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PREFAZIONE. INDICE Capuolo | — SUCCESSION E SERIE DI FUNZIONI SSuocecsion dt funont: convergenza puntuale ef uniforme Contunuc del limite ‘eoremi di passaggio al lute soto segno di ategralee dt derwvata Serie i funzions Sene di potenze... Serie di Taylor. Cenni sulle serie di Fotrier Captolo2— FUNZIONI DI DUE 0 PIU VARIABILI 8 9. Cenni sullo spazio vetoriale RP Element di topologia i RP. Denvate parziali Derivate successive. I teorema di Schwarz Gradient, Differenziabilit. Funzioni compost Denvatedirezionalt Funzion! con gradientenullo ia un coness0 Formula di Taylor Massim e murum relauvi Funaiom di treo pid vanabil Appendice al capstolo 2 20, 1 principio dt massimo per le funziont armoniche Capuolo 3— EQUAZIONI DIFFERENZIALI 21 Introduzione alle equazionidifferenzal e al problema di Cauchy pag. ix 10 4 20 28 86 1 22, Propnetd general delle equaziom diferenziali linear 23° Equazion diferenziah linean del pnmo oraine ... 24, Equaziont diferencia inean del secondo ordine omopence 25 Equaziom diferencia inean del secondo ordine non omogence 20. Titeorems di Cauchy di esistenza e uniita locale. .... 27 Prime conseguenze del teorema di Cauchy 28. Mteorema d esistenza e unieitd globale 29. Risoluzione di alcuns tpl di equaziom differenzialt del primo ordine in for- ‘ma normale 30, Risoluzione i eleun tipi di equaziom: differenzial: del pnmo ordine non in torma normale 31 Rizoturione di sleuns tpi di equaziom differenziali del secondo erie 32. Analisi qualitanva dell soluzioni.. Appendice al capitoto 3 33. Equazion diferencia linean di ordine n . Capitolo 4— INTEGRALI CURVILINEI E FORME DIFFERENZIALI NEL PIANO. 34. Curve regolan, 2 35. Lunghezza di una curva. 36, Curve onentate. Accissa curvilinea 37. Integrale curviline di una funzaone. 38. Integrate curvlineo di una forma differenziale 39, Forme differenzuli esate 40, Forme differenzalichiuse Appendice al capitolo 4 41. Tteocema di rettifonbilith delle curve C1 42. Curve e forme differenziai ello spano (Capitoio 3 — INTEGRALI DOPPI E TRIPLI Toegrli su domini normali Formule di nduzione per gh mtegrali dopp Formule di Gauss Green. Teorema della divergenca, Formula di Stokes Caamen ica negh eral doe. Integral tipi S&aES 155 64 167 im 15 7 183, 190 192 Ince (Coputolo 6 — SUPERFICI E INTEGRALI DI SUPERFICIE 48. Superficsregolan, bare pag. 243 49° Pano tangente e versore normale 50. Areadiuna superficie Integrali di superficre SI Mteorema della chvergenza e la formula di Sokes Capuolo 1 ~ FUNZIONI IMPLICITE, 52. Tnwoducione alle Fanci impliste a ‘53-1 weorema del Dini per funziom mplicte dt una variable. ‘54. Conseguenze del teorema del Din. 535. Titevvema del Dim per fanciow di due 0 pid variabil 36. 11 orema del Dim peri sistem ‘57. Invertibift locale e globale 59. Massimu € mimma vincolat e moluplicaton di Lagrange inte o pid dimen- Appendice ul cupivoio 7 (60. Punt singolan di una curva piana.... 252 259 287 276 209 283, 293 296 CAPITOLO | ‘SUCCESSIONI E SERIE DI FUNZIONI 1, Succession! di funztonl: convergenza puntuale ed. ‘Sia un nsieme di numeri realie sia fx: —+ R una successione di funziont reali definite In. Si dice che fx converge puntualment in I verso a funcione f :1 —+ R, xe risulta wp) im Jets) = Sa) Veer: ciod se per ogni e > Oe per opm x € esis Vex € R tale che (figura 1.1) 2 Sires fle) fedte Ye> Ver ‘Vuliczand ol valoresssolu, la (1.2) pud esserriserita nea forma (3) Wile) fl Vex Figura 1 Tn geuesate Fasato € > Q,skaumero Yp dipole dal puto, se suvece tl andipendente da \.s para dicomergencounfarme Precisamente st dice chef, converge unformewtente un L130 f se. pe ogn.e > 0 vec Riale che us luri—siniVeWrEL La comergenza uniforme 9 | mpica quella puntuale: anf, fssat-€ > 0,56 Ve & tale (0.1) da a 20ers Ife be iiberet Inne, ea b lconvergenza non & uniform. la, se esstsse ve tale che (x) —0| < € per OBM& > Ve e per OAM x (0,1) 5, avrebbe in parucolare Wni/e—a lab ve eper gm x (0.1), sanebhe parte per e= 1/07 sche b aeardo, nett Hm S 9 sate aa Sis) In figura 1.42 evndennato 1 fatto che Minsieme {2 €R f(s) < 1/2} ~ [-VE, VR # monctono creeentenspeto ake che I'umone per N conde con R. Perogn.r€ R énullo limite puntuale ae wen. a9 fe) = hm fle) = , rma la convergeaza di f, verso f non unsforme sv R Infsn fa deeuguaghanza Lfls) fle] +0 edungue non esite Ve tale che 13 (1.10) suzia per > ve epee cane CR. 2. ContinuitA de limite CCominciamo col descrivere la propriet di continuitd del Ilmiteuniforme di funzionicon- tunue. Sia fi: R + R una successione d| funziont continue nellinsieme I di R e sup- sois0 fa fansione fi R, provereum che if continua in 1. Nouamo che tale sisultato non sussiste se sl suppone solo che fi, con ‘erga puntuamente verso cid & quanto succede, ad esemplo,nel'esemplo 2 del pragrafo precedente, dove a funzion dscontinua(.7)& limite pantual dell succeasione di Funzioni continue (1.6). Un altro esempio & proposo ala fine de paragrafo, stone di funcioni continue convergente uniformemente I verso la funcione f. Allora f 7 ‘TEOREMA SULLA CONTINUITA DEL LIMITE. — Sia fi: R-» Ruma succes i 2 conta j Pumenranone: venfchvame che f® cemnnn in f. per ogm festa tg € /. er ipoter ds conver senza uniforme, fssato€ > 0, site ve tale