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Qualità dell’acqua
NORMA ITALIANA Determinazione dell’indice di idrocarburi UNI EN ISO
Metodo mediante estrazione con solvente e gascromatografia 9377-2

LUGLIO 2002

Water quality
Determination of hydrocarbon oil index
Method using solvent extraction and gas chromatography

CLASSIFICAZIONE ICS 13.060.50

NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma specifica un metodo per la determinazione dell’indice di idrocar-
buri nelle acque mediante gascromatografia. Il metodo è idoneo per acque
superficiali, acque reflue e acque da impianti di trattamento degli scarichi
fognari.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN ISO 9377-2:2000 (= ISO 9377-2:2000)


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN ISO 9377-2 (edizione ottobre 2000) e tiene conto delle corre-
zioni introdotte il 28 marzo 2001.

ORGANO COMPETENTE UNICHIM - Associazione per l’Unificazione nel settore dell’Industria Chi-
mica

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 12 aprile 2002

UNI © UNI - Milano


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di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
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20133 Milano, Italia

Gr. 7 UNI EN ISO 9377-2:2002 Pagina I


AMBIENTE S.C. - 2011 - 694578 - eco

PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN ISO 9377-2 (edizione ottobre 2000 con corre-
zioni del 28 marzo 2001), che assume così lo status di norma na-
zionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
L’UNICHIM, ente federato all’UNI, segue i lavori europei sull’argo-
mento per delega della Commissione Centrale Tecnica.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-


cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-
sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

UNI EN ISO 9377-2:2002 © UNI Pagina II


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INDICE

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

3 TERMINI E DEFINIZIONI 1

4 INTERFERENZE 1

5 PRINCIPIO 2

6 REAGENTI 2

7 APPARECCHIATURA 4

8 CAMPIONAMENTO E CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI 5

9 PROCEDIMENTO 5

10 RAPPORTO DI PROVA 8

11 PRECISIONE 9
prospetto 1 Dati di precisione .......................................................................................................................................... 9

APPENDICE A ESEMPIO DI UNA COLONNA E DI UN MICROSEPARATORE 10


(informativa)
figura A.1 Esempio di una colonna .......................................................................................................................... 10
figura A.2 Esempio di un microseparatore ............................................................................................................ 11

APPENDICE B ESEMPI DI GASCROMATOGRAMMI DI CAMPIONI D'ACQUA E OLIO


(informativa) MINERALE DI RIFERIMENTO 12
figura B.1 Gascromatogramma di una soluzione di riferimento (0,5 mg/l) ................................................. 12
figura B.2 Gascromatogramma di acqua superficiale contaminata con olio combustibile .................... 13
figura B.3 Gascromatogramma di acque reflue................................................................................................... 13
figura B.4 Gascromatogramma di acque reflue contaminate con olio lubrificante .................................. 14

APPENDICE C DETERMINAZIONE DELL'INTERVALLO DI EBOLLIZIONE DI UN OLIO


(informativa) MINERALE DAL GASCROMATOGRAMMA 15
prospetto C.1 Punti di ebollizione degli n - alcani ........................................................................................................ 15

BIBLIOGRAFIA 16

APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E


(normativa) PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI 17

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Qualità dell'acqua
NORMA EUROPEA Determinazione dell'indice di idrocarburi EN ISO 9377-2
Metodo mediante estrazione con solvente e gascromatografia

OTTOBRE 2000

Water quality
EUROPEAN STANDARD Determination of hydrocarbon oil index
Method using solvent extraction and gas chromatography (ISO 9377-2:2000)
Qualité de l’eau
NORME EUROPÉENNE Détermination de l’indice hydrocarbure
Méthode par extraction au solvant et chromatographie en phase gazeuse
(ISO 9377-2:2000)
Wasserbeschaffenheit
EUROPÄISCHE NORM Bestimmung des Kohlenwasserstoff-Index
Verfahren nach Lösemittelextraktion und Gaschromatographie (ISO 9377-2:2000)

DESCRITTORI

ICS 13.060.50

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 4 ottobre 2000.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

© 2000 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

UNI EN ISO 9377-2:2002 © UNI Pagina V


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PREMESSA
Il testo della presente norma internazionale ISO 9377-2:2000 è stato elaborato dal Comi-
tato Tecnico ISO/TC 147 "Qualità dell'acqua" in collaborazione con il Comitato Tecnico
CEN/TC 230 "Analisi dell'acqua", la cui segreteria è affidata al DIN.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-
te pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro aprile 2001, e le
norme nazionali di contrasto devono essere ritirate entro aprile 2001.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

NOTIFICA DI ADOZIONE
Il testo della norma internazionale ISO 9377-2:2000 è stato approvato dal CEN come nor-
ma europea senza alcuna modifica.

NOTA
I riferimenti normativi alle norme internazionali sono elencati nell'appendice ZA (normativa).

