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p. 13 I. L'uomo e la natura
15 Scoperte e invenzioni
20 La diffusione delle invenzioni
Scoperte e invenzioni.
L'et paleolitica.
Il primo dei tre periodi si suddivide in Et della
pietra antica e Et della pietra nuova . Alla prima
appartengono i piu antichi resti dell'umanit. Si sono
Ascia paleolitica.
L'et neolitica.
Filatura e tessitura.
La ceramica.
L'arte di fabbricare il vasellame fu una delle mag-
giori conquiste dell'et della pietra nuova. Essa riposa
sulla scoperta delle peculiari qualit dell'argilla, che me-
scolata all'acqua pu essere plasmata e poi fatta seccare
per fabbricare vasi, brocche ed altri recipienti. Ma i vasi
di argilla secca possono di nuovo venir distrutti dall'ac-
qua. Se invece l'argilla riscaldata oltre una certa tem-
peratura, diviene dura e fragile, inattaccabile dall'acqua
e capace di resistere ad elevati gradi di calore. Ad una
temperatura ancora piu alta si verifica una specie di
vetrificazione, ma le fornaci primitive difficilmente riu-
scirono ad ottenere queste temperature. Le piu antiche
stoviglie mostrano chiaramente di essere state cotte a
fuoco libero. Sembra che le prime fornaci per vasellame
si siano sviluppate poco prima dell'invenzione della ruota
del pentolaio.
Non conosciamo esattamente come nacque quell'arte,
ma gli esemplari piu remoti hanno la forma di borse di
tela, di vasi di cuoio, di recipienti ricavati dalle zucche.
Sembra che quegli oggetti originali siano stati ricoperti
di uno strato di argilla per renderli piu impermeabili.
Questo procedimento, tra l'altro, permetteva di riscal-
36 ALL'ALBA DELLA STORIA
La metallurgia.
Alla fine dell'epoca preistorica due nuovi rami del-
l'industria mineraria divennero particolarmente impor-
tanti: l'estrazione di minerali e la metallurgia. Taluni
metalli presenti in natura erano gi ben conosciuti. Il
rame, l'oro, l'argento e il ferro meteorico si offrivano
all'uomo sotto forma di piccoli depositi nelle vicinanze
dei rispettivi minerali. Durante tutta l'et neolitica si
raccolsero minuscole pepite di quei metalli, usate per
collane o amuleti; quando si riusciva a tagliarli, levi-
garli e batterli, spesso se ne ricavavano ornamenti e nin-
noli. Ovviamente questo tipo di lavorazione di metalli
non pu dirsi ancora metallurgia, ma rappresenta piut-
tosto l'applicazione delle tecniche di lavorazione del le-
gno e della pietra a materiali le cui peculiari propriet
non erano state ancora scoperte.
La prima fase della vera metallurgia ebbe inizio
quando si osserv che quelle pietre lucenti avevano certe
misteriose caratteristiche - scaldate al fuoco, si lascia-
vano forgiare e lavorare facilmente, a temperature piu
LA METALLURGIA 41
elevate fondevano e si potevano colare in forme o stam-
pi, che poi venivano tolti quando l'oggetto si fosse raf-
freddato. Fu allora che nacque il fabbro, l'esperto arti-
giano che conosceva le misteriose propriet di quelle
pietre speciali e sapeva trasformarle in metallo durevole
e forgiarle in armi e utensili. Gli oggetti metallici comin-
ciarono ora ad assumere forme specifiche, anzich imitare
semplicemente gli strumenti di corno o di pietra, come
accadeva nei tempi precedenti.
A questo periodo seguf molto presto una seconda fase
caratterizzata da un'altra importante scoperta. Si osserv
che le pepite di metallo si trovavano generalmente vicino
a certe pietre colorate ben note, come la malachite, il
turchese e i lapislazzuli, che ora venivano usate, oltre
che come gioielli, anche per preparare gli smalti per le
ceramiche. Fu probabilmente un vasaio a scoprire che
quelle pietre, combuste ad alte temperature, lasciavano
un piccolo residuo di metallo fuso che, solidificandosi
per raffreddamento, formava una pepita simile a quelle
dei depositi naturali. Nel caso dei tre minerali ora ricor-
dati si avevano pepite di rame.