che en litsd=fleilve Weel Sceglsmo fy > ve allo, endenlemene, per ogni € I nsula LAC) Flea) < /t0) ~ fia -+ fil) ~ fl +g) Flo} ee celle fled +e Per potest di continu df, & possibile determmnare 8 > 0 tale che (23) NEL Wwe > Viulrd=filroll ce eauind. err I. —20] < Bs othene a) LA) = Flvodl< 8e Notamo che, per una successlone fi di funziont contlaue uel’ ttervalo (eb), la conver genza unlforme dif verso la funzione continua f pub essere espressa mediante la relazione at limite (di successjone numerica) (23) lim max file) ~ fla}: € [0.6] Infats se fi converge uniformemente verso la funzione conlinua f,fssato € > 0, esiste ve € Nile che 2.6) lala flal ce. Yk> ves Were [a,b] er i teorema | Welersrass sul'esistenza del massimo delle funztont continue In un intervallochiusa, per ogee F © Necite x, € [a,b tale che en Valea) Pera) = marti file) — fle) fe) = Ma alla (9 6) e0n Eserplo 1. In generale se una successtone fd funsom conanse converge slo puntumente ad una fonzione f (ma non uniformement), non detache f sia contmus. Brat file vcfcar che la succession di furzion continue fy: —+ defita da (28) fils) = ach converge punlualmente verso la funzione discontinua f +R —» R definta de (gua 1.5) eer) 2 29) ro-{ ° z se x30 i aK Figura ts ‘ Capo 3. [teoremi di passaggio al limite sotto il segno di integrale e di derivata Sia fi una successione di funziont integrabi n un sntervallo chs e lmtato f= [a6], ‘che converge puntualmente n J versovuna funzione f. C1 st pub domandare se f sia integrable an La nspostain generale ¢ negativa, come i vede dagitesempi sequent semplo 1. Sia [0,1] —+ R la successone defirtn da (igurI.6, ove sul ast sano seete sale diverse) 0 we r=0 82) A=} ke rea) 0 we rele} Evidentemeate fq converge puntualmante vero Ia funmione f(e) = On| ‘uniformemente, in quanto 33) smax{| file) F026 (0, 11} =k Iolte asuta| os) mente, orvamente Bs) flaide=0 Dunque la (3.1) non susssie. Succession see duno 7 Exemplo 2. Per € 0.1] pomamo (s vedano grafic n figura 17) B68, furi=l Fagor 7 = ee) POP 1,2,5,5, 10,25 er ogni [0,1] a successone numerica fx) converge a zero; quindi la succession f converge ppuncualmence 10 0,1] ed limite puotnle & a tunzione f(x) = 0 per ogal x [0,1]. Calcouamo Pimeerale on ree os alm ff nlantr= $4 f sademo Osscrnamo iole che Ia successions fe non converge unformemcete ad f nll atrall [0,1]: Tofu (i etoe ese gua cleo) 39) smaxA(e)— fee] + 10.11} mart ste) xe 1.11} — fle) lve xy £1 punto, 1] meus annua fa denvata prima fj; msta perano f(xy) diverge a-4=0 perk +400 Dunque la convergenza puntuale da sola non 2 sufficiemte a garantire Ia forma (3.1) di passaggo al timite sori egno di ntegrale. Il seguemt orem prova che la convergema uniforme di una succession f, verso fumplia la (3.1) ® Caml ) TEOREMA Di PASSAGGIO AL LIMITE SOTTO IL SEGNO DI INTEGRALE. — Se j fe é tna suecesstoue dt fauxtom continue che comerge uniformemente verso f in [a,b]. 1 dorset soma oun gin [acoee= [sends t : Dumowranone: pri eorera slla continu dln hmasoe lito [a 6 €percio 11 mtegrable ine Uf iene fp [)Vhbu= Fors (bay ay Ar = Fea 11} funzone connua nel erallo {fuses an daca ase perk +4 Passiamo ora allo stadio del passggio al mite soto il segn di devivata. Sia f una ruccetsione &funzion derivabil in um intrvallo 1 CB che converge puntualmente in T verso una fanzionef. Cit pod domandare se anche f& derivable in es suka ay BEKO- FO veer La nspostain generale &negatva, come si vede dal esempi sequent Esempio'3, Pec /= R(T pub anche essere un qulsas mntervallo dR contenent lo 220 altro) conssderamo la succession (figura |.) T au foy= 2 Fava L8- fle) = YP Succeom see from ii Si verficasubto che lef sono continue in I con le loro denvate prime Inolte Ia succesnone fy converge uformemens In verso la furzione f(x) = Vi" = |. che none denvabie mello zero, stats Vite) sta = [P+ F vel = (as) (eep-e yerfeve aha azn Ve nquamo f+] + ve > y J per opm re se peromm ke N. Mostriamo ora che, anche nellipotest che ol mute f(x) sta denvabule, non necessaria- mente vale la (3.13), Beemoio 4. Su = Ro anche su un auastasitervalo FR) definamo Ua successtone di funziont a set, en, er La swcesstone fe converge uniformemente verso la funzone f(x) = 0 per ogm x F; mente, cexsends sie) = coser, REN, Weel, perogmk €Ne /"(0) =O, dunque la (3.13) non susie pee x =O. | TEOREMA DI PASSAUGIU AL LIMITE SUFTU IL SEUNU DI DEKIVAIA, — 31a ‘fi una suecessione di funsiom derwabsh con dervara connnua wn (a.b}. Suppomamo che essta x9 € [2,6] tale che la suecessone numenea fy(t0) converga vr Re che la successtone delle denwate fj, converge unyjormemente n (0,0). Allora fe converge tinfrmomentom (0B ora unn fron f.drule con dora continu ab ensulta | | eam ai fe = 98) 1 oo isd = floods far eeN, vee (ob Inoue, det (¢ Rl Lime delta yuecessrooe aunenica fag) € unico von g(x) i mite ware ela suceessione f(x) 1m (ab), perl teorema sll coismuth del lime, La fuzione g& cominaa in 0 Cato 1 fa. eqund rm megrable Perl eoremad pasaggoat Ime so ego eg dll (3.19) rare perks boseque (320 tp fos =+ fe. vee) eal resoe fice pene denen con) im, sta Ban Se + [fn weil dalle (3:19) .2 segue che Wiws=sto += dss st chiama soma della serie di ermane generale ‘Jest mdica con (44) Za & ‘Talvolta con t! stmbolo (4.4) s1 Indica