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ALDO SCHIAVONE

SPARTACO
LE ARMI E L’UOMO

Capitolo primo

1.-.........................................

-ipotesi: si erano reuniti forse al alba, non lontani dal campamento romano che
ancora dormivano.

-appiano e floro raccontano: la montagna trappola per gl inseguitori.

-la tipografia del luogo era molto diversa da allora devido a la lava. C’é l’ipotesi che
colocherebbe il ricovero dei fuggiaschi nei rilievi fra il somma e il vesuvio,
comunmente innattivo da secoli .

- il piano era quasi maturato grazie alla opportuno sfruttamento delle risorse
offerte dal territorio, delle abilitá e delle circostnaze del mommento .

- le pendice del vesuvio erano comperte di vigneti grazie a questo riescono a


canestri di vimini.

-arrivata l’ora di far scnedere le armi condotti per un passaggio nascosto fra le
aspre pendici che gli portava diritto alle spalle delle truppe romane

- i romani accmapati con il fronte rivolto, avevano sottovalutato l’agresivitá e la


fantasia di chi stavanno siguendo, traditi della inesperienza dell chi comandavano,
della eccesiva fiducia n una superioritá numerica(migliaia vs alcune centinai)

-attacacati d’improvviso alle spalle i romani non ebbero scampo(tuvieron salido) non
ci fu nemmeno una vera bataglia, in poche ore l’asedio era stato spezzato.
-la giornata aveva il suo vincitore. Per spartacus si aprivano possibilitá insperate,
un uomo d’armi del tutto integro. Il suo nome era ormai il nome di uno schiavo in
fuga

- si apriva l’estate del 73 a. C. 680 anno dalla fondazione di roma.

2.-.......................................

-Capua, dove qualche settimane prime era cominciata un rivolta. La cittá che era
una ventina di km di napoli fra le piu popolose e anche la piu bella. La famosa via
appia che la collegava alla capitale e una ottima rede di stradde che la teneva in
contatto con puzzuoli e il suo porto, lungo asse(eje) che arrivava sino a ercolano e
pompei. Capua aveva abbandonato l’alleanza con roma, ma il suo sviluppo non si era
mai interrotto. Nel secolo I la cittá aveva raggiunto il suo culmine(riquezze). Ma
dobbimo stare attenti a non essegerare visto che loro se riferiscono a grandeze che
non sono le nostre. La loro sperienza di abbondanza era troppo diversa a quell di
un occidente moderno, il suo bennessere era costituito di centri agricole e
mercantile che comercializzavano l’eccendenza della prduzione delle campagne,
vendevano merci arteggianati. Anche vedendo un guadagno notevole c’éra la maggior
parte dela cittá antica che la maggiore procupazzione la trovavano in cercare cibo
sufficiente per sopravvivere.

Come tutte le localitá dell’italia capua anche era una cittá di schiavi, dove dicevano
si poteva anche vendere sino a una diecimila prigionieri. Schiavi che venivano da
Delo(il maggior mercato schiavistico del mediterraneo). Gli schiavi non lavoravano
soltanto nelle aziende agricole e nelle manifatture o nelle boteghe e nelle case di
cittá. Venivano destinati a un altro genere di attivitá ; AI COMBATIMMENTI
NELL’ARENA di cui nasce un verso celebre:panem et circenses( pan y circo).
Spartaco era stato uno di loro.

3.-.............................................................................................
A capua esistavano probabilmente diversi centri di addestramento per gladiatori.il
campo in cui si trovaba spartaco doveva essere di molto simile a due ediffici
ritrovati a pompei ( tra fortalezza e priggione). Era tenuto da un Cneo Lentuno
Baziato(ipotesi) chi le gestiva era chiamato Lanista(macellaio), mentre
Gladiatore(combattente con spada corta,si batte nell’arena) se poi i gladiatori
diventano famosi il guadagno é importante per i padroni.

A roma queste tipi di spetacoli era assai popolari, ocassione di sbago e


soccializazione. erano stati introdotti per la prima volta nel 264, ceremonia
funebre che poi fu trasformata subito in una vera e propria moda, opportuni´ta
anche per mostrare le oppulenze dell’aristocrazia(moda vestiti).

Morte contra morte: una conessione remota nelle aritrocazie mediterranee. Era
infatti proprio la potenza purificatrice di una morte, cristalizzata e ripetuta dela
trasfigurazione di una cerimonia antichissima, che siritrovava nel nucelo piú risalente
della religiositá romana. Ma poi questo sfondo era progressivamente svanito coperto
da altre emozione eda altre associazioni mentali. Di succeso in succeso roma.. il
bisogno di sentirsi al sicuro si era trasformato in bisogno di espansione, alla
adquisizione di nuovi spazi.

Nasceva cosi l’amore per la guerra e per la gloria, l’nclinzione allo stato marziale
dell anima con la disponibilita di ogni citadino a mettere in gioco la vita per le
fortune della republicca.

