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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica
Candidato
Sefora Severino
Relatore
Vittorio Ugo Vicari
Progetto grafico
Sefora Severino
© Copyright 2018
Accademia di Belle Arti di Catania
Sefora Severino
UN CASO DI SPIRITUALITÀ
NELL’ARTE CONTEMPORANEA
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
INTRODUZIONE p. 9
PRIMO CAPITOLO
La fine della religiosità artistica
1.1 Il funerale dell’arte contemporanea p. 15
1.2 L’opera aldilà dell’oggetto p. 32
1.3 Paradisi terreni: Land Art p. 40
SECONDO CAPITOLO
Brandelli d’utopia.
“Fiumara d’arte”: dal cemento allo spirito
TERZO CAPITOLO
Rito della Luce: Il silenzio come lingua universale
APPARATI
Illustrazioni p. 98
Indice delle illustrazioni p. 136
Bibliografia p. 139
Sitografia p. 142
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INTRODUZIONE
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presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, e la Biblioteca di
Storia dell’arte dell’università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Completata la ricerca cartacea, ho approfondito molti argomenti
attraverso materiali online, dai siti ufficiali dei singoli artisti citati, delle
riviste d’arte, delle case d’asta; da video interviste ed esperienze
visive, visitando musei e parchi-museo, per comprendere al
meglio il concetto di Land Art. Qui s’innesta il discorso su “Fiumara
D’arte”, sul suo fautore Antonio Presti, sugli orizzonti spirituali
più recenti della sua biografia ed azione; è stato un onore aver
potuto attingere notizie e memorie direttamente del mecenate
di Castel di Tusa, dove m’è stato concesso di poter visitare la
fiumara e il ben noto “Atelier sul mare” da una prospettiva guidata.
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in avanti, e di cui viene dato conto fino all’ultima edizione del 2017.
E questa è la parte finale della tesi, di certo la più importante.
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entrare in contatto con Fiumara D’Arte. Un grazie a tutto il suo personale
per la grande disponibilità ed opportunità che mi ha concesso.
Grazie ad Antonio Presti, al suo immenso amore per la Sicilia;
grazie, perché i nostri incontri sono stati preziosissimi ed essenziali.
Un ringraziamento va a tutte quelle persone che fanno parte della
mia vita, o che ne hanno fatto parte che mi hanno supportata
spiritualmente e mentalmente, ed hanno creduto in me.
Grazie alla mia famiglia ed ai miei amici.
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1.
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1. LA FINE DELLA
RELIGIOSITÀ ARTISTICA
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
2 Danto 2003 (2007), pp. 65-86. Contributo che si articolerà ulteriormente negli
anni successivi, in particolare in quella che verrà considerata la sua opera
fondamentale, Danto 2008.
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
vasta gamma di stili e di rimandi linguistici alla pubblicità, alla religione, alla
fantascienza, alla politica. La sua affermazione è avvenuta con la commedia
Rosencrantz and Guildenstern are dead (1966; versione cinematografica
con regia dell’autore, 1990), ideale continuazione di un episodio marginale
dell’Amleto di Shakespeare, in cui erano già presenti tutte le caratteristiche
tipiche della sua drammaturgia. Accanto al teatro, svolge un’intensa
attività di sceneggiatore per il cinema e la televisione, che lo ha portato a
lavorare, tra gli altri, con Rainer Werner Fassbinder e Steven Spielberg.
7 Nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi danno vita ad
un’esperienza che nel corso degli anni esplora le possibilità poetiche ed
espressive delle nuove culture tecnologiche; a loro si aggiunge, dal 1995 al
2011, Stefano Roveda. Attraverso la realizzazione di videoambienti, ambienti
sensibili e interattivi, percorsi museali, performance teatrali e film, disegnano
un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e formano un
gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni.
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
d’espressione. Sarà Hegel a portare avanti, tra gli altri, tale visione
funeraria del mondo artistico: “L’arte in conformità alla sua più
alta determinazione è e rimane per noi qualcosa di passato”.16
L’arte romantica dunque, e quella a venire, si sviluppano proprio
in contrapposizione all’idea forte di verità promossa non solo da
Hegel, ma con una ben distinta concezione di verità, anche dal
Positivismo scientifico, da cui l’arte non poteva che prendere le
distanze rivendicando la sua autonomia. Lo sviluppo tecnico-
scientifico non era mai avvenuto così velocemente come allora,
proprio quando cioè inizia a cadere l’idea forte di verità per cui
si fa strada un’arte che sarà sempre meno pedagogica, che non
desidera mai finire, mai giungere a comprensione ultima, anche
in contrapposizione allo scientifismo ottocentesco. Ne sono un
esempio già i “poeti maledetti” francesi, dai quali certamente
emerge un primo relativismo; tra costoro Baudelaire, il quale
ci aveva già avvertito della necessità di rappresentare l’animo
piuttosto che la realtà verista o quella dei pompiers.17 Esaltando
quell’io interiore sofferente dinnanzi alla nuova società corrotta
e malata sfuggente all’incombenza del tempo attraverso l’arte;
con Les Fleurs Du Mal, il ‘poeta maledetto’ si definirà pittore
del suo tempo rappresentante di un’era sociale malvagia che
aveva sopperito gli ideali dell’uomo; La vita era la trasposizione
del male e l’arte non poteva più mostrare una realtà idilliaca,
ma spalancare i propri occhi di fronte lo Spleen18 della vita. La
purezza dell’arte e la figura del poeta vate decadono, entrambi
avendo perso l’aureola, la funzione di guida e di elevatezza
morale. Bisognerà svegliare l’uomo mediante una poetica che
16 Hegel 1997, p.78.
17 Arte accademica, o Art Pompier, fu definita con intenti derisori la pittura
prodotta in Francia nella seconda metà del XIX secolo sotto l’influsso delle
Accademie di Belle Arti. L’espressione indica ancora oggi quell’arte,
appunto, accademica e ufficiale, gradita al potere, che, pur eseguita con
tecnica magistrale, risulta spesso falsa e vuota fino al cattivo gusto.
18 In francese, Spleen rappresenta la tristezza meditativa o la malinconia. Il
termine venne reso famoso durante il decadentismo dal poeta francese Charles
Baudelaire, ma era utilizzato anche anteriormente, in particolare nella letteratura
del Romanticismo. La concezione di spleen e di melanconia deriva dalla medicina
greca degli umori: uno di questi era la bile, contenuta nella cistifellea.
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critica sarà il citato Jean Baudrillard, che nel 1994 parlava di:
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29 Malevich 2000.
30 Per il suprematista i fenomeni visivi del mondo oggettivo sono, di per sé, senza
senso; la cosa importante è la sensazione, in quanto tale, a prescindere dal
contesto in cui si manifesta. Malevich ha creato una grammatica suprematista
basata su forme geometriche fondamentali; in particolare, il quadrato e il
cerchio, contrario alle posizioni post-rivoluzionarie del costruttivismo e del
materialismo. Il Costruttivismo, con il suo culto dell’oggetto, si occupa di
strategie utilitaristiche di adattamento dell’arte ai principi di organizzazione
funzionale; sotto il Costruttivismo il tradizionale supporto del pittore si
trasforma in artista come ingegnere incaricato di organizzare la vita in tutti i
suoi aspetti. Il Suprematismo, in netto contrasto con Costruttivismo, racchiude
una filosofia profondamente antimaterialistica e anti-utilitaristica
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
35 La pratica principale su cui lo Zen si basa per aiutare tutti gli esseri è la
meditazione, che nello Zen viene chiamata Zazen. È una meditazione per
risvegliarsi alla Vera Vita, per aiutarci a superare i nostri condizionamenti e
attaccamenti che velano la realtà dell’esistenza umana. La parola Zazen,
“seduti semplicemente”, significa che ci sediamo in meditazione zazen con
semplicità, senza scopi e aspettative, senza nulla volere e pensare, persino
senza l’idea di sedersi senza nulla volere e pensare. Il segreto e la difficoltà
risiedono proprio in questa parola: semplicemente. Quando ci sediamo in
Zazen, infatti, abbandoniamo saperi e conoscenza ed entriamo nudi nella
pratica del non-sapere. Si dischiude una realtà quasi sconosciuta, dimenticata.
Subentra il silenzio, la non-mente, ed emerge una condizione di calma, pace,
non-pensiero, profondo rilassamento, assoluto silenzio. Due sono gli elementi
principali di questa dottrina: sûnya e il satori. Śūnyatā è un sostantivo femminile
della lingua sanscrita, che in italiano significa ‘vacuità’, una delle dottrine
fondamentali nel Buddhismo. La dottrina della Śūnyatā acquisisce tuttavia
significati diversi e diverso ruolo nelle varie scuole che si sono succedute
nel corso della Storia del Buddhismo, alcune delle quali tutt’oggi esistenti.
In questo senso è preferibile suddividere l’esposizione di questa dottrina a
seconda dei testi di riferimento o delle scuole che la insegnano. Il Satori invece,
in italiano tradotto con “rendersi conto”, nella pratica del Buddismo Zen indica
l’esperienza del risveglio inteso in senso spirituale, nel quale non ci sarebbe più
alcuna differenza tra colui che si “rende conto” e l’oggetto dell’osservazione.
Il satori è il momento dell’illuminazione nella pratica del Buddismo Zen,
momento in cui l’intera esperienza personale e cosmica è proiettata in un
unico istante, che porta ad un annullarsi cosciente del soggetto, non derivante
da una rinuncia al mondo esterno ma dalla partecipazione ad esso tramite
l’atto puro. Tale processo è ben espresso dalla forma poetica dell’haiku.
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Perchè, dunque, la scelta del numero tre? La riposta a questa domanda verrà
trascritta dal medesimo in Ominiteismo e Demopraxia (2017)
Una figura artistica discussa nel tempo, in lotta continua tra l ‘odi
et amo’ da parte del pubblico e dei critici: Antonio Presti (1957),
porta con sé i principi dell’esaltazione spirituale dell’arte. Una
lotta impari, quasi sempre vinta, durata vent’anni; una ricerca del
concetto di ‘memoria paterna’, la rivalutazione della sua isola,
la costruzione di un giardino Zen dove l’elemento industriale, il
cemento, si eleva ad infinito.
A capo di un’azienda edile dopo la morte del padre nel 1982
(quest’ultimo imprenditore edile), insoddisfatto dal concetto di
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vita di tutti i giorni, come quei veicoli sul ponte. Per paradosso, nel
1989 la Soprintendenza diede il nulla osta alla cementificazione
dell’alveo fluviale, dichiarando abusivo il monumento.
Proseguendo lungo la spiaggia di Villa Margi, a due chilometri
dal Comune di Santo Stefano di Camastra, si staglia davanti ai
nostri occhi una imponente finestra di un azzurro color ‘anima’,
con piccole nuvole bianche, alta 20 metri, posta verso ovest per
intercettare meglio il crepuscolo e racchiudere uno scorcio di
quel mare infinito: Monumento per un poeta morto (fig.37) (1989)
di Tano Festa12, eretto un anno dopo la sua morte; realizzato
in cemento armato ed armatura ferrosa, il monolite cercherà
di spezzare il senso di finito ed aprirà una nuova visione della
vita, stimolando l’immaginazione che vagherà verso spazi non
finiti. Una finestra che imprigionerà uno spicchio di quel mare
azzurrissimo, divenendo quasi un quadro racchiuso da quella
cornice monocroma. Un’opera d’arte vivente che cambia a
seconda degli agenti atmosferici condizionandone il movimento;
l’uomo si prostra dinanzi ad un pezzo d’orizzonte, contemplando.
A dimostrazione della eminenza sua e delle altre opere lungo
l’itinerario, il Monumento alimenta oggi una vera e propria teoria del
restauro: dopo diversi anni dalla sua costruzione, l’aria salmastra
aveva corroso pian piano l’intera finestra; l’obiettivo era riportarla in
vita. La fiumara doveva essere ripresa, e messa in sesto, oppure,
in quanto opera di Land art, disgregarsi lentamente sotto il divenire
naturale? Nel 2005 Antonio Presti sceglie di rispondere al richiamo
indiretto della teoria del restauro, cercando aiuto nello stato italiano
che rifiutò la richiesta. Al rifiuto, rispose con altrettanto rifiuto. La
finestra venne ricoperta da un telo blu, con sopra scritto ‘chiuso’ in
tutte le lingue del mondo. La decisione creò scalpore, risvegliando
l’attenzione del presidente delle Repubblica in carica quell’anno:
Carlo Azeglio Ciampi. Il 6 gennaio del 2006, dopo venticinque
anni di battaglie, venne istituito il Parco di Fiumara d’arte. In quel
torno di anni, alle accuse di ambizione personale, egli ha risposto
12 Tano Festa (1938-1988) artista pittore e fotografo italiano. Protagonista
della scuola pop romana, accolse con rigore formale le soluzioni “new
dada”, proponendo isolati oggetti monocromi di uso quotidiano: persiane,
specchi, e finestre, divenendo supporto della sua attività artistica.
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3.
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3. Rito della Luce
Il silenzio come lingua
universale
3.1 I° edizione Rito della Luce. Celebrare la rinascita attraverso la ciclicità del
tempo: La ricerca di una rinascita interiore a Motta D’affermo, il pubblico si
reca verso la Grande Madre, il 38° parallelo per riscoprire la propria anima.
3.2 II° edizione Rito della Luce. Restituire bellezza: Alla ricerca della bellezza
e della purificazione, in questa edizione il pubblico potrà mettersi in gioco
esprimedosi attraverso la terracotta, o germogli di piante. 3.3 III° edizione Rito
della Luce. Al futuro, e alle nuove generazioni: Il rito accoglierà due stagioni
contrapposte, l’inverno e l’estate, per riscoprire l’essenza umana: la coscenza,
il flusso della vita. 3.4 IV° edizione Rito della Luce. L’offerta della Parola: La
Grande Madre/A ‘Ranni Matri’ e La Bellezza della Costituzione. : Una nuova
stanza verrà innaugurata presso l’Atelier sul Mare, Rito della luce, si potrà
dunque raggiungere la catarsi attraverso il sonno. 3.5 V° edizione Rito della
Luce. Luce rigenerante: L’annullamento dell’evento presso l’Istituto Vespucci
di Catania. 3.6 VI° edizione Rito della Luce. Resilienza della Bellezza: Inno
alla Gioia di Vivere: In opposizione all’edizione precedente, la piramide diverrà
simbolo di resilienza politica, restituendo gioia e speranza. 3.7 VII° edizione
Rito della Luce. Ascolta il Silenzio: Il silenzio come limgua universale, per
restare in ascolta con la propria anima e poter percepire i segnali della natura.
3.8 VIII° edizionde del Rito della Luce. L’Innesto: l’ultima edizione accoglie
l’nnesto come punto di convergenza tra le diversità per una rigenerazione
fututa.
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Sono un poeta
un grido unanime
sono un grumo di sogni
Sono un frutto
d’innumerevoli contrasti d’innesti
maturato in una serra.1
Artisti coinvolti:
Altri artisti:
- Romina Copernico, Giorgia Di Giovanni e Pierfrancesco
Mucari, Giana Guaiana, Gil Nedjari, Giusy Parisi, Matilde
Politi, Doudou Diuf, Lajos Zsivkov, La Via del Suono, Siqiliah
Ensemble, Francesco Bonacci, Fabio Lombardo, Maria Teresa
De Sanctis, Giancarlo Parisi, Francesco Di Luisi, Giovanni
Russo, Daniele Treves Band, Patrizia D’Antona, Terrae, Maria
Rosa Piraino,e con la partecipazione di Sri Ananta Deva e
Sri Amrita Ma, del centro Muni Gyana, dell’Associazione
Paideia, del Centro Rishi di Palermo. Il mandala è firmato
da Alessandro Lo Cascio, Franco Lo Coco, Mario Lo Conte.
Fotografi:
- Anastasi Davide, Azzaro Dario, Ballarino Maria Pia, Butera
Francesco, Costa Alessandro, De Fino Natale , Di Giugno
Alessandro , Floresta Claudio, Frixa Fabrizio, Gambadoro
Claudia, Guarneri Luca , Laurentini Monica, Lauria Claudia
Leanza Enzo Gabriele, Licari Antonio , Lo Cascio Emanuele,
Lo Faro Laura, Mangiameli Santo , Marano Giuseppe, Matraxia
Laura, Romano Stefania , Ruggeri Francesco, Salemi Mela,
Sardo Cristofaro, Scalia Rosario , Spartà Marco, Tarantino
Benedetto, Troina Francesco, Tropea Lidia , Zerbo Salvatore
Istituzioni coinvolte:
- Istituzione Comunale Museo Civico Castello dei Ventimiglia di
Castelbuono, Comune di Motta D’Affermo, Regione Siciliana,
Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, e
Ministero dello Sviluppo Economico.
Descrizione:
L’inizio di un percorso che durerà per otto edizioni consecutive,
nonostante le problematiche giudiziarie che cercheranno
di bloccarne la sua sacralità. Questa sarà la prima edizione
in assoluto del Rito mistico laico ideato da Antonio Presti in
collaborazione con molte istituzioni e svariati artisti provenienti
da tutto il mondo. Il rito si svolge in vari luoghi; ma il tempio
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Artisti coinvolti:
Musicisti:
- Romina Copernico, Giorgia Di Giovanni e Pierfrancesco
Mucari, Giana Guaiana, Gil Nedjari, Giusy Parisi, Matilde
Politi, Doudou Diuf, Lajos Zsivkov, La Via del Suono, Siqiliah
2 Attasio, Maria, La Festa della Luce nella piramide siciliana, in “La Repubblica
Online”, 16 giugno 2010.
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Poeti:
- Cinzia Accetta, Antonella Anedda, Maria Attanasio, Vito Bianco,
Dome Bulfaro, Anna Buoninsegni, Iano Burgaretta, Francesco
Kento Carlo, Chiara Carminati, Giuseppe Condorelli, Miguel
Angel Cuevas, Milo De Angelis, Paola De Benedictis, Roberto
Deidier, Maria Teresa De Sanctis, Gabriele Frasca, Florinda Fusco,
Iolanda Insana, Paolo Lisi, Canio Loguercio, Franco Loi, Rosaria
Lo Russo, Alberto Masala, Luciano Mazziotta, Massimo Mori,
Luigi Nacci, Josephine Pace, Adriano Padua, Isabella Panfido,
Elio Pecora, Antonio Riccardi, Margherita Rimi, Evelina Schatz,
Marco Simonelli, Bruno Tognolini, Sara Ventroni, Lello Voce .
Fotografi:
- Anastasi Davide, Azzaro Dario, Ballarino Maria Pia, Butera
Francesco, Costa Alessandro, De Fino Natale , Di Giugno
Alessandro , Floresta Claudio, Frixa Fabrizio, Gambadoro
Claudia, Guarneri Luca , Laurentini Monica, Lauria Claudia
Leanza Enzo Gabriele, Licari Antonio , Lo Cascio Emanuele,
Lo Faro Laura, Mangiameli Santo , Marano Giuseppe, Matraxia
Laura, Romano Stefania , Ruggeri Francesco, Salemi Mela,
Sardo Cristofaro, Scalia Rosario , Spartà Marco, Tarantino
Benedetto, Troina Francesco, Tropea Lidia , Zerbo Salvatore.
Istituzioni:
- Assessorato Regionale al Turismo (Legge Regionale
6/06”Valorizzazione turistica,fruizione e conservazione opera di
Fiumara d’Arte”), Comune di Motta D’Affermo, Consorzio Valle
dell’Halaesa, Comune di Castelbuono, Museo Civico Castello
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Descrizione:
Con l’Atelier sul Mare la bellezza abbraccia vivamente i suoi
ospiti, che si sentono un tutt’uno con l’opera d’arte, fondendosi.
Obiettivo di questa edizione è quello di offrire la possibilità all’uomo
di ricercare la propria bellezza e di rimettersi in discussione.
Il Tempio diverrà il raggiungimento ultimo della purificazione,
l’anima sarà stimolata durante tutto il percorso dalle performance
artistiche disposte davanti ai suoi occhi: suoni come le
percussioni, l’arpa celtica, le campane tibetane, il suono
mistico del mantra tantrico e quello buddhista, le campane
di cristallo etc, parole, movimenti quasi aerei dei corpi che si
muovono silenziosamente anche ad occhi chiusi, e istallazioni.
In questi edizione il visitatore sarà libero di esprimere se
stesso attraverso la terracotta; all’entrata del percorso
vi è un forno dove è possibile cuocere gli oggetti
creati, o piantare dei germogli per omaggiare la terra
e il suo cambiamento di stagione, affinchè lo accolga.
Inoltre, durante la manifestazione sono inaugurate anche
due nuove camere dell’Atelier sul Mare, La Stanza della
Luce di Pepi Morgia, light designer e registra, e La Stanza
dell’Opera di Mimmo Cuticchio, e per concludere un
istallazione di design realizzata da Ute Pyka e Umberto Leone.
Artisti coinvolti:
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Musicisti:
- Acqui Cavuri, Karim Alishahi, Mario Bajardi, Said Benmsafer,
Alejandra Bertolino Garcia, Francesco Bonacci, Romina
Copernico, Anna Costantino, Patrizia D’Antona (su testi di Clelia
Lombardo), Simona De Gregorio, Jali Diabate, Francesco Di Luisi,
Amico Dolci, Emilia Guarino, Gabriele Gugliara, Renato Miritello,
Silvio Natoli, Ilaria Palermo, Giancarlo Parisi, Martino Passanisi,
Luca Recupero, Siqiliah Ensemble, Faisal Taher, Gil Nedjari e
con la partecipazione dell?associazione culturale e teatrale Small
Shaker di Pettineo (Me): Maria Gerbino, Zino Giglio, Andrea Grillo,
Cinzia La Rosa, Davide Muratore, Antonino Pappalardo, Sara
Rampulla, Angela Rocca, Giusy Rocca, Emanuele Russo, Nino
Spata, Alessandra Storniolo, Sara Storniolo, Veronica Storniolo.
Poeti: :
- Milo De Angelis, Maria Attanasio, Dome Bulfaro, Stefano
Raimondi, Claudio Recalcati, Biagio Guerrera, Rosaria Lo
Russo, Luigi Nacci, Giovanni Fontana, Ida Travi, Miguel Angel
Cuevas ed esponenti della realtà siciliana come: Adriano
Padua, Luciano Mazziotta, Margherita Rimi, Josephine Pace,
Giuseppe Condorelli, Paolo Lisi, Cinzia Accetta, Giuseppe
Carracchia, Sebastiano Adernò, Graziella Lo Vano, Mariangela
Biffarella, Emiliano Zappalà, Pietro Russo, Maria Gabriella
Canfarelli, Angela Bonanno, Francesco Balsamo, Saragei
Antonini, Vincenzo Galvagno, Antonio Lanza e Adriano Rossi.
Istituzioni :
- Scuole coinvolte nel progetto “L’Offerta della Parola: La Grande
Madre/A’ Granni Matri”: Istituto Comprensivo Don Milani (Tusa -
Castel di Tusa - Motta d’Affermo – Pettineo - Castel di Lucio), Liceo
Scientifico Failla Tedaldi e la Scuola Elementare Ten. L. Cortina
di Castelbuono, I.S. Liceo Classico e Scientifico Manzoni e l’I.C.
Cocchiara di Mistretta, Istituto Comprensivo, Liceo Artistico, ITC
Arcangelo Florena di Santo Stefano di Camastra, Istituto Agrario
di Caronia. Contributo: Assessorato Regionale al Turismo (Legge
Regionale 6/06 ”Valorizzazione turistica,fruizione e conservazione
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Descrizione:
La terza edizione del Rito della Luce, abbraccia non
solo l’inizio dell’estate, ma anche il giorno più lungo
d’inverno, il 21 dicemembre data facilmente riconoscibile,
a causa della profezia Maya: La fine del mondo.
In un era come questa, il materialismo ha schiacciato i sentimenti
e le emozioni dell’uomo; bisognerebbe quindi offrire al mondo
l’opportunità di poter riflettere su se stessi, di non farsi consumare da
problemi superficiali e materiali, riuscendo a riscoprire la Bellezza
e l’essenza della vita: la conoscenza. Sarà proprio da questo
punto che Fiumara D’arte si apre la possibilità di attuare un nuovo
rito anche d’inverno, questa volta coinvolgendo trenta scuole e
tremila studenti, compresi vari artisti che accettarono la proposta.
Luogo di culto della conoscenza e del sapere è l’Istituto
Comprensivo Campanella Sturzo, a Librino (CT); la scuola è il
principale luogo di formazione della società, centrifuga emozionale
e spirituale. Presti sente, inoltre, la necessità di rivalutare ed
emancipare queste zone di Catania, che ormai da molto tempo
vengono messe da parte a causa di un declasso sociale.
Il progetto ha carattere universale ed è replicabile su larga scala: la
luce della conoscenza è universale e inarrestabile, è l’acqua con la
quale si bagna il flusso della vita. Uno slogan quasi di protesta, per
sottolineare la costante superficiale su cui l’uomo contemporaneo
nuota, escludendo la profondità d’essere che vive in ognuno di noi.
Durante il rito gli alunni leggeranno le poesie insieme ai poeti,
trasformando le parole in vera spiritualità; inoltre saranno
presenti dei mandala capaci di racchiudere significati
simbolici universali, colmi di sacralità. In occasione della
manifestazione, è presentato l’Archivio socio-antropologico
della città di Catania, frutto del lavoro svolto negli ultimi due
anni dalla Fondazione Fiumara d’Arte nel quartiere di Librino.
L’Archivio scaturisce da un progetto che ha coinvolto trenta
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Artisti coinvolti:
Musicisti:
- Mario Bajardi , Francesco Barone e Gaspare Renna
,Giuseppe Basso, Alejandra Bertolino, Francesco Bonacci,
Duo Biogroove, Max Busa , Puccio Castrogiovanni, Dario
Chillemi, Circo Blu-Cattivo Costume, Gianni De Nitto, Francesco
Giunta, Roberto Gottardi, Giana Guaiana, Fabio Lombardo,
Marco Milone , Renato Miritello, Ezio Noto, Alberto Pisciotta,
Luca Recupero, Raffaello Regoli, Sikiliah, Marco Selvaggio,
Enrico Sorbello, Enzo Tamburello, Paolo Tofani, gruppo Omni.
Poeti:
- Sebastiano Adernò, Saragei Antonini, Maria Attanasio, Francesco
Balsamo, Mariangela Biffarella, Angela Bonanno, Rita Caramma,
Antonino Cicero, Gianpaolo De Pietro, Claudia Di Stefano, Maria
Grazia Falsone, Biagio Guerrera, Graziella Lo Vano, Francesco
Margani, Ennio Marino, Rita Marta Massaro, Luigi Nacci,
Francesca Napoli, Josephine Pace, Margherita Rimi, Pietro
Russo, Ignazio Sauro, Angelo Santangelo, Emiliano Zappalà.
Artisti:
- Perfomance: la danzatrice Giovanna Velardi; l’attrice Patrizia
D’Antona che con la sua compagnia presenta “Ecuba mille
voci” e la performer-autrice catanese Daniela Orlando (che
recentemente nel documentario “L’Anti Gattopardo. Catania
racconta Goliarda” di Alessandro Aiello e Giuseppe Maio ha
interpretato il ruolo della scrittrice Goliarda Sapienza) insieme
a Umberto Naso, Gaetano Parisi, Valeria Anzaldo, Assia Torrisi,
Alessandra Garofalo, Marilyn Garofalo, Salvo Pappalardo.
Le Associazioni Culturali: Coro di Cefalù “Associazione Musica
per l’Uomo”, il coro di bambini di Sant’Agata di Militello, Incanto
, Gruppo Majorette ,Small Shaker, di Pettineo, Folk e Banda di
Motta d’Affermo,Coro Monteverdi, Ic Aversa Nebrodiadi, Progetto
Mistretta, Laboratorio teatrale tusano di Tusa.
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Fotografi:
- Mostra fotografica di Pina Inferrera e istallazione di Luisa Mazza,
museo albergo Atelier sul mare ( via Cesare Battisti , Castel di Tusa)
Descrizione:
Con la quarta edizione del Rito della Luce, Antonio Presti
insieme ad altri artisti deciderà di dedicare interamente una
stanza nell’Hotel Atelier sul Mare intitolato Rito della Luce.
Come abbiamo già detto in precedenza, gli ospiti all’interno
dell’hotel si fonderanno con le stesse opere d’arte; ed è ciò
che succederà anche in questa camera, in cui si raggiunge
il massimo della catarsi interiore. La testata del letto, infatti,
ripropone una facciata della piramide di Mario Staccioli, tempio
laico della conoscenza e della bellezza, e lo stesso concetto
verrà applicato da Presti su questa parete. In maniere tale da
coinciliare il sonno con la ricerche del proprio equilibrio interiore.
I materiali ferrosi utilizzati danno sensazioni primigenie,
come se l’ospite fosse catapultato proprio all’interno del 38°
parallelo, lì dove lo spiraglio di luce è il seme della ragione.
Il Rito della Luce 2013 ideato, organizzato e promosso dalla
Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’Arte, in questa edizione
si svolge in collaborazione con tre festival molto particolari
come la “Rassegna di musica Omaggio a Demetrio Stratos”
che dopo l’edizione piemontese del 2012, si sposta ora sulla
piazza dell’Atelier sul Mare di Castel di Tusa (Me). Siciliani
gli altri due festival che collaborano al Rito della Luce 2013: il
“Dedalo Festival di Caltabellotta” (Ag) per la valorizzazione
della musica indipendente e dell’arte libera, ed il “Marranzano
World Festival”, rassegna tra folk e world music a Ragusa Ibla.
In occasione del Rito della Luce 2013, all’Art Hotel verrà inaugurata la
mostra fotografica di Pina Inferrera e l’installazione di Luisa Mazza.
All’Atelier sul Mare, il 22 giugno, verrà anche inaugurata la
Stanza del Rito della Luce, omaggio di Antonio Presti e dei poeti
contemporanei alla Piramide 38° Parallelo di Mauro Staccioli.
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Artisti coinvolti:
Musicisti:
- Coro Mistretta, Coro voci bianche S. Agata Sabrina Gallà,
Gruppo bandistico Tusa.
Poeti:
- Cinzia Accetta, Pino Alberti, Arabic Band (Cristina Marchione,
Lamin Saho, Alberto Alaimo, Nicoletta Casano e Teresa
Brancatello), Maria Attanasio, Gaspare Balsamo, Antonio
Barracato, Mariangela Biffarella, Grazia Calanna, Maria
Cancilla, Rita Caramma, Luigi Carotenuto, Natalia Castaldi,
Antonino Cicero, Giuseppe Condorelli, Michele Conti, Angela
Costanzo, Patrizia Curreri, Gianluca D’Andrea, Patrizia d’Antoni
con Cristiana D’Apolito, Maria Hutan, Silvana Negru, Hadibur
Raman,Francesco di Franco, Francesco Di Luisi, Alessandra
Di Tommaso, Rita Elia, Salvi Fullone, Luca di Martino, Vincenzo
Galvagno, Giuseppe Genzardi, Pina Granata, Raffaele Gueli,
Salvo Gugliuzza, Ginevra Gulli, Maria Grazia Insinga, Riccardo
Insolia, Antonio Lanza, Santina Lazzara, Salvo Leggio, Paolo
Lisi, Graziella Lo Vano, Francesco Margani, Rita Marta Massaro,
Melko Van Kaster, Francesca Napoli, Alessandro Nasello,
Margherita Neri Novi, Pamela Nicolosi, Antonella Nieri, Ezio
Noto, Daniela Orlando, Josephine Pace, Sebastiano Patanè,
Michele Piccione, Hilmar Pintaldi, Emanuela Pistone e Khar Seck,
Isola Quassud, Alessandro Puglisi, Margherita Rimi, Giovanni
Russo, Lucia Sardo e Marcello Cappelli, Ignazio Sauro, Ersilia
Severino, Small shaker, Salvatore Solarino, Domenico Stagno,
86
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Istituzioni coinvolte:
- Sindaco di Catania Enzo Bianco, l’assessore comunale alla
Scuola Valentina Scialfa, le presidi degli Istituti Vespucci-
Capuana-Pirandello e Sante Giuffrida rispettivamente Carmela
Pittera e Maria Concetta Lazzara, il presidente della Sesta
Sezione del Tribunale Civile di Catania Marisa Acagnino, il
direttore del Teatro Stabile Giuseppe Dipasquale, l’artista Enzo
Rovella, l’avvocato Domenico Di Stefano e il notaio Paolo Saporita
Descrizione:
La quinta edizione del rito della luce, accoglie di nuovo
l’inizio delle due stagioni contrapposte, estate ed inverno.
