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CONSENSO a firma del proprietario/dell’Ente proprietario (o di altra figura, purché dimostri di avere in
disponibilità il fondo) ALL’UTILIZZO DEI DATI PERSONALI da parte dell’Amministrazione Provinciale
di Roma, a scopo istruttorio e di eventuali elaborazioni statistiche, ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003, secondo il
modello disponibile in Allegato III.
CONSENSO a firma del proprietario/dell’Ente proprietario (o di altra figura, purché dimostri di avere in
disponibilità il fondo) ALL’UTILIZZO DEI DATI PERSONALI da parte dell’Amministrazione Provinciale
di Roma, a scopo istruttorio e di eventuali elaborazioni statistiche, ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003, secondo il
modello disponibile in Allegato III.
Piedilista di martellata, solo per tagli intercalari in fustaie (n.b. ai sensi del “Regolamento per la gestione delle
Risorse Agro – Forestali della Provincia di Roma” per le fustaie obbligo di martellata anche per tagli i
intercalari di cui agli artt. 12, 27, 28 e 29 del Regolamento Regionale n. 7/2005 e per interventi fitosanitari)
PIEDILISTA DI MARTELLATA, con indicazione del numero, delle specie e delle classi diametriche, DI
TUTTE LE PIANTE DESTINATE AL TAGLIO PER LE QUALI LA VIGENTE NORMATIVA PREVEDE LA
CONTRASSEGNATURA CON MARTELLO FORESTALE riportante la sigla del tecnico agro – forestale
abilitato (artt. 11, 27, 35 e 36 del Regolamento Regionale n. 7/2005);
compilazione, in ogni sua parte, dello specifico Modello predisposto da questa Amministrazione Provinciale,
debitamente datato e sottoscritto dal richiedente (Allegato V);
Per quanto riguarda le fustaie, marcatura preliminare a petto d’uomo con vernice indelebile (utilizzando una
opportuna simbologia convenzionale, ad es. una X sul tronco) a carico di tutte le piante cadenti al taglio
soggette a martellata (operazione raccomandata dal “Regolamento per la gestione delle Risorse Agro – Forestali
della Provincia di Roma”). In particolare, in caso di regime di Autorizzazione, tale marcatura interesserà la
restante porzione di bosco non occupata da aree modello, mentre, in caso di regime di Comunicazione, la
stessa interesserà tutto il soprassuolo boschivo.
PIEDILISTA DI MARCATURA PRELIMINARE CON SEGNI EVIDENTI DI VERNICE, ADOTTANDO
OPPORTUNA SIMBOLOGIA CONVENZIONALE, DI TUTTE LE PIANTE DESTINATE AL TAGLIO NON
ANCORA MARTELLATE (per facilitarne l’individuazione), precisandone numero, specie e classi diametriche,
per tutte le tipologie di interventi nei cedui o nelle fustaie, per i quali la normativa vigente (artt. 11, 27, 35 e 36 del
Regolamento Regionale n. 7/05) ed il Regolamento Provinciale (art. 7, punto B1A,, art. 11, comma 2, e art. 12 )
prevedono l’esecuzione della martellata a carico delle piante destinate al taglio
per qualsiasi tipologia di intervento forestale in fustaie soggetto a dichiarazione di taglio, o per gli interventi
forestali in fustaie per la cui realizzazione non è prevista la presentazione di alcun progetto: martellata di tutte le
piante di cui è previsto il taglio, di diametro superiore ai 10 cm, ivi compresi i casi di tagli intercalari nelle
fustaie, di cui agli artt. 12 e 29 del Regolamento Regionale n. 7/05, per la cui tipologia la normativa non
prevede alcuna martellata a carico delle piante da abbattere (operazione prevista dal “Regolamento per la
gestione delle Risorse Agro – Forestali della Provincia di Roma”). Tutte le piante oggetto di intervento dovranno
riportare comunque segni evidenti di marcatura con vernice, di opportuna simbologia convenzionale, per
facilitarne l’individuazione.
PIEDILISTA DI MARTELLATA, con indicazione del numero, delle specie e delle classi diametriche, DI TUTTE
LE PIANTE DESTINATE AL TAGLIO, DI DIAMETRO SUPERIORE AI 10 CM, SOGGETTE A
MARTELLATA IN BASE A QUANTO STABILITO DAL REGOLAMENTO PROVINCIALE per qualsiasi
tipologia di intervento forestale IN FUSTAIE (ivi compresi i casi di tagli intercalari di cui agli artt. 12 e 29 del
Regolamento Regionale n. 7/05), SOGGETTO A DICHIARAZIONE DI TAGLIO, o per la cui realizzazione la
normativa vigente non prevede la presentazione di alcun progetto, né l’esecuzione di alcuna martellata a carico
delle piante da abbattere (art. 7, punto B1B, art. 11, comma 2, e art.. 12 del Regolamento Provinciale);
ove prevista la martellata: dichiarazione di avvenuta esecuzione della martellata, con martello forestale
riportante la sigla del tecnico agro – forestale abilitato, delle piante destinate al taglio, come da relativo piedilista
(secondo i criteri stabiliti all’art. 27, comma 2 del Regolamento Regionale n. 7/2005) da produrre al Servizio
Geologico prima dell’avvio dell’utilizzazione forestale.
DICHIARAZIONE DI AVVENUTA MARTELLATA (in caso di interventi di utilizzazione forestale di fine
turno nei cedui e nelle fustaie), con martello forestale riportante la sigla del tecnico agro – forestale abilitato,
DELLE PIANTE DESTINATE AL TAGLIO, come da relativo piedilista (secondo i criteri stabiliti all’art. 27,
comma 2 e all’art. 35, comma 2 del regolamento regionale n. 7/2005), da produrre al Servizio Geologico prima
dell’avvio dell’utilizzazione forestale;
• RELAZIONE;
• RILIEVI ED ELABORAZIONI;
• CARTOGRAFIA;
• DOCUMENTI ED ALLEGATI;
PROGETTO DI MIGLIORAMENTO E RICOSTITUZIONE BOSCHIVA, a firma di un tecnico agro – forestale
abilitato, da presentare ai sensi dell’art. 10 del Regolamento Regionale n. 7/2005, articolato in:
1) RELAZIONE;
2) RILIEVI ED ELABORAZIONI;
3) CARTOGRAFIA:
Catastale, con indicazione dei fogli e delle particelle, con perimetrazione dell’area
oggetto dell’intervento, con indicazione della viabilità principale e degli imposti, se
presenti all’interno dell’area, con indicazione di eventuale zonizzazione del bosco,
per differenziare gli interventi previsti;
Carta Tecnica Regionale 1:10000, con indicazione del numero della carta, con
perimetrazione dell’area oggetto dell’intervento, con indicazione della viabilità
principale e degli imposti, se presenti all’interno dell’area, con indicazione di
eventuale zonizzazione del bosco, per differenziare gli interventi previsti;
4) DOCUMENTI ED ALLEGATI.
• Descrizione esaustiva del tipo di intervento che si intende eseguire, con particolare riguardo agli obiettivi perseguiti,
i criteri, le modalità e l’organizzazione dei lavori, le eventuali ulteriori indicazioni richieste dalla funzione
particolare assolta dal bosco oggetto di intervento;
• Indicazione della superficie di intervento;
• Estremi catastali identificativi dell’area di intervento (Foglio/i – particella/e);
• Comune di intervento;
• Località di intervento;
• Descrizione delle caratteristiche morfologiche e vegetazionali del sito;
• Descrizione delle specie legnose componenti il soprassuolo;
• Descrizione dello stato generale della copertura arborea;
• Età (riportare dato contenuto nel progetto);
• Processi di degrado (stato fitosanitario);
• Aree percorse da incendi e misure di prevenzione degli incendi;
• Dichiarazione di conformità dell’intervento con la pianificazione territoriale vigente;
• Dichiarazione circa l’eventuale presenza di situazioni di rischio di varia natura.;
IN RIFERIMENTO ALLA RELAZIONE TECNICA di cui si compone il PROGETTO DI MIGLIORAMENTO
E RICOSTITUZIONE BOSCHIVA (presentato a firma di un tecnico agro – forestale abilitato, ai sensi dell’art.
