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Dott. Geol.

Marco Catalano
GEOFISICA - GEOTECNICA
IDROGEOLOGIA - GEOLOGIA AMBIENTALE
Ordine dei Geologi della Campania
Iscr. Albo N. 2359

COMUNE DI PONZA (LT)

PROSPEZIONE GEOELETTRICA
PER LA RICERCA DI UNA PRESUNTA CAVITÀ

COMMITTENTE ARCHITETTO
ANGELO SPINOSA

Studio Geologico – Dott. Geol. Marco Catalano Viale Mazzini, 83 – 80045 Pompei (NA) Tel./fax: 081 8567066 Cell.: 349 1576598 E.mail: geo_catalano@yahoo.it 1
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INDICE

1 - PREMESSA 3
2 - I METODI GEOELETTRICI 4
3 - PROPRIETÀ ELETTRICHE DI ROCCE E SEDIMENTI 6
4 - STENDIMENTO WENNER 7
5 - STENDIMENTO SCHLUMBERGER 9
6 - INDAGINE EFFETTUATA 11
7 - INTERPRETAZIONI E CONCLUSIONI 13

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1 - PREMESSA

Su incarico e per conto dell’Architetto Angelo Spinosa è stata eseguita una prospezione
geoelettrica con misure multielettrodo di resistività nell’ambito del progetto di ricostruzione di
un fabbricato ad uso residenziale nel Comune di Ponza (LT) alla Via Corridoio (Fig. 1; Fig. 2;
Fig.14).
Tale indagine geoelettrica è stata effettuata al fine di determinare le caratteristiche elettriche
dei litotipi presenti in area progettuale e, conseguentemente, individuare presunte cavità nel
sottosuolo.

Elettrodo
47

Elettrodo
46
Elettrodo
45

Fig. 1 – Stendimento multielettrodico in Fig. 2 – Elettrodi 45, 46 e 47 in corrispondenza


configurazione di acquisizione Wenner- della facciata esterna dell’edificio interessato dai
Schlumberger effettuato in Via Corridoio. 64 lavori di ricostruzione.
elettrodi di misura, spaziatura 1.2m. Lunghezza
stendimento 75.6m.

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2 - I METODI GEOELETTRICI

I metodi geoelettrici consistono nella determinazione sperimentale dei valori di resistività


elettrica che caratterizzano il sottosuolo. Mediante l’utilizzo di appropriate strumentazioni si
immette corrente elettrica nel terreno e si esegue una successione di misure in superficie con una
serie di elettrodi opportunamente posizionati e infissi nel terreno.
L’apparecchiatura per la misura della resistività è formata schematicamente da:
• Un sistema per l’immissione di corrente nel terreno (batteria o generatore di
corrente);
• Una serie di elettrodi (minimo quattro: A e B elettrodi di corrente, M e N elettrodi di
potenziale) (Fig. 3);
• Strumenti per la misura dell’intensità di corrente immessa nel terreno mediante gli
elettrodi A e B e della differenza di potenziale tra i due elettrodi M e N.

Fig. 3 – Linee di corrente e superfici equipotenziali per una coppia di elettrodi A e B in un semispazio
omogeneo.

Per la maggior parte degli impieghi vengono utilizzate apparecchiature a corrente alternata a
bassa frequenza (60-120Hz): ciò elimina la necessità di impiegare elettrodi non polarizzabili o di
misurare o annullare i potenziali spontanei. La resistività è alquanto più bassa di quella misurata
con l’impiego di corrente continua.
Gli elettrodi sono usualmente dei picchetti di bronzo, rame o acciaio inox di lunghezza da 45-
50cm, con collegamenti a mezzo di spinotti. Gli elettrodi vengono conficcati nel terreno in modo
da produrre un buon contatto. In caso di suoli secchi o a granulometria grossolane, si può migliorare
il contatto con l’uso di soluzioni saline versate o semplicemente acqua attorno agli elettrodi. Nel
caso di pavimentazioni stradali si possono utilizzare speciali elettrodi costituiti da piastre in acciaio
inox poggiate sul pavimento; il contatto elettrodo-pavimentazione è assicurato dall’utilizzo di
soluzioni saline(Fig. 4).

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Fig. 4 – Elettrodi speciali in


acciaio inox utilizzati per
l’indagine geoelettrica
effettuata.

Occorre aver cura di non dare corrente agli elettrodi quando sono ancora maneggiati dagli
operatori, poiché in caso di alti potenziali c’è rischio di elettrocuzioni potenzialmente letali.
I dati dei rilievi geoelettrici sono usualmente presentati in forma di valori di resistività
apparente: questa è definita come la resistività di un semispazio elettricamente omogeneo ed
isotropo che presenti gli stessi rapporti misurati tra la corrente applicata e la differenza di potenziale
per una data disposizione e spaziatura degli elettrodi.
Un’equazione che dia la resistività apparente in funzione di corrente applicata, distribuzione
del potenziale e disposizione degli elettrodi può essere sviluppata attraverso l’esame della
distribuzione di potenziale dovuta ad un singolo elettrodo di corrente; da questa, per
sovrapposizione, può essere ricostruito l’effetto di una coppia di elettrodi o di ogni altra
combinazione.
Si consideri un elettrodo puntiforme in un mezzo semi-infinito elettricamente omogeneo, che
rappresenta un ipotetico terreno omogeneo: se questo porta corrente, il potenziale in ogni punto del
mezzo o sulla superficie limite del semispazio è dato da:
I
U =ρ (1)
2πr
Dove
U = potenziale in Volt;

ρ = resistività del mezzo in Ohm·m;


r = distanza dall’elettrodo in m;
I = intensità di corrente immessa in Ampere.

Per una coppia di elettrodi, con corrente I nell’elettrodo A e corrente –I nell’elettrodo B, il


potenziale in un punto è dato da dalla somma algebrica dei singoli contributi:
U =ρ I I ρI ⎡ 1 1 ⎤
−ρ = ⎢ − ⎥ (2)
2πrA 2πrB 2π r⎣ A rB ⎦

Dove rA e rB sono le distanze del punto dagli elettrodi A e B.


In aggiunta agli elettrodi di corrente, la Fig. 3 mostra una coppia di elettrodi M e N, tra i quali
viene misurata la differenza di potenziale V. Seguendo l’equazione (2), la differenza di
potenziale risulta così definita:
ρI ⎡ 1 1 1 1 ⎤
V = U −U = − + − (3)
M N
2π AM BM BN AN
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Dove UM e UN sono i potenziali in M e N; AM, BM, BN e AN sono le distanze effettive tra gli
elettrodi. La quantità tra parentesi quadra, funzione della spaziatura tra gli elettrodi, può essere
indicata con la notazione 1/K, il che permette di riscrivere l’equazione come:
ρI 1
V = (4)
2π K
E risolvendo per la resistività:

V
ρ = 2πK I (5)

La resistività del mezzo può quindi essere ricavata dai valori misurati di V, I e dal fattore
geometrico K, funzione unicamente della disposizione elettrodica. Nelle misure reali sul terreno, la
notazione ρ relativa ad un mezzo fittizio è sostituita da ρa o resistività apparente. Il
rilevamento geoelettrico consiste nell’uso dei valori di resistività apparente derivati da misure di
campo in vari punti e con diverse configurazioni per stimare la vera resistività dei diversi strati e
ricostruire spazialmente i loro limiti al di sotto della superficie topografica.
Una configurazione di elettrodi con spaziatura costante viene utilizzata per riconoscere
variazioni laterali di resistività apparente che possono riflettere variazioni litologiche. Per indagare
sui cambiamenti in profondità, si aumenta la spaziatura degli elettrodi.

3 - PROPRIETÀ ELETTRICHE DI ROCCE E SEDIMENTI

La maggior parte delle rocce presenta caratteri di conducibilità di tipo elettrolitico dato che,
con le eccezioni di alcuni minerali metallici, quasi tutti i minerali sono isolanti. La conducibilità
è dovuta quindi essenzialmente all’acqua interstiziale ed è in larga misura funzione della
porosità, del contenuto d’acqua e della quantità di sali disciolti nell’acqua. La presenza di fluidi nel
sottosuolo fa si che rocce e terreni, attraversati dalla corrente, si comportino relativamente come
dei buoni conduttori di elettricità; al contrario le strutture con scarso contenuto di fluidi come rocce
asciutte non fratturate e cavità naturali o di natura antropica si comportano come dei cattivi
conduttori di calore, se non addirittura come degli isolanti.
Pertanto le geometrie sepolte rispondono al flusso di corrente artificiale, immessa con diverse
modalità, in funzione del parametro fisico che regola tale comportamento: la resistività elettrica ρ
(Ohm·m).
La resistività è pertanto una proprietà assai variabile, anche all’interno della stessa
formazione: ciò è particolarmente vero per i materiali poco consolidati prossimi alla superficie,
come detriti e regolite.
Nelle tabelle 1 e 2 sono forniti alcuni valori indicativi della resistività di rocce e sedimenti,
valori che vanno utilizzati con le limitazioni suddette.
La Tab. 1 mostra gli intervalli di resistività per alcuni litotipi, e, come si può osservare,
spesso questi valori si sovrappongono e ciò rende problematica la fase di identificazione della
roccia. La Tab. 2 associa gli intervalli di resistività (ρ) a quelli di porosità (φ).

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Tab. 1 – Valori indicativi di resistività (Ohm·m) di alcuni Tab. 2 – Valori indicativi di


litotipi. resistività (Ohm·m) e di
porosità (%) di alcuni litotipi.

4 - STENDIMENTO WENNER
Il metodo Wenner è di tipo simmetrico con uguale spaziatura a tra gli elettrodi di corrente I
(Ampere) indicati con le sigle A e B e due elettrodi di potenziale V (Volt) indicati con le sigle M e
N (Fig. 5.a). Per i SEV (Sondaggi Elettrici Verticali con metodi quadripolari) l’intero
allineamento viene allargato aumentando a di un valore congruo con la profondità da investigare
(Fig. 5.b). In particolare, per i SEV non molto profondi, può essere adottato lo schema di misure
riportato in Tab. 3.
Per i SEO (Sondaggi Elettrici Orizzontali) l’intero allineamento viene traslato su stesso per
rilevare eventuali variazioni laterali di resistività elettrica (Fig. 5.c).
Nella configurazione di Wenner il fattore geometrico è dato da:
K = 2πa (6)

Per ogni spaziatura elettrodica vengono misurati i valori di potenziale V (Volt) agli elettrodi
M e N e, contemporaneamente, vengono misurati i valori di intensità di corrente I (Ampere)
immessa nel terreno per mezzo degli elettrodi A e B.
Il potenziale elettrico V e la corrente I misurati permettono di calcolare i valori di resistività
apparente ρa del terreno applicando la seguente formula:
V
aρ = 2πa (7)
I

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Fig. 5 – Stendimento Wenner: a) schema di disposizione degli elettrodi; b) progressivo allargamento della
distanza elettrodica a per l’esecuzione dei sondaggi elettrici verticali (SEV); c) progressiva traslazione dello
stendimento elettrodico per un Sondaggio Elettrico Orizzontale (SEO).

LETTURA (n°) SPAZIATURA a TRA GLI ELETTRODI (m)


1 0.6
2 1.0
3 2.0
4 3.0
5 4.0
6 6.0
7 8.0
8 10.0
9 12.0
10 14.0
Tab. 3 – Schema di misure per l’esecuzione di sondaggi elettrici verticali col metodo Wenner per una
profondità di investigazione di circa 7-8m.
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5 - STENDIMENTO SCHLUMBERGER

Il metodo usa una coppia di elettrodi di potenziale MN tra loro molto vicini e una coppia di
elettrodi di corrente AB posti a distanza maggiore (Fig. 6.a). Lo stendimento può essere simmetrico
o asimmetrico. Per la distanza elettrodica MN che tende a zero. La quantità V/2b si avvicina al
valore di gradiente di potenziale nel punto mediano dello stendimento.

Fig. 6 – Stendimento Schlumberger: a) schema di disposizione degli elettrodi; b) stendimenti successivi per
l’esecuzione dei sondaggi elettrici verticali (SEV) e relativo grafico distanza-resistività apparente; c)
Sondaggio Elettrico Orizzontale (SEO) con stendimento asimmetrico e progressivo spostamento degli
elettrodi di misura; d) SEO con stendimento simmetrico e spostamento di tutto lo stendimento con distanze
fisse.

Nei Sondaggi Elettrici Verticali (SEV) la spaziatura AB viene progressivamente aumentata


mantenendo costante quella tra gli elettrodi MN. Al crescere delle spaziature AB risulta
necessario, ad un certo punto, incrementare la distanza MN per avere una differenza di potenziale
misurabile.
Ogni volta che si aumenta MN si deve ridurre AB per avere una parziale sovrapposizione di
dati.
Una sequenza di spaziature utilizzabile come schema di misure è dato in Tab. 4.

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Tab. 4 – Schema di misure per l’esecuzione di sondaggi elettrici verticali col metodo Schlumberger.

Nei SEO (Sondaggi Elettrici Orizzontali) lo stendimento Schlumberger può essere usato in
maniere differenti. Un primo metodo consiste nell’usare una spaziatura larga per AB e muovere
MN lateralmente tra di essi (Fig. 6.c). La sola limitazione è che gli elettrodi MN non devono
avvicinarsi agli elettrodi A o B a una distanza inferiore a 4MN. Un secondo metodo consiste nel
muovere lateralmente l’intero stendimento mantenendo una geometria costante (Fig. 6.d).
Per stendimenti simmetrici la resistività apparente è data da:
∆V
ρa = K (8)
I

Dove

π(a 2 −b 2 )
K= (9)
2b

Dato che b (MN/2) è molto piccolo la precedente espressione (9) viene semplificata con la
seguente:
πa 2
K= (10)
2b

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Per stendimenti asimmetrici il coefficiente K nella (8) sarà:


K= (11)
⎛ 1 1 ⎞ ⎛ 1 1 ⎞
⎜ − ⎟ −⎜ − ⎟
⎝ a − x −b a + x +b ⎠ ⎝ a − x +b a + x −b ⎠

Dove a, b, x sono definiti nella Fig. 6.

6 - INDAGINE EFFETTUATA

In data 26/01/2008 è stata eseguita una prospezione geoelettrica con misure multielettrodo di
resistività, al fine di determinare le caratteristiche elettriche dei litotipi presenti in area
progettuale e di ricercare e individuare presunte cavità nel sottosuolo.
In particolare, l’indagine geoelettrica è stata effettuata con una acquisizione multielettrodo in
configurazione Wenner-Schlumberger64 con un totale di 1765 misure.
La fase di acquisizione è stata preceduta dalla verifica dell’assenza di resistenze di contatto,
ovvero quel valore di resistenza proprio non del mezzo da investigare ma dell’interferenza elettrica
data da uno scadente contatto elettrodo-terreno. Dopo aver verificato il buon contatto elettrico tra
gli elettrodi e il mezzo da investigare (pavimentazione) si è proceduto alla fase di acquisizione.
Per l’indagine sono stati utilizzati 64 elettrodi in acciaio inox (Fig. 4) con spaziatura di 1.2m
per un totale di 75.6m di stendimento multielettrodico. La lunghezza di tale stendimento è stata
sufficiente a determinare l’elettrostratigrafia del terreno fino alla profondità di 14m dal p.c.
L’indagine è stata effettuata con GEORESISTIVIMETRO MAE A3000E (Fig. 7),
acquisitore digitale modulare per prospezione geoelettrica multielettrodo. Il Georesistivimetro è
dotato di un sistema di gestione automatica degli elettrodi, in grado cioè di commutare gli
elettrodi disposti lungo la sezione da investigare in elettrodi di immissione di corrente (punti di
energizzazione del terreno) e in elettrodi di misura del potenziale elettrico con tutte le possibili
combinazioni quadripolari (in questo caso tutte le combinazioni quadripolari di Wenner e di
Schlumberger per un totale di 1765 misure).

Fig. 7 – Georesistivimetro MAE A3000E.


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Il georesistivimetro della MAE A3000E è uno strumento compatto e versatile e viene utilizzato
per indagini geoelettriche dettagliate con molteplici possibilità di impiego:
• Misure multielettrodo per tomografie 2D e 3D di resistività elettrica, con configurazioni
di acquisizione di tipo Dipolo-dipolo/Wenner/Wenner–Schlumberger, per ricerche di cavità
naturali o antropiche, geoarcheologia, corpi e strutture sepolti, ricerche d’acqua;
• Misure quadripolari per SEV - Sondaggi elettrici verticali, con stendimenti elettrodici
di tipo Wenner/Schlumberger, per ricerche d’acqua;
• Misure multielettrodo per tomografie 2D e 3D di polarizzazione indotta (caricabilità)
con configurazioni di acquisizione di tipo Dipolo-dipolo/Wenner/Wenner–Schlumberger, per
ricerca plume inquinanti e corpi metallici;
• Misure dei potenziali spontanei per localizzazione di perdite dalla geomembrana
(berma impermeabile) in aree di discarica e per la definizione della geometria del corpo della
discarica.
Per lo stendimento elettrodico effettuato sono stati utilizzati dei box di espansione (Fig. 8)
per misure multielettrodo con un totale di 64 canali (8 box - N.8 canali cad.) e connettori con
cavi per collegamenti fra box e georesistivimetro e fra box e box in cascata.

Fig. 8 – Box MAE 8 canali per misure multielettrodo collegato tramite connettori agli elettrodi e, in cascata,
agli altri box e al georesistivimetro.

I dati ottenuti in fase di acquisizione hanno consentito la costruzione di una matrice di valori
di resistività la cui inversione, mediante complessi algoritmi matematici, ha restituito la definizione
della distribuzione di resistività elettrica del mezzo investigato.
Le misure di resistività acquisite sono state elaborate tramite software di inversione
RES2DINV della GEOTOMO INTERNATIONAL.
La strumentazione utilizzata è conforme alle seguenti norme:
DIRETTIVE
Compatibilità elettromagnetica: 89/336/CE
Direttiva bassa tensione: 73/23/CE
Pertanto la strumentazione è stata dotata di marcatura CE
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7 - INTERPRETAZIONI E CONCLUSIONI

Di seguito si riporta la tomografia 2D di resistività elettrica (Fig. 10) ottenuta dall’indagine


geoelettrica eseguita. La tomografia è stata ottenuta con robusto metodo di inversione Gauss-
Newton per il calcolo della matrice di Jacob.
Le condizioni meteorologiche in fase di acquisizione dati erano buone con tempo sereno e venti
moderati mentre la pavimentazione stradale, costituita da basoli lavici, risultavano asciutti.

Fig. 9 – Elettrodi 45,


46 e 47 in
corrispondenza della
facciata esterna
dell’edificio interessato
dai lavori di
Elettrodo
ricostruzione.
47

Elettrodo
46

Elettrodo
45

ENE WSW
ELETTRODO 41 ELETTRODO 50

ELETTRODO 46

Fig. 10 - Tomografia 2D di resistività elettrica (Ohm·m) relativa allo stendimento elettrodico effettuato. 64
elettrodi. Spaziatura elettrodica 1.2m. Totale lunghezza stendimento 75.6m. 1765 misure di resistività.
Configurazione multielettrodo di tipo Wenner-Schlumberger64. La sezione bidimensionale elettro- tomografica
è stata corretta topograficamente in quote assolute.

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Come si può osservare dalla sezione bidimensionale elettro-tomografica (Fig. 11), si


ritrovano valori medio-bassi di resistività (circa 102-103Ohm x m) in superficie fino a profondità
variabili. Questo comportamento è direttamente collegato con la presenza di litologie tufacee (Tab.
2), in accordo con la litostratigrafia dell’area costituita essenzialmente da prodotti rimaneggiati di
origine vulcanica in superficie e da tufo litoide a composizione riolitica in profondità.
Valori di resistività elettrica medio-
bassi (circa 102-103Ohm x m),
caratteristici di litologie tufacee, in
accordo con la litostratigrafia
dell’area.

ENE
WSW

Fig. 11 - Tomografia 2D di resistività elettrica (Ohm·m) relativa allo stendimento elettrodico effettuato.

Tab. 2 – Valori indicativi di resistività (Ohm·m) e di porosità (%) di alcuni litotipi.

