Professional Documents
Culture Documents
Università di Ferrara
Sintesi ragionata di
“Prometeo Liberato”
I congegni meccanici
sostituirono l’abilità
dell’uomo
L’energia inanimata, in
particolare il vapore,
prese il posto della fatica
di uomini e animali
Fu la prima grande
innovazione tecnica nel
settore tessile e quella che
aprì le porte alla rivoluzione
industriale, divenendo così un
simbolo dell'epoca
Storia dell’industria del cotone
Alimentava un’industria sparsa Tutto il lavoro veniva fatto a mano nelle case
per la maggior parte nelle dei lavoranti (a parte la tintura) a volte nelle
campagne del Lancashire piccolo botteghe dei maestri tessitori
INNOVAZIONI A GRAPPOLO
L’offerta di carbone a basso costo fu un dono dal cielo per la siderurgia. La diffusione
delle manifattura tessile creò un nuovo fabbisogno di carbone e energia oltre che un
vorace appetito di ferro e ciò richiedeva altro carbone e altra energia
La città fabbrica
Il vapore rese possibile la città fabbrica che assorbiva inaudite quantità di ferro
Battello a
vapore Lavorazione dei metalli
Carbone Siderurgia
Nuova macchina
a vapore
Ferrovia Ferro
Tessile
La fabbrica fu qualcosa di più di una unità lavorativa
Il sistema di produzione fu basato su due nuovi protagonisti
L’operaio
L’imprenditore
Non più possessore ed
Che assume le erogatore dei mezzi di
maestranze, vende il produzione, ridotto al
prodotto finito, rango di “manodopera
anticipa il capitale che assume le
tecnico e ne sorveglia maestranze, vende il
l’uso prodotto finito, anticipa il
capitale tecnico e ne
sorveglia l’uso
Metallurgia
Processo chimico per ridurre il minerale a un metallo di conveniente purezza.
La reazione richiede grandi quantità di carbonio e di calore, e il combustibile
che serve ad un duplice scopo è messo in contatto con il minerale.
La diffusione del procedimento si ebbe solo mezzo secolo più tardi, dopo che in decenni
di tentativi empirici si fu acquisita una conoscenza della miscela e del prodotto finito tale
da permettere l’utilizzazione di materiali meno favorevoli dopo che il perfezionamento
dei forni consentì di ottenere le più alte temperature richieste.
Non tutto il carbone si presta a diventare coke metallurgico. Se è molto oleoso, il prodotto finale
della carbonizzazione sarà troppo vuoto internamente, e quindi friabile. Se è povero (o privo)
d’olio come l’antracite ne risulterà un prodotto troppo compatto per la combustione
Le differenze di qualità
comportano differenze di costo.
Nell’Ottocento la distribuzione del
carbone da coke (favorevole
all’Inghilterra e alla Germania) fu
un fattore cruciale per l’ubicazione
e la competitività delle imprese
metallurgiche
Storia dell’industria del ferro e dell’acciaio
Per una buona combustione nell’altoforno occorre una potente corrente d’aria
forzata. Quanto è più grande il forno tanto più forte deve essere la corrente.
I tentativi di aumentare il soffio dei tradizionali mantici di cuoio (per via dei forni più grandi) azionati ad acqua
furono nel complesso insoddisfacenti. Il problema venne risolto con la combinazione del cilindro di soffiatura in
ghisa (adottato nel 1760 da Carron) con la macchina a vapore rotativa (1776 nel forno di John Wilkinson)
Tuttavia esiste un certo margine di gioco. La metallurgia moderna ha progredito molto nel miscelare
quantità di carbone differenti e altrimenti inadatte per produrre un coke soddisfacente.
Il prodotto dell’altoforno è la ghisa, un metallo duro troppo fragile per essere lavorato
Il solo modo per dargli forma è di gettarlo negli stampi ma anche così i pezzo risultanti non reggono
alla pressione alla tensione agli urti. Per trasformare questo tipo di ferro in un metallo lavorabile e
resistente agli sforzi occorre affinarlo eliminando la maggior parte del carbonio residuo
Del 1730 i forgiatori inglesi dedicarono sforzi e spese alla ricerca di una tecnica
più rapida e sicura che impiegasse combustibile minerale anziché vegetale
Per trovarla ci volle mezzo secolo
Introducendo un crogiolo di affinazione fu possibile utilizzare carbone a coke anziché carbone a legna.
L’operazione era ancora lenta e il prodotto ottenuto meno buono dei lingotti a carbone di legna, ma era
a più buon mercato e secondo una stima nel 1788 circa la metà del ferro saldato nel regno veniva
fabbricato con combustione minerale
Storia dell’industria del ferro e dell’acciaio
Henry Cort (brevetti del 1784) inventò un procedimento che decarburava la ghisa in una sola
fase scaldando e raffreddando alternativamente il metallo fino a poter separare la ghisa
malleabile grazie al suo più alto punto di fusione.
Il più abile filatore a mano indù Tutte le fornaci della cristianità non
non avrebbe mai potuto avrebbero potuto produrre lastre di
realizzare un filato così fine e acciaio così grandi, lisce ed
regolare come quello del filatoio omogenee come quelle di un
intermittente moderno laminatoio
La tecnologia moderna ha creato cose inconcepibili
nell’era preindustriale
Aeroplano
Automobile
Ne è risultato un enorme aumento quantitativo e qualitativo dei beni e dei servizi che ha modificato il
modo di vita dell’uomo più di qualunque altra cosa dalla scoperta del fuoco. Nelle cose materiali
l’inglese del 1750 era più vicino ai legionari di Cesare che ai propri pronipoti
DUE DOMANDE FONDAMENTALI
PER LO STORICO DELL’ECONOMIA
1
L’Europa occidentale era già ricca prima della rivoluzione industriale
La sua ricchezza era frutto di secoli di lenta accumulazione, basata a sua volta sull’investimento,
sulla appropriazione di risorse e di lavoro extraeuropei e su un progresso tecnologico di base,
non soltanto nella produzione dei beni materiali, ma anche nell’organizzazione e nel
finanziamento degli scambi e della distribuzione
2
L’Europa si industrializzò perché era pronta a farlo; e fu la prima ad
industrializzarsi perché essa sola era pronta
3
Il ruolo dell’iniziativa privata in occidente è forse unico
Più di qualsiasi altro fattore esso è alla base del mondo moderno. L’ascesa del commercio disgregò l’economia di
sussistenza della grande proprietà fondiaria medioevale e generò le città e i borghi che sarebbero diventati i
gangli nervosi della nuova società, sotto il profilo economico ma anche politico e culturale. Furono gli uomini
nuovi del commercio e della banca e dell’industria a realizzare l’incremento di risorse che finanziò le ambizioni di
quei sovrani e di quegli statisti che crearono la nuova figura politica dello stato nazionale. Gli affari fecero i re.
L’iniziativa privata venne ampliandosi, man mano che l’economia stessa si espandeva. Questa tendenza era
autopropulsiva: le economie più libere crescevano più liberamente
4
I re potevano fare e disfare gli uomini d’affari, ma il potere del sovrano
era costretto dalle necessità dello stato (il denaro era il nerbo della
guerra) e dalla concorrenza internazionale
5
Si ebbe una sempre maggiore garanzia di sicurezza dei propri beni
L’arcivescovo di Colonia voleva una barca per il vescovo di Munster, suo amico e ospite. Inviò i propri uomini a requisire un
vascello adatto (può darsi che gli abitanti di Colonia fossero tenuti ad assolvere a quell’obbligo a titolo di corvèe). Il figlio del
proprietario del battello si rifiutò di sottomettersi e radunati alcuni amici respinse gli armigeri dell’arcivescovo. La lite si allargò
e ne nacque un tumulto, che l’arcivescovo riuscì a placare con una dimostrazione di forza e con minacce di rappresaglie. Il
giovane però continuò ad alimentare malcontento ed a sommuovere la plebaglia.
Il sovrano imparò che era più facile , e a lungo andare più redditizio, espropriare indennizzando che
confiscare. Procedere a termini di legge o in forza di un arbitrato che requisire
6
Gli europei impararono a trattare gli uni con gli altri in materia di proprietà
sulla base di un accordo reciproco più che sulla forza. Del contratto tra eguali
dinanzi alla legge più che di vincoli personali fa superiore e inferiore
Pertanto nell’Europa occidentale, l’abuso del potere privato e il ricorso alla violenza
furono più rari e tesero a diminuire con il tempo. La “raison du plus fort” di La
Fontaine era riservata in misura sempre maggiore alle relazioni internazionali
Questi cambiamenti politici e giuridici, insieme con gli sviluppi economici e sociali,
scalzarono l’autorità signorile ed elevarono la condizione personale del contadino
In Cina l’istituzione di un monopolio statale del sale e dei metalli (sotto la dinastia
Han, 206 a.C. – 220 d.C.) costituì un efficace ostacolo allo sviluppo di un ceto
mercantile separato dagli interessi agrari.
Per questa ragione lo sviluppo di un capitale mercantile non portò alla formazione di
una classe capitalistica, ma il continuo rafforzamento della classe dominante agraria
8
Uno dei massimi vantaggi per l’Europa fu che i suoi primi capitalisti
imprenditori vissero e prosperarono in città stato indipendenti
Unità politiche nelle quali l’influsso dell’aristocrazia terriera era necessariamente limitato
9
L’elevato valore attribuito alla manipolazione razionale dell’ambiente
Scomponibile in due elementi: la razionalità e lo spirito faustiano di dominio dell’uomo e sulla natura
Si può definire razionalità l’adattamento dei mezzi ai fini è agli antipodi della superstizione
e della magia. I fini sono la produzione e l’acquisizione della ricchezza materiale.
Già nel Medioevo l’Europa fosse più libera dalla superstizione e più razionale nel
comportamento che altri parti del mondo
10
Etica protestante e spirito del capitalismo
Max Weber fu il primo a formulare l’ipotesi che l’ascesa del protestantesimo, in particolare
nella sua versione calvinista, abbia costituito un fattore di primaria importanza per la
creazione di un’economia industriale moderna nell’Europa occidentale
Weber sostenne che la dottrina calvinista della predestinazione avesse ingenerato nei credenti
un’ansia profonda circa la propria salvezza, che non potessi placarsi se non conducendo una vita
simile a quella che un predestinato stesso avrebbe condotto. Una vita di ascetismo mondano
durante la quale l’individuo avrebbe dedicato il proprio tempo e le proprie energie unicamente alle
attività meritorie quali la preghiera ed il lavoro, tendenti alla gloria di Dio.
Una siffatta regola di vita era propizia all’accumulazione della ricchezza: il buon calvinista era diligente,
parsimonioso, onesto ed austero. Questo costume di vita, all’inizio radicato nella dottrina religiosa,
giunse strada facendo esercitare forza propria. Vivere secondo quei dettami divenne importante, non
tanto perché offrisse una garanzia di possibile salvezza, quanto perché era il modo giusto di vivere.
Il mezzo era diventato un fine
Poche tesi storiche hanno suscitato tante controversie come quanto quella di Weber
e il dibattito non si è ancora spento
Obiezioni a Weber
Ciò che vedi tu lo devo vedere anche io. Questa comunicabilità dell’esperienza è alla base del
progresso scientifico e tecnologico perché rende possibile la trasmissione e l’accumulazione del
sapere. Invece le percezioni dell’esperienza religiosa sono altamente personali
Distinguendo con cura tra queste due forme di conoscenza, la cultura occidentale si è
salvata dall’impotenza materiale a prezzo forse di un certo impoverimento spirituale
Nel corso dei secoli l’Europa importò dall’Oriente un’intera gamma di fondamentali accorgimenti
tecnici. La staffa, la carriola, la manovella, la polvere da sparo, la bussola, la carta e molto
probabilmente la stampa. Molte di queste invenzioni provenivano dalla Cina.