É in questo contesto violento dove la rutina di guerra, lácumulo di fantasie(guerra)


erano diventati il motore emotivo della collettivitá, che gli spettacoli di gladiatori. I
gladiatori sarebbero entrate cosi nei sgni delle masse.

Artemidoro: registra con eleganza la traccia di questa presenza notturna; combattere


come gladiatore significa che si verra zottoposti a giudizio o si soterrá qualche altra contesa. Infatti
un processo viene pure chiamato combaitmento , anche se non viene combattuto con le armi alle quali
corrispondono i documenti e le rivendicazione giuridiche dei contendenti. E sempre le armi del
gladiatore che si difende indicano che si verra accusati, quelle chi atacca, che si accuserá altri.
Armi e diritto dunque; le prime come metafora e travestimento onirico del
secondo.

4.-
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Fino agli inizi dei I secolo, solo combatevano prigionieri di guerr: nemici o stranieri
ridotti a schiavitú. La gradiatura aveva un marcato tratto etnico, nomi di
popolazione cscnfitte o barbare. Cicerone testimonia un mutamento importante, che
non sono piu solo schiavi barbari a combattere ma anche cittadini romani che
avendo perduto tutto vendevano se stessi. Questo per cicerone rendeva diversa la
qualitá civile della rapressentazione, la sua misura etica. La solidarietá non poteva
arrivare agli schiavi, e tuttavia era in quella terra dove non esisteva spazioo per
alcun legame sociale, ne per la compassione. Lo spetacolo consisteva in una esibizione
di una sorta inflessibile pedagogia, mostrava in modo cruento ma lampante come
non fosee poi tanto difficile affrontare con fermezza il dolore e la morte...

Agonismo aristocratico, proiettato a condizionare un’intera societá, é esattamente


in un ordine mentale come questo che i combatimenti di gladiatori trovano la loro
legittimitazione e insieme la spiegazione del loro successo.

Fu un cambiamento del qualle cicerone fu testimone. La presenza dei cittadine


romani fra i combatenti. Ma ancora agli inizi del secolo I erano tutti schievi
stranieri e in capua si trovavano di piu galli e traci. “traci” passó a designare solo
un tipo di combattente. Spartaco veniva dalla Tracia, ngli spetaccoli doveva
appunto essre un trace forse un mirmillone comunque un pesso massimo.

5.-............................................................................................

Come fosse finito nelle mani dei romani non lo sappiamo.

Anneo floro: divenuto soldato da tributario trace da soldate disertore quindi


bandito poi grazie alla sua froza gladiatore....
Spartaco era un giovanne trace che entró in contatto con i romani. Quando avvene
l’oncontro , spartaco doveva aver passato i vent anni, sara natto dunque intorno al
100 A.C, forse appena prima. La tracia appariva allora agli occhi dei greci e dei
romani comoe un popoloso e poco conosciuto paese, terra di pastori e di indomiti
gerrieri, conoscevano l’agricolotra e la mettalurgia. Erodoto: “se si fossero riunificati
sotto un solo re sarebbero stati invincibili”

Nel giudizio di plutarco, spartaco era un trace dela stirpe dei maidi dotato no solo
di grande forze e coraggioma anche d’intelligenza e mitezza superiori ala sua
condizione e piú ellenizato di quanto ci si aspettarebbe dalla sua origine.

Spartaco conosceva il greco, il latino. Questo giovanne che univa in se oppossti


talenti diventó presto un soldato romano.ipotesi: reclutamento fosse fra l’87 e
l’83 durante la prima gerra contro mitridati. I traci erano abilisimi nel
combattimento a cavallo. Non conosciamo in qualle relgione lui abbia militato. Non
sapremo mai il perché spartaco si´era arruolato. Forse la passione per l’armi, o una
addmirazione per la virtú guerriera, o per l’aventura o tutto insieme. Comunche sia
furono per lui anni di complemento dell’aprendistato militare, anni i quali forza
fisica , ardimento m intelligenza e finezza d’animo si sarebbero definitivamente
saldati. Av´ra avuto dei maaestri, qualcuno ufficiale romano, e si sará resso conto
delle sue doti.

6.-..........................................................................................................

Poi la rottura spartaco abbandonó l’esercito imperiale,

spartaco abbandono l’esercito imperiale non si sa il perché ma possiamo avanzare


con le date.
Spartaco non torna in italia con silla ma resta in macedonia e continua la sua
milizia nella’armata imperiale. Nel 78 ld truppe romane sono comandate d’appio
claudio pulcro che decide di intraprendere una campagna contro alcune popolazioni
tracie. Uno dei suoi obbietici era proprio l’opressione del popolo dei maidi, era la
gente di spartaco, chi diserta probablimente si unisce a i revoltosi che combatte
dalla parte del suo popolo. Diventa un ribelle un bandito , in realtá un guerrigliro,
un partigiano.(si tratta solo di una congettura)

Comunque la guerriglia di spartaco non dura molto possimao immaginare una vita di
emboscate, di scontri, di fughe, di pericoli.ecc . ma la repressione romana fu
efficacce e non lasció molte vie di uscita. Viene catturato e venduto come schiavo.
La tracia era in quel momento insieme alle gallie uno dei principali bacini
d’approvvigionamento per l’intero sistema schiavistico romano. Spartaco forse a
causa della sua fama era una merce importante, il suo futuro di gladiatore era
deciso. Una volta catturato si trasferiva a un porto della macedonia poi a brindisi e
a piedi a roma. Fu l’unica ocasione per spartaco di vedere il cuore dell’impero.
Avrá potuto percepire con tutti i sensi e trattenere qualche immagine della grande
roma.