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente parte della ISO 9377 specifica un metodo per la determinazione dell'indice di
idrocarburi nelle acque mediante gascromatografia. Il metodo è idoneo per acque super-
ficiali, acque reflue e acque da impianti di trattamento degli scarichi fognari e permette la
determinazione dell'indice di idrocarburi in concentrazioni maggiori di 0,1 mg/l.
Il metodo non è applicabile alla determinazione quantitativa del contenuto di olio minerale
volatile. Tuttavia, sulla base della disposizione dei picchi del gascromatogramma, si
possono derivare determinate informazioni qualitative sulla composizione della contami-
nazione da olio minerale.
Nota 1 Per la determinazione del contenuto di olio minerale di terreni e sedimento, vedere ISO/TR 11046.
Nota 2 La concentrazione della massa di grasso animale e vegetale nel campione di prova non dovrebbe essere
maggiore di 150 mg/l, perché a valori più alti la capacità di assorbimento della colonna di purificazione può
essere insufficiente.
Nota 3 In caso di acque reflue altamente inquinate, specialmente se contenenti un'alta quantità di tensioattivi, può
verificarsi una perdita nel recupero.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
I seguenti documenti normativi contengono disposizioni valide anche per la presente
parte della ISO 9377 in quanto in essa espressamente richiamati. Per i riferimenti datati,
le successive modifiche o le revisioni apportate a dette pubblicazioni non si applicano.
Tuttavia le parti coinvolte in accordi basati sulla presente parte della ISO 9377 sono
invitate a verificare la possibilità di applicare le versioni più recenti dei documenti
normativi sottoindicati. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione della pubblicazione
alla quale si fa riferimento. I membri dell'ISO e dell'IEC dispongono degli elenchi
aggiornati delle norme internazionali in vigore.
ISO 5667-3:1994 Water quality - Sampling - Guidance on the preservation and
handling of samples
ISO 8466-1:1990 Water quality - Calibration and evaluation of analytical methods
and estimation of performance characteristics - Statistical
evaluation of the linear calibration function

3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente parte della ISO 9377, si applica il seguente termine e definizione.

3.1 indice di idrocarburi mediante gas cromatografia-rivelazione a ionizzazione di fiamma:


La somma delle concentrazioni dei composti estraibili con un solvente di idrocarburi, con
punto di ebollizione tra 36° C e 69° C, non assorbito su Florisil1) e che può essere sotto-
posta a cromatografia con tempi di ritenzione compresi tra quelli di n-decano (C10H22) e
n-tetracontano (C40H82).
Nota Le sostanze conformi alla presente definizione sono idrocarburi alifatici, aliciclici, aromatici o aromatici alchil-
sostituiti, a catena lunga o ramificati.

4 INTERFERENZE
I composti a bassa polarità (per esempio gli idrocarburi alogenati) e alte concentrazioni di
sostanze polari possono interferire con la determinazione.
Le sostanze tensioattive interferiscono con la fase di estrazione.

1) Florisil è un nome commerciale per una sostanza a diatonee preparata, composta principalmente di magnesio anidro.

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5 PRINCIPIO
Il campione d'acqua è estratto con un agente di estrazione. Le sostanze polari sono
rimosse mediante purificazione su Florisil. L'aliquota purificata è analizzata mediante
cromatografia capillare utilizzando una colonna non polare e un rivelatore a ionizzazione
di fiamma (FID). È misurata l'area di picchi totale tra n-decano e n-tetracontano. La
concentrazione di olio minerale è quantificata a fronte di un campione di riferimento
esterno consistente di due oli minerali specificati, ed è calcolato l'indice di idrocarburi.
È assolutamente essenziale che la prova descritta nella presente parte della ISO 9377 sia
effettuata da personale opportunamente qualificato.
Si dovrebbe investigare se, e in che misura, problemi particolari richiedano la specifica di
condizioni marginali addizionali.

6 REAGENTI
Tutti i reagenti devono essere di qualità e idonei allo scopo specifico. L'idoneità dei
reagenti e delle soluzioni devono essere controllati effettuando una prova in bianco.

6.1 Acqua per la preparazione di soluzioni.


Deve essere utilizzata acqua distillata, o acqua da un generatore di acqua purificata in
grado di rimuovere tracce organiche, per esempio utilizzando carbonio attivo.

6.2 Solvente di estrazione


Solvente di un idrocarburo singolo o miscela tecnica di idrocarburi, intervallo di ebollizione
da 36° C a 69° C.
In caso di modifica dell'agente di estrazione, sono necessarie prove di ripetibilità.

