola bolla centratala tangentecentralerisulta
orizzontale.
Poichrisultapi facileindividuare i menischilateralidellabolla,ossia le sue parti
estreme,la centratura dellabollaawienefacendoin modoche i due menischisiano
equidistantidal trattocentraledellagraduazione. La valutazionedi questaequidistanza
semplificata dallapresenza dellagraduazionecomesi pu notareosservando la fig.
5.11.
F i g .5 . 1 3
-z-te--
F i g .5 . 1 4
_\\l- -
$t
\i!
I
T
ln questomodootterremosial'orizzontalit
del segmentodi appoggiom-m chela livella
rettificata.
r8l
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
182
G .C O M O G L I O Cap.5
TOPOGRAFIA E CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
5.6. LA BASETTATOPOGRAFICA
Abbiamogiaccennato a come,la basettatopografica, sia un dispositivo cheserveper
collegarelo strumentotopografico al treppiede.
Essa compostada un basamentoe da una piastrabasculante il cui assettorispettoal
basamento controllatoda tre viti calantidisposteai verticidi un triangoloequilatero
inscrittonel basamento.
ll basamentoviene rigidamentecollegatoalla piastra di appoggiodel treppiede
mediante la vitedi fissaggio.
La piastrabasculante serveda supportofisicoper lo strumento.Essa dotataditre fori
posti in corrispondenza delle viti calanti(oppuredi un unicoforo centrale)i quali
ospitanoi tre perni (o I'unicopernocentrale) di cui sonodotatii basamenti di tuttigli
strumentitopografici. ll centrodellabasetta il centrodel cerchiopassanteper i centri
dei tre fori (o del forocentrale).
La piastrabasculante dotatadi una livellasferica,utilizzataper rendereorizzontale la
piastrabasculante stessa,e di un piombino otticoper consentire di disporreil centro
dellabasettalungoIa verticalepassanteper un puntoa terra.Per gli strumentidotatidi
piombinolaserla basetta sprowistadi dispositivi per il centramento.
183
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
Figura5.18- assifondamentali
di un teodolite
Le tre partiche compongono (basamento,
un teodolite alidadae cannocchiale)
devono
essereassemblate in modotale che si realizzino geometriche,
le seguenticondizioni
dettecondizionidi rettificadel teodolite:
1. i tre assi fondamentalidevono avere come unico punto d'intersezioneil
centrostrumentale;
2. I'asseazdeve essereperpendicolareall'assea1;
3. I'asseasdeve essereperpendicolareall'asseaz.
184
br--
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
r85
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
F i g .5.1 9i l l u mi n a zi o en el e ttur a
delcer chio
la (9)si avr:
Sviluppando
T
L-l=a [10]
n
L -lrappresenta
La differenza I'approssimazione
del nonio.
186
G. COMOGLIO Cap. 5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E G L I A N G O L I
fettura = 289on,72
187
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
5.9.2. MICROMETRICI
STRUMENTI
Nei sistemidi letturain cui si ricorreai micrometri viene sfruttatala sensibilit
dell'occhio umanonel realizzare un puntamento o la coincidenza di due tratti.L'occhio
umano ha la proprietdi aumentareil potere
separatore di circaquattrovoltequandodebbastimare
la coincidenza di due trattio la bisezionedi un tratto
all'internodi altridue. Le letturepossonoawenireper
bisezioneo per coincidenzadi immagini.
Questi sistemi sfruttanole proprietottiche di una
lamina piano parallela(vedi par. 5.4.), posizionata
lungo il camminoottico di letturadei cerchi che,
mediantela sua rotazione,sposta I'immaginedel
cerchio fino ad ottenere una coincidenzao una
bisezione.
NellaFig.a fiancosi illustraun esempiodi lettura(con
l e l u r a o r i z z o n l a l e :1 3 4 , 3 1 8g o n
micrometroottico) per bisezione dei tratti della
graduazione del cerchio.ll reticolo costituito da due
trattiparalleli fissiche normalmente cadonoin una posizione intermedia internaad un
trattodi graduazione principale del cerchio.
Manovrando opportunamente la laminapiano- parallela,si spostaI'immagine del
cerchiofino ad ottenerela bisezionedei due trattifissidel reticolocon un trattodella
graduazione principale. La rotazione, corrispondente a questospostamento, si legger
direttamente sul micrometro in frazioni di gon.
l'u *l
rr 0rt
i
't40 141
lettura140.son4235
Figura5.25- microscopio
a coincidenza
d'immagine
r88
.--.--
G. COMOGLIO CaP.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E G L I A N G O L I
rrttlttttlttt
189
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
DI LETTURAAI CERCHINEGLISTRUMENTI
s.1O.MEZZI ELETTRONICI
I metodidi misuraelettronica degliangoli,vengonospessoclassificati secondola
tecnicacon cui vengonolettii cerchie di conseguenza dallemodalitcon cui vengono
incisi.
Vi sonoteodolitielettroniciche utilizzano cerchicodificatiche permettono di conoscere
automaticamente la posizioneassoluta dell'indicedi lettura
all'interno
del goniometro, e
quindidellaletturazerodellostesso,ed altriche eseguonola letturaa cerchigraduati,
che in genereconsentono di misurareuna posizione angolarerelativarispettoad una
precedente.
Nel primocasoawiene una misuraassolutadelladirezione angolaree nel secondo
una misuraincrementale.
Una secondaclassificazione basatasullemodalitdi misuraangolare:questapu
awenirestaticamenteo dinamicamente. Nelprimocasoil cerchiorimane,comein un
teodolitetradizionale,solidalealla base,mentrenell'altro caso il cerchiosubisceuna
rotazione che non quelladell'alidada ma prodotta da dei micromotori
continuamente
attividurantela misura.
Parliamoprimadi alcuniconcettisullaletturaelettronica, codificatao graduata(si pu
chiamarein sintesiletturadigitale)per poi entrarein meritoa particolari tipi di teodoliti
o stazionitotalied ai relativisistemidi lettura.
elettronici
Come anticipato, siamoin ogni caso in presenzadi strumentidel tuttosimilia quelli
tradizionali,
con cerchi di cristallosui quali la graduazione, codificatao numerata
ottenutaancoraattraverso processidi fotoincisione.
5.10.1. LA LETTURAASSOLUTA
Supponiamo ora di distendere su un trattorettilineo
I'interacirconferenza sullaquale
incisauna particolaregraduazione (Fig.
5.27).Definiamo su un'origine il
dell'incisione
valorezeroe sullafine la lettura(sviluppodellacirconferenza) =
c Znr.
Cerchiamo di capireconqualimezzi,comesarpossibile la letturadigitaledel cerchio.
c :2nr
dellaletturaassoluta
Figura5.27 Principio
L.
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA DEGLIANGOLI
L AM I S U R A
5.10.2. LETTURAINCREMENTALE.
Supponiamo di suddividere il cerchioin un certonumerodi partiche possonoessere
spintesinoad una suddivisione minima(comuneanchenei cerchigraduatitradizionali
analogici),ad esempioad 1/10di gon e supponiamo che non esistauna numerazione
ma che esista una piccolasorgentedi luce sopra una zona dei cerchi (la zona
dell'indicedi letturadigitale).
Sottoquestae sottoil cerchioun fotodiodo,sensibileal passaggiodellaluce,trasmette
ad un circuitoelettronico di conteggio i segnalidi chiaro-scuro che,durantela rotazione
dell'alidada,sono passati a causadei trattitrasparenti allalucee dei trattiopachi.
Questoindicedi letturaper conteggio solidaleall'alidada e misuracosla rotazione
tra il sensoreed una posizioneconvenzionale del cerchioche solidalecon il
basamento.
Si in gradocio,a partireda questozerodel tuttoconvenzionale, (perchassumead
esempiola letturazeroall'accensione strumentale) di sommareo di sottrarre il numero
di volteche il sensore"vede"unodi questipassaggitra il chiaroe lo scuro.
Unodei problemi capireautomaticamente qual'la direzione di sommae qualequella
di sottrazionedi questi conteggi,ad esempio I'orariadi somma e I'antiorariadi
l9l
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
t92
U
G, COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
Q=n.9Lr+^l T = n.Tr+AT
Figura5.28Sistemaassoluto
dinamico
LeicaWild
Durantela rotazionedel cerchioil segnaleluminosoad ondaquadra,trasformato dai
fotodiodiin segnaleelettrico,permettead ogni istantet (la completarotazionedel
cerchioawienein 338 ms),di misurarelo sfasamento fra i due segnaliS e R mediare
tutte le numerosissimemisuredi sfasamento eseguitein questobreveintervallo di
tempo.
La misuradi questosfasamento costituiscela misura"fine"dell'angolo.Similmenteai
distanziometriad onde,l'angolo<pche dal centrodi rotazione sottesotra il sensore
solidaleal basamentoe quellosolidaleall'alidada
sarparia:
{p= rz{po*A* t11l
dove n una costanteinterache si ricavadal conteggiodel numerodi chiaroscuri
osservatida Lg o da Lp.
Nel caso in esamego = 2n11024, essen66go la pi piccolapartedi graduazione del
cerchio.
Esistedunqueuna misuraapprossimata n<poed una misurafine A<p.Per eliminare
l'erroredi eccentricit,sia i sensoriLg che i sensoriLp sonoin realtcoppiedi sensori
diametralmente opposti.Un unico processorepresiedee media le numerosissime
misureche dannopoi luogoalla letturaazimutalee zenitale.La misuraed il calcolo
awieneper entrambi i cerchiin menodi un secondo.
E anchepossibile predisporre lo strumento per una letturacontinuache pu awenire
con cadenzadi 0,1 s o di 0,15 s, diminuisce per in questomodo la precisionedi
lettura.
Per il cerchioazimutale,Lg posto nellaposizioneconvenzionale dellozero della
graduazione, per il cerchiozenitaleLg in direzionedellozenit mentreLp nella
direzione delcannocchiale. ll sistemadi lettura,
dunque, un sistemaassoluto.
193
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
194
G. COMOGLIO CaP.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
3.2mm (A =0.025rnm)
195
--
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
r96
^b
G. COMOGLIO Cao.5
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA L A M I S U R AD E G L I A N G O L I
DEGLIANGOLIAZIMUTALI
5.12.MISURA
In base alla definizione di angoloazimutale(vedipar. 5.1.) e a quantodetto in
precedenza possiamoottenereil valoredi un angoloazimutalecome la
sui teodoliti,
semplicedifferenza tra due letturefattesul cerchioazimutalecollimandoil puntoavanti
e poi il puntoindietro.
In generalenellemisuredi grandezze topografiche si possonocommettere erroridi
lettura,di trascrizione e di individuazione del punto. Questi errori grossolanisi
presentano pi raramente quandosi utilizzano teodolitielettronicimunitidi sistemadi
registrazione dellemisure.
Tuttaviasolo se il teodolitefosseperfettamente rettificatoe perfettamentein
la misuradell'angolo azimutale si otterrebbenelmododescritto prima.
In generale, invece,in un teodolitemessoin stazione, sonoancorapresentii seguenti
erroriresiduie precisamente:
F i = rforedi inclinazione, I'angolochel'asseazformaconla normaleall'assear;
) c = errore d collimazione,l'angoloche I'asseas formacon il piano normale
all'asseaz
F y = erroredi verticalit,l'angoloche I'assear formacon la verticale nel puntodi
stazione;
Primadi esaminare comegli erroriresiduiinfluenzino le letture, necessario ricordare
che I'alidadae il cannocchialedei teodoliti sono costruiti in modo tale che la
collimazionead un genericopunto P sia eseguibilein due posizionidiversedello
strumento(posizioniconiugate),una con il cerchio zenitalea sinistra rispetto
all'osservatore, uno con il cerchio a destra. Comunemente sono indicatecome
"letturaa cerchioa sinistra"e "letturaa cerchioa destra"o "lettureconiugate''.
cerchiozenitale cerchiozenitale
a sinistra a destra
Figura5.30collimazione
a cerchioa sinistrae a cerchioa destra
197
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
5 . 1 2 . 1 . IN F L U E N ZD
A E GL IE R RORIRESIDUI
^L-
G.COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
5.13.ERROREDI ECCENTRICITA
dovutoal fattoche I'assed1 or'rpassaper il
L'erroredi eccentricitdell'alidada
centrogeometricoO del cerchioazimutalema in un puntoQ di eccentricit e. (vediFig.