• RELAZIONE;
• RILIEVI ED ELABORAZIONI;
• CARTOGRAFIA;
• DOCUMENTI ED ALLEGATI;
PROGETTO DI UTILIZZAZIONE FORESTALE, a firma di un tecnico agro – forestale abilitato, da presentare
ai sensi dell’art. 11 del Regolamento Regionale n. 7/2005, articolato in:
1) RELAZIONE;
2) RILIEVI ED ELABORAZIONI;
3) CARTOGRAFIA:
Catastale, con indicazione dei fogli e delle particelle, con perimetrazione dell’area
oggetto dell’intervento, con indicazione della viabilità principale e degli imposti, con
indicazione dell’eventuale zonizzazione del bosco;
Carta Tecnica Regionale 1:10000, con indicazione del numero della carta, con
perimetrazione dell’area oggetto dell’intervento, con indicazione della viabilità
4) DOCUMENTI ED ALLEGATI.
Piedilista di matricinatura di tutte le piante rilasciate a dote, opportunamente marcate (solo per boschi di
proprietà pubblica, anche se concessi in affitto ad altri soggetti);
PIEDILISTA DI MATRICINATURA DI TUTTE LE PIANTE RILASCIATE A DOTE, opportunamente
marcate, con relativo elenco per classi diametriche e per specie (solo per boschi di proprietà pubblica, anche se
concessi in affitto ad altri soggetti), ai sensi di quanto stabilito nel “Regolamento per la gestione delle risorse agro
– forestali della Provincia di Roma”;
Schema riassuntivo relativo ai dati di ciascuna area di saggio allestita nel bosco, nel quale sia ben specificato:
quale sia la forma, la superficie dell’area di saggio e la porzione di soprassuolo boschivo rappresentata;
quali e quante, tra le piante cavallettate, siano state destinate al taglio;
quali e quante, tra le piante cavallettate, siano state rilasciate come matricine;
quali siano, nell’ambito delle matricine rilasciate, i turni rappresentati;
quale sia il coefficiente di forma applicato;
quali i valori delle altezze medie calcolate per i polloni e per le matricine;
quali siano i pesi specifici applicati;
quale sia la massa delle piante cadenti al taglio;
quale sia la massa totale delle piante in piedi (provvigione);
quale sia la massa relativa alle piante rilasciate a dote del bosco;
Schema riassuntivo relativo ai dati di ciascuna area di saggio allestita nel bosco, nel quale sia ben specificato:
quale sia la forma, la superficie dell’area di saggio e la porzione di soprassuolo boschivo rappresentata;
quali e quante, tra le piante cavallettate, siano state destinate al taglio;
quali e quante, tra le piante cavallettate, siano state rilasciate come matricine;
quali siano, nell’ambito delle matricine rilasciate, i turni rappresentati;
quale sia il coefficiente di forma applicato;
quali i valori delle altezze medie calcolate per i polloni e per le matricine;
quali siano i pesi specifici applicati;
quale sia la massa delle piante cadenti al taglio;
quale sia la massa totale delle piante in piedi (provvigione);
quale sia la massa relativa alle piante rilasciate a dote del bosco;
In caso di assenza, nei cedui, di matricine di età superiore al secondo turno, dichiarazione che attesti
l’impossibilità di procedere alla prevista martellata;
DICHIARAZIONE DI MANCATA ESECUZIONE DELLA MARTELLATA, in caso di interventi di
utilizzazione forestale di fine turno nei cedui, a causa dell’assenza di matricine di età superiore al secondo turno
cadenti al taglio;
Coordinate geografiche dei vertici, o dei punti topograficamente significativi, del perimetro del poligono
identificativo dell’area di intervento, ove disponibili (preferibilmente in formato U.T.M. fuso 33 Datum ED50);
COORDINATE GEOGRAFICHE DEI VERTICI, O DEI PUNTI TOPOGRAFICAMENTE SIGNIFICATIVI,
DEL PERIMETRO DEL POLIGONO IDENTIFICATIVO DELL’AREA DI INTERVENTO, ove disponibili
(preferibilmente in formato U.T.M. fuso 33 Datum ED50);
Per quanto riguarda le fustaie, Piedilista di marcatura preliminare con vernice indelebile di tutte le piante
cadenti al taglio soggette a martellata (operazione raccomandata dalla Provincia di Roma), laddove tale
operazione non sia stata ancora eseguita. (In particolare, in caso di regime di Autorizzazione, tale marcatura
interesserà la restante porzione di bosco non occupata da aree modello, mentre, in caso di regime di
Comunicazione, la stessa interesserà tutto il soprassuolo boschivo).
Per quanto riguarda le fustaie, marcatura preliminare a petto d’uomo con vernice indelebile (utilizzando una
opportuna simbologia convenzionale, ad es. una X sul tronco) a carico di tutte le piante cadenti al taglio
soggette a martellata (operazione raccomandata dalla Provincia di Roma). In particolare, in caso di regime di
Autorizzazione, tale marcatura interesserà la restante porzione di bosco non occupata da aree modello, mentre, in
caso di regime di Comunicazione, la stessa interesserà tutto il soprassuolo boschivo.
DICHIARAZIONE DI AVVENUTA MARCATURA, con vernice indelebile, adottando simbologia
convenzionale (con eventuale numerazione progressiva, in caso di boschi di particolare pregio economico ed
ambientale) DI TUTTE LE PIANTE CADENTI AL TAGLIO soggette a martellata (operazione raccomandata
dall’Amministrazione Provinciale ai sensi del “Regolamento per la gestione delle risorse agro – forestali della
Provincia di Roma”);
Descrizione del metodo di calcolo applicato per la determinazione della massa legnosa;
Descrizione del metodo di calcolo applicato per la determinazione della massa legnosa;
Se intervento ricade in SIC O ZPS e sussistono le condizioni di cui all’art. 53, comma 3, del Regolam.
Region. N. 7/2005 (no Valutaz. di Incid.), acquisiti i segg. Allegati:
- Dal momento che l’area di intervento ricade all’interno di un ambito afferente alla rete “Natura 2000” (SIC o
ZPS) e sussistono le condizioni di cui all’art. 53, comma 3, del Regolamento Regionale n. 7/2005:
Se intervento ricade in SIC O ZPS e sussistono le condizioni di cui al comma 1 dell’art. 53 del Regolam.
Region. N. 7/2005 (che prevedono il Regime di Autorizzazione), acquisito “Studio di Incidenza”
propedeutico al rilascio, da parte della Regione Lazio, della “Pronuncia di Valutazione di Incidenza”, o, quanto
meno, acquisita dichiarazione di avvenuta richiesta di “Pronuncia di Valutazione di Incidenza” al
competente Ufficio Regionale:
“STUDIO DI INCIDENZA” redatto da tecnico con specifica competenza in discipline bio-ecologiche o agro-
forestali al fine dell’acquisizione, da parte del competente ufficio della regione lazio, della “PRONUNCIA DI
VALUTAZIONE DI INCIDENZA” (in caso di insistenza in un sito afferente alla rete “Natura 2000”: S.I.C. o
Z.P.S.);
Se intervento ricade in SIC O ZPS e sussistono le condizioni di cui al comma 1 dell’art. 53 del Regolam.
