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ESERCITAZIONI DI ISTOLOGIA

INDICE
I ESERCITAZIONE: TESSUTI EPITELIALI DI RIVESTIMENTO 3
Epitelio Pavimentoso Semplice Ia 3
Epitelio Batiprismatico Semplice 2b 3
Epitelio Batiprismatico Pseudostratificato Ja 4
Epitelio Pavimentoso Plurishatificato non Cheratinizzato 4a 5
Epitelio Pavimentoso Pluristratifi cato Cheratin iz,zato S n 5
Passaggio tra gli epiteli della mucosa Esofagea e gaskica 6a
6
Epitelio Polimorfo o di transizioneTa 6
Epitelio polimorfo con cellule distese 80 7

II ESERCITAZIONE : TESSUTI EPITELIALI GHIANDOLARI 7


Tussurt Epnrtnu GHraxooteRr EsocRrNr 7
Ghiandole Tubulari Semplici 9a 7
Ghiandole Tubulo-Acinose Composte IOa 8
Ghiandola salivare 11a 8
Fegato 72b
9
TEsslTr Eptrruau GHt,c,NrooraRI ENDoCRINT AD oRGANT zzuzroNEconooNa,tr 10
Ipofisi 13b 10
Pancreas 10a
10
Ghiandola surrenale 14a 11
TtssI]Tt Epttrtl.ltI GnlaNoot.c,Rl ENDocRTNI AD oRGANI zzAzroNEFoLLIcoLARE 11
Tiroide I5o 11

III ESERCITAZIONE: TESSUTI TROFO-MECCANTCT t2


Trsstrn CoxNrrnvt PnopRnvrNTE DETTr 72
Tessuto connettivo denso 16b t2
Stroma Ghiandolare IZ 13
Tessuto Adiposo Bianco 77b t4
Tessuto Adiposo Bmno 18b 74
TEssurI Coxxettrvt Sprcnuzzart 15
Tessuto cartilagineo ialino 19b 15
Tessuto cartilagineo articolare e Tessuto Osseo Spugnoso 20b | 27c t6
Tessuto osseo compatto 22c 77

IVESERCITAZIONE 18
TEssllro Nrnvoso 18
Tessuto neryoso dell'apparato Nervoso centrale: Midollo spinale 23c
18
Tessuto nen/oso dell'apparato Nervoso centrale: Enceîalo 24it
19
Goxaor - RrNE 20
Testicolo ed Epididimo 25b 20
Ovara26b 27
Rene 27o 22

v ESERCITAZIONE 23
TESsL'rr Muscorenr 23
Tessuto Muscolare Striato comune 28b
23
Tessuto Muscolare Liscro 29d 24
S.r\-cur - OncaNI EMoPoIETICI - ORGANI LINromr 25
Sangue 30c 25
)Íilza37a 26
Timo 32b 27
I ESERCITAZTONE
Tessuti Epiteliali di Rivestimento

Epitelio Pavimentoso Semplice 1a (Sierosa viscerale Stomaco)


Epiteli di rivestimento = cute, sierose o mucose.
Sezionein spessore di una parete
gastrica stomaco tagliato in
trasversale.
Parte sx: superficie interna dello
stomaco, mucosa gastrica
costituita da un epitelio
batiprismatico semplice con
ghiandole mucoidi (foto dx,
cromofobe) per la secrezione
continua di muco neutro che serve
a proteggere la parete gastrica
dall'acido cloridrico prodotto dalle
cellule parietali presenti nella
tonaca propria della stessa mucosa
gastrica.
In superficie l'epitelio delimita le
fossette gastriche, ossia l'apertura
del dotto escretore delle ghiandole
gastriche (parte rossa, cromofila).
Parte dx = partendo da sinistr a, alla
mucosa gastrica segue la
sottomucosa (parte centrale;
contiene il plesso del Meissner) e la
tonaca muscolare.
Tonaca sierosa = rivestimento delle grosse cavità del corpo, che si riflette sui visceri all'interno di
queste cavità. È costituita da un epitelio pavimentoso semplice, appiattito, in trasversale appare come
una linea.

Epitelio Batiprismatico Semplice 2b (Mucosa duodenale: vilti, intestino di ratro)


Colorazione Azan-Malloryà il metaplasma si distingue perché le fibre collagene si colorano di
azzttto.
È organo cavo tagliato trasversalmente, mucosa intestinale.
Parte sx = intemo dell'intestino, mucosa, l'epitelio mostra i villi intestinali.
Parte dx = è la sottomucosa con parti azztlrte, segue la tonaca propria (poco azzurra), costifuita da
connettivo lasso. Notiamo molte cellule tra il villo e la sottomucosa, sono inoltre presenti ghiandole
tubulari semplici.
Il villo presenta un epitelio batiprismatico pseudostratificato, zulle cellule presenti sulla superficie
libera del villo si nota l'orletto a spazzola (cellule assorbenti con microvilli). I buchi che interrompono
l'orletto a spazzola sono cellule caliciformi mucipare a sesezione gelatinosa continua per la
protezione della mucosa da agenti patogeni. La tonaca propria risulta distinta in due patt: parte
superfrciale carattetizzata da fibroblasti contrattili e cellule muscolari lisce (concorrono alla motilità del
villo) e vasi capillari, deputati al riassorbimentq e vaso chilifero (specifico per i grassi, che si riversa
nel sistema linfatico; non si vede), parte profonda che accoglie le ghiandole intestinali e i noduli linfatici
aggregati nelle placche del Peyer, caratterizzate dalla presenza di linfociti B e T, costituiscono
un'ulteriore protezione da agenti patogeni, essendone la zona potenzialmente ricca.

