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num.

181/108 nuova edizione


ANNO L II - dicembre 2015 - solo abbonamento

Rassegna Internazionale di vita musicale - Concerti - Opera - Balletto


ANNO LIV
maggio 2017
solo abbonamento

185
ISSN 0544-7763

Barenboim
112
(nuova edizione)
L’inno d’Italia La Bella Addormentata L’Incantatrice di Čiaikovsky
Poste Italiane S.p.A. -Spedizione in abbonamento postale 70% - ROMA

TOSCANINI 150°
della nascita 1
Sommario
ARTURO TOSCANINI
a Lucerna nell’estate 1938
di Luigi Bellingardi
4
RASSEGNA INTERNAZIONALE
DI VITA MUSICALE -CONCERTI
OPERA -BALLETTO

FONDATRICE
Editoriale
didiMaria
MariaElisa
ElisaTozzi
Tozzi
Lydia Boni

EDITORE

17
Il RITORNO DELLA
REGIA LIRICA DIRETTORE RESPONSABILE Gentili Lettori, cari fedeli Abbonati,
6
WALKIRIA
a Salisburgo croce e delizia MARIA ELISA TOZZI
ho il piacere di segnalarvi gli articoli di par-
di Lorenzo Tozzi Comitato di Redazione
di L. B. ticolare interesse pubblicati in questo nume-
LUIGI BELLINGARDI
ro, dedicati a ricorrenze ed eventi descritti con
18
il “PAGANINI” DOMENICO CARBONI
DON CARLOS
9
LORENZO TOZZI maestria dai nostri preziosi collaboratori.
50 anni di statizzazione
e un ELISIR di Giuseppe Isoleri Iniziando da quelli di Luigi Bellingardi che per il
Direzione -Redazione -Amministrazione
DI LUNGA VITA
di Massimo Arduino La Musica sovrana
Via Flaminia Nuova, 241 -00191 Roma
Tel. -Fax 06 3297736 150° anniversario della nascita di Arturo Toscanini ram-
menta la sua partecipazione nell’estate del 1938 al Festival di Lucerna,
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in uno spettacolo di Grafica: Ambramà
Recensioni a cura di Balletto alle Fonderie Stampa: Pignani Printing srl mentre nel secondo articolo ci riferisce le sue impressioni sul Festival
Alberto Testa
Teatrali Limone di Pasqua di Salisburgo, cui presenzia annualmente.
Associato all’USPI
di Alberto Testa Unione Stampa Periodica Italiana Quest’anno il sovrintendente e il direttore artistico hanno avuto l’idea
Anno 2017 di festeggiare il cinquantenario del Festival riproponendo “Il ritorno
Abbon. to in Italia euro 25, 00
Abbon. Sostenitore euro 60, 00 della Walkiria 1967” con l’originale allestimento di Karajan nella dop-
Abbon. Benemerito da euro 100, 00 e oltre
Le rimesse si effettuano sul
pia veste di direttore d’orchestra e regista.
Lorenzo Tozzi invece, dal canto suo, prendendo spunto da alcuni re-
11
C/C postalen. 14644009
C’ERA UNA VOLTA IBAN del c/c postale
a TORINO IT 14Z0760103200000014644009 centi allestimenti (ad esempio il Così fan tutte al Costanzi) ci invita

20 a riflettere su quali siano i limiti di una corretta lettura registica nell’


Dai valzer di intestato a “Il Mondo della Musica”
STRAUSS Via Flaminia Nuova 241-00191 Roma
Una MANON LESCAUT
con le rughe della bellezza 12 ballando sotto
le stelle romane
di Alberto Cervi
Periodico quadrimestrale .Registraz.Tribunale di Roma
n. 10195 del 8 febbraio 1965. A norma dell’art. 74
del DPR 26/X/1972 n. 633 e del D.M. 28/12/1972,
l’I.V.A. pagata dall’editore sugli abbonamenti è con-
ambito del teatro lirico.
Passando poi alle recensioni, dal Carlo Felice di Genova al Regio di
Torino fino alla Maliarda di Čajkovskij del San Carlo di Napoli, viene
densata nel prezzo di vendita intendendosi che il

13 23 messa in risalto la più significativa produzione operistica nazionale di


Giornata cessionario non è tenuto ad alcuna registrazione.
KATIA KABANOVA Pertanto in nessun caso vengono rilasciate fatture.

di Leoš Janácĕk
dell’Unità Nazionale
MICHELE NOVARO
La ricevuta del versamento in c/c postale costitu-
isce documento idoneo ad ogni effetto contabile.
grande rilievo artistico.
di Giorgio Girelli
Qualora si desideri una ricevuta dell’importo paga-
to, occorre aggiungere al versamento euro 3,00 per
Le ampie informazioni sulla danza e le numerose notizie completano

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rimborso imposta di bollo e spese postali. la nostra pubblicazione fedele alla testata: IL MONDO DELLA MU-
Discussa Prima all’Opera
quando MOZART NOTIZIE La collaborazione sotto qualsiasi forma SICA –Rassegna Internazionale di vita musicale – Concerti- Opera-
è gratuita. Manoscritti e fotografie non
torna sui banchi di scuola si restituiscono in nessun caso. Balletto.

30 Come molti di voi ci dicono “è una rivista tutta da leggere” e ciò (con
di Lorenzo Tozzi
LIBRI E DISCHI La riproduzione dei testi anche parziale
a cura di Lorenzo Tozzi è vietata.(c) MET-Roma.
un popolo che non legge!…) è molto stimolante. Perciò, nonostante le
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P, IVA 03616910588
difficoltà, non vogliamo far mancare la nostra presenza dovuta anche
Al Teatro San Carlo www.ilmondodellamusica.com
L’INCANTATRICE direttore@ilmondodellamusica.com
di Čiaikovsky
di L.T.
LIBRI E DISCHI
a cura di Luigi Bellingardi
31 Gli articoli firmati riflettono le opinioni dei
loro autori. Non necessariamente queste
coincidono con le opinioni della direzione e
a quei fedelissimi abbonati che ci seguono e ci sostengono, alcuni da
ben 53 anni. Da parte di tutti noi, che lavoriamo sempre con grande
impegno ed entusiasmo, un sincero e grande
VALÉRIJ GERGIEV

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della redazione.
dirige musiche russe al IL GIARDINO
Santa Cecilia dei Ricordi Gli abbonamenti non disdetti entro il 20
di Luigi Bellingardi a cura di Giorgio Girelli gennaio si considerano tacitamente rinnovati GRAZIE!
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ARTURO da quella baldracca!“. Fautore di
Mazzini e dei repubblicani, To-
scanini rinfacciò sempre ai Sa-

TOSCANINI voia la promulgazione delle leggi


razziali per compiacere a Hitler.
Toscanini preannunciò la promes-

a LUCERNA sa di tornare a Lucerna l’anno


successivo. Già allora si poteva
acquistare i biglietti, anche mio
nell’estate 1938 padre lo fece, ben sapendo che nel
1939 assieme a Toscanini avreb-
be suonato a Lucerna Horowitz il
soggiorno in Palestina, quella villa, il programma compren- Secondo Concerto di Brahms. Ma
dove aveva condotto l’or- deva l’ouverture La scala di seta di nell’agosto 1939 il III Reich non
chestra riunita da Broni- Rossini, la Sinfonia in sol minore fece più alcun mistero di voler
slaw Huberman con una n° 40 di Mozart, la Sinfonia n° 2 in assolutamente la guerra. Presu-
settantina di strumentisti re maggiore di Beethoven. La do- mibilmente nella convinzione di
ebrei profughi dal Centro manda di biglietti era stata tale che vincerla. Le autorità fasciste chiu-
Europa, e che avrebbe as- Toscanini acconsenti a dirigere due sero la frontiera con la Svizzera.
sunto il nome di Filarmo- giorni dopo un secondo programma Di lì a pochi giorni ebbe inizio il
nica di Israele, il Maestro nella Kunsthaus presentando questa Secondo Conflitto mondiale che
italiano aderì ben volen- volta l’ouverture Anacreon di Che- condusse il Terzo Reich alla totale
tieri all’invito del sindaco rubini, la Sinfonia n° 3 in fa maggio- distruzione.
Arturo Toscanini di Lucerna di dar vita a un re di Brahms, la Sinfonia n° 4 in la Manifesto del Concerto a Lucerna del 1938
piccolo festival musicale maggiore di Mendelssohn, il Prelu- Luigi Bellingardi
. Ha scritto Harvey Sachs che “in

U
n modo degno di ricordare il dio all’atto I dei Maestri Cantori di
150° anniversario della na- poco tempo venne organizzato un Wagner.” (Ed Torino 1978). i ricordi di quei giorni rammento
scita di Arturo Toscanini mi ciclo di otto concerti cui dovevano Grande appassionato di Toscanini, che mi colpì un avviso sui manifesti
sembra sia quello di rammentare con partecipare musicisti come Cortot, mio padre condusse con sé a Lucer- nella città e nei dintorni di Tribschen
brevi cenni la personale partecipazio- Ansermet, Feuermann, Serkin, Fritz na ed a Tribschen tutta la famiglia in base al quale “si faceva divieto di
ne al Festival di Lucerna nell’estate e Adolph Busch, Walter e Mengel- e fu così che io ebbi l’opportuni- lasciar liberi i cani nel raggio di tre
del l938. A seguito del plebiscito berg. Tutti i concerti furono tenuti tà di ascoltare per la prima volta il chilometri dal palco dell’orchestra
dell’Austria per l’annessione al III nel Kursaal o nella Kunsthaus, salvo modo vigoroso e trascinante della a Tribschen“ per non disturbare la
quello di Toscanini che si performance di Toscanini. Furono manifestazione artistica con il loro
svolse nel parco della vil- avvenimenti davvero sensazionali. abbaiare. Per il pomeriggio e la se-
la di Tribschen, sul Lago Dalla Val Vigezzo, dove eravamo rata, dopo l’avvio del concerto, fu
di Lucerna, Maria Josè al concerto di Toscanini sospesa la navigazione dei battelli
dove Wagner sul Lago di Lucerna nello spazio
aveva vissuto in vacanza, riuscimmo a raggiun- prossimo al palco, anche durante la
e lavorato dal gere Lucerna viaggiando in treno a serata. Anche la stampa internazio-
1866 al 1872. zig zag da una vallata all’altra. Tra nale diede ampio risalto all‘avveni-
Una struttu- mento. Tra il pubblico
ra apposita in arrivato dall’Italia vi
legno venne era anche la principessa
eretta per quel Maria José, consorte di
Toscanini dirige a Tribschen nel 1938 concerto che Umberto di Savoia, la
ebbe luogo quale, mal consigliata,
il 25 agosto fece il tentativo di avvi-
Reich nella primavera del 1938 Ar- e che Toscanini dires- cinare il Maestro dopo
turo Toscanini non ritardò un istante se gratuitamente; ma in il concerto per averne
nel notificare agli organizzatori del quest’occasione i prezzi un autografo. Tosca-
Festival di Salisburgo il suo rifiuto dei biglietti vennero qua- nini però andò su tutte
a salire sul podio in quel paese, cosi druplicati rispetto a quelli le furie, non esitando a
come, qualche tempo prima, era ac- delle altre manifestazioni. gridare che la mandas-
caduto a Bayreuth dopo l’avvento Oltre all’Idillio di Sigfri- sero via senza alcun ri-
al potere in Germania di Adolf Hit- do, scritto ed eseguito per guardo e ad apostrofarla
ler. E nel 1938, dopo il felicissimo la prima volta proprio in Arrivo del pubblico al concerto di Toscanini Toscanini al Festival di Lucerna con un irato “Alla larga Toscanini ringrazia dopo il concerto di
Lucerna

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Nella mostra approntata nel Museo
di Salisburgo e dedicata al celebre
scenografo tutto è apparso evidente.
Tra l’altro si è avuta l’opportuni-
tà di scandagliare il significato dei
disegni e degli studi che hanno pre-
ceduto quell’allestimento del 1967
nelle sfumature delle fasce di vario
colore grigio, nelle nuances di bian-
co e di nero. Nell’insieme si è potuto
individuare certe spirali fantastiche
Günther Schneider-Siemssen: bozzetto di “Die Walküre”, 1967 © Schneider-Siemssen/OFS/Hannes Auer
al pari di alcuni disegni arabescati
dai contorni quasi onirici. Non dis-
IL RITORNO DELLA “WALKIRIA” simili da quanto si può riscontrare
nell’immaginazione creativa di un
Orchestral concert. Christian Thielemann, Staatskapelle Dresden (c) OFS/Creutziger

1967 a Salisburgo Toorop, con la morbidezza di forme


misteriose e suggestive che mi han-
no rammentato a tratti certe atmo-
sfere suscitate dai versi delle “Gray
di Anja Kampe come Brünnhilde sia
la vigorosa temperie drammatica di
Anja Harterios come Sieglinde. Un
po’ affaticato Peter Seiffert è appar-
Magiera (Schwertleite), Alexandra
Petersemer (Helmwige), Stepan-
ka Pucalkova (Siegrune) Kathrin
Wundsam (Grimgerde), Simone
’idea del sovrintendente Peter praticabile ad anello su cui si svolge Roses” che avevano incantato Oscar

L
te gli spettacoli della sua personalità so comunque in grado di delineare Schröder (Rosswesse). Tutti i mo-
Ruzicka e del Direttore arti- l’azione teatrale, ivi compresi il Wal- secondo un modulo esecutivo asso- Wilde ed anche quell’ “Evergreen” con vigore il personaggio di Sieg- vimenti dell’azione rappresentativa
stico Christian Thielemann halla, e il cerchio di fuoco del Finale lutistico che, dai tempi di Toscanini, panico a lungo esaltato dal hanno avuto luogo sul pra-
di festeggiare il cinquantenario del (atti II e III). Nell’insieme l’allesti- con similare rigore, probabilmente giovane Hofmannsthal. ticabile, simbolicamente ad
Festival di Pasqua a Salisburgo con Nell’autorevolezza del di-
la riproposta dell’originario allesti-
mento della Walkiria
1967 ha rinnovato le segno interpretativo globa-
“Nell’insieme anello, disposto nell’ampio
spazio prospicente il boc-
mento del 1967 si è confermata una emozioni di un tem- le di Christian Thielemann l’allestimento della cascena, sono stati ben co-
scelta vincente sotto ogni parame- po anche in me stesso a chiare lettere si avverte Walkiria 1967 ha ordinati dalla regia pratica
tro artistico. Del pari si è avuto un che avevo avuto nel quanto l’epos wagneriano ed essenziale di Vera Nemi-
notevole successo finanziario con il 1967-68 l’occasione palpiti con intensità ed im- rinnovato le emozioni di rova, sempre efficace tutto
95% dei biglietti venduti, con l’arri- di assistere dal vivo mediatezza nella gestualità un tempo” il campionario degli effetti
vo di trecento nuovi abbonati e con a quell’avvenimento ed ancor prima nell’intel- del gioco luci di Olaf Fre-
l’incremento degli sponsor oltre alla straordinario. ligenza e nella concezione ese.
conferma della coproduzione con il Un confronto appro- dell’insieme e nel dettaglio Tra i due cicli di rappresen-
Festival di Pechino. Nel successo fondito tra la perfor- della performance. Al punto che la mund. Assai apprezzabili gli inter- tazioni della Walkiria vi sono stati
dell’iniziativa va compreso anche mance con i Berliner realizzazione esecutiva di questa venti di Georg Zeppenfeld come due concerti straordinari promossi
l’omaggio a Günther Schneider- Philharmoniker nel Walküre a ragione può ascriversi rude Hunding e di Vitalij Kowali- e finanziati dal patrocinio di Eliet-
Siemssen che nel 1967 aveva firma- golfo mistico e quel- Die Walküre Vitalij Kowaljow (Wotan), Peter Seiffert tra gli esiti più convincenti del suo jow come Wotan nonché di Christa te von Karajan: l’esecuzione della
to il progetto scenografico ora rico- la della performance (Siegmund) and Georg Zeppenfeld (Hunding) © OFS/ genio interpretativo. Di eccellente Mayer come Fricka. Da ricordarsi i IX Sinfonia di Beethoven con l’or-
struito con acribia da Jense Killan, della Sächsische Sta- Forster smalto sonoro, nella distribuzione, nomi di Johanna Winkel (Gerhilde), chestra Filarmonica e i Singverein
autore anche dei costumi. Nelle linee atskapelle nonché delle sono risultate sia la prova di esem- Brit-Tone Müllertz (Urtlinde), Chri- di Vienna addestrato da Johannes
generali l’allestimento comprende il distinte concezioni drammaturgiche non si era più realizzato. plare musicalità e di fresca vocalità stina Böck (Waltraute), Katharina Prinz , i solisti di canto Anja Harte-
tronco e le radici del grande albero di Karajan e di Thielemann esula Già nel 1967 aveva attratto l’atten-
dove abita Hunding per il I atto ed il da questa cronaca, presupponendo zione di tutti nell’ambito teatrale
riflessioni me- il ruolo svolto dalle scenografie di
ditate ora im- Schneider-Siemssen per la simulta-
possibili. Con neità calibratissima che si instaura-
l’eccezione di va tra gli atteggiamenti orchestrali
qualche cenno e le soluzioni scenotecniche, tra gli
in sede storico- sprazzi improvvisi di luce e il di-
estetica. Allo- leguante affievolirsi di ogni lumi-
ra, oltre, alla nosità sul palcoscenico. E l’attuale
direzione mu- riproposta drammaturgica di Thie-
sicale, Karajan lemann ha ben colto il senso dei
aveva assunto rapporti tra la musica e le proiezio-
personalmente ni che evocano nei dettagli stilistici
anche la regia, talune coincidenze verosimilmente
permeando mutuate da una certa poetica de-
L a base del grande albero (Atti I) completamen- scrittiva propria della “art nouveau”. Günther Schneider-Siemssen: Sketch for the stage design of “Die Walküre”, 1967 (c) Schneider-Siemssen/OFS/Hannes Aue