Region. N. 7/2005 (che prevedono il Regime di Autorizzazione), acquisita “Pronuncia di Valutazione di
Incidenza” da parte del competente Ufficio Regionale:
“PRONUNCIA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA” RILASCIATA DAL COMPETENTE UFFICIO DELLA
REGIONE LAZIO (in caso di insistenza in un sito afferente alla rete “Natura 2000”: S.I.C. o Z.P.S.);
Se intervento ricade in ZPS, rispettate le prescrizioni di cui al punto 7) dell’Allegato “A” alla D.G.R. n. 533 del
4/8/06:
boschi cedui:
incremento n. matricine di riserva per ettaro, fino ad almeno:
faggio: n. 120/ha;
castagno: n. 40/ha;
querce etc.: n. 80/ha;
Trattandosi di un intervento forestale all’interno di una zona di protezione speciale (Z.P.S.),
DICHIARAZIONE DI AVVENUTO ADEGUAMENTO AI CRITERI INDICATI AL PUNTO 7
DELL’“ALLEGATO A” ALLA D.G.R. n. 533/2006, relativamente al NUMERO DI MATRICINE
RILASCIATE PER ETTARO DI SUPERFICIE UTILIZZATA, pari ad almeno:
Se intervento ricade in ZPS, rispettate le prescrizioni di cui al punto 7) dell’Allegato “A” alla D.G.R. n. 533 del
4/8/06:
- boschi alto fusto a tagli successivi: massa legnosa rilasciata ≥ 60% della massa presente prima del taglio e
comunque non inferiore a:
fustaie coetanee di faggio: 250 m3/ha
fustaie coetanee di quercia: 180 m3/ha
fustaie di conifere autoctone: 190 m3/ha
Trattandosi di un intervento forestale all’interno di una zona di protezione speciale (Z.P.S.),
DICHIARAZIONE (solo per boschi governati ad alto fusto con trattamento a tagli successivi) DI
AVVENUTO RILASCIO, a seguito del taglio di sementazione, DI UNA MASSA RESIDUA PARI AD
ALMENO IL 60% DI QUELLA PRESENTE PRIMA DELL’INTERVENTO, e comunque non inferiore a:
Se intervento ricade in ZPS, nelle isole di biodiversità nei boschi cedui e di alto fusto è coperto almeno:
il 3% della sup. al taglio, se questa è > 3ha e < 10ha;
il 2% della sup. al taglio, per la frazione eccedente 10 ha;
Trattandosi di tagli di fine turno in boschi cedui e/o di alto fusto insistenti in una zona di protezione
speciale (Z.P.S.), di superficie compresa tra i 3 ed i 10 ettari, DICHIARAZIONE DI AVVENUTA
PREDISPOSIZIONE DI ISOLE DI BIODIVERSITÀ destinate ad invecchiamento indefinito di estensione pari al:
N.B. Se trattasi di cedui, all’interno delle isole di biodiversità, il soprassuolo deve essere preventivamente
avviato ad alto fusto.
Trattandosi di tagli di fine turno in boschi cedui e/o di alto fusto insistenti in una zona di protezione
speciale (Z.P.S.), di superficie superiore ai 10 ettari (possono essere concesse deroghe per poter utilizzare
superfici eccedenti rispetto ai limiti di estensione dei tagli imposti all’art. 19 del Regolamento Regionale n.
7/2005, fino ad un massimo del 50% rispetto a quelle stabilite al citato articolo), DICHIARAZIONE DI
AVVENUTA PREDISPOSIZIONE DI ISOLE DI BIODIVERSITÀ destinate ad invecchiamento indefinito di
estensione pari al:
In tal caso, la superficie destinata ad isola di biodiversita’ deve essre ripartita in nuclei di numero non inferiore a
3, ciascuno dei quali deve avere un’estensione non inferiore a 500 metri quadri.
N. B. Se l’intervento fa capo ad un Piano di Gestione ed Assestamento Forestale (P.G.A.F.) in via di
redazione o ad un progetto poliennale di taglio, che prevedono interventi su superfici > 50 ha, in alternativa a
acquisiti :
preventiva Pronuncia di Valutazione di Incidenza e Parere positivo preventivo del Servizio Fitosanitario
Regionale
PARERE VINCOLANTE PREVENTIVO FITOSANITARIO da parte del competente Ufficio Regionale, da cui
emerga l’approvazione degli interventi fitosanitari proposti;
Se in ZPS previsti interventi intercalari nei boschi ad alto fusto, rilasciati almeno n. 5 alberi morti in piedi ad
ettaro?
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE SARANNO RILASCIATI ALMENO 5 ALBERI AD ETTARO,
TRA QUELLI EVENTUALMENTE MORTI IN PIEDI O A TERRA, DI MAGGIOR DIAMETRO, trattandosi
di interventi di taglio intercalare in boschi di alto fusto insistenti in una zona di protezione speciale (Z.P.S.).
N.B. Tali piante potranno essere asportate solo in caso di esigenze fitosanitarie comprovate
dall’apposito Servizio Fitosanitario Regionale.
In caso di cedui in ZPS, previsto avviamento ad alto fusto, prima della destinazione ad invecchiamento
indefinito del soprassuolo interno all’isola di biodiversità (lettera d del sottoelenco di cui alla lettera d
dell’Allegato “A” alla D.G.R. n. 533%2006);
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE, trattandosi di cedui, all’interno delle isole di biodiversità, il
soprassuolo è stato preventivamente avviato ad alto fusto.
Se l’area di intervento in ZPS si trova a quota altimetrica < 1000 m s.l.m., prevista sospensione interventi di fine
turno ed intercalari dal 15 marzo al 31 luglio
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE LE OPERAZIONI DI TAGLIO SARANNO SOSPESE NEL
PERIODO COMPRESO TRA IL 15 MARZO ED IL 31 LUGLIO, trattandosi di interventi forestali di fine
turno e/o intercalari in boschi cedui e/o di alto fusto insistenti in una zona di protezione speciale (Z.P.S.) e
situati ad una quota altimetrica inferiore a 1000 m.l.m..
Se l’area di intervento in ZPS si trova a quota altimetrica > 1000 m s.l.m. prevista sospensione interventi di fine
turno ed intercalari dal 15 marzo al 30 giugno
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE LE OPERAZIONI DI TAGLIO SARANNO SOSPESE NEL
PERIODO COMPRESO TRA IL 15 MARZO ED IL 30 GIUGNO trattandosi di interventi forestali di fine
turno e/o intercalari in boschi cedui e/o di alto fusto insistenti in una zona di protezione speciale (Z.P.S.) e
situati ad una quota altimetrica superiore a 1000 m.l.m. .
N.B. Nei periodi indicati è inoltre vietato svolgere operazioni di concentramento, esbosco e
sezionatura del materiale abbattuto mediante strumenti a motore (eventuali deroghe possono essere
concesse solo in sede di procedura di Valutazione di Incidenza).
Se richiesta deroga ai suddetti periodi di sospensione lavori in ZPS, acquisita Pronuncia di Valutazione di
Incidenza?
PRONUNCIA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA da cui emerga la concessione della deroga ai periodi di
sospensione dei lavori in ZPS;
presenti aree a rischio di frana lieve R2, o aree di attenzione per pericolo di frana (R1), nel qual caso è previsto
il regime di Comunicazione
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA' dell'intervento con le disposizioni di cui all'art. 47, commi 2 e 4, del
Regolamento Regionale n. 7/05 per quanto concerne le aree R1 / R2 secondo il PAI adottato dall'Autorità dei
Bacini Regionali;
presenti aree a rischio di frana elevato (R3) o molto elevato (R4), nel qual caso è previsto il Regime di
Autorizzazione;
“STUDIO DI COMPATIBILITÀ GEO-MORFOLOGICA” redatto da tecnico abilitato iscritto all’albo (ai sensi
dell’art. 47 del Regolamento Regionale n. 7/2005), da sottoporre all’approvazione preventiva da parte
dell’Autorità Geomorfologica competente (trattandosi di un’area ricadente in ambito di competenza
dell’Autorità dei Bacini Regionali classificato dalla stessa come “a rischio di frana elevato (R3)”, o “a rischio di
frana molto elevato (R4)”), dal quale si evinca che l’intervento non provoca alterazioni della stabilità
idrogeologica dell’area e non concorre ad incrementare il livello di rischio, in accordo con quanto previsto nelle
eventuale insistenza del bosco in aree a rischio di esondazione (art. 47 del Regol. Reg. n. 7/2005), delle seguenti
tipologie:
laddove l’intervento non rientri nella tipologia di quelli consentiti di cui agli artt. 23, 24 e 25 delle "Norme di
Attuazione” allegate al P.A.I. redatto dalla stessa Autorità;
“STUDIO DI COMPATIBILITÀ IDROGEOLOGICA E IDRAULICA” redatto da tecnico abilitato iscritto
all’albo da sottoporre all’approvazione dell’Autorità Idraulica competente (trattandosi di un’area ricadente in
ambito di competenza dell’Autorità dei Bacini Regionali classificato dalla stessa come “area a pericolo di
inondazione molto elevato”- “area a pericolo A”, o come area a pericolo di inondazione elevato “area a pericolo
B”: sub-fascia B1, o sub-fascia B2, e di un intervento la cui tipologia non rientra tra quelle consentite in tali
ambiti ai sensi degli artt. 23, 24 e 25 delle “Norme di Attuazione” allegate al Piano Stralcio per l’Assetto
Idrogeologico (P.A.I.) redatto dalla stessa Autorità dei Bacini Regionali, competente per territorio), dal quale si
evinca che le aree soggette all’intervento sono state messe in sicurezza e che l’intervento non provoca un aumento
delle condizioni di pericolo nelle aree situate a monte e a valle, in accordo con quanto previsto nelle citate
“Norme di Attuazione”;
DICHIARAZIONE da cui si evinca che, nelle fascie a pericolosità A e B1, tutto il materiale legnoso abbattuto di
dimensioni minime superiori a 5 cm verrà asportato dal letto di caduta nel più breve tempo possibile, mentre
quello di dimensioni inferiori sarà sparso sul letto di caduta oppure ridotto in scaglie e distribuito nelle aree
adiacenti (ai sensi art. 47 comma 7 Regolamento Regionale n. 7/05)
eventuale insistenza del bosco in aree a rischio di esondazione (art. 47 del Regol. Reg. n. 7/2005), delle seguenti
tipologie:
laddove l’intervento rientri nella tipologia di quelli consentiti di cui agli artt. 23, 24 e 25 delle "Norme di
Attuazione” allegate al P.A.I. redatto dalla stessa Autorità;
DICHIARAZIONE da cui si evinca che, nelle fascie a pericolosità A e B1, tutto il materiale legnoso abbattuto di
se presenti aree a rischio di frana elevato, R3, o molto elevato R4 , o aree “di alta attenzione”, A4, o “a
rischio di frana potenzialmente alto”, Rpa, o “di attenzione potenzialmente alta”, Apa, o “di medio-alta
attenzione”, A3, o “a rischio medio”, R2, o “di media attenzione”, A2, o “a rischio moderato”, R1, o “di
moderata attenzione”, A1, o “a rischio potenzialmente basso, Rpb, o “di attenzione potenzialmente bassa”,
Apb” nel qual caso è previsto il Regime di Autorizzazione, acquisito “Studio di compatibilità
geomorfologica”, redatto da professionista abilitato, da cui risulti che l’intervento non aumenterà il livello di
rischio;
“STUDIO DI COMPATIBILITÀ GEO-MORFOLOGICA” redatto da tecnico abilitato iscritto all’albo (ai sensi
dell’art. 47 del Regolamento Regionale n. 7/2005), non soggetto all’approvazione preventiva da parte
dell’Autorità Geomorfologica competente (trattandosi di un’area ricadente in ambito di competenza
dell’Autorità di Bacino dei fiumi Liri, Garigliano e Volturno classificato dalla stessa come “a rischio molto
elevato (R4)”, o “di alta attenzione (A4)”, o “a rischio di frana potenzialmente alto (Rpa)” o “di attenzione
potenzialmente alta (Apa)”, o “a rischio elevato (R3)”, o “di medio-alta attenzione (A3)”, o “a rischio medio
(R2)”, o “di media attenzione (A2)”, o “a rischio moderato (R1)”, o “di moderata attenzione (A1)”, o “a rischio
potenzialmente basso (Rpb)” o “di attenzione potenzialmente bassa (Apb)”), dal quale si evinca che l’intervento
non provoca alterazioni della stabilità idrogeologica dell’area e non concorre ad incrementare il livello di rischio,
in accordo con quanto previsto nelle specifiche “Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia” allegate al Piano
Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.s.A.I.) redatto dalla stessa Autorità di Bacino;
In caso di insistenza del bosco in aree a rischio di esondazione classificate dall’Autorità di Bacino dei
Fiumi Liri-Garigliano e Volturno come:
Cartografia di dettaglio;
Studio geomorfologico;
Profili di sponda;
Caratteristiche del reticolo;
Caratteristiche del fondo dell’alveo;
Sezione dell’alveo;
Modelli idrologici ed idraulici.
Da detto studio dovrà risultare che le aree soggette all’intervento sono state messe in sicurezza e che l’intervento
non provoca un aumento delle condizioni di pericolo, in accordo con quanto previsto nelle specifiche “Norme di
Attuazione” allegate al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Ps.A.I.) redatto dalla stessa Autorità di Bacino,
competente per territorio;.
"DICHIARAZIONE" da cui si evinca che, nelle aree inondabili da fenomeni di sovralluvionamento “al” secondo
la classificazione presente nel Ps.A.I redatto dall’Autorità di Bacino dei fiumi Liri, Garigliano
e Volturno, tutto il materiale legnoso abbattuto di dimensioni minime superiori a 5 cm
presenti aree a rischio di frana elevato (R3) o molto elevato (R4), nel qual caso è previsto il Regime di
Autorizzazione;
“STUDIO DI COMPATIBILITÀ GEO-MORFOLOGICA” redatto da tecnico abilitato iscritto all’albo (ai sensi
dell’art. 47 del Regolamento Regionale n. 7/2005), non soggetto all’approvazione preventiva da parte
dell’Autorità Geomorfologica competente (trattandosi di un’area ricadente in ambito di competenza
dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere classificato dalla stessa come “a rischio di frana elevato (R3)”, o “a
rischio di frana molto elevato (R4)”), dal quale si evinca che l’intervento non provoca alterazioni della stabilità
idrogeologica dell’area e non concorre ad incrementare il livello di rischio, in accordo con quanto previsto nelle
specifiche “Norme Tecniche di Attuazione” allegate al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) redatto
dalla stessa Autorità di Bacino;
In caso di insistenza del bosco in aree a rischio di esondazione classificate dall’ Autorità di Bacino del
Fiume Tevere, come:
DICHIARAZIONE da cui si evinca che, nelle aree inondabili di "Fascia A" o "Fascia B"; secondo la
classificazione presente nel P.A.I redatto dall’Autorità di Bacino del fiume Tevere, tutto il materiale legnoso
abbattuto di dimensioni minime superiori a 5 cm verrà asportato dal letto di caduta nel più breve tempo possibile,
mentre quello di dimensioni inferiori sarà sparso sul letto di caduta oppure ridotto in scaglie e distribuito nelle
aree adiacenti (ai sensi art. 47 comma 7 Regolamento Regionale n. 7/05)
l’intervento, rientrando tra quelli con particolari problemi di rischio idrogeologico, in atto o potenziale, è da
sottoporre alla Commissione Consultiva
la superficie di intervento ricade in un Piano di Gestione ed Assestamento Forestale (P.G.A.F.) approvato dalla
R.L. (nel qual caso non è necessario il progetto)
ALTRI ELEMENTI :
si tratta di un progetto di miglioramento e ricostituzione boschiva di cui all’art. 10 del Regolam. Region.
N. 7/2005
si tratta di un ceduo invecchiato di cui agli artt. 15 e 41 del Regolamento Regionale N. 7/2005;
si tratta di un ceduo di età elevata, o di una fustaia, o di un ceduo composto (artt. 15 e 41 del Regolam. Region.
N. 7/2005), e l’intervento prevede un ritorno alla gestione a ceduo semplice ( nel qual caso è previsto il
regime di Autorizzazione)
se si tratta di una conversione di ceduo di età elevata, o di una fustaia, o di un ceduo composto, in
ceduo semplice (ritorno alla gestione ordinaria) nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione, è
stato acquisito il Parere Preventivo da parte dell’Organo Consultivo della Regione Lazio (art. 38 della
L.R. n. 39/2002 e art. 41 del Regolam. Region. N. 7/2005):
“PARERE PREVENTIVO” DELLA “SEZIONE FORESTALE” DELLA REGIONE LAZIO, ai sensi degli artt.
31 e 38 della L.R. n. 39/2002 e degli artt. 6, 15, 25, 41, 50, 56 e 88 del Regolamento Regionale n. 7/2005, previsto
in caso di interventi di:
se si tratta di un taglio intercalare di fustaia di entità superiore a quella indicata all’art. 29 del Regolam.
Region. N. 7/2005, nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione sulla base di un progetto di taglio,
acquisito il Progetto di Taglio
Progetto di Taglio
se si tratta di un taglio intercalare di ceduo di entità superiore a quella indicata all’art. 39 del Regolam.
Region. N. 7/2005, nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione sulla base di un progetto di taglio,
acquisito il Progetto di Taglio
Progetto di Taglio
la superficie di intervento, incluse le adiacenze, rientra nei limiti di cui all’art. 19 del Regolam. Region. N.
7/2005 ( Cedui: 20 ha per castagno, 10 ha per cedui di altre specie; Fustaie: 2.5 ettari per fustaie coetanee a
taglio raso, 5 ettari per fustaie coetanee a tagli successivi, con riferimento al taglio raso:), nel qual caso è
previsto il regime di Comunicazione
se l’intervento prevede un taglio di superficie superiore a quelle di cui all’art. 19 del Regolam. Region. N.
7/2005 ( nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione) sono state esplicitate nell’istanza e nel progetto
nel caso in cui l’intervento preveda un taglio di superficie superiore a quelle di cui all’art. 19 del Regolam.
Region. N. 7/2005 (nel qual caso sarebbe previsto il regime di Autorizzazione) predisposto un corridoio
forestale di separazione per interrompere la tagliata, tale da creare lotti non contigui di superficie ≤ 10
ettari, nel qual caso è previsto il regime di Comunicazione
DICHIARAZIONE DA CUI RISULTI CHE È STATO PREDISPOSTO UN CORRIDOIO FORESTALE DI
SEPARAZIONE PER INTERROMPERE LA TAGLIATA, che, in conseguenza dell’adiacenza con un’altra
sezione boschiva, risulta eccedere rispetto ai limiti di cui all’art. 19 del Regolamento Regionale n. 7/2005,
trattandosi di boschi contigui ad aree boscate utilizzate nei due anni precedenti, o in via di utilizzazione;
nel caso in cui l’intervento preveda un taglio di superficie superiore a quelle di cui all’art. 19 del Regolam.
Region. N. 7/2005 ( nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione), rispettati i criteri dettati all’art. 36 del
Regolam. Region. N. 7/2005, per cui, per ogni 5 ettari (o sua frazione) di superficie eccedente rispetto ai
limiti dell’art. 19, debbono essere rilasciate 5 matricine ad ettaro in più
DICHIARAZIONE DI AVVENUTO RILASCIO, ai sensi dell’art. 36 del Regolamento Regionale n. 7/2005, DI 5
MATRICINE AD ETTARO IN PIU’ PER OGNI 5 ETTARI (o sua frazione) DI SUPERFICIE ECCEDENTE
RISPETTO AI LIMITI IMPOSTI ALL’ART. 19 dello stesso citato Regolamento Regionale n. 7/2005;
in caso di tagli di fine turno effettuati in aree di proprietà pubblica, rilasciata almeno una pianta sana, di
maggiore età, ogni 10 ettari, o frazione, da destinare ad invecchiamento indefinito (art. 22 del Regolam.
Region. N. 7/2005):
DICHIARAZIONE DI AVVENUTO RILASCIO (solo in caso di tagli di fine turno effettuati in aree di
proprietà pubblica), DI ALMENO UNA PIANTA SANA, DI MAGGIORE ETÀ, OGNI 10 ETTARI (O
FRAZIONE) DI SUPERFICIE UTILIZZATA, DA DESTINARE AD INVECCHIAMENTO INDEFINITO (art.
22 del Regolamento Regionale n. 7/2005);
in caso di boschi di proprietà pubblica che abbiano subito danneggiamenti a causa di eventi meteorici
avversi, a seguito dei quali siano state stroncate e / o abbattute piante, acquisita dichiarazione di avvenuto
rilascio, sul letto di caduta, di parte delle piante (almeno un tronco tra quelli di maggiori dimensioni, se trattasi
di piante sane, o non meno del 20% delle parti di piante presenti nel letto di caduta, se trattasi di piante spezzate -
art. 22 del Regolamento Regionale n. 7/2005);
DICHIARAZIONE DI AVVENUTO RILASCIO, (solo in caso di boschi di proprietà pubblica che abbiano
subito danneggiamenti a causa di eventi meteorici avversi, a seguito dei quali siano state stroncate e / o
abbattute piante) SUL LETTO DI CADUTA, DI PARTE DELLE PIANTE (almeno un tronco tra quelli di
maggiori dimensioni, se trattasi di piante sane, o non meno del 20% delle parti di piante presenti nel letto di
caduta, se trattasi di piante spezzate - art. 22 del Regolamento Rregionale n. 7/2005;
se presenti linee di compluvio minori, anche se soggette a periodico deflusso superficiale, rilasciata una fascia
di rispetto non inferiore a 10 metri da ambo i lati (art. 48 del Regol. Reg. n. 7/2005);
DICHIARAZIONE DI AVVENUTO RILASCIO, data la presenza di DI LINEE DI COMPLUVIO MINORI,
ANCHE SE SOGGETTE A PERIODICO DEFLUSSO SUPERFICIALE , DI UNA FASCIA DI RISPETTO
NON INFERIORE A 10 METRI DA AMBO I LATI del compluvio stesso (Art. 48 del Regol. Reg. n. 7/2005)
in caso di boschi contigui ad aree agricole costituenti con il bosco stesso un “continuum vegetale”, a loro volta
confinanti con strade di ordine comunale o superiore, con traffico extra locale, ai fini della prevenzione
degli incendi, è stata predisposta lungo la linea di contiguità con la strada, o con il bosco, una fascia
parafuoco di ampiezza non inferiore a m. 5 priva di vegetazione (art. 93 del Regol. Reg. n. 7/2005)
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE, ai fini della prevenzione degli incendi, È STATA
PREDISPOSTA LUNGO LA LINEA DI CONTIGUITÀ CON LA STRADA, O CON IL BOSCO, UNA
FASCIA PARAFUOCO DI AMPIEZZA NON INFERIORE A M. 5 PRIVA DI VEGETAZIONE (art. 93 DEL
in caso di boschi contigui, o distanti meno di 20 m. (a partire dal margine delle proiezioni a terra delle chiome
delle piante di confine) da strade di ordine comunale o superiore asfaltate, che ospitino traffico extra locale,
è stata predisposta, ai fini della prevenzione degli incendi, una fascia di almeno 20 m. da convertire all’alto
fusto, nella quale sono previsti: potatura delle piante arboree fino ad 1/3 della loro altezza, taglio periodico
della vegetazione erbacea e cespugliosa e conseguente allontanamento del materiale legnoso ed arbustivo
abbattuto (art. 93 del Regol. Reg. n. 7/2005):
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE, ai fini della prevenzione degli incendi, È STATA
PREDISPOSTA UNA FASCIA DI ALMENO 20 M. DA CONVERTIRE ALL’ALTO FUSTO, nella quale sono
previsti: potatura delle piante arboree fino ad 1/3 della loro altezza, taglio periodico della vegetazione erbacea e
cespugliosa e conseguente allontanamento del materiale legnoso ed arbustivo abbattuto (art. 93 del Regolamento
Regionale n. 7/2005), trattandosi di boschi contigui o distanti meno di 20 m. (a partire dal margine delle
proiezioni a terra delle chiome delle piante di confine) da strade di ordine comunale o superiore asfaltate,
che ospitino traffico extra locale;
si tratta di un taglio fitosanitario (art. 74 della L.R. n. 39/2002 ed artt. 98 e 99 del Regol. Reg. n. 7/2005:
se si tratta di un taglio fitosanitario che prevede un parere preventivo, acquisito il Parere Vincolante
preventivo da parte del Servizio Fitosanitario della R.L. (art. 74 della L.R. n. 39/2002 ed art. 99 del Regol.