anche la sere di ermine generale f, oltre che la sua somma. Come accade anche per le serie numeriche,spesso si ublizza un diverso indice di sommazione per denotare il termine generale di a seriea per la eacceccione delle somme parziali, ad esempio, per una sere convergente, nel modo seguente 4 (45) n= dhs YkEN ; dim = tin Dh= Dh Come pe ei mechs se (42) die ansllamentecomergente fn 6 sci termine gener [fi converge panacea Laserie di fnsion (43) dc otmentecomergentin 1 sess una succession sumer elnon nega yl che (40) Lawl SM, vrel, VkeN se risulta convergentela serie numerica 7) M+ M+... +Mi+. Usile® 1a ceguente PROPOSIZIONE — La convergent totale di una zene dk funciont implica la sua uniforme convergenca: co? vale implicazione (4a) comergenca totale + —_comergenza uniforme, Dumastrazione: i fy+Jo+ + fi~ una ere dt tunziom oalmente convergent nellinsieme TCR verso la funnione fe a a9 Mere) MGs f Caputo 1 una sereenumenca contergene. tae che f)} mst any wisn $ ata Enre, £09 — ca) visas, at's, a Passando al linute per m+ +=, s otene la (4.11). Poiché laser (49) converge, nsulta (ata) lim Ry =0 perc, fsa €> O, erste Ve tle che, per 11> Ve $a Ry < Ne Segue che, per > ve sha anche gaze atta 4.11) (as) Inu-stui 2, J /25(k-+1) tend a+ equind la sei (5.7) non conver. [Le comsiderazioni precedent non si applican al cago x = +2, Tata oserviamo che, pet x =2, (39) che diverge, mente, per x = ~2 sirduce alla serie armonca atemats, che converge. In deinitiva insieme di convegenza 2 Matervall (2,2) [Neg esempi precedent si visto che l'insieme di convergenza 2 sempre un intervallo, ‘eveatualmente rndow ad un so punto w cornendente con B. Pit precisamente vale sequente teovema, { j TEOREMA 1. — Dara fa serie dt porence (5.2) st verifica sempre una delle zeguent | circostance (0 la serie converge solo per x =0 ii a serie converse per ogni x €R exe numero rele > Oral che la sere comerge peri < Pe non come | per hop. 6 Copia Dal eorema precedente segue allorache I'msieme di convergensa della sere di potence (5.2) € un imtervaio di centro Uorigine, che si riuce a {0} nel caso), ad R nel caso i, ad sum interval dt estrems ~9.0 nel caso 1 Secondo che valga i). 1) 0), st dice che la serie ha raggio dk convergenca 0,-+% € spenivamente ‘Comincramo con il seguente ‘TEOREMA 2. — Se la sene di potence (5.10) dg baxter tbat +. converge per v= § #0. allora essa converge totalmente in ogni mervalto chwse ¢ limitato contenuto nett’ ntervallo (Ij, |EI) ¢ dunque converge assoluramente in tale mervallo. ‘Dimestrazione: fa convergenzn dela sere numenica (say) co tand-tastit.. babl + implica he la succestoneay&"& nfintesima per n+ +6 e quad nas; id, esste M > 0 leche (3.1) lewéti sm. vaen ‘Sian un punto dei mtervallo apeno (lf: mowriamo che lesen d ptenze (5 2) comerge salmeterol cones ie sm ogm nterall a6] € (IL-l perehé 1513) fo.) (Intnl) (889 Pet ugin 4 ¢ R. tale chef S Inf aula * wea (i) O Dungue peril veoren 2, coniene an qulungee wervllo de upo (8.8) eon» Oe peruano eames Con oR ‘Se infine 0< p < +, mostnamo che vale Ia) del retema Inara < px esse un numero fa sene non pud convergere in almmenn interval (—|\.),|} verebbe ad essere contenuro in Je ungue esmenro devout berebbe nmgyioreo uyuale 4s ee asurds visto che p< | Se l ragio dt convergenza p non nulo © verso da +, lla spud die, sm generale, sll ‘conergenza della sene dr potenze per f= —p 0 pet =p, come mosrato dal esempy che sequono. Lasene geomemea (515) leekee eee ha raggo ds convergenaa p= | (converge m ogm punto dell itervallo (~1,1} enon converge al'eierno ‘iP uievallo) ,agh ete dellinvervallo dr convergenca, aon converge né nel punvo x= Lea nel po r= 1 Viceversa, la sere d porenze tue encorsraggo di commergenza vguale aL, agh estemu de mtervallo oh comversenea, converse psa pice pureg de oyesjeie yori ‘el'esempro 3, converge nel punto «= ~2, ma non converge nel puto 1 ceguenté eruen st nvelano util per la icerca del raggto de convergenza, TEOREMA 3. (LD ALEMBCIN, — Dusen pe | (517) ay taytart +. Haye +... i‘ } | comay £0perogm nN se ene hue | (5.18) t | | te se t=O 19) 1h ee 2 be ow lo se amosazione per ogm «7 051 (520) um, a =thl 8 Capote 1 Alor. ee 1 = 01 peed ertene del appern per le ere meric. la cere (517) comerpe (ao. tamente) per gas ¢ # Oe. di consepuenza I raggo dl convergenza® += Se = +, pe Lenten del rapport la xene ds putence (517) aon avenge alates per acu « £0, di cummeguen per teorema 21I aggio i convergenza 2 p=0 Se << +o, sempre per Ilcriteo del rapport. la vere (5.17) converge assolutamente se |< 1/t enon converge asoltarente se |r| > 1/(- pentane peri leorema 2 I raggio di convergenza®p = 1/1 Ad esempi, appa tert dk Aleta, st Jedce ee por ogi p Rs agg dk cone sergenza della sene di potenze 1 Info in questo caso sulla antatl-ain (50) -1 (522) TEOREMA 4. (DI CAUCHY-HADAMARD). — Dota lo serte dt potenze (6.23) 0 +014 On + none +. se existe tl Kite (524) ¢= tim fond ‘ollora il roggto di comvergenco dello sere (5.23) 2 a (5.25) Yl se O< bc te, | CConsideriamo la sere i potenze (5.26) Sort Ja sene oftenuta derwando la (5 26) termine a termine, 108 la sene i tlanr+ Boxe +. nog. (5.27) E kot! 2a serie devivota delta sere di potenze (5.26). Si possono dimostrare in propositoi seguenti teoremi: Succession send ficion » | TEOKEMA 3, AGGIO DI CONVERGENZA DELLA SERIE DERIVATA) — Una Dimowrazione ct limitamo a dlmosiare it weorema nel ea%0 puricoare in cus essa 1 mie ¢ deft dalla (5 18) Applihlam 1 teorema alta senederwata (97) Sha (528) est ce dungue. peril entero ds DAlembet la sere (526) Inna see deivata (5 92) han Io stesso ago dconvergenza| TTEOREMA 6. (DI DERIVAZIONE E DI INTEGRAZIONE DELLE SERIE DI PUTENZE), — Se lo serie di potenze (5.26) ho roggto di convergenca non nullo ¢ s¢ | Le)? Io cua somo, iad we (529) Fe) = Fort, Ybi0, olloof 8 derivoble risa onche | | 620 P= Shae, VEl 08 I raggo di convergenza della sere di punto iniziale x9 = 0 (533) Ear, & sssociata alla (5.32). allora la sere dh potenze (5.32) di punto iiziale ag € R sardassoluta- mente convergenie per |x ~ 29] < pe non convergente per |x — ol >. 6. Serle di Taylor Sia f(x) una funzione reale definita in un intevallo (a,b) 61 K e sia X9 € (2.6). Ci proponiamo i stabilire se esiste una serie dt potenze dh punto iniziale rp canvergente in (a,b) verso f(x), ciod, come si suol dite, se f 8 svluppabile in serie di porenze di punto imziale xp nell vtervallo (a,b). primo nsultato in questa direzione il seguente. TEORFMA |. — Se la serie di potenze i) \ ri (6) Yale) hha rageio di convergenza p >0, la sua somma f(x) 2 una funzione indefinia- ‘mente derwabile per \t—xo| < pe, per ogni me N. la derwata di ordine m vale 62) Ales) = Sek 1) thm Valea | a / Inoltre f ¢ svituppabite mn sere nella forma | | | (63) 13-5 Dimostraztone: ta (6.2) 1 otmene applicando riperutamente il yearema del paragrafo precedente. Ponendo pot nella (6.2) x= x, tut gli addendi dopo il pro st annullano € Fisulta (xo) = m'ay per ogni m € N. Sostituendo.a, = s*'(xq/e: neita (6.1) 1 owen fa 62). Dal teorema 1 segue che, se J & sviluppabile i sere di potenze dt punto inzale x9 rnellintervallo (a,b), allora, in un ntorno di xp contenuto in (a) della Forma |x ~%0| < 9. necessariamente: 1) F&indefnitamente denvabile; Sacceavon ested from i in) la sere dh potenze ha la forma: 5 fie mi Baal = (64) =o) + = fea) + Soe—m9) +. py ‘Alora, supposto che valga la condinone1) la sere (6.4) prende il nome dh sere di Taylor 4 f.ed't problema viene condotio a tovere condiiom afinché f sia la somma della sua seri ob Tapln cid aba. pot 2 € (asd). ha 5) Fla) = Slo) + Fea) x= x0) + (2 n0)"+, co, come si sual die, che f sia saluppabale sn sere di Taylor in (a,b) I seguenteesempio mostra che la condone 1) non 2 suffigente da sola ad asicurae la (6.5) € cv peanche Ia conergenza dll ene dh Taylor (6) n (a,b) supa che a ea some dea estere rnecessanamenteuguale a f(x) per ogni € (a,b). La funzion f definta per ¢ R da ele aK (oo) y= ° ern0 2 indefntamente denvabile n Res he en fol =0. Fo) A 0\=0 WeEN. emania tn cene dh Taylor df pnt rile t= 0 ha per somal fuze nla os} =O. non se) ‘TEOREMA |. (CRITERIO DI SVILUPPABILITA IN SERIE DI TAYLOR). — Se f& dotara di derivate di ogm ordine wn (a,b) ed estsiono M.L > Oli che (63) Leoni gmt, vee(abyveen | (in parncolare se te denvate di f sono equilimtate in (a.b}), allora, per ogni LS eUE Tt wnt hialepane mca glee” | Drmostranone: prendiamo m consderazione I deinzioe del et mo Ry) della formula dt Toplor by (69) mies $e x). i 2 Cg 1 ese oa che per — se a comer ee peri reso muti e ) Lexpresione dt Lagrange 145) (6.10) Rai) ten, oats Lidumouranone dl ovens & peri condos s vencare che pe og « tee ait (ry 18 cegue dal fito che laene de er £ comergent, per enteno del rapport, infat el wu ART haw A ae eqund ermine generale (6 13) converge azo Nel caso particolare in cui 1a = 0, la sere dt Taylor (6.5) si srive ery LO co) rors yee Gee 4 Le, sichama anche serie di Mac Laur: Come appheazione de precedente teorema | dimosnam la swuppabind i sen di Mac Laurin dete forzon (6.16) sen, cone La sene i Mae Laurin dela tunzione see ey peceeranes «och eee cnn etme poh 0 om siete 9 a ee Cea ge wos referent iy sate Beak + WeeR Sincesso sera wu a Poiché per opm kN risus 1619) [heen sh c1 [Phones ¢1 wer. iiggamcie «yuan fas po aici 9 enti fe aon en 8 (sono SVUPPADI tnsene d Mac Laurin io Re che asta 1920) (620 In figura | 10 sono rappresemat la funzsone sen \ ed: su) potion & Taylor dh ordne 3,5 € 7. B35 97 ne ae qua 110 Un uttenore teorema che 5 nvela wele per ottenere sviluppr i sere & il seguente, che s+ mostra facendo uso det teorema ds dervazvone per sere del paragrafo + | TEOREMA 2 — Sia F una finctone dotata ds denwate dt gm andine wn kab) sa | 20 € (ab) Se nse ny (x) = & Lolo, ( fO~ Lie 02 se fa sene denvata datta sene di Taslor dif ha per somma f, altora f & | seuluppobite sere di Taylor di punto inate wy net terval (a0) =). wee let) u apie 1 Come applicazione del Terema ?dumostnamo la sviluppabli in sene di Mac Laurin dele fore 025) logit) aig (624) Lasuasene denvata (625) Ieee ‘asene peometnca dh primo termane |e di aptone ~x.che 2conversente(puntualmente el merallo (lie lasua soma & agate 1 (6261 sleet. Henle weei-hb) che cotneide con la denvata dh v= loa! 4 8. perantn in hate al Teoma > ta funnone fl) = Tog( +.) & suluppabue mn sene dt Mac Laurin nell ntervallo (1,1). Pere nsulta wean eee (628) Lasuasene denvata (629) Pate ayia 2 lasene geometnca di primo termine | dh eagione —17.che converge nel’ iervallo{~ 