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L3 LETTURA CRITICA
A. Roncaglia
I trovatori provenzali
In queste pagine Aurelio Roncaglia (1917-2001), uno dei maggiori filologi e critici italiani, descrive brevemente le
premesse sociali e culturali sottese alla nascita della poesia trobadorica, la prima grande e raffinata espressione
di lirica amorosa in volgare. Dopo aver messo in luce il legame che vincola il sorgere della nuova letteratura –
completamente laica – alle corti e agli alti strati della società, lo studioso ribadisce come la peculiarità del movi-
mento trobadorico e la sua vivacità siano altresì determinate dalla collaborazione di personalità appartenenti a
classi sociali diverse, unite dalla percezione della nuova sensibilità che si andava diffondendo nel Sud della Fran-
cia a partire dal XII secolo.
1. tesaurizzatrice: tendente ad ac- 3. una conclamata gratuità: non di non aspira ad alcuna ricompensa
cumulare ricchezze, a monetizzare rado la poesia dei trovatori si risolve concreta.
tutto. puramente nella celebrazione delle 4. immanente: intrinseco.
2. ethos: dal greco, etica. virtù della donna, e l’amore del poeta
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trovatoresco, era principe di Blaia. Rambaldo d’O- dorn, che di quel movimento rappresenta la voce
range, insuperato maestro dei più ricercati e bril- più limpida […]. Questa fervida collaborazione di
lanti virtuosismi formali, apparteneva a un ramo elementi provenienti da classi sociali diverse alla
cadetto della casata di Montpellier […]. Accanto costruzione di un medesimo mondo poetico-lette-
ai trovatori già citati, altri […] ne troviamo, lette- rario è un fatto […] del tutto nuovo al di fuori del-
rariamente non meno importanti, ma di più oscura l’organizzazione ecclesiastica [e avviene] senza
nascita. Tale, ad esempio, Marcabruno, dalla cui richiamarsi ad un qualsiasi principio d’unità che
robusta reazione al libertinaggio cortese il movi- non sia la poesia stessa.
mento trobadorico trasse un importante impulso (A. Roncaglia, Testi e appunti per il corso di filologia
dialettico e dalla cui arte derivò un’ancor più im- romanza nell’anno accademico 1969-1970,
portante lezione formale: tale Bernardo di Venta- Roma, Editrice Elia, 1970, pp. 163-72)