Un anno alquanto particolare, a causa dell’annullamento del
rito organizzato presso l’ Istituto Vespucci di Catania: Non ci
sono stati margini di mediazione, non c’è stata condivisione
di scelte, nessuna apertura né negoziazione: “adesso
chi ha spento la luce della bellezza deve assumersi la
responsabilità”3, risponderà così Presti durante un intervista.
Annullare un evento del genere significhera annullare il
desiderio di quelle migliaia di persone che avevano dato se
stesse per l’organizzazione, e allo stesso tempo che avevano
creduto e sperato nel potere del cambiamento. Spegnere
quelle candele ha significato, spegnere le speranza e
sottomettersi a uomini che egoisticamente abusano del loro
potere mediante la burocrazia, bloccando lo slancio dell’arte
e dello spirito; ribaltando dunque i principi essenziali del
Rito della Luce: sconfiggere le tenebre , e far regnare la luce.
Tema di quell’edizione invernale fu Rigerare L’Universale.
Presti non si arrende, vuole cercare di capire e rispondere
attarverso una lettera pubblica al Sindaco di Catania Enzo Bianchi,
lettera in cui trasparirà una forte perdita di fiducia nei confronti
della città, dopo anni di lavoro, ed una profonda delusione. Scrive:
3
87
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Per la seconda volta non mi sono sentito protetto, non mi sono sentito garantito. E
ho deciso che, visto che il Rito quest’anno è stato snaturato, il prossimo si rigenererà
in un altro Comune, attiguo a Catania. Sarò pronto a riconsegnarlo quando la città
non manifesterà più queste forze oppositive ma solo sentimento di condivisione.4
Artisti coinvolti:
Musicisti:
- Antonio Aiello, Karim Alishahi, Francesca Amato, Francesco
Bonacci, Gabriele Cammarata, Diego Cannizzaro, Suraj
Carlino, Enrico Coppola, Gianni Cosentino, Giuseppe Di
4 Idonea, Valentina, Rito della Luce torna a Motta D’Affermo: nessun
riavvicinamento con Bianco, in “newsicilia.it”, 21 giugno 2015.
88
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Attori:
- Giuseppe Carrozza, Patrizia D’Antona, Sandro Dieli, Fabio La
Rosa, Mimmo Minà, Carmen Panarello, Stefania Sperandeo,
Agostino Zumbo.
Performance e installazioni:
- Teresa Arrabito, Atman Yoga Association Enna (insegnante
Anna Mahadevi Lo Grasso), Compagnia del matto giullaresca,
Manuela Caruso, Laura Cassarà, Maurizio Caudullo, Antonello
Bonanno Conti, Stefania Cordone, Daniela Costa, Massimo
Estero, Giana Guaiana e Pippo Barrile, Gianna Parisi, Giulia
D’Urso, Lino D’Urso, Giuseppe Livio, Mario De Rose, Michele
La Paglia, Umberto Naso, Grazia Nicolosi, Marzia Nigito, Stello
Quartarone, Giuseppe Raffaele, Gaetano Rallo, Manlio Scaramucci,
Demetrio Scopelliti, Anna Maria Viscuso, Salvatore Trovato.
Accademia delle Belle Arti di Catanzaro: progetto performativo
coordinato da Lara Caccia con i docenti Pietro de Scisciolo
(artista e docente di tecniche del marmo), Gina Nicolosi (artista
e docente di Decorazione), Elvira Todaro (artista, performer e
docente design) e gli studenti Gianluigi Ferrari; Daniele Giglio,
Francesco Esposito, Salvatore Puzzo, Francesco Trunfio,
Roberto Sorrentino, Gianluca De Scisciolo, Claudio Scolieri.
Poeti:
- Martina Costantino, Emilia La Golia, Orazio Labbate, Cinzia
Pitingaro, Bice Previtera, Mariangela Pupillo, Georgeta Quagliano,
Francesco Rigano, Anna Studiale; Consulenza musicale: Mirco
Bertolucci.
Fotografi:
89
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Descrizione:
Dopo l’esperienza catanese, durante nel solstizio d’inverno 2014,
durante il quale la Fondazione, aveva scelto di sospendere il rito
a causa di assurdi e inspiegabili problemi istituzionali quali una
diffida dei Vigili del Fuoco, il Rito torna ora per il solstizio d’estate
alla Piramide, 38° Parallelo, sulla collina di Motta d’Affermo.
Qui la Fondazione offre un nuovo dono con l’ennesimo atto di
Devozione alla Bellezza, quella Bellezza che ha trovato nella
resistenza il suo valore di differenza, la sua anima. La novità
della sesta edizione risiede però nel fatto che la Piramide
si trasforma da luogo simbolico di resistenza alla politica
istituzionale che non promuove la Conoscenza come valore
di futuro, in luogo simbolico di Resilienza: un peculiare tipo
di resistenza che non si oppone e che, all’interno di una sua
circolarità, resiste, rigenera e trasforma. Quello della Resilienza e
il cammino che Fiumara d’Arte intende percorrere d’ora in avanti.
Obiettivo fondante sarà resfituire la gioia di vivere ai siciliani,
senza pretendere nulla dalla Grande Madre, la Sicilia, ma di
rispettarla e amarla, amando quindi anche le proprie radici.
In una società scellerata e fondata sul potere del dio denaro,
occorre per un attimo salvare l’uomo da questa dipendenza
malata che lo allontana dalla spiritualità. La piramide quindi,
insieme a tutte le arti che racchiuderanno il Rito saranno proprio
un percorso catartico che consenta all’uomo di ricercare la gioia
e la felicità di vivere a contatto con l’arte e la natura. La gioia
e l’arte in stretto connubio si esplicheranno in spiritualità, grazie
alla creatività e alla voglia di accrescere la propria conoscenza.
90
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Artisti coinvolti:
Musicisti:
- Karim Alishahi, Francesca Amato, Francesco Bonacci,
Gabriele Cammarata, Diego Cannizzaro, Romina Copernico,
Enrico Coppola, Gianni Cosentino, Giuseppe Di Bella, Carmelo
Geraci, Enrico Grassi Bertazzi, Giovanni Mattaliano, Raffaele
Messina, Elisa Moschella, Sajncho Namčylak, Domenico
Pontillo, Luca Recupero, Silvana Urso, Mario Vasile, Trio
Ethos (Giuseppe Aiosi, Lorena Bellina, Enzo Toscano) con
Sabrina La Ferrara, Gaetano Fontanazza; l’Ensemble d’Arpa
Lucia Sardo con Marcello Cappelli, Irene Sposito, Cristiano
Pluchino, Laura Avellino, Alessandra Famoso e Adriana Pistorio.
Cori:
- Sebastiano Zingone e il Coro di Mistretta; Giuseppe Cannizzaro
e il Coro di Pettineo, Fabio Giuranna e il Coro delle Mani
Bianche Compagnia “Il Ciclope”; Serena Pantè e il Goethe Chor;
Alessandro Valenza, il Coro delle voci bianche delle Madonie e il
Coro Polifonico delle Madonie.
Poeti:
- Cinzia Accetta, Maria Attanasio, Claudia Barcellona Chiara
Bentivegna, Vincenzo Calvagno e Antonio Lanza, Giusy Cancemi
di Maria e Tiziano Sabatelli, Sereno Dolci, Mariagrazia Falsone,
Annamaria Giannini, Biagio Guerrera, Paolo Gulfi, Pamela
Nicolosi, Josephine Pace, Sebastiano Patanè, Gianluca Pipitò,
Elio Provitina, Paola Puzzo Sagrado, Margherita Rimi, Giò Scifo.
Attori:
- Alessandra Costanzo, Patrizia D’Antona, Sandro Dieli, Mimmo
Minà, Maria Angela Pupillo, Stefania Sperandeo, Agostino Zumbo.
Performance e installazioni:
91
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Cronista:
- Giulia Lo Porto
Videomakers:
- Antonella Barbera, Simone Bellanca, Antonio Macaluso, Luca
Sorbera
Descrizione:
Il silenzio è la parola chiave che accompagnera tutte le edizioni
del Rito della Luce. Soltanto attraverso il silenzio si è capaci di
ascoltare ciò che la nostra anima ha da dire e ciò che la natura
vuole comunicarci. Il silenzio aiuterà a raggiungere la catarsi
interiore e l’unione unanime con il resto del pubblico presente; un
linguaggio universale che avvolge tutti. Qualche giorno prima della
sesta edizione, un incendio invase Motta D’Affermo deturpandone
la bellezza; dunque il titolo dell’iniziativa subì un viraggio molto
pesante, rivoltandosi contro chiunque non rispettasse la natura
e non l’ascoltasse; un appella, una risposta quasi malefica nei
confronti di uomini che non riconoscono la propria identità in essa.
92
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Denominazione/Tema: L’Innesto
Luogo: Piramide-38° Parallelo, Motta d’Affermo (ME), Albergo-
Museo Atelier sul Mare, Castel di Tusa (ME), Fiumara d’Arte
(Pettineo, Castel di Lucio, Reitano, Santo Stefano di Camastra,
Mistretta, Castel di Tusa, Motta d’Affermo)
Data: 21-25/06/2017
Artisti coinvolti:
Musicisti:
- Antonio Aiello, Karim Alishahi, Francesca Amato, Francesco
Bonacci, Gabriele Cammarata, Diego Cannizzaro, Suraj
Carlino, Enrico Coppola, Gianni Cosentino, Giuseppe Di
93
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Poeti:
- Martina Costantino, Emilia La Golia, Orazio Labbate, Cinzia
Pitingaro, Bice Previtera, Mariangela Pupillo, Georgeta Quagliano,
Francesco Rigano, Anna Studiale,
Attori:
- Giuseppe Carrozza, Patrizia D’Antona, Sandro Dieli, Fabio La
Rosa, Mimmo Minà, Carmen Panarello, Stefania Sperandeo,
Agostino Zumbo.
Performance e installazioni:
- Teresa Arrabito, Atman Yoga Association Enna (insegnante
Anna Mahadevi Lo Grasso), Compagnia del matto giullaresca,
Manuela Caruso, Laura Cassarà, Maurizio Caudullo, Antonello
Bonanno Conti, Stefania Cordone, Daniela Costa, Massimo
Estero, Giana Guaiana e Pippo Barrile, Gianna Parisi, Giulia
D’Urso, Lino D’Urso, Giuseppe Livio, Mario De Rose, Michele
La Paglia, Umberto Naso, Grazia Nicolosi, Marzia Nigito, Stello
Quartarone, Giuseppe Raffaele, Gaetano Rallo, Manlio Scaramucci,
Demetrio Scopelliti, Anna Maria Viscuso, Salvatore Trovato;
Accademia delle Belle Arti di Catanzaro: progetto performativo
coordinato da Lara Caccia con i docenti Pietro de Scisciolo
(artista e docente di tecniche del marmo), Gina Nicolosi (artista
e docente di Decorazione), Elvira Todaro (artista, performer e
docente design) e gli studenti Gianluigi Ferrari; Daniele Giglio,
Francesco Esposito, Salvatore Puzzo, Francesco Trunfio,
Roberto Sorrentino, Gianluca De Scisciolo, Claudio Scolieri.
Consulenza musicale:
- Mirco Bertolucci.
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Fotografi:
- Gaetano Rallo, Roberta Mazzone, Claudio Floresta.
Descrizione:
Arriviamo all’ultima ed ottava edizione del Rito della Luce, soggetto
principale che innizializza il rito: La Piramide di Mario Staccioli, al
suo fianco un triangolo di sale delimitato da un’infiorata di gerbere
bianche. Ad accogliere il popolo della Bellezza, un labirinto di tulle
bianco lungo due chilometri, un percorso sospeso in cui ritrovare,
tra avanzate e rallentamenti, il senso stesso di un’ascesi spirituale.
Tra i mandala e le installazioni, in un cammino libero dalle pressanti
definizioni di origine e fine, hanno preso vita le articolate esibizioni
di più duecento protagonisti tra attori, musicisti, poeti e performer
provenienti da tutta Europa: allievi e maestri uniti nel comune
obiettivo di una pura condivisione del sapere. Tema di questa
edizione l’Innesto, punto di convergenza tra le diversità, accordo
tra pari per una rigenerazione futura. Spiega così Antonio Presti:
fig. 1
98
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 2
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 3
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
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fig. 15
fig. 16
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fig.18
fig.19
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig.20
fig.21
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 22
fig. 23
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 24
fig. 25
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 26
fig. 27
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 28
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 29
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 30
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fig. 31
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fig. 33
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fig. 34
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 35
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 36
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 37
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 38
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 39
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 40
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 41
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 42
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 43
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 44
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
fig. 45
134
APPENDICE
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
INDICE
DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig. 1, Andy Warhol, Brillo Box (Soap Pads), 1964, pittura polimerica sintetica
e inchiostro serigrafico su legno, Museum of Modern Art (MoMa), New York.
Fig. 2, Marcel Duchamp, L.H.O.O.H, 1919, ready-made, Centro Georges
Pompidou, Parigi.
Fig. 3, Alexander Calder, Le Mobiles, 1941, alluminio verniciato, barre in acciaio
e filo, Metropolitan Museum of Art (THE MET), New York.
Fig. 4, Cindy Shermane, Film Still #21, 1978, stampa in alogenuri d’argento,
Museum of Modern Art (MoMa), New York.
Fig. 5, Stuart Franklin, Carri armati in piazza Tien Anmen Pechino, 2003,
fotografia, in “Rivista Life”.
Fig. 6, Kazimir Severinovič Malevič , Quadrato Nero, 1915, olio su tela, Galleria
Tretyakov, Mosca.
Fig. 7, Idem, Composizione Suprematista: Bianco su Bianco, 1918, olio su tela,
Museum of Modern Art (Moma), New York.
Fig. 8, Ben Nicholson, 1934, 1934, pittura ad olio su mogano, Tate Gallery,
London.
Fig. 9, Piero Manzoni, Achrome, 1959, coalino su tela plissettata, Centre
Pompidoue, Parigi.
Fig. 10, Enrico Castellani, Superficie Bianca n°18, 1964, acrilico su tela
estroflessa, Daimler Art Collection (DAM), Berlino.
Fig. 11, Alberto Burri, Cretto bianco 3, 1975, Acrovinilico su cellotex,
Fondazione Palazzo Albizzini, Perugia.
Fig. 12, Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese, 1965, guazzo su tela, Museo
Novecento, Milano.
Fig. 13, Jasper John, Flag, 1954, encausto, olio e collage su tessuto,compensato
e pannelli, Museum of Modern Art (MoMa), New York.
136
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Fig. 14, Robert Ryman, Untiled, 1965, olio su lino, Museum of Modern Art
(MoMa), New York.
Fig. 15, Yves Klein, l’International Klein Blue, IK, 1956, blu oltremare, RGB (0;
47; 167), CMYK ( 98, 84, 0; 0).
Fig. 16, idem, Monocromo blu senza titolo,1958, pigmento puro e resina
sintetica su garza e pannelli, Monastero di Santa Rita di Cascia, Perugia.
Fig. 17, idem, Antropometria dell’epoca blu, 1960, olio su tela, Centre
Pompidou, Parigi.
Fig. 18, Marcel Duchamp, Farmacia,1914, ready-made, Philadelphia Museum
of Art, Filadelfia.
Fig. 19, Andy Warhol, Do it yourself, 1962, acrilico, pastello e letraset su tela ,
Museum Ludwig, Colonia.
Fig. 20, Marcel Duchamp, Essendo Dati, 1946-1966 , ready-made, Philadelphia
Museum of Art, Filadelfia.
Fig. 21, Pinot Gallizio, La Caverna dell’Antimateria, 1958-1959, installazione
ambientale, Museo Pecci, Prato.
Fig. 22, George Segel, Woman in a Restaurant Booth ,1961, gesso e oggetti di
uso comune, Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien (Mumok), Vienna.
Fig. 23, Claes Odelburg, The Store, 1961, gesso, Museum of Modern Art
(MoMa), New York.
Fig. 24, Giulio Paolini, Ipotesi di una mostra, 1963, installazione ambientale,
Fondazione Prada, Milano.
Fig. 25, Michael Heize, Complex I, 1972, installazione ambientale, Nevada,
USA.
Fig. 26, Walter De Maria, The Lightning Field, 1977, installazione ambientale,
Nuovo Messico.
Fig. 27, idem, Earthrooms, 1977, installazione ambientale,The New York Earth
Room, New York.
Fig. 28, Robert Smithson, non sites, 1969, smalto su alluminio, pietre e inchiostro
su carta, Whitney Museum of American Art, New York.
Fig. 29, Matthew Barney, The Cremaster Cycle, 1994-2002, arte ambientale e
video art.
Fig. 30, Michelengelo Pistoletti, Il Terzo Paradiso, 2005 , installazione ambientale,
tracciato su terra, Biennale di Venezia, Isola di San Servolo, Venezia.
Fig. 31, Associazione Fiumara D’arte, Porta della Bellezza, 2009, cemento
armato e terracotta, Librino, Catania.
Fig. 32, Pietro Consagra, La materia poteva non esserci, 1986, cemento
armato, Castel di Tusa, Messina.
Fig. 33, Jean Dubuffet, Monument with Standing Beast, 1984, fibre di vetro,
James R.Thompson Center, Chicago, USA.
Fig. 34, Antoni Tápies, Cruz Y Tierra, 1975,olio su tela, Artur Ramon Art ,
Barcellona.
Fig. 35, Alberto Burri, Sacco e Rosso,1954, sacco e olio su tela, Tate Gallery,
Londra.
137
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
Fig. 36, Tano Festa, Monumento per un poeta morto,1989, cemento armato e
armatura ferrosa, Villa Margi, Reitano, Messina.
Fig. 37, Antonio Palma, Energia Mediterranea, 1990, cemento armato, Motta
D’Affermo, Messina.
Fig. 38, Mauro Staccioli, 38° Parallelo-Piramide, 2010, acciaio corten, Motta
D’affermo, Messina.
Fig. 39, Italo Lanfredini, Labirinto di Arianna, 1990, cemento armato, Castel di
Lucio, Messina.
Fig. 40, Hidetoshi Nagasawa, Stanza di Barca d’oro,1989, lastre metalliche,
foglie d’oro e marmo rosa, Mistretta, Messina.
Fig. 41, Vari artisti, Il Muro della Vita, 1991, terracotta, Castel di Lucio - Mistretta,
Messina.
Fig. 42, Paolo Schiavocampo, Una Curva gettata alle spalle del tempo, 1990,
cemento armato e ferro, Castel di Lucio, Messina.
Fig. 43, Fiumara D’arte, Rito della Luce, 2016, 38° Parallelo-Piramide, Motta
D’Affermo.
Fig. 44, Fiumara D’arte, Rito della Luce, 2017, 38° Parallelo-Piramide, Motta
D’Affermo.
Fig. 45, Fiumara D’arte, Rito della Luce, 2014, Istituto Vespucci, Catania.
138
Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
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Un caso di spiritualità nell’arte contemporanea
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