You are on page 1of 40

110

100

90

80
In-Cylinder Pressure [bar]

70

60

50

40

30

20

10

0
300 320 340 360 380 400 420 440 460 480 500
Crankshaft Angle [°]

1
AGENDA

• Introduzione: descrizione del fenomeno


• Effetti misurabili
• Definizione degli indici
• Analisi statistica
• Azione di controllo
• Controllo predittivo
• Indici alternativi (scelta della soglia)
• Diagnosi con strumenti alternativi: accelerometri
• Altri possibili strumenti: ion current, microfoni

2
DETONAZIONE: descrizione fenomeno

La detonazione è una delle forme di combustione anomala che


maggiormente limitano le prestazioni (potenze e consumi) di un motore
ad accensione comandata.

La detonazione è direttamente legata a:

-Caratteristiche del combustibile (velocità laminare


di combustione, ritardo all’accensione)
-Parametri di progetto e di funzionamento del
motore

3
DETONAZIONE: descrizione fenomeno
Velocità laminare del fronte di fiamma
Il valore è determinato dalla rapidità con cui avvengono i fenomeni di trasporto di
massa ed energia nella zona del fronte di fiamma e dalla velocità con cui
procedono le reazioni chimiche
Limiti di infiammabilità

Relazione di Metghalchi e Keck


 
P T 
cl  cl 0     
 P0   T0 
4
DETONAZIONE: descrizione fenomeno
AUTOACCENSIONE
L’avvio della combustione avviene senza l’intervento di una sorgente esterna:
è il risultato finale di reazioni di prefiamma, le quali liberando calore e fornendo
una serie di prodotti instabili di parziale ossidazione portano all’avvio del
processo di combustione.

TEMPO DI AUTOACCENSIONE (INDUZIONE)


Intervallo di tempo che intercorre tra il momento in cui una miscela (di data
composizione) di combustibile e comburente è portata in fissate condizioni di
pressione e temperatura e l’istante in cui la combustione si avvia in maniera
apprezzabile.

 Ea 
 n  RT 
 a  Ap e

5
DETONAZIONE: descrizione fenomeno

6
DETONAZIONE: descrizione fenomeno
Il fenomeno è quasi sempre legato al raggiungimento delle condizioni di
autoaccensione degli end-gas prima che vengano raggiunti dal fronte di
fiamma. In alcuni casi (pre-accensione, con conseguente possibile
superknock o megaknock) l’autoaccensione parte prima della partenza
del fronte di fiamma.

7
DETONAZIONE: descrizione fenomeno
L’effetto è un brusco incremento di pressione localizzato nei punti in cui
l’energia viene liberata in maniera repentina, con conseguente
propagazione agli altri punti della camera. Localmente le pressioni
possono diventare molto grandi (dove i volumi sono piccoli) e lo scambio
a parete è molto accelerato (incremento di coefficiente di convezione)

8
DETONAZIONE: descrizione fenomeno

Influenza dei parametri di progetto e di funzionamento del motore

9
9
DETONAZIONE: descrizione fenomeno

Influenza dei parametri di progetto e di funzionamento del motore

10
10
DETONAZIONE: effetti
Stress termici
Il danno da detonazione per eccellenza è la fusione del
cielo del pistone (non molto comune), ma vi sono altri
effetti meno vistosi, legati alla stessa causa:
• Erosione del cielo del pistone e delle sedi delle fasce
• Grippaggio delle fasce
• Grippaggio del pistone
• Stress meccanici
Le pressioni possono diventare
molto elevate in corrispondenza
di zone della camera caratterizzate
da piccoli meati: questo può portare
a rottura degli spigoli (fresature
valvole) rottura o deformazione
plastica delle fasce

11
VALUTAZIONE INDICI PER LA
DETERMINAZIONE DELLA DETONAZIONE
SULLA BASE DEL SEGNALE DI PRESSIONE
NEL CILINDRO
110 110

100 100

90 90

80 80
In-Cylinder Pressure [bar]

In-Cylinder Pressure [bar]


70 70

60 60

50 50

40 40

30 30

20 20

10 10

0 0
0 100 200 300 400 500 600 700 300 320 340 360 380 400 420 440 460 480 500
Crankshaft Angle [°] Crankshaft Angle [°]

12
12
Strategia di diagnosi: la firma della detonazione
Il brusco rilascio di energia fa incrementare rapidamente la pressione: è
come se l’energia venisse liberata a volume costante, perché il rilascio
di calore, ovvero l’incremento di pressione, avviene a velocità
estremamente elevata, maggiore di quella di propagazione della
pressione in camera (velocità del suono). Normalmente il fronte di
fiamma turbolento (che regola la velocità di rilascio dell’energia) si
muove a qualche decina di metri al secondo, in questo caso è come se
venisse accelerato di due ordini di grandezza.
Questo significa che, contrariamente al caso di una normale
combustione con propagazione del fronte di fiamma, in presenza di
detonazione la pressione in camera di combustione non è omogenea,
ed avrà luogo un fenomeno di propagazione di fronti d’onda in camera.