Nondimeno lo conquiste della scienza mussulmana furono grandi e fu attraverso traduzioni arabe che i
classici della scienza greca furono tramandati all'Europa del basso medioevo. A quei tempi l’Europa era
la regione arretrata e l’Islam il progredito esportatore di conoscenza
Perché avvenne in Inghilterra
1
L'Inghilterra era assai fornita di lana grezza
Nessun paese era fornito con tanta dovizia di lana grezza e particolarmente della lana
e fibra lunga necessaria per i tessuti pettinati, più leggeri e resistenti
2
La mancanza di barriere doganali interne
La mancanza di barriere doganali interne o di gabelle feudali facevano dell'Inghilterra il più grande
mercato omogeneo d’Europa. Questa unità politica era rafforzata dalla geografia dell’isola. La
massa territoriale era modesta, la topografia agevole, la costa profondamente frastagliata.
Invece un paese come la Francia, con una popolazione più di tre volte maggiore, era suddiviso da
barriere doganali interne in tre grandi aree commerciali e da dazi arbitrari, da pedaggi e balzelli
antiquati e soprattutto dalle scarse comunicazioni, in un mosaico di cellule semi-autarchiche.
3
Il sistema fluviale
Dalla metà del Seicento in poi crescenti investimenti di risorse pubbliche e private
erano affluiti nell’estensione del sistema fluviale e nella costruzione di nuove strade e
ponti. Nel 1750 l’Inghilterra contava oltre mille miglia di corsi d’acqua navigabili
4
Elevato reddito pro capite
Uno degli indici probanti del grado di agiatezza in Europa è il consumo di pane bianco.
Nel Settecento l’Inghilterra era nota come il paese del pane di frumento. (era un poco
esagerato, in larghe aree i cereali di base erano ancora la segala e l’orzo)
L’inglese era noto per portare scarpe di cuoio mentre il fiammingo o il francese aveva ai piedi gli
zoccoli; si vestiva di lana, mentre il contadino francese rabbrividiva in panni di lino, nobile tessuto
per la tavola o il letto ma riparo mediocre contro i rigori degli inverni europei
6
La mobilità agisce a favore della standardizzazione
I contemporanei si lagnavano del lusso delle classi inferiori che vestivano in modo da
confondersi con chi era più di loro. Era una esagerazione. Quella del popolino era
un’eleganza posticcia frutto di un attivo commercio di seconda mano.
Nondimeno la stessa domanda di indumenti smessi testimonia l’assenza o il declino delle
distinzioni tradizionali: il povero poteva indossare e indossava lo stesso abito del ricco
7
Dimensione della città
8
La marina mercantile
Di tutti i paesi del continente solo l’Olanda era in grado di rivaleggiare con la
Gran Bretagna al riguardo.
Ma il vantaggio relativo dell’Olanda stava nel commercio non nell’industria
Il sacrificio della qualità alla quantità era una storia vecchia nelle manifatture inglesi
Alla fine del XVII secolo le esportazioni inglesi di tessuti di lana erano circa il 30% della produzione
del settore. Nel 1740 le esportazioni erano la metà, nel 1772 poco meno della metà. In questo
importante settore la spinta principale veniva dal commercio di esportazione. La zona esportatrice
più attiva, lo Yorkshire, fu anche il centro manifatturiero di più rapido sviluppo
10
Orientamento al mercato
Alla fine del XVII secolo le esportazioni inglesi di tessuti di lana erano pari al
30% della produzione in questo settore. Nel 1740 era aumentata a circa oltre
la metà. In questo importante settore quindi la spinta maggiore sembrava
venisse dal commercio di esportazione
Si affacciava la tesi che la entità critica minima del mercato per indurre una rivoluzione
tecnologica era troppo ingente per essere fornita da un singolo paese. Solo l’assorbimento
di na larga parte della crescente domanda mondiale poteva fornire la spinta necessaria. Fu
la peculiare combinazione di circostanze economiche e politiche grazie a cui l’Inghilterra nel
Settecento poté procacciarsi una quota tanto ampia del commercio dei manufatti. Ciò
spiega come essa riuscì a compiere il salto “superiore” di produzione.
11
Stabilità della domanda interna
David Eversley confuta in modo stringente la facile accettazione delle esportazioni come settore
guida dell’economia inglese in via di rivoluzione.
Rilevando il peso e la relativa stabilità della domanda interna, argomenta che solo l’esistenza di
questo mercato sicuro giustificava e consentiva l’accumulazione di capitale nella manifattura
12
Stabilità della domanda interna