Fpitelio Batiprismatico Pseudostratificato 3a (Mucosa della trachea:epitelio aerifero)

È una trachea tagliata trasversalmente; si distingue l'anello di cartilagine ialina (infatti appare
traslucido con colorazione eoisina-emat.) e la parte membranacea posteriore infroflessa, priva di
cartilagine per facilitare la deglutizione. Epitelio batiprismatico pseudostratiiicato, presenta ciglia
proprie delle vie aerifere, cellule caliciformi mucipare, entrambi preposti alla difesa dell'organismo.
Infatti per queste sue caratteristiche costituisce una trappola per le particelle di pulviscolo inspirate:
le cellule mucipare producono un velo di muco fluido, le cellule cigliate fanno scorrere tale muco
verso la faringe perché sia digerito nello stomaco.
Epitelio Pavimentoso Pluristratificato non Cheratinizzato 4a (Epigtottide)

Cavità della bocca, la zona piìr colorata è la parte epiteliale, epitelio composto. Questo tipo di epitelio
si trova in tutta la bocca, nella vagina, nel naso, dove c'è un potenziale stress meccanico. Le cellule fino
in superficie hanno il nucleq non ci sono cellule morte. È un tessuto molle ed umido, presenta molte
giunzioni, macule o desmosomi. La zona basale non è rettilinea, forma digitazioni con il tessuto
sottostante, il derma, per una migliore adesione.
Verso la base abbiamo un epitelio composto. Di lì in poi l'epitelio comincia a modificarsi in tracheale.
Questo cheratinizzato è un epitelio con ruolo di protezione e resistente a urti meccanici.

EPitelio Pavimentoso Pluristratificato Cheratinizzato 5a (Epidermide)


È cute,Ia parte piu scura è l'epitelio
pavimentoso pluristratificato, piu
strato corneo cheratrnrzzato. Sotto, a
sX, c'è il derma, connettivo
sottostante, che comprende uno
strato papillare ed uno reticolare. È
presente drgttazione a livello basale
per una maggiore adesione; parte
arnpia di cellule morte costituenti la
porzione piu superficiale
dell'epidermide, senza nucleo (parte
dx cornea morta).
L'epidermide è costituita da piìr strati: partendo dalla base abbiamo uno strato basale costituito da
cellule ancora capaci di proliferare differenziandosi e allo stesso tempo mantenendo una porzione
staminale; segue lo strato spinoso, il piìr scuro si vedono righine che tagliano lo spaziq sono le
cosiddette spine, sono i desmosomi, giunzioni adesive e macule; segue lo strato granuloso, dove si
manifestano granuli di cheratoialina prodotti dalle cellule stesse; piìr in alto lo strato lttcido manifesta la
fusione della cheratoialina con tonofilamenti, da cui risulta la cheratina, principale costituente dello
strato corneo, a sua volta distinto in compatto e disgiunto.
In questo tipo di tessuto sono presenti le caratteristiche ghiandole sudoripare, tubulari contorte, il cui
corPo è ospitato nella tonaca propria, sottostante l'epidermide. I pezzi bianchi in rnezzo
all'epidermide sono digitazioni unite di derma.
Passa o tra i epiteli della mucosa Esofaqea e gastrica 6a (cardia)

Passaggio diretto da un epitelio all'altro, pavimentoso composto a batiprismatico semplice, da esofago


e stomaco. Molto spesso nel vetrino questo passaggio non è direttamente visibile in quanto per
captarlo è necessaria una sezione obliqua rispetto alla linea trasversale del canale digestivo, alYaltezza
della valvola cardia.
In questo caso sono evidenti soltanto gli strati di muscolare liscio dello stomaco, posti
longitudinalmente ed in modo circolare, con evidenti setti di conneftivo lasso nel quale si distinguono
alcuni fibroblasti. La parte superiore, dato lo spessore e la colorazione, potrebbe essere l8 strato
sieroso.

Epitelio Polimorfo o di transizion e 7 a (Tonaca mucosa della vescica)

Epitelio spesso, pseudostratificato, polimorfo o di transizione. Nello strato superficiale, si vedono le


cellule ad ombrello dre appoggiano sulla membrana basale, in quello intermedio, cellule clavate (a
racchetta) e cellule globose nello strato basale. Questo tipo di cellule è funzionale alla dilatazione e alla
restrizione periodica della vescica. Le cellule ad ombrello, immediatamente sotto iI plasmalemma
apicale, contengono delle vescicole, adese al citoscheletrq che durante il riempimento delle vescica

6
:
J--

Sulla superficie luminale (in alto) elementi epiteliali di rivestimento (+ scuri) con ampio citoplasma
otticamente quasi vuoto e nucleo in regione basale, sono cellule a secrezione mucosa/ che appare
cromofoba.
In evidenza, aI di sotto della tonaca propria che ospita il corpo e il fondo delle ghiandole rettali, la
muscularis mucosae con cellule muscolari lisce fusiformi.

Ghiandole Tubulo-Acinose Composte 10a (Pancreas:componente esocrina)

Notiamo che è un organo


diverso da prima, è molto
colorato, non ha lume, cioè non
è un organo cavo. Notiamo
zone che sembrano fessure. Il
fondo è omogeneo, in più ci
sono aree con diversa colorazione e piccole strutture cave.
Le crepe o sono veramente crepe o si tratta di metaplasma. La
ghiandola in questione è avvolta da una pellicola di connettivo.
Le zone che appaiono trasparenti sono lo stroma della ghiandola, il
sostegno non colorato. Al contrario vediamo gli adenomeri, strutture
colorate di forma sferica che in sezione appaiono rotondeggianti.
Queste ghiandole sono apparentemente acinose, in realtà sono
tubulo-acinose. Ciò che ci conferma il fatto di avere davanti una
ghiandola sono gli adenomeri, vediamo inoltre i dotti escretori che si
ricollegano ad un dotto principale pancreatico. Si individua una
zona centrale più chiara il cui lume non si vede chiaramente, il colore
è molto diverso da prim4 abbiamo una secrezione intensa (secrezione sierosaà eosina carica). Sierosa
= proteine con funzione enzimatica, molto poco sostituite. I dotti escretori haruto un epitelio in
monostrato batiprismatico semplice. NB: il dotto deve essere rivestito di cellule.