6 7
sonore che ha esaltato la bravu- giammai m’amò” lasciandolo a una so-

B
(baritono) assie- isogna riconoscere una certa dose e controfagotti in buca, crea una delle più
me all’omoge- ra della Sächsische Staatskapelle. di coraggio ai teatri che decidono litudine per nulla regale di uomo tradito. grandi costruzioni emozionali di tutto il
neo rendimento Qualche perplessità ha sollevato di mettere in scena il Don Carlo Visione intimista, quindi, che non rinun- melodramma ottocentesco. Forse qualche
espressivo del per contro l’esecuzione del Con- di questi tempi. L’opera monumentale cia però alle scene d’assieme e di grande movenza scenica più decisa potrebbe gio-
Coro della Ra- certo in do maggiore K. 467 di Mo- di Giuseppe Verdi, se pur nella versione impatto, come l’autodafé o l’assalto alla vare alle repliche future di un personaggio
dio Bavarese, zart, affrontata da Danil Trifonov italiana del 1884 in quattro atti, resta co- prigione, che l’origine francese dell’ope- che già gli calza perfettamente. Svetla
ben addestra- alla tastiera con fraseggio sovente munque un Grand Vassileva è soprano
to da Howard approssimativo e con inutili esibi- Opéra che necessita dalla voce piena e
Arman. Nella zioni accelerate. Salutato dal delirio di scene e costumi dalla presenza ac-
successiva dire- dei suoi fans, Trifonov ha suonato che mal si concilia- cattivante e si è ben
zione della Sin- come fuori programma il Preludio no con l’austerity destreggiata nelle
fonia n 3 in do in sol minore di Sostakovic. attuale, ed esige due arie celebri in
minore di Saint- Una grande affermazione ha coro- almeno sei grandi apertura e chiusura;
Saëns, Chung ha nato l’allestimento di Lohengrin di cantanti. E allora anche per lei po-
ben sottolineato Sciarrino e del Lamento della Ninfa complimenti al co- trebbe valere il sug-
Die Walküre Vitalij Kowaljow, Anja Kampe (c) OFS/Forster l’incidenza delle di Monteverdi con la direzione mu- raggio del Teatro gerimento - data per
esperienze cul- sicale di Peter Tilling e la regia di regio di Parma e del più che sufficiente
rios (soprano), Chrjsta Mayer (con- turali dell’autore, ricusando il più Michael Sturminger. Teatro Carlo Felice la parte melo - di
tralto), Peter Seiffert (tenore), Georg possibile certi effetti di prosopo- Nel Festival di Pasqua 2018 Chri- di Genova che, in- curare di più quella
Zeppenfeld (basso) sotto la guida pea bandistica di questo maestoso stan Thielemann dirigerà Tosca con sieme all’Auditorio dramma, affinché la
vibrante di Thielemann e l’interpre- lavoro dedi- Adán Martìn di Te- sua regina trovi an-
tazione da cinemascope della Sesta cato alla me- nerife, hanno punta- che nella recitazio-
Sinfonia di Mahler con la Filarmoni- moria di Liszt, to su questo allesti- ne e nei movimenti
ca di Berlino diretta da Simon Rattle. l’amico appena mento per la regia di la giusta chiave
Durante il “Concerto per Salisbur- scomparso. Nel Cesare Lievi e con Don Carlos Riccardo Zanellato (Filippo II), Marco Spotti (Inquisitore) ©Marcello Orselli interpretativa. Il te-
go” la stessa Eliette von Karajan ha programma le scene e i costumi nore venezuelano
consegnato il premio Karajan 2017 concertato con di Maurizio Balò. Achiles Machado
al pianista russo Danil Trifonov. grande finezza si è calato nel ruolo
Al Carlo Felice di Genova
Partiamo da qui, co-
Nei rituali tre concerti di ciascun da Thielmann minciando col dire del titolo con buona
ciclo si sono rispettivamente ascol- si è stagliato che visivamente lo sicurezza, malgrado
tate altre musiche a cominciare dal-
la Sinfonia n. 9 in re maggiore di
con maestosa
autorevolez-
spettacolo funziona
benissimo: le scene
un applauditissimo qualche difficoltà
nello spingersi sulle
Mahler in un disegno esecutivo del di Balò inquadrano
direttore Franz Welser-Möst qua e là
discontinuo nel cogliere l’intensità
za il respi-
ro profondo,
poeticissimo
la vicenda in gran-
di spazi spogli so-
DON CARLOS frequenze più alte,
e quella per Don
Carlo - ricordiamo-
drammatica e allucinata della musi-
ca solamente nel primo movimento,
nel Rondò-Burleske e nello Scherzo
e suggestivo
che permea la
Sinfonia n 4
Da sinistra: Peter Ruzicka, Eliette von Karajan, Daniil Trifonov,
vrastati da enormi
muri marmorei, ad
evocare la fredda
e un ELISIR lo - è una delle scrit-
ture più acute mai
concepite da Verdi
mentre la profondità poetica e tra-
gica dell’Adagio conclusivo è stata
in mi bemolle
maggiore di Bruckner, conferman-
Christian Thielemann (c) OFS/Neumayr
le voci di Anja Harterios, Alexan-
tomba di Carlo V, o
gli altari delle catte-
di lunga vita per tenore. Prati-
camente perfetto
scandagliata con eccessiva superfi- do quanto al maestro berlinese sia dr Antonenko, Ludovic Tézier, nei drali spagnole, con- il baritono Franco
cialità d’espressione. Myung-Whun consono il misticismo di Bruckner, ruoli principali, con la regia di Phi- trapponendo, anche Vassallo nel ruolo
Chung si è fatto onore nel far risal- nello slancio delle possenti ondate lipp Stölzl. E poi la Terza Sinfonia visivamente, il potere della Corte a quello ra impone. Detto della resa scenica, pas- di Rodrigo, elegante e appassionato, ha
tare nell’esecuzione della di Mahler (solista di canto Elina della Chiesa. E la lettura di Cesare Lievi siamo alle voci; qui troviamo ben due affrontato un personaggio così difficile e
Messe de Requiem di Fauré Garança) l’ouverture Le Ebridi privilegia i conflitti personali nella tormen- esordienti, cioè la coppia regale Riccardo impegnativo - è quello che canta di più -
una linearità salmodiante di Mendelssohn, il Concerto per tata corte di Filippo II, perché Don Carlo è, Zanellato e Svetla Vassileva. Entrambi con la sicurezza della piena maturità. Di-
delle voci e degli strumen- violoncello di Schumann, solista in fondo, la storia di un triangolo amoroso affrontano l’esperienza Don Carlo nella scorso a parte merita la Principessa Eboli
ti, individuando con sen- Sol Gabetta, e la seconda Sin- con Elisabetta di Valois ad occuparne un piena maturità e con risultati apprezzabi- di Giovanna Casolla. Il soprano parteno-
sibile perspicacia la sug- fonia di Brahms. In programma vertice e un padre e un figlio gli altri due. li. Il basso Zanellato per presenza scenica peo festeggia quest’anno i quarant’anni di
gestione carica di mistero anche la Passione secondo Gio- E i topos verdiani si rincorrono: l’amici- e mezzi vocali sembra nato per Filippo II carriera solista e nel vedere il suo nome in
dell’Introito, del Kyrie, vanni di Bach sotto la guida di zia virile tra Carlo e Rodrigo, il rapporto ed è stato applauditissimo nel già citato cartellone, e in un ruolo così impegnati-
l’intensità dell’Agnus Philippe Herreweghe nonché il genitore - figlio, la redenzione finale della “Essa giammai m’amò” per la grande par- vo, è probabile che qualcuno abbia avuto
Dei e l’atmosfera serafica Satyricon di Bruno Maderna con- cortigiana Eboli, l’eterna battaglia tra esse- tecipazione emotiva, così come nel duetto dubbi sulla scelta della direzione artistica.
dell’In Paradisum. Sen- dotto da Peter Tilling. ri umani e Potere. Esemplificativa la scena - probabilmente il punto drammaturgico È bastata l’entrata in scena per fugarli de-
zaltro convincenti gli in- d’apertura del III atto, in cui Filippo II non più alto dell’opera - col Grande Inquisitore finitivamente: la voce scura e rotonda del
terventi vocali dei solisti è solo sulla scena, come da libretto, ma ha (un collaudato Marco Spotti dalle sonorità più celebre “soprano falcon” italiano ha
di canto Anna Prohaska Luigi Bellingardi come muta testimone Elisabetta, che esce cavernose) in cui la presenza in scena dei stregato ancora una volta la platea e l’ova-
(soprano) e Adrian Eröd Simon Rattle, Berliner Philharmoniker (c) OFS/Creutziger solo quando il re pronuncia il fatale “Essa due bassi, e il respiro tetro di contrabassi zione tributata alla fine di “Oh don fatale”

8 9
non era sicuramente un omaggio alla car- Scribe, Francesco Meli e Serena Gambe- formata dal vanaglorioso sergente Belcore
riera. Un terzo esordiente non era sul palco roni, felicemente sposati nella vita e usi a e dal sedicente dottor Dulcamara. Il barito-
ma sul podio: il maestro Valerio Galli. Il far coppia nell’arte. Il melodramma gioco- no aostano Federico Longhi, dalla fisicità
maestro viareggino si sta confermando so di Donizetti è partitura disseminata di imponente e dalla voce rotonda, ha regala-
una delle realtà più belle tra i giovani di- insidie per i cantanti, nascoste da linee me- to al rivale in divisa di Nemorino la giusta
rettori italiani; la sua carriera, iniziata con lodiche all’apparenza facili e godibili ma dose di spocchia boriosa, senza cadere mai
le opere di Puccini, si è allargata all’intero che necessitano di grande concentrazione nel macchiettismo e fin dall’aria di presen-
panorama dell’ottocento italiano - qui a recitativa e rigoroso rispetto nell’emissio- tazione, un’applauditissima “Come Paride
Genova aveva diretto lo Chenier nel 2015 ne dei fiati, come d’altronde avviene in vezzoso”. Grande frequentatore del ruolo
- ed era molto atteso questo suo debutto tutte le opere di quello sfumato periodo di Dulcamara, il baritono pugliese Ro-
nel colossal verdiano. Dopo qualche ini- di transizione tra Rossini e Verdi. Serena berto De Candia, dal caratteristico timbro
ziale aggiustamento, Galli ha preso auto- Gamberoni ha affrontato il ruolo col piglio scuro e dalle note precise, ha interpretato
revolmente le redini dell’enorme materia di chi ha la certezza dei propri mezzi voca- il perfetto “baritono buffo”, nel solco della
musicale, con una buon controllo degli li - grande segno di maturità - tratteggian- tradizione, aiutato dall’esilarante e fanta-
equilibri tra palco e buca, siosa acconciatura creata
dando il meglio di sé nelle appositamente per lui da
sottolineature psicologi- Santuzza Calì, dal risul- Torino Politeama Chiarella
che, come nella struggente tato scenico irresistibile.
morte di Rodrigo in cui si Completava il cast Mar- Recensioni a cura di Alberto Testa
è giovato dell’esperienza ta Calcaterra, deliziosa
pucciniana per far cesel-
lare all’orchestra un com-
movente, delicatissimo
Giannetta, indiscreta e
pettegola comme il faut. C’era una volta a TORINO
un importante teatro di stile liberty
Sul podio, a coordinare
“tema dell’amicizia” fina- orchestra, cantanti e coro
le. In fine un pensiero per Daniel Smith, giovane
l’artista che avrebbe dovu- direttore australiano ma
to interpretare Elisabetta
in questa produzione, Da-
ormai europeo d’ado-
zione.
di grande fama
niela Dessì, ricordata dal Una direzione intrigan-
sovrintendente Roi prima

I
te, la sua, di impostazio- l Politeama Chiarella fu fatto Bellincioni, Miguel Fleta, Euge- dall’Opera Russa di Parigi (1931)
dello spettacolo e applau- ne rossiniana dai metro- costruire nel pieno centro di nia Burzio, Amelita Galli Curci, fino al Teatro delle Marionette
dita calorosamente ancora L’elisir d’amore Foto di scena ©Marcello Orselli nomi sostenuti e dagli Torino, prossimo alla Stazione Gilda Dalla Rizza, Graciela Pa- di Vittorio Podrecca, ancora da
una volta dal suo pubblico attacchi imperiosi, con di Porta Nuova, quasi all’angolo reto, Beniamino Gigli, Toti Dal Sacha Guitry con Yvonne Prim-
genovese. do un’Adina più umana e fragile rispetto qualche piccolo scollamento tra buca e con il Corso Vittorio Emanuele, Monte, Mercedes Capsir, Nazza- temps al celebre clown Grock e
Per celebrare degnamente i dieci anni alla figura algida e, francamente, anche un scena nei finali d’atto, quando il volume nei primi anni del secolo scorso. reno De Angelis, Rinaldo Grassi, da moltissimi altri, occasioni tutte
dalla scomparsa di Lele Luzzati il Tea- po’ antipatica che disegnò Romani: “Chie- del coro ha sovrastato in qualche occa- Il Teatro fu edificato su progetto Alessandro Bonci, Aureliano Per- alla più elevata mondanità della
tro Carlo Felice di Genova ha riproposto di all’aura lusinghiera” e “Prendi, per me sione quello dei solisti. Per il resto un dell’ingegnere Giuseppe “intelligenthia” torinese
l’allestimento “storico” del 1994 di Elisir sei libero” l’hanno vista duettare da pari a grande rispetto per la partitura e un’ot- Tallero in stile liberty per sino al precipitoso declino
iniziativa dell’impresario
d’amore di Getano Donizetti, già ripreso
quattro volte nel corso degli anni, l’ultima
pari col celebre consorte. Francesco Meli,
tenore all’apice di una luminosa carriera,
tima gestione dei rapporti in orchestra
hanno caratterizzato una direzione sor- teatrale genovese Daniele “stagioni liriche con della sala, prima a Cine-
Teatro Smeraldo e dopo la
nel 2011. Un allestimento di ben ventitré
anni fa, quindi, che appare, però, inossi-
è arrivato alla prima con i postumi di una
fastidiosa infiammazione faringea, ma, da
prendentemente elegante per un diretto-
re così giovane e di così remote origini.
Chiarella e dei figli Achille
e Vittorio Giovanni: inaugu-
i nomi dei più grandi distruzione della notte del
20 novembre 1942, causa il
dabile al passare degli anni per quanto è genovese orgoglioso di esserlo, mai avreb- Il pubblico del Carlo Felice, come già razione il 17 ottobre 1908 cantanti, concerti, bombardamento sulla città,
ancora fresco, luminoso e godibilissimo. be rinunciato a proporre il suo Nemorino accennato, ha risposto in maniera ol- con l’opera “Mefistofele” di ancora in sala cinemato-
All dream team originario, che curò la nel teatro della sua città. E ha fatto benissi- tremodo calorosa, un po’ per la “geno- Arrigo Boito. recitals” grafica, finita a luci rosse,
prima edizione, manca all’appello solo il mo: dopo un inizio col freno a mano un po’ vesità” del cast (genovesi, infatti erano Seguirono stagioni liriche oggi chiusa (il Metropol).
maestro genovese, scomparso nel 2007, tirato, è andato decisamente in crescendo Luzzati, Meli, la Gamberoni e pure Fe- con i nomi dei più grandi Il 2 marzo scorso, presente
mentre Santuzza Calì ha attualizzato i suoi fino a bissare disinvoltamente la “Furtiva lice Romani) e, soprattutto, perché assi- cantanti, concerti, recitals, ma tile, Conchita Supervia, Rosetta una piccola folla di appassionati
coloratissimi costumi e Filippo Crivelli lagrima” davanti al suo pubblico che non stere a una rappresentazione dell’Elisir al Chiarella sfilarono alcuni dei Pampanini, Renato Zanelli e Mar- al grande teatro con la maiuscola,
ha curato, come allora, la sapiente regia. è retorica, questa volta, definire in delirio. d’amore è davvero come incontrare un nomi più illustri italiani e stra- gherita Carosio, dal debutto ital- ed alcuni discendenti della Fami-
Come le volte precedenti è nuovamente Nemorino è sempre stato tra i suoi ruoli vecchio amico, di cui si conosce ormai nieri di tutti i tempi da Eleonora iano della Compagnia dei Fratelli glia Chiarella, il Comune ha fatto
scaturita quella magica alchimia tra l’arte cardine per presenza scenica e vocalità, tutto ma che riserva sempre piacevoli Duse ( con “La porta chiusa” di de Filippo (1931), da Louis Am- scoprire una targa su quelle ves-
visiva di Luzzati e la musica di Donizetti, ma il Meli della maturità si consente, com- sorprese. E non delude mai. M. Praga) a Sarah Bernhardt, strong (1935), dai primi attori tigia con tutte le onoranze citta-
alchimia che crea un “unicum” artistico plice Filippo Crivelli, anche finezze reci- dalla Serata Futurista di F.T. del teatro pirandelliano (Marta dine del caso.
che pare rendere imprescindibile l’una tative che non gli conoscevamo. L’Elisir Marinetti nel 1910 ai violinisti Abba) ai grandi Novelli, Zacconi, Sotto il telo è riemersa per tanti
dall’altra. Hanno prestato la voce ai prota- prevede, secondo un collaudato canovac- Prihoda, Hubermann, Kubelik, alla grandissima ballerina Anna la gloria ma anche la nostalgia di
gonisti della schermaglia romantica a lieto cio della commedia dell’arte, accanto alla dal lungo elenco delle “grandi Pavlova con la sua indimentica- una vita torinese passata, riuscen-
fine che Felice Romani riprese da Eugène coppia “romantica”, la coppia “comica”, Massimo Arduino voci” di Mattia Battistini, Gemma bile “Morte del cigno” nel 1928, do ad afferrarne il profumo.