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Ciò che risulta evidente dall’analisi della sezione bidimensionale elettro-tomografica ottenuta
è la presenza, limitatamente al sottosuolo dell’area investigata, di una anomalia ad alta resistività
di circa 13000Ohm x m (Fig. 12). Tale anomalia non è compatibile con i valori di resistività
elettrica del tufo riolitico e, pertanto, rappresenterebbe verosimilmente una cavità, probabilmente
di origine antropica, la cui volta si troverebbe alla profondità di circa 5m dal p.c..
ENE
WSW

Valori di resistività elettrica elevati


(circa 13000Ohm x m), non
compatibili con i valori di resistività
elettrica del tufo riolitico. È quindi
ragionevole supporre la presenza di
una cavità antropica.

Fig. 12 - Tomografia 2D di resistività elettrica (Ohm·m) relativa allo stendimento elettrodico effettuato.

La sezione elettro-tomografica ottenuta mostra un ulteriore aspetto di notevole importanza (Fig.


13). Si rilevano, infatti, 5 anomalie di bassa resistività (2-10Ohm x m). Tali valori di bassissima
resistività elettrica sono direttamente collegati con infiltrazioni di acqua (Tab. 2) la cui
circolazione idrica preferenziale risulta avere una componente sub-verticale e una componente
ortogonale alla sezione (da monte a valle, ovvero da SSE verso NNW). Ciò risulta particolarmente
evidente dai valori di bassa resistività elettrica che si ritrovano intorno all’anomalia ad alta
resistività.
Le suddette affermazioni trovano riscontro dalle osservazioni fatte sul posto, internamente al
manufatto oggetto di ricostruzione, dove è stata rilevata la presenza di acqua alla base della
muratura lato monte (lato SSE del fabbricato).
Tali infiltrazioni di acqua potrebbero ragionevolmente provenire da perdite di tubazioni e/o
fognature poste a monte del fabbricato, lungo la strada parallela a via Corridoio, e potrebbero far
peggiorare le caratteristiche geotecniche del terreno fondale compromettendo la stabilità del
fabbricato oggetto di intervento. In tal senso sarebbe necessario investigare ulteriormente su tali
perdite d’acqua diffuse e intervenire per la sistemazione delle condotte perdenti.
Va altresì esplicitato che le indagini di geofisica applicata (nella fattispecie le indagini
geoelettriche) costituiscono solo un aspetto di un approccio multifase e sequenziale dell’esecuzione
di un lavoro a base geologica. Le osservazioni e le misure dirette, di tipo geologico e geotecnico,
non sono sostituibili da prove geofisiche indirette: sondaggi e prove geotecniche in situ sono invece
vantaggiosamente impiegati per confermare e calibrare i risultati geofisici e migliorare
l’accuratezza delle conclusioni. Si consiglia pertanto l’esecuzione di ulteriori indagini (sondaggi a
carotaggio continuo e/o rilievo topografico e strutturale di dettaglio della cavità, qualora questa
risultasse accessibile) per validare i risultati della presente relazione.

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I valori di bassa resistività elettrica (2-10Ohm x m) sono


direttamente collegati con infiltrazioni di acqua (Tab. 2) la cui
circolazione idrica preferenziale risulta avere una componente
sub verticale e una componente ortogonale alla sezione (da
monte a valle ovvero da SSE verso NNW).

ENE
WSW

Fig. 13 - Tomografia 2D di resistività elettrica (Ohm·m) relativa allo stendimento elettrodico effettuato.

Tab. 2 – Valori indicativi di resistività (Ohm·m) di alcuni litotipi e dell’acqua.

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Dott. Geol. Marco Catalano
GEOFISICA - GEOTECNICA
IDROGEOLOGIA - GEOLOGIA AMBIENTALE
Ordine dei Geologi della Campania
Iscr. Albo N. 2359

Fig. 14 -
Planimetria area di
E40 indagine con
ubicazione
stendimento
E41
multielettrodico
(linea rossa) ed
E42 elettrodi (cerchi
rossi).
E43

E44

E45

E46

E47

E48

E49

E50

E51

E52

E53

E54

E55

E56

E57

E58

Pompei lì, 29 gennaio 2008


Dott. Geologo Marco Catalano

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