Ghiandola salivare lla

Connettivo che individua piccole strutture circolari (adenomeri), rispetto a prima abbiamo piìr
metaplasma. Abbiamo elementi cellulari ad escrezione sierosa, mucosa e salina (idroelettrolitica), è
secrezione mista, fatto che si deduce dall'intensa colorazione che pur presenta una leggera variabilità
comatica. Si fa fatica a riconoscere il lume, mentre il dotto escretore è piìr evidente di prima, sotto

8
Tessuti Epiteliali Ghiandolari Endocrini ad organ izzazione Cordonale
13b

Subito notiamo il punto di discontinuità centrale. Appare un ammasso di cellule apparentemente


caotiche con poco metaplasma. Escludiamo che questo vetrino parenchimatoso contenga una delle
ghiandole esocrine, che sono organizzate in adenomeri. Questa è una ghiandola endocrina, non
troviamo mai dei dotti escretori. Al contrario troviamo delle zone capillari, l'estrusione avverrà infatti
nei capillari che fungono da sistema di drenaggio per gli ormoni prodotti dalla ghiandola.
Ci sono cellule con colori diversi e forme leggermente diverse: essendo i citotipi diversi non abbiamo
una monosecrezione, ma una secrezione complessa, l'ipofisi svolge infatti una funzione di controllo su
altre ghiandole.
Parte intermedia: la differenza rispetto alla parte superiore è data dal tipo di colorazione della zona,
grigiastra e pir) omogenea.
Parte inferiore: pochi nudei sparsi con forma affusolata. Tuttavia non possiamo affermare di avere
solo metaplasma perché il tipo di colorazione avrebbe evidenziato una maggiore area blu. Questi sono
infatti prolungamenti di cellule nervose. Notiamo inoltre vasi per la secrezione endocrina delle cellule
neuronali ) cellule neuro-endocrine. Vengono prodotte vasopressina (ADH) e ossitocina, potente
costrittore della muscolatura liscia.

Pancreas 10a (Isote del Langerhans: componente endocrina)

Le isole di Langerhans sono le zone globose più chiare, isole


endocrine all'interno di una ghiandola esocrina. Queste isole sono
costituite da cellule o(, e F, produttrici di glucagone e insulina.
Questa porzione pancreatica endocrina corrisponde circa al 10%
dell' intera ghiandola.
GIi isolotti sono nettamente distinguibili e con diversa funzione
rispetto ai lobuli esocrini, fatto che si spiega anche con
l'istogenesi pancreatica: Ia parte esocrina ed endocrina si
sviluppano entrambe da diverticoli del tubo endotermico,
tuttavia sono inizialmente separate in una porzione posta nella
parte ventrale dell'embrione ed in una posta invece nella parte
dorsale e solo successivamente si fondono nella ghiandola definitiva presente anche nell'adulto.

10
Ghiandola suffenale 1,4"

Di questa ghiandola si vede solo la corticale, distinta,


partendo dal centro verso l'esterno, in zona reticol are,
fascicolata e glomerulare. Produce 3 tipi di ormoni non di
tipo proteico ma steroideo. Il citoplasma non si vede nelle
cellule endoteliali.

Tessuti Epiteliali Ghiandolari Endocrini ad organi zzazione follicolare


Tiroide 15a (roUicolo tiroideo)

Strutture cave non concordanti con le altre, ghiandola con follicoli. La dimensione del follicolo
dipende dal piano di taglio in quanto sono strutture sferidre. Lo spazio tra la colloide ed il follicolo è
un artefatto, quando prepariamo il vetrino la colloide si ritira, altrimenti gli spazi in realtà sarebbero
pieni. I tireociti delimitano queste sfere.
La colloide è una tireoglobulina prodotta dai tireociti, importante deposito di iodio corporeo che si va
a legare alle sostanze prodotte dai tireociti (Ta= triiodotiroxina, Tr= tetraiodotiroxina).
Il follicolo presenta epiteli monostratificati. La tiroide è anche costituita da cellule parafollicolari.

a: colorazione Ematossilina-Eosina
b: colorazione Mallory-Azan

11
i -' '. -'r

l^
lc
L
I
l'
=-
r,
b.- /!
7

-
\7
È ut'r prelievo di cute. Il connettivo
sotto l'epitelio è derma,
connettivo denso, così definito per
la densità cli fibre collagene
maggiore rispetto al lasso.
Troviamo fibre intrecciate, così
disposte per garantire una
maggiore tenuta (colorate cli blu).
Il derma con le fibre intrecciate è
colorato cli blu perché la
colorazione Azan-Mallory attribuisce colore blu alle fibre collagene del metaplasma di tipo3, cli cui
questo tessuto è ricco. Inoltre è evidente il contrasto citoplasma-metaplasma, le cellule sono rosse. In
mezzo vediamo fibroblasti, cellule un po' allungate, le cellule piìr rotondeggianti sono le bianche clel
sangue (granulociti e linfociti). Notiamo anche vasi, annessi cutanei e butbi piliferi, oltre a ghiandole
sudoripare e sebacee, queste ultime sono connesse ai bulbi piliferi, infatti le zone glabre come il palmo
della mano ne sono prive, hanno solo sudoripare.
Di importanza preponderante in questo vetrino sono sicuramente i complessi pilo-sebacei, produzioni
cutanee presenti in tutta la componente dermica del nostro corpo, eccetto le zone glabre del palmo
delle mani e dei piedi, inoltre prive di ghiandole sebacee. In questo caso è possibile vedere la guaina
1'.)
che riveste il pelo, qui tagliata trasversalmente: appare come un complesso circolare, composto da
cellule disposte in modo concentrico, talvolta al centro è visibile il corpo del pelo vero e proprio,
costituito essenzialmente da cheratina e continuamente rinnovato dalle cellule staminali della matricg
poste tra la papilla dermica (porzione piìr profonda) ed il corpo stesso.
La guaina di rivestimento del pelo si trova soltanto nel derma e si può distinguere in intema ed
estema, è comunque di derivazione mesodermica.