Reg. n. 7/2005
“PARERE VINCOLANTE PREVENTIVO” DEL SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE, ai sensi dell’art.
74 della L.R. n. 39/2002 e degli art.t. 97 e 99 del Regolamento Regionale n. 7/2005;
In caso di vigenza del vincolo degli “Usi Civici” acquisito N.O. “Usi Civici”, o, quantomeno, in caso di mancata
acquisizione del N.O. regionale richiesto, autocertificazione da cui si evinca che l’intervento è conforme alla
normativa in materia di “Usi Civici”
NULLA OSTA PER GLI “USI CIVICI” rilasciato dall’Ufficio Regionale competente in materia di “Usi Civici”
(per terreni gravati da diritti di Uso Civico), da cui risulti che il realizzando intervento è conforme alla vigente
normativa in materia di “Usi Civici” e ne salvaguarda i diritti;
DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ IN MATERIA DI “USI CIVICI” (il cui modello
è disponibile in Allegato XII), da compilare a cura del richiedente, qualora viga il Vincolo degli “Usi Civici” e
non sia ancora stato acquisito il relativo “Nulla Osta” da parte del competente Ufficio Regionale. Tale
autocertificazione, rilasciata ai sensi del D.P.R. n. 445/2000, dovrà attestare che il realizzando intervento è
conforme alla vigente normativa in materia di “Usi Civici” e ne salvaguarda i diritti;
Presenti Misure ex L.R. n. 43/74 vigenti, nonostante abrogazione della legge, in quanto bosco indennizzato
( nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione) - art. 50 del Regol. Reg. n. 7/2005:
“PARERE PREVENTIVO” DELLA “SEZIONE FORESTALE” DELLA REGIONE LAZIO, ai sensi dell' art.
50 del Regol. Reg. n. 7/2005, previsto in caso di interventi di:
utilizzazione di boschi di cui alla L.R. n. 43/74 in fase di vigenza dell’indennizzo corrisposto
dalla R.L. per mancato taglio;
In caso di appartenenza al Demanio Forestale Regionale, acquisito il N.O. dal competente Ufficio Regionale
“NULLA OSTA” DEL COMPETENTE UFFICIO REGIONALE, ai sensi dell’art.. 8, comma 4, lettera e, e
comma 7, e dell’art. 45 della L.R. n. 29/97, in caso di insistenza dell’area oggetto di utilizzazione in un’ambito
afferente al DEMANIO REGIONALE;
nel caso di interventi di utilizzazione di boschi di superficie pari o superiore ai tre ettari, in regime di
Autorizzazione (art. 35, comma 3 ed art. 36 del Regol. Reg. n. 7/2005), fornito piedilista delle piante delle aree
modello, distinto tra piante da rilasciare e piante da abbattere, in sostituzione del “piedilista di martellata”
previsto all’art. 11, comma 4, lettera b)
PIEDILISTA DELLE PIANTE DELLE AREE MODELLO, DISTINTO TRA PIANTE DA ABBATTERE E
PIANTE DA RILASCIARE (artt. 27, comma 3, 35, comma 3 ed art. 36 del Regol. Reg. n. 7/2005), in
sostituzione del “piedilista di martellata” previsto all’art. 11, comma 4, lettera b del Regol. Reg. n. 7/2005,
trattandosi di un intervento di utilizzazione forestale di fine turno in fustaiae/o in ceduo, soggetto a regime di
Autorizzazione (solo per interventi soggetti ad Autorizzazione);
esiste contiguità con aree boscate limitrofe utilizzate nei due anni precedenti, o in via di utilizzazione, tale
da far superare i limiti di cui all’art. 19 del Regol. Reg. n. 7/2005
in caso di contiguità con aree boscate limitrofe utilizzate nei due anni precedenti, o in via di utilizzazione,
tale da far superare i limiti di cui all’art. 19 del Regol. Reg. n. 7/2005, predisposto un corridoio forestale di
separazione per interrompere la tagliata
● DICHIARAZIONE DA CUI RISULTI CHE È STATO PREDISPOSTO UN CORRIDOIO
FORESTALE DI SEPARAZIONE PER INTERROMPERE LA TAGLIATA, che, in conseguenza
dell’adiacenza con un’altra sezione boschiva, risulta eccedere rispetto ai limiti di cui all’art. 19 del
Regolamento Regionale n. 7/2005, trattandosi di boschi contigui ad aree boscate utilizzate nei
due anni precedenti, o in via di utilizzazione;
si tratta di un bosco misto in cui sono presenti per oltre il 25% piante di sughera (nel qual caso è previsto il
regime di Autorizzazione, previo parere della Sezione Forestale della Regione lazio– art. 56 del Regol. Reg.
n. 7/2005):
“PARERE PREVENTIVO” DELLA “SEZIONE FORESTALE” DELLA REGIONE LAZIO, ai sensi dell'
art. 56 del Regolamento Regionale n. 7/2005, previsto in caso di interventi di:
si tratta di un bosco in situazioni speciali per i quali è previsto un governo a ceduo composto, o a sterzo, o ad
elevata matricinatura( nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione – art. 46 del Regol. Reg. n.
7/2005):
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE, trattandosi di bosco ubicato in terreni mobili soggetti a valanghe
e/o a caduta massi , o al limite della vegetazione arborea o comunque oltre 1200 m sul livello del mare o sui
crinali apicali, SONO STATI RISPETTATI I CRITERI di cui all' art. 46 del Regolamento Regionale n. 7/2005 e
si tratta di un’utilizzazione di fasce frangivento ( nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione) – art.
59, comma 2 del Regol. Reg. n. 7/2005):
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE, trattandosi di un’ utilizzazione di fasce frangivento, SONO
STATI RISPETTATI I CRITERI di cui all' art. 59 del Regolamento Regionale n. 7/2005 e precisamente :
laddove siano presenti due fasce frangivento queste verranno ceduate con interventi a scalare, con un
intervallo di almeno cinque anni per l’utilizzazione delle fasce antistanti, utilizzando nell’ambito della stessa
fascia frangivento ed in presenza della fascia antistante, un tratto non superiore al 50% della fascia di proprietà.
In assenza della fascia antistante l’utilizzazione della fascia potrà interessare il 50% della fascia di
proprietà, che non dovrà comunque superare la lunghezza di 250 metri.
si tratta di una conversione di bosco ceduo castanile in castagneto da frutto ( nel qual caso è previsto il
regime di Autorizzazione – art. 63 del Regol. Reg. n. 7/2005):
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE, trattandosi di una conversione di bosco ceduo castanile in
castagneto da frutto , SONO STATI RISPETTATI I CRITERI di cui all' art. 63 del Regolamento Regionale n.
7/2005 secondo cui il Progetto di Miglioramento e ricostruzione boschiva, oltre agli elementi previsti all'art. 10
del Regolamento n. 7/2005, deve contenere :
a) il cronogramma dei lavori di conversione relativamente alla superficie complessiva da convertirsi;
b) il cronogramma presunto di gestione delle varie annualità di conversione per non meno di cinque anni;
c) il quadro della situazione fitosanitaria del sito e delle aree circostanti, con particolare riferimento al
mal dell’inchiostro ed al tipo ed al grado di diffusione del cancro corticale del castagno,
specificando, altresì, le misure per il loro contenimento.
