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Caratteristiche

Esistono due fondamentali cristologie, una cosiddetta dall'alto cioè che si sviluppa a partire dalla
natura divina di Gesù come Figlio di Dio, e una dal basso che si sviluppa a partire dalla natura umana
di Gesù così come si è manifestata nella sua vita terrena.

Alcuni aspetti molto dibattuti nel corso della storia del cristianesimo sono stati:

 la natura di Gesù, se umana, divina, o entrambe le cose;


 in che modo la natura divina di Gesù si relaziona con quella di Dio Padre;
 il ruolo di Gesù Cristo nella redenzione del genere umano.

La cristologia, proprio perché tratta della natura intrinseca di Gesù, è uno dei trattati teologici
fondamentali nel cristianesimo. L'apostolo Paolo di Tarso fu tra i primi a preoccuparsi di definire la
natura e lo scopo di Gesù, focalizzandosi soprattutto sulla preesistenza di Cristo e sull'uso del termine
Kyrios (cioè "Signore") per riferirsi a Gesù in quanto Dio[2][3]. La cristologia fu un argomento
particolarmente controverso nei primi secoli del cristianesimo, in particolare dal IV secolo quando, a
seguito della disputa con Ario, venne definita la dottrina ortodossa, stabilita nei Concili ecumenici a
partire da quello di Nicea I. Solitamente questi argomenti teologici sono sinteticamente indicati come
trinità, incarnazione e redenzione.

Da notare che la redenzione umana da parte del Messia è la questione principe del cristianesimo, che
produce le altre due e che lo differenzia dal giudaismo (ben allontanato dal concilio di Nicea). Il
quale, attribuendo ai soli progenitori la colpa originale, non prevede necessaria alla salvezza umana
alcuna redenzione.

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