1s 1}¢ fa sua somuma euguale alla funzione ¥=1/(1-+32}cche €uguale alla denvta dh ¥= are. Quind. ancora vn base al Teorema 2 a fmzione f(x) = artg & syluppablle m sene di Mac Laur nell itevallo (1,1) ensuite eis ent 60) mare ety eet ween cee ee Sboune mpm tes FS ong orp por wane cele ane ere te age (6x) patted stort Cnsienane a asene roma 5i dns he pep he (63 fay=tiet, rel-un, Succeauont eee fac s 2 svtuppablem sere dt Mae Laurin pe terval (=I, 1) eche x) asta E (fe wre (iy ove men (2) sn et cop oma san da \ is CConsidenamo lo sviluppo (634) nel caso parncolare t= —1/2. Pecogm k EN, dalla (638) ba alloca ci ae Tae dove con ns incu i prodeto ditt sumer: disp fra 1 e-£e 2 dispan,cwvero pret di ‘ut mumen pan fra en, se n pan, Si ha alloca on hg Beane ween ca Inreal ale svlupposussste anche pevx = ‘Analogamente, povende c= 1/2 nella 6 $4), t otene To serge nrvcle (orn e we(-hl). on viseate de Scum! (it roster fe ce, sesbtendo ad xnell(6.37)wtegrand prsenespertene a seuente stuppo miele (2-1) 2H Sayre we(-10, (639) arene + 5 sluppo che, come 8 veneatactimeme, converge anche per x= 7. Cenni sulle sere dt Fourier Sin F50 tina fanzine f(s) defi pers Rt diceperiodicad erido Te ay fet) Seuna stone pertkcadk pedo, essa anche pris penodo 27,37). . AT, te), Weer ™ S1ano a,b due rumen realie sta k é N. La furztone (72) (3) = acoskx +bsenex 2% Canute 1 ° periodica di penodo 2x. Pi precisamente, escendio ae anise en(e(o¢2)). € anlogamemtper snk, a fanzione sx) in (72) vena la elaione 04) sto)=o(o42) veer. ced percid periodica i pertodo 2x/&. Particolarmente interessant. anche per le appicazion’ alla Fisica, sono combinazion: ‘ean di funzion: del upo mn (7.2), cio’ della forma 15 sole) = D4 ¥ lapconte + hysente), nen, (7s) 7+ Bt a te prendoo nome d potinomingonameinci, ve ay sb, pet ee eal eee eae 5u(9) una fncione peroic di prada 2x. Fisstlay€ Re arf.,conk€ ,supponam che la seri, deta serie wigonomerica ch coffin nab. 29 (76) 7 +Stcotcstents), sia convergente per ogni x € R. Alora, per la penodictd di sa(x) per ogm n € N. anche la somma f(x) = limsq(x) sara una funzione periodia di periodo 2 Un primo cstero di convergenza per la sene rigonometnica 7.6)¢ contenuto nel seguente teorema, di cui tralasciamo la dimostrazione. TEOREMA 1, — Se confit dela serie rigonometn (7.8) sdfan le con | i lal < +, 5b < t, allora lt sere converge assoluamente per opr A ei 2€ Re la sua somma f(x) é una funcione connnua, ‘Veatremo in segunto che, in generale, la somma di una serie tgonometneca non sara una funzione continua dunaue le potest dl tearema | poxsene consid - Inversamente, data una funzione f(x), penodica di penodo 2x, c1 si pud domandare se ‘essa sia sviluppabile vn una sere wigonomerricn, ci08 8st possono determinare dex coctt- ‘tent ap,ae, bx, con kN, tah che la sene (7.6) converga per ogmi x € R avenda per samma Sia). ‘Supposto che f(x) sia svluppabile nella sere trgou wetrica (7 6), coe che nsult (77) fis) = + ¥ (aycoske + sents) weR, Secesnan st fico 2 © wuppusto mmole che la sene (7.0) sta integrabile termine a termine in un intervallo di amptezza 2x (peril teotema di integrarione per sere del paragrafo 4, una condienone suf, ficrente affinché cid si venficht & che la sene (7.6) converga uniformemente in tale ner. valu, punsinie segunre un proceaimento, dovuto a Founer, per determinare i coefficient 40,0, 64, Precisamente, consideriamo la (7.7) ad esempia per x € (=, moltiplichwamo ‘ambo 1 membni per cosmx 0 per senmr, con m fissato in N, ed integriamo tra Ken. Si ‘ottene cos! 0 [rersometen cownsés +E (o [este cosmuaet [sent cosa) 09) [poyeamaas= [* wansées + 5(« [levtemear ss ne nose) Osservando che se mek (7.10) 7 mak x0 ay se mek (7.12) : se m=k#0 dalla (7.8) st ricava la relazione (7.13) 4, (anche per m= 0, graze al fattor: 1/2che figura nella (7.7), segue ‘moltphicare an dalle (79) (714) ba= 2 [" feisenms ds ma 12.3) {wal modo abbiamo espresso 1 coethcwenti di una sene dh Fourier in funzione della sua somma f(x) Tn ogn caso, qualungue sia fa funzione f(x) mtegrabile tra —m ef, le costanti definite Pet m= 01,2... dalla (7.13), € per m= 1,2,,.. dalla (7.14), si chiamano coeffclentt di 2 cat Founer dh f(x) La sene (1.6), quando1 suor coefficients sone 1 coefficient Fount (7. (7.14) dt f(x), st chiama sere di Fourier di f(x), ma non sempre ha come somma ft). nil, viceversa, Se J € dispar, AUX) per ogm x [~n,x], la sene di Founer di f si niduce ad una sene di cio’ se f(x) = sol sen Data uns funzione f megrabil ta —R e R. penodica di periodo 2m. ct proponitmo di studiare 11 problema della sua sviluppabiid mn sere di Fours, ciot it problema dh tabtire quando essa sia uguale alla somma della sua serie di Fount. A tale scopo introduciamo alcune novaziomi. Sia f(x} una funzione definsa in se per 6 Reaiste i mite, (0.13) slim fet) lo mdichetemocon f(x+). Seesste il mite (7.16) sim Seem) lo indicheremo con f(x-) Daremo poi che f [a,b] -> R & regolare a tratin (a,b se esisiono un numero fisto di Puta t= 0,4... cna = 29 <1 <... fe veda la gra 11. seabed fate » Figura 1.11 Porehé f 2 pari per quamo osservaio m precedenza, sult by = 0 pet og k €N, mentre con fai ras oy 2rd, Ger «, peralueorema sulla convergenza puntuale delle sen di Fount, converge a f(1] per ognx€ (-X, 'Fonenoo x= Umea /.1¥), 8 eave ance ia seguente notevorereiazone (720) ‘Esemplo2. Sia fa funzone perodica ds penodo 2x otenuta pofungando su R Ja funone g data dt 0 se -rexeo ay w= 1m Ocece ‘Tcoefficienn di Founer di f sono allora ne om) a=, =0, by : WeN, sean en Rar es 12 swans ye om pips wn cg a at ee ps ait mre os tein oven ngcrmm 1 ee cfr cneweeueiavascsaaa ne 0 copioo ¢ Ponendn «2 nels (7.29) otteriamo la segueie fanaa hrapresenanione per (72) he comeide com la ene dh Tylor delle funtion aretgs. el punto ¢= 1 wed la(631)) semplo 3 Sia fla funzione penokca a penodo 2x tenua prolungando su la Fanzone ¢ data da (gua 1.12) ole -nexco (725) ain 1 O 0. 