Qualora l'intervento di conversione di bosco ceduo castanile in castagneto da frutto superi i 3 ettari,
l’interessato dovrà effettuare un deposito cauzionale, a favore di questa Amministrazione Provinciale, a garanzia
delle spese per le cure colturali successive all’impianto per un periodo minimo di cinque anni.
si tratta di una trasformazione del bosco che comporta l’eliminazione di un’area boscata superiore a 5.000
mq, con successivo rimboschimento compensativo ( nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione –
art. 14 del Regol. Reg. n. 7/2005):
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE, trattandosi di una trasformazione del bosco che comporta
l’eliminazione di un’area boscata superiore a 5.000 mq, con successivo rimboschimento compensativo
SONO STATI RISPETTATI I CRITERI di cui all' art. 14 del Regolamento Regionale n. 7/2005 in cui sono resi
noti:
b) la superficie e la localizzazione di altre aree boscate della stessa proprietà eventualmente già oggetto di
trasformazioni attuate nei cinque anni precedenti alla data della richiesta di autorizzazione;
d) la superficie, la destinazione attuale dei terreni di cui alla lettera c), nonché i vincoli urbanistici e paesaggistici
eventualmente insistenti sulla stessa area;
f) l’importo del deposito cauzionale a garanzia, ai sensi dell’articolo 4, comma 7 del d.lgs. 227/2001, da
eseguirsi prima dell’avvio dei lavori di trasformazione, pari al costo per la realizzazione del rimboschimento
compensativo e per la relativa manutenzione per almeno i cinque anni successivi alla sua realizzazione, a favore
dell’ente competente al rilascio dell’autorizzazione .
• Autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’articolo 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42
(Codice dei beni culturali e del paesaggio), compatibilmente con la conservazione della biodiversità, con
la stabilità dei terreni, con il regime delle acque, con la difesa dalle valanghe e dalla caduta dei massi,
con la tutela del paesaggio, con l’azione frangivento e di igiene ambientale locale.
• Nulla Osta dell’ente competente alla tutela del Vincolo Idrogeologico ai fini della compatibilità
dell’autorizzazione, con la stabilità dei terreni, con il regime delle acque e con la difesa dalle valanghe e
dalla caduta dei massi, contenente prescrizioni circa le modalità di attuazione dell’intervento; in
particolare, per le trasformazioni a coltura agraria, detto N.O. dovrà contenere specificazioni relative a
sistemazioni idraulico-agrarie e alle modalità di lavorazione del terreno necessarie per garantire la
stabilità dei terreni e la corretta regimazione delle acque.
si tratta di una sostituzione di specie effettuata mediante taglio, sradicamento, devitalizzazione della ceppaia
con successivo reimpianto ( nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione con presentazione di un
progetto di miglioramento e ricostituzione boschiva – artt. 16 e 10 del Regol. Reg. n. 7/2005):
TRATTANDOSI di una sostituzione di specie effettuata mediante taglio, sradicamento, devitalizzazione
della ceppaia con successivo reimpianto dovrà essere prodotto :
Si rende noto che, qualora entro cinque anni dall’esecuzione dall’intervento, non siano stati conseguiti gli obiettivi
attesi, la S.V. / Codesto Ente dovrà presentare richiesta di autorizzazione ai sensi dell’articolo 7 per effettuare
nuovamente la rinnovazione artificiale dell’area con specie di cui all’allegato A1, sulla base del progetto di
miglioramento e ricostituzione boschiva di cui all’articolo 10. Per la rinnovazione artificiale l’interessato si
avvarrà del deposito cauzionale a garanzia previsto dal comma 4 del citato Art. 16 del Reg. Regionale n. 7/2005
Si rammenta che la S.V. / Codesto Ente dovrà conformarsi anche a quanto stabilito all' art. 38 comma 3 ed all' art.
46 della Legge Regionale n. 39/2002
si tratta di uno sradicamento di ceppaie vive eseguite nei casi descritti al comma 2 dell’art. 17 del Regol. Reg.
n. 7/2005, per estensioni superiori a 500 mq ( nel qual caso è previsto il regime di Autorizzazione);
Si rammenta che eventuali piante morte e le ceppaie secche possono essere sradicate senza autorizzazione, a
condizione che gli scavi vengano subito colmati, ragguagliandone la superficie e che il terreno nel luogo dello
scavo sia rassodato e inerbato oppure rimboschito, entro il termine di un anno dall’intervento. In quest’ultimo
caso le piante devono essere della specie arborea sradicata, e/o tra quelle idonee di cui all’allegato A1 e
compatibili dal punto di vista fitosanitario. Tali disposizioni non si applicano allo sradicamento di piante morte e
ceppaie secche ricadenti in boschi che per la loro speciale ubicazione difendono terreni, fabbricati ed opere
pubbliche dalla caduta di valanghe e dagli effetti del dissesto dei versanti.La devitalizzazione di singole piante
non è soggetta ad autorizzazione, qualora riguardi specie non autoctone invadenti ovvero sia dovuta ad esigenze
di tipo fitosanitario
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE, trattandosi di uno sradicamento di ceppaie vive ai sensi
dell’art. 17 del Regol. Reg. n. 7/2005, per estensioni superiori a 500 mq , l'intervento venga effettuato per i
seguenti scopi ammessi:
a) le formazioni artificiali finalizzate alla produzione legnosa specializzata anche se in aree sottoposte a vincolo
idrogeologico;
b) i castagni da frutto non più produttivi e/o morti oppure affetti da fitopatie, con interventi a scalare allorché
riguardino le ceppaie su superfici superiori a cinque mila metri quadrati;
d) la trasformazione del bosco e delle aree assimilate ai boschi in altre destinazioni d’uso ai sensi dell’articolo 13;
In caso di taglio raso (senza riserva di matricine) di fustaia non assestata o di ceduo invecchiato per la cui
utilizzazione sarebbe invece previsto dalla normativa vigente il rilascio di matricine (art. 36, c. 1 del Regolamento
N.B. Fanno eccezione i cedui di cui all' art. 36, c. 7 del Regolamento Regionale n. 7/05, per i quali la normativa
vigente non prevede obbligatoriamente il rilascio di matricine.
AUTORIZZAZIONE PAESISTICA PREVENTIVA, rilasciata da parte del competente ufficio regionale (art.
5, c. 4 della LR 39/02, art. 10 c. 7 della LR n. 24/98 e s.m.i.), da cui si evinca il consenso al taglio raso (senza
riserva di matricine) di fustaia non assestata o di ceduo invecchiato per la cui utilizzazione sarebbe invece previsto
il rilascio di matricine (artt. 36 c. 1 Regolamento Regionale n. 7/05);
N.B. Fanno eccezione i cedui di cui all' art. 36, c. 7 del Regolamento Regionale n. 7/05, per i quali la normativa
vigente non prevede obbligatoriamente il rilascio di matricine.
In caso di boschi adiacenti a sorgenti (entro 200 m), rispettati i criteri di aumento matricinatura (cedui) o
incremento 20% massa rilasciata (fustaie) ai sensi art, 55 Regol. Regionale n. 7/05
DICHIARAZIONE DA CUI SI EVINCA CHE SONO STATI RISPETTATI I CRITERI DI AUMENTO DI
MATRICINATURA (CEDUI) O DI INCREMENTO DEL 20% DELLA MASSA RILASCIATA (FUSTAIE) ai
sensi dell’art. 55 del Regolamento Regionale n. 7/2005, trattandosi di boschi adiacenti a sorgenti (situati
all’interno di un’area di raggio pari a 200 m a partire dal punto di captazione).
Dichiarazione della superficie boscata complessiva di proprietà dell’Ente pubblico (solo per Enti Pubblici),
riferita a ciascuna classe di governo
Dichiarazione della superficie boscata complessiva di proprietà dell’Ente pubblico (solo per Enti Pubblici),
riferita a ciascuna classe di governo
Dichiarazione relativa alla superficie massima utilizzabile (solo per Enti Pubblici) in ciascuna stagione
silvana/in ciascun progetto (art. 148 del Reg. Regionale n. 7/2005) compresa entro il limite di 1/N della
superficie boscata complessiva della classe di governo, dove nei cedui per N si intende il turno minimo indicato
dalla normativa vigente e nelle fustaie si intende l'ampiezza del periodo di curazione)
DICHIARAZIONE (solo per enti pubblici) da cui si evinca che LA SUPERFICIE CHE VERRA’
SOTTOPOSTA AL TAGLIO NELLA PRESENTE STAGIONE SILVANA NON ECCEDERA’ RISPETTO AI
VALORI DI SUPERFICIE MASSIMA UTILIZZABILE IN CIASCUNA STAGIONE SILVANA (pari ad 1/n
della superficie boscata complessiva della classe di governo utilizzato, dove “n” e’ il turno minimo indicato
all’art. 148 del Regolamento Regionale n. 7/2005);
Se si tratta di un Ente Pubblico proprietario di boschi di esigua estensione, tale che il valore di 1/n (dove nei
cedui per "n" si intende il turno minimo indicato dalla normativa vigente e nelle fustaie si
intende l'ampiezza del periodo di curazione) è inferiore ai limiti dettati all’art. 19 del Regolam. Reg. n.
