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Fino al 1833, i conservatori erano strutturati in maniera totalmente diversa da come li conosciamo noi oggi
(quindi divisi per classi: flauto, oboe, percussioni, ecc.), proprio in quel anno il direttore del CSNP, Luigi
Cherubini (1760 - 1842), pioniere della riforma dei conservatori che vedrà il cambio di struttura solo nel 1850,
incaricherà François Dauverné (1799 - 1874) quale primo insegnante di Tromba presso il Conservatorio di
Parigi, incarico che ricoprirà fino al 1869.
Ma sarà solo nel 1857, con la riforma del Ministero della Guerra che le classi prenderanno realmente una
forma definita, anche se solamente annesse all’organo centrale del Conservatorio (in quanto riservate solo a
militari in servizio) le due classi erano così suddivise:
Nonostante esistano grandissimi nomi, tutti riconducibili alla modo francese di suonare la tromba, la scuola
trova in Maurice André il suo massimo esponente che l’ha portata al massimo livello immaginabile.
Dalle sue origini con Léon Barthélémy, che ha studiato con Franquin (e Franquin con Arban), André sviluppò
un modo di suonare che andava a rompere gli schemi tra le diverse scuole (in tutto il mondo), e questo è il
risultato della sua maniacale attenzione ai dettagli e alla tradizione.
Questo aspetto, che è molto evidente, è difficilmente traslabile nella realtà odierna dal momento che il
mercato si impone con la propaganda, la moda, l'invenzione, la sperimentazione e una lunga lista di concetti
(che non sono idee), che rendono questo momento storico particolarmente difficile per la creazione
interpretativa.
Attraverso il vero percorso, Maurice André ha innalzato la tromba al suo apogeo più alto, facendola cantare
come il miglior cantante, suonando con la vera natura dello strumento, facendo sì che i compositori del suo
tempo sentissero il bisogno di espandere il repertorio della tromba.
Da questa tradizione dobbiamo riflettere su tutto ciò che ha fatto André e sugli insegnamenti che ha lasciato
per il nostro strumento.
Come si evince da molte registrazioni, è possibile estrapolare alcuni punti fondamentali del modo francese
di suonare:
1. L’emissione del Suono: considereremo questa la caratteristica più importante della scuola.
L'emissione del suono della tromba va padroneggiata in tutti i registri e in tutte le sue sfumature,
senza violenza, ma con grande naturalezza. Usare tanta aria per poter imitare la voce, specialmente
nei movimenti più lenti;
2. La Tecnica: fondamentale possedere un’agilità delle dita tale da consentire l’esecuzione agile di tutto
il repertorio, soprattutto il più arduo. Visto il “focus” solistico della scuola, la tecnica risulta essere
un punto fondamentale del trombettista francese;
3. La Resistenza: attraverso la tradizionale scuola francese, il concetto di resistenza e durata nel
suonare, presenterà esercizi esattamente agli antipodi dei concetti americani (es. Metodo Caruso);
4. Lo Staccato: non dovrebbe mai essere praticato separando la colonna d'aria. In questo senso, il
metodo di Guillaume Balay è magistrale poiché ci offre lezioni in chiavi diverse, perfezionando
l'abilità dell'articolazione all'interno della colonna d'aria. La scuola si concentra molto anche sulla
morbidezza dello staccato proponendo alcune sillabe da pronunciare durante l’emissione del suono
(Pou per gli attacchi e Du per le note diatoniche).
Uno dei metodi di riferimento, che rappresenta a pieno i concetti qui sopra indicati è il metodo scritto da
Merri Franquin.
Di seguito alcuni esempi tratti dal suddetto metodo:
M. Franquin : tabelle suggerenti programmi di studio
M Franquin : Studio sull’attacco