10 11
Una MANON LESCAUT di Puccini Un’opera importante del ventesimo secolo Jirí Kylián, per uno stupendo balletto

di Leoš Janácĕk
sulla ben nota “Sinfonietta” di Janácĕk

con le rughe della bellezza che non abbiamo ancora dimenticato.


Solo trascuratezza ed incompetenza del
nostro mondo musicale non sono perve-
Alla distanza di 124 anni (per la “prima” mondiale, il 1° febbraio 1893) è
riapparsa sulle stesse scene del Teatro Regio l’opera “Manon Lescaut” di KÀTIA KABANOVA nute a riconoscere del tutto questo reale
contributo.
Stanno invece al fondo della musica, nel
finale, tenebroso e catartico, quella fre-
Giacomo Puccini. schezza, quella liberalizzazione terrena
che possiamo trovare anche in un volu-

I
n tal modo il massimo teatro torine- ci spingeremo a biasimare certi luoghi do routine, ma di altre interpretazioni, ininterrotto, con il me di danze alla base del mondo popo-
se, con il ritorno lo scorso anno de comuni della regia del bravissimo ed forse solo tentativi apparsi in alcuni “delirio” (o non i lare contadino di Janácĕk (i prati, i fiori,
“La Bohème” centenaria (1896), ha espertissimo Vittorio Borrelli, ma a la- teatri della nostra variopinta penisola. “deliri”?) dei per- il bosco evocati dai suoni).
assolto titolo e merito della be- Un’isolata “Manon Lescaut” sonaggi desunti dal Katia si libera, proprio come punizione-
nemerenza nella commemora- che ci spinge a temerari, irri- dramma di Aleksan- redenzione nei riguardi del peccato-dan-
zione, per primo, dei due capo- ducibili, nostalgici confronti: dr Nikolaevič Ostro- nazione, compiuto nel suo “entourage”,
lavori pucciniani. Che non sono una Manon sofisticata e cer- vskij. Esattamente attraverso questa azione.
invecchiati, piacciono e com- tamente colta nella sua più quell’Ostrovskij che Regia di Robert Carsen, scene e costu-
muovono ancora alle folle, spin- intima drammaticità e un Des Katia Kabanová Štefan Margita (Tichon Kabanov), Re-
deve essere stato per mi di Patrick Kinmonth, luci dello stes-
gendo a non inutili ripensamenti Grieux giovanile, allora, nella becca de Pont Davies (Marfa Kabanová) e Andrea Danková lungo tempo nel cas- so Carsen, e quelle geniali di Peter Van
o osservazioni. Per esempio, regia di Luchino Visconti in (Katerina Kabanová) Foto Ramella&Giannese©Teatro setto del musicista Praet, coreografia di Philippe Giraude-
quelle sulla stesura del libretto due Festival di Spoleto (1972 e Regio Torino torinese Lodovico au, direzione dell’allestimento di Paolo
costantemente attraversato da ‘73), senza dimenticare la per- Rocca (1895-1986) Giacchero, l’allestimento dell’Opera
infelici avventure: il primo atto sonalissima Mafalda Favero di he l’opera “Kátia Kabanova” per la sua opera rinviata “L’Uragano” Vlaanderen (Anversa – Gand) hanno
della “Manon Lescaut” un po’
gonfio e tronfio rispetto all’aura
poetica del Giacosa che aleg-
molti anni addietro (1945).
Ciò valga, con tutta semplicità,
come ricordo affettuoso per ar-
C di Leoš Janácĕk fosse uno dei
pilastri della musica operistica
del ventesimo secolo (1a rappresen-
dopo la “prima” alla Scala (9 febbra-
io 1952), al Teatro
Nuovo di Torino per
funzionato a meraviglia.

gia, sovrana e serena, sull’intera tisti che abbiamo molto amato. tazione: Brno, Teatro Nazionale, 23 il Regio (25 ottobre
Manon Lescaut Maria José Siri (Manon Lescaut), Grego-
“Bohème”. ry Kunde (Des Grieux) e Francesco Marsiglia (Edmondo) Sono queste varie angolazioni novembre 1921) è ormai assodato. Si 1952). Evidente-
Al contrario, oggi è stata l’oc- Foto Ramella&Giannese©Teatro Regio Torino dalle quali siamo soliti partire è avuta ora la conferma per la prima mente c’era in que-
casione per tornare ad ammirare per vivere o rivivere, anche con esecuzione a Torino a cura del Teatro sto tipico dramma
alcuni momenti nell’orchestrazione mentare nei due protagonisti il difetto melanconia, la storia del dramma liri- Regio. Non solo dopo le molte riprese sociale abbastanza
pucciniana, nuova ed anche moder- dell’immagine quando si pensa alle fi- co. Tanto di cappello, comunque, alla in numerosi teatri europei ed extra- zolfo se fu apprez-
na per quel tempo, naturalmente ed gure fisiche di Manon e di Des Grieux resistenza canora, dopo la pregevole europei, ma anche con i frequenti ri- zato al punto di tro-
affettuosamente alimentata dalla sua che dovrebbero corrispondere a quelle Butterfly della Scala di Maria José mandi, le osservazioni, alle quali ora vare, a distanza di
straordinaria vena melodica, forse an- descritte o immaginate del racconto Siri e anche a quella di Gregory Kun- vogliamo aggiungere le nostre. molto tempo, due
dell’Abate Prévost de, appassionato Des Grieux, svettante Ed anche l’occasione recente del Pro- musicisti temprati
(intendiamo gli inter- negli acuti, incline al vezzo stentoreo, getto Janácĕk-Carsen e la presenza di per vaste pennellate
preti del primo “cast” ancorché volesse tentare l’auspicato uno specialista aderente con tanta pas- di squarci laceran-
del Regio) non avendo fraseggio, entrambi di una superficiale, sione all’utilizzo della prosodia musi- ti di vita famigliare
conosciuto le altre di- consumata aderenza ai loro personag- cale di Janácĕk, quel Marco Angius, provinciale.
stribuzioni. Nel nostro gi. Sugli stessi toni, un po’ celebrativi e fedelissimo, attentissimo visibilmente Prima ancora occor- Katia Kabanová Andrea Danková (Katerina Ka-
caso preciso vorrem- un po’ ripetitivi degli altri interpreti: il alla lingua ceca in modo sorprenden- re ricordare teatralità, banová) e Štefan Margita (Tichon Kabanov) Foto
mo avanzare un’osser- Geronte de Ravoir di Carlo Lepore e il te nelle scansioni, negli attacchi, nelle quindi validità del te- Ramella&Giannese©Teatro Regio Torino
vazione che potrebbe Lescaut, fratello di Manon, di Dalibor sue stesse dichiarazioni di collabora- atro ebraico di S. An-skij
riguardare l’interpre- Jenis. zione con un altro specialista: Ivan che trovò in Rocca il musicista dell’ope- L’immanenza dell’acqua, il fiume Vol-
tazione dei due singoli Lo stesso fuoco, la stessa passione Fedele. ra “Il Dibuk” con code ai botteghini pro- ga dal quale Kabanova sembra nasce-
personaggi. Ciò forse e credibilità nei sacri testi si sono ri- Tutto e moltissimo altro può forse prio al vecchio Regio e al nuovo. re per morirvi colpevole e purificata, è
dipende dall’entoura- scontrati nella direzione d’orchestra costituire la sostanza dell’elemento Le attuali rappresentazioni al Regio del- rappresentata con grande efficacia dalla
ge degli altri interpreti, di Gianandrea Noseda, sospettabile di rivoluzionario dell’estetica compositi- la “Kabanova” ci hanno disvelato un protagonista Andrea Dankova e da tutti
Manon Lescaut Maria José Siri (Manon Lescaut), Gre- di un coro mosso se- molte sorprese in altre partiture sempre va di Janácĕk, è stato detto, ripetuto, altro aspetto rilevante in Janácĕk, anche gli altri, perfettamente caratterizzati e as-
gory Kunde (Des Grieux) e Dalibor Jenis (Lescaut) Foto
condo schemi logorati più vicine ad una programmazione del dichiarato nell’analisi della sua mu- in quest’opera, proprio sul finale quando similati; questa sì musica sacrosanta del
Ramella&Giannese©Teatro Regio Torino
dall’uso e dall’assue- teatro nel non pigro repertorio nove- sica, un qualcosa che gli appartiene, essa rivolge uno sguardo intorno, al pae- nostro secolo passato e quello di oggi
fazione. Proprio del- centesco: da Hindemith a Poulenc, da che ritroviamo in altre composizioni, saggio pacifico e sono ritmi di danza ad presentissimo. E, giustamente, un auten-
che la più ricca e complessa nell’intera la “Manon Lescaut” ricordiamo altre Fauré a Britten, incluso, possibilmente, talvolta senza ricorso a vicende sce- un tratto a sorgere, oltre che visioni per- tico trionfo, come volevasi dimostrare.
produzione del Nostro. Semmai non edizioni non promosse da teatri secon- Richard Strauss. niche, ma indipendenti, riducibili ad lacee, quei ritmi folk che hanno servito
un afflato stupendo, ad un dialogo ad un altro notevolissimo artista ceco, Alberto Testa
12 13
In prima italiana al Teatro San Carlo di Napoli
più interesse che vera malia
per L’INCANTARICE di Čajkovskij

Così fan tutte Francesca Dotto (Fiordiligi) e Chiara Amarù (Dorabella) © Yasuko Kageyama-TOR

L’incantatrice (Čarodejka) di Pëtr Il’iċ Čajkovskij foto di scena ©Luciano Romano


DISCUSSA PRIMA ALL’OPERA Ilic. Il fatto è che, forse completamente

I
l Teatro San Carlo, cuore pulsante amorosa con l’adulterio..

QUANDO MOZART della Napoli lirica, da qualche tempo


si va imponendo all’attenzione per
una programmazione fuori dal comu-
ammaliato dalla vicenda ambientata nel
crepuscolo di un sinistro tramonto del
Medioevo (XV secolo), in cui avvertiva
A dirigere un cast ovviamente tutto
russo era il giovane Zaurbek Gugkaev,
mentre nei ruoli principali si distingue-

torna sui banchi di scuola ne. Se da una parte esigenze di mercato


(discutibili invero) aprono il più antico
sipario lirico italiano anche alla epifania
probabilmente dei riferimenti autobio-
grafici (l’amore puro e impossibile che
porta alla morte), il musicista non tagliò
vano Marija Bajankina come vibrante ed
appassionata Kuma, Liubov Sokolova
come determinata principessa, Nicolaj
nostalgica di Maradona, dall’altro per abbastanza il verboso polpettone imban- Emcov come cangiante principe Yuri,
fortuna la programmazione accanto al dito dal librettista (che pur non posse- Jaroslav Petrjanik come inebetito e vio-
Teatro, quale il ta forzosa. Anche perché ben cam- dovuto repertorio lascia spazio nel car- deva le capacità drammaturgiche di un lento Kurljatev per non dire di tutti i ruoli
Costanzi aspi- biati in due secoli sono il rapporto tellone a titoli di grande interesse, come Pushkin che tanto avevano giovato sia secondari a partire dall’ambiguo diaco-
ra giustamente tra i due sessi, l’età del primo rap- recentemente la celebrativa Zenobia di all’ Onegin che poi alla Dama di picche). no Mamyrov (Aleksey Taniaviacky) con
ad essere, do- porto sessuale, per non dire della Paisiello della scorsa stagione, l’inaugu- Kuma, giovane bellissima e seducen- tratti di mezzo carattere.
vrebbe dettare scuola. Insomma ci si trova in un rale Otello di Rossini, il Siroe di Vinci al te, è oggetto di un amore folle da parte Motivi di interesse musicali alcune arie
le mode e non clima sessantottesco da Porci con Teatro di corte di Palazzo Reale a fine dell’ anziano principe Kurljatev. In lei e duetti, il bel coro in pianissimo (Per
seguirle, rinno- le ali, con le due sorelle in mini- aprile, l’opera comica Chi dell’altrui si Čajkovskij vede, come in Carmen o Tra- una tragedia come questa troppo picco-
vando semmai gonna, Despina nei panni di bidel- veste presto si spoglia di Cimarosa a ini- viata, bellezza e forza morale in una for- lo è il mondo) che invece di chiudere in
una tradizione la tuttofare e Don Alfonso prof pa- zio luglio alla Reggia di Caserta o infine ma brutale, come dichiara in una lettera dissolvendo l’opera sbocca nell’ultima
italiana che ri- raninfo fautore dello scambismo. l’Olimpiade di Leo a novembre. alla prima interprete del ruolo. La princi- prolissa e quasi verista tirata del dispe-
sale a Visconti, Insomma un guazzabuglio che con Intanto, per dimostrare che non di solo pessa Evprasija medita vendetta e spedi- rato e furioso Kurljatev, l’ingresso specie
Eduardo e Zef- l’ironia sottile del libretto di Da Settecento vive Napoli, ecco approda- sce il figlio Jury ad ucciderla, ma questo, nel primo atto di motivi corali popolari.
firelli. Insom- Ponte ha poco a che fare. re dal Sao Carlos di Lisbona (2002) in di cui Kuma è segretamente innamora- L’autore cerca di realizzare una certa uni-
ma è giusto che Funzionava almeno a dovere la prima italiana la produzione del Teatro ta, se ne innamora a sua volta. Dietro tà tra il declamato e il canto lirico, anche
Tutto il cast del Così fan tutte in un momento del secondo atto gli allestimenti parte musicale affidata alla bac- Mariinsky di Pietroburgo della dimen- l’angolo però c’è l’epilogo tragico con se spesso il primo prevarica sul secon-
© Yasuko Kageyama-TOR si adeguino ai chetta di Speranza Scappucci, ticata opera Čarodejka, ossia La maliar- Kuma che accetta un bicchiere di acqua do, talora sembra occhieggiare al drame
tempi nuovi, ma vera sorpresa della serata ( impe- da (o anche L’incantatrice) di Piotr Ilic avvelenata da una sconosciuta ( la prin- lyrique francese di Gounod o Massenet
anto tuonò che piovve. Dopo Čiaikovsky. Un’opera non certo minore cipessa velata) ed il principe padre che o a qualche nuance verista se è vero