Stroma Ghiandolare 77b (Ghiandola salivare, prelievo da ratto)

Notiamo un insieme di organi,


organi, tre le ghiandole, cioè le salivari
maggori e il linfonodo.
La parte più scura in basso, rossa e densa è la parotide organo
con capsula esterna di connettivo denso che manda dei tubuli di
connettivo per dividere gli organi in lobuli àorgani a struttura
lobulare.
Attorno ad ogni componente troviamo un connettivo molto esile
(connettivo reticolare) con collagene di tipo3, fine rete azzr)trina.
La parte piìr chiara a destra è la sottolinguale, la parte più rossa è
il linfonodo, cellule con nucleo eterocromatico, notiamo un
anunasso di cellule con nucleo molto colorato. Lo stroma
reticolare, linfoide non ha setti di divisione in lobuli.
Le ghiandole salivari maggiori sono organi pari di tipo esocrino, notiamo anche i dotti escretori
compresi nel parenchima e gli adenomeri che sono di tipo tubulo-acinoso, talvolta con piccole
particolarità zonali come le lunule del Giannuzzi.

13
Tessuto Adiposo Bianco 17b (Ghiandola salivare)

Questo tessuto fa parte del vetrino precedente.


Al centro le parti con lobuli bianchi sono di tessuto adiposo bianco, che infatti si trova attorno agli
organi pieni con funzione contemporaneamente di protezione meccanica e coibentazione termica (lo
troviamo ad esempio attorno al cuore, ai reni, all'intestino ecc.). Questo tessuto si presenta lasso e
ricco di palline, gli adipociti, bianchi, che lo fanno apparire diviso in lobi e lobuli, separati da
connettivo lasso. Gli adipociti sono cellule con un esile quantità di citoplasma, infatti sono riempite da
una grossa goccia di trigliceridi, goccia che ci appare come un buco bianco perché il trattamento del
vetrino, metodo di preparazione, ha sciolto il grasso. Il nucleo di queste cellule è schiacciato alle pareti
della cellula, si confonde cito- con metaplasma.
Il tessuto adiposo bianco, così come il bruno, deriva da cellule mesenchimali unipotenti, i pre-
adipoblasti, che successivamente si dividono in adipoblasti mono o multiloculari, dando luogo ai due
diversi tipi di tessuto. br questo caso abbiamo una derivazione da cellule monoloculari, infatti
vediamo un'unica goccia di trigliceridi.

Tessuto 18b (Vertebra di ratto)

tI
i

.qa

T4
Il tessuto adiposo bruno è presente soprattutto negli animali che vanno in letargo. Essendo il
campione una sezione di colonna vertebrale, vediamo la classica H del midollo spinale.
Quella che ci interessa è la parte rossa granulosa: sono lobuli di tessuto adiposo bruno che si trova
anteriormente alla colonna vertebrale, in posizione ventrale. Questi lobuli contengono tante goccioline
lipidiche; si parla di tessuto adiposo multilobulare, a differenza del bianco che è unilobulare.
L'adiposo bruno è un tessuto ricco di mitocondri ed è dotato di termogenina, grazie alla quale il
metabolismo delle sue cellule non porta alla formazione di ATP, ma soltanto di calore.

Tessuti Connettivi Special izzati


Tessuto cartilagineo ialino 19b (Laringe)
E una sezione trasversale di
F laringe, notiamo le placche di
cartilagine, unità
pluritessutale formata da
tessuto cartilagineo con parte
esterna (pericondrio). La
laringe è caratterrzzata da
anelli di cartilagine. La
cartilagine non è
vascol anzzata ma percorsa da
nervi. Notiamo pericondrio e
matrice che è amorfa perché le
fibre collagene di tipo II, pur
presenti, sono mascherate dalla
ricchezza di proteoglicani che
non ne permettono la visione.
In mezzo al tessuto ialino
troviamo condrociti e
condroblasti che derivano dal
mesenchima; le cellule sono rosse
ed isolate.
Piìr verso la parte centrale dell'anello cartilagineo le cellule sono raccolte in gruppi isogeni. Gli spazi
bianchi derivano dal fatto che le cellule si comportano come palloncini sgonfiati; la matrice più vicina
alle cellule o ai gruppi isogeni o alle singole cellule è pirì colorata per la diversa densità di
proteoglicani, matrice territoriale.
La laringe ha tra le sue cartilagini oggetti piramidali a tre facce ai cui apici stanno i lobi delle corde e
vocali che vengono tirate e rilasciate: l'apice è di cartilagine elastica.
(La cartilagine fibrosa è tessuto a metà strada tra connettivo denso e cartilagine, ricca di collagene I,
non ha nafura amorfa)

15
aE-
-++,_:

Tessuto cartilagineo articolare e Tessuto Osseo Spugnoso 20b (rotula)

Si tratta di un campione
osseo rofuleo, notiamo la
convessità dell'organo. La
parte in basso, compatta è
quella anteriore. La
cartilagine ialina ripresenta
gli aspetti del vetrino
precedente, con piu matrice
amorfa; ritroviamo i gruppi
isogeni, nelle singole
periferie non c'è il
pericondrio. Dove il corpo
osseo è all'interno della
capsula articol are, la
cartilagine articolare non
presenta pericondrio perché
andrebbe a fare attrito nei
movimenti; presenta la
sinovia, liquido sinoviale.
Passaggio da metaplasma
amorfo a struttura fibrosa; si
vedono alcune macchie rosse, anche zone di metaplasma che dovrebbero essere azztrrue sono rosse
per motivi chimici.
Si nota la linea di demarcazione tra cartilagine ialina e osso spugnoso, trabecole ossee
che delimitano
spazi, lacune ossee. Le trabecole si trovano in mezzo ad adiposo bianco. All'interno normalmente
troviamo midollo osseo rosso emopoietico, (normalmente nei corpi vertebrali, nelle epifisi prossirnali
del femore, in altre zone troviamo il midollo giallo).
NB morfologia delle trabecole, si vede stratificazione) lamelle ossee, tessuto lamellare semplice,
multistratificato; non c'è spazio perché le lamelle si dispongono in modo concentrico per formare
l'osteone, invece presente nel tessuto osseo compatto.

t6
Stessa sezione in altra col orazion e 21"c (rotuta)

La colorazione Sirius Red nasce dall'industria tessile, è una


colorazione istochimica specifica per il collagene di cui è ricca la
cartilagine articolare. In questo modo è più facile appre zzare la
stratificazione in lamelle. La struttura lamellare del tessuto
osseo presenta una lenticola
tra una lamella e l'altra, cL sono
osteociti, si vedono i canali di Havers, parti bianche
tondeggianti.

Tessuto osseo 22c (Diafisi osso lungo)

E' evidente la struttura


lamellare. È una sezione
trasversale, infatti si riescono
a vedere i cilindretti degli
osteoni, alcuni più rotondi,
altri più allungati a seconda
della sezione. Al centro degli
osteoni si vede il canale di
Havers tagliato
trasversalmente; questo
canale è perpendicolare ai
canali di Volkmann, a volte si vede l'immissione del canale di Havers nel Volkmann.

t7
(4-

Alla periferia notiamo il periostio compatto. Come si orgarúzzano le lamelle? Alla periferia si vedor.:,
le lamelle parallele tra loro, sono lamelle circonferenziali esteme (che percorrono tutta la circonferenz:
estema della diafisi), con tessuto lamellare semplice. Il tessuto osseo primario entro i 4 anni non è be:
orgarrizzato e viene sostituito con queste strutture altamente organizzate.
Si parla di sistema circonferenziale osseo. Piìr all'intemo ho le strutture a lamelle concentriche
osteoni. Nel canale di Havers ho dei vasi e nervi, oltre al rivestimento di endostio.
Gli osteoplasti comunicano con canalicoli che percorrono le lamelle. Se prendiamo dei cilindri, come
gli osteoni, e li awiciniamo, in mezzo rimane dello spazio che in questo caso è riempito dalle lamell:
interstiziali, tessuto che può essere interpretato come residuo di vecchi osteoni rimodellati.

b: colorazione Mallory-Azan
c colorazione Sirius Red-Ematossilina

IV ESERCITAZIONE
Tessuto Nenroso
Tessuto nervoso dell'apparato Nervoso centrale: Midollo Spinale 23c (Neuroni
con zolle del Nissl)

n ftssuto nervoso SNC è costituito da neuroni e cellule della


nevroglia. Il periferico è costituito da nervi e gangli, è un tessuto
più complesso, comprende anche dei connettivi.
In questo vetrino notiamo una
struttura circa ovale con la classica
farfalla centrale, è una sezione
trasversale di midollo spinale di
ratto.
La sostanza grigia è la parte
periferica del SNC (notiamo Suppi
di sostanza grigia anche al centro); nellencefalo la sostanza grigia è esterna,
invece nel midollo spinale è il contrario, il grigio è alfinterno, il bianco
all'estemo.

18
Nella sostanza bianca troviamo delle fibrg sonagli assoni dei neuroni, che escono dalla sostanza grigia
e si immettono nella bianca, ne percorrono un tratto. Il bianco deriva dal fatto che il prolungamento
del neurone è rivestito da mielina, rivestimento lipidico di colore bianco.
Al centro della farfalla notiamo un buco: è il canale delfependima, prosecuzione delle cavità interne
all'encefalo (ventricoli cerebrat); questo canale è rivestito da ependimociti, epitelio batiprismatico
ciliato, di origine ectodermica.
Delle cellule della nevroglia come gli anteriori della sostanza gÈgSa, ci sono grossi corpi cellulari, i
neuroni somatomotori (o motoneuroni), che escono dalla sostanza grigSa, entrano nella bianca e
giungono ai vari muscoli scheletrici, portando in moto la muscolatura stessa.
Neurone unipolare con corpo stellato, la parte viola: riconosco che è un neurone dalle caratteristiche
peculiari; questa colorazione è specifica per mettere in evidenza i corpi cellulari dei neuroni (coloranti
basici, colore azzttro), che si colorano in presenza di sostanze acide. Di acido nel neurone c'è il RER
(reticolo endoplasmatico rugoso), cL" riempie tutto il corpo cellulare, con forte presenza nel
pirenoforo, qui appare come delle zollg le zolle del Nissl, andre dette sostanza tigroide. La zolla
violacea mette in evidenza il citoplasma basofilo. Queste colorazioni sono importanti per tessuti
stratificati, evidenziano come si distribuiscono le cellule nei vari strati. troltre i corpi cellulari dei
neuroni hanno nucleo sferico, poco colorato in centro, nucleo vescicoloso eucromatico, con cromatina
dispersa, poco colorata. Al centro del nucleo vedo il nucleolo, cellula con intensa sintesi proteica, per
le caratteristiche esaminate. Al contrario nell'assone non è presente RE& di conseguenza non è visibile
con questa colorazione.
I buchi bianchi sono vasi tappezzal da un endotelio.

Tessuto nervoso dell'apparato Nervoso centrale:


Encefalo 24d lleuroni con neurofilamenti)

Questa colorazione è
un'impregnazione argentica (con
balsamo del Canad a, gtallo), si lega ai
microtubuli ed ai microfilamenti dre si
impregnano di sali d'argento (nero).
Questa colorazione mostra poco i
corpi cellulari, ma molto bene la
forma della cellular posso seguire il
percorso dell'assone; si vedono meglio
i dendriti, che sono più corti ma più
spessi degli assoni. Le
palline nere sono artefatti
del preparato. Presenza di
neuroni piramidali (definiti
in base alla forma del
pirenoforo). La retina è
formata da vari strati di
neuroni, è parte di sostanza
grigia, tanto che il nervo
ottico è sostanza bianca
(neuroni bipolari della retina)
19
Gonadi
Testicolo ed 25b (Tubuli seminiferi e canale dell'epididimo)

_1
a
4..

Si vedono sia il didimo (testicolo vero e proprio), che


l'epididimo, costituiti da un groviglio di tubuli. Abbiamo un
epitelio monostratificato.
Didimo: costituito da tubuli seminiferi contorti , la cui parete
è costituita da due popolazioni di cellule, le cellule del Sertoli,
molto grandi, piriformi e alte, e le cellule germinali.
Prendiamo in considerazione le cellule del Sertoli. Partendo
dall'esterno dei globuli abbiamo spermatogoni, spermatociti
primari, poi secondari che successivamente maturano e si
trasformano in spermatozor (ciclo dell'epitelio seminifero).
Nell'uomo questi spermatogoni og i 16gg cominciano la loro 3S'ffi
maturazione che li porterà dopo 74gg ad essere spermatozoi. Come
risultato del ciclo ogni giorno l'uomo ha spermatozoi disponibili, infatti il ilff
ciclo comincia in zone diverse, in momenti diversi, con il risultato di una Àfft
S", *r'

continua maturazione di cellule germinali (fenomeno continuo per


settote, non contemporaneo per tutti i settori).
Nella zona blu notiamo delle cellule interstiziali, sono le cellule del
Leydig, preposte all'elaborazione del testosterone.
Epididimo: è costituito da un unico tubulo ripiegato piìr volte su se stesso. Abbiamo un epitelio
monostratificato isoprismatico con una specializzazione superficiale che espone delle stereociglia. Il
liquido passa dai tubuli seminiferi all'epididimo, dove gli spermatozoi giungono senza motilità
(utilità del moto cigliare). Lo spazio tra l'epitelio e gli spermatozoi è un artefatto del vetrino. Sono
inoltre visibili capillari e tessuto adiposo con molta frequenza.

20
Ovaia 26b (Follicoli oofori)

L'ovaia è costifuita da una corticale e da una midollare, quella di


nostro interesse per l'oogenesi è la corticale, cominciamo dalla
superficie esterna. L'ovaia è rivestita da un epitelio piatto
Subito sopra ci sono i follicoli primitivi€llule follicolari piu
semplici di cui si vede bene la disposizione cr ica (nucleo
evidente). La loro maturazione avviene grazrc al contribu
cellule che circondano i follicoli. Lungo la mafurazione attorno al
follicolo si crea un liquido, il liquor follicoli, per cui il follicolo,
nella fase matura (f. antrale), si trova attaccatoxalle cellule antrali
tramite un peduncolo, il cumulo ooforo, direttamenteìollegato
alle cellule della corona radiata.

Al momento dell'ovulazione
il follicolo viene rilasciato all'esterno;
quello che rimane del follicolo alla
periferia del follicolo è il corpo luteo, che
continua a produrre progesterone.

La zona ben colorata


intorno all'ovario, che si
presenta come una linea
azzutta ben marcata è
la membrana pellucida.

Non tutti i follicoli che intraprendono la maturazione la portano a termine: in questi casi si forma un
follicolo atresico (che è andato incontro all'involuzione), che perdono per apoptosi l'oocita, poi le
cellule della granulosa, mentre conservano Ie cellule della teca interna, che aumentano di numero e
dimensione.

2l
Rene 27 a (Ir{efroh€, sezione di rana)

Anche il rene, C.L'uiato alla


ftltrazione del sa:. a,-le, è
costituito da una zc:a :orticale
e da una midollare; -a sla unità
funzionale è r1 rone, n ef
costituito da co{puscolo renale
e tubulo renale;
,r

f3.-' ^

All'inizro del nefrone troviamo il corpuscolo renale (glomerulo),


che produce l'ultrafiltrato glomerulare; esso è costituito da
glomerulo arterioso e capsula glomerulare (capsula del Bowmann);
tutti i glomeruli si trovano nella corticale, si individuano come
palline bianche con in mezzo una pallina piu scura rossa.
L'ammasso centrale è come una pallina sospesa in una cavità chiara.
La parte scura è detta polo vascolare del glomerulo, attraverso il
quale entra un'arteriola afferente. Il glomerulo arterioso è una rete
mirabile arteriosa, una delle eccezioni che la vascolarizzazione del nostro organis:.r :::ò presentare,
abbiamo infatti un organo nel quale entrano ed escono arteriole:
glomerulo arterioso = arteriola afferente ) capillari fenestrati ) arteriola efferente.
Siamo in presenza di uno schema di circolazione particolare: tutto ciò che entra è c:e--.. ci'.e esce meno
quello che viene filtrato. L'arteriola afferente si divide in capillari avvolti a gomitc-c.
Il glomerulo è rivestito da un epitelio pavimentoso costituito da podociti i qua-: c:eano una barriera
filtrante: il podocita ha la forma di un polipo, la testa è riempita dal nucle.. -a cellula presenta
prolungamenti che si incrociano, i pedicelli; la filtrazione awiene tra un prolur.samento e l'altro.
Le cellule tra un capillare e l'altro sono le cellule del mesangio, particolare conr.ettir-o.
La capsula di Bowmann è l'estremita inrziale Cel tubulo renale ed è
costituita da un epitelio pavimentoso semF'ìlice. Ha un polo urinifero,
dove si continua nel proprio tubulo renale, e un polo vascolare, dove
si introflette per formare foglietto interno e foglietto esterno della
capsula glomerulare e la cavità del corpuscolo renale. In base al peso
molecolare i materiali vengono o meno passati, ad esempio il
glucosio (180D) passa. Lo spazio tra il glomerulo e la capsula è
quello in cui si raccoglie la pre-urina; non si vede il polo urinifero
dove la pre-urina si trasforma in urina.
Il tubulo renale è il territorio del nefrone che insieme ai canali collettori forma l'urina della quale
stabilisce il volume finale. Ogni minuto un rene filtra L00cc = 1dL essendoci in un giomo 1t140 min,
dovremmo avere un filtrato di 1440x100cc, ma in realtà uriniamo molto meno, a Partire da 400cc in su,
in base ai liquidi introdotti. Il tubulo renale comincia a trattenere ciò dre non è sano perdere/ Per
esempio il glucosio ed i bicarbonato che servono per dare energia all'organismo e per il mantenimento
dei sistemi tampone.
Dal punto di vista strutturale il è un tubo di epitelio semplice awolto da membrana basale' Inizia con
un restringimento, il colletto e assume un andamento particolare suddiviso in 3 parti: 1) tubulo
contorto prossimale; 2) ansa di Henle, che raggiunge un raggio nella midollare; 3) tubulo contorto
distale. Continuità tra i tubuli. Se sposto il vetrino arrivo in una zona dove non ci sono glomeruli, la
midollare, dove sono presenti soltanto queste strutture tubulari.