13
Strategia di diagnosi: la firma della detonazione
La propagazione dei fronti d’onda eccita le frequenze di risonanza della
camera di combustione: i modi di vibrare possono essere radiali o
circonferenziali (quelli assiali sono trascurabili, data la forma
schiacciata della camera di combustione in prossimità del TDC, dove si
presenta la detonazione).

Le frequenze di risonanza fm,n variano al variare del modo radiale (m) e


circonferenziale (n) preso in considerazione.

14
Valutazione delle frequenze proprie del cilindro

X1,0=1.84 X2,0=3.05 X3,0=4.20 X4,0=5.32

X0,1=3.85 X1,1=5.33

15
Esempio: applicazione a motore FIRE 1.2 (D=70.8mm)

f1,0=8.3 kHz f2,0=13.9 kHz f3,0=19.1 kHz f4,0=24.2 kHz

f0,1=17.4 kHz f1,1=24.3 kHz

16
Attenzione: l’effetto rilevato dipende dalla
posizione del sensore: ad esempio, il centro
della camera (sensore integrato in candela) è
un nodo per il primo modo di vibrare!
X1,0=1.84
100 0.035
Sensor 1 (side) Sensor 1 (side)
90 Sensor 2 (Sprak Plug) Sensor 2 (Sprak Plug)
0.03
80

0.025
70
Cylinder pressure [bar]

Amplitude [bar]
60
0.02

50
0.015
40

30 0.01

20
0.005
10

0 0
300 350 400 450 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4
Crankshaft Angle [°] Frequency [Hz] 4
x 10

17
Strategia di diagnosi: la firma della detonazione
Spettro del segnale di pressione al variare di SA
Analisi FFT (prove a 1200 rpm)
0.012
Anticipo: 15°
Anticipo: 13°
Anticipo: 11°
0.01 Anticipo: 09°

0.008
Amplitude

0.006

0.004

0.002

0
5 10 15 20 25 30
Frequenze [kHz]

18
Strategia di diagnosi: la firma della detonazione
Segnale di pressione filtrato
Segnali filtrati (prove a 1200 rpm)
0.1
Anticipo: 15°
Anticipo: 13°
Anticipo: 11°
Anticipo: 09°
0.05
Segnale di pressione [V]

-0.05

-0.1

-0.15
0 10 20 30 40 50 60
Posizione [°]

19
Strategia di diagnosi: algoritmo
Segnale proveniente dal sensore Segnali naturali (prove a 1200 rpm)
0.2
6

0.15
5

0.1

Segnale di pressione [V]


Segnale di pressione [V]
Filtraggio del segnale 4
0.05

0
3

-0.05

Scelta della finestra 2

-0.1

1
-0.15

-0.2
0
Costruzione dell’indice -180 -150 -120 -90 -60 -30 0 30
Posizione [°]
60 90 120 150 180

20
Strategia di diagnosi: definizione indici

θ sup
1  dp f 
MSV KImsv =
N
p f
2
FST KIfst = max  
θ=θinf  d 
(Mean Square Value) (FirST derivative)

 d3 p f 
KImapo = max  p f  KIthd = max 
MAPO THD  d 
 
(Maximum Amplitude Pressure Oscillations) (THirD derivative)

θ sup

STEP KIstep = 
θ=θinf
p step SDBP KIsdbp = max(
p +f1
) max(
p +) max(
f2 p ) f3

(Sum of STEP values) (Sum of Divided Band Pass filters)

θ sup dp  dQ 
ID KIid =  dθ MAHRO KImahro = max  
θinf dθ  dθ 
(Integer-Derivative) (Maximum Amplitude Heat Release Oscillations)

21
Strategia di diagnosi: cronologia indici
Indice ID Indice MAPO
200 3.5
Anticipo: 15° Anticipo: 15°
Anticipo: 13° 3 Anticipo: 13°
150 Anticipo: 11° Anticipo: 11°
2.5

Indice MAPO
Anticipo: 09° Anticipo: 09°
Indice ID

2
100
1.5

1
50
0.5

0 0
0 20 40 60 80 100 0 20 40 60 80 100
Prova [#] Prova [#]

Indice THD Indice SDBP


5 2
Anticipo: 15° Anticipo: 15°
Anticipo: 13° Anticipo: 13°
4
Anticipo: 11° 1.5 Anticipo: 11°
Anticipo: 09° Indice SDBP Anticipo: 09°
Indice THD

3
1
2

0.5
1

0 0
0 20 40 60 80 100 0 20 40 60 80 100
Prova [#] Prova [#]

22
Strategia di diagnosi: correlazione indici
Confronto ID-MAPO Confronto ID-THD Confronto ID-SDBP
4.5 8 2.5
9°-10° 9°-10° 9°-10°
11°-12° 11°-12° 11°-12°
4 13°-14° 7 13°-14° 13°-14°
15°-16° 15°-16° 15°-16°
2
3.5
6

3
5
1.5
Indice MAPO

Indice SDBP
Indice THD
2.5
4
2
1
3
1.5

2
1
0.5

0.5 1

0 0 0
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200
Indice ID Indice ID Indice ID

r = 0.976 r = 0.949 r = 0.975

23
Controllo knock
Indici come il MAPO possono essere impiegati per il
controllo in feedback dell’anticipo. Il fenomeno però non è
sistematico: il controllo non può essere fatto ciclo-ciclo,
altrimenti risulta oscillante.
Questo tipo di controllo potrebbe non essere efficiente:
l’ideale sarebbe stabilizzare l’anticipo a valori di
detonazione incipiente.
Bisogna tradurre un valore ciclico disperso
statisticamente in un indice utilizzabile a fini di controllo.

24
Strategia di diagnosi: mean o std?
Mean ID Mean MAPO
5 0.1

4 0.08

Indice MAPO
Indice ID 3 0.06

2 0.04

1 0.02

0 0
10 12 14 16 10 12 14 16
Anticipo [°] Anticipo [°]

Mean THD Mean SDBP


0.12 0.06

0.1 0.05

Indice SDBP
0.08 0.04
Indice THD

0.06 0.03

0.04 0.02

0.02 0.01

0 0
10 12 14 16 10 12 14 16
Anticipo [°] Anticipo [°]

25
Strategia di diagnosi: mean o std?
Std ID Std MAPO
3 0.07

2.5 0.06

0.05

Indice MAPO
2
Indice ID 0.04
1.5
0.03
1
0.02
0.5 0.01

0 0
10 12 14 16 10 12 14 16
Anticipo [°] Anticipo [°]

Std THD Std SDBP


0.035
0.08 0.03

0.025

Indice SDBP
0.06
Indice THD

0.02
0.04 0.015

0.01
0.02
0.005

0 0
10 12 14 16 10 12 14 16
Anticipo [°] Anticipo [°]

26
Strategia di diagnosi: meglio analizzare
l’evoluzione delle distribuzioni!
7
cyl1 Possibile strategia di
6
cyl2
cyl3
diagnosi: monitorare una
5
cyl4
cyl5
fissata percentuale di cicli (ad
cyl6
cyl7
es: 95%), imponendo che
l’indice non superi valore di
MAPO [bar]

4 cyl8
cyl9

3
cyl10 soglia. Si tollera che una
cyl11
cyl12 certa percentuale di cicli sia
2 percentile (95%)
MAPO threshold sopra soglia.
1

0
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Percentage of engine cycles

27
Prove sperimentali

Per le esercitazioni vengono forniti dei dati sperimentali relativi


ad un motore FIRE 1200 montato al banco.

Condizioni di funzionamento:

 Velocità di rotazione: 1200 rpm circa


 Posizione farfalla: aperta al 100%
 Anticipo di accensione: variabile da 9° a 16°

Università degli studi di 28/35


Bologna - Facoltà di
28
Ingegneria
Dati sperimentali

Per le esercitazioni vengono forniti dei dati sperimentali relativi


ad un motore FIRE 1200 montato al banco.

Segnali acquisiti (frequenza: 100 kHz):

 Sensore ruota fonica.


 Sensore di riferimento giro.
 Segnale di pressione interna al cilindro (gain = 10 bar/V).

Università degli studi di 29/35


Bologna - Facoltà di
29
Ingegneria
Dati sperimentali

Università degli studi di Bologna - 30/35


Facoltà di Ingegneria
30
Calcolo della velocità di rotazione

Analizzando il segnale riferimento giro è possibile stimare la velocità di rotazione media del
motore durante la prova.