1 polmomio associato st annullerebbe per due valor dsrint 1,1 sarebbe negativo oall'mterno dellintervallo delle radi 0 all'esterno, m dipendenza de segno di a). Peranto (8.11) che cormsponde ala ese (7) Foon d due o pit arab » 9, Elementi di topologia di? [Esaminiamo di seguitoaleune proprietd topolegiche dello spano veroriale 62 Sia (x0, yo) un punto fssaro d: RP, Un unirno cxrcolare di (xo, yo) & per definizione un cerohio aperto (cio8 che non contiene Ia circonferenza che lo delumua) di centro (x9. yo) € ‘aggio potinvo 8. Analincamenre, un inom eucolare d (19, yo) raggin B > 0% Vinsteme Js CR definto da on I= ((eyy) RP: yf x 20)? + 990)? <8) ‘Sincordh infartche 1 punt (x,y) di Ré che giacciono sulla circonferenzadi censro (x0, Yp) toggio 8 > Ozoddisfano l'equazione (s vedano le igure 2.7 #28): 2 (r-P +0-n7=8° | TO lol Tel Figura 2.7 Figura 28 ‘Sia A un sottoinsieme di R* ¢ (xo, yo) un elemento di R. Si dice che (xo, yo) € amerma a A se sire un iron circolare (93) comer in A (sve In igs? 9) 1 pao (40, ¥o) si dice esterno ad A se esiste un inromno circolare di (xo, yo) contenuro nel comple- meniae A (cot Se 2,90) € intro al complemented, come ngura 2.10). [ane (ea 3) un pn di fronton per A se m ogns ino crore (x, 9p) san Sn puri di A che del complemenrare dA (cit se (0, Jp) ton &né ern né eterno ad A, ome a ngura 11) Si dice che (i, 0) € RE & in punto di accumulacione per Vinsieme A C RE se in ogni snvomo cicolare di (2, 9) este almeno un puro di A diverso da (2g, o) (come in figura 21D, Si vede subio che tui puns ver ad un isieme A sono di accumlaiane pe A tus i punt exer ad A non sono dr accmulazione per A Iafine punt d frontier i A postana there di accutane per A uppure mo, se un prod A wi accumulaconc Se che un pena woo di. * nats teoimenoads] —oydenmeasa |] aura Pp nt pera eid Coe Ya) A higua 29 rigua2.10 ya Un insieme A C RE si dice apeno se per ogni (x,») € A esste un imtomo clrcolae di (4.y) €A contenuto mA (cle se opm (x,y) €A® intemo ad A). Un insieme CE st de chiuso se il complementare A = BR? — C2 aperto. tuto R? sono gl unit inslem di? contemporaneament pert ech. La chuusura dun sieme A, indicata con A, & Vinseme di % risultant dalla unone dt ‘Ac oellinseme dei punu di wcunulazione i La chivsuraX di A un insieme chiuso c. pit preesamente, coincide on 'ntersezione tus isi chust che comengono A. provaanche che A & unione di A edel'insieme det pun di fronuera di A Un dominio oi #8 i chivsura di un uoteme ageto. Peranto un donunio 8 un ssieme chuyso.ed® union di un insieme aperoe della sua fronuera. Fano de pu vanabile i ‘Ad esemplo, un cereuo chuso di? un domum, mente I sieme unione dun cerhio chusoe «un panto isolao este a ceretio non e un dominio a. Un insleme A C R? si dice limuato se ® comtenuto in un sntomo circolare dellorigine Ju(0), clo8 se esiste M > O tale che 3) sw) Very eM, Yay) €A (equivalentemente, se x° + y? < M? per ogni (x,y) in A), come nelle figure 2.13 € 2.14, Pinsieme Hinsieme Ae itate ‘Anon 2 Ientato Figura 213 Figun 2.14 Un insleme aperto C it & connesto se non esstono due apertidsgiunt non vuot di lacinunione sia Punceme . In formule, cit significa che non existono due aperti ya © RE tali che (ane A#O ALAz =0, A UA In figura 2.15 2 rapprecentato un insieme connesso, mentrein figura 2.16 2 rappresentato ‘un insieme non connesso, per cur & invece possibile rovare due aperti disgiunti e non vuot ‘a cui uione€ uguaie af msieme caro. ‘Equivalentemente, un insieme A 2 connesso se, nel caso in cui esistano due aperti Ay ,A2 , ciod f= flx.y) & una funcionereae definia in CR. Siainolte (20. vo) ‘un punto dt accurnulazione per I'insieme A. ‘Consieriam prelrinarmeme 1 caso n eu mite sia fo, ctoe I R. Si dice che lx.) tende (0 converze a | ver (x.) che tende ad (za. vn) se. qualungue ta€ > 0. este 5> Otaleche (10.1) Ufiey)-l 0a 82 Oude che =) s wating n modo analoge fra lore: (103) filmy) >M, er osm (ey) €4, (x9) # (20, 0) € [(2,9) — (20, 90)] < 5, cio’ (x.y) verfica le condizvoni in(i02). Funcom dd 0 arab o ‘A1utolo dt esemp,constdenamo a funzione dllevanabi ral .v wos {t61= oe. ye 1 deine apero A costo da? pvato del ongine ak A dr aecumulanone per A Verfchamo che {(0,0}} 1 punto (0,0) 2 105 im, et coor nfo, dalle dsugvaganze (wo) eae, «deduce che. net osmi € > 0. (107) Osfixs)ce (equndi anche fx 9] M, oppure fx, yo + m{x ~ tq)) O esiste 3>Otale che (1020) Leley) - Sleoy0)] O.esiste 5 > Otale che | | (1022) Wien.) = fl nll x9 €¥ > vo) (12.16) SHS MEM SY Passando al limite per (x,y) -> (xo yo), anche (x1, yi)s (x2; y2) convergonoa (to, 70) Per ipowesi oi continuta