7/2005, applicati i criteri dell’art. 149 dello stesso Regolam. Forestale, per cui è consentito un taglio di
estensione superiore, fino a 20 ettari annuali per i cedui (le cui singole tagliate non devono eccedere i 20
ettari per i cedui castanili, i 10 ettari per i cedui di tutte le altre specie), e fino a 5 ettari annuali per le
fustaie (le cui singole tagliate non devono eccedere i 2.5 ettari per fustaie coetanee a taglio raso, i 5 ettari
per fustaie coetanee a tagli successivi, con riferimento al taglio raso)
DICHIARAZIONE (solo per enti pubblici proprietari di boschi di esigua estensione) DA CUI SI EVINCA
CHE LA SUPERFICIE CHE VERRA’ SOTTOPOSTA AL TAGLIO NELLA PRESENTE STAGIONE
SILVANA, pur risultando eccedente rispetto ai valori di superficie massima utilizzabile in ciascuna stagione
silvana (pari ad 1/n della superficie boscata complessiva della classe di governo utilizzato, dove nei cedui per
“n” si intende il turno minimo indicato dal regolamento forestale e nelle fustaie si intende l'ampiezza del periodo
di curazione - artt. 148 e 149 del reg. regionale n. 7/2005), RISPETTERA’ I CRITERI STABILITI al comma 2
dell’art. 149 del del Reg. Regionale n. 7/2005 (annualmente consentiti tagli di estensione non superiore ai 20 ha
per i cedui, non superiori ai 5 ha per la fustaie, fermo restando che ogni singola tagliata dovrà rispettare i criteri
dell’art. 19 dello stesso Reg. Regionale n. 7/2005);
N.B. Nel caso in cui non siano previsti movimenti di terra, l’intervento è soggetto ad Autorizzazione da
rilasciarsi ai sensi della normativa regionale vigente in materia di difesa del suolo e dell’articolo 7 del
Regolamento Regionale n. 7/2005.
aaa
per interventi soggetti ad Autorizzazione (NEI CEDUI) : dichiarazione di allestimento di aree modello di
superficie non inferiore ad almeno il 3% della superficie totale di intervento, su appezzamenti minimi non
inferiori a 800 mq, ripartiti tra le diverse tipologie di taglio e di struttura del soprassuolo
DICHIARAZIONE DI AVVENUTO ALLESTIMENTO DI aree modello di superficie non inferiore ad almeno
il 3% della superficie totale di intervento, su appezzamenti minimi non inferiori a 800 mq, ripartiti tra le
diverse tipologie di taglio e di struttura del soprassuolo
per interventi soggetti ad Autorizzazione (NELLE FUSTAIE) : dichiarazione di allestimento di aree modello
di estensione non inferiore al 10% di quella al taglio, se trattasi di fustaie disetanee o articolate
e al 4% per le altre fustaie, con appezzamenti minimi non inferiori a duemila metri quadrati,
ripartiti tra le diverse tipologie di taglio e situazioni del bosco
DICHIARAZIONE DI AVVENUTO ALLESTIMENTO DI aree modello di estensione non inferiore al 10% di
quella al taglio, se trattasi di fustaie disetanee o articolate e al 4% per le altre fustaie, con appezzamenti minimi
non inferiori a duemila metri quadrati, ripartiti tra le diverse tipologie di taglio e situazioni del bosco
per interventi soggetti ad Autorizzazione (NEI CEDUI): eseguita marcatura delle piante da rilasciare a dote,
oltre alla martellata delle matricine > 2T (che va comunque eseguita su tutto il bosco) all’interno delle aree
modello di estensione pari ad almeno il 3% della superficie destinata al taglio, su appezzamenti minimi di almeno
800 mq, distribuiti all’interno dei settori più rappresentativi del bosco ( art. 35, comma 3 del Regol. Reg. n.
7/2005)
DICHIARAZIONE DI avvenuta marcatura delle piante da rilasciare a dote, oltre alla martellata delle
matricine > 2T (che va comunque eseguita su tutto il bosco) all’interno delle aree modello di estensione pari ad
almeno il 3% della superficie destinata al taglio, su appezzamenti minimi di almeno 800 mq, distribuiti all’interno
dei settori più rappresentativi del bosco ( art. 35, comma 3 del Regol. Reg. n. 7/2005)
per interventi soggetti ad Autorizzazione (NEI CEDUI E NELLE FUSTAIE): fornito piedilista delle piante
delle aree modello, distinto tra piante da abbattere e piante da rilasciare, in sostituzione del “piedilista di
martellata” previsto all’art. 11, comma 4, lettera b del Regol. Reg. n. 7/2005
PIEDILISTA DELLE PIANTE DELLE AREE MODELLO, DISTINTO TRA PIANTE DA ABBATTERE E
PIANTE DA RILASCIARE (artt. 27, comma 3, 35, comma 3 ed art. 36 del Regol. Reg. n. 7/2005), in
sostituzione del “piedilista di martellata” previsto all’art. 11, comma 4, lettera b del Regol. Reg. n. 7/2005,
trattandosi di un intervento di utilizzazione forestale di fine turno in fustaiae/o in ceduo, soggetto a regime di
Autorizzazione (solo per interventi soggetti ad Autorizzazione);
per interventi soggetti a Comunicazione: fornito piedilista di martellata relativo alle matricine > 2T presenti
su tutto il bosco di superficie pari o superiore a tre ettari, (N.B. in regime di Autorizzazione è previsto solo il
piedilista di martellata delle piante delle aree modello, anche se la martellata va comunque eseguita su tutto il
bosco – art. 35, comma 3 del Regol. Reg. n. 7/2005)
PIEDILISTA DI MARTELLATA, con indicazione del numero, delle specie e delle classi diametriche, DI
TUTTE LE PIANTE DESTINATE AL TAGLIO PER LE QUALI LA VIGENTE NORMATIVA PREVEDE LA
CONTRASSEGNATURA CON MARTELLO FORESTALE riportante la sigla del tecnico agro – forestale
abilitato (artt. 11, 27, 35 e 36 del Regolamento Regionale n. 7/2005)
eseguita marcatura di tutte le matricine da riservare a dote all' interno del bosco
PIEDILISTA DI MATRICINATURA DI TUTTE LE PIANTE RILASCIATE A DOTE all'interno del bosco,
opportunamente marcate, con relativo elenco per classi diametriche e per specie (solo per boschi di proprietà
pubblica, anche se concessi in affitto ad altri soggetti), ai sensi di quanto stabilito nel “Regolamento per la
gestione delle risorse agro – forestali della Provincia di Roma”;
per interventi soggetti ad Autorizzazione: eseguito piedilista di martellata relativo alle matricine > 2T presenti
su tutto il bosco di superficie pari o superiore a tre ettari, (nel qual caso è previsto solo il piedilista di
martellata delle piante delle aree di modello, anche se la martellata va comunque eseguita su tutto il bosco –
art. 35, comma 3 del Regol. Reg. n. 7/2005)
PIEDILISTA DI MARTELLATA, con indicazione del numero, delle specie e delle classi diametriche, DI
TUTTE LE PIANTE DESTINATE AL TAGLIO PER LE QUALI LA VIGENTE NORMATIVA PREVEDE LA
CONTRASSEGNATURA CON MARTELLO FORESTALE riportante la sigla del tecnico agro – forestale
abilitato (artt. 11, 27, 35 e 36 del Regolamento Regionale n. 7/2005);