5.31)
centrogeometrico
del cerchio
tracciadell'assea1
lo
o
eccentricit
e
Figura5.31erroredi eccentricit
0 = angololettosulcerchioazimutale
Figura5.32erroredi eccentricit
199
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
Se effettuiamo
la letturasul cerchioazimutalediametralmente
oppostaotterremoun
valoreB' chesarparia: p'- B + n +2e
Figura5.33erroredi eccentricit
F'-[-n chesostituita
F'=F+ n+2e da cui , = nellaprimaforniril valorecorrettodi o:
2
* = B, 2
+2F'-F-ir-F+F'-ir 1211
Per eliminareI'erroresistematicodi eccentricit
dell'alidada quindi,per
sarsufficiente
ognidirezione collimata, le due letturediametralmente
effettuare oppostee poifarnela
mediaaritmetica.
DII GR A D U A Z IONDEI
5 . 1 4 . E R R OR E CERCHI
Altra fonte, non trascurabile,di erroridi misuraangolare quelladegli erroridi
tracciamento dellagraduazione delcerchiosiaclassico cheelettronico.
Questasuddivisione, puressendomoltoprecisa, puesserenonuniforme.
La sommadeglierroridi tracciamento dellagraduazione del cerchio,valutatisu tutto
l'angologiro nulla,infattise in una zona del cerchiola distanzahradue tratti
successivi minoredi quantodovrebbeessere,in un'altrazona sar owiamente
maggiore.
Per attenuarne quandosi misuraun angoloazimutale,
l'effetto, bisognafarlopi volte
utilizzandozonediversedel cerchioe comevaloreangolarepi plausibile si prender
poiilvaloremediodellaseriedi misurefatte.
I metodidi misuradegliangoliazimutali, perlimitare
utilizzati questotipodi errore,sono
duee fannoriferimento a duetipologiediversedi teodoliti:
) ripetitori
F reiteratori
I teodoliti ripetitori,normalmente meno precisidegli altri, hanno la possibilitdi
bloccarerigidamente (mediante un comandomeccanico) il cerchioazimutale allabase
(comenellenormalicondizioni di lavoro)o alternativamente in modoche
all'alidada,
cerchioe alidadarestinosolidali.
Dopoaverdecisoil numerodi ripetizioni dellamisurada eseguire(n),si procedenel
modoseguente(vedifig.5.34):
200
b-_
G. COMOGLIO Cao.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
Figura5.34metododellaripetizione
Allafinedelleoperazioni,
I'angolo "ripetuto"
azimutale, n volte,sarparia:
A" -I, +k400e""
9=
n
l22l
ove k il numerodi volteche, nellarotazione
del cerchioazimutale, si superatoil
valore40Oson.
Con questometododi misura,sar quindisufficiente eseguiresolo due letturesul
cerchioazimutale,la primae I'ultima.
Questa una semplificazione notevolema, per le misuredi precisione, i
si utilizzano
perch
reiteratori
teodoliti dannomaggiori garanzie di precisione.
Figura5.35metododellareiterazione
20r
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
5 . 1 5 . R E GOLD
AI B E S S E L
Tutti i teodoliti,anche quellidi maggiorprecisione, mantengono delle condizioni
costruttive di non perfettaortogonalit
tra gli assio I'impossibilit
pratica(mediantel'uso
di livelle)di rendereperfettamente verticaleI'asseprincipale.
Sonoerrorimoltopiccoli,noneliminabili, e, perquesto,li abbiamochiamato "residui".
Questi errori, unitamente anchea quellidi eccentricite di graduazione del cerchio,si
ripercuotono negativamente sulleletturee quindisullamisuradegliangoliazimutali.
La proceduradi misuradeve quinditenercontodellaloro presenzaper eliminarli o
limitarnenotevol menteI'effetto.
Si devonofare:
F lettureconiugateper eliminareI'influenza deglierroriresiduidi collimazione
e di
i n c l i n a zi o n e ;
F letturediametralmenteopposte per eliminareI'influenza dell'eccentricit
del
cerchiorispettoall'assedi rotazione
dell'alidada;
D letturereiterate(o ripetute)
pereliminaregli erroridi graduazione
delcerchio.
202
^brr.
-
G .C O M O G L I O Cap.S
TOPOGRAFIA E CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
collimazionecon collimazione
con
cerchioa sinistrasu: cerchioa destrasu:
1" strato BCDE EDCB
2 ostrato BCDE EDCB
DEGLIANGOLIZENITALI
5.16.MISURA
Si definitoin precedenza l'angolozenitale(owerola distanzazenitale) del puntoP
rispettoal punto O (centrodello strumento)come I'angolocompresotra la direzione
dellaverticale in O e l'assedel cannocchiale checollimaP.
Possiamodefinireoperativamente tale grandezza come la differenzatra le direzioni
zenitalimisuratecollimandoil punto in oggettoe il punto posto sulla verticale.La
distanzazenitaleZpsar,parialladifferenzatra le letturesul cerchiozenitaleeffettuate
in corrispondenza delladirezionecollimatae dellaverticale: Z, = lr-lo
Per misuraretali angolii teodolitisono prowistidi un cerchioverticale(zenitale) a
graduazione generalmente oraria,solidalecon il cannocchiale, e quindimobilecon
essoe indicidi letturafissatisull'alidada (unacoppiadi indicidiametralmente opposti
consente di eliminare gli effettidell'errore
di eccentricit
delcerchio).
Figura5.36- definizione
di angolozenitale
In realtnei teodolitiil cerchiozenitalevieneposizionatoin modo da far coincidere
l'originedellagraduazione (zerogon)con la direzione
dell'asseprincipale(ar),per cui
in assenzadi erroriavremo:Ze = lp.
ll cerchiozenitale posizionatoin modotaleche,collimando la direzione
dellozenith,si
legga un valoreugualea zero gon; I'eventualediffe(enzadi letturasi chiama"zenit
strumentale" o "errored'indice"
(vediFig.5.37):
203
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
zenitstrumentale
e
Figura5.37- zenitstrumentale
CS
al = verticale al = verticale
che I'asseprincipale
Nell'ipotesi con la verticale,
ar coincida indicandocon S la lettura
"cerchio
fattasul cerchiozenitalenellaposizione e con D
a sinistra" quella
fattanella
posizione"cerchioa destra"avremo:
S=Z+e D=400s-(Z-e)
S=Z+e
D=400s-Z+t
S-D =22-400s
e q u i n d iZ: = S+4008-D [23]
204
^>.-
G. COMOGLIO Cao.5
TOPOGRAFIA
E GARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
S+D=2e+400s
s+o-400s
e q u i n d ie: = 124l
Esempio di calcolo:
letturain posizionecerchioa sinistraS = 83s,4326 e
letturain posizionecerchioa destraD = 316s,5814
Si calcoliilvaloredelladistanzazenitale Z e dellozenitstrumentale
e:
- D
+4008 _ 83s,4326+4008 - 3 1 6 , 5 8 1 4
,_S =g3s.4256
22
S+D-4008 8 3 8 , 4 3 2 6 + 3 1 6 s , 5 8 1 4 - 4 0=0 8
t- 08,007
22
Lo zenit strumentale va preso in considerazione per le misurespeditive(di bassa
precisione)delledistanzezenitali:se infatti nullo,avremoche: D = 400s- S e quindi
Z=S.La misuraspeditiva si esegueallorafacendouna solaletturacollimando il punto
conil cerchioa sinistra.
Pereliminare lo zenitstrumentale,si determina si ricollima
la distanzazenitalecorretta,
il puntonellaposizione C.S.e si spostanogli indicidi letturacon I'apposita
vitefinoad
imporrela letturacorretta.
205
G. COMOGLIO
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA Cap.5
LA MISURADEGLIANGOLI
L'erroreresiduov di verticalit,provocainveceun errorein Z dello
stessoordinedi
grandezza, per cui non trascurabile:
Persemplicitconsideriamo un teodolite
nelqualelo zerodellagraduazione del cerchio
zentalecoincidacon I'asseprincipalea1 fiaQUst'ultimo
non cincidacon la verticale,
esistacoun erroreresiduodi verticalit
v.
residuodi verticalit
S=Z+v
D=400s-Z-v
S-D=22-400s+2v
S + 4 0 0 8- D
e quindi: =Z+v
126l
Se l'asse principalea1 inclinatoin una direzionequalsiasicon v si intende
la
componente dell'errore
di verticalit
nelpianodi collimazione.
206
G. COMOGLIO CaP.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
L'erroredi verticalit,
che influiscedirettamente di grandezza
sullamisura, dell'ordine
della sensibilitdella livellatorica servitaper la messa in stazionedel teodolite.
(10"+30"),per cui necessario predisporreuna procedura
che riducaI'effettodi v.
Figura5.41- livellazenitale
-D'
,S+4008
e quindi: _Z
207
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
5.l7,ACCESSORI
PERGLI STRUMENTT
TOPOGRAFICI
5 . 1 7 . 1 . IL T R E P P IE D E
L'impiegodi uno strumento topografico,nellosviluppodelledifferenti operazioni di
misura,non pu esseredisgiunto dalladisponibilitdi un idoneosupportodi sostegno
che, situandolo strumentoa una opportunaallezzada terra, possa consenlire
all'operatoreI'esecuzione dellediverseoperazioni.
Questa funzione viene svolta dal
treppiede: esso costituitoda tre
gambe a lunghezzaregolabile o
fissa. I treppiedi a gamberigidesono
utilizzatisolocon strumentidi elevata
precisionenelle operazionidove la
stabilitdel sostegnogiocaun ruolo
determinantenell'affidabilitdelle
misure(es.livellazione geometrica di
altissima precisione).
Le gambe del treppiede sono
incernierate alla piastra di
appoggio.La piastradi appoggioha
la formadi un triangoloequilatero a
spigoliarrotondatied prowista di
un foro centraleattraversoil quale
passala vite di fissaggio che serve
a vincofarerigdamenteal treppiede
uno strumento (la basetta
topografica) checollegail treppiede allostrumento.
La vite di fissaggiopu scorrereall'internodi un collare incernierato al di sottodella
piastradi appoggio.Ruotandoil collaree traslandola vite di fissaggioall'interno del
collare, possibile portarela vitedi fissaggioin un qualsiasi puntodelJorodellapiastra
di appoggio.
L'operazione di messain stazionedel treppiedeconsistenelfar s che il centrodella
piastrasia all'incirca
sullaverticale del puntoa terra(verticedegliangolida misurareo
estremodella distanza)e che la piastradi appoggiosia orizzontale.Per far ci, si
sfruttal'azionecombinatadi un filo a piombocollegatoalla vite di fissaggioe, ove
possibile,la possibilit
di variarein modoindipendente le lunghezze delletre gambedel
treppiede.
Se i punti di stazionesono materializzati su manufatti,o pilastriniin muratura,il
sostegnodellostrumentodi misurapu essereassicurato dall'impiego di opportune
piastreo basi per pilastrinoche, una voltacentratesul puntodi stazione,offiono un
duraturo e stabilesostegno allostrumento durantetuttoI'arcodelleoperazioni di misura
programmate. L'impiego di piastreo basiper pilastrino particolarmente consigliabile
nello sviluppodi misure di grande precisioneper lo studodi piccolimovimentio
deformazioni in strutturenonchper lo sviluppodi reti di inquadramento di particolare
interesse.
208
L
G. COMOGLIO Cao.5
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
DEGLIANGOLI
ll piombinoottico costituito
da un piccolocannocchiale,montatosul basamento di
quasituttigli strumentitopografici,
il cui asse di collimazione
r vienedeviatoad angolorettoda un prismaa riflessione totale
e facendoin modoche esso sia sul prolungamento dell'asse
principale
dellostrumento.
209
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
5 . 1 8 . S E GN A L I
ll rilievomediantei metoditopografici terrestriawienemediante la determinazione delle
coordinatedi un numerodiscretodi punti sufficiente a descriverne la forma e le
dimensioni in funzionedei futuriusi del rilievostesso.PerI'esecuzione delleoperazioni
di misura quindinecessario che i puntioggettodel rilievosianoben visibili;inoltre,
come vedremoesistonodei punti caratteristici (puntidi inquadramento) usati come
centridi emanazione del rilievodi dettaglioche devonoessererintracciati con sicurezza
per tutta la duratadel rilievoe in molticasi anchein epochesuccessiveper eventuali
integrazioni e aggiornamenti delleoperazioni di rilievoeseguitein periodiprecedenti.