di fx € fg Be punt (x0, Yo)» otene ta west (1247) Jo 0, Yo) = fa l20, 90) Bsemplo 2, Ocserstama eeictamente che Ia sla existenra delle dente seconde myste tn pnt non asicur a posiilith di versione del'odine di dervaone. Ad esempto,considenamo a fa ‘one (3) ive vai eal, efi i se (ay) = (00) eg vl #00)” "We pad veniam che fi) # conti nce nel prt (9) = (0.0); a han cone (0.0) anche le demvate paral prime fn) € f(s9),Comungus, allo scopo di caleoare le denvate secu te (0,0), camnctano vn Posen ce (12.18) fess G2 P PP i—mUe'y) (1219) f= iS er oan (x, # (0,0), mente (0,0) (12.20) 140.0)= 0-20.90 asuta pox (221) Funcom d due 9p ara 7 Dato che scambando x on ya fanzione f cambia segno (10 f\s,9) = —fly.2D salts (12.2) Srl 0.0) = ~fo(0.0 ered 1m (0,0) st ha fr # fy Evidentemente, m base al teorema di Schwarz, entrambe le derive paral seconde mise (peril mou di tmmetna azide) sono discontine nel punto (0,0) (il letore ‘eaguaIa vere). 1 teorema dt Schwarz ¢ le are consideraztont esposte in quesio paragrafo st estendono senza difficoltda derwate paraali dh ordine superior. Cosi ad esempio le denwvate parialt del ierz0ordine, nell tpotest che siano continue. sono ve seguentt quatro ay ey es ay 2" aay" Grav?” By « pilin generale. le denvate paral d ordne k € N oi una funzione di due vaiabtl f(s), se continue, sono le seguentik-+ 1 funziont ay esa af af oF cnn OF ay Fae 12.23) 13, Gradiente. Differenziabilith Sla f una funzione derwabile ia un punto (zy) Ui un aperto AS R?; cid esistane in (2,y) le due denvate parzal (f,,f.) dif. Tl gradiente di f nel punto (x.¥)& per definizione il vetore Df € R? le eui componenti sono le denvate parziali dif. (3.1) Df = (fo fd €, volendo indicareesplictamente la dipendenza dal punto (x.») € A. 3.2) flay = Uelayh len) jutvalentemente, 1 gradient st ndica con uno dei stmboli: (3.3) Df, Dftxy) VF, grads. Pertamo una funzione f ammette gradient in un ounto (x.») se F denvabile in (x.¥). ‘stot se eststono le derivate pariali f(x,y), f(y). Una affermazione pid forte & quella di dite che f& diferenciabie in (143). secondo la definizioue che segue. Sia A unapero di Re (x,y) € A. Unafunzione f:A > R si dice dfferenziabule in (x.y) (a) f &derivabile (3,9), cod esstono le derivate paraali fls,y), fy. 9): (©) vale a relazrone dt mite ss Capac 2 fim Leth +A) ~ flay — fan pEIK (134) atten ee Inotee a funrione fs dice difernsatl nell’ apr. se ffrenebil in og punto Gy)eA ‘tte una rommula paricolarmente ignfcatva pr la diferencia wulzando i simbolo di“ pceolo”Sidicechesin fnaioneg(h) buns picolo” unl feneone 82(h,k), € 1 scrive gi (h,k) = o(g2(h,k)), se g2(h,k) 0 per (i,k) — (0.0) e se il rapporto -g1(h,k) /g2(h.k) tende a zero per (h,k) — (0, ioe: (135) gi(h.k) =0(gn(h,k)) Con tli notazion la funzione f & differenziabile nel punto (x,y) € A se ® denwahile in (ayese (13.6) athyth) = flay)+ Lleyn fleet ol VETER) Infat la (13.6) & equivalenteallacondizione (b) della defnizione sapra scrtta di differenziae bilitdosservando che in (b) si afferma che la funzione (3.9) 81h b= flat hy th)~f(e9)~Seley)h~ Sle Nk 2 un o piccolo della fanzione gy(h.k) = VIFF Geome:nearerte I dferenjobua i un puna ¢legta al’etstenza del piano tangent al grafico delta fanaone nel punto tnfat, se f 8 difeenzibile i Ln. sn) © A. pomenda on (1 8 (v9) = (,)0), = x39, k= yo, tense be) L159) = Fl 30) flao, I~ 20) + flea, yo) yo 38) VRP) (Co sagufca che la finzioneneare (pi proprament, la furcone affine) (39) = 0, Yo) + fla, 0) —30) + fl00, ILI) che rappresentalequazione dun piano, preisamente del piano tangent al grafico della funzione = f(xy) net pun (2p, ye) dtfersce dalla funnone daia f(x,y) per un o plecolo del modulo elt'ineremento (x — x, ¥— Yn) 60 68 «/Cx=anl? +19 mi! Coed Mespescine mn 14) eter al prano tangent cosisce una approssumazione della Fuzion dalam un mnforn det punt (29, 0). ‘amano dite’ ch Ondine eupenore al prone ‘Approfondiremo questo aspeto ne paagrafo 17, elauvo alla formula dt Taylor pe le funztom di ve vant. Le notazioni vettoiali (ed in particolar il prodotto scalar introdotto nel paragrafo 8) Permettono di scrivere la formula di differenzibilt (13.6) informa pit compart ‘Farcom dd o pu vate hal Ponendo (13.10) 4 dato che prodottoscalare tra Df ev vale aap (fa), ¥) = Alawh+ flee Ja formula (13.6) con le nuove notations diviene (3.2) Sut) = FW) + (BFW), 9) +0(IM)- Pertanto una funzione di due vanabili f, definita in un intorno di un punto € R®, si dice Aerenciobile nel punto w ¢ RE se f ammette gradicate Df wn. e se vale 1a (13-12), por ogi 1 4i modulo suffcentemente piceoo neni efron f(.9)~ (430+) # ernst re deh st (ed og uo pom i) Tf /¢ drab esa (ox) fenytS,— haxt3, em parcotr, (0,0) (3.14) f0.0)=15, 110,0)=5, (00 ‘Con lo scopo di clcolare Imei (b) dela definone i ditferenaatlita, abbamo Lk) f10,0)~ fl 0.08 fy(0,0}k = (345) Uae E48) haat ae erano tim AhA)= 10, He (13.16) ane Info esendo (MLA)? > Orlin? 42h 8? 