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B enedetto XVI

Dal Risorgimento
al Concilio

La Chiesa cattolica
e l’unità d’Italia
Per i 150 anni
dell’unità d’Italia
Messaggio di Benedetto XVI
«L’unità d’Italia … ha potuto aver luogo
non come artificiosa costruzione politi- Illustrissimo signore on. Giorgio Napolitano, presidente della
ca di identità diverse, ma come natura- Repubblica italiana.
le sbocco politico di un’identità nazio-
Il 150° anniversario dell’unificazione politica
nale forte e radicata, … al cui modella-
dell’Italia mi offre la felice occasione per riflettere sulla
mento il cristianesimo e la Chiesa storia di questo amato paese, la cui capitale è Roma,
hanno dato un contributo fondamenta- città in cui la divina Provvidenza ha posto la sede del
le». È la tesi di fondo del messaggio che successore dell’apostolo Pietro. Pertanto, nel formulare a
Benedetto XVI, nel solco dei suoi pre- lei e all’intera nazione i miei più fervidi voti augurali,
decessori (cf. riquadro a p. 195), ha sono lieto di parteciparle, in segno dei profondi vincoli di
inviato il 16 marzo scorso al presidente amicizia e di collaborazione che legano l’Italia e la Santa
della Repubblica Italiana, G. Napolita- Sede, queste mie considerazioni.
no (cf. riquadro a p. 197), per la ricor- Il processo di unificazione avvenuto in Italia nel
renza del 150° anniversario dell’unità corso del XIX secolo, e passato alla storia con il nome di
d’Italia. Il papa prosegue indicando la Risorgimento, costituì il naturale sbocco di uno sviluppo
«conciliazione» del 1929 (avvenuta «tra identitario nazionale iniziato molto tempo prima. In
le istituzioni, non nel corpo sociale, do- effetti, la nazione italiana, come comunità di persone
ve fede e cittadinanza non erano in con- unite dalla lingua, dalla cultura, dai sentimenti di una
medesima appartenenza, seppure nella pluralità di
flitto»; cf. anche, a p. 197, le parole del
comunità politiche articolate sulla penisola, comincia a
card. Bertone nel 140° di Roma capita- formarsi nell’età medievale. Il cristianesimo ha contri-
le), l’apporto dei cattolici all’elabora- buito in maniera fondamentale alla costruzione dell’i-
zione della Costituzione repubblicana e dentità italiana attraverso l’opera della Chiesa, delle sue
l’Accordo di revisione del Concordato istituzioni educative e assistenziali, fissando modelli di
lateranense (1984), che recepisce l’inse- comportamento, configurazioni istituzionali, rapporti
gnamento del concilio Vaticano II sui sociali; ma anche mediante una ricchissima attività arti-
rapporti tra Chiesa e comunità politi- stica: la letteratura, la pittura, la scultura, l’architettura,
ca, come le successive tappe di un pro- la musica. Dante, Giotto, Petrarca, Michelangelo,
cesso in cui «la Chiesa e i cattolici» Raffaello, Pierluigi da Palestrina, Caravaggio, Scarlatti,
sono rimasti «impegnati in vario Bernini e Borromini sono solo alcuni nomi di una filiera
modo» a favore «della promozione del- di grandi artisti che, nei secoli, hanno dato un apporto
l’uomo e del bene del paese»(cf. ampia- fondamentale alla formazione dell’identità italiana.
mente Regno-att. 6,2011,145). Anche le esperienze di santità, che numerose hanno
costellato la storia dell’Italia, contribuirono fortemente a
Stampe (21.3.2011) da sito web www.vati- costruire tale identità, non solo sotto lo specifico profilo
can.va. di una peculiare realizzazione del messaggio evangelico,