210
b.--*
G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
Le mire topografiche
reperibili in commercio
sono solitamente quadrate
con lati variabili
da 10 cm
a 15 cm ed eventualmente
munite di piastre di
allargamento in modo da
consentire una prima
localizzazionedel segnale
a occhio nudo da parte
dell'operatore.
I 211
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G. COMOGLIO Cap.5
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEGLIANGOLI
*'f fr
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t- +I F 3
"'t
:-
Abbiamogi accennato
ad un'altraprecauzioneche consentedi ripristinare il puntoin
caso di manomissione: si posano nelle sue
vicinanze,con materializzazioni simili,due o tre
segnalisecondaricon centrinidi spia dispostiin
modoche,con una seriedi triangoli di latinoti,sia
possibile il verticeprincipale.
ripristinare
212
L
G. COMOGLIO Capitolo6
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E L L E D I S T A N Z E
Capitolo 6
LA MISURADELLE DISTANZE
213
G. COMOGLIO Capitolo 6
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E L L E D I S T A N Z E
As Bo
Fig.6.2 - La riduzione
di unadistanza
Dove:
CB distanzaridottaalI'orizzonte(do)
AB distanza misurata(d)
inclinata
Ao Bo distanzaridottaalla superficiedi riferimento(d.)
AAo quotadelpuntoA
BBo quotadel puntoB
OAo raggiodellasferalocaleR = N
= "[p
OBo raggiodellasfera localeR = ,[ p N
h.--
G. COMOGLIO Capitolo6
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E L L ED I S T A N Z E
do = d, sinZo
La riduzionedella diallasuperfcie
di riferimento
si effettuanel seguentemodo:
la distanzadn pari alla lunghezzadell'arcodi cerchio
d, massimo,appartenente alla sfera localein Ao di raggioB,
sottesodall'angolo d
sin= +== r-
perch un angotopiccolo
R+ Q^
, Rd^
" R+Qn
dn ( considerando che la massimaquotaterrestrepossibile di
n. , = : - ro It.;. . o, \-' ci rca6 km ,il ter m ineOB/Rdell;or dine
\ 'l\') 'n di 10- 3.
t*; Trascurando i termini (eB/fl2,ciotrascurandoi termini
dell'ordinedi 10-o, valela seguente
ulteriore
semplificazione:
, - -l
= r - 92+ r er m ini
tr ascur abiti
[t.? .)
n tabella
tabellasonoriportati
i valoridi al variaredellaquotadelpuntoB.
Qo Ab/R
60m '10
600 m 10
6.000m 1 0 -"
215
G. COMOGLIO Capitolo6
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADELLEDISTANZE
216
L-_
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TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADELLEDISTANZE
6 . 3 . 1 .L A MIS U R AD E L L AF A S E
Un'ondasinusoidale vieneemessada un estremoA delladistanzaD da misurare,
chesi supponeinferiore allametdellalunghezzad'onda)",si riflettesull'altro
estremo
B e ritornanelpuntoA (vediFigura6.3).Lo sfasamento
misurabile tra I'ondatrasmessa
e I'ondaricevuta
sarfunzione di D.
3a
6^
E
oi
:q
,onda uscente da A
a l l ' i s t a n t e!
"t, /
li onda rien{ranten n
/ ! a i l , i s t a n t eI d o p o
./ ;r la rillessione in I
217
G. COMOGLIO Capitolo6
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADELLEDISTANZE
Per l'ondariflessa,
tenutocontoche un determinato si propaga
valoredell'oscillazione
con la velocitdellaluce c e che quindil'ondarientrante
riproducei valoridell'onda
2D
uscentecon un ritardodi a, - ^ur"^o'.
c
S,=Asen(@(t-L,)+go)
S, = Asen(rrl/-ro4, +qo )
S,=Asen(o/-q+qo)
dovecon e = o At si indicalo sfasamentotra I'ondauscentee l'ondarientrante.
ll doppiodelladistanzaAB (in andatae ritorno)sarpariallavelocitdi propagazione
2D=cLt- .- 9 - ,+ =$i'
p e ri l te mp oi mp i e g a to:
d e ls e g n a l e
( 2nf 2n
e quindila distanzaD:
o =9\ t4l
2n2
Da cui si pu dedurreche misurandolo sfasamento <ptra l'ondauscentee I'onda
rientrantesi pu ottenerela distanzaD come una frazionedi met dellalunghezza
d'ondaimpiegata (il rapporto$ variatra 0 e 1).
2n
Lo strumentoche misura lo sfasamentofra due onde si chiama discriminatore o
comparatoredifase.
Se ora si spostail puntodi riflessioneB di un numero intero di mezzelunghezze
d'onda(A' si spostadi un numerointerodi lunghezzed'onda) evidenteche lo
sfasamento non cambiaperchlungoil percorso2D si vienead inserireun numero
interodi lunghezzed'ondae si potrquindiscrivere:
L
D= I *nL D=L+rL t5l
2n2 2 2
218
-E----
I
G. COMOGLIO Capitolo6
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADELLEDISTANZE
topograficihannouna precisione
di fase utilizzatinei distanziometri
I discriminatori
compresa
' 1r" -1- + di 2r, owero la misuradellosfasamento eseguitacon
1000 " 2000
frata l il i m iti:o,=
u n os . q .m.o qco mp re so + I+
* t*
1000 2000
llterminen, comegi detto,deveessereinteroe determinato senzaerrore.
Per determinarelo s.q.m.delladistanzaD, ottenutacon la [5], dobbiamoricordarela
ai I ( t, - ( P ' 4
dove L, e L, sonole partifrazionarie t,=*) . Si r icavaalto r a:
4iT
Lr-L,
ll=-#
At 42 l8l
22
219
G. COMOGLIO Capitolo6
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E L L E D I S T A N Z E
Fig.6.4- Distanza
limite
220
G. COMOGLIO Caoitolo6
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADELLEDISTANZE
allelunghezze
La Dtw corrispondente d'ondafu e )"2 secondola [11] di circa2.000m
mentrequellacorrispondente a )q e As di circa 100 m. La precisione con cui si
determinaI'ambiguit
n datadallaseguente relazione(vedi[8]):
'J1o, * 0.9
'' =*z=
on
ht
ipotizzandocomeal solitooL= f 1 cm e fu e 22
-hz generati
oeneratisr
senza erroriapprezz abili
Z-Z
Se assumiamola tolleranzanelladeterminazione di n pari a 3o, potremosbagliare
I'ambiguitdi una quantitmassimaparia tre unit,in altreparolela distanzacalcolata
pudifferireda quellacorrettadi massimo30 m.
Utilizzando)4 e ).savremoinvece:
' J-zo,= + 0'06
o' = tffi fatteper).t e )"2
conle stesseipotesi
2-T
ln questocasoil valoredi n calcolatosenzaerroredatoche 30, = 0.18e la tolleranza
che avevamoimposto paria 0.2.La precisione di misuradelladistanzaD sarparia
,
4
221
G. COMOGLIO Capitolo6
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADELLEDISTANZE
222
b.---
G. COMOGLIO Capitolo 6
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E L L E D I S T A N Z E
Fig.6.5- Ondamodulata
in ampiezza
Nei distanziometri
a laserElio-Neon la modulazione avvienein modoindirettoa valle
del segnaleottico prodottoattraversoun oscillatoree l'utilizzodel fenomenodella
birifrangenza.
223
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Trasmettitore
Ricevitore
aa^
L-
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di riferimento
Oscillatore a
circa15 Mhz
Start
Stop
At
Fig.6.7- Misuradeltempotrascorso
mi n o rid i 1 0 m i l va lor edi n ugualeazer o.llvalor edi n notoin quanto
Pe rd i s ta n ze
la distanza approssimata notaconprecisione miglioredeldecametro (vedi[18]).
E' necessario procedere ad un affinamento dellamisuradel tempoentroun periododi
oscillazione (T); il tempo impiegatodall'impulso pari al numerodi periodiinteri
trascorsi(nT) e dai tempi residuicompresitra lo start (fr) e lo stop (to)e la prima
oscillazione di riferimento immediatamente successiva.
Ci dovutoal fatto che I'oscillatore di riferimentoviene attivatoall'accensione dello
strumentoe non al comandodi startdell'impulso, con il quale,quindi,non risultain
generesincronizzato.
Per misurarecon precisione ta e tb si usa un convertitoretempotensione;esso
costituitoda un condensatore che si carica,per i tempi in oggetto,da una corrente
costante; essendonotala tensioneraggiunta per un tempodi caricacorrispondente a
un periododi oscillazione (T), facile,con una sempliceproporzione, ricavarei tempi
residuirichiesti in funzionedellatensionein essiraggiunte dalcondensatore.
start
Oscillatore
di riferimento
Convertitore
- tensione
tempo
I
I
F i g .6 . 8 - Misuradeltempot"
225
G. COMOGLIO Capitolo6
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADELLEDISTANZE
IT
[20]
qO
226
L-_
G. COMOGLIO Capitolo6
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E L L E D I S T A N Z E
Fig.6.9- Misuradelladistanzasenzaprisma
227
G. COMOGLIO Caoitolo6
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADELLEDISTANZE
6.7. RIFLETTORE
PASSIVO
L'estremodella distanzada misurarenon occupatodallo strumento,deve essere
individuabile e quindisegnalizzato opportunamente. Inoltre,se vengonoutilizzatigli
EODM necessarioporresu questoestremoun sistemariflettente in gradodi inviare
verso il distanziometro la maggiorpartepossibiledell'energia da questo emessa;la
superficieriflettente
dell'onda
elettromagnetica da unoo piprismi.
costituita
Nel caso di strumentiad impulsisi possonousareanchespecialicatarifrangenti o
segnaliriflettenti
od ancoranullase nonla superficiestessadell'oggetto.
ll motivodell'usodei prismi semplice:ridirigerela maggiorpartedel segnaleverso
I'EODM;ci awerrebbesolo in piccolaparte utilizzando specchio altri mezzi.La
quantitdi energiache ritornaal distanziometro
deveesseredi potenzalaleda eccitare
il circuitoche ordinaal discriminatore di fase la misuradello sfasamentorispetto
all'ondaemessa.
Fig.6.10 - prismaretro-riflettente
e schemadi funzionamento
ll principio
di funzionamento del prisma(schematizzatoin Fig.6.10)permette, infatti,di
ridirigereun fasciodi luce parallelamente alla direzionedi incidenza.ll prismapi
semplicesi ottienetagliandouno spigolodi un cubodi cristallocon un pianodi taglio
normalealladiagonale delcubo.
ll numerodi prismi necessarioad assicurareuna buonarispostadipendedal tipo di
distanziometro e dalladistanzadamisurare.
228
L-_
-
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E I D I S L I V E L L I
Capitolo 7
LA MISURADEI DISLIVELLI
7.1. STRUMENTI
PERLA MISURADEIDISLIVELLI
ll livello lo strumento chevienemaggiormente per la misuradeidislivelli.
utilizzato
La primaconsiderazione da fare che il livellonon pu essereconsiderato un veroe
proprio"strumento di misura"(anchese cos continueremo a chiamarlo)poich
necessario disporreanchedi un'unitcampionecostituitada una scalagraduatao
stadia.
In questocapitolodescriveremo le caratteristiche
costruttivee di funzionamento dei
livellie le pi diffusetipologiedi stadie.
229
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E I D I S L I V E L L I
7,2. LA STADIA
La stadia un'asta(di legnoo metallica), graduata,a sezionerettangolare e con
lunghezza variabiledi 2, 3 o 4 m. Comeabbiamosopraaccennato vengonoutilizzate
nelle operazionidi livellazionegeometricaassolvendoalla duplice funzionedi
segnalizzazione provvisoria di un puntoe di vero e propriostrumentodi misura.Per
facilitareil trasportovengonosolitamente costruitein pi pezzi resi solidalida una
cerniera.
230
^L.--
--v
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
7.3. IL LIVELLO
ll livello uno strumentotopografico che consentedi disporreI'assedi collimazione
di un cannocchiale in assettoorizzontale.
Questostrumentoviene utilizzalonelleoperazionidi livellazione geometrica,uno dei
metodiche analizzeremo per misurareil dislivello
tra due punti.