a: colorazione Ematossilina-Eosina;
b: colorazione Mallory-Azan;
c: colorazione Kluver-Bartera
d: imprepazione argentica

V ESERCITAZIONE
Tessuti Muscolari
Tessuto Muscolare Striato comune 28b (Fibre muscolari)

A basso ingrandimento vediamo zone


di sezione longitudinale di tessuto, in
alto a sx anche sezioni trasversali. È
evidente la caratteristica striatura, meno
visibile nella sezione trasversale, (dove
tra l'altro non si vedono nemmeno i
nuclei periferici). Altrettanto difficile è
f individuazione dei nuclei, nettamente
periferici e schiacciati accanto alla
parete. Gli spazi tra un filamento e
l'altro sono artefatti. Le strisce di colore
bruno sono le fibre muscolari striate, le
unità contrattili del muscolo; sono sincizi a loro volta costituiti da microfibrille contrattili, elementi di
23
Il fuso muscolare striato è
natura proteica, non nucleati.
costituito da parti contrattili e connettivo intersti ziale:
ogni microfibrilla è avvolta da endomisio, un fascio di
microfibrille costituisce una frbra; ogni fibra è avvolta
da perimisio; f insieme delle fibre costifuisce il muscolo,
avvolto da epimisio.
In senso longitudinale le fibre si sfaldano. Oltre al
tessuto muscolare si vedono anche tessuto adiposo e
vasi con endotelio.
L'aspetto funzionale non corrisponde Cirettamente alla
funzione anatomica; il muscolo è coinvolto in tanti
movimenti diversi, ad esempio il bicipite serve a
tendere il braccio, ma anche per altri nor-imenti, perciò
non ci dobbiamo stupire se vediamo le fibre organizzate in modi diversi.

Tessuto Muscolare Liscio 29d (Tonaca muscolare dello Stomaco)

Come prima cosa chiediamoci se si tratta Ci un organo pieno o


cavo: potrebbe trattarsi di un organo cavo, se ciò è vero devo
verificare che sia presente un
epitelio.
è PAS
Questa colorazione
(acido periodico Shiffl,
colorazione della tipologia
"teazione istochimica", che
fa fatica ad evidenziare gli
in
epiteli ali; questa
colorazione ho anche
ematossilina, che evidenzua i nuclei.
Si notano delle strutture verosimilmente tubulari nella parte più densamente colorata. à
Sotto l'epitelio trovo la tonaca propria, PAS positiva. La tonaca propria accoglie i corpi delle numerose
ghiandole gastriche, di forma allungata e costituite da cellule principali, parietali ed entero-endocrine
situate nella parte piir profonda; il colletto di queste ghiandole sfocia sull'epitelio, creando le
cosiddette fossette gastriche, tipiche di questa mucosa. Il crepaccio piìr evidente è un artefatto.
Al di sotto della tonaca sottomucosa abbiamo la parte muscolare liscia, non ha sincizi ma cellule
fusolari che si accostano molto bene, unite da giunzioni aderenti molto forti. Il tessuto liscio, che per

24
queste caratteristiche si differenzia dallo striato, non è sotto il controllo della volontà (muscolatura
involontaria), ma è diretta da neuroni viscero-motori, ormoni e mediatori locali.
I muscoli sono diretti dai neuroni, abbiamo unità motrici, cioè un motoneurone comanda un numero
definito di muscoli (le fibre del neurone terminano nella tonaca muscolare). Quando la cellula
muscolare si depolarizza, si contrae e l'impulso si trasmette anche alle cellule adiacenti. Con la gap
junction si trasmette una specie di onda che diffonde la depolarizzazione. Con le contrazioni il viscere
si stringe.
Detto ciò, potremmo pensare che se operiamo una sezione del nervo vagg che appunto presiede
l'attività di questa zona di tessuto, non si dovrebbe piir avere secrezione gastrica. Non è così! La
secrezione c'è ancora (il nervo non ha la regolazione dominante sulla secrezione). C'è una
distribuzione del controllo. Le tonache muscolari sono più d'una, perciò si ha un'azione combinata
deile tonache.