T
pur sempre nel gnata anche al fortepiano per i re-
tante brutte regie doveva ca- rispetto della musica e del libretto. citativi), un talento in via di con- a giudicare dalla mole del lavoro (quattro uccide il figlio divenuto rivale in amore. che Čajkovskij era rimasto ammaliato
pitare che prima o poi parte Sradicata dissennatamente dalla ferma. Assolutamente nel ruolo i atti per oltre tre ore di musica) e dal fat- Il regista inglese David Puntney collo- dai colori e dalla vicenda della Carmen
del pubblico fischiasse sonoramente sua Napoli (città di sole, mare e sei cantanti: le due sorelle France- to che, andata in scena al Mariinsky nel ca l’azione quattro secoli dopo, ovvero di Bizet. C’è poi un’ultima inquietante
il regista in questione, al secolo Gra- “ammore”) Così fan tutte invece, sca Dotto e Chiara Amarù e i due 1887, si colloca come matura terzultima all’epoca di Čajkovskij con uomini in concomitanza carica di presentimenti:
ham Vick, responsabile di un alle- prendendo a spunto il sottotitolo sbertucciati amanti Vito Priante e fatica lirica del maestro russo, seguita frac e tuba ed in una monocamera dalle Kuma, colpevole di un amore impossi-
stimento discutibile del cristallino de La scuola degli amanti, diventa Francisco Gatell, ma la ribalta an- solo dalla stupenda Dama di picche e da squadrate strutture architettoniche alber- bile, muore per aver bevuto inconsape-
Così fan tutte mozartiano in chiave qui davvero un liceo frequentato dava tutta al proteiforme Don Al- Jolanta.Al contrario della tragedia origi- tiane: il primo atto si svolge in una sorta volmente un’acqua avvelenata, proprio
contemporanea. da giuggioloni ripetenti con ban- fonso dell’esperto Pietro Spagnoli nale in cinque atti di Ippolit Spazinsky, di Casa di piacere elegante con molte come sarebbe accaduto, secondo una
Va detto a difesa dell’Opera che chi, lavagna, altalena e un casso- e soprattutto alla incontenibile e che ne aveva tratto il libretto, l’opera grisette a corona di Natasha (Kuma). La certa tradizione biografica, al composi-
questa moda delle rivisitazioni netto che funge da guardaroba ad fregoliana Despina tuttofare della non ebbe grande fortuna nonostante stessa stanza diversamente addobbata tore sei anni dopo in clima di dilagante
bislacche all’insegna del “famolo alcova per la copula. strepitosa Monica Bacelli. la vicenda della povera Natasha, detta rappresenterà poi il palazzo principesco colera a Pietroburgo. E qui il cerchio
strano” verdoniano ha ormai circu- Tutto si svolge tra grigie pareti, Alla fine applausi di cortesia e so- Kuma, accusata ingiustamente di essere e il boudoir dell’ammaliatrice suo mal- dell’arte e della vita si chiudono davvero.
itazione internazionale ( Salisbur- vivacizzate da disegni spry, ma la nori dissensi. In sintesi Così fan una fattucchiera ma fedele sino al tragico grado, quasi a mettere a confronto l’ipo-
go non fa difetto). Ma un grande trovata, all’inizio spiritosa, diven- tutti. I registi d’oggi, s’intende. epilogo al suo sentimento di amore per crisia borghese con la purezza dei sen- Lorenzo Tozzi
il giovane Iury, fosse nelle corde di Piotr timenti della disinibita Kuma, la fedeltà

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REGIA LIRICA
CROCE e DELIZIA
VALÉRIJ GERGIEV Scrisse, negli stessi anni, la Liturgia di
San Crisostomo ma questa musica fu
giudicata troppo modernista dalle auto-

dirige musiche russe rità ecclesiastiche russe. Nell’avvio del


primo movimento del Terzo Concerto,
si può avvertire un riferimento al clima
espressivo della Liturgia, poi domina

a Santa Cecilia lo slancio della fantasia che culmina


nel virtuosismo dell’ampia cadenza
del solista. Dopo il clima sognante e
lirico dell‘Intermezzo, si avverte quan- Nabucco a Caracalla - “ Va pensiero” in campo di concetramento palestinese © Yasuko Kageyama-TOR
all’aria fresca, all’aria aperte”. Al cen-

P
erformance ad alta tensione, tra to determinante sia l’articolazione del
le più convincenti delle ultime Finale, dove ritornano alcuni spunti ove va l’opera lirica? Quale è il nui e disinvolti scambisti in riva al golfo e la tecnologia ( si pensi a quanto può an-

D
tro della serata c’era il Concerto in re
stagioni, è stata quella condotta minore n° 3 di Rachmaninov che i so- dell’ Allegro iniziale in una progressi- futuro degli allestimenti scenici di Napoli veniva infatti ambientata ( con cora darci il digital video). Questo è certo.
da Valerij Gergiev sul podio dell‘Or- liti cretini del pubblico accostano alla va espansione sonora”. Come solista della lirica nel mondo? E’ ragio- la scusa del sottotitolo La Scuola degli Ma il rinnovamento deve avvenire sem-
chestra di Santa Cecilia. E, dopo il ignobile vicenda d’un filmaccio nor- alla tastiera c’era il bravissimo coreano nevole qualche segno di preoccupazione amanti) in un liceo con ragazzotte in mi- pre nel rispetto della musica e del libretto
concerto, il Maestro, Seong - Jin Cho, del e nervosismo da parte del pubblico o si nigonna, giuggioloni ripetenti, un maestro senza pretendere di spiegare la Tosca col-
rivolgendosi personal- 1994, vincitore di nu- tratta solo di qualche sacca di conserva- perlomeno stravagante se non ambiguo locandola nel Ventennio fascista, la But-
mente a me che ero merosi concorsi inter- torismo anacronistico se non reazionario? (Don Alfonso) ed una bidella tuttofare terfly alla vigilia dell’ apocalisse nucleare
andato a salutarlo, non nazionali. Come bis Tutte domande più che lecite oggi come (Despina). E si sono fatti a distanza con- di Hiroshima, o il Nabucco (come quello
esitò a fornire alcuni ha suonato il delicato non mai dinanzi a quello che ci offre in correnza per assurdità i due Barbieri ri- visto a Caracalla recentemente) in campi
cenni informativi su Ottobre dalle Stagioni scena la nostra lirica. Da registi meticolo- spettivamente firmati da Lorenzo Mariani di concentramento di prigionieri palesti-
particolari aspetti dei di Čajkovskij. si che riempivano la libreria di Scarpia di per Caracalla in salsa hollywoodiana (con nesi che cantano, dietro le recinzioni, un
propri disegni interpre- L’esecuzione della Sa- volumi plausibili con l’epoca ed il lettore, Rosina in gabbia sul trespolo come Titty, accorato Va pensiero. Una volta, molti
tativi. E delle sue scel- gra della Primavera è a carri armati o fucili imbracciati senza Almaviva rockettaro, Bartolo all’Ac- anni fa, la compositrice Barbara Giuranna
te, a cominciare dal la- apparsa sotto una luce motivo per l’Aida. quagym) e quella invernale di Davide Li- insegnava al Conservatorio di S. Cecilia
voro iniziale, dicendo: nuova, terribilmente Oggi ormai se ne vedono davvero di tutti vermore con teste mozze e topi in scena. regia lirica. Oggi un un’ottica pseudouni-
“Ho deciso di aprire il brusca, barbarica in i colori e la interpretazione registica trop- Insomma il tradimento della lettera e del- versitaria delle nostre Istituzioni musicali
programma di musiche ogni momento. Come po spesso sovraccarica quella musicale. Si lo spirito è ormai all’ordine del giorno in con decine e decine di materie e sottoclas-
russe con il Concer- mai? Chiarisce Ger- tratta spesso di regie d’oltralpe che ven- quanto i registi pensano di poter portare le sificazioni, questa specializzazione non è
to per orchestra n° 1 giev: “ Nessuna mera- gono anche da teatri o festival blasonati, loro personali ed originali visioni in teatro, più presente.
“Naughty Limericks” viglia, l’abbiamo pre- come ad esempio quello di Salisburgo, impipandosene del libretto, spesso inve- Il pubblico non può semplicisticamente
di Rodion Ščedrin per parata molto bene, con dove almeno musicalmente tutto funziona ce molto dettagliato e ricco di indicazio- essere tacciato di conservatorismo: de-
alcune specifiche regio- una concertazione as- a dovere. E la moda ha purtroppo attec- ni non solo quanto ad ambientazione ma sidera solo più coerenza con quella che
ni: innanzi tutto Ščedrin sai intensa e profonda. chito ben presto anche da noi, poco consa- anche a movimenti scenici, e anche dello è una solida tradizione musicale pluride-
è abbastanza conosciu- Seong - Jin Cho e Valerij Gergiev ringraziano il pubblico Non va scordato quan- pevoli dei nostri mezzi e della nostra tra- spirito della musica, arte che spesso igno- cennale. E menomale che qualche volta ci
to al di fuori della ma- © Musacchio & Ianniello to ha detto lo stesso dizione. Dopo i recenti fischi alla Gazza rano o tutt’al più orecchiano dilettantesca- scappa anche qualche rumorosa contesta-
drepatria, ha uno stile Stravinsky all’amico ladra di Milano l’argomento merita forse mente. I tempi dei Visconti e degli Zeffi- zione finale. Non dobbiamo accontentarci
brillante nel porgere la musica, una damericano. Chiedo a Gergiev: Caro e discepolo Craft: ”Dietro al Sacre mi un approfondimento. Ma la domanda di relli sembrano ormai stratosfericamente di essere colonizzati, ma dobbiamo rian-
scrittura strumentale assai varia, una Maestro, Rachmanìnov è sempre stato è stato d’aiuto il solo orecchio: sentivo fondo è: fino a che punto la regia può spin- lontani ed ognuno si arrabatta a farla più nodare i nodi col passato pur rinnovando-
vasta produzione creativa. Questo la- al cuore delle passioni in Russia? La e scrivevo ciò che sentivo. Sono stato gersi, fino a che punto è lecito innovare? strana o stravagante. Bisognerebbe al con- lo, aprendoci a nuove esperienze ma non
voro, nella specifica sua concisione, fu risposta è immediata, inequivocabile: il vaso d’elezione attraverso il quale è Diamo un’occhiata ad esempio all’Opera trario formare una genia di registi italiani gratuitamente peregrine o arbitrarie, come
composto nel l963 a beneficio di Gen- “Questa musica parla al pubblico russo passato tutto il Sacre” Ha notato delle della Capitale. Le ultime due produzioni con una discreta preparazione musicale e oggi troppo spesso accade.
nadi Roždestvenskij, allora alla guida il linguaggio più intimo e diretto, come differenze rispetto all’interpretazione (la Maria Stuarda di Andrea De Rosa che proseguire pur innovando una tradizione Alla fine dei conti anche i registi, come
dell’Orchestra Sinfonica della Radio un succedersi di proverbi dell’anima. di Karajan? Stravinsky non ha scritto riprendeva però una sua precedente regia registica lirica nostrana che pur ha dato in i direttori d’orchestra ed i cantanti, sono
dell‘Urss. Morfologicamente questo Quando, all’inizio del 900, Rachma- questa partitura rivoluzionaria su com- dell’ originale di Schiller, e l’Andrea Ché- passato illustri prove di sé. al servizio dei Verdi, Puccini o Mozart e
Primo Concerto è affine allo stile ne- ninov lo compose, il suo stile sembrò missione della Filarmonica di Berlino! nier di Marco Bellocchio giudiziosamente Noi invece, esterofili come siamo da sem- debbono quindi servirli e non, al contra-
oclassico in voga nell’Europa occiden- audace, per l’insolita articolaziovne Tutta qui la differenza”. rispettoso della musica e del libretto di Il- pre, scimmiottiamo gli stranieri che ven- rio, servirsene. Ma quale è il futuro che
tale tre le due guerre mondiali. Struttu- musicale, gli accenti intimistici. Par- Quando tornerà a Roma? “L’anno lica) sembrano un’isola felix nell’andazzo gono a imporci legge anche nel nostro re- ci aspetta? Ai posteri l’ardua sentenza.
ralmente ha un tema folclorico ai base, lando con gli amici, l’autore non fece prossimo, tra gennaio e febbraio con generale. Si erano difatti visti senza colpo pertorio operistico, in quello che dovrebbe Continuiamo intanto a far sentire la nostra
il titolo russo autentico sarebbe quello mistero del desiderio di guadagnare, solisti di canto e i complessi artisti- ferire, con la scusa del minimalismo tirato esserci più congeniale e che appartiene da voce ricordando che Est modus in rebus. Il
di “Canzonette dispettose”, legate cioè nell’imminente tournée in Nord Ame- ci del Teatro Mariinskij di San Pie- in ballo per le ben note ristrettezze finan- secoli al nostro DNA di italiani. buon gusto e il senso della misura possono
a motivetti semplici del folclore delle rica, con il ricavo dei suoi recital, la troburgo. Eseguiremo in concerto ziarie ed i tagli ministeriali, un Trovatore Con il che non si vuol dire che il melo- insomma esimerci da arbitrarie assurdità
periferie urbane, con caratteri molto possibilità di acquistare una automobi- l’opera Iolanta e tutte le sinfonie di di Alex Ollé ambientato durante la prima dramma debba rimanere un museo. Nes- spesso involontariamente iconoclaste.
ritmati, nell’incalzante fervore di un le. E’ importante non dimenticare che, Čajkovskij”. guerra mondiale e soprattutto un Così fan suno sopporterebbe forse un Otello così
virtuosismo orchestrale che fa giusti- in parallelo Rachmeninov voleva dar tutte di Graham Vick che gridava vendetta come lo vide per la prima volta Verdi. La
zia del formalismo e spalanca la porta il via a nuove forme di musica sacra. Luigi Bellingardi al cospetto di Dio. La vicenda degli inge- messinscena si rinnova, così come il gusto Lorenzo Tozzi

16 17
C
apita di rado che in uno spetta- Paesi, altri Continenti per la sua forza sionismo, rifuggente dall’espressioni-
IL “PAGANINI” colo di balletti contemporanei
la musica trovi una posizione
intrinseca, ma che è soprattutto suscita-
trice di stimoli ritmo-musicali, di sug-
smo germanico per abbandonarsi alla
nobiltà del canto popolare magiaro. Di

50 anni di statizzazione sovrana di tale squisitezza estetica da


rimanere meravigliati e alla fine deli-
ziati.
gestioni visive proprio per quel gioco
di progressione che parte da un solo
strumento per espandersi nell’insie-
conseguenza una danza pura, controllata
e libera al tempo stesso su basi rigorose,
ferree, sempre in procinto di liberarsi e
E’ successo in quella località nominata me e placarsi alla fine in uno schianto librarsi nella purezza dei cieli attraverso
l Conservatorio “Niccolò Paga- con il Carlo Felice e con l’Università, il dell’ascesa coreografica che spazia con un drappello di sedici meravigliosi dan-

I
pre più inserito nel tessuto culturale e Fonderie Teatrali Limone a Moncalieri
nini” festeggia in questi mesi i sociale della città. Lo scorso anno ha Teatro lirico ospiterà un concerto stra-