Un livello costituito
dalleseguenti parti:
F basamento: una strutturarealizzalacon una piastrarecanteal centroun foro
filettato
checonsente il bloccaggio
dellostrumento sultreppiede e da unaseconda
piastra,munita di livella sferica,il cui assetto rispettoalla prima piastra del
basamento, controllabile mediantetre viticalanti;
F traversa: una strutturameccanicasimile all'alidadadi un teodolite,ma
notevolmentesemplificatarispetto a quest'ultima.Infatti la traversa deve
consentiresolamente la rotazione del cannocchialeattorno ad un asse
perpendicolare al basamento;
F cannocchiale: dellostessotipodi quelliutilizzati
neiteodoliti.
F livelle:per poterrendereorizzontale I'assedi collimazione
i livellidevonoessere
dotatio di una livellatoricadi alta precisione solidalecon il cannocchialeo di
dispositivi
automatici.
7.3.1.L|VELL|OTTTCO - MECCAN|CI
I livelliottico- meccanici si distinguonoin:
F fivellia orizzonlamento dell'assedi collimazione mediantelivellatorica
) livellia orizzonlamento automatico dell'assedi collimazione
Questiultimihannoassuntosempremaggioreimportanza e diffusione, sostituendo
quasitotalmente i precedenti.
Di seguitosi accenner dapprimaai livelliche hannobisognodi una livellatorica(livelli
a vite di elevazione) di precisione,considerando due variantiimportantitra le diverse
soluzioni.
23r
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
ennocch m {e
p:cso
spss
comegi accennato,
La classificazione, fattapertipologiacostruttiva la seguente:
F livellia cannocchialefissocono senzavitedi elevazione (dettilivelliinglesi);
) livellia cannocchialemobilee livellafissaallatraversa;
F livellia cannocchialemobilee livellafissaal cannocchiale (dettilivelliChzy);
F livellia cannocchialemobilee livellamobile(dettilivelliLenoir);
) livellicon livellea doppiacurvaturae cannocchiale ruotabileattornoal proprio
assea manicotto.
232
L--
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E I D I S L I V E L L I
lraversa
---\-rrl!f1d!. jigr
basamento
immediato questostrumento
chiedersiin cosadifferisce dal teodolite:
sono scomparsii cerchi e I'alidada,esiste ancora un'asseprimario(Z), ma il
cannocchiale incernieratosulla traversae la vite di elevazionepermettela sua
rotazionedi pochigon rispettoai puntidi appoggio.
Figura7.5-influenzadell'errore
di rettifica
ln g,enerepoiche piccolouna differenzadiqualchemetrotra le distanzedelle
due
stadie non comportaun sensibileerrorenel dislivello,ma opportuno,ipecie nelle
liv_ellazioni I
di altaprecisione, verificaree correggereI'erioredi sretiifica.
I livellisi rettificano medianteI'esecuzione di due battutedi livellazioneche permettono
il calcolodell'errore di rettifica
e nelseguente modo:
) datidue puntiA." B, sui qualisoo postedue stadie,ad unadistanzadi 60-70
m,
si effettuauna battutadi livellazionedal mezzoper determinare,con il livello
srettificato, il dislivellocorrettoAae(vediFig.7.5).
D si spostapoi il livelloin una posizioneprossimaal puntoA e si effettua
una
livellazione tra gli stessipunti,calcolando questosecondodislivelloL,ou=(to_tu)
che differentedal primo,perchin B concentrato tutto I'erroredi srettificadel
livello(vedi Fig. 7.6).
Figura7.6- rettifica
di un livello
Datala modestaentitdelladistanzarastrumento e stadie,s pu trascurarel,erroredi
curvaturae di sfericitin entrambii puntie rimanesoltantoI'effettodell'errore
residuodi
srettifica
nelpuntopidistante.
234
--
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
Dallafigura7.6si puverificare
semplicemente
che:
L a u= I o - l o = ( l A + t d ) - ( t ' u+ e D )
Loo=lo-lo-e( D-d )
L o u = A o u- ( D - d )
da cui
L ^,,- L',^,,
D-d t1l
L'angolo e, naturalmente,
di srettifica espresso in radianti.
Se il livellofosse statorettificato,
sullastadiain B si sarebbedovutafare una lettura:
l'n= ln -ED '
CalcolatopertantoI'erroreeD che si commettenell'effettuare la lettura su B, per
il livello,si procedeall'imposizione
rettificare dellaletturaesattain B, agendosullevitidi
rettificadel reticolostrumentale.
7.3.2. AUTOLIVELLI
Gli autolivelli realizzanoautomaticamente I'orizzonlalit
dell'assedi collimazione
attraversoun meccanismoottico- meccanicochiamatocompensatore, non appena
I'assedi rotazionedella traversasia stato posto sufficientemente prossimoalla
verticale.
Gli schemicostruttivi adottatisonoi pi disparatie vengonochiamatiotticio meccanici
a secondache il reticolosia solidalecon il cannocchiale oppuremobileall'interno dello
strumento. ll compensatore dotatodi componenti sia otticheche meccaniche.
Lo schemasemplificato di funzionamento di un autolivello riportato
in Fig.7.7
Sia OR I'assedi collimazione orizzontale, e O sia il centrodell'obiettivo (in realt
secondopuntonodale); trascurando, per il momento, I'esistenza
dallalentedi messaa
fuoco e ipotizzandoun oggettopuntiformeP posto praticamente a distanzainfinita,
l'immagine del punto si formerin R.
Se vi una rotazione o dell'asse di collimazione (al massimodi 0.5son), I'immagine del
puntoP si formerin R'. Perriportare l'immagine in R possiamo seguireduestrade:
) utilizzareun'astarigidaincernierata in C e aventeall'altroestremoil reticoloR che
allarotazione crdell'asse di collimazione realizziautomaticamente una rotazione B
dell'astastessa(sistemameccanico); in questocaso il reticoloche si spostain
R';
F fare in modoche la radiazione luminosasia sempreinviatada C a R anchein
presenza di unarotazione a dell'asse di collimazione (sistemaottico).
Figura7.7-schemadi un autolivello
235
G. COMOGLIO
Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
La relazione_tra
le grandezze
in gioco assaisemplice:
RR'=.f cr= s0
f
F=La,=na"
J
1 1- 1 d=distanzaoggettolente
+ dove: Q= distanza immagine lente
d q -f
f = distanzafocaledellalente
Tenendopresentela predetta
formulaed il seguente
sviluppo:
111 _=_
dcosu qcosa" f
11f l1
=-
qcls(J f dcoss"'
E con riferimento
allaFig.7.6:
qcosa,=m+lcos\
I sin$
tana=
m+lcos$
s i n' p - ' s \ f n t + l c o s $ ) = t o ! ! qr r- o f
I - -r-a- = t o " a f r 1 - r,
I I " ' dcosa.'
{t:
'B = ! - s ( 1 + l t
I d'
si ottienecosche I'angoloB di cui deveruotareil braccio funzionesia di crche di d
I dispostiv pendolarisonotalida imporreal braccio/ la rotazioneB,correttdper d = oo.
B. = o ,che funzionesolamente dell'angolo
di rotazione a.
,
Figura7.8- Condizioni
ottichein un livelloautolivellante
Ne deriva dunque un errore di orizzontalit
dipendentedalla distanzadal punto
in quantola rotazione
collimato, : B = p"* {o
totalenecessaria
Id
236
-
G. COMOGLIO Capitolo 7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E I D I S L I V E L L I
z)t
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L AM I S U R A
D E ID I S L I V E L L I
Figura7.11- Principio
di f unzionamento KernGKl -A
dell'autolivello
ll dispositivocompensatore entra normalmente in azione per piccoleinclinazioni
dell'assedi collimazionedel cannocchiale. Sar quindisemprenecessariorendere
la traversagraziead una livellasfericaad essasolidale(in questistrumenti
orizzontale
owiamenteassentela livellatorica).
G. COMOGLIO Caoitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LAMISURA
D E ID I S L I V E L L I
otticoa pendolodiritto
Figura7.12- Compensatore
7.3.3.LIVELLIELETTRONICI
Nello sviluppodell'automazionedei livelli,si giuntianche alla realizzazionedi
strumenticon letturaa scansione
elettronica, in cui cio la misura realizzatasenza
cheI'operatoredebbaleggeresullastadia.
Figura7.13- livelloelettronico
239
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
ln Fig.7.14 raffigurato
lo schemadel livellodigitaleLeicaWildN42000.
L'aperturaangolaredel sistemaotticodel livello di 2o,dunquela massimalunghezza
dellastadiadi 3,5 m visibilea circa100 m ed il minimocampoalla distanzafocale
minimadi 1,8m, corrisponde a circa70 cm sullastadia.
1 obietri\o
2 Encoderdi messa afuoco
3 Lenteanallattica
4 Spia di controllocompensato
5 Acquisitoredigitale
6 Oculare
7 Sistemammoensatore
8 Divisoredi immagine
Figura7.14- Schemadellivelloelettronico
LeicaWildNa2000
240
^b.-_
-
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
Figura7.15- stadiacodificata
Unaprocedura di correlazione
all'interno la formadi questosegnale
del livellointerpreta
riuscendoa stimarela distanzatra il livelloe la stadiae contemporaneamente la lettura
allastadia.
Viene calcolatauna distanzaapprossimata attraversola letturadi un encoderche
misuralo spostamento dellelentidi messaa fuocodell'immagine.
Questadistanzad serve a stabilireapprossimativamente una scala dell'immagine
mentres la posizione
digitalericevuta:,1=L in cui k una costantestrumentale,
,s
dellalentedi messaa fuoco.
241
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
ht\
..<:r::lill
-,':-::r:^:,
. .,:;,:,i,.,,'.,,
..1,;
''..i...i',,,
'.,1,,1,
.. -- .,. :, , ,
. , .,;., :
Figura7.16- Massimizzazione
dellafunzione
di correlazione
242
L--_
--
G.COMOGLIO Caoitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
r ( 4 , ) = ( i ,j ) = Q (j ) e x n o r P (ji),
Di seguito fornito un esempiodi operazionexnor.
P = 0 0 1110 0 0 11 . . . . 0 0010
Q = 11 0 0 11 0 0 1 0 . . .1. 1 0 0
r = 0 0 0 0011110 . . . . . . 0 011 .
ll segnaledi riferimentoP nellaespressione di sopra ovviamente scalatoe traslatoin
funzionedi d e di h.
Ricavatii valoristimatidi d ed h, la correlazionefineutilizzatuttigli 8 bit del segnalema
soloall'internodi unalimitataareadi ricerca.
Siccomel'ampiezzamassimae minimadel segnalericevutoe quelladel segnaledi
riferimentosono diversea secondadellaluminosit, la funzionedi correlazione viene
normalizzataall'internodell'intervallo [0-1]. Ci permetteanche di capire se si
raggiuntastatisticamente una buonacorrelazione. Viene utilizzal.a come funzionedi
ot
correlazione I'espressione del coefficientedi correlazione linear e:.p = da cui s i
orol
ottiene:
1 --
--LO,P, -O P
rrn( d,h ) = N
l,
-o'lr , -F'
ltrn: )zr;
La proceduradi valutazione tieneconto,oltreche delladistanzae del conseguente
fattoredi scala, anche del fatto che i pixel individualidel rilevatoremostranouna
sensibilittrapezoidale alla luminosit: il segnaledi riferimento allora,primadi essere
correlatocon il segnalefornitodal sensorelineare, modificato da una convoluzione
dellafunzionedi codiceconla funzione di sensibilit
del rilevatore.
ll calcoloconsidera la possibilitdi possibili oscuramenti di partedellastadiaa causadi
ostacoliche possono esseretollerati senzaproblemi percircan 20%dell'immagine.
Se si desideracompierele operazioni di rilievoin condizioni di luminositartificiale
occorreche lo spettrodellalucecomprenda anchele componenti infrarosse.
ll software interno permette di riconoscereanche dove sono localizzalezone
dell'immagine coperteo contrastate da fortiombre.
E beneperche per I'affidabilit dellamisuraquestezonenon sianosuperiorial 20'/"
dell'immagine. Perdiscriminare in modoinequivocabile la zonaoscurata sononecessari
solo70 mm di codice,percial di sottodi 5 m di distanzanon possibile che la stadia
sia copertada alcunostacolo.
ll livelloNA3000differisce dal livelloNA2000per la densitdi ricercanell'area fineche
maggiore di circatl40%.
z+J
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E I D I S L I V E L L I
244
^L--
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
superficie
terrestre
geoide
ellissoide
Fig.7.17- Quotaortometrica,
allezzaellissoidica del geoide
e ondulazione
In termininon rigorosipossiamodefinireil geoidecome quellaparticolare superficie
equipotenzialeche passaper il livellomediomarino; evidenteche il puntodi quota
zeropuesseredeterminato in corrispondenza del mare.
L'operazionesi eseguecon I'aiutodi opportunistrumentidetti mareografiin gradodi
calcolaree anche rappresentaregraficamenteI'andamentoaltimetricodel mare
depuratodal motoondosoe mediatodai suoimotiperiodici.
Conriferimento allaFi1.7.17,definiamo:
F quotaortometricao semplicemente quota (H = PPo)di un puntoP (indicata
normalmente conQp)la suadistanza dalgeoidemisurata lungola lineadi forza
che ancheortogonale al geoide;
F altezzaellissoidicadellostessopuntoP (h = PP')la suadistanza dall'ellissoide,
misuratalungola normaleall'ellissoide
stesso;
F ondulazionedel geoidela differenza tra le duequote(N = PoP").
superficieterrestre
Fi1.7.18- Dislivello
1A<
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E I D I S L I V E L L I
Tra le livellazioni
indipendenti dalladistanza(livellazioni ricordiamo:
dirette),
) la livellazione geometrica:si utilizzaunostrumento chiamatolivello,corredato da
duestadie,un eventuale micrometro a laminapiano- parallelae variaccessori;
F la livellazione idrostatica:si utilizzaun sistemadi vasicomunicanti e si sfruttail
principiofisicoche in questivasi il pelo liberosi disponelungo una superficie
equipotenziale;
D la livellazione barometrica: basatasul principioche il dislivello fra due punti,
relativamente vicini, funzionedelladifferenzadi pressione atmosfericaesistente
tra di essi,misurataconun barometro.
246
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E I D I S L I V E L L I
ll metododellalivellazionegeometricasi dividein:
F livellazionegeometricasemplice,che permettedi determinare il dislivello
con
un unicostazionamento quandola distanzalra i punti
del livello,ed impiegata
risultaminoreo ugualea 100m, in mododa considerare il pianotopografico come
superficiedi riferimento;
141
G. COMOGLIO Caoitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
*%i $sgw
ffi
W
M
J\J
*
-
- ?n
_\J\,'
3 3 0 * * 4- S r i A ;#"_
m , _*ln, ;
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:411::ii:. *
llq
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:10
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ltr
:6
248
L-
-
G. COMOGLIO
Capitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
Le stadiedi precisionesono dotatedi due graduazioni posteai bordidel nastroin
invar (vedi Fig- 7'20) sfalsatefra loro e con l scalegraduatenumeratecon diverse
origini.
Eseguendola doppialetturaalle due graduazioni, si evitanocos errorigrossolani
di
letturae si medianoquelliaccidentali.
Questestadievengonoutilizzateabbinatea strumentidotatidi un reticoloa cuneo,
come quelloillustratoin Fig. 7.21, e un micrometro a laminapiano parallela,che
permettedi spostareI'immagine del reticolosnoalla collimazion" come si
vedenellastessafigura. "r"grit"
,/ WINA MICROMIITRICA
-f<=- =l
l
Posizionedel reticolo
a collimazione avvenuta
FI
[1
Fig.7.21- Collimazione
di unastadiainvar
S] AI)IA CI:NI METRATA
ti
ll tamburo generalmente divisoin 100 parti,per cui le letturecorrispondenti
alle
massimedevazioni sonodi+ 0.05mm.
L'operatorelegge direttamenteuna di queste parti e si stima una frazione
corrispondente ad un centesimo di mm.
ll pi delle volte il tamburodel micrometro una piccolacoronadi crstallograduato
che,illuminata esternamente, osservata
conun cannocchiale; I'oculare
oloiatoper
comodit a fiancodell'oculare delcannocchiale
principaledel livello.
Le livellazioni
di precisione
avvengono
utilizzando
questiaccessori,
nonchle modalit
in parteaccennate.
Fi1.7.22- Tripoded'appoggio
dellastadia
249
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L AM I S U R A
D E ID I S L I V E L L I
tuttequesteoperazioni
Neilivellielettronici, comegidetto,sono
di lettura,
automatizzate.
Fig.7.23- Schemadellalivellazione
geometrica
dal mezzo
250
L-
_-
G. COMOGLIO Caoitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E I D I S L I V E L L I
7.7.1.PRECISIONE
DELLALIVELLAZIONE
GEOMETRICA
Le caratteristiche principalidellivelloe dellestadiesono:
F I'ingrandimento delcannocchiale;
)> il diametrodell'obiettivodelcannocchiale;
F la sensibilitdellalivellatorica;
Tuttiquestitre elementi sonodeterminanti per la precisione dellalivellazione.
I tre parametrivarianoin intervalliampi, in quantole esigenzedi precisionedelle
livellazioni sonodiverse.
fngrandimento e diametrodell'obiettvo devonoesseresceltiarmonicamente, in quanto
la possibilit di apprezzare o misurare le frazionidi graduazione dipendono sia dalla
grandezza apparente dell'immagine dellastadia(funzione dell'ingrandimento),sia dal
potererisolutivo (che funzionedel diametro). Nei livellidi precisioneper esempiosi
hannoingrandimenti da 40xa 60xe diametri di 50 mm.
Nellalivellazione geometrica le uniche grandezze misuratesono le lunghezzefra il
puntod'appoggio della stadiasul caposaldoe il puntoin cui I'assedi collimazione
incontrala stadia,quindila precisione del dislivello misuratodipendeessenzialmente
dallaprecisione concuitalilunghezze vengonodeterminate.
Se ol lo s.q.m.dellaletturasullastadia,lo s.q.m.obatruta deldislivello sar:
ob"ttrru=+J2 o,
datocheil dislivello risultadalladifferenza
di duelunghezze.
geometrica ottenuto
ll dislivellofra due caposaldicollegaticon n battutedi livellazione
quindicomesommadi n dislivelli e sarparia:
ol,n"u=o| +ol +oi + ol = no
drin"u= Ji ou
Se con L indichiamo
lo sviluppolinearedellalineadi livellazione
avremoche il numero
ndi battutesardato da:n=:- e quindidrin"u= ^7* or.
l00m \l100
Si pudedurrequindichelo s.q.m.deldislivello fra duecaposaldi proporzionale alla
radicequadratadellosviluppoL dellalineadi livellazione geometricacheli collega.
Lo s.q.m.di letturasullastadiasi puconsiderare risultante
da duefattorichesono:
D precisione di lettura;
F precisione di centramento dellalivellatoricao di funzionamentodel compensatore
pergli autolivelli.
251
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA L A M I S U R AD E I D I S L I V E L L I
f -9 I e q u i n dI'e
l , = I c o s ( =fl i rro re l,- 1= 1!
di lettur a:
| 2) 2
Considerando /=2 m e {D;1son (erroredi verticalitmedioottenutorendendoverticalela
stadiasenzaalcunostrumentoausiliario) tale errorerisultapari a 0.25 mm, che nel
casodi livellazione di altaprecisione non accettabile.
Normalmente tale errore contenutoattornoa 0.1 + 0.2son, utilizzandouna livella
sfericasolidalecon stadia. la
252
-
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
per livellazioni
Le stadieda utilizzare di precisionesono quellea nastro di invar e
vanno postesu puntialtimetricamenteunivocie sicuriqualipilastrini
con chiodia testa
semisfericao tripodicon chiodi in acciaioa testa semisferica ove sia sufficiente
prowisoriamente.
stazionare
7.8. LA LIVELLAZIONE
GEOMETRICA
RECIPROCA
Quandonon possibile posizionare
il livelloin un puntoequidistante dallestadiee
quindieseguireuna semplicelivellazione dal mezzo,si pu eseguirequestotipo di
livellazione(vediFig.7.26).
Percalcolare il dislivelloAnesi farannoduestazioni successive.
La primastazionesarpostain prossimit del punto A e da questa,sifarannole letture
alledue stadie(/'4 e I's)e si misureranno anchele due distanze(d e D) tra il puntodi
stazionee le due stadie(l"ae l"s).
Si posiziona poi il livelloin prossimit
del puntoB in modosimmetrico al precedente e si
rifannole letturealleduestadie.
ll dislivello
correttosardatodallamediaaritmetica dei due dislivelli
cal nelled ue
stazioni.
t E
It
tA
z
t^\
r1 k-
t\
r -
I
f
+ ___q___ t\-
)+--------------=
l-
253
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
DallastazioneSr si ha:
L o o = ( / o- E , ) - ( l ' u - 6 r )
e da Szsi ottiene:
Lou=(t'o-6r)-(i;-6r)
sommandomembroa membrosi ricava:
^ _(lo-ln)+1lo-t,,)
AtB -
2
t6l
La mediadei due dislivellimisuratinei due punti di stazionefornisceil valoredel
dislivellocorretto,privociodeglieffettidell'errore
residuodi rettifica.
La livellazionereciprocaequivaleallalivellazione dal mezzo,tuttavia caratterizzatada
una precisioneinferiore, in quantole distanzealle qualisi collimanole stadiesono
generalmente pigrandi.
La livellazionereciproca consenteinoltredi calcolare il valoredell'angolo e,
di srettifica
qualorasiano note, ancheapprossimativamente, le distanzed e D di un puntodi
stazione dai puntiin cui sonopostele stadie:
^ _l'o-l'o1l" A - 1 "B )
2 (D - d ) 171
254
_-...-r
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
geoide= sferalocale
Fig.7.27- Livellazione
trigonometrica
reciproca
se possibile
misurare
sia<p4
che<ps,
applicando
il teoremadi Neperoavremo:
7,
Bo_ Ao ta;(a_ f)
p
BvO +' A
r 'O
v I t
t a n^ ( a + F )
L
BO-AO=AAB
BO + AO = R + ee + R + eR = 2R + ee + eR = ,[ o*Qu+Qo)=
\2)
zn(+9-)
\ R/
avendoposton^ =t pariallaquotamediadeiduepuntiA e B
nn!fu+B)=4
2' D
il dislivelloAnasarparia:
Lou=z(n+g^\run|@r-
*
( o I r
L o o =D l l +=! l n n ;l rp n -g e ) t8l
( R) 2""
In questa formulaappare evidenteche non occorreconoscereQ, con eccessiva
precisione.
con+10 m di indeterminazione,
Infattise Q, fossenotoapprossimativamente il termine
Q / n s a r e b be g i 'p6re ci so
co n t9 .to- ' .
Anchese Q, fossemenoprecisasi potrebbe, dallaformula[8],ricavareil dislivello
Ane
con due iterazioni ll cos
di calcolo. dislivello calcolato intesoda centro a centrodello
strumento.
Se si cerca il dislivellotra i due punti a terra, occorresommarel'allezzadi uno
strumentoe toglierequella dell'altroo della mira che eventualmente pu essere
collocata sull'altro punto:
( o \ r
A , o= D l l + J l ' t a n 7 \ g r - e o ) + h o - h o teI
\ R ) 2""
In realtspessoi puntisonotalmentedistantida nonriuscire ad intravedere nemmenoil
treppiede,e la collimazione fattasu particolari
pi grandie visibilicome gugliedi
montagne,parapettidi finestronio gronde.
Se la livellazione fattada un estremoe sull'altro
nonvi segnaleo strumento owio
=
c h eh s Q .
Riprendendo di nonpoteremisurare
la [8] nell'ipotesi qB,osservando la fi1.7.27si
ottiene:
Qo=&t6=n-Qo+6
nella[8] abbiamo:
e sostituendo
-(. o' ' 'l (n f )l
4,, = Dl1+ l . t a n:l - l < p -^- | |
\ R) \2 \'." 2))
o(.*9-)-, r
A,^.= sl
I R )'slq^-z)
(. ol I rl
L o , =D l 1 + l l ' c "t s\ 'el . - - | [10]
( R,/ 2R)
Abbiamogia ricordatoche per distanzesuperioria 500 m non possibiletrascurare
l'effettodellarifrazioneatmosfericanellamisuradelledirezionizenitali.
La densitdell'ariadiminuisce all'aumentaredellaquotae di conseguenzadiminuisce
l'indicedi rifrazione;i raggiluminosi propagandosi in un mezzoaventeun indicedi
2s6
L--
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LAMISURA
D E ID I S L I V E L L I
rifrazione
variabilesubiscono
dellerifrazioni
e le traiettoriesi incurvanoverso il basso
(vediFig.7.28).
Figura7.29- Livellazione
trigonometrica
reciprocain presenzadi rifrazione
251
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
258
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
qualesarI'errore
valutiamo quadratico
mediodeldislivello.
Le variabiliindipendenti
nellaformulasopraindicata
sonol
F la distanzaD
, l a l l ' , e quindilo s.q.m.
6'o^,= oa..
6AB
=9o, =(,*$)r,gz^ou =*oo
" "
[;J " D \ R) D
5oo
o a^A B- o3=1.scm
ipotizzando 10.000
{?:;i#-
=0'3tn
l.o,
F il coefficiente
di rifrazione
K:
=l9l'* aA =
D2
6'n
d , a^ e quindi
tos.q.m. O^ =:--O.
"^B K 2Ro*
\ drK,
D= 1km 5km 1 0k m 20 km 30 km
ox = 10.01
ipotizzando
6^ot = 0.1 2cm 8 c m 32 cm 72 cm
cm
\Z o )
D= 0.5km 1 k m 5km 1 0k m 20 km
ozr = oson,oooG O,roo = 0.5cm 1 c m 5.4cm 1 2 . 9c m 37.9cm
ozA = oson,oo15 Olnn = 0.8cm 1 . 6c m 8.2cm 1 6 . 5c m
oZA = oson,ol Olac = 5.5cm 1 1c m 55 cm
Si pu constatare quindiche per distanzefino a 10 km I'influenza di o6 per quanto
proporzionalea D', bassae si pu ritenere cheentrotalelimite,lo s.q.m.del dislivello
siaproporzionale alladistanza e si puassumere mediamente:
o oo"= +1,2D [14]
G. COMOGLIO Capitolo7
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA LA MISURADEIDISLIVELLI
7.1O.LA LIVELLAZIONE
CELERIMETRICA
Questometododi livellazione vieneutilizzata nelleoperazionidi rilievodi dettaglioe
richiedel'uso di una stazionetotale (o di uno strumentointegrato)per la misura
contemporanea zenitalee delladistanza.
dell'angolo
In questocasosi considera un pianocomesuperficie per le quote,avendo
di riferimento
l'accorlezza di correggerel'angolozenitaledalleinfluenzesistematiche dellarifrazione
atmosferica e dellacurvaturaterrestrecoscomediscussoin precedenza.
lndicando con:
F s: distanzainclinatamisuratacol distanziometro;
F p; angolozenitalemisurato in A;
Y h:altezzastrumentale ciola distanzatra il centrostrumentale e il puntoA;
Y l: altezzadel segnale posto in B;
F d; distanzaridottaall'orizzonte.
Fig.7.30- Livellazione
celerimetrica
chepercostruzione
dallafig.7.30appareevidente geometrica Ana paria:
il dislivello
Loo=h+scosg-l [15]
la distanzaridottaall'orizzonte
Oppureconsiderando davremo:
A o u= h + d c t g g - l [16]
260
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
Capitolo I
METODIDI RILEVAMENTO
1Al
G. COMOGLIO 8
CaPitolo
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
essenzialmente
Tali fasi si differenziano per finalit,precisionirichieste,schemidi
rilievo,strumenti di
di misura,tecniche misura,
tecniche di calcolo'
8.2 LE RETIPLANIMETRICHE
Per la determinazione delle coordinateplanimetriche dei verticidi una rete di
inquadramento le uniche grandezze topografiche necessarie sonole direzioni azimutali
e le distanze, opportunamente ridotteallasuperficie di riferimento. Nel seguito faremo
riferimento a superficidi riferimento piane.Questaipotesi valida per tutte le reti di
estensione limitataa 10 km (campotopografico).
La stima delle coordinatedei verticiviene eseguitain un'unicaoperazionedi
compensazioneutilizzandoil metodo dei minimi quadrati nel caso pi generale
analizzatonel cap. 4. Si utilizzercio il metododi stima di pi grandezzeindirette
dipendenti da un numeroesuberante di misuredirette;ricordiamo che la soluzione
analizzala a suo tempoprevedeche ogni equazionedel sistemarisolutivodipendada
unasolamisuradiretta.
Primadell'inizio delleoperazioni di rilievoe compensazione, occorresempredefinire
con precisioneil sistemadi riferimento all'internodel quale si intendericavarela
soluzione. Perdefinireun sistemadi riferimento cartesiano in un piano,occorrefissare
tre gradi di libert:due traslazioni (parallele agli assi) e una rotazione(attorno
all'origine).Questivincolipossonoesserefornitifissandoarbitrariamente le coordinate
X, Y di un puntodellarete e una direzione(ad esempiola direzionedellozero della
graduazione del cerchioazimutaledel teodolitemessoin stazionesu uno dei vertici
dellarete).
In alternativa possibile definireil sistemadi riferimento inserendo tra i verticidella
rete,almenodue verticidi coordinate note nel sistemadi riferimento che si intende
utilizzare(questasecondaipotesi percorribile ovviamente nel casodellereti di ordine
inferioreal primo).Tuttavia,anchein questicasi, consigliabile compensare le reti in
sistemidi riferimento locali(cio definitiarbitrariamentedall'operatore nel modo prima
descritto)e, successivamente, roto-traslarela rete compensatanel sistema di
riferimento finale,utilizzandoi puntidi coordinate notein entrambi i sistemi.
262
,
G. COMOGLIO Caoitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDIRILEVAMENTO
8.2.1.CALCOLIDI COMPENSAZIONE
Definitoil sistemadi riferimento,
necessario determinare i valoriapprossimati delle
coordinateincognite (per quantodettoprima n
se sono i verticidella rete le incognite
saranno2n-3).Questaoperazione fattibile alcunedellemisureeseguitein
utilizzando
mododa poterimpostareun trasportodi coordinate cartesiane.ln alternativa, anche
possibileeffettuareun semplicecalcolograficoo leggerele coordinate dei verticida una
cartograf
ia esistente.
Bisognerpoi definirele equazioni che leganole quantitincognite(coordinale Xe Y
dei vertici)alle misuredirette(angolie distanze) che sarannoi termininoti delle
equazioni.Consideriamo duepuntiPr e Pzdi coordinateXt, Yr e X2,Y2.
rettaparallelaall'asseY
(PPz)
P2
0gon
Lz
(PPz)
Figura8.3- Angoloazimutale
X' - X,-CI'
( P.tP")-( P,P,)-a=0 orrtonX'- orrlorrX, =0 t6l
Yr-Y, Yr-Y.,
264
I
G. COMOGLIO Caoitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODI DI RILEVAMENTO
Consideriamo
I'equazione
all'angolo
di direzione:
f ( X . , , Y ,,X 2 ,Y 2 ,6
)=,L
a2rcmn *+- L, =g l 7l
Y,-Y,
.,.[#).
,,*[#),
[#),",.[#.). 6.=0
,,*[*),
dove:
Y f (Xi',Yr",Xr",y,",6",1.)rappresenta il terminenoto dell'equazione
linearizzalae
sar pari alla differenzatrail valoreche la funzioneassumeintroducendo ivalori
approssimati delleincognitee la quantitnotatz;
Y xt, yt, xz, !2, & sono le correzionida apportareai valori approssimatidelle
incognite;
F i coefficientitra parentesitonde sono i valoridellederivatecalcolatecon i valori
approssimati delleincognite.
265
-t
G. COMOGLIO Capitolo 8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA M E T O D ID I R I L E V A M E N T O
PPz)o
(*),='
266
G. COMOGLIO CapitoloI
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
ai terminilineari,sarparia:
in seriedi Taylor,limitatamente
chesviluppata
f ( x j o , x 2 o , Y 1 o ,Y r o , c [ o ; +
larl _
Y."-Yi
v ' _ larl
t=- I
I ao.,
,, (dL), \ dY' /o
267
G. COMOGLIO Capitoto
8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
I pesisarannoinversamente
proporzionali
ai quadratideglierrorimedidei termininoti
delleequazioni:
(4)"=+ @),=*
268
G. COMOGLIO Capitolo 8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA M E T O D ID I R I L E V A M E N T O
269
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA M E T O D I DRI I L E V A M E N T O
270
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDIRILEVAMENTO
8.3. LE RETIALTIMETRICHE
L'impiegoprincipale geometriche
dellelivellazioni quellodi determinare con la
massimaprecisione le quotedi puntidistribuiti
possibile su un determinato territorio
che
costituiscono,
in analogia
alleretitrigonometriche,i riferimenti fondamentali
altimetrici a
cui si possonocollegare
le successive di rilievoaltimetrico.
operazioni
Le livellazionigeometrichecolleganocaposaldidispostilungo linee (vedifig. 8.5), le
lineeintersecandosideterminano chiusi,aventisviluppipio menolunghia
dei poligoni
secondadei casi.
DI UNARETEDI LIVELLAZIONE
8.3.2.COMPENSAZIONE
La compensazione di una rete di livellazionesi eseguecon le stesse modalit,
qualunquesia il tipo di misura dei dislivelliadottato(livellazione geometrica,
trigonometrica ecc.).Quellochevaria I'entit dellos.q.m.dellemisureche,nelcasodi
livellazione geometricacresceproporzionalmente alla radicequadratadello sviluppo
linearedellalineadi livellazione (vedicap.7), mentrenellalivellazione trigonometricasi
pu assumere,per distanzeinferioria 10 km, che crescaproporzionalmente alla
distanzastessa.
Unaretedi livellazione puesserecollegata a unoo pipuntidi quotanota,o essere
a se stante;in quest'ultimo casoper eseguirela compensazione si dovrassegnare un
valorearbitrarioalla quota di un punto.L'equazione alle misureche lega le quote
incognite Qie Qidi due puntiPi e P1allamisuradi dislivello Ai1 la seguente:
Q1-Q,-4,=0 [14]
Se le misuresono quellestrettamente necessarie, il calcolodellequotedei punti
dellarete banale,riducendosi allasommadi dislivelli a partiredal puntoo dai puntidi
quota nota. ln pratica,per, si eseguesempreun numerodi misuredi dislivello
superiorea quellominimonecessario e quindiil calcolodellarete sar quellodella
misuraindirettadi n grandezzeconun numeroesuberante di equazioni.
ll procedimento di calcoloe di compensazione dellemisuresardel tuttoanalogoa
quantogi vistoper le retiplanimetriche, con la semplificazione di avereun solotipodi
equazione che legale incognite allemisureeseguite e pergiuntagi lineare(vedi[1a]).
ll dislivelloAqdella[1a]pu essereil risultatodi un'unicamisura,o di una sommadi
parziali.
dislivelli
271
G. COMOGLIO Caoitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA M E T O D I D IR I L E V A M E N T O
Per megliocomprendere
la sequenzadei calcolidi compensazioneaiutiamoci con uno
che collegaquattrocaposaldifra cui uno di
schemasemplicedi rete di livellazione
quotanota:
Lzt
Qt-Q,-Lzz=vz
Qo*Qr-A:+ =v:
o ,- o ^ - a . , = v . [16]
Qo-Qr-Lz+=vs
Qr-Qt -Ar: =vo
ll sistema[16] indeterminato
in quantogli scartivisoroincogniti
e quindiil problema
quello della soluzionedi un sistemadi sei equazionilineari in nove incognite
( Q a , Q g , Q + ,V1 , V 2 , V 3 , V a5,,VV6 ) .
sistemainiziale A.X= T
dei pesie normalizzazione
appficazione Ar.p.A.X= Ar.p.T
sistemanormalizzalo N.X = Tn
soluzionedelsistema X = N'l.Tn
lo. '1
C r r= 4 . t l - t = | . . . o ' n . I
^l
| "' o"1
Lo s.q.m.delleincognite
si ricaverutilizzando principale
i terminidalladiagonale della
matriceCr, ; nelcasogeneraleavremo:
t.
oo,=
"Jo
on,=^H
on,=^1o3,
2'14
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
contenentedei numeripuri ed
una matricedi dimensionem.mdetta di ridondanza,
indipendente
dalsistemadi riferimento
scelto.
t r ( n ) = | , r , , = ( m - n 1= y
I
dove 1, la ridondanza
localedell'osservazione
i.
275
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
Inoltresi sonomisurate
le seguenti
direzioni
azimutali:
toon'
tra = 55,7956 sont 0,7
gon+ t9on;
trz= 0 0,7
meon
e quindi I'angolo azimutale 213 = 55,7956 eon+ 9,7
t.,, \l'"
,
t\
62
A3
vo=ioo ssct
x0= 100
Fig.8.6- Schemadellarete
276
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
Le equazioni
angolarinellaforma[4]si scrivono:
/\
- | Xo-X. I
+ f 1 3- l a t t t - + ft l= Yl
-.Yr
\ )g )
. ( xo-x. I
+ f 1 2- l a l t t - + . t l=v2
\ )z-)r )
Le equazioni
nelledistanze
sono
*
d , , - ^ l ( x g- x r ) ' + ( y s - ! 1 ) 2 = v ,
d.,r-,1( xz - xt )' +( y, - lt )2 = vo
perla terzamisura:
-249.9 -)r -600.3
^ ' , -- f " - x g - x t - ^, -f" - )'s - n 3- n
-t
a*, dr" 650.238 "t - Ay, d," 650.238
277
G. COMOGLIO Capiroto
8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
in definitiva:
( - 1 . + 19 7*91o -3 0 .5 9 1 0*51o -3 1l
t .- _1 _. 7_0^6l 9 4 * 1 0 - 3- 0 . 8 9 2 8 0 * 1 0 - 3
A=l 1
- 0.38432 I
_0.e2320 0
| - |
( 0 .4 6 s4 7 _ 0 .8 8 6 1 1 0 J
o= o',=
[#*il', aZ= oZ=
(0.01,,)'
[63.6620/
e si ottienecos:
pt=p2.=$,Q7*1As; pj= pa=1*10am2
(c.+zst*too s.10s2*103-2.s6lz*t0'
N=l 2 . 5 8 5 7 * 1 0_4z . 4 g s g * t o u l
\ Simmetrica 1.6542*t OtoJ
e la sua inversa/Vl
( z . s s a o * 1 0 - 4- 1 . 2 0 8 0 * 1 0 - 5 3 . 9 8 0 9 * 1 0 'I
N1=l s . 9 8 1 6 * 1 0 --51 . z g 7 l * r o - '
I
I Simmetrica 6.8086* t 0-toJ
llterminenotonormalevale
( z.taes*t o'
b=Atpt=l z.6zz3*to4
|
[- t.zooe*ro'J
ed infine,la soluzione
:
-o.o8o7m
l,E",l I -0.0113'?x
I
=lr,l=n.a=1 I
(//l [-o.oro\3rad
)
I valoricompensati del punto'1e dellacorrezione
dellecoordinate d'orientamento
sonol
1= (449,919; 760,489)m;
E = ( 1 7 0- 0 , 010 8 3 .6 3 ,6 6 2 0 1=1 son
0 o6 n9 ,3105
278
G. COMOGLIO Capitolo 8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA M E T O D ID I R I L E V A M E N T O
( z . o e q * 1 0 - 1-12 . 0 2 6 * 1 0 - 1 12 . 0 s 4 * 1 0 - B 6 . 6 5 5 6 * 1 0 4I
- | 2 .0 3 4 {<1 0- r r- 2.0s4*10- 8 - 6.6556*10* I
- vv=l
C."^.. I
2.0838* 1o-s 6.7496- t o-l
| I
\ Simmerrica 2.1862*10-'J
ricavandocos:
O"1= O"2= +2.86 *10-a gon
6,s=!4.56mm; O , += * 1 . 4 8 m m ;
le ridondanzelocalipossonoesserecalcolatenel
Evitandoi complessicontimatriciali,
seguente modo:
- P,6?,
ri-, - ---7i-
o
,l =rr' =0.2965 t3 = 0.367 r =0'040
Si verificache 4' + r] + rl + rl = 1, che la ridondanzaglobaler (r=1in questoesempio).
Questi valoriindicano il contributo di ogni misuraalla rigiditcomplessivadellarete.
279
G. COMOGLIO CapitoloI
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
D'altraparteI'opportunit
di riferirela cadografia,
anchedi zonelimitate,al sistemadi
riferimentonazionale appareevidente. Pertanto
consuetudine,nel rilevareuna retedi
inquadramento e di appoggioper cartografiaoperarenel modoseguente:
280
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA M E T O D ID I R I L E V A M E N T O
8.7. RETIGEODETICHE
FONDAMENTALI
L'ideadi una retedi triangoli,
introdottada Snelliusnel 1600,e ripresapoi da altri
geodetiper stenderesul territoriouna magliadi puntistabilie ben determinati, ha
guidatoper secoli le operazionidi inquadramento e di appoggiodel rilevamento
topografico. Ci si scostatida tale schema, semplice,sicuro, e bisognoso,
praticamente, delle sole misureangolari,solo quando stato risolto,in maniera
il problema
efficiente, dellamisuradelledistanzeconstrumentazioni elettroniche.
Questoconcettodi retegeodeticasta ulteriormente e radicalmente nel
modificandosi
momentoin cui si sonoaffermate pi
le nuovetecnichedi rilievoGPS che illustreremo
avanti.
R.gla^. Nrlltt Nord-Ov.st - orlno
Con."do
CdnL,. Torfno
Pt4n.!.ro DereLo
S U P E F C A( B a s l l r c a )
Fig.8.7- Monografia
di un verticetrigonometrico
281
G. COMOGLIO Capitolo 8
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA M E T O D ID I R I L E V A M E N T O
Fig.8.9- Retegeodetica
del2'ordine
282
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA M E T O D ID I R I L E V A M E N T O
Fig.8.10- Sequenza
di rilievodellaretegeodetica
lGM95
283
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
La retedi livellazionedell'lGM:
un esempiodi rete di lineedi livellazione quellodi Figura8.11 relativoal territorio
nazionale rilevata dall'lGMpercirca18.000km di sviluppo.
L'|.G.M.ha pubblicatoper ciascunalineaun fascicoloin cui sono state riportatele
monografie di tuttii capisaldi
con le indicazioniutiliper il lororitrovamento
sul terrenoe
le relativequote.Gli accorgimenti usati nel rilievodelle grandilinee di livellazione
nazionalivengonoadottatianche nel rilievodelle linee di livellazione di altissima
precisione, ma di minoreestensione, che vengonodi solitoattuateper studiarei
movimenti delsuoloo percontrollare i cedimenti di grandistrutture.
284
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA M E T O D ID I R I L E V A M E N T O
8.8. PRECISIONE
DELLERETINAZIONALI
Attualmente
la cartografia a quattrosistemigeodeticidiversi:
italianafa riferimento
= omax
Fig.8.12- Ellissed'errorereteIGM(calcolo
del 1983)
il sistemaeuropeo(ED50- UTM):
il sistemausatoper il "taglio"dellamaggiorpartedellacartografiaattualmente
prodotta. Non impiegato invececomesistemadi inquadramento, anchese sono
le coordinate
disponibili deiverticidellaretetrigonometrica
fondamentale in questo
sistema. L'ellissoidedi riferimento quello internazionale (Hayford)con
orientamento medioeuropeodel 1950(ED50).ll calcolodi compensazione delle
285
G. COMOGLIO Capitolo8
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA METODIDI RILEVAMENTO
F il sistemacatastale:
ll Catastoitalianoha ufficialmente adottatoil sistemanazionale "M. Mario1940
Gauss -Boaga da vari anni ma, in pratica,solo in poche zone si passati
effettivamente a talesistema.
Per la maggiorpartedel territorionazionalela cartografia catastaleed i relativiatti
di aggiornamento sono ancora riferitial sistemacatastaleadottatoin fase di
formazionedella cartografia(dal 1866 in poi), caratterizzatodall'uso della
rappresentazione di Cassini- Soldnerper zonelimitateciascunacon una diversa
originecoincidente spessocon un verticelGM. L'estensione di ogni sistema
limitatain generead un massimodi 70 km dall'origine in direzioneEst Oveste a
100 km in direzioneNord Sud. La maggiorpartedelleprovince compresain
sistemidi grandeestensione (31 origini)e il rimanente territorio suddivisoin
sistemipi piccoli(oltre800complessivamente).
ll sistema di riferimentogeodeticocatastalecoincidentecon quello adottato
dall'lGM(nellaprimacompensazione globaledel 1908-1919) non statoutilizzato
per I'interoterritorionazionaleperchi lavoridi rilievodel catastosi sonosvoltiin
molticasiprimadel completamento dei lavoridi triangolazione dell'lGM.Semprea
causadel ritardodelleoperazioniIGM rispettoalle esigenzecatastalisono state
spessoassuntivaloriprowisoridellecoordinate dei verticidi 1o,2o e 3o ordine,
fornitivolta per volta dallo stessoIGM ma spessodiversidai definitivi.La rete
catastale non quindideltuttocongruente conquellanazionale.
) il sistemamondiale(WGS8a):
il sistemadi riferimentoattualmenteadottatonel posizionamento mediante
satellitiGPS (GlobalPositioning System).E costituitoda una terna cartesiana
OXYZcon originenel centrodi massaconvenzionale dellaterraed asseZ diretto
secondoI'assedi rotazioneterrestre.Alla terna associatoun ellissoidecon
parametridiversi da quello internazionale con centro nell'origineed assi
coincidenticonquellidellaternastessa(ellissoide geocentrico).
Al sistemaWGS84 non associatoufficialmente alcun sistemacartografico,
anchese semprepi frequenteI'adozione della rappresentazone UTM con
inquadramento WGSSa(in analogiaall'UTMED50).Utilizzando questanuova
tecnicadi misura(illustrata
pi avanti)l'lGM ha realizzalola nuovaretegeodetica
del 1'ordine chiamatalGM95costituita da 1236puntimaterializzali stabilmente
sulterritorio
nazionaleconun erroremediotridimensionale inferiore
a 5 cm.
286
-l
G. COMOGLIO Capitolo 9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
Capitolo 9
RILIEVODI DETTAGLIO
287
G. COMOGLIO Caoitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
288
q
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
Le relazionianalitiche
checonsentono di trasformare polaridi un puntoP
le coordinate
nellerelativecoordinate e viceversasonole seguenti:
cartesiane
X,=6rsen,
t1l
Yp=6pcosgp
0 ^' - a r c t a n X P
Y,
l2l
X ?+Y ,?
289
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA RILIEVODI DETTAGLIO
Esercizio:
calcolare I'angolo
di direzione (PA)neiseguenti
casi:
X p= 1 2 3 .4 9m =
X n 1 0 3 ,4 1m
Y , = 1 4 4 .3 5 m Y i = I 8 2 ',5 2m ( PA)= 369s,1695
=32s'0578
(PA)
x:--33?'12n
Xn = 62,62m
(PA)= 232s'8992
Ya=37,24m
l =iliS',.'1 (PA)
=1.5s,es86
290
G. COMOGLIO
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA RrLrEVo
DrD?T+31o
( PA)=AICANXN-X'
Yo -Y,
-
pe = ^l(X o - x, )' + (Yo-Y, )'
(PA
X
l
Ya
lml
calcoli.,',' ,
aX = [m] -20,08 ii i:ii
..1
aY = [m] 38,17 \:i. i.i:li"r
(PA)= [rad] -0,484284 li.l r:,,1Jlii:ii. .-i,l
'
5,7989018 i il I r:i::'t.l:l.; i-rl
*s.Liti
(PA)= 369,1696
PA= 43,13
9.3. ANGOLOPIANO
Si definisceangolopianotra due semiretteorientate, la rotazioneoraria che una
semirettadeve compiereattornoal puntodi intersezione con la secondasemirettaper
sovrapporsi a quest'ultima.
La fig. 9.4 rappresenta due semiretteorientateAB e AC non parallele; questeultime
individuano nelpianodueangoliesplementari.
Per indicarein modounivocoa qualedei due angolisi fa riferimento, in topografiasi
usa la regola che individua
I'angolocome rotazione oraria dellasemiretta definita
dal
"punto di stazione"(A) e dal "punto indietrd' (B o C) fino alla sovrapposizionealla
semirettadefinitadal"puntodi stazione"(A) e dal"puntoavanti"(C o B).
Fig.9.4- Angolopiano
291
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA RILIEVO
DI DETTAGLIO
permettono
di sovrapporre medianteuna rotazioneoraria(in figura
un latoal successivo
C[2, C[3... Cln).
Se consideriamo noto il primoangolodi direzione(PrPz),potremoverificare,
anche
graficamente,che I'angolo di direzionein un vertice qualunque(P;) si ottiene
sommandoall'angolodi direzionedel verticeprecedente(Pi-r)I'angoloazimutale
misuratonel vertice(qi);se la sommadei due termini maggioredi rubisogner
sottrarre& se la somma dei due termini minoredi n bisognersommareft.
Nelcasodellafigura9.5 avremo:
( P z 4) = ( 4 P z) + u r - n
( 4 P 4 ) = ( P z P)s+ u t - n
9.5. TRASPORTO
DELLECOORDINATE
LUNGOUNASPEZZATA
Consideriamo la spezzata difig.9.6costituitada n verliciPr, Pz,...Pn,
sianonoti:
} gli angolidi direzionedi tuttii latidellaspezzala;
F l e lu n g h e zze , ...,In;
d i tu ttii l a ti1 112,
F le coordinate cartesiane Xr, Yr delprimovertice.
Vogliamo determinare le coordinate cartesianedi tuttii rimanentivertici.
Come prima cosa si determinanole coordinateparzialidi ciascunverticerispettoal
precedente usandole [1].
Xr = roto Yr = noto
=
Xz lr Sen(P1P2) 12= 11cos(PrPz)
Xs = lz sen(PzPs) Ys= lzcos(PzPe)
17l
293
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
9.6. LE POLIGONALI
La poligonale
una operazione topografica classicache permettedi determinare
le
coordinateplanimetriche(X,Y)di una seriedi vertici,collegati
tra loromedianteuna
spezzala.Descriveremoduetipidi poligonale, quellachiusae quellaaperta.
Comeavremomododi chiarirein seguito,le poligonali possonoancheessereutilizzale
perle operazioni
di inquadramento di un rilievotopografico.
9.6.1.POLIGONALE CHIUSA
La poligonalesi dice chiusase la spezzalache collegatutti i verticisi richiudesul
puntodi partenza.
Consideriamo il casopi generale di unapoligonale chiusadi 6 vertici(vediFigura9.7)
tutti di coordinateincognite.La primacosa che occorrefare fissareun sistemadi
riferimentolocale.Come abbiamogi visto a propositodelle reti di inquadramento
planimetrico, questaoperazionerichiededi fissarele coordinatedi un punto della
poligonale e I'angolo di direzionedi un suolato.Solitamente si fissal'origine
delsistema
di riferimento in un verticee si disponeun suo latolungoI'assedelleX del sistemadi
riferimento.
Nel casorappresentato in Figura9.7, abbiamopostoI'originenel vertcePr, e abbiamo
impostoche il latoPrP2siacoincidente conl'assedelleascisse.
ln terminidi coordinate, il puntoPr ssufitrle coordinateXpr = 0, Ypr = 0 e il vertice
PzavrcoordinataYpz= 0.
Y
P3
294
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA DI DETTAGLIO
RILIEVO
Le poligonalipossonodunqueesseretrattatenellostessomododescrittonel capitolo4
di questedispense.
295
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
Di seguitoriportiamo
I'esempio empiricadi una poligonale
dellacompensazione chiusa
con Excel:
,.. coordinate coordinate Coordinate
,: . parziali parzialicomp. totali comp.
angoli di
verricef[3::t Xlffo: direzione
lati lsen0 lcos0 xy XY
'.'-.. i
[gonl [gon] [gon] tmt t;i tml [ml lml [m] [m]
P1 100,0000 nnnl nnn
494,85 . ..:]
199,5644 199,5641 99,5641 494,85 0,0! 494,86 0,00 494,86 0,00
6S5,05
62,0037 62,0034 361,5676 695,03 4,76 695,04 4,76 1.189,90 4,76
: :'r' =.
296
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA RILIEVODI DETTAGLIO
iP3X --------------)
Fig.9.8 - Poligonale
apertavincolataagliestremi
Dopola compensazione angolare,si procederal trasportodellecoordinatecartesiane
dalverticeP1(comedettoin 9.5)finoal verticep6.
Di quest'ultimo
puntosonopergi notele coordinate e quindila differenzatre quelle
calcolatee quellenote (Axe Ay) permetterdi determinarel'erroredi chiusuralineare:
,={^# * (^yf .
297
G. COMOGLIO Capitolo9
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
Se talequantitrisultainferioreallatolleranza (calcolata
ammissibile comeabbiamo
gi vistonel paragrafoprecedente) si pu effettuare
una compensazionelinearecon gli
stessicriterigidettiperla poligonalechiusa.
Di seguitoviene riportatol'esempiodella compensazione empiricadella poligonale
apertavincolata agliestremidi Fig.9.8,svoltocon Excel:
angolodi
angolodi direzione
angolo angolo latl
vertice direzione
misurato compensato compensato
calcolato
e
lgonl- lgonl tgonl lgonl [m]
173,8198 173,8198
P1 245,5256 245,5255
::
:::::'-:::: 219,3454 : 219,3453 651,34
P2 134,1526 134,1525
153,4980 153,4979 848,93
P3 130,2161 130,2160
.-
t'
83,7141 83,7139 1108,15
P4 160,3725 :'
.,, ,,:.ji 160,3724
44,0866 : . j 44,0864 843,21
P5 237,6515 237,6514
.l
81,7381 . ::::::.,. 1
81,7378 795,29
P6 147,1714 .-a
147,1713
28,9095 28,9092
B
.::,:
n overtici= 6 n o d i s t a n z e=
tc= 0,0003 tu= 0,0000
tolleranza
0,0021
Acr - 0,0001
298
G. COMOGLIO Capitolo 9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
coordinateparziali coordinatetotali
coordinateparziali coordinatetotali
compensate compensate
lsen0 lcos0 XY lsen0 lcos0 X,Y
lml [m] tml tml lml lml lml tml
518,14 2.861,27
4.795,94 4.480,85
x = 0,049
v= -0,030
t t= 0'058
toller.= 0,073
AX= -0,010
^Y= 0,006
9.7. LE INTERSEZIONI
Gli schemidi rilievoper intersezione ebberoun grande ulilizzoquando non era
agevolela misuradelledistanze.Nellamaggiorpartedei casi,si trattadi schemidi
rilievoche non consentono un controllodellemisureeseguite,in quantoprevedono
I'esecuzionedi un numerodi misurestrettamente sufficientealladeterminazione delle
coordinate dei punti incogniti.L'awentodei distanziometri a ondee dellestazionitotali
ha resoper lo pi obsoletitali metodi,ma una loroconoscenza consenteall'operatoredi
risolverelocalmenteproblemiparticolari, quando,per motividi accessibilit, non
possibilemisuraredistanzeo pi semplicemente quandooccorreindividuare in modo
possibilit
rapidoI'effettiva del rilievoin basea unodeglischemidi intersezione.
Qualsiasischemadi intersezione pusempreessereintegrato da misuredi distanze
riconducendo cos il calcoloallacompensazione di una retetopografica liberache, in
analogiaalle poligonali, quandoil gradodi esuberanza delle misure limitato,pu
esseresoggettaa compensazioni empiriche.
Le intersezionivengonodenominate in avantiquandosi prevededi fare
intersezioni
stazionesui puntidi coordinate note,mentrevengonodenominate intersezioniinverse,
quandosi prevededifarestazione suipuntidi coordinateincognite.
299
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
Figura9.9- intersezione
semplicein avanti
A partiredallecoordinate
notedei puntiA e B, si calcolal'angolodi direzione
(AB).
( AB)- orrrorX-u:J o
Yu-Yo
L'angolodi direzione(AP) si pu ricavaredalla seguenterelazione,facilmente
verificabileosservando la Figura9.9:
( A P) = ( A B) - u "
Deltriangolo PABsononotiun lato(il latoAB) e i dueangoliadiacenti.
Applicando ilteoremadei senisi pudeterminare la lunghezzadel
latoAP:
AR
AP = -!!"- t;,rB
smy
E quindile coordinatedel punto P sarannodate da:
Xr=Xo+APsin(AP)
Yr=Yo+AProt(AP)
di direzione(BP)
calcolodell'angolo ( BP) = ( BA) +B
M
calcolodelladistanzaw B P= ,ira
siny
E quindile coordinatedel puntoP sarannodateda:
Xr=Xu+BPsin(BP)
Yr=Yu+BPcos(BP)
In questocaso (intersezione semplicein avanti)non esistonomisureesuberantie
quindiil doppiocalcolo(partendodal verticeA e dal verticeB) pu serviresolamente
per controllare
I'esattezzadeicalcoli.
300
-a
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIA
E CARTOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
Figura9.10- intersezione
multipla
in avanti
Partendodal puntoC avremo:
di direzione(BC)
calcolodell'angolo (BC)-orrrorX'-Xo
Y, -Yu
calcolodi e e = 4 0 0 e "-"( B P) + ( B C )
di direzione(CB)
calcolodell'angolo (Ca1=(BC)+n
calcolodell'angolo
di direzione1Cf; ( C P) = ( C B ) + 6
RP
calcolodelladistanzaCP (P - -::- sing
sirz
E quindile coordinate
del puntoP sarannodateda:
Xr=Xc+CPsin(CP)
Yr=Yr+CPcos(CP)
301
G. COMOGLIO Capitolo 9
E CARTOGRAFIA
TOPOGRAFIA R I L I E V OD I D E T T A G L I O
svoltoconfoglioExcel:
Esempionumerico
; d^rpt^t"C
dal punto A dal puntoB 1 , ^ ^ , X r - X- u- o
l(BC)=arctan""
Y'-Y"
(AB)=orrror*u-"o I =
Y n- Y n
( BA)=( AB)+n +oon" -( BP)+( BC)
le
( AP)=( AB)-a. (BP)=(BA)+p ) = ( B C) + r .
't 1( C
{ cBr
'A, R" Ap 1 = ( C B) + 6
4p = sinp BP- "" sina
smy siny
l 6 p= ! , i , e
i sln
Xr=Xo+AP sin(AP) Xr=Xu+BP sin(BP sin(cP)
lx,=xr+cP
Y , = Y o + A P c o s( A P) Yr=Yu+BPcos(BP) IYP=Yc+CPcos(cP).
i :
Xa Ya xb Yb Xc Yc
't8.15'1,21 6.263,14 36.230,12 11.424,27
5.212143 16.451
'16
(l |'R
72,4118 82,1264 83,6063
calcoli , ,'
Y = [gon] 45,4618
1= [rad] 0,714112284
s = [rad] 1,137441895
B = [rad] 1,290038475
= [rad] '1.313284689
Xb-Xa=[m] 12.938,78
Yb-Ya=[m] -10.188,02
(AB)= [rad] 2,237808157
. (AB)= [rad] 2,237808157
..i. (AB)= [son] 142,4633
AB = [m] 16.468,39
(AP)= [gon] 70,0515
(AP)= [rad] 1,100366263
AP = [m] 2 4 .16 0 , 10
XP = [m] 26.748,10
YP = [m] 27.402,20
(BA)= [son] 342,4633 i::]rrli:: l:.r.r\i.
' 'r'i
(BP)= [son] 424.5897 .
Bc = [m] 18.801,18
(CB)= [son] 282,2968
(CP)= [son] 365,9031
(cP) = [rad] 5.747592532
-
cP = [m] 18.579,67 : : : :ri' : \ . : ,)1' li . i : i r j : : , i i:-\.,l::i
:ii:::il
XP = [m] 26.747,97 r:rji:r!l..::.,:. i: :. :: :'S,::rl i lll- ,:'l'
YP = [m] 27.402,16 :.::I i ilil.:>ij.i:!]i,..i: i:" i.,i ii \ liriir
risultati
XP = [m] 26.748,05 i::i..,\il:i.i,i: r::
YP = [m] 27.402,19 i:::i -:l,ri *.1 i.lI ii.r :,.:
302
G. COMOGLIO Capitolo
9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA RILIEVO
DIDETTAGLIO
303
-1
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA RILIEVO
DI DETTAGLIO
Fig.9.12- orientamento
dellastazione
304
G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA DI DETTAGLIO
RILIEVO
305
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G. COMOGLIO Capitolo9
TOPOGRAFIAE CARTOGRAFIA RILIEVODI DETTAGLIO
X, = X, + di. senrg.sen(SP )
Y, =Y, + di'senq'cos(SP )
Zr=Zr+hs-hp+di'cosq
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