Sangue'Otgani Emopoietici - Otgani Linfoidi


Sangue 30c (Striscio di sangue periferico)
Metodo May-Grumwald-Giemsa, soluzione
alcolica, utile anche come fissatiVO, contenente
ematossilina-eosina.
A basso ingrandimento non è facile apprezzare il
contenuto dello striscio,
qualcosa di meglio si
riesce a vedere al max
ingrandimento, infatti le
cellule del sangue sono
molto piccole: eritrociti
7V^, granulociti 12-
linfociti con calibro variabile. Notiamo che gli eritrociti sono molto
1.5pm,
abbondanti, in quantità molto diversa rispetto ai linfociti. Si riesce ad
apprezzare la forma a dischetto biconcavo.
Tra i granulociti il citotipo piìr abbondante è quello dei neutrofili, (appaiono con una pallina rosa
all'interno)
Notiamo il loro nucleo polilobato, piìr lobi ci sono, più vecchia è la
cellula.
Dopo i neutrofili come abbondanza troviamo i linfociti, che da soli
rappresentano il 30% circa in condizioni normali. Un individuo che
presenta solo neutrofili ha un'infezione.. i linfociti hanno un unico
nucleo non polilobato, appaiono viola ed hanno un alone di

citoplasma particolarmente sottile. Quando vengono alterati, i linfociti non si


distinguono dai monociti. A spalla dei linfociti T, i monociti migrano nei tessuti
extravascolari; i macrofagi fagocitano l'antigene e lo depositano in un punto di
maggior istocompatibilità questo tipo di esposizione (cellula APC) è
I'autorizzazione per i macrofagi ad attaccare quella stessa cellula.
I monociti costituiscono circa f87., piir scarsi sono gli eosinofili, che sono i pirÌ
deformati, ed i basofili, che appaiono blu.

25
Milza 31a (Polpa bianca)

La milza è un organo che filtra il sangue e gli antigeni ematici, così come i linfonoCi tiltrano la linfa e
gli antigeni linfatici.
Mostra una capsula awolgente, che emana brevi setti in un corpo di tessuto reticolare Fercorso da una
peculiare rete vascolare e distinto in polpa rossa e polpa bianca. Già a basso rnqranCimento notiamo
due zone di diverso colore.
La zona chiara è la polpa rossa, ha un tessuto reticolare ricco di linfociti, rr,oi.ociti, macrofagi ed
eritrociti provenienti dalla circolazione aperta, vediamo uno stroma di supporto.
La polpa bianca awolge a manicotto le arterie centrali, dove si distingue in rivestimento linfoide
periarteriolare (PALS), corona di linfociti B, zorta marginale perilinfoide penferica. È costituita da
linfocitillinfocitiBraccoltiinfollicoliecelluleAPC:èunazonadoveilru-ocitiBvengonoacontatto
con fantigene dando origine a cellule APC.
La rete vascolare che percorre il tessuto reticolare inizia con le diramazioni Cell'arteria splenica c-he
percorrono i setti dello stroma come arterie trabecolari, le quali si rami-ticano nelle arterie centrali
della polpa bianca, che si ramificano a loro volta in arterie penicillari. \'asta capillarizzazione non
visibile.
Siamo in presenza di una circolazione che porta ad acfllrnulare numerosi entrociti (polpa rossa),
l'altra zona ha manicotti linfoidi.
Si vedono come delle isole che hanno al centro del follicolo (cellule periarteriolari) un'arteria. I nuclei
scuri che entrano nelle arteriole sono linfociti T.
Le cellule che tengono unito il tutto si vedono a livello della polpa rossa, hanno nuclei diversi. I nuclei
tondi sono linfociti, quelli affusolati sono di supporto. Nella polpa rossa si vedono inoltre piccoli setti
di metaplasma, sono i seni venosi.

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Timo 32b (Lobuli timici)

E un alho organo linfoide, non è permanente, dopo l'adolescenza ne rimane solo un residuo adiposo.
Ha una sua capsula ed una struttura globulare, notiamo gli spazi di connettivo.
Il timo mostra due lobi che durante lo sviluppo dapprima si presentano come due cordoni epiteliali
caratlerizzati da una zona centrale, la midollare, rivestita da una periferica, la corticale, entrambe
colonizzate da progenitori T; successivamente assumono l'aspetto di strutture arboriformi, con la
midollare al centro e le propaggini periferiche rivestite dalla corticale. Quando collassano si
trasformano in due corpi solidi, i lobi timici, nei quali sono individuabili i lobuli. I lobuti timici si
distinguono per il centro chiaro e la periferia ssura. La parte piìr scura è la corticale, la pilì chiara la
midollare.
Il parenchima timico comprende gli epiteliociti, dre svolgono l'importante ruolo di rivestimento dei
vasi con giunzioni occludenti che costituiscono la barriera emato-timica/ a scopo proteftivo. A tale
funzione concorre anche la tipologia dei capillari, che sono continui nella zona corticale e discontinui
nella midollare.
br quesforgano i linfociti T acquisiscono la loro capacità di riconoscere il MHC, self da non self.
Nel timo le cellule vengono sottoposte a due tipi di selezione.
Nel parenchima timico è presente un microambiente che opera una selezione positiva (corticale), per
cui i timociti che non riconoscono le molecole del MHC muoiono per apoptosi.
La selezione negativa awiene nella midollare e viene effettuata dalle cellule dendritiche, cellule
stellate in parte residenti in parte provenienti dal midollo osseo: esse fanno sì che soprawivano solo i
timociti che riconoscono e tollerano gli antigeni self legati alle loro molecole MHC.
Le cellule del timo non linfocitarie svolgono un'azione di regolazione, selezionano spontaneamente le
cellule dei macrofagi. Finita la selezione abbiamo cellule T specifiche che aggrediscono le strutture
non self.
Il nostro organismo comprende anche la produzione di anticorpi che vanno contro strutture self,
senza che ciò debba essete considerato patologico, anzi, il contrario sarebbe patologico, in quanto non
verrebbero eliminate le cellule danneggiate. Una condizione patologica di anticorpi che attaccano
strutture self è quella delle malattie autoimmuni.
Le cellule APC espongono fantigene vicino ad un complesso di istocompatibilità self, se ci sono
meccanismi anomali, le nostre cellule T attaccano strutture nostre non infettate, es. sclerosi multipla.

a: colorazione Ematossilina-Eosina
b: colorazione Mallory-Azan
c colorazione May-Grumwald-Giensa
d: colorazione P.as. con Ematossilina

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