6.3 Solfato di sodio anidro, Na2SO4.

6.4 Solfato di magnesio eptaidrato, MgSO4 ⋅ 7H2O.

6.5 Acido minerale, per esempio acido cloridrico, c(HCl) = 12 mol/l (ρ = 1,19 g/ml).

6.6 Acetone, C3H6O.

6.7 Florisil1), granulometria da 150 µm a 250 µm (da 60 mesh a 100 mesh), riscaldato a
140° C per 16 h e conservato in un essiccatore.

6.8 Miscela di oli minerali

6.8.1 Miscela di riferimento2)


Pesare con accuratezza quantità uguali di due diversi tipi (tipo A e tipo B, entrambe non
contenenti additivi) di olio minerale e aggiungere il solvente di estrazione in quantità suffi-
ciente (6.11.2) da fornire una concentrazione totale di idrocarburi di circa 10 mg/ml.
Il tipo A dovrebbe mostrare picchi distinti nel gascromatogramma. Un esempio è il carbu-
rante diesel senza additivi. Vedere EN 590 per ulteriori informazioni. Il tipo B dovrebbe
avere un intervallo di ebollizione maggiore di quello del tipo A e dovrebbe avere segnali
non separati nel gascromatogramma. Un esempio di questo tipo è un lubrificante senza
additivi, con intervallo di ebollizione da 325 °C a 460 °C.

1) Florisil è un nome commerciale per una sostanza a diatonee preparata, composta principalmente di magnesio anidro.
2) Le miscele di riferimento sono disponibili presso
Fachgruppe I.2
Bundesanstalt für Materialforschung und -prüfung
Richard-Willstätter-Strasse 11
D-12489 Berlin, Germany
Questa informazione è fornita per facilitare gli utilizzatori della presente parte della ISO 9377 e non costituisce un avallo
del prodotto da parte dell’ISO.

UNI EN ISO 9377-2:2002 © UNI Pagina 2


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6.8.2 Miscela di taratura


Preparare almeno cinque diverse soluzioni di taratura diluendo aliquote della miscela di
riferimento (6.8.1) con il solvente di estrazione (6.11.2). Le seguenti concentrazioni
possono essere idonee:
0 (bianco); 0,2 mg/ml; 0,4 mg/ml; 0,6 mg/ml; 0,8 mg/ml e 1,0 mg/ml.
Per altre applicazioni possono essere consigliabili concentrazioni maggiori.
Conservare la miscela di taratura, ermeticamente chiusa, in frigorifero (da 4 °C a 8 °C). Le
miscele di taratura sono stabili fino a sei mesi.

6.8.3 Riferimento di controllo qualità (CQ)


Preparare una soluzione di riferimento conforme a 6.8.1 in acetone (vedere 6.6) con una
concentrazione di massa di, per esempio, 1 mg/ml. La concentrazione esatta dovrebbe
essere circa mille volte l'intervallo di applicazione desiderato.
Nota Quando si utilizza un lubrificante per il CQ, la soluzione madre è facilmente preparata nel solvente di estra-
zione (6.2), che è ulteriormente diluito in acetone circa dieci volte prima di additivare l'acqua di CQ.
Conservare la soluzione, ermeticamente chiusa, in frigorifero (da 4 °C a 8 °C). È stabile
fino a sei mesi.

6.9 Miscela di riferimento di n-alcani per la prova di prestazione del sistema.


Disciogliere n-alcani con un numero di atomi di carbonio pari (C20,C40 e almeno altri tre
n-alcani) nel solvente di estrazione (6.2) per fornire concentrazioni di circa 50 µg/ml dei singoli
componenti. Può essere necessario utilizzare un solvente diverso, per esempio l'eptano, per la
prima soluzione; in questo caso, diluire tale prima soluzione con il solvente di estrazione (6.2).
Conservare la soluzione, ermeticamente chiusa, in frigorifero. È stabile fino a sei mesi.
Nota 1 Tale soluzione è utilizzata per verificare l'idoneità del sistema gascromatografico per la risoluzione degli
n-alcani, nonché per la risposta del rivelatore.
Nota 2 Tale soluzione è utilizzata per fornire informazioni sui tempi di ritenzione degli n-alcani per caratterizzare gli
idrocarburi nel campione.

6.10 Composti di riferimento

6.10.1 n-Decano, C10H22.

6.10.2 n-Tetracontano, C40H82.

6.10.3 n-Eicosano, C20H42.

6.11 Solvente di estrazione contenente i composti di riferimento

6.11.1 Soluzione madre del solvente di estrazione


Disciogliere 20 mg di n-tetracontano (6.10.2) nel solvente di estrazione (6.2). Quindi
aggiungere 20 µl di n-decano (6.10.1) e diluire con il solvente di estrazione a 1 000 ml.
Conservare la soluzione, ermeticamente chiusa, in frigorifero. È stabile fino a sei mesi.
Nota L'n-tetracontano è solo moderatamente solubile nell'agente di estrazione. Un leggero riscaldamento o il tratta-
mento con gli ultrasuoni accelerano il processo di discioglimento.

6.11.2 Soluzione di riferimento del solvente di estrazione


Subito prima dell'uso, diluire la soluzione madre (vedere 6.11.1) con dieci volte il solvente
di estrazione.

6.12 Soluzione di prova di stearil stearato, C36H72O2.


Disciogliere 200 mg di stearil stearato in 100 ml di soluzione di riferimento di solvente di
estrazione (6.11.2).
Nota Tale soluzione è utilizzata per controllare l'efficienza del procedimento di purificazione.
Conservare la soluzione, ermeticamente chiusa, in frigorifero. È stabile fino a sei mesi.

UNI EN ISO 9377-2:2002 © UNI Pagina 3


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7 APPARECCHIATURA

7.1 Vetreria normale da laboratorio


Pulire tutta la vetreria con i normali procedimenti per questo tipo di analisi e controllarne
la purezza (misurazione del bianco). Se necessario, sciacquare la vetreria con il solvente
di estrazione (6.2) e ricontrollare il bianco.

7.2 Gascromatografo, dotato di un sistema di iniezione non discriminante e di un rivelatore a


ionizzazione di fiamma.

7.3 Colonna per gascromatografia, in silice fusa, con una delle seguenti fasi stazionarie:
non polare, dimetilpolisilossano 100% immobilizzato, oppure 95% dimetil-/5% difenilpoli-
silossano, oppure polimero di silossano modificato
e dimensioni tipiche:
lunghezza: da 5 m a 30 m
diametro interno: da 0,25 mm a 0,53 mm
spessore della pellicola: da 0,25 µm a 1,2 µm
Per un esempio, vedere appendice B.
Si raccomanda di utilizzare una pre-colonna (per esempio 2 m, diametro interno 0,53 mm,
silice fusa disattivata).

7.4 Sistema dati, idoneo all'integrazione dell'area totale del gascromatogramma e adatto alla
compensazione per "spurgo colonna" e alla reintegrazione dopo il disegno di una nuova
linea base.

7.5 Flaconi di campionamento, in vetro, con tappo in vetro, di capacità 250 ml e 1 000 ml, o
con tappo a vite, rivestiti in PTFE (politetrafluoroetilene).
Il flacone di campionamento deve consentire l'estrazione diretta dalla bottiglia.

7.6 Centrifuga

7.7 Tubi da centrifuga, di capacità 100 ml, con idoneo tappo (a vite).

7.8 Microseparatore, per un esempio, vedere figura A.2, o altro dispositivo idoneo per la
separazione di fase.

7.9 Colonne di purificazione, realizzate in vetro, con fritta di porosità di sinterizzazione 2, per
un esempio vedere figura A.1.

7.10 Apparecchiatura Kuderna Danish, con un matraccio tarato da 250 ml o altra apparec-
chiatura di concentrazione idonea, per esempio un evaporatore rotante con vuoto
controllato.

7.11 Agitatore magnetico con ancoretta, di lunghezza idonea a garantire una miscelazione
uniforme.

UNI EN ISO 9377-2:2002 © UNI Pagina 4


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8 CAMPIONAMENTO E CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI


Il campionamento e la conservazione devono essere in conformità alla ISO 5667-3.
Riempire il flacone di campionamento (7.5) a circa il 90% con il campione, chiudere
ermeticamente e pesare (m1). Conservare il campione a circa 4 °C ed estrarre il
campione il prima possibile, ma in ogni caso entro quattro giorni.
Se necessario, conservare il campione nel campo mediante acidificazione con acido
minerale (6.5) a pH 2.
La conservazione del campione nel campo è raccomandata per i campioni di acque
superficiali e acque sotterranee. Se nelle acque sotterranee è presente un alto contenuto
di sostanze umiche, indicato da una colorazione bruno-giallastra del campione, dovrebbe
essere evitata l'acidificazione del campione per impedire la precipitazione degli acidi
umici al pH specificato.
Nota Se è attesa la formazione di emulsioni o una concentrazione di oli animali e vegetali >150 mg/l, è consigliabile
prelevare addizionalmente un volume di campionamento minore in un flacone di campionamento da 250 ml.

9 PROCEDIMENTO

9.1 Prova in bianco


Effettuare le prove in bianco con ogni serie di prove in conformità a 9.3, compresi tutti i
reagenti e la vetreria, nello stesso modo dei campioni.

9.2 Determinazione del recupero


Determinare il recupero a intervalli regolari, preferibilmente in ogni serie di prove, utiliz-
zando 900 ml d'acqua (6.1) alla quale sono stati aggiunti 1,0 ml del riferimento di CQ
(6.8.3). Eseguire la prova a partire da 9.3 e calcolare il recupero. Accertarsi che il
recupero sia tra l'80% e il 110%.

9.3 Procedimento di estrazione


Raffreddare il campione a circa 10 °C, se necessario, per impedire perdite del solvente di
estrazione mediante volatilizzazione.
Acidificare il campione a pH 2 aggiungendo acido minerale (6.5), se ciò non è stato fatto
nel campo (vedere 8).
Aggiungere circa 80 g di solfato di magnesio (6.4) per 900 ml di campione per evitare
emulsioni.
Nota 1 L'aggiunta di solfato di magnesio non è necessaria se è noto che i campioni non formano emulsioni.
Aggiungere 50 ml di soluzione di riferimento di solvente di estrazione (6.11.2) e un
agitatore magnetico con ancoretta, chiudere il flacone e agitare vigorosamente per 30 min
sull'agitatore magnetico (7.11).
Rimuovere il tappo e sostituirlo con il microseparatore (7.8).
Aggiungere acqua sufficiente (6.1) a consentire il prelievo dello strato del solvente di
estrazione dal microseparatore, trasferirlo nella colonna di purificazione (7.9) e procedere
in conformità a 9.4.
Quando si trasferisce la fase organica alla colonna di purificazione, avere cura di evitare
il trasferimento d'acqua poiché questa incrosterebbe la superficie del solfato di sodio. Si
raccomanda di trasferire lo strato organico in diverse fasi utilizzando una pipetta, oppure,
quando si utilizza il microseparatore (7.8) (figura A.2), posizionando il menisco sotto al
rubinetto.
Nel caso di forti emulsioni, centrifugare l'estratto come segue. Trasferire la fase del
solvente di estrazione assieme all'emulsione in un tubo da centrifuga da 100 ml (7.7) e
chiudere il tubo. Rompere l'emulsione centrifugando l'estratto.
Nota 2 La centrifugazione da 10 min a 15 min è generalmente sufficiente.
L'estrazione mediante agitazione può essere adeguata, ma verificarne l'efficienza.

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9.4 Procedimento di purificazione


Trasferire la fase del solvente di estrazione (vedere 9.3) in una piccola colonna (vedere
figura A.1) riempita con 2 g di Florisil (6.7) e coperta con uno strato di 2 g di solfato di
sodio (6.3).
Nota 1 Il pre-risciacquo della colonna con alcuni millimetri di solvente di estrazione (6.2) può essere utile per impedire
la formazione di canali.
Consentire l'esecuzione della fase del solvente di estrazione, seguita da altri 10 ml di
solvente di estrazione (6.2), nella colonna in un'idonea apparecchiatura di concentrazione
(7.10).
Risciacquare la colonna con circa 10 ml di solvente di estrazione (6.2).
Nota 2 Altri procedimenti che utilizzano la stessa quantità di Florisil per depurare l'estratto, per esempio agitando
l'estratto totale con 2 g di Florisil per 30 min in un'idonea apparecchiatura, possono essere utilizzati come
alternativa, purché i risultati siano equivalenti alle prove della colonna del Florisil.

9.5 Concentrazione
Utilizzando l'apparecchiatura di evaporazione (7.10), concentrare l'estratto a un volume di
circa 6 ml.
Concentrare ulteriormente l'estratto a poco meno di 1 ml utilizzando un flusso misurato di
azoto. Riempire a un volume di 1,0 ml con il solvente di estrazione (6.2) oppure calcolare
il volume esatto dell'estratto concentrato mediante pesatura. Trasferire un'aliquota
dell'estratto finale in una fiala a setto per analisi gascromatografica.
Nota La concentrazione dell'estratto a 1,0 ml può essere omessa se è atteso un alto indice di idrocarburi o se è
iniettata una grande quantità, per esempio 100 µl, dell'estratto parzialmente concentrato o non concentrato
per mezzo del cosiddetto "sistema di iniezione di grandi volumi".
Quando si utilizza l'iniezione in grandi volumi, è necessario portare l'estratto a un volume
noto, per esempio 50 ml o 100 ml dopo il trattamento con Florisil. In tal caso la concentra-
zione della soluzione di taratura (6.8) e la miscela di taratura degli n-alcani (6.9) dovrebbe
essere corrispondentemente minore.
Lasciare sgocciolare il flacone vuoto del campione per 5 min. Chiudere il flacone con il
tappo utilizzato in precedenza e determinarne la massa (m2) con un'accuratezza di 1 g.