La MUSICA sovrana
cinquant’anni di statizzazione. La collaborato oltre che con gli Enti locali, ordinario dell’Orchestra Paganini for-
sua storia, in realtà, è assai più lunga. con Palazzo Ducale, con l’Università, mata dai migliori allievi di oggi e dai
L’Istituto nacque, infatti, nel 1829, con il Teatro Carlo Felice, con il Teatro migliori allievi di ieri: arriveranno alcu-
come “Scuola Gratuita di Canto” per
fornire coristi (e poi strumentisti) al
Stabile e tenuto concerti non solo nei
principali palazzi storici cittadini (dal
ne prime parti dalle principali orchestre
italiane. Dirigerà Marco Guidarini (ex
studente ed ex docente dell’Istituto),
in uno spettacolo di Balletto
solista sarà la giovane violinista Masha ALLE FONDERIE TEATRALI LIMONE DI MONCALIERI
Diatchenko diplomatasi al Paganini
con il massimo dei voti e la lode ad
appena 16 anni. Il programma preve- (Torino) ove per i Pun- zatori.
de l’Ouverture del “Flauto magico” di tidanza 2016/17 (XIV Nel mezzo della serata
Mozart, il Concerto per violino e or- edizione) due compa- ancora un’ondata (termi-
chestra di Brahms e la Sinfonia n.7 di gnie di Balletto si sono ne preciso in questo caso)
Beethoven. date appuntamento: il di musiche eccelse (come
Dal 17 al 21 luglio il “Paganini” ospi- Balletto Nazionale di volevasi dimostrare) da
terà le sezioni violino e viola del Pre- Gyor (Ungheria) diretto Mozart a Janácek, Sme-
mio delle Arti, una manifestazione che da János Kiss e la Com- tana, Richard Strauss,
organizza il Ministero e che coinvolge pagnia Egribiancodanza Kurtag, Schoenberg, an-
gli studenti dei Conservatori italiani na- diretta da Susanna Egri. cora Bartók e Kodály per
zionali e non. Arriveranno a Genova 26 L’evento, che ha richia- il balletto “Beyond water
violinisti e 11 violisti per confrontarsi mato molto pubblico, Borders” (Oltre i confini
nell’arco di due prove (preliminare e era anche da ritenersi dell’acqua) di Raphael
Győri Balett e Compagnia Egribiancodanza
finale). uno scambio di forze Bianco con la Compa-
In settembre, in date ancora da confer- coreutiche tra due Paesi gnia Egribiancodanza.
mare, verrà organizzato un ciclo di tre che presto sarà ricambiato con la nostra sottile abbondanza di molteplici rife- Qui si fa strada, attraverso l’esercizio
Il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova incontri dedicati ai cinque Concerti per Compagnia in terra magiara. rimenti in tutta la danza: classica, mo- ironico, divertito sempre, spesso ilare
pianoforte e orchestra di Beethoven Ad apertura di serata un eccezionale derna, contemporanea, ballo di sala, nel e lieto di una danza libera, sciolta, con
neonato Teatro Carlo Felice inaugurato Ducale a Tursi, da Spinola a Reale), ma presentati nella versione per pianoforte “Bolero” di Ravel con sedici bravissi- movimento che si fa globale grazie alla punte decisamente acrobatiche, il con-
nel 1828. Fra i suoi primissimi allievi ha portato la musica anche all’Ospe- e quintetto d’archi. Pianisti solisti sa- mi, preparatissimi, ballerini del com- straordinaria orchestrazione raveliana cetto dell’unificazione di paesi attraver-
si ricorda Michele Novaro, l’autore del dale Galliera e nel Carcere di Marassi. ranno cinque studenti dell’Istituto che plesso di Gyor, in una coreografia di raggiungendo un contrappunto visivo so l’acqua, i fiumi, creando comunica-
“Canto degli Italiani”, il nostro inno na- Nei giorni scorsi la Ministra Fedeli è sono stati selezionati nelle scorse setti- András Lukacs. Tante versioni coreo- di grande efficacia. zione e scambi culturali.
zionale sui versi di un altro genovese, venuta a Genova a siglare un docu- mane in una prova pubblica. I quintetti grafiche sono state viste sulla ben nota Il secondo balletto del Complesso di In tempi corruschi e terribili di guerre e
Goffredo Mameli. mento con Regione e Comune per la saranno formati da docenti e studenti musica raveliana da restare ogni volta Gyor era un chiaro omaggio al composi- battaglie come questi, si eleva un inno
Successivamente, l’Istituto si è trasfor- statizzazione dell’Accademia Ligusti- del “Paganini”. Il ciclo verrà proposto sorpresi e avvinti da quel ritmo affa- tore ungherese Zoltán Kodály, con Bar- alla pace al di là di ogni limitatezza etni-
mato in una Scuola Civica e, nel 1974 ca nell’ottica della trasformazione della a Genova (Conservatorio) e al Teatro scinante, non solo, ma anche dalla sua tók compositore ed etnomusicologo fra i ca su musiche passate e presenti da par-
(ma con effetto retroattivo al 1967), è stessa Accademia e del “Paganini” nel Sociale di Camogli. E’ infine in fase intramontabile vitalità. Il grande Ravel più illustri di quelle terre. In altri tempi, te di uno stuolo di danzatori che hanno
stato statizzato. primo Politecnico delle Arti in Italia. di progettazione un dittico operistico centrò una carta vincente, se di gioco si ormai lontani, la Radio italiana era solita saputo trovare nella loro giovinezza e
Con la nuova riforma del settore mu- Proprio in questa prospettiva nei mesi formato da “L’attesa” di Michael Tari- tratta, quando nel lontano 1928 pensò trasmettere il di lui rivelatore “Psalmus nell’impegno di uno studio severo più di
sicale (la legge 508 del 1999), fa parte scorsi il Comune ha messo a dispo- verdiev (mai eseguita in Italia) e da “Il ad una musica come questa, che diede hungaricus” e il Teatro dell’Opera di una motivazione di bellezza. Sono per-
del comparto AFAM (Alta Formazio- sizione delle due Istituzioni Palazzo telefono” di Giancarlo Menotti. I due ali a numerosissime, felici iniziative, Roma rappresentava le ben note “Danze ciò da lodare Elisa Bertoli, Maela Bol-
ne Artistica e Musicale) del MIUR e Senarega come sede comune e aggiun- titoli dovrebbero essere messi in scena non solo teatrali, ma anche cinema- di Galanta” e “di Marosszék” nelle core- tri, Vanessa Franke, Vincenzo Criniti,
rilascia un titolo di livello universita- tiva. Il Conservatorio ha avviato dei fine ottobre. tografiche, soprattutto coreografiche, ografie di Milloss. Vincenzo Galano, Cristian Magurano,
rio. Annovera circa 600 studenti fra corsi nei nuovi spazi già nel febbraio E, infine, in ottobre, verrà presentato il nelle quali ultime gesto e costume, en- Abbiamo ritrovato le prime nel balletto Alessandro Romano con l’assistente
i quali una buona percentuale prove- scorso. terzo numero della rivista dell’Istituto trate ed uscite hanno di continuo gio- “Romance” di Lászlo Velekei (Premio alla coreografia Elena Rolla.
niente dall’estero, dai Paesi dell’Eu- La ricorrenza del cinquantesimo anni- “Il Paganini” per l’occasione dedicato cato la carta della sorpresa dando vita Harangozó) ove, più che individuare Proprio così: l’ondata aveva travolto tutti
ropa dell’est e dall’Oriente, ma anche versario sarà festeggiata con una serie alla storia del Conservatorio. a coreografie elaboratissime. Accanto una trama narrativa, abbiamo ammira- quanti gli spettatori attraverso la musica.
dall’America centrale e meridionale. di manifestazioni. alle memorabili versioni di Milloss, di to lo sviluppo dei temi folklorici della
Negli anni il Conservatorio si è sem- Il 13 luglio, grazie a una collaborazione Giuseppe Isoleri Béjart, ecco ora ergersi questo nuovo musica come sublimazione di un lin-
“Bolero” che toccherà certamente altri guaggio filtrato dai modi dell’impres- Alberto Testa

18 19
Dai valzer di STRAUSS
ballando sotto le stelle romane
spettacolo inconsueto, fra il sogno ca, destrutturati, estremizzati e velo- trò lanciandosi in un duetto che sa di
ed il gioco, attuale pur coi riferimenti cizzati formanti una sorta di balletto rock vecchia maniera, di esotismo,
classici, ma snello e per niente polve- concertante di nuova generazione. di avanspettacolo, quasi una mac-
roso, perfetto per i giovani interpreti Meno scontati ed più ostici nella loro chietta. Il più notevole è stato forse
della compagnia romana su cui pri- composizione gli altri due brani Po- il colombiano Pablo Aran Gimeno,
meggia il “veterano” Manuel Paruc- stgenoma e Moto perpetuo, entrambi danzatore inoltre dal fisico partico-
cini nel simpatico ruolo dell’intrigan- accompagnati da sonorità d’oggi, ri- lare che sembra quasi uscito da un
te Coppelius. Bellissime le stilizzate volti alla ricerca di plasticità insolite quadro di “El Greco”, il quale della
scene di Nicola Rubertelli. ed estreme. Ammirevoli gli eccel- Bausch ha colto il lato più tenebroso,
lenti danzatori della compagnia, la quell’insistere sul brutto e lo sgrade-
L’annuale festival “Equilibrio” dedi- Dresden Frankfurt Dance Company, vole, una costante della poetica della
cato alla danza contemporanea che si di dubbio gusto i costumi disegnati tedesca, e che molto bene si abbina
svolge presso il alla natura cupa e
Parco della Mu- tragica della cultu-
sica di Roma, ha ra iberico-latina. Il
da quest’anno un suo assolo è sgra-
nuovo direttore devole nella for-
artistico: lo stu- ma ed ha l’effetto
dioso e critico di di un pugno nello
origine cubana stomaco!
Roger Salas, il
quale ha stabilito E a proposito di
di avere un tema pugno nello sto-
Il Pipistrello ©Yasuko Kageyama / TOR monografico per maco arriviamo
ciascuna edizio- ad un’altra gran-
er la prima volta nella sua storia, Teatro des Champs Elysées a Parigi ne. Ecco quindi

P
insieme all’aitante Vito Mazzeo, gra- de della scuola
il Teatro dell’Opera di Roma ha dove la compagnia lo ha trionfalmen- ditissimo ritorno all’Opera. Dirigeva che l’ultima ras- tedesca, Susanne
aperto le porte al pubblico per te portato in trasferta, sfoggiando alla David Coleman. segna ha avuto Linke e ad una
la sera di San Silvestro con spettaco- prima tutti interpreti di casa fra i quali Per inciso ricordiamo che la Salvi, in- per soggetto la sua creazione del
lo e brindisi benaugurante al nuovo non si può non citare Rebecca Bian- sieme al collega Giacomo Luci, sem- scena tedesca, ov- 1991, inedita in
anno. Ottima iniziativa (che del resto chi, Michele Satriano e soprattutto lo pre del Balletto dell’Opera, è stata vero una nazione Italia, ma che io
i Teatri d’Oltralpe da anni offrono a strepitoso Alessio Rezza nel ruolo del uno dei vincitori dell’ultima edizio- che della danza La bella addormentata Susanna Salvi e Vito Mazzeo atto III © Yasuko Kageyama – TOR ebbi occasione
spettatori locali e turisti), di cui ralle- capo cameriere. L’orchestra era sotto ne del premio EUROPAinDANZA, moderna è stata di vedere allora
grarsi doppiamente dal momento che la bacchetta del maestro David Gar- nell’ambito degli Incontri Interna- ed è tuttora un pilastro fondante, sia dallo stesso Godani. in Francia ricevendone, ricordo, un
lo spettacolo prescelto era un balletto forth. zionali di Danza, manifestazione an- sul piano storico con nomi di grande vero e proprio pugno nello stomaco.
al suo debutto romano: Il Pipistrello, nuale di concorsi, stages e audizioni, spessore per tutto il ‘900, sia al gior- Deludono invece i tre coreografi rag- Si tratta di Ruhr-Ort, un’azione co-
coreografia di Roland Petit, ispira- Lo spettacolo di punta della stagio- rivolta alle varie forme di classico e no d’oggi con artisti che sulla scia gruppati nella serata dal titolo, Omag- reografica che si rifà al duro lavoro
ta all’omonima operetta di Johann ne invernale è stato senza dubbio la contemporaneo, svoltasi presso la dei maestri del secolo scorso cercano gio a Pina Bausch, i quali secondo degli operai nelle miniere e nelle in-
Strauss figlio, che proprio durante la ripresa de La Bella Addormentata di sede dell’Accademia Nazionale di ancora di superare ogni limite. Uno me della grande maestra di Wupper- fernali acciaierie che un tempo anne-
notte di capodanno è ambientata. Un Ciaikovsky, nel vecchio ed elegante Danza, a cura di Alessandro Rende e di questi, guarda caso, è un italiano, tal non colgono che alcuni aspetti rivano ed inquinavano quella regione
lavoro molto diverso da quello che allestimento di Aldo Buti ma con la Steve Lachance. Jacopo Godani, cresciuto però arti- marginali nella grande composizione della Germania; rumori assordanti,
nel 1998 il cubano Ricardo Nunez coreografia ritoccata da Jean-Guil- sticamente all’ombra di quel William che il suo Teatro-Danza rappresenta- movimenti al limite della resistenza
ideò per la compagine capitolina, più laume Bart, ex virtuoso dell’Opera di Quasi a voler smentire la propria Forsythe che a Francoforte sul Meno, va; Damiano Otta-
fedele all’opera originaria; qui il ma- Parigi. Non che la precedente versio- predilezione per i lavori del Petit, la negli ultimi decenni, più di ogni altro vio Bigi puntando
estro francese, che ricreò la vicenda ne di Paul Chalmer non fosse già buo- Direzione del Balletto dell’Opera ha ha marcato l’evoluzione della tecnica sull’ironico ed il
su misura per la sua misa e moglie, na, ma il Bart aggiunge di suo un cer- mandato quindi in scena, sulla più classica in ragione di una coreografia surreale costruisce
Zizi Jeanmaire nel 1979, conferì al to qual snellimento della pantomima ridotta ribalta del Teatro Nazionale, dirompente, astratta e sintetica, in li- su di sé un assolo
tutto una pennellata rivistaiola di gu- ed accentua la danza per alcuni ruoli ancora un balletto di gran richiamo: nea con le arti visive contemporanee. che tuttavia non
sto prettamente parigino, non tanto solistici a cominciare da quello del- Coppelia, in una nuova veste, però, Il Godani non raggiunge forse an- sembra approdare
in linea col balletto classico, quanto la Fata Cattiva, Carabosse, maligna- proveniente dal Teatro di San Carlo cora le vette del maestro, ma ne è un ad alcunché, gira
pieno di ammiccamenti e citazioni mente vivace, quale giusto alter ego di Napoli e con una disinvolta coreo- buon allievo; i quattro pezzi presenta- a vuoto, ed essen-
da music-halls. Tant’è, lo spettacolo della buona Fata dei Lillà. Visti nei grafia di Giorgio Mancini, autore fra ti in unica serata ne sono un evidente to tutto incentrato
funziona (così come ha funzionato ruoli principali di Aurora e del Princi- i nostri meno noti, pur essendosi for- esempio: i primi due, Metamorphers, sul proprio io non
in precedenza con la ripresa dell’inu- pe, Jana Salenko, da Vienna, perfetta mato con un maestro quale Maurice su quartetto per archi Bartok, e Echo- trasmette alcu-
suale Schiaccianoci del Peparini) e nella parte, col nostro Claudio Coci- Béjart. Guardando più ad Hoffmann, es from a Restless Soul, musica di na emozione. La
bisogna prenderne atto; c’è stato un no che con questa interpretazione si a Freud ed ai miti e traumi della vita Ravel, quant’anche un po’ di manie- francese Raphaelle
gran successo di pubblico, replicatosi è guadagnato il titolo di primo balle- contemporanea, che alle frivolezze ra, sono efficaci nel riproporre quei Delaunay sfrutta il
movimenti di derivazione accademi- Coppélia di Giorgio Mancini ©Francesco Squeglia
a breve distanza pure sulle tavole del rino, nonché l’ottima Susanna Salvi del Saint-Léon, egli mette su uno tema del ballo re-