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B enedetto XVI

che ha marcato nel tempo l’esperienza religiosa e la spi- Chiesa, al cattolicesimo, talora anche alla religione in
ritualità degli italiani (si pensi alle grandi e molteplici generale. Senza negare il ruolo di tradizioni di pensie-
espressioni della pietà popolare), ma pure sotto il profilo ro diverse, alcune marcate da venature giurisdizionali-
culturale e persino politico. San Francesco d’Assisi, ad ste o laiciste, non si può sottacere l’apporto di pensiero
esempio, si segnala anche per il contributo a forgiare la – e talora di azione – dei cattolici alla formazione dello
lingua nazionale; santa Caterina da Siena offre, seppure stato unitario. Dal punto di vista del pensiero politico
semplice popolana, uno stimolo formidabile all’elabora- basterebbe ricordare tutta la vicenda del neoguelfismo
zione di un pensiero politico e giuridico italiano. che conobbe in Vincenzo Gioberti un illustre rappre-
L’apporto della Chiesa e dei credenti al processo di sentante; ovvero pensare agli orientamenti cattolico-
formazione e di consolidamento dell’identità nazionale liberali di Cesare Balbo, Massimo d’Azeglio, Raffaele
continua nell’età moderna e contemporanea. Anche Lambruschini. Per il pensiero filosofico, politico e
quando parti della penisola furono assoggettate alla anche giuridico risalta la grande figura di Antonio
sovranità di potenze straniere, fu proprio grazie a tale Rosmini, la cui influenza si è dispiegata nel tempo, fino
identità ormai netta e forte che, nonostante il perdurare a informare punti significativi della vigente
nel tempo della frammentazione geopolitica, la nazione Costituzione italiana. E per quella letteratura che tanto
italiana poté continuare a sussistere e a essere consape- ha contribuito a «fare gli italiani», cioè a dare loro il
vole di sé. Perciò, l’unità d’Italia, realizzatasi nella secon- senso dell’appartenenza alla nuova comunità politica
da metà dell’Ottocento, ha potuto aver luogo non come che il processo risorgimentale veniva plasmando, come
artificiosa costruzione politica di identità diverse, ma non ricordare Alessandro Manzoni, fedele interprete
come naturale sbocco politico di un’identità nazionale della fede e della morale cattolica; o Silvio Pellico, che
forte e radicata, sussistente da tempo. La comunità poli- con la sua opera autobiografica sulle dolorose vicissitu-
tica unitaria nascente a conclusione del ciclo risorgi- dini di un patriota seppe testimoniare la conciliabilità
mentale ha avuto, in definitiva, come collante che tene- dell’amor di patria con una fede adamantina. E di
va unite le pur sussistenti diversità locali, proprio la pree- nuovo figure di santi, come san Giovanni Bosco, spinto
sistente identità nazionale, al cui modellamento il cri- dalla preoccupazione pedagogica a comporre manuali
stianesimo e la Chiesa hanno dato un contributo fonda- di storia patria, che modellò l’appartenenza all’istituto
mentale. da lui fondato su un paradigma coerente con una sana
Per ragioni storiche, culturali e politiche complesse, concezione liberale: «Cittadini di fronte allo stato e
il Risorgimento è passato come un moto contrario alla religiosi di fronte alla Chiesa».
La costruzione politico-istituzionale dello stato unita-
rio coinvolse diverse personalità del mondo politico,
diplomatico e militare, tra cui anche esponenti del
mondo cattolico. Questo processo, in quanto dovette ine-
Fernando Uribe vitabilmente misurarsi col problema della sovranità tem-
porale dei papi (ma anche perché portava a estendere ai
La Regola territori via via acquisiti una legislazione in materia
ecclesiastica di orientamento fortemente laicista), ebbe
di san Francesco effetti dilaceranti nella coscienza individuale e collettiva
dei cattolici italiani, divisi tra gli opposti sentimenti di
Lettera e Spirito fedeltà nascenti dalla cittadinanza da un lato e dall’ap-
partenenza ecclesiale dall’altro. Ma si deve riconoscere
L a Regola di san Francesco è un
documento spirituale orientato ad
animare la vita ordinaria dei frati attra-
che, se fu il processo di unificazione politico-istituzionale
a produrre quel conflitto tra stato e Chiesa che è passato
alla storia col nome di «questione romana», suscitando di
verso un linguaggio esortativo. Lo studio conseguenza l’aspettativa di una formale «conciliazio-
si inscrive tra i commenti «del nuovo ne», nessun conflitto si verificò nel corpo sociale, segnato
corso», che escono dagli schemi giu- da una profonda amicizia tra comunità civile e comunità
ridici delle spiegazioni tradizionali per ecclesiale. L’identità nazionale degli italiani, così forte-
utilizzare nuovi parametri (storico, bibli- mente radicata nelle tradizioni cattoliche, costituì in veri-
co, teologico, spirituale) che permettano tà la base più solida della conquistata unità politica.
di meglio scoprire il significato del testo In definitiva, la conciliazione doveva avvenire fra le
e le intenzioni del legislatore. istituzioni, non nel corpo sociale, dove fede e cittadinan-
«Teologia spirituale» za non erano in conflitto. Anche negli anni della dilace-
pp. 368 - € 32,00 razione i cattolici hanno lavorato all’unità del paese.
L’astensione dalla vita politica, seguente il «non expedit»,
Dello stesso autore: rivolse le realtà del mondo cattolico verso una grande
Itinerari francescani assunzione di responsabilità nel sociale: educazione,
Visita ai luoghi dove visse san Francesco istruzione, assistenza, sanità, cooperazione, economia
pp. 200 - € 17,20 sociale, furono ambiti di impegno che fecero crescere
una società solidale e fortemente coesa. La vertenza