9.6 Prove di idoneità del Florisil


Controllare l'idoneità del Florisil a intervalli regolari, utilizzando ogni volta un nuovo lotto di
Florisil essiccato, come segue:
A questo fine, utilizzare una soluzione di prova di stearil stearato (6.12) e una soluzione di
taratura di oli minerali (6.8).
Eseguire il procedimento di purificazione (9.4) con 10 ml di soluzione di stearil stearato,
poi aggiungere il solvente di estrazione (6.11.2) fino a un volume di 25 ml. Trasferire
un'aliquota della soluzione purificata in una fiala a setto e analizzarla mediante gascroma-
tografia (9.7). Misurare le aree di picco di stearil stearato dopo il trattamento con Florisil.
Diluire 0,5 ml di soluzione di stearil stearato con solvente di estrazione (6.11.2) fino a
25 ml e analizzare mediante gascromatografia. Calcolare il rapporto delle aree di picchi
dello stearil stearato nelle soluzioni trattate e non trattate. Tale rapporto non dovrebbe
essere minore di 1. In caso contrario, attivare il Florisil in conformità a 6.7.
Eseguire il procedimento di purificazione (9.4) con 10 ml di soluzione di taratura 2 mg/ml
di oli minerali (6.8), poi aggiungere la soluzione di riferimento del solvente di estrazione
(6.11.2) fino a un volume di 25 ml. Trasferire un'aliquota della soluzione purificata in una
fiala a setto e analizzarla mediante gascromatografia.
Determinare il recupero di olio minerale sulla base dell'area di picco da C10 a C40 nelle
soluzioni di taratura trattate (con Florisil) e non trattate. Dovrebbe essere almeno 80%. Se
tale criterio non è soddisfatto, sciacquare il lotto di Florisil con abbondante acqua e
attivare il Florisil come indicato in 6.7. Se la prova ripetuta mostra di nuovo che il criterio
non è soddisfatto, provare un altro lotto di Florisil con un numero di lotto diverso.

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9.7 Determinazione mediante gascromatografia

9.7.1 Regolazione del gascromatografo


Selezionare una colonna capillare con una delle fasi stazionarie specificate (vedere 7.3 e
appendice B) per analisi gascromatografica. Regolare il gascromatografo fino a ottenere
una separazione ottimale. I picchi nel gascromatogramma della miscela di riferimento di
n-alcani (6.9) devono essere separati con la linea base. La risposta relativa (area di
picchi) di n-tetracontano (C40H82) rispetto a n-eicosano (C20H42) dovrebbe essere almeno
0,8. In caso contrario, la discriminazione del sistema di iniezione è troppo alta e il sistema
di iniezione deve essere ottimizzato o sostituito.

9.7.2 Taratura

9.7.2.1 Generalità
Per la taratura, si fa distinzione tra la taratura iniziale, la taratura di lavoro e il controllo
della validità della curva di taratura. La taratura iniziale determina la gamma di lavoro e la
linearità della funzione di taratura in conformità alla ISO 8466-1. Eseguire tale taratura
quando l'apparecchiatura è utilizzata per la prima volta.
Nella fase successiva, stabilire la gamma di lavoro finale ed eseguire la taratura ordinaria.
Ripetere tale taratura dopo la manutenzione (per esempio sostituzione della colonna
capillare), dopo la riparazione dei sistemi gascromatografici e nel caso il sistema non sia
stato utilizzato per un periodo di tempo prolungato, o qualora i criteri di validità non
possano essere soddisfatti. Controllare la validità della taratura iniziale con ogni serie di
campioni da analizzare.
Correggere lo spurgo della colonna di tutti i cromatogrammi. A tal fine eseguire cromato-
grammi del bianco (cromatogrammi con solo solvente) e utilizzarli per la correzione della
linea base.

9.7.2.2 Taratura iniziale


Stabilire la gamma preliminare di lavoro analizzando almeno cinque diluizioni della
miscela di taratura di riferimento (6.8). Effettuare la prova della linearità in conformità alla
ISO 8466-1.

9.7.2.3 Taratura ordinaria


Dopo aver esaminato la gamma di lavoro finale, analizzare un minimo di cinque diluizioni
della miscela di taratura di riferimento (6.8). Calcolare una funzione di taratura mediante
analisi della regressione lineare delle aree di picchi corrette. La sensibilità effettiva del
metodo può essere stimata dalla funzione di regressione calcolata.

9.7.2.4 Controllare la validità della funzione di taratura


Controllare la validità della funzione di taratura dalla taratura ordinaria con ogni lotto di
campioni mediante analisi di una soluzione di riferimento dopo ogni dieci campioni. La
concentrazione di tale soluzione di riferimento deve essere compresa tra il 40% e l'80%
della gamma di lavoro. Accertarsi che i singoli risultati non si scostino di più del 10% della
linea di taratura di lavoro. Se tale criterio è soddisfatto, si presume che la taratura sia
valida. In caso contrario, eseguire nuovamente la taratura in conformità a 9.7.2.3.
Per grandi lotti di campioni, può essere ridotto il numero di analisi della soluzione di riferi-
mento, purché siano ottenute almeno tre misurazioni per il calcolo del risultato medio.

9.7.3 Misurazione
Misurare il campione, le soluzioni di taratura e la soluzione del bianco nel gascromatografo.
A intervalli regolari, registrare un gascromatogramma (cromatogramma del bianco)
mediante iniezione del solvente di estrazione (6.2), quindi procedere all'analisi nelle
stesse condizioni del campione. Utilizzare un cromatogramma del solvente di estrazione
per correggere le aree dei cromatogrammi dei campioni.
Nota Un aumento nello "spurgo della colonna" può indicare la contaminazione del sistema di iniezione o della colonna.

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9.7.4 Parametri di integrazione


Integrare il gascromatogramma tra n-decano (C10H22) e n-tetracontano (C40H82). Iniziare
l'integrazione subito dopo il picco dell'n-decano al livello di segnale a fronte del picco di
solvente (S nella figura B.3). Terminare l'integrazione subito prima dell'inizio del picco del
n-tetracontano sullo stesso livello di segnale (E nella figura B.3). Controllare visivamente
tutti i cromatogrammi per garantire una corretta integrazione. Tracciare una linea retta da
S a E. Marcare l'inizio e la fine dell'integrazione sul cromatogramma.
Nota 1 Per esempi di cromatogrammi, vedere appendice B.
La presenza di picchi tra il picco del solvente e l'n-decano indica che il campione proba-
bilmente contiene idrocarburi volatili a basso punto di ebollizione. Ciò dovrebbe essere
menzionato nel rapporto di prova.
Picchi distinti o un livello aumentato della linea base alla fine del cromatogramma (tempo
di ritenzione maggiore rispetto a quello dell'n-tetracontano) indicano che il campione
contiene probabilmente idrocarburi con un alto punto di ebollizione. Ciò dovrebbe essere
menzionato nel rapporto di prova.
Nota 2 L'intervallo di numeri di atomi di carbonio degli n-alcani presenti nel campione è determinato confrontando il
gascromatogramma dell'estratto del campione con quello della soluzione di riferimento degli n-alcani (6.9).
L'intervallo di ebollizione corrispondente può essere ottenuto dall'appendice C.

9.8 Calcolo
Calcolare l'indice di idrocarburi utilizzando l'equazione:
( Am – b ) ⋅ f ⋅ V ⋅ w
ρ = ----------------------------------------------- (1)
a ⋅ (m1 – m2)
dove:
ρ è l'indice di idrocarburi, in milligrammi al litro;
a è la pendenza della funzione di taratura, in litri al milligrammo;
Am è l'area di picco integrata dell'estratto del campione, in unità dipendenti dalla
strumentazione;
f è qualsiasi fattore di diluizione dell'estratto del campione;
m1 è la massa del flacone di campionamento riempito, in grammi;
m2 è la massa del flacone del campione vuoto, in grammi;
w è la densità del campione d'acqua, in grammi al millilitro (per l'acqua fresca, può
essere utilizzato 1,00 g/ml);
V è il volume dell'estratto finale, in millilitri;
b è l'intersezione dell'asse y in unità dipendenti dalla strumentazione.

9.9 Espressione dei risultati


Esprimere la concentrazione di olio minerale in acqua come indice di idrocarburi, in milli-
grammi al litro, a due cifre significative.
Esempi:
Indice di idrocarburi 15 mg/l;
Indice di idrocarburi 2,9 mg/l.

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10 RAPPORTO DI PROVA
Il rapporto di prova deve fare riferimento alla presente parte della ISO 9377 e contenere i
seguenti dettagli:
a) l'identità del campione;
b) l'indice di idrocarburi, in milligrammi al litro;
c) tutte le peculiarità osservate durante la prova;
d) tutte le azioni non specificate nella presente parte della ISO 9377 che possono avere
influenzato il risultato.
Inoltre, nel rapporto di prova possono essere fornite le seguenti informazioni qualitative:
e) l'intervallo di ebollizione dell'olio minerale rilevato sulla base del tempo di ritenzione
relativo rispetto al punto di ebollizione della miscela di taratura di n-alcani;
f) qualsiasi presenza di idrocarburi volatili;
g) qualsiasi presenza di idrocarburi con un alto punto di ebollizione.

11 PRECISIONE
Uno studio incrociato tra laboratori, effettuato nell'estate del 1999, ha prodotto i valori
forniti nel prospetto 1.

prospetto 1 Dati di precisione

Campione n. L n NAP x xsoll WFR sR CVR sr CVr


% mg/l mg/l % mg/l % mg/l %
1 35 127 15,3 3,04 2,99 101,6a) 0,291 9,6 0,092 3,0
2 35 134 13,6 0,57 0,70 82,0 0,192 33,5 0,037 6,5
3 38 142 10,1 3,61 4,00 90,3b) 0,763 21,1 0,210 5,8
4 41 156 0,6 0,74 1,04 71,1c) 0,300 40,5 0,105 14,1
L è il numero dei laboratori dopo l'eliminazione dei risultati anomali;
n è il numero dei risultati dopo l'eliminazione dei risultati anomali;
NAP sono i risultati anomali;
x è la media totale di tutti i risultati esenti da risultati anomali;
xsoll è il vero valore;
WFR è la frequenza di recupero;
sR è lo scarto tipo della riproducibilità;
CVR è il coefficiente di riproducibilità della variazione;
sr è lo scarto tipo della ripetibilità;
CVr è il coefficiente di ripetibilità della variazione.
a) Due partecipanti allo studio tra laboratori hanno avuto problemi con la qualità dell'etere di petrolio.
b) Il campione conteneva tensioattivi in una concentrazione eccedente di dieci volte gli idrocarburi.
c) Il campione conteneva un'alta concentrazione di estere di metile C12.