20 21
umana ed un mondo di uomini grigi
e senza aspettative. A distanza di ben
anche un insignificante testo quale il
Grand Pas Classique di Gsovsky, mu-
da ballerino, forte di energia e di mu-
scoli, il quale manda in visibilio i suoi
Giornata dell’Unità Nazionale
oltre 20 anni la Linke ha ripreso quel
lavoro, rivedendolo e smussandone
sica di Auber, che non è altro che uno
sfoggio di tecnica accademica al suo
ammiratori con lunghi grands jetés,
doppi giri in aria, cabrioles e pirouettes MICHELE NOVARO musicista e patriota
alcune asperità per renderlo
forse più teatrale e presentabi-
le; a Roma è venuta ella stessa
cui l’Italia deve il suo inno
R
per curarne la messa in scena, icordarci ogni tanto che sia- all’Unita’ nazionale, alla scelta dell’
il risultato è sempre molto mo italiani, che dovremmo inno di Mameli e della bandiera na-
forte, quasi traumatico per lo essere una comunità coesa , zionale…” . Ed inoltre: “ E’ previsto
spettatore, fortunatamente il sensibile a un civismo sorretto da forti l’insegnamento dell’ inno di Mameli
gran valore intrinseco rima- valori condivisi è terapia cui ricorrere e dei suoi fondamenti storici e ideali
ne ed alla fine se ne apprezza con maggior frequenza, specie ai gior- “. Non mancherà modo, immagino,
l’indubbia qualità! ni nostri. Lamentava l’Alfieri:”Ahi alla solerte e attenta ministra Valeria
fiacca Italia, d’indolenza ostello, cui Fedeli, di fornire indicazioni applica-
I Gala di Danza raccolgono niegan corpo i membri troppi e spar- tive alle istituzioni scolastiche perché
sempre grande consenso da ti”. Il “corpo” l’abbiamo recuperato “l’insegnamento dell’inno “, voluto
parte del pubblico che ama ve- da tempo: ma la sua anima? Provvida dall legge, ne ripercorra la vera sto-
dere a confronto grandi nomi quindi l’iniziativa del Ministero della ria, nella sua interezza. Oltre ad ave-
del balletto in piccoli pezzi Istruzione e delle prefetture d’Ita- re richiamato la sensibilità del Paese
del repertorio in cui possano lia che partecipano attivamente, con sui suoi valori fondanti questa legge,
sfoggiare le loro doti migliori, manifestazioni e iniziative in tutto il Paese, autore del nostro inno nazionale la cui figura comunque, un altro merito ce l’ha. Consacra
tecniche ed artistiche. L’im- come conferenze, incontri con studenti e le è rimasta a lungo in secondo piano per la formalmente la composizione di Novaro-
presario Daniele Cipriani ci realtà economico-sociali del territorio, con- confusione che sovente si fa attribuendolo Mameli quale inno nazionale ponendo fine
Ruhr Ort renegade Susanne Linke 2014 fotomontaggio Franz Heidemarie certi, consegna di onorificenze, alla cele- a Mameli, eroico autore delle parole, il ben ad una uggiosa querelle sulla assenza di un
ha ormai abituato all’annuale
gala “Les Etoiles” e mai come brazione del 17 marzo, data della proclama- noto “Canto degli Italiani”. Mentre, in veri- apposito decreto in tal senso. Era il 12 otto-
in quest’ultimo presentato all’Audi- massimo virtuosistico. Come sempre, mozzafiato (passo a due da Spartacus zione in Torino, nell’anno 1861, dell’Unita’ tà, per le arie musicali, ci si esprime così: bre del 1946 quando il primo governo della
torium Conciliazione ha sciorinato un tanto per citare solo quelli a me più di Grigorovich/Kachaturian, e Diana d’Italia. Una apposita legge (23 novembre “Va pensiero” di Verdi, la “Cenerentola” di Repubblica guidato da Alcide De Gasperi
gruppo di danzatori di alto livello da cari, ritengo magnifico il duo Lucia La- e Atteone di Vaganova/Drigo), il tutto 2012, n.222) ha riconosciuto tale data qua- Rossini, sempre con riferimento al compo- – rileva Ferdinando Regis - stabilì che di lì
Mosca, New York, Vienna ed altri cen- carra e Marlon Dino sia nel romantico degno più di una gara sportiva che non le “Giornata” dedicata a ” Unità nazionale, sitore e non al librettista. Nel caso dell’inno in poi quella che era stata la colonna sonora
tri di eccellenza. A mio giudizio la sor- Lady of the Camelias dell’americano di una ribalta artistica. Costituzione, Inno e Bandiera”, allo scopo i due nomi andrebbero almeno appaiati. del Risorgimento avrebbe rappresentato in
presa maggiore è stata l’esibizione di Val Caniparoli, sia nel modernissimo di “ricordare e promuovere, nell’ambito di Quelle note caratterizzarono tutto il nostro versi e musica tutta la nazione. In calce al
Un altro gala internazionale lo ha or- una didattica diffusa, i valori di cittadinan- Risorgimento, al punto che nel 1862 Verdi verbale di seduta di quel Consiglio dei mi-
ganizzato, presso il teatro Brancaccio, za, fondamento di una positiva convivenza inserì il “Canto degli Italiani”, come sim- nistri venne annotato: “Il governo proporrà
Mario Marozzi, indimenticabile primo civile, nonché di riaffermare e di consolidare bolo musicale dell’Italia, nell’ “Inno delle uno schema di decreto col quale si stabilisca
ballerino-etoile del Teatro dell’Ope- l’identità nazionale attraverso il ricordo e la Nazioni”, accanto a “La Marsigliese” e a che provvisoriamente l’inno di Mameli sarà
ra di Roma, quale omaggio a Mauro memoria civica”. E bene hanno fatto organi ”God Save the Queen”. E riemersero con considerato inno nazionale”. Tale decreto
Bigonzetti, uno dei più celebrati co- di stampa, come il Resto del Carlino, a de- forza alla fine della seconda Guerra mon- non vide mai la luce. Supplì la forza nor-
reografi italiani d’oggi, esponente di dicare ampio spazio alla sciatteria con cui in diale quando, a Londra, Arturo Toscanini di- mativa dei fatti: per decenni all’interno ed
quella corrente artistica tutta intenta certe sedi di pubblici uffici vengono trattati resse l’Inno delle nazioni. Ebbene, come all’estero l’Italia si è identificata con quest’
ad esplorare nuove forme compositive solenni simboli della Repubblica, come ap- è stato scritto, “tutti conosciamo la figura inno, patrimonio ormai incontestabile del
svincolate dai canoni classici, ed ex di- punto la bandiera. Non è questione di retori- di Mameli, esempio ardente del più puro Paese, come il Tricolore. La vita di Novaro
rettore dell’Aterballetto, del quale è sta- ca bolsa. Basta fare un viaggetto in qualche eroismo risorgimentale … caduto a 22 anni, fu quanto mai semplice. Nel 1847 era a Tori-
ta presentata una indicativa selezione di paese del nord Europa per constatare quanto nel 1848, durante la difesa della Repubbli- no, con un contratto di secondo tenore e ma-
lavori. Fra i danzatori di varia estrazio- rispetto sia riservato alla bandiera nazionale e ca Romana. Al contrario, pochi conoscono estro dei cori dei Teatri Regio e Carignano.
ne esibitisi, ha spiccato la coppia for- quale diffusione abbia la sua esposizione an- la figura di Michele Novaro, patriota, teno- Convinto liberale pose il suo talento compo-
mata da Alicia Amatriain e Friedemann che in giardini di private abitazioni. Diceva re e compositore ligure, che donò le note sitivo al servizio della causa d’indipendenza,
Vogel in Kazimir’s Colours sulle note un mio professore alle medie: “Siamo capaci coinvolgenti ai versi dell’amico Goffredo.” musicando molti canti patriottici ed organiz-
dal primo concerto per piano di Scio- della più trita retorica. E, subito dopo, della Venne risucchiato in questo equivoco anche zando varie raccolte di fondi per finanziare e
stacovich, il duo Elisa Carrillo Cabrera più trita anti-retorica”. Mai che ci posizioni l’autorevole e abitualmente documentato sostenere le imprese di Giuseppe Garibaldi.
Davide Dato ©Vito Fusco e Michael Banzhaf nel passo a due da su un sano spirito di appartenenza nazionale, “Corriere della sera” che, intrattenendosi Tornato a Genova, fra il 1864 e il 1865, fon-
Caravaggio, su musiche da Montever- ed europeo. E la scuola può molto, ma con (12.6.2005, p.35) sull’inno nazionale, in un dò una Scuola Corale Popolare, ad accesso
Davide Dato, giovane talento italiano ed accattivante Spiral Twist del genia- di e Valerio Longo nell’assolo Incanto, docenti adeguatamente motivati e preparati. sottotitolo esordiva: “La musica di Mame- gratuito, alla quale dedicò tutto il suo impe-
sbocciato in seno al Balletto dell’Ope- le Russel Maliphant. Nonostante le musica di Haendel. Con famiglie collaboranti, e non pronte a li…”. Che poi tale superficialità sia rece- gno. Morì povero, il 21 ottobre 1885, tra dif-
ra di Vienna: fisico perfetto, tecnica ovazioni del pubblico, qualche riserva “dare addosso” al docente se qualcosa per pita in una legge dello Stato è francamente ficoltà finanziarie e problemi di salute.
smagliante ed una vis interpretativa ec- la nutro invece per il celeberrimo Ivan il figlio non va. A proposito di sensibilità singolare: la richiamata normativa del 2012
cezionale, tale da rendere affascinante Vasiliev, un fisico più da lottatore che Alberto Cervi per i “simboli” della Repubblica è tempo di dispone che siano “organizzati percorsi di-
rendere il dovuto onore a Michele Novaro, dattici… sulle vicende che hanno condotto Giorgio Girelli

22 23
Notizie i musicologi Lorenzo Tozzi e Paola
De Simone, mentre il suo ritratto
umano di persona schiva e semplice
ry Ballet con una nuova creazione Ros-
sini Ouvertures, elaborata dal suo in-
consaputo che Toscanini definì il
soprano pesarese ” voce d’ange-
lo”. Anna Maria Gasparri, nel suo
NOTIZIE NOTIZIE
stancabile direttore e coreografo Mauro
NOTIZIE NOTIZIE viveva nei ricordi e nelle registra- Astolfi. Trattasi, per quanto assurdo pos- volume “La mia amica Tebaldi”,
zioni vocali dei nipoti Massimo e sa sembrare, di un “racconto astratto” ci ricorda che di lei Toscanini dis-
Antonella Rinaldi, oggi apprezzati che l’Astolfi figura intorno alle ultime se anche: “La voce della Tebaldi è
attori e doppiatori. A chiusura del- ore di vita del grande musicista agitato paradisiaca, è una di quelle voci
la serata arie di Donizetti e Verdi da sogni, incubi, ricordi, fra genialità ed che ti entrano nell’anima, che ti
ALESSANDRIA FOGGIA delle più prestigiose ditte di piano- eseguite con bravura dal giovane epicureismo. Alcuni personaggi delle vanno direttamente al cuore, quan-
Il Comune di Foggia in collabora- forti su scala internazionale, Stein- soprano Nunzia De Falco accom- sue opere ruotano intorno al maestro, in- do canta la Tebaldi, tutto è sereno,
Realizzato dal Conservatorio di zione con il Conservatorio “Um- way, Boston, Essex, Schimmel e pagnata al pianoforte dall’esperto tento a tessere un legame fra suono e im- splende il sole…“ Legano Toscani-
Musica “A. Vivaldi” in collabora- berto Giordano”, l’Accademia di Blüthner. È prevista l’organizzazio- Francesco Pareti. Splendida e dove- magine, foriero di sensazioni le più varie ni e la Tebaldi anche la circostanza
zione con la Città di Alessandria - Belle Arti, l’Università di Foggia ne di corsi per accordatori, educatori rosa iniziatica per non dimenticare i nello spettatore. Lavoro interessante e che entrambi hanno una stella nella
Assessorato ai Beni e alle Politiche e la Fondazione Banca del Monte dell’infanzia e seminari per pianisti, grandi del passato. gradevole; ottima la prestazione forni- celebre strada Hollywood Walk of
Culturali ha avuto luogo al Teatro di Foggia e la Fondazione “Apulia seminari di alfabetizzazione musi- ta dai giovani interpreti, spinti spesso a Fame dove sono incastonate le stel-
Comunale di Alessandria in apri- Felix” col sostegno di Amiu Puglia cale, corsi mirati, master e concerti NARNI ritmi vertiginosi sui celebri “crescendi le a 5 punte con i nomi delle cele-
le un viaggio attraverso suoni e im- – servizi e tecnologia per l’ambiente con artisti di fama. rossiniani”. brità dello spettacolo.
magini per esplorare il rapporto tra e del Teatro Pubblico Pugliese, con- L’Associazione Mozart Italia Terni e
la musica e le altre espressioni arti- tinua le celebrazioni per i 150 anni NAPOLI la Presidente Anais Lee sono lieti di ***** REGGIO EMILIA
stiche. Per l’occasione Sara Terza- dalla nascita di Umberto Giordano. informare che durante la 7th Internatio-
no, docente di Arpa del Conservato- Dopo il grande successo ottenuto La stagione dell’Associazione Ex nal Masterclasses Narni, Margarete As- Il Consiglio di Amministrazione Dopo il conferimento dell’incarico
rio, laureata in Architettura presso dall’Andrea Cheniér lo scorso mar- allievi del Conservatorio S. Pietro del Conservatorio a Gigi Cristoforetti come direttore
il Politecnico di Torino con una tesi zo, il Teatro Giordano di Foggia ha a Majella di Napoli, animata dal Rossini di Pesaro, della Fondazione Nazionale della
sul rapporto Musica e Spazio segui- presentato “Giove a Pompei” (5 e 7 determinato direttore artistico Elio nel corso dell’ulti- Danza, il Consiglio di Amministra-
ta dal perfezionamento in Museo- maggio), un’operetta rappresentata Lupi, il 18 maggio scorso alla Sala ma seduta, ha ri- zione ha proceduto alla nomina del
grafia, ha guidato il pubblico alla l’ultima volta nel 1921. Sul podio Rari della Biblioteca Nazionale di volto un memore Direttore Artistico scelto al termine
scoperta dell’interazione tra Mu- dell’Orchestra del Conservatorio Palazzo Reale di Napoli, per la se- omaggio ad Arturo di una selezione che si era aperta il
sica, Arte e Architettura attraverso “Umberto Giordano” di Foggia e rie Incontri con le grandi famiglie Toscanini nel gior- 20 febbraio scorso con la pubblica-
proiezioni di immagini e brani in- del Coro Lirico Pugliese, Gianna della musica, ha ricordato il sopra- no della sua nascita zione dell’avviso sul sito della Fon-
terpretati dal vivo all’arpa celtica e Fratta, nominata Cavaliere della Re- no veneto Toti Dal Monte (1893- avvenuta 150 anni dazione. Durante la seduta del 27
all’arpa moderna e da ensembles di pubblica italiana per i risultati otte- fa. Il Conservatorio aprile il CdA ha nominato Pompea
docenti e studenti. nuti in campo internazionale come pesarese serba an- Santoro quale direttore artistico che
Il seminario-concerto ha offerto la pianista e direttore d’orchestra. Nel che un legame grato succederà a Cristina Bozzolini dal
possibilità allo spettatore di segui- cast vocale Sergio Vitale, Danie- e in qualche modo settembre 2017. “Ho molto riflet-
re un rapido excursus sulla storia la Bruera, Aldo Caputo, Matteo diretto con Toscani- tuto prima di candidarmi, - afferma
dell’arte e della musica, dalle ori- D’Apolito, Angela Bonfitto, France- (quinta da sinistra –al centro) Anais Lee Masterclass di canto ni che nel 1946, alla Santoro – ma se c’è una compagnia
gini alla contemporaneità, reso più sco Pittari, Italo Proferisce. La regia ripresa della attività che avrei voluto dirigere è proprio
coinvolgente dalla suggestione di di Cristian Biasci smuth terrà dall’11 al 14 Agosto 2017 della Scala, fece debuttare, apren- l’Aterballetto, quando sono arrivata
immagini proiettate in dialogo con una Masterclass dedicata al Metodo dole palcoscenici mondiali, l’ex nella meravigliosa sede per la mia
un repertorio musicale selezionato Linklater e rivolta a coloro che voglia- allieva dell’Istituto Renata Tebal- intervista ho sentito di trovarmi nel
ad hoc. Un itinerario denso di spun- MARTINA FRANCA no esplorare le dinamiche vocali. di, allora appena ventiquattrenne, posto giusto al momento giusto e
ti e suggestioni alla scoperta di Mu- I corsi strumentali si svolgeranno chiamata a cantare, in quel famoso che quel luogo sarebbe potuto di-
sica, Arte e Architettura. La musica Per tutto il 2017 Martina Franca si dall’11 al 28 agosto. L’International concerto, la Preghiera del Mosè in ventare la mia prossima casa”.
è arte invisibile, eterea, vive oltre la veste in bianco e nero con i tasti del Festival è patrocinato da Internationale Egitto di Rossini ed il breve solo
materia. La musica può interagire pianoforte e sarà capitale del re de- Stiftung Mozarteum Salzburg, Regione del Te Deum di Giuseppe Verdi. È
con la materia e con lo spazio attra- gli strumenti con «Music Village… Toti Dal Monte Umbria, Provincia di Terni, Comune ROMA
verso le arti visive e plastiche così tra arte e mestieri». Il progetto di di Terni, Comune di Sangemini, Ca-
come pittura, scultura, architettura formazione avviato dall’Associa- mera di Commercio di Terni e Forum Quattro amici musicisti seduti a un
possono trovare una voce tramite zione La Ghironda, finanziato dalla 1975), prediletta da Toscanini con Austriaco di Cultura. Per informazio- bar romano, affascinati dal mon-
la musica. La musica plasma con Presidenza del Consiglio dei Mini- cui cantò alla Scala e in tournée, ni rivolgersi : +39 3931612838 – mo- do delle brass bands anglosassoni,
i suoni l’ambiente architettonico, stri cui è legato l’evento Piano Lab, interprete memorabile di Butterfly e zart.terni@gmail.com - www.mozar- fantasticano di costituirne una a
cambiando la percezione dello spa- è in programma il 12 e 13 agosto in Gilda spesso al fianco di altre grandi titaliaterni.org Roma. Un sogno che miracolosa-
zio in un gioco di emozioni. Colore, occasione della festa civile «Marti- voci come Gigli, Lauri Volpi o Tito mente, diventa realtà e si forma
forma, segno, tonalità, ritmo, armo- na Angioina». Organizzata dall’am- Schipa. Dopo la introduzione di PESARO così l’Italian Brass Band, sotto la
nia… il linguaggio dell’ “arte dei ministrazione comunale, decine di Francesco Mercurio, direttore della competente guida di Filippo Can-
suoni” e dell’ “arte della materia” è pianoforti verranno suonati in con- Biblioteca e di Vincenzo De Grego- Al Teatro Rossini, a 150 anni dalla giamila, vice direttore della Banda
lo stesso. temporanea in vari luoghi della città rio, presidente del PIMS, ne hanno morte del maestro, ha preso il via la del Corpo di Polizia Penitenziaria.
con la fondamentale collaborazione delineato le doti vocali ed artistiche tournée dello Spellbound Contempora- Renata Tebaldi L’Italian Brass Band è composta da

