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1.

1 La Classe di Tromba nel Conservatorio di Parigi


La storia è piena di movimenti ripetitivi e ciclici e, nella maggior parte dei casi, non apprendiamo abbastanza
dalle esperienze precedenti. All'interno della famiglia del nostro strumento all'inizio del XIX sec., siamo
consapevoli quanto fosse vicino all'estinzione a favore di strumenti conici, come la cornetta e il flicorno.
Oggi viviamo questo fenomeno al contrario e vediamo come, oltre a non essere mai riusciti ad avviare una
classe di cornetta nei conservatori, molte delle formazioni professionali usano trombe invece di cornette o
flicorni, fatto che, oltre ad togliere qualità e aggiungere nuove timbriche, causa posti di lavoro in meno e
opportunità lavorative e di crescita professionale.
Questo meccanismo può risultare utile per le politiche all'interno di un'amministrazione, in effetti molti degli
attuali direttori e gestori di musica la attuano, ma distrugge la natura idilliaca della musica stessa e le sue
qualità tonali.
In analisi, è importante sottolineare come si è formata la scuola francese e le diverse fasi storiche del
Conservatorio di Parigi, punto di riferimento per tutte le riforme musicali francesi (e non) durante
l’evoluzione storica della tromba.

Fino al 1833, i conservatori erano strutturati in maniera totalmente diversa da come li conosciamo noi oggi
(quindi divisi per classi: flauto, oboe, percussioni, ecc.), proprio in quel anno il direttore del CSNP, Luigi
Cherubini (1760 - 1842), pioniere della riforma dei conservatori che vedrà il cambio di struttura solo nel 1850,
incaricherà François Dauverné (1799 - 1874) quale primo insegnante di Tromba presso il Conservatorio di
Parigi, incarico che ricoprirà fino al 1869.
Ma sarà solo nel 1857, con la riforma del Ministero della Guerra che le classi prenderanno realmente una
forma definita, anche se solamente annesse all’organo centrale del Conservatorio (in quanto riservate solo a
militari in servizio) le due classi erano così suddivise:

1. Classe della cornetta a pistoni: prof. Joseph Forestier (1856-1870);


2. Classe di Flicorno: prof. Jean-Baptiste Arban (1857-1868); Jacques-Hippolyte Maury (1868-1870).

Dal 1868 in poi ci fu il passaggio delle suddette classi anche ai civili.


Proprio nel 1868, dopo essere stato incaricato anche di insegnare la cornetta, una lettera di Arban indirizzata
al ministro francese della cultura salvò l’estinzione della tromba dalle classi appannaggio della cornetta.
Il documento sottolineava come la cornetta stesse prendendo il sopravvento a rischio di compromettere lo
studio altrettanto importante della tromba.
Grazie a questa nota, dal 1869 a oggi, il CSNP mantiene attive entrambe le cattedre sia di tromba che di
cornetta.
L’ultima riforma ministeriale che ha visto la definitiva forma che ha tutt’ora il CSNP avvenne ne 1957 dove
vennero stabili posti fissi per tromba e cornetta (esattamente: 8 allievi di tromba e 4 di cornetta).
L’immensa scuola francese ha visto alternarsi in veste di docenti oltre ai precedenti già citati, nomi quali:
Eugène Foveau, Guillaume Balay, Merri Franquin, Raymond Sabarich, Maurice André, Pierre Thibaud.

1.2 La Scuola tradizionale Francese

Nonostante esistano grandissimi nomi, tutti riconducibili alla modo francese di suonare la tromba, la scuola
trova in Maurice André il suo massimo esponente che l’ha portata al massimo livello immaginabile.
Dalle sue origini con Léon Barthélémy, che ha studiato con Franquin (e Franquin con Arban), André sviluppò
un modo di suonare che andava a rompere gli schemi tra le diverse scuole (in tutto il mondo), e questo è il
risultato della sua maniacale attenzione ai dettagli e alla tradizione.
Questo aspetto, che è molto evidente, è difficilmente traslabile nella realtà odierna dal momento che il
mercato si impone con la propaganda, la moda, l'invenzione, la sperimentazione e una lunga lista di concetti
(che non sono idee), che rendono questo momento storico particolarmente difficile per la creazione
interpretativa.
Attraverso il vero percorso, Maurice André ha innalzato la tromba al suo apogeo più alto, facendola cantare
come il miglior cantante, suonando con la vera natura dello strumento, facendo sì che i compositori del suo
tempo sentissero il bisogno di espandere il repertorio della tromba.
Da questa tradizione dobbiamo riflettere su tutto ciò che ha fatto André e sugli insegnamenti che ha lasciato
per il nostro strumento.
Come si evince da molte registrazioni, è possibile estrapolare alcuni punti fondamentali del modo francese
di suonare:

1. L’emissione del Suono: considereremo questa la caratteristica più importante della scuola.
L'emissione del suono della tromba va padroneggiata in tutti i registri e in tutte le sue sfumature,
senza violenza, ma con grande naturalezza. Usare tanta aria per poter imitare la voce, specialmente
nei movimenti più lenti;
2. La Tecnica: fondamentale possedere un’agilità delle dita tale da consentire l’esecuzione agile di tutto
il repertorio, soprattutto il più arduo. Visto il “focus” solistico della scuola, la tecnica risulta essere
un punto fondamentale del trombettista francese;
3. La Resistenza: attraverso la tradizionale scuola francese, il concetto di resistenza e durata nel
suonare, presenterà esercizi esattamente agli antipodi dei concetti americani (es. Metodo Caruso);
4. Lo Staccato: non dovrebbe mai essere praticato separando la colonna d'aria. In questo senso, il
metodo di Guillaume Balay è magistrale poiché ci offre lezioni in chiavi diverse, perfezionando
l'abilità dell'articolazione all'interno della colonna d'aria. La scuola si concentra molto anche sulla
morbidezza dello staccato proponendo alcune sillabe da pronunciare durante l’emissione del suono
(Pou per gli attacchi e Du per le note diatoniche).

Uno dei metodi di riferimento, che rappresenta a pieno i concetti qui sopra indicati è il metodo scritto da
Merri Franquin.
Di seguito alcuni esempi tratti dal suddetto metodo:
M. Franquin : tabelle suggerenti programmi di studio
M Franquin : Studio sull’attacco

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