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Nei disegni della Provvidenza…


ra i più significativi precedenti dei testi di Benedetto XVI sfuggire alla nostra riflessione specialmente per i suoi due aspetti
T e del card. Bertone pubblicati in queste pagine si annove-
rano il discorso rivolto da Giovanni XXIII all’allora presidente
storici principali: la fine del potere temporale dei papi su gli «Stati
pontifici», e l’annessione di Roma all’Italia, che consolida in essa la
del Consiglio A. Fanfani, in visita ufficiale in Vaticano nel cente- sua unità e vi fissa la sua capitale. Ci consenta, signor presidente,
nario dell’unità (1961), e la lettera inviata da Paolo VI all’allora di aprirle il nostro cuore con sincera semplicità. Il triste dissidio
presidente della Repubblica G. Saragat per il centenario di Roma fra Chiesa e stato, prodottosi allora per quell’avvenimento, la fa-
capitale (1970). Ne riportiamo ampi stralci. mosa «questione romana» cioè, che tenne divisi tanto aspramente
e lungamente gli animi degli italiani, è stata con libero e mutuo
Giovanni XXIII a Fanfani (1961) accordo conclusa. Ci asteniamo perciò di proposito da ogni re-
Signor presidente, trospettiva valutazione storica, giuridica, politica e sentimentale.
(…) la ricorrenza che in questi mesi è motivo di sincera esul- Fermiamo al presente la nostra attenzione, e consideriamo con
tanza per l’Italia, il centenario della sua unità, ci trova, sulle due rive limpida e pastorale benevolenza il secondo aspetto di quello
del Tevere, partecipi di uno stesso sentimento di riconoscenza alla stesso avvenimento nelle sue felici risultanze per l’Italia, per que-
Provvidenza del Signore, che pur attraverso variazioni e contrasti, sto paese, che non possiamo non amare con particolare e intensa
talora accesi, come accade in tutti i tempi, ha guidato questa por- dilezione. (…)
zione elettissima d’Europa verso una sistemazione di rispetto e di Molti e diversi giudizi potranno essere fatti sul papato nei ri-
onore nel concerto delle nazioni grazie a Dio depositarie, sì, oggi guardi di questa singolare e secolare città; ma nessuno, noi pen-
ancora, della civiltà che da Cristo prende nome e vita. siamo, vorrà disconoscere la stima e l’amore che i papi portarono
A osservare con attenzione serena il corso degli avvenimenti all’Urbe e al suo retaggio culturale. Noi siamo sicuri che l’Italia, so-
del passato, più o meno lontano, torna bene il motto: la storia vrana a Roma ed erede del suo incomparabile patrimonio di civiltà
tutto vela e tutto svela. Ai figli d’Italia, per cui negli anni più accesi umana e cristiana (…), ne sarà sempre premurosa e geniale custode
del movimento per l’unità nazionale certa letteratura, alquanto sca- (…). Di ciò noi siamo sinceramente lieti, e formiamo per ciò auspici
pigliata, fu motivo di turbamento, non può sfuggire che astro be- felicissimi e cordialissimi, quali noi, osiamo dire, non meno d’alcun
nefico e segno luminoso, invitante al trionfo del magnifico ideale, altro possiamo esprimere. Perché, signor presidente, noi ancora
fu papa Pio IX, che lo colse nella sua significazione più nobile e, da siamo romani, e tali restiamo per inestinguibile titolo, quello a noi