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A roma spartaco non era da solo. C’era la sua compagna una donna di trace.
Sacerdotessa dedite alle profezie. I traci avevano una fostissima emotivitá religiosa
con un potente fondo magico, mistero e orgiastico. Qusta donna era consagrata a
Dionisio, era una sua baccante. Plutarco racconta: che mentre dormiva, un
serpente gli si attorciglió intorno al viso. Lei poi dice che quello era il segno di una
forza grande e spaventosa volta a un esito.

Forse la storia era una pura invenzione, sulla scia(rastro) del luogo comune romano
che vleva una componente religiosa all’origine di ogni rivlta servile.

Quanto tempo spartaco passó a roma? Di sicuro poco. Poi fu venduto a comprarlo
fue quel lentulo baziato non sappiamo per quale cifra probabilmente parecchie
migliaia di sesterzi. Il suo nuovo padrone lo avvió appenna possibile a Capua
probabilment insieme ad altri prigionier, lo accompagnava sempr la sua donna.

8.--.-.-.-.-.-.-.-.--.-.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
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Una volta arrivato dovette pensare subito alla fuga, da esperto di cose militari gli
sará bastato un colpo d’occhio per valutare il livello di sicurezza del nuovo luogo di
reclusione. Di sicuro non era sempre in cantene visto che doveva allienarsi.

I prigionieri di baziato erano sopratutto galli e traci comeli. Ed é con due


gladiatorie galli Crisso ed Enomao poi i suoi compagni di fuga.erano sicuro
combattenti di prim’ordine e dovevano godere di un forte ascendente fra i
prigionieri della loro stessa gente. Le barriere linguistiche erano pesanti e i guardiani
non favorivano ne contatt né cambi.

Il piano ch avevano concepito era ambizioso: non la fuga di un piccolo gruppo ma


una ribelione di massa che doveva coingvolgere centinaia di prigionieri, possiamo
immaginare a Spartaco spinto da una determinazione strema. Vi fú pero un
tradimento forse di un prigionerio o di un guardiano. Sta di fatto che la situazione
si precipitó. Ma riuscirono ad agire in tempo e occuparono la cucina in notte si
armarono con tutto cio trovato. Guadagnarono le porte ed rano gia fuori nell
osuritá, c’éra pure la sua compagna e sicuramente non era l’unica donna.

La fuga era cominciata, non doveva essere passato piú d’un anno dal arrivo a capua,
tarda primvare del 73.

Abbandonarono subito la cita vero il nod lontano dal nemico. Poi intercettarono
subito per caso un carico d’armi forse destinato ai gladiatori di una cittá vicina. A
capua e nei dintorni non vi erano guardigioni romani importanti in quel momento
visto che roma aveva svilupato un straordinario talento nell organizzare il controllo
dei suoi territori.

9.-.-.-.-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.
Le prime truppe che poterono essere mandate di sicuro furono pochi e male
addestratti e peggio comandati. Probabilmente a roma pensarono che non c’éra
bisogno di altro. E fú l’inizio di una catena di errori e sottovalutazioni. Gli
inseguitori tratarono di tagliare la stradda ai fugitivi ma questi rebeldi riuscirono a
procurarsi delle vere armi aquistati dai nemici morti. Il cambio delle armi assume
cosi l’aspetto di una appasionata cirimonia condotta con giogia. É un prorio rito di
passagio dall arema alla bataglia una purificazione un abrasione del passato che
restituiva la dignitá a uomini che sentivano d’averla perduta. E gli trasformava da
schiavi in autentici guerrieri.

Si fermarono forse qualche giorni tra capua e nola e fu lí dove scelgono ai suoi capi,
spartaco, crisso e enomao. Plutarco: primo capo spartaco. Floro: tutti sullo stesso
piano.

La discordanza c’éra nella srtuttira del comando, é chiaro che spartaco aveva piu
capacitá che gli altri e questo gli avrá datto una posizione di preminenza.

Volocemente roma fu informata della rivolta. I consoli del 73 erano Gaio Cassio
Longino e Marco terenzino Varrone Lucullo. Possiamo che sia il senato o i consoli
dopo la sconfita a capua, decide di inviare circa tremila uomini secondo plutarco, in
pocchi giorni sono stati capaci di ragiungere a i revoltosi che furono cresciuti in
quantitá. Spartaco non si aspettava questa reazione di roma cosi decide di andare
al Vesuvio dove il terreno gli sembrava piú favorevole a resistere, lui conosceva bene
i protocolli operativi delle unitá imperiali.
CAPITOLO SECONDO

IL CONDOTTIERO

1,..,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,,.,.,.,.,.,..,.,.,.,.

Passarono di sicuro qualche giorno nell’accampamento. Vi trovarono armi cibo. Poi


lasciarono il posto. Il teatro delle vincende succesive é ancora nel territorio
ricompreso fra capua pozzuoli nola pompei nocera e benvento.

Disponevano di un piano? É quando é stato concepito. Di due cose dobbiamo essere


sicuri: 1.che spartaco non avesse in mente né una veloce fuga dalla peninsola semmai
per riguadagnare la tracia, in questo caso la velocitá arebbe stata esenziale e poi
sarebbe stato meglio che ognuno vada verso il suo destino 2. E nemmeno un futuro
di predonre solitario in italia(bandito), perche avrebbe potuto nascondersi,
scomparire e poi anche in questo caso sarebbe stato meglio non restare tutti
insieme. Sapeva muoversi sul terreno grazie alle sue conscenze geografiche.

Invece. Tenne sempre uniti i fuggitivi al stesso tempo acresce e accoglie il maggior
numero possibile di nuovi seguaci.

Dunque in conclusione: spartaco aveva in mente dal inizio qualcosa di diverso che lo
spingeva in una direzione precisa, costruire un’armata, e continuare a combattere.
Floro dice che anche loro volevano vendicarsi. Poi si lasciano guidare da pensieri piu
ambiziosi.

In poche ore gli uomini si moltiplicarono, floro( furono diecimila),plutarco e appiano


segnalano in modo generico un incremento importante. Ma dobbiamo stare attenti
perche forse stiamo di fronte a una essagerazione.

Spartaco... la sua non era piu una fuga era una RIVOLTA

Possiamo pensare ancora che i seguaci erano ancora schiavi. E difficile che si pensasi
in arrivi casuali, forse si trattava di una campagna di reclutamento condotta con
una certa sistematicitá provocando insubordinazini e fughe nelle ville fattorie . é
faccile pensare a una specie di razione a catena, grazie alla diffusione delle notizie,
agli schiavi poi si aggiungevano ervi pastori.gente rovusta e agile. E vi furono anceh
uomini liberi, proletario ruraale.

2.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Da roma si muovesero nuove truppe al comando di una altro deo pretori del 73
PUBLIO VARINIo, anche questo senza rilevanti sperienza militr. Il senato cominciava
a rendersi conto della delicatezza della situazione. Sia varinio sia spartaco
incrementarono le lore forze, nel conflitto cominciarono a profilarsi temori, minacce
piú gravi.

Varinio dicide di dividere le sue forse per circondare spartaco, non possiamo
scluddere che sia stato lui stesso a indurre la separazione. Se dirigieron rapido hacia
los romanos la parte de furio antes que reaccionaras. Poi si spostarono ala parte di
cosinio che non si aspettava. Spartaco puntó tutto sulla capacitá di iniziativa e di
improvisazione tattica. Presero la vigli e catturarono tutto il suo bagaglio. Cossino
riesce fugire ma spartaco riesce riaggiungerlo e non gli da la possibilita di riprendersi.

Varinio e il suo disegno era completamente fallito.

Nelle settimane sucesive varinio si scontró piú di una volta ma spartaco sempre
riusci ad avere il meglio.

Autunno. La situazion tra i ribeli e i romani cominciava ad essere difficile, non


c’érano sufficienti armi per i nuovi reclutati e i viveri stavano finenfo. Nei romani
c’era la mancanza di disciplone e si aggiunge una epidemia di febri.

Spartaco realiza una nuova stratteggia. A mezza notte gli uomini di spartaco
abbandonano in totale silenzio il campamento, e fanno credere ai scentineli che
ancora ci sono lí. Alla mattina siguente i romani si rendono conto ma spartaco era
gia lontano, non sappiamo verso dove ma di sicuro a una zona montuosa. Varinio
temendo una trappolo si muove verso il nod di napoli.cumua. poi decide di
rimettersi di nuovo n marcia e di reastibilire il contatto con il nemico. Sallustio
giudica questo secondo lui fu una decizione azzardata(descabellada).

I capi: crisso con in galli e i germani; enomao sparisce della scena.


Sapartaco aveva in mente un piano che non riusciamo a conoscere perche il racconto
sallustiano a questo punto si interrompe ancora. Come facceva salustio per sapere di
questa controversia tra i capi? Soltanto poteva disegnare a notizie raccolte dagli
ufficiali romani durante le operazioni. Ma arrivate come? Solo attraverso i
prigionieri o disertori: fonte ambigue, e non sempre attendibili.

Come si vede si tratta sempre di canali fragili da valutare con prodenza. Non si
deve escludere una certa forzatura sallustania. Gli scrittori antichi tenevano
moltissimo agli esiti stilistici della loro srcrittura nella quale la ricerca di risultati
estetici si intrecciava sempre in maniera complessa al pereguimento della stretta
veridicitá

Comunque, la bataglia arriva abbastanza presto, e di sicuro spartaco vi ebbe un


ruolo protagonico. Non sappiamo dove ne como é andata la battaglia. Subito dopo
fu anche sconfito Toranio che probabilmente stava a arrivando con nuove truppe

La campagna del 73 poteva considerarsi finita.

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Cosa aveva adesso in mente spartaco? Plutarco e Appiano: dicono che dopo la
vittoria gli sareebe orientato ad abbandonare l’italis per far ritorno in traci. Ma
creddiam che si tratte d’unainvenzione, sono i fatti che possiamo accettare a
rendere implausibile questa versione. Abbiamo gia detto che si spartaco avesse
avuto l’idea di tornare a tracia lo avrebbe fatto subito. Fermarsi in capiano a
formare un esercito non gli avrebbe servito di aiuto per la fuga. Ma ammetiamo
che forse aveva madurato l’idea decisione di lasciare l’italia piú tardi. Poi nessun
esercito romano era nelle avicinanze e sarebbe stato cosi per mesi, arrivava
l’inverno.

Spartaco non pensó mai in abbandonare l’italia.l’idea del ritorno é utilizata da


sallustio nella sua construzione del personnagio Spartaco, quale doveva
potentemente emergere nel disegno delle storie un guerriero valoroo e innocente
costretto a combattere per necesita.che non aveva altro pensiero se non la
memoria della patria.

L’appetura del frammento 98. É tutta dedicata al ressoconto del desensso dei
ribelli, nel testo non si parla mai di una ritorno a tracia.

Secondo sallustio, spartaco temeva che procendendo i desordine, i suoi potessero


essere tagliati fuori e massacrati, e per questo si dovesse andar via quanto prima
possibile. É probabile che si debbona far risalire le devastazioni di nola stessa e di
nocera riferite da floro. Ma l’idea di spartaco non sarebbe stata accolta dai suoi.
Secondo sallustio furono pocchi in ascoltarlo. I piú numerosi, spinti dalla lora
mentalitá di schiavi non cercavano che prede e ferocia.

A questo punto c’é un altra lacuna nel frammento delle Storie. Poi un accordo é
stato trovato, spartaco invita i suoi a muoversi verso terre piu spaziose e riche di
bestiame. Eccolo finalmente il suo piano: retirarsi dalla campagnia per guadagnare un
teatro d’operazione piú favorevole, avviare un nuovo reclutamento. Se fosse stato
una polemia tra i capi sicurament riguardava la tattica da seguire sul campo.

Dobbiamo pensare perció che nel racconto originale di sallustio, all’sposizione


dell’autentico disegno di spartaco, si sovrapone il tema del ritorno collocando la sua
guerra su un fondo dei entimenti e stati d’animi ben familiari. Le cosé pero non
stavano cosí. Era piuttosto il magnetismo di una predestinazione totalmente
accettata, e di una vincolante profezia da rispettare, oltre al bisogno di mettere
alla prova il proprio talento di condottiero e l’orgoglio di misurarsi con i padroni del
mondo.

Lui non era in fuga tutte quelle profezie dela caduta di roma erano il tessuto deu
sogni di spartaco, il materiale della sua fantasi.
4.--..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-...-.-.--.-.------.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Per rafforzare le schieve dei seguaci lui doveva andare verso il meridione piú
profondo con la guida di un prigionier se inizió la marcia.

Da nocera---- monti picentini---atravversando in monti introno a E boli—laves


lucana---forum anni (vallo di diano)

Dobbiamo pensare a piccole movimenti con i piccoli gruppo forze si rano sivisi per
poi riunirsi solo una volta raggiunta la meta: il cuore della LUCANIA

Nelle campagne i rebelli si sentirono al sicuro. Si lasciarono andare in unaa improvisa


esplosione di violenza: sangue, sevizie, incendi stupri

Gli nuovi schiavi(schiavi del posto) servirono di aiuto per trovare le provisti per
svelare i nascondigli dei patroni terrorizati.

Sallustio: ira da barbari e indole servile.

Spartaco peró non condivide questa febbre, cercó d’impedire la careficia, di


sostrarre l’odio. Era un capo ma un capo in solitudine. Ma non sappiamo quanto sia
vera questa construzzione literaria, di certo era ancora in quel momento tutta una
tradizione italiza sulle crudeltá e le violenze ma anche la distanza di spartaco dalla
condota dei suoi su cui ha di sicuro elavorate stilisticamente, sallustio non é
inverosimile.

Sappiamo d’appiano che spartaco avrebbe cercato prso di imporre comportamenti ch


eevistssero trasformare suoi umoni in cacciatori di bottino.

Spartaco divideva sempra la preda in parti uguali ed aveva vietato che


introducessero oro e argento, soltanto ferro e bronzo.

Da ve prendeva questi modeli spartaco?

Posiamo guardare in derizzione diversi.

..infuenze colte
..motivi di dennuncia della corruzione che ra nei filoni di filosofia

..fondo di comunitarismo rurale che poteva aver ereditato dalle abitudine della
suagente

..sovrapossizione di elementi culturali eterogenei.

Spartaco non voleva semplicemente formare una armata per lotare contro roma
voleva duvare al suo esercito a una disciplian di severtiá e di rigore che fosse in
grado di trasmettere un’indicazione politica che aludeva al valore comunitario.

Stava cercamdp do mom sporcare un’immagine che avrebbe dovuto diventare un


simbolo e una bandiera. Appiano: il comportamento ugualitario di spartaco resultó
determinante nell successo del suo reclutamento.

La forza di quel messaggio non é arrivato in modo completo la repressione rmana


c’é l’hanno fatta sparire degli occhi

Sapartaco non voleva essere soltanto un condottiero voleva essere un profeta con le
armi in´pugno.

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I ribelli sostarono a Forum Anni ancora 1 giorno e una notte, poi si sppostarono, é
possibile ne pressi di giumentum. Spartaco ormai era il padrono di Lucnani. Sallustio
riferisce un radoppio delle sue forze non solo schiavi ma uomini liberi.

Un ex schiavo, Publipos faceva la lora guida. Anche gli abbitanti dell’intera reggione
gli faccevano dei nemici, al posto della presenza romani.

Rapidamente spartaco presse due cittá- turi e menaponto..cadono accompagnate da


gravi fatti disangue e devastazione, Floro: una terribile straghe. St´di fatto che
continuó a comportarsi come una armata in movimento, manovra su un territorio
nemico.
Lucania era un buon posto per passare l’inverno, clima mite, le provisioni
abbondanti il mare vicino che facilitava il comercio con i mercanti e pirati..

Spartaco poteva tirare il fiatto, c’éra il tempo per reorganizzare reclutare e


proggetare le prossime mosse.

6.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Non era la prima volta che roma doveva affronteggiare rivolte servile gia dal II
secolo, l’ascesa imperiale veva fatto nacere un vero e proprio sistema schiavistico
meditterraneo. Stiamo parlando negli anni di spartaco, di millioni di uomini e
donne(sicilia). Nel rsto del territorio la proporzione non era la stessa. Si tratava di
schiavi di prima generazione, non dobbiamo sottovalutare la essistenza di una
popolazione servile natta gia in prigionia.

La schiavitú merce si era difussa in tutta roma relativamente tardi non prima del
III secolo. Quando questa forma cominció ad essere pratticata, ebbe un succeso
subito ed strapitoso.

La ragione di una fortuna romana rapida vanno individuati in coincidenza; la guerra


vittoriose avevano apertoai conquistatori spazi stremente grandi. Ma la continuitpa
delle guerr avevano avuto un esito inospetato. Esse avevano rovinato socialmente
quegli ampli stratti romani-italici dei piccoli contadini e propietari—plutarco: le ferie
che abitano l’italia hanno cisucuna una tana un cuvile su cui ripossare ma quelli che
combattono e moiono hanno solo l’aria e la luce.

Sta di fatto ch le campagne conquistate dai romani si revelarono dramaticamente


vuote alla presse con un bisogno strutturale di manodopera a basso costo.

Ma in quegli stessi anni le guerre stavanno provocando una abbondanza di schiavi. Si


strinse cosi una combinazione fatale tra domanda di braccia e offerta di prigionieri.
E tuttavia almeno della metá del II seclo dusolo al schiavi a reaggiere in italia , la
parte piu affluente del’intero tessuto economico..plutarco: il lavoro della terra
erano afidati a schiavi barbari... erano le campagne attraversate da spartaco.

8.-.-.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.-..-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.

La presenza dei grandi masse servile poneva problemi di controllo e dia sicurezza.
Ma senza questa ponente quantita di forza lavoro la vita civile romana non sarebbe
stata quella che noi abbiamo imparato a conoscere. La percezione di un tale
rapporto fra schiavitú e civiltá era senza nel mondo imperiale. Produrre ignificava
produrre a mezzo dei schiavi. Lo sviluppo del comercio cadeva quasi interamente
sulla capacitá lavorativa degli schiavi. La reificazione(persona trattata come cosa)
dei corpi si accompagnava alla pressione di un annientamento(aniquilacion) di massa
che nessuna razionalitá produttivitá poteva spiegare del tutto.

Fu cosi come il mediterraneo non solo una mare merci e di mercanti, anche di un
mare di schaivi e per un’intera fasse di schiavi in rivolta. Spartaco ne rapresentó
l’epilogo e insieme il punto critico. Era il segno che si era ragiunta un’oscura soglia
di rischio nei rapporti di dominio sulle masse servili

I primi episodi di rivolta erano stati peró precedent e furono registrati da livio.

196: etruria-schiavi pastori, e probabile che i fatti si debbano connettere


all’improvissa criminalizazione dei culti dionastici diffusi gia da tempo nella capitale.

Ebbene, abbimo fondato motivo di credere che gli schiavi pastori ribelli dall’apulia
fossero collegati al cuto di dionisio. Se vediamo gisuto si sarebbe individuato un
primo contatto nella storia di roma fra cultura degli schiavi in rivolta. Nn uo essere
dubbio che gli schiavi in rivolta fossero integrati etnicamente denlla popolazione
locali e questo aumentava la loro pericolositá. La compagna di spartaco rinova un
legame in modo suggestivo( dionisio dio nazionale.tracia)

D’altra parte le ribelioni di massa erano solo la misura estrema nella rsistenzia
serville alla violenza dei padroni. I modi piú immediati e diretti erano l’inoservanza
striscante(fracaso progresivo) fino al sabotaggio degli ordine ricebute o la fuga
solitaria.

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Sin dal 140 la sicilia era stata attraversaa da bande di schiavi iin rivolta che
sacheggiavano distruggevano per ogni dove. Era gia il ritrato di briganti di
fuorilegge, molti reclutti di spartaco dovevano assomigliarii. I pastori erano
scambiati di preganti e delincuenti.

Ma fu solo nel 135 che la ribelione splode in una violenza inaudita.l’intera isla
rischió di cadere in balia dei rebeli.

Per Diodoro uno storico seza grande talento: le cause della rivolta erano riconducbile
a due elementi.. 1.la concentrazione in sicilia di grandi contigenti di prigionieri. 2.
La suma crudeltá con cui venivano trattati dai padroni.

Il quadro della storia agragria siciliana sembra confermare questi dati. Sia l’alto
indice della concentrazione servile sia la agressivitá dei padroni.

Il sistema di comunicazione imperiale era affidati agli schiavi messageri che facevano
propagare velocemente le notizie.

L’informazione che abbiamo riguardando soprattuto agli inizi degli eventi. E certo
che almeno una parti dei ceti popolari finí attivamente coinvolta nei motti.
Diodoro: molte e gravi erano le sventure abbatatesi sui siciliani.

L’invidia si trasformó in gioia alla vista dela rovin in cui erano precipitati i
privilegiati. Ma la cosa piú grave era che i popoli utlizando la rivolta civile facevano
delle autentiche scorrerie sacheggiando e inccendiando le proprietá.

Tá di fatto che i rivoltosi conquistarono importanti cittá poi scelgono tra loro un
re,Euno. Diodoro lo presenta como una vigliacco ciarlatano.
Affiorava nuovamente dal racconto di Diodoro quel raporto fra religiositá misterich
e ribellismo serviile che appare come una trama che atrraversa tutto il ciclo di
grandi rivolte. Poi c’é un altro elemento importante. Gli insorti dell’isola cercarono
subito di darsi un’organizazione politica, provando a costruire nei territori liberati
una monarquia ellenistica. Fino al punto di arrivare a battere moneta.

Spartaco invece nell inverno fra il 73 e il 72 non provó a costruire niente di simile
, lui si comportava per ora come il capo di un esercito che operava in territorio
nemico. Le sue regole erano sempre le disposzioni di un comandante sul campo.

Sempre secondo Diodoro, i rivoltosi siciliani in campo fino a duecentomila uomini.


Nel 133 l’insurrezion era ancora in corso. Solo nel 132 il console rupolio fu in
grado di riprendere le cittá. Diodoro racconta che euno decise di rappresentare
azioni sceniche , rafigurando la ribeline contra i padroni.

Ma la sicilia sarebbe rimasta in un focolaio di insubordinazion. Episodi minori si


erano verificati a nocera e capua. L’insurrezione inizió questa volta nella parte
occidentale di sicilia, di nuovo ribellismo servile intrecciato a credulitá popolare. Si
concentró nelle campagne.anche i poveri si univano in bande ruvabano le madrie e
saccheggiavano le provviste.

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Cecilio di calatte: le insurrezione siciliane ebbero un costo umano spaventoso

Posidonio: collegava il diffondere delle rivolte alla disumanitá delle condizioni di vita
degli schiavi(minatori) anche per lucrezio. Lui doveva riscontrare come
unacaratteristica della sua epoca il dilatarsi della schiavitú – merce (degrado umano
degli schiavi). Lui non era prorpio una crirtico radicale della schiavitú, si limitaca
solo a distinguere fra una schiavitú buona, patriarcale e domestica a una degenerata
difussa dallo svillupo comerciale.

Ne anche possiamo dire al fioloso che sia democratico.


Il suo suggerimento era peró l’illusione di una societá contadina di tipo
patriarcale(exodo)

Tiberio gracco: proponeva di frenare la concentrazione schiavistica con un ritorno al


passato atravverso una restaurazione per legge di quella piccola proprietá contadina
avrebbe risprinto una societá agricoltori-cittadini-soldati.

Tutti avevano qualcosa in comune la degenerazione schiavistica si combater+a solo


guardando indietro. Soluzioni imposibili.

SPARTACO sicuramente era informato delle grande rivolte siciliana. Certamente in


quel inverno del 72 avrá pensato in una via d’uscita militare e come continuare la
sua campagna e si sará reso conto che per continuare a sperare doveva allargare i
sui obbietivi e tenere isnieme armi e politica, vittoria militare e succeso
eversivo(subversivo)

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I consoli del 72 erano Gellio e Lentuno. Dicesero di assumere il comando delle


perazione. Nessuno dei due aveva sperienza di guerra. Non erano facile per la
repubblica imperiale erano costretti ad combattere su due fronti: in spagna e in
oriente.

I consoli iniziarono la campagna. Soldati inesperti.

Spartaco decise di non asppetarli in lucania. E si mise in marcia, non sappiamo


essatamente dove. Quanti erano? Non oltre a quarantamila combattenti, con un
seguito dei bambini donne e uomini. Nel inverno forse avevano adottato
l’organizzazione romana dei repart(legioni coorti, centurie)sicuro bene
equipagiati(fabriccati). Ma si stabilisce una divisione spartaco con 30 000 e crisso
con 10 000.

Perche si separanno?
Vedeva la itlia sguarnita e indefensa. Colpire contemporaneamente in piú direzzione.
Memoria ancora fresca della guerra socale, pensava di aprire questa ferita a prrpio
vantaggio. Procedendo separati poteva allargare il fronte dei territori.

Anche l’esercito romano si divese. Letulo-spartaco e Gellio-crisso.

Come siano andate le cose non sappiamo. Gellio. I romani colpirono e crisso cadde in
battaglia con due terzi dei suoi uomini(mancanza di liderazgo) spartaco ne benne
informato subito, adesso gellio e letuno erano in contro lui. Ma spartaco prende
l’inizitiva ai romani prima che la morsa si chiudesse intorno a lui. Si incunueó fra le
due armate e el attacó separatemente e le sconfisse entrambe.

Entrambi i comandanti romani riuscirono a ripiegare verso il sud .

Suspartaco peró stava convergendo una terza armata romana la guarnigione della
gallia cisalpina. Spartaco li affrontó subito presso modena e ne ebbe facilmente
ragione.

Questa sequenza di succesi e impressionante. Purtroppo non possiamo ricostruire.


Ma possiamo immaginare il peso determinante della prsenza di spartaco. Gli schiave
aveva saputo trasformargli in un esercito, e sapeva condurgli magistralmente.

Spartaco si trovava ormai alle porte della pianura padana sembrava padrone del suo
destino. Prima era uno schiavo ora aveva uomini armi e spazio e tempo.
CAPITOLO TERZO

IL SOCCOMBENTE

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Quali erano i piano dispartaco? Non sappiamo nulla in modo diretto. La sua
psicologia e dal tutto oscura. Se avesse pensato di andar via dall’italia aveva di
fronte a una ocassione irrepetibile. Ma lui non scelse questa stradda perche non
l’aveva mai voluta.aveva altri progetti.

Organizó dei grandiosi funeralo a criso. Prova che non c’ér stata alcuna rottura con
lui. Gli schiavi erano diventati una armata di uomini liberi. Poi spartaco si diresse
verso il sud, A Roma

Appiano: detagli impartante. Si prsentano a spartaco molti disertori ma lui non ne


accolse alcuno. E allora cosa aveva spinto a Spartaco a questa decisione?

Era arrrivato il mometno di ritentare di consturire intorno all esercito vittorioso


qualcosa che somigliasse a un vero sistema di alleanze finalemnte radicato sul
territorio, a questo scopo i nuovi dieseroti on servivano molto anzi potevano fare
l’effetto contrario. Si andava verso a un cambiamnto deciso nella condota della
guerra.

Schiavone: la mia congietura é che gli ultmi succesi contro gli esercite avessero dato
la spinta alle ammibizione a ai disegni di Spartaco. La sua idea era quella di un
grande comandant antiromano. Stava asumendo nuovi modelli cuis ispirarsi.(guerra
sociale)

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Quella che stiamo proponendo é la sola spiegazione per comprendere i mesi dell
estate del 72.due elementi:

---l’imagine nella tradizione romana che ha cercato di inchiodare Spartaco al ruolo di


schiavo.
---mito moderno dispartaco: la suarivolta avrebbe rappresentato il tentativo in
qualche modo consapevole di una RIVOLUZIONE SERVILE destinata a rovesciare le
base schiavistiche della societá imperiale.

Entrambi hanno in comune: il confinamento dell’avventura di Spartco e del suo


significato solo all’interno dell’orizzonete della schiavitú romana.

Ma si tratta di due pregiudizzi egualmente infondati.

Spartaco progettava qualcosa di diverso: un’inizziativa capace di investire l’insieme


dell’egenomia(supremacia) romana in italia.

In realtá al di lá del solo episodio di Spartaco nessuna forma di coscienza di classe é


mai esistita nella storia di roma, per la semplica ragione che in nella storia antica
non si vede la presenca di autentiche Classi. Un rapporto tra padroni diterre e di
manifatture, contadini e lavoratori non emerse nella societá antica, bloccate grazie
alla difussione della schiavitú.

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