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musicisti selezionati, giovani diplo- parte la prima esecuzione assoluta rara per un brano contemporaneo. musica per ingannare il tempo, per della serata, sempre di Stravinskij, la mano, dire parole di incoraggia-
mati in Conservatorio e molti fra i del monodramma La Ballata del Con garbo e ironia dall’Ongaro raccontare e raccontarsi: madrigali Le sacre du printemps (Il rito della mento e apprezzamento per l’arte
migliori strumentisti provenienti silenzio per voce recitante, organo, gioca con le citazioni e le parodie aulici cantati “a libro” si alternano primavera), il balletto che alla sua coreutica a questa rappresentanza
dalle bande dell’Esercito Italiano, percussioni di Gianluca Ruggeri su della musica di Bach, ma non solo ad ariette e canzoni popolareg- prima rappresentazione, il 29 mag- nelle persone di Testa, Carla Frac-
della Marina Militare, della Polizia testo di Rocco Familiari, con la par- di Bach, perchè si riconoscono an- gianti eseguite “a mente”, l’imi- gio 1913 al Théâtre du Champs- ci, Luciana Savignano, Elisabetta
di Stato e della Guardia di Finanza tecipazione straordinaria di Claudia che Puccini, Bernstein e altri an- tazione dialettale-onomatopeica Elysées di Parigi, suscitò un enor- Terabust, Amedeo Amodio, Su-
che, rigorosamente liberi dal servi- Koll (voce recitante). Alberto Pavo- cora. “Il mio intento - ha detto il tipica del genere si affianca alla me scandalo, segnando per sempre sanna Egri, Luigi Bonino, Laura
ni all’organo, live electronics dello compositore - è anche comunica- citazione colta raggiungendo esiti il modo di sentire l’arte e cambian- Comi, Flavia Pappacena, Alessan-
stesso Ruggeri, con i movimenti re il grande amore per la musica”. di virtuosismo al quadrato (le due do definitivamente la nozione del dro Pontremoli e molti altri anche
coreografici a cura di Vito Blasi. Applauditi interpreti il soprano straordinarie ottave all’improvviso bello giovanissimi, autentici pilastri del-
Anche l’edizione 2017, si è svolta Michela Guarrera, il tenore Anto- nel liuto, con le voci a imitare l’ac- la danza classica nel nostro Paese.
nella Sala Accademica del Conser- nio Sapio, il basso Gaetano Tri- compagnamento strumentale). .
vatorio di Roma riservando novità e scari, e il Complesso d’archi del VATICANO
rarità di programmazione. Conservatorio diretto da Federico
TORINO VENEZIA
Amendola che il pubblico romano
***** ha avuto modo di apprezzare sul La Giornata mondiale della Dan-
Italian Brass Band podio delle orchestre della RAI, Il violinista ventottenne Ray Chen, za è una ricorrenza che cade il Il programma del 61° Festival In-
A fine aprile un concerto con in dell’Opera e del San Carlo di Na- nato a Taiwan e cresciuto in Au- 29 aprile di ogni anno, istituita ternazionale di Musica Contem-
zio e a titolo totalmente gratuito, si programma capolavori organistici poli. stralia, giovedì 25 maggio all’Au- dall’Unesco nel 1982. La scelta poranea riassume e si ispira a tutte
onorano di far parte di questo grup- di Bach e un intermezzo di Michele ditorium Rai “Arturo Toscanini” di questa data è caduta proprio nel le idee progettuali che hanno por-
po rappresentando con orgoglio la dall’Ongaro con il grande Johann SOLOMEO di Torino e in diretta su Radio3, giorno natale di quel grande rifor- tato, dal 2012 al 2016, ad una in-
nostra nazione nel mondo. L’Italian inaugura il Festival di Primavera matore e innovatore che è stato terpretazione sempre più allargata
Brass Band, a dimostrazione della dell’Orchestra Sinfonica Naziona- Jean-Georges Noverre nato esat- del concetto di “contemporanei-
qualità artistica di vera eccellenza, Con un divertente e allegro raccon- le della Rai, quest’anno dedicato al tamente il 29 aprile 1727 e ricor- tà” che vuol estendere il campo
ha vinto in soli 3 anni ben 5 premi to di un viaggio sul Burchiello nel tema “I giovani talenti del violino”. dato espressamente per celebrare d’indagine e valorizzazione ad
di rilievo internazionale 1605, da Venezia a Padova, è termi- Il musicista, che unisce la passio- non solo la Danza come arte, ma un ampio panorama di istanze e
nata la stagione musicale del Teatro ne per la moda e una vena “pop” specificatamente per il grande ap- generi della creatività musicale
***** Cucinelli a Solomeo. Protagonista al mondo della musica classica, è porto che egli diede all’evoluzio- del nostro tempo. Come sempre
del concerto di domenica 9 aprile impegnato nel Concerto n.1 in la ne del balletto come lo conoscia- i momenti delle novità, della ri-
La quarta edizione del Festival “Un il Dramatodia Ensemble, composto minore op. 77 per violino e orche- mo ai giorni nostri, cioè il “ballet cerca, della sperimentazione e del
Organo per Roma” ideato da Gior- da Maria Dalia Albertini, Francesca stra di Dmitri Šostakovič, supporto alla nuova cre-
gio Carnini e promosso dall’As- Santi e Arianna Rinaldi (soprani), composto nel 1948. Ray azione saranno centrali,
sociazione Camerata Italica in Alberto Allegrezza e Riccardo Pi- Chen ha suonato in pre- come pure l’incontro coi
collaborazione con il Conservato- sani (tenori), Guglielmo Buonsanti stigiose sale internaziona- grandi maestri e i giovani
rio Santa Cecilia, l’Accademia Fi- (basso) e Michele Vannelli (cla- li, dalla Carnegie Hall di artisti che si affacciano,
larmonica Romana e l’Istituzione vicembalo). Direzione, costumi New York al Musikverein con promettente urgenza,
Universitaria dei Concerti (IUC), e regia di Alberto Allegrezza. In di Vienna con l’Orchestra alla ribalta internazionale.
con il patrocinio della Regione La- programma “La Barca di Venetia del Gewandhaus di Lipsia In quest’ambito, Biennale
zio, inaugurato il 25 marzo con “Il Michele dall’Ongaro per Padova”, una raccolta di dilet- diretta da Riccardo Chail- College rinnoverà la riu-
tevoli madrigali composti da Adria- ly, e nel 2012 è diventato scita esperienza di “fabbri-
Sebastian interpretato in due modi no Banchieri che fu pubblicata per il più giovane solista di ca d’invenzione”, in cui i
diversi, prima come compositore la prima volta a Venezia nel 1605 sempre ad essersi esibito giovani talenti selezionati
poi come protagonista di una pic- ed una seconda edizione pubblica- in occasione della cerimo- sono affiancati, in un per-
cola opera contemporanea. Infatti ta nel 1623 con varie modifiche e nia di consegna dei Premi corso ideativo e produttivo
prima Olga Di Ilio ha eseguito tre aggiunte. I venti madrigali che la Nobel di fronte alla Fa- Ricevuta da Papa Francesco una delegazione di artisti gui- distribuito durante tutto
capolavori organistici, il Corale compongono ruotano intorno allo miglia Reale svedese. Il dati da Alberto Testa l’arco dell’anno, da tutor
“In dir ist Freude” BWV 615, il spunto di un viaggio notturno in Direttore principale dell’Or- di valore internaziona-
Corale BWV 622 e il Preludio e Burchiello lungo il Brenta, da Ve- chestra Rai James Conlon, in aper- d’action”, praticamente una rap- le. L’obiettivo è ancora quello di
Fuga in la min. BWV 543, poi è nezia a Padova. Protagonista ne è tura ha diretto la prima esecuzione presentazione teatrale che raccon- focalizzare l’attenzione sul tema
stato eseguito l’intermezzo “Bach un’allegra e variopinta brigata che italiana di Pogrebal’naja Pesnja, il ta una storia attraverso la danza. aperto del teatro musicale, riguar-
Claudia Koll Haus” : un atto unico di Miche- offre il pretesto per un’articolata compianto funebre op. 5 scritto nel Capitanata da Alberto Testa una do al quale le nuove generazioni
le dall’Ongaro su libretto di Vin- galleria di personaggi, terreno pri- 1908 da Igor Stravinskij in memo- delegazione di artisti (danzatori, sembrano avere molto da dire.
drammatico Si minore”: un concer- cenzo De Vivo. Commissionata vilegiato per raffinatissimi virtuosi- ria del suo maestro Rimskij-Korsa- coreografi, storici, coreologi) sono Quest’anno sono stati selezionati
to con nella prima parte l’esecuzio- dall’Opera di Roma nel 2000 per i smi. Vi sfilano pescatori veneziani kov, successivamente perduto, poi stati ricevuti dal Santo Padre in oc- tre team, uno tedesco e due italia-
ne del Preludio e Fuga in si minore duecentocinquanta anni dalla mor- e mendicanti padovani, un libraio ritrovato ed eseguito per la prima casione dell’udienza del mercoledì ni, che proporranno gli atti unici
di Bach e del 2° Corale, in si mino- te di Bach, questa piccola opera ha fiorentino, un tedesco, due ebrei, volta in tempi moderni a San Pie- in Piazza San Pietro per festeggia- Orpheus moments, La stessa bar-
re, di Franck interpretati all’organo avuto molte riprese, che certificano la cortigiana Rizzolina, un solda- troburgo da Valery Gergiev il 2 di- re questo evento. Papa Francesco ca e Apnea nel week-end di chiu-
da Giorgio Carnini. Nella seconda un’accoglienza molto favorevole, to, un mercante bresciano. Fanno cembre 2016. Nella seconda parte ha voluto personalmente stringere sura del Festival.