2 Ocwe ance (31 ce quinti (318) che prova la elartone di mte (13.16). ‘Un motivo per considerae Ja differenziabilitt quello che tale condiaiane implics la ‘ontinuita, generalizzando I'analoga condizione per le funzioni di una variabilereale. In etre 36 Cipuoto2 parole, se f 2 diferenciabile m (x,y) €A, allora f @ anche continua in (x.y). Infat, nella {potest di ditterenziabia (13 6), st tuene la condizione dr conunuut ili, fleth v8 = (13.19) = ity LM) HAGE fils + VEER) = Fle + fim, Lilet Alsi] = flor)» dato che ultimo time # nulto, a cansa della desug luanza di Cauchy-Schwarz (8.7 (43.20) URC YIN+ AlEVIK S IDF. VEE 0. ana epic vis ef anand 2 nega di iene ene ar Sequnca dela dead, cone mostaso dal esempe ce see la fanzaone f defn R° lla formala 0 se (x.y) =(0.0) toa mane ! set MOM) 2 sete #100) one coun uel ungue (0,0), perch al esempe pet x= yt ia vs) nye ! catehagcnon tap ane 000198 pom a torn stasVoueycces ecg an estas ‘Teast iacas fame see Parse peeae pn ee ep pee eeereatorates a cern soem on ocean mo aay £10.0)=1 40.0) = ‘Nawwralmenu la funzone J wy (13 21) 000 € dfereuetoe vel punto (0,0). sate mom sete s lume per (hk) (0,0) dela Turzrone (1334) eb = Vise OP HEP Si pud deduce I non dfferenzibih dr fn (0.0) anche dal fano che f non & contmua in tale uno. In figura 223 &rappreserato rl graico della funzicne f(s,») defintam (13 21, al varare di (G2) vel quadiato[—1, 1] {-Iy1} Se vee charamente dalla Sigra a sgolani al enteo, nel ongine £ ECA) ‘Analogamente,appicando tl worema del diferenziale lle dervave paz dr ordine kt otene (13.30) sectlay> fec"a), wen 14, Punzioni composte Siano x), (0) due Funzionieali define al vanae dit in unimervallo di R Laplicazio- ane ee ag ogo facomnsponder ul pun ui? Ui component 4.1) (ate. ta) 2 una curva del piano (st veda i Capitolo 4 per maggton dettagli) Bsemplo 1. Sele dv funzsont x(t), yt) Sone deft da (142 )=I-1, y=U41, tel= (01h ‘com di dv op vant ia ilora isola 3) He) arb laf 42=a) 42 eran punta ck coorcnare(2¢),y(t)) apparaee alia reac equazione y= x++2 €, dato cher € pr precrsamente il ponte (x(t) t)) apparene al seemento dt equazione ¥ = x+ 2. con [1,2], rappresentato figura 2.24 i 7 Fy i Figura 2.25 ‘Esempio 2. Se le funzion x(t), »() sono definite da (144) x(t) =cost, x) rer=(n), tenia (4s) e(e)?+ (ef? =costr+ sent = 1 o Copco 2 «quiet pt ds coordinate (lf). apparene all ewconferenza dr equazrone +»? alla cuconferenza con centr nell'ongine degli ass € raggro 1. La condarone 1 €(0.) comsponde fgeometncamente (dao che yir)= ven > 0) w punt deliacrevufeensa con ondinais posit, come a Bgura 226, Indichvamo con A un insieme aperto dr R? che contiene r punt (a(*),9(4), ¢€ &- Sia ‘fls,y) una funzione reale dr due vanabilirelt definta in A. Allora possiamo constderare fa Junzione composa (14.6) FO) = flate). Wf). rel; Figura 227 la funzione F — F(t) 2 una funzione reale dt una variabile reale + € 1. Ci proponsamo nel seguio di calcolare la derivata dk F(t), in termum delle dervate delle funziom: components. Geometncamente t= x1), =") sono Ie equamensparametnche d una curva A (Be prano x,y) Fc deo pa erably o flats), 10) {Gh equazrone cartesana = = fv), come nelle figure 226, 227,228 ¢229 In parvcolare, in figura 2.26 abbamo sce wt) = t, vl) =. che sono le equaziorparamernche dr una rea passant per (Go. 0) parallel alas yin figura .27 considenamo una reta parallel al'ase t. dr equazront M=H Mel =, Figura 229 ‘La envata delta funzone di una vanabuereale 1+ fl), y()} forusce una masura della pen denca det cammuno sett, quando st penst al graico del funzione = flx,y) come alla superficie di ‘una zona gengrafia, al asemp una cola ala curve xt, flee, t))) come ad on zener ‘wacrao su ale supericre. Con questa analogia di po geografico, a curva dk equazion:parametrche 4A), ¥ = x) € lw rappresentanone topogranicabycimensionale (nel prano ¥,y, che CosuLsce la ‘carta topogafica) del Sentero alla superfce dela colina, o Canto 2 Con il tearema che segue Forniama In formula a derivazrone della funrione composta F (1) = f(e(0). »(t)), per € 1. Come d'uso, se 1 € & un estremo dell intervalo /, prendramo ‘im consideraarcne i derrvata desta, nel easo del primo esiremo dell imervallo. ola dervata ‘iniatra nel caso del seconda estremo, | TEOREMA DI DERIVAZIONE DELLE FUNZIONI COMPOSTE. — Se le due Suncrons2(4). (0) sone derivatit in un punto 6 € Le 56 ta funcione f(x,y) & differen | ‘table net corrispondente punto (x(t), vit)) € A C RP, altora la funzione composia | F() = FU), (0) @ dervabie meta dervata vate as) Fa) = flat, AOL + ALO, HOO interessante rappresentare la formula di deivazone (14:8) con Iso del prodoto scalar (a veda 11 paragrafo 8), Indicando con) 1 vere d component ¥ (at), we) nse (149) FU) = flat, AO) = 40D) 18148) dlviene con la netazione Vit) = (0. VU). (14,10) Fin = (Of, HO} ‘La detvata della funzione composta (¢) = f(v(0)} & qu prodoto (salare) del gradient di f pee Dimnosttazione del teorema dl derivazione delle funzion: composte: pet ipotest / & dif- ference In (9(¢) v()}. Setivin la fram del dilferenziale (13.6) wn punto generico (evn: (14.11) flier) = fn) eft 91 tM eer—vtel Yr P+ 0 lale formula va considerate per (1.0) = (4(0). x10). pomiamo por (42.64) = (ale Hin. sr ‘)) eof sufficlentemente piecolo in modo cher + h€ ¢ Oteniamo FUCA. ele FIN) = Flatt). vi) = (lata = AsO) MOIME HAD =O] + ALA. EDI MEF AD = oI so Via —AOP A=) [Dividlameenttambi mesnbri peck #£.0¢ pacsiaro a litt pet + 0. Risulta Fan son di due op vanbi a = oy LEAD = FU.) Mad = Alte. (ey fom LEAR ME 4 60), (ey fim A= A 7 = All NDE FALL). NED purché si abbia ota a Ee) