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I Cfr. C. KARAKASH, Les sentinelles du furur, in: EThR 7 (2001), pp. 61-83.
2 Cfr. w. BATRD, 111s tory of New Tesamenr Research, vol. 2: From Jonathan Ed-
wards to Rudolf Bultmann, Minneapolis, Fofiress Press, 2003. Per quanto riguar-
da E. Lohmeyer, la cui ricerca caratterizzata da una particolare comprensio-
ne filosofica dell'apocalittica, cft. A. KHN, Emst Lohmeyer und die Apokalyptik,
1. "Apocalittica" e oapocalittici,
3 L. Mor,lllr (a cura
di),lz Apocalssi gnostiche, Apocalss di Ad.amo, Pietro,
Giacomo, Paolo, Milano, Adelphi, [1987], 2005, p. xiv
a M. E. BoRrNG, Apocalisse, Torrno,
Claudiana, 2008, pp. 59-0. Loriginale
uscito negli USA nel 1989.
s B. CoRsANr, Inlro duzione aI Nuovo
Tstamento II,'Ionno, Claudiana, 1998,
p.34.
6 M. PEscE, Die Lebenspratis Jesu a"m Anfang seiner Theologie und der Theo-
loge seiner Jnger, in: ZNT 1l (2008), pp. 51-1.
PAOLO,TEOLOGO"APOCALITTICO,DELTEVANGELO'? 2ll
Sembra che si debba sempre ricominciare da capo. Che cos' l'apo-
calittica? Che cos' l'escatologia? evidente che si tralta di due ternini
diversi - creati appositamente dalla ricerca esegetica dell'Ottocento (per
quanto riguarda l'apocalittica) e dala riflessione dogmatica del Sette-
cento (per quanto riguarda l'escatologia) -, non escluso che tra que-
ste due terrninologie possono comunque esistere dei nessi sostanzialiT.
Con il termine ap ocalittica si rinrl,a in primis a un certo modo di pensa-
re, un modo di concepire il tempo e di riflettere sul senso della storia8.
Nella visione comune agli apocalittici, la
na,2006, p. 75.
10 Sul genere letterario apocalittico cfr. G. STRECKI.R, ,ifera turgeschichte des
Neuen Thstoments, Gottinga, Vandenhoeck & Ruprecht, 1992, pp. 258-263. Per
quanto riguarda la differenza tra forrnulc apocalittiche, tradizioni apocalitliche
e apocalissi in senzo ato, cfr. M. Worrr,x, ApokcLlyptik als Redeform im Neuen Th
sfar?enf, in: NTS 52 (2005), pp. 171-191.
11 R. Fennrs, ZApocalsse di Giovann tra esegesi e spiituat, in: A. GRETTI (a
AGAMBEN, Il tempo che test(1. Una commento alla lzttera ai Romani, orino, Bol-
lati Boringhieri, 2000.
2t2 ANDREAS KHN
senziale proprio tra apocalittica ed etica. Una parte del movimento apo-
calittico, gli zeloti, era impegnato politicamente, mentre nel caso degli
essen i dovremmo pensare a una configurazione piuttosto quietista. Al-
l'interno di questo schema, Ges di Nazareth e il suo movimento appa-
re come una specie di terza via, collocabile tra I'estremismo politico del
partito d'azione zelota da una parte e la produzione letteraria della co-
munit qumranica, all'interno della quale spicca la corrente teologica
molto colta dell'enochismo. Vicino alla comunit di Qumran andrebbe
collocata anche la predicazione messianica dell'eremita Giovanni Bat-
lista. Ges - cugino e probabilmente anche allievo del Battista -, abbi-
nando esorcismi, guagioni e miracoli al suo annuncio del Regno in pa-
rabole, ha proclamato una "grande rivoluzione escatologica" che aweb-
be portato a un oradicale mutamento anche nella sfera etica,, or.vero
che awebbe fatto awenire finalmente il miracolo pir grande: il nmira-
colo dell'amore,l3.
Nel suo studio infitolato Paul and Apocalyptic Theologt , L.E. Keckla
ha cercato di focalizzare il discorso sul problema della relazione tra Pao-
lo e l'apocalittica con l'aiuto di tre domande principali: che cosa carat-
Ierzza in fondo quella che si considera essere la teologia apocalittica?
che cosa si intende quando si parla di Paolo e della sua teologia? quale
rapporto storico-letterario esiste, in realt, fra la teologia di Paolo e la
leologia apocalittica? Keck vuoe dimostrare che l'apostolo non ha mai
prodotto (o riprodotto) una teologia apocalittica propria, anche se egli
condivide cerlamente con la teologia apocalittica classica non solo i tre
dualismi fondamentali (il dualismo cosmologico tra cielo e terra, il dua-
lismo temporale tra vecchio e nuovo mondo, il dualismo sociale tra giu-
sti e ingiusti), ma soprattutto il principio epistemologico della discon-
tinuit fa Dio e mondo. Questo principio della rottura risulta, comun-
que, soltanto come una delle componenti teologiche di base confluite in
quella che si potrebbe considerare la teologia di Paolo nel suo comples-
so. Vediamo alcune considerazioni di Keck pi da vicino:
15Rom.9-ll.
1 Rom. 8.
17 Rom. 4.
18 Krcr, op. cit., p.238.
19 P. Stccut, Figure supetumane e attesa messianica fra il II secolo a.C. e I se-
colo tl.C, in: A. GvtDA, M. VITELLT (a cura di), Ges e i messia di Israele. Il messia-
nismo giudaico e gli inizi della cistolagia, Tr:apani,Il pozzo di Giacobbe, 2006,
pp.57-79.
20 M.C. DE BIEI., P.tul, Theologian of God's Apocalypse, in: "Interpretation"
56 (2002), pp. 21-33.
2t4 ANDREAS KHN
vo di questo scenario con quello contenuto nel discorso apocalittico di Mt. 24,
cfi. LUCK-,NSMEYER, op. cir., pp. 181-18.
l-
Mi consoler a proposito
del brontolamento del popolo e del tumulto dei regni
allorch si associeranno,
perch so che tra poco
innalzerai i soprawissuti del tuo popolo
e il resto della tua eredit [...].
Con l'espressione del resto si rivela forse uno degli aspetti fonda-
mentali per questa teologia apocalittica: una piccola minoranza di dis-
senter si confronta con gli integrati d,ella rnaggioranza, della cultura di
massa42.
"LApocalisse - scrive U. Eco - I'ossessione del diss enter,l'in-
tegrazione la realt concreta di coloro che non dissentono. Limmagi-
ne dell'Apocalisse va rilevata dalla lettura dr testi sulla cultura di mas-
sa; l'immagine dell'integrazione emerge da1la lettura dei testi della cul-
tura di massar43.
Paolo, nel disegno della sua piccola icona apocalittica, non si dimo-
stra minimamente preoccupato per il destino di un intero popolo o de.-
la storia del mondo intero. Qui egli delinea il suo pensiero solo in ter-
mini per consolare rapidamente la comunit tessalonicese. In questa
prospettiva, Paolo risulta un dissenter apocalittico diretto, quasi, in due
sensi differenti. Egli non si oppone soltanto alla cultura pagana di mas-
sa dell'impero (gli idoli), ma si posiziona in maniera relativamente au-
tonoma anche all'interno delle tendenze pi estremiste e massicce del
dissenso religioso minoritario a lui culturalmente parlando pir vicino.
Anche se Paolo in I Tess. 5,5 chiama i credenti in Cristo figli della luce e
figli del giomo, egli non sta preparando la comunit tessalonicese a una
guerra apocalittica. Questo lo si sta facendo in altri ambienti a lui con-
temporanei.
Negli scritti della comunit a Qumran troviamo, ad esempio, accan-
to ai testi sacri e ai commentari biblici (quest'ultimi caratterizzati non
a caso da una particolare ermeneutica escatologica), anche produzio-
44
Sul carattere apocalittico della form ula essere conCisto vedi E. LoHMEYER,
tW XPITTAI, in. Festgabe fl A. Deissmann zum 60. Gebuftstag, Tubinga, Mohr
Siebeck, 1927, pp.218-257. Potremmo paragonare |'Apocalisse di GovannL co-
me una rielaborazione quasi cinematografica - in puro stile colossal - di questo
piccolo frammento per il grande scherrno. In questa direzione si muove N. MAR-
coNr., Le mille immagni dell'Apocalisse. Una introcluz.ione a,l linguaggio audiovisi-
yo dell'Apocalisse, Milano, Paoline, 2002.
as La comunit di Tessalonica, in effetti, non ha giocato un molo importan-
te nella storia dei primi tre secoli; riapparsa soltanto a par-tire dal w secolo, in
un contesto storico e politico ormai cambiato completamenLe.
l-
a6 Nella Regoln della Comunit, cT. lQS 3,20-25. La figura di Belial pre-
sente in maniera massiccia, apparendoci per una trentina di volte, nella Rego-
ln delkL guera.
a7 Cfr. la sezione Ap ocalypticism in H. K}ESrEI., Introduction
to the New Tes'
tament,vol.l'. History, Cukure anrl Religion of the Hellenistic Age, Berlino, W De
Gruyea 1987, pp. 230-234.
48 N.T. WRrcHr, thp ostolo Paolo,
Toino, Claudiana, 2008, p. 71.
PAOLO, TEOLOGO r DELLEVANGELO?
"A?OCALITTICo
ANDREAS KHN
a9
Cfr. il capitolo dedicato al termine paror{ia in: E. LoHMEYBR , Grunillagen
pauhnischer Theologie, Tbbinga, Mohr Siebeck, 1929, pp. 106-125.
PROTESTANTESIMO
RT\TSTA TRIMESTRAIE
PUBBLICATA DALLA FACOLTA VALDESE DI TEOLOGIA
o*bYo'oo
Paolo, una teologia in discussione
tl, ,li
4, Scritti in memoria di Bruno Corsani
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A cura di
CLAUDIANA