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LIBRI E DISCHI LIBRI E DISCHI
a cura di Lorenzo Tozzi a cura di Luigi Bellingardi
CARLA MARIA CASANOVA mantico. Apre la raccolta la Serenade mélanconique nell’arrangiamento
Il gesto e la musica dello stesso Vogler (del violino) in si bemolle minore, pagina tutta intrisa
Giorgio Gatti si racconta CARL PHILIPP EMANUEL BACH
“MILLE GRAZIE MIEI (1714-1788) 2016 Zecchini Editore Varese di commosso abbandono, quasi un susseguirsi di parole d’amore e di
SIGNORI” Flute Concertos Pagine 550 con illustrazioni – Euro 25 canto a fior di labbra. A questa composizione romanticissima seguono le
a cura di Emanuela Dolci Emmanuel Pahud (flauto) Variazioni su un tema rococò in la maggiore nelle quali il violoncello so-
presentazione di Stephen Kammerakademie Potsdam, Il titolo, un po’ serioso, non tragga in inganno. lista esibisce tutte le sue virtù ma non è un pavone in quanto instaura un
Hastings dir. Trevor Pinnock Nulla a che vedere con la mimica direttoriale dialogo con l’orchestra gareggiando da pari a pari nell’ambito delle va-
Zecchini Editore pagg.112 WARNER CLASSIC di un Celibidache o d’un Lenny Bernstein! Al riazioni su una frase di sapore settecentesco. L’esecuzione appare assai
082546276790 T.T.: 66’42” contrario. Il lettore affronta l’autobiografia di raffinata e coinvolge e coinvolge ben presto l’attenzione dell’ascoltatore
Ecco uno snello volumetto in una giornalista di grande spessore professio- giocando sui rapporti di vario carattere strumentale. In terza posizione vi
cui il baritono brillante tosca- Considerato uno dei virtuosi più prodigiosi degli ultimi anni, il nale che dopo 60 anni di carriera ha deciso di rivivere le fasi più coinvol- è il Souvenir d’un lieu cher e propone Meditation, una pagina immensa
no Giorgio Gatti, quarant’an- flautista svizzero-francese Emmanuel Pahud, nato a Ginevra, genti delle proprie esperienze. Laureata in architettura, dopo uno stage al in un’atmosfera riflessiva, notturna, quasi misteriosa, nel colloquio tra il
ni di carriera lirica alle spalle, ha cominciato a studiare musica all’età di sei anni. Nel 1990
Teatro alla Scala in scenotecnica con Nicola Benois, la Casanova scrive violoncello e l’orchestra.
si racconta in prima persona si è diplomato al Conservatorio di Parigi e ha proseguito i suoi
attraverso gli incontri im- studi con Aurèle Nicolet; a ventidue anni è stato nominato da cronache di spettacoli, viaggiando in tutto il mondo per lo più a sue spe- A conclusione viene proposta l’interpretazione del Souvenir de Florence
portanti della sua vita snocciolati in ordine cronologi- Abbado primo flauto dei Berliner, ruolo che ricopre tuttora e a se: oltre 8000 articoli. Al centro dei suoi interessi vi è il mondo della liri- per sestetto d’archi (due violini, due viole, due violoncelli). Costruito
co: ventisette personaggi che hanno segnato la sua vita cui affianca un’intensa attività come solista e camerista. Come ca, innanzi tutto al Teatro alla Scala, tra la Callas e la Tebaldi (alla quale sul modello dei sestetti di Brahms, questo lavoro rammenta un tempo
di uomo e di artista. Dalle figure più vicine quotidia- solista ha lavorato con alcuni tra i più grandi direttori quali Ab- aveva già dedicato una pregevole biografia), Corelli e Di Stefano, Del particolarmente caro al musicista, il soggiorno a Firenze durante l’avvio
namente e familiari e dai suoi insegnanti (la Tomaselli, bado, Barenboim, Boulez, Gergiev, Gardiner, Harding, Järvi, Monaco e Bergonzi ecc. Con il corollario di interviste e storie personali della composizione della Dama di picche. La performance del Morit-
Guerrieri e la Pediconi a S. Cecilia) a Padre Pio, dagli Maazel, Perlman, Pinnock, Rattle o Rostropovich. Pahud cre- di vario genere. Ha via via collaborato con quotidiani come “L’Italia”, zburg Festival Ensemble rende piena giustizia ai caratteri principali di
illustri colleghi Mario del Monaco, Pavarotti e Domingo, de molto nell’ampliamento del repertorio per flauto, che in lui “La Notte”, “Il Sole – 24 Ore”, “Il Giorno”, “La Nazione”, “Il Resto questa composizione con serrato, trascinante fervore dinamico.
ai compositori Luciano Bettarini e Nino Porto, la regista spazia dal barocco al contemporaneo. Dal 1996 è artista esclu- del Carlino” oltre a numerosi periodici non solo italiani. Qua e là affiora
Franca Valeri, Menotti, Carmelo Bene, Mehta, Patroni sivo Warner Classics, casa con cui ha registrato ben 25 cd. il gossip, trattato però con cautela e discrezione. Lungo il tracciato di
Griffi e Bellocchio, Bocelli e Paolo Ferrari. Aneddoti, Eccolo qui alle prese con tre brillanti, e per l’epoca rivolu- questa autobiografia, narrata con linguaggio sempre disinvolto e scor- TCHAIKOVSKI
curiosità, consigli, illuminazioni ed emozioni raccontate zionari, Concerti per flauto di Carl Philipp Emanuel Bach (in
revole, il lettore si imbatte in situazioni di sorprendente originalità nelle Le suites dai balletti
con leggerezza ed umiltà. Il volumetto è arricchito da la minore, Sol maggiore e re minore), tripartiti (movimento
foto ricordo d’epoca. veloce – lento - veloce) e di stile preclassico, nati alla cor- quali, come dicono i francesi, “la réalité dépasse la fiction”, la realtà “Lago dei cigni” op. 20,
te di Federico II di Prussia intrisa di arte e filosofia, Concerti supera la finzione. Letteralmente esilarante, ad esempio. la descrizione “La bella addormentata” op. 66,
eseguiti con la preziosa compagnia della Kammerakademie di di una conferenza stampa organizzata a Milano per incontrare Wladimir “Lo schiaccianoci” op. 71
Potsdam diretta da un grande specialista del barocco come il Horowitz e Wanda Toscanini. Un grande risalto è attribuito ad alcuni Mari Kodama e Momo Kodama
cembalista Trevor Pinnock. Vi si avvertono la rottura con il servizi appositamente commissionati a lei, come la trattazione volga- pianoforti - 2016 PENTATONE DDD
passato barocco e le avvisaglie di un mondo nuovo: Bach fi- rizzata di un “nuovo allestimento” in undici puntate. A volte non viene
DVD glio spezza i modelli paterni e quasi preavverte i radicali cam- trascurato l’impegno del cronista militante come accade per taluni av- Delle tre famosissime composizioni del musicista russo per il balletto
FRANCESCO PAOLO TOSTI biamenti a venire venimenti al Teatro alla Scala, ultimo esempio le dimissioni di Fontana esistono già le rispettive Suites con il medesimo organico orchestrale. In
(1846 - 1916) nel 2004. Ampio rilievo alle benemerenze musicali di Gavazzeni, Muti, questa occasione però Mari Kodama e Momo Kodama, giovani e affer-
Sogno A.A.V.V. Abbado, Chailly, Carlos Kleiber. A registi come Pizzi, Ronconi, Michie- mate pianiste giapponesi non si cimentano nell’esecuzione delle versio-
Giorgio Gatti (baritono), LA LUNA PRIGIONIERA
letto ecc. Ma anche ai frequenti viaggi culturali, di contorno all’attività ni d’autore ma propongono una differente stesura per due pianoforti. In
Maria Teresa Conti (pianoforte) LULLABIES (NINNE NANNE)
William Matteuzzi (voce), professionale, e a curatissime spedizioni in paesi esotici. Del tutto apertura si ascolta la versione della Bella addormentataop.66 realizzata
Per il centenario della morte di F. De Poli (piano), innovatori i criteri programmatici di tanti “ritratti lirici” che sono le da Sergei Rachmanimov e comprendente solamente cinque movimenti,
Tosti ecco un dvd dedicato alle C. Sampaolesi (chitarra e liuto) colonne portanti dell’intera autobiografia. cioè 1) Introduzione – la festa dei Lillà, 2) Largo – Pas d’action, 3) La
sue immortali Romanze da salotto BONGIOVANNI danza caratteristica Le chat botté, 4) Panorama, 5) Valse. La fisionomia
affidato al baritono Giorgio Gat- GB 2568-2 T.T.: 78’29” TCHAIKOVSKI complessiva privilegia il maggior virtuosismo alla tastiera, basato fon-
ti splendidamente assecondato al Lavori vari per violoncello damentalmente sulla ben nota sicurezza e la tipica dimensione fanta-
pianoforte dalla moglie Maria Teresa Conti. Un concerto Un cd originalissimo inanella in poco più di un’ora di musica e orchestra d’archi siosa del manualismo digitale di Rachmaninov. In seconda posizione si
registrato il 17 dicembre scorso nel Salone delle Scu- ben ventiquattro diverse ninne nanne tra barocco e contempora- Jan Vogler e altri interpreti ascolta la Suite dello Schiaccianoci nella trascrizione di Anton Arensky
derie medicee di Poggio a Caiano in concomitanza con neo. La voce per tutte le stagioni è quella di William Matteuzzi Moritzburg Festival Ensemble comprendente i seguenti nove pezzi: 1) Ouverture, 2) Marcia, 3) Danse
la mostra “Soffici, Statue e Fantocci”. Il baritono tosca- accompagnato con gusto al pianoforte da Fran cesco De oli e a Orchestra della Radio di Francoforte de la Fée dragée, 4) Il caffé, 5) Il the, 6) Danse russe (Trepak), 7) Dan-
no, in impeccabile frac, inanella alcune delle più belle chitarra e liuto da Cesare Sampaolesi. Se si esclude le celeber-
sul Meno dir. Andres Orozco - Estrada se des mirlitons, 8) Danse des Fleurs, 9) Pas de deux (Grand Adagio).
romanze tostiane, da La Serenata a Sogno, da L’ultima rima Summertime di Gershwin si tratta di rarità che hanno il
canzone a Chanson de l’Adieu, dalla celeberrima Ma- comun denominatore della intimità e della dolcezza. Sentimenti 2016 – SONY – 72’43 Anche qui la qualità della performance appare di sicuro effetto, special-
lia e a Vucchella a Non t’amo più e Ideale, con gusto e che consentono al tenore bolognese di far sfoggio di mezze voci mente nel dar risalto alla varietà e alla ricchezza dei colori. Da ultimo si
raffinatezza. Dominio del mezzo vocale, attenzione alla spesso anche in tessitura acuta accanto ad una inattesa destrezza Tchaikovski più volte nell’epistolario ha proclamato la grande passione ascolta la versione per due pianoforti della Suite del Lago dei cigni, a
dizione, apprezzabile musicalità nonostante i settant’an- dinanzi alle diverse lingue: dall’italiano (Pizzetti, Monteverdi, sempre nutrita nei confronti del violoncello, la cui intensità dell’effu- proposito del quale Tchaikovsky non aveva provveduto a porre una sui-
ni suonati sono ancora ravvisabili in questo artista che Puccini, Cortese e Recli con il brano che dà il titolo al cd) al sione melodica gli rammentava l’immediatezza della voce umana. Nel te dell’omonimo balletto. Mari Kodama e Momo Kodama propongono
oltre alla parte del Sacrestano della Tosca cinematogra- francese (Fauré, Caplet),dall’ inglese (Quilter, Gershwin, Mon- corso della sua esistenza il compositore russo ebbe occasione di incon- l’ascolto di una duplice trascrizione quella effettuata da Edward Leonid
fica di Patroni Griffi accanto a Domingo, ha nella sua tgomery) al tedesco (Liszt, Reger e Ilse Weber Herlinger uccisa trare solisti internazionali di grande fama e di sicura tecnica, ai quali Langer articolata in tre episodi (Scéne – Danse des cygnes – scéne) e
scarsella molti ruoli buffi di opere settecentesche di Has- dai nazisti nelle camere a gas di Auschwitz), dallo spagnolo sovente dedicava la prima esecuzione assoluta delle proprie creazioni. una trascrizione firmata da Claude Debussy, comprendente tre momenti
se, Marcello, Pergolesi, Piccinni, Sarro e i due Scarlatti. (Alvarez, De Falla, Morales e Garcia Lorca), al portoghese (De L’attuale compilation ne è una chiara conferma perché il violoncellista (1) Danse russe – 2) Danse éspagnole – 3) Danse napolitaine) le due
Ascoltarlo in ruoli patetici senza riuscire retorico e non Freitas), al russo (Ciaikovsky e Musorgsky) per finire con nor- tedesco Jan Vogler figura al giorno d’oggi tra le più indefettibili presenze interpreti giapponesi non si smentiscono ed offrono all’ascolto una ulte-
in quelli comici a lui congeniali è una scoperta. Operisti- vegese (Grieg) e giapponese (Nakada). Malinconiche Lullabies,
della ribalta mondiale per l’intensità della cavata e la precisione nel far riore conferma della loro sensibilità e di una maiuscola fluidità di tocco
co a sorpresa il bis: Di Provenza il mare e il suol (aria di ninne nanne, wiegenlieder, berceuses. Insomma una bella lezio-
Germont dalla Traviata) ne di canto e di amore per il canto. risaltare i colori, i ritmi, gli slanci delle melodie tra il classico e il ro- e di reciproca intesa.

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rivista n.109 rivista n.110 rivista n.111

Il Giardino dei Ricordi a cura di Giorgio Girelli


num.181/108 nuova edizione
ANNO L II - dicembre 2015 - solo abbonamento
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Rassegna Internazionale di vita musicale - Concerti - Opera - Balletto Rassegna Internazionale di vita musicale - Concerti - Opera - Balletto Rassegna Internazionale di vita musicale - Concerti - Opera - Balletto

La scomparsa a Pesaro ANNO LIII


aprile 2016
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182
ANNO L II
settembre 2016
solo abbonamento

183
ANNO LIV
gennaio 2017
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184

ISSN 0544-7763

ISSN 0544-7763

ISSN 0544-7763
dello storico ANTONIO BRANCATI 109
(nuova edizione)
110
(nuova edizione)
111

ma che fatica per quel bel volume !


(nuova edizione)
La Donna Serpente Organetti a Milano The Vertiginous Thrill of Exactitude Orchestra di Dresda Abbagnato, Cocino Radionovelli West Side Story Roma Barocca Ensemble Barenboim

nche il conservatorio statale “Rossini” è rimasto scosso mente, i meriti artistici rilevando che la scuola “con Mascagni

A per la scomparsa di Antonio Brancati, che fu presidente


dell’Istituto dal 1983 al 1987, e avverte sentita vicinanza
venne a poco a poco trasformandosi in un grande centro artisti-
co musicale anche grazie all’orchestra da lui voluta e guidata a

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ai familiari dello studioso. Su questo personaggio, dalla esistenza mietere successi in Italia e all’estero ma soprattutto in virtù della
tanto intensa, i molti che l’hanno “visto da vicino” hanno offerto struttura assunta dal liceo che, elevato ad altissima fama, aveva
il loro ricordo. La permanenza al Conservatorio “Rossini”, dove il suo momento culminante negli affollatissimi saggi e nei con-
comunque il giudizio unanime di impiegati e docenti del tempo era certi di fine anno dallo stesso Mascagni organizzati e diretti”. Nel Ketevan BUTTERFLY
quello di aver avuto a che fare con un “gran signore”, si concluse 1900, peraltro, il liceo musicale di Mascagni conquistò il “grand 1
Kemoklidze
1
alla Scala 1
in maniera un po’ brusca per difficoltà incontrate con gli apparati prix” all’esposizione universale di Parigi. Vera e propria impresa
amministrativi. Molti anni fa egli stesso mi accennò, rievocando fu anche la redazione dell’elegante libro sul conservatorio, da lui
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le sue dimissioni, che gli erano stati sollevati ostacoli addirittura curato senza chiedere alcun onorario. Il compimento dell’opera
per spese postali. “Non ne ho voluto più sapere, e me ne sono non ebbe vita facile. “Vennero a sovrapporsi – puntualizza Bran-
andato”, specificò con energico movimento della mani. Anche i

AFFRETTATI A RINNOVARE
cati nella prefazione - ostacoli di ogni genere frutto spesso di una
rapporti con i Revisori ministeriali dei conti non furono brillanti. visione ristretta dei problemi intrinseci all’atto creativo e alla sua
Eterno conflitto tra intellettualità creativa e operosa, e burocrazia traduzione in realtà tipografica”. Più avanti lo storico aggiunge:
ligia alle direttive del “superiore ministero”. Specie allora, mentre “Quando l’attività redazionale era da poco iniziata lo scrivente si

l’abbonamento a
ora il Conservatorio è apparato certamente statale, ma non è più vide costretto per ragioni del tutto personali (le difficoltà incon-
entità gerarchicamente subordinata a Roma e le nuove leve dei trate con gli apparati amministrativi) a presentare al Ministero
direttori amministrativi sono ottimi consiglieri che collaborano al le proprie irrevocabili dimissioni e a quel punto restavano ormai
superamento delle difficoltà, che anche oggi non mancano. Que- ben poche speranze di tradurre in realtà il piano operativo. Eppu-
sta insofferente incompatibilità tra creatività e burocrazia, allora
emersa, traspare anche nella rievocazione che Brancati svolge sui
sette anni di direzione dell’allora liceo Rossini affidata a Mascagni
re - conclude Brancati - l’idea di riprenderlo non tardò a rifarsi in
me viva e pressante al punto da indurmi a stabilire nuovi contatti
con alcuni docenti che sin dal tempo delle mie dimissioni non
“IL MONDO DELLA MUSICA”
sui quali lo scrittore, credo non a caso, nel suo volume si sofferma avevano fatto mistero di essere disposti a svolgere anche i lavori
parecchio, con accenti solidali verso il “toscanaccio di Livorno”.
A proposito del quale sostiene che “non venne da tutti ben capito
iniziati da colleghi dichiaratisi poi indisponibili”. E così venne fi-
nalmente alla luce, dopo alterne vicende durate una decina d’an-
Rassegna internazionale di vita musicale
per le sue audaci iniziative, per il suo rifiuto dei pudori provincia-
li e spesso tirannici, per le sue aperte ribellioni alle accademiche
ni, l’unico volume, al momento, che ripercorre in modo organico
la storia, dal 1882 al 1992, del conservatorio pesarese .
Concerti - Opera - Balletto
prudenze e alle pedanterie protocollari”. Mentre ne esalta, giusta-

* Gli abbonamenti non disdetti entro il 20 gennaio si


LA SCOMPARSA di considerano tacitamente rinnovati.
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venuto meno sul campo, questo mite eroe della

È musica. Quasi che, incontrando difficoltà (che ci


auguravamo temporanee) nel dirigere, la vita non
avesse più senso. Aveva tenacemente voluto - superando
Il Maestro Alberto Zedda viene premiato dall’ambasciatore
Giorgio Girelli, presidente del Conservatorio Rossini, in
occasione della sua direzione del “Barbiere di Siviglia”
Le rimesse si effettuano sul c/c postale 14644009

le forti perplessità di medici e familiari - venire anche (febbraio 2016) IBAN del c/c postale IT 14Z0760103200000014644009
quest’anno a Pesaro dai suoi giovani del Conservatorio
e dell’Accademia per la esecuzione in forma di concerto crescita culturale e professionale dei giovani, ai quali ha
della “Cenerentola”, evento forte della inaugurazione donato anche le sue ultime energie . E ricevendo da essi e indirizzate a
dell’anno accademico dell’Istituto rossiniano. Come per dai tanti estimatori l’estremo saluto, nella camera ardente IL MONDO DELLA MUSICA
il “Barbiere”, l’anno scorso. Ma il destino è stato avverso. allestita nell’auditorium Pedrotti dell’Istituto sede
E l’intenso cordoglio del Conservatorio Rossini si lega frequente del suo insegnamento e delle sue performance Via Flaminia Nuova, 241 - 00191 ROMA
al ricordo della sua generosa e appassionata opera per la concertistiche.
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“IL MONDO DELLA MUSICA”
Rassegna internazionale di vita musicale Concerti - Opera - Balletto

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