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APPENDICE A ESEMPIO DI UNA COLONNA E DI UN MICROSEPARATORE


(informativa)
figura A.1 Esempio di una colonna
Legenda
1 Bulbo in vetro
2 Filtro in vetro sinterizzato
Dimensioni in mm

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figura A.2 Esempio di un microseparatore


Legenda
1 Rubinetto di arresto, PTFE
Dimensioni in mm

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APPENDICE B ESEMPI DI GASCROMATOGRAMMI DI CAMPIONI D'ACQUA E OLIO MINERALE


(informativa) DI RIFERIMENTO
Il gascromatogramma è registrato nelle seguenti condizioni:
Tecnica di iniezione: vaporizzazione temperatura programmata (PTV)
Temperatura di iniezione: da 50 °C a 300 °C
Volume di iniezione: 1 µl
Lunghezza colonna: 30 m
Diametro interno colonna: 0,25 mm
Fase liquida: DB 5 MS
Spessore pellicola: 0,25 µm
Pre-colonna: capillare in silice fusa disattivata
Gas di trasporto: idrogeno
Pressione del gas di trasporto: 0,8 bar
Programma temperatura forno: 40 °C per 5 min, 10 °C/min a 300 °C, 300 °C
per 20 min
Rivelatore: rivelatore a ionizzazione di fiamma
Temperatura rivelatore: 300 °C
Gas di integrazione: azoto
Flusso del gas di integrazione: 25 ml
figura B.1 Gascromatogramma di una soluzione di riferimento (0,5 mg/l)
Legenda
1 n-Decano
2 n-Tetracontano
X Tempo, in min
Y Abbondanza

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figura B.2 Gascromatogramma di acqua superficiale contaminata con olio combustibile


Legenda
1 n-Decano
2 n-Tetracontano
X Tempo, in min
Y Abbondanza

figura B.3 Gascromatogramma di acque reflue


Legenda
1 n-Decano
2 n-Tetracontano
X Tempo, in min
Y Abbondanza

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figura B.4 Gascromatogramma di acque reflue contaminate con olio lubrificante


Legenda
1 n-Decano
2 n-Tetracontano
X Tempo, in min
Y Abbondanza

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APPENDICE C DETERMINAZIONE DELL'INTERVALLO DI EBOLLIZIONE DI UN OLIO MINERALE


(informativa) DAL GASCROMATOGRAMMA
Il prospetto C.1 mostra i punti di ebollizione degli n-alcani contenenti da 2 a 44 atomi di
carbonio (fino a C44 incluso). Utilizzando questi punti di ebollizione, è possibile deter-
minare l'intervallo di ebollizione dell'olio minerale confrontandolo con il gascromato-
gramma della miscela di taratura degli n-alcani con quella dell'estratto del campione.

prospetto C.1 Punti di ebollizione degli n - alcani

Numero di atomi Punto di ebollizione Numero di atomi Punto di ebollizione


di carbonio °C di carbonio °C
2 -89 23 380
3 -42 24 391
4 0 25 402

5 36 26 412
6 69 27 422
7 98 28 432

8 126 29 441
9 151 30 450
10 174 31 459

11 196 32 468
12 216 33 476
13 235 34 483

14 253 35 491
15 271 36 498
16 287 37 505

17 302 38 512
18 317 39 518
19 331 40 525

20 344 41 531
21 356 42 537
22 369 43 543
44 548

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BIBLIOGRAFIA
[1] EN 590:1998 Automotive fuels - Diesel - Requirements and methods of test
[2] KVERNHEIM A.L. et al., Development of a new hydrocarbon index for oil-in-water.
Chemosphere, 39, 1999, pp. 2707-2722

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APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E


(normativa) PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli
aggiornamenti).
Nota Quando una pubblicazione internazionale è stata modificata mediante modifiche comuni, indicate come
(mod.), si applica la corrispondente EN/HD.

Pubblicazione Anno Titolo EN/HD Anno


ISO 5667-3 1994 Water quality - Sampling - Guidance on the preservation EN ISO 5667-3 1995
and handling of samples

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di Unificazione dell'Industria e dei Ministeri.
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20133 Milano, Italia

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