parte sua, lo vivificò come palpito della sua grande anima così retta proprio di vescovo di questa dilettissima Urbe, e per ciò stesso
e pura. capo della Chiesa cattolica. Siamo dunque tuttora profondamente
Tutto il resto di quel periodo storico fu nei disegni della Prov- legati a questa eterna Città e, per quanto ci riguarda, solo solleciti
videnza preparazione alle pagine vittoriose e pacifiche dei Patti la- di quella libertà e di quella indipendenza, che consentano alle no-
teranensi, che la saggezza di un altro Pio, dal motto felicissimo «Pax stre spirituali funzioni, nell’Urbe e nel mondo, il loro normale eser-
Christi in regno Christi», avrebbe segnato a indicazione di un oriz- cizio, sempre convinti, anzi curanti, che questa nostra dimora
zonte nuovo, che si dischiudeva a celebrazione finale della vera e romana per nulla contrasti alla sovranità e alla libera espansione
perfetta unità di stirpe, di lingua e di religione, che era stato il so- della vita civile italiana (…).
spiro degli italiani migliori. (…) «Religionis integritas et patriae se- Esiste oggi una onorata e pacifica condizione di rapporti fra
curitas». Qui sta, invero, la sostanza dei Patti lateranensi: esercizio l’Italia e la sede apostolica; un delicato e prezioso equilibrio fra
della religione libero e rispettato; ispirazione cristiana della scuola; stato e Chiesa è stato raggiunto, com’è ben noto, mediante quei
nozze sacre; espansione di apostolato per la verità, per la giustizia, Patti lateranensi, dei quali la Costituzione italiana, con sagace e
per la pace. lungimirante visione, ha voluto, mediante particolare, solenne ga-
11 aprile 1961. ranzia, assicurare la validità. A noi pare che questi Patti, il Trattato,
GIOVANNI XXIII cioè, così come il Concordato (…) possano essere ricordati con gra-
titudine a Dio e a onore del popolo italiano nella menzionata ri-
Paolo VI a Saragat (1970) correnza centenaria di quel contrastato avvenimento come suo
Signor presidente! provvido coronamento giuridico e come suo felice epilogo morale
La ricorrenza centenaria che l’Italia si appresta a celebrare non e spirituale, non solo locale e temporaneo, ma generale e perpetuo.
ci trova, com’è ovvio pensare, né immemori, né indifferenti, ma (…)
essa riempie il nostro animo di ricordi, di esperienze e di presagi. Dal Vaticano, 18 settembre 1970.
L’eccezionale importanza di quell’avvenimento non può certo PAOLO VI

apertasi tra stato e Chiesa con la proclamazione di piena libertà e la sovranità che le spetta nell’ordine suo,
Roma capitale d’Italia e con la fine dello Stato pontifi- ha sempre rifiutato la possibilità di una soluzione della
cio, era particolarmente complessa. Si trattava indub- «questione romana» attraverso imposizioni dall’esterno,
biamente di un caso tutto italiano, nella misura in cui confidando nei sentimenti del popolo italiano e nel senso
solo l’Italia ha la singolarità di ospitare la sede del papa- di responsabilità e giustizia dello stato italiano. La firma
to. D’altra parte, la questione aveva un’indubbia rile- dei Patti lateranensi, l’11 febbraio 1929, segnò la defini-
vanza anche internazionale. Si deve notare che, finito il tiva soluzione del problema. A proposito della fine degli
potere temporale, la Santa Sede, pur reclamando la più Stati pontifici, nel ricordo del beato papa Pio IX e dei

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successori, riprendo le parole del cardinale Giovanni dell’autonomia dell’ordine politico e della sovranità
Battista Montini, nel suo discorso tenuto in Campi- dello stato. Parimenti, essa è attenta alla salvaguardia
doglio il 10 ottobre 1962: «Il papato riprese con inusita- della libertà di tutti, condizione indispensabile alla
to vigore le sue funzioni di maestro di vita e di testimo- costruzione di un mondo degno dell’uomo, che solo
nio del Vangelo, così da salire a tanta altezza nel gover- nella libertà può ricercare con pienezza la verità e ade-
no spirituale della Chiesa e nell’irradiazione sul mondo, rirvi sinceramente, trovandovi motivo e ispirazione per
come prima non mai». l’impegno solidale e unitario al bene comune».
L’apporto fondamentale dei cattolici italiani alla ela- L’Accordo, che ha contribuito largamente alla deli-
borazione della Costituzione repubblicana del 1947 è neazione di quella sana laicità che denota lo stato italia-
ben noto. Se il testo costituzionale fu il positivo frutto di no e il suo ordinamento giuridico, ha evidenziato i due
un incontro e di una collaborazione tra diverse tradizio- principi supremi che sono chiamati a presiedere alle
ni di pensiero, non c’è alcun dubbio che solo i costituen- relazioni fra Chiesa e comunità politica: quello della
ti cattolici si presentarono allo storico appuntamento con distinzione di ambiti e quello della collaborazione. Una
un preciso progetto sulla legge fondamentale del nuovo collaborazione motivata dal fatto che, come ha insegna-
stato italiano; un progetto maturato all’interno to il concilio Vaticano II, entrambe, cioè la Chiesa e la
dell’Azione cattolica, in particolare della FUCI e del comunità politica, «anche se a titolo diverso, sono a ser-
Movimento laureati, e dell’Università cattolica del Sacro vizio della vocazione personale e sociale delle stesse per-
Cuore, e oggetto di riflessione e di elaborazione nel sone umane» (cost. past. Gaudium et spes, n. 76; EV
Codice di Camaldoli del 1945 e nella XIX Settimana 1/1581). L’esperienza maturata negli anni di vigenza
sociale dei cattolici italiani dello stesso anno, dedicata al delle nuove disposizioni pattizie ha visto, ancora una
tema «Costituzione e Costituente». Da lì prese l’avvio un volta, la Chiesa e i cattolici impegnati in vario modo a
impegno molto significativo dei cattolici italiani nella favore di quella «promozione dell’uomo e del bene del
politica, nell’attività sindacale, nelle istituzioni pubbliche, paese» che, nel rispetto della reciproca indipendenza e
nelle realtà economiche, nelle espressioni della società sovranità, costituisce principio ispiratore e orientante
civile, offrendo così un contributo assai rilevante alla cre- del Concordato in vigore (art. 1; ECEI 3/2973).
scita del paese, con dimostrazione di assoluta fedeltà allo La Chiesa è consapevole non solo del contributo
stato e di dedizione al bene comune e collocando l’Italia che essa offre alla società civile per il bene comune, ma
in proiezione europea. Negli anni dolorosi e oscuri del anche di ciò che riceve dalla società civile, come affer-
terrorismo, poi, i cattolici hanno dato la loro testimo- ma il concilio Vaticano II: «Chiunque promuove la
nianza di sangue: come non ricordare, tra le varie figure, comunità umana nell’ordine della famiglia, della cultu-
quelle dell’on. Aldo Moro e del prof. Vittorio Bachelet? ra, della vita economica e sociale, come pure della poli-
Dal canto suo la Chiesa, grazie anche alla larga liber- tica, sia nazionale che internazionale, porta anche non
tà assicuratale dal Concordato lateranense del 1929, ha poco aiuto, secondo il disegno di Dio, alla comunità
continuato, con le proprie istituzioni e attività, a fornire della Chiesa, nella misura in cui questa dipende da fat-
un fattivo contributo al bene comune, intervenendo in tori esterni» (Gaudium et spes, n. 44; EV 1/1462).
particolare a sostegno delle persone più emarginate e Nel guardare al lungo divenire della storia, bisogna
sofferenti, e soprattutto proseguendo ad alimentare il riconoscere che la nazione italiana ha sempre avvertito
corpo sociale di quei valori morali che sono essenziali l’onere, ma al tempo stesso il singolare privilegio, dato
per la vita di una società democratica, giusta, ordinata. dalla situazione peculiare per la quale è in Italia, a
Il bene del paese, integralmente inteso, è stato sempre Roma, la sede del successore di Pietro e quindi il centro
perseguito e particolarmente espresso in momenti di della cattolicità. E la comunità nazionale ha sempre
alto significato, come nella «grande preghiera per risposto a questa consapevolezza esprimendo vicinanza
l’Italia» indetta dal venerabile Giovanni Paolo II il 10 affettiva, solidarietà, aiuto alla sede apostolica per la sua
gennaio 1994. libertà e per assecondare la realizzazione delle condizio-
La conclusione dell’Accordo di revisione del Concor- ni favorevoli all’esercizio del ministero spirituale nel
dato lateranense, firmato il 18 febbraio 1984, ha segna- mondo da parte del successore di Pietro, che è vescovo
to il passaggio a una nuova fase dei rapporti tra Chiesa di Roma e primate d’Italia. Passate le turbolenze causa-
e stato in Italia. Tale passaggio fu chiaramente avverti- te dalla «questione romana», giunti all’auspicata conci-
to dal mio predecessore, il quale, nel discorso pronun- liazione, anche lo stato italiano ha offerto e continua a
ciato il 3 giugno 1985, all’atto dello scambio degli stru- offrire una collaborazione preziosa, di cui la Santa Sede
menti di ratifica dell’Accordo, notava che, come «stru- fruisce e di cui è consapevolmente grata.
mento di concordia e collaborazione, il Concordato si Nel presentare a lei, signor presidente, queste rifles-
situa ora in una società caratterizzata dalla libera com- sioni, invoco di cuore sul popolo italiano l’abbondanza
petizione delle idee e dalla pluralistica articolazione dei doni celesti, affinché sia sempre guidato dalla luce
delle diverse componenti sociali: esso può e deve costi- della fede, sorgente di speranza e di perseverante impe-
tuire un fattore di promozione e di crescita, favorendo gno per la libertà, la giustizia e la pace.
la profonda unità di ideali e di sentimenti, per la quale
tutti gli italiani si sentono fratelli in una stessa patria». Dal Vaticano, 17 marzo 2011.
E aggiungeva che nell’esercizio della sua diaconia per
l’uomo «la Chiesa intende operare nel pieno rispetto BENEDETTO XVI

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Napolitano: la Chiesa, oggi un punto di forza

N el discorso pronunciato al Parlamento durante la cerimo-


nia celebrativa del 150° anniversario dell’unità d’Italia, il 17
marzo 2011, il presidente della Repubblica Napolitano ha così
della libertà religiosa e insieme il graduale superamento di ogni se-
parazione e contrapposizione tra laici e cattolici nella vita sociale e
nella vita pubblica. Un fine e un traguardo perseguiti e pienamente
rievocato i rapporti tra lo stato unitario e la Chiesa cattolica garantiti dalla Costituzione repubblicana e proiettatisi sempre di più
(http://centocinquanta.camera.it). in un rapporto altamente costruttivo e in «una collaborazione per
la promozione dell’uomo e il bene del paese», anche attraverso il
Una prova di straordinaria difficoltà e importanza l’Italia unita riconoscimento del ruolo sociale e pubblico della Chiesa cattolica
ha superato affrontando e via via sciogliendo il conflitto con la e, insieme, nella garanzia del pluralismo religioso. Questo rapporto
Chiesa cattolica. Dopo il 1861, l’obiettivo della piena unificazione si manifesta oggi come uno dei punti di forza su cui possiamo far
nazionale fu perseguito e raggiunto anche con la Terza guerra leva per il consolidamento della coesione e unità nazionale. Ce ne
d’indipendenza, nel 1866, e a conclusione della guerra 1915-1918, ha dato la più alta testimonianza il messaggio augurale indirizzatomi
ma irrinunciabile era l’obiettivo di dare in tempi non lunghi al na- per l’odierno anniversario – e lo ringrazio – dal papa Benedetto XVI,
scente stato italiano Roma come capitale, la cui conquista per via un messaggio che sapientemente richiama il contributo fonda-
militare – fallito ogni tentativo negoziale – fece precipitare inevi- mentale del cristianesimo alla formazione nei secoli dell’identità ita-
tabilmente il conflitto con il papato e la Chiesa. Ma esso fu av- liana, così come il coinvolgimento di esponenti del mondo cattolico
viato a soluzione con un’intelligenza, moderazione e capacità di nella costruzione dello stato unitario, fino all’incancellabile apporto
mediazione, di cui già lo stato liberale diede il segno con la legge dei cattolici e della loro scuola di pensiero all’elaborazione della Co-
delle guarentigie nel 1871 e che – sottoscritti nel 1929 e infine re- stituzione repubblicana e al loro successivo affermarsi nella vita po-
cepiti in Costituzione i Patti lateranensi – sfociò in tempi recenti litica, sociale e civile nazionale.
nella revisione del Concordato. GIORGIO NAPOLITANO,
Si ebbe di mira da parte italiana il fine della laicità dello stato e presidente della Repubblica

Dio onnipotente ed eterno, / a te salga la lode e il rin-


Per i 140 anni graziamento perché sempre guidi gli eventi della storia
di Roma capitale degli uomini / verso traguardi di salvezza e di pace. / Noi
contempliamo l’opera della tua Provvidenza / che si è dis-
piegata mirabilmente / anche in questa città e in questa
Omaggio e preghiera del card. Bertone terra d’Italia / per ridonare concordia di intenti / dove
aveva prevalso il contrasto.
In questa città di Roma – capitale d’Italia e sede del In quest’Urbe, dove per tua disposizione predicò e morì
pastore della Chiesa universale, vescovo di quest’alma l’apostolo Pietro, / il suo successore possa continuare a
Urbe – siamo raccolti in un luogo altamente simbolico svolgere / in piena libertà la sua missione universale. / Tu
per compiere un atto di omaggio verso coloro che qui che hai dato agli abitanti d’Italia il grande dono della fede
caddero e per raccogliere il messaggio che ci ha lasciato in Cristo Gesù, / conserva e accresci questa preziosa eredi-
la «breccia di Porta Pia». tà per le generazioni future.
Dal loro sacrificio e dal crogiuolo di tribolazioni, di Riecheggia nei nostri cuori l’invocazione del beato pon-
tensione spirituale e morale, che quell’evento suscitò, è tefice Pio IX: / «Gran Dio, benedite l’Italia!»: / sì, Signo-
sorta però una prospettiva nuova, grazie alla quale re, benedici oggi e sempre questa nazione; / assisti e illu-
ormai da vari decenni Roma è l’indiscussa capitale dello mina i suoi governanti / affinché operino instancabil-
stato italiano, il cui prestigio e la cui capacità di attrarre mente per il bene comune. / Dona l’eterna pace a quanti
sono mirabilmente accresciuti dall’essere altresì il centro qui caddero / e a tutti coloro che, nei secoli, hanno sacri-
al quale guarda tutta la Chiesa cattolica; anzi, tutta la ficato la vita / per il bene della patria e dell’umanità. /
famiglia dei popoli. Questa città, questa nazione e il mondo intero / godano
Alla vigilia del 150° dell’unità d’Italia, possiamo rico- sempre della tua protezione e del tuo aiuto, / affinché il
noscere che, nel reciproco rispetto della loro natura e corso della storia si realizzi in conformità ai tuoi voleri,
delle loro funzioni, la comunità civile e quella ecclesiale sotto la guida dello Spirito, fino alla pienezza dei tempi
desiderano praticare in questo paese una vasta collabo- annunciata da Cristo Signore.
razione a vantaggio della persona umana e a beneficio Amen.
dell’intera società.
In questo luogo e in quest’ora carichi di memorie e
di significati, il nostro sguardo interiore si eleva dalle Roma, breccia di Porta Pia, 20 settembre 2010.
concrete vicende terrene, oggi ricordate, alla dimensio-
ne dell’eternità, e la nostra parola si trasforma in pre- card. TARCISIO BERTONE,
ghiera. segretario di stato

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