Cosf, rendendosi conto di questa essenziale relazione
esistente tra le lucenti pietre colorate e i metalli, il fab-
bro di quei tempi, pur non possedendo alcuna nozione
di chimica, aveva inconsciamente scoperto il rapporto tra
i metalli e i loro minerali. Noi oggi sappiamo natural-
mente che i minerali si riducono quando l'ossido di car-
bonio liberato dal carbon fossile durante la combustione
si combina con l'ossigeno del metallo, separandolo cosi
dal minerale. Questa reazione chimica, scoperta del tutto
accidentalmente ancor prima dell'inizio della storia, sta
alla base della metallurgia moderna. Essa rende l'uomo
indipendente dalla scarsit di depositi naturali di metalli
e pone nelle sue mani vaste riserve di minerali, vene su-
perficiali e giacimenti che nell'antichit erano assai ric-
chi, bench si siano per Io piu esauriti verso la fine del-
l'epoca imperiale romana. La scoperta avvenne prima
dell'inizio dei tempi storici, come dimostra il ritrova-
mento di crogiuoli per la fusione di metalli e di vari
strumenti metallici risalenti all'epoca preistorica.
42 ALL'ALBA DELLA STORIA
La ruota.
Le comunicazioni.
I primi architetti.
Acquedotti e canali.
Il vetro e i tessili.
Monete e comunicazioni.
I GRECI E I ROMANI
(600 a. C.-400 d. C.)
L'ingegneria greca.
L'ingegneria romana.
Le strade romane.
Le comunicazioni e l'Impero.
La costruzione di strade non fu tuttavia un'invenzione
romana. I Romani la adottarono perch avevano impa-
rato dalla storia quanto fosse importante un buon si-
stema di comunicazioni perch un forte potere centrale
fosse in grado di controllare la vita di un grande impero.
In realt essi avevano appreso molto dai Persiani e dagli
Egiziani, che nel periodo tolemaico imitarono su scala
ridotta il servizio postale persiano; e poi avevano visto
le strade costruite attorno a Cartagine e, piu vicino a
loro, nel territorio degli Etruschi. Anche le citt greche,
quando potevano permetterselo, avevano buone strade e
la maggior parte delle piu tarde citt ellenistiche erano
ben pavimentate.
Gi verso il 300 a. C. i Romani cominciarono a siste-
mare e a ricostruire la rete di piste esistente in Italia,
estendendola successivamente di mano in mano che pro-
cedevano nella loro conquista del mondo. Quando una
regione era soggiogata e pacificata, subito vi penetravano
le strade e la rendevano accessibile alle legioni romane in
qualsiasi stagione. Il commercio si sviluppava rapida-
mente, e questo conduceva di solito ad estendere il si-
stema di strade a distretti minerari ed altre zone d'im-
portanza industriale e commerciale. Vi era necessit di
strade anche perch il territorio italiano veniva coltivato
in misura sempre crescente, con conseguente rafforza-
mento della propriet privata, e le antiche piste mal de-
finite dovevano essere esattamente delimitate e protette
dall'usurpazione dei proprietari terrieri. L'introduzione
della malta di calce e piu tardi di calcestruzzo ridusse la
strada ad una stretta striscia di comunicazione che do-
veva poi rivelarsi la spina dorsale dell'Impero.
La rete stradale si svilupp da un nucleo di vie di
ghiaia e di terra che si irradiavano da Roma; il detto
LE COMUNICAZIONI E L'IMPERO 89
tutte le strade conducono a Roma aveva a quel tempo
un significato letterale. Il primo che fece costruire una
strada pavimentata fu il censore cieco Appio Claudio,
che sovrintendeva ai lavori pubblici della Repubblica ro-
mana: egli fece selciare la via Appia, un'antica pista, fino
a Capua (312 a. C.), e piu tardi il pavimento fu esteso a
tutta la via fino a Brindisi. La via Appia, cosi chiamata
dal nome del suo costruttore, fu la prima grande strada
romana ed aprf al commercio il ricco territorio della Cam-
pania. A poco a poco vennero lastricate tutte le strade
che partivano da Roma. Sotto l'Impero vi erano 290 000
km di strade lastricate, di cui 86 000 km di arterie prin-
cipali e il resto di vie di secondo e terzo ordine.
Dalla Britannia fino all'Eufrate il cittadino romano
poteva cosi viaggiare per piu di 4000 km su strade ec-
cellenti. Il viaggio era relativamente rapido, la velocit
media delle poste statali romane essendo di circa 8-10 km
all'ora e, in circostanze favorevoli, anche superiore. Ab-
biamo notizia di corrieri e di messaggeri speciali che ten-
nero una media da 10 fino a 16 km orari per parecchi
giorni consecutivi. Bench in confronto alla velocit dei
viaggi moderni questo possa sembrare un passo da lu-
maca, occorre considerare che mai fino ai tempi di Na-
poleone i viaggi furono rapidi come sotto l'Impero Ro-
mano.
Il servizio postale romano era una versione molto mi-
gliorata del piu antico sistema persiano. Ogni 16-20 km
il viaggiatore trovava una stazione di posta (mutationes)
dove poteva cambiare i cavalli. Ogni 50-85 km incon-
trava le piu vaste mansiones, dove poteva pernottare e
rifornirsi delle provviste necessarie: esse erano collocate
alle fermate piu importanti e nelle grandi citt. Origina-
riamente il servizio era riservato ai funzionari e agli im-
piegati statali, i quali ricevevano dall'imperatore un di-
ploma che li autorizzava a servirsi di queste facilita-
zioni, e talvolta anche al noleggio di mezzi di trasporto
e di corrieri. Ben presto si organizzarono associazioni che
funzionavano da agenzie di viaggio e dopo il n secolo
d. C. c'erano compagnie private che inoltravano anche
lettere e pacchi. Le stationes non si limitavano a rifornire
90 I GRECI E I ROMANI
Acquedotti e ponti.
Le macchine da guerra.
Alchimia e metallurgia.
La tecnica araba.
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La scienza medioevale.
L'ingegneria medioevale.
La produzione di energia.
Contadini medioevali
(da un'edizione delle Georgiche di Virgilio
pubblicata a Strasburgo nel 1502).
Bombarda.
Fucile a miccia.
La tecnica chimica.
Lo sviluppo nel campo meccanico e industriale fu ac-
compagnato da alcune importanti scoperte in quello della
chimica, strettamente connesse al perfezionamento degli
apparecchi di distillazione. I chimici antichi avevano
sempre raffreddato l'alambicco o la camera di condensa-
zione a forma di cuore che era situata nella parte supe-
riore del distillatore. A poco a poco si instaur tuttavia
la pratica di raffreddare solo il tubo, che dopo il XIV
secolo venne avvolto in una spira di condensazione da
cui deriva il moderno condensatore. Grazie a questo
perfezionamento divenne possibile ricuperare per con-
densazione quei liquidi e quelle sostanze che avevano un
punto di ebollizione molto basso.
142 TECNICA E TEOLOGIA
Apparecchio da distillazione
(met del secolo xvr).
La traversata dell'Oceano.
La carta e la stampa.
Leonardo, il pioniere.
La nave.
La meccanica e l'industria.
La metallurgia e la chimica.
Le nuove fabbriche.
La rivoluzione industriale.
La macchina a bilanciere.
La macchina di Newcomen.
A cavallo in asta
(stampa inglese del secolo xvm).
Ponti e canali.
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L'evoluzione dell'automobile.
La conquista dell'aria.
ACCIAIO ED ELETTRICIT
(1830-1930)
Le applicazioni dell'elettricit.
Radio e televisione.