Detto n il numero di campioni medio che intercorre fra due passaggi per lo zero del segnale,
la velocità di rotazione N [rpm] è data dalla formula:

60 60
N 
T n
fc

Università degli studi di Bologna - 31/35


Facoltà di Ingegneria
31
Filtraggio del segnale di pressione

Per evidenziare le vibrazioni caratteristiche del fenomeno della detonazione è opportuno


filtrare il segnale di pressione.

Scegliamo un Filtro di Butterworth passa-alto del IV° ordine con frequenza di taglio pari a 5
kHz (che corrisponde ad una frequenza normalizzata pari a 0.1).

Università degli studi di 32/35


Bologna - Facoltà di
32
Ingegneria
Filtraggio del segnale di pressione

Università degli studi di 33/35


Bologna - Facoltà di
33
Ingegneria
Scelta della finestra di osservazione

Le vibrazioni dovute alla detonazione sono presenti solamente all’inizio della fase di
espansione.

Scegliamo dunque di prendere come riferimento una finestra di osservazione che parta dal
PMS relativo alla fase di espansione e che finisca 60° dopo.

Università degli studi di Bologna - 34/35


Facoltà di Ingegneria
34
Scelta della finestra di osservazione

90° 90°

0° 60° 0° 60°

Università degli studi di Bologna - 35/35


Facoltà di Ingegneria
35
Indici di detonazione

Dopo aver filtrato il segnale ed aver isolato le finestre di osservazione, occorre definire degli
indici di detonazione.

Tali indici sono sensibili alle oscillazioni del segnale di pressione, e risulteranno quindi più
elevati tanto maggiore è l’intensità del fenomeno detonante.

Università degli studi di Bologna - 36/35


Facoltà di Ingegneria
36
Indici di detonazione

sup
p f
ID
(Integer Derivative)
K ID  
   

inf

MAPO
(Maximum Amplitude Pressure oscillations)
K MAPO  max p f  

THD
 d3pf 
KTHD  max  
(THird Derivative)  d 3 
 

Università degli studi di Bologna - 37/35


Facoltà di Ingegneria
37
Correlazione statistica

Risulta infine interessante studiare la correlazione statistica fra i vari indici.

L’indice di correlazione statistico fra due serie di valori xi e yi è definito come:

 x i  x    yi  y 
r i 1
n

  xi  x    yi  y 
2 2

i 1

Università degli studi di Bologna - 38/35


Facoltà di Ingegneria
38
Correlazione statistica

Università degli studi di Bologna - 39/35


Facoltà di Ingegneria
39
Procedura operativa da implementare nel codice

1. Predisporre un ciclo for (contatore “aa”) per il caricamento dei vari files (ad esempio usare “uigetfile”)
2. Caricare il file, convertire in bar e filtrare il segnale di pressione (filtro butterworth passa-alto)
3. Individuare gli indici corrispondenti al passaggio in discesa per una soglia (0.5) del segnale di riferimento
giro (“zeri_giro=find(…)”)
4. Individuare il numero di campioni che mediamente corrispondono a un giro (“campioni_giro =
mean(diff(zeri_giro))”)
5. Individuare gli indici di inizio finestra (“round(zeri_giro(2:end-1)-campioni_giro*90/360)”)
6. Isolare, tra i campioni di cui sopra, solo quelli che corrispondono al PMS di fine compressione (uno sì e
uno no), sulla base del valore assunto dal segnale di pressione (in [bar]) non filtrato (“sstart=…”)
7. Implementare un ciclo for (contatore “ii”) per tutti i campioni individuati al punto 6. all’interno del quale
ritagliare il segnale di pressione filtrato e calcolare, sulla base di tale segnale, i 3 indici di knock richiesti,
per ogni combustione (generando 3 vettori di indici di knock, nei quali vengano raccolti i valori degli
indici relativi a TUTTE le prove)
• K_ID (nn) = sum(abs(diff(press_filt(sstart(ii):sstart(ii)+campioni_giro/6))));
• K_MAPO (nn) = max(abs(press_filt(…)));
• K_THD (nn) = max(abs(diff(press_filt_wind(…),3)));
• nn=nn+1; Università degli studi di Bologna - 40/35
Facoltà di Ingegneria
8. All’uscita dell’ultimo “end” effettuare l’analisi di correlazione (tra gli indici relativi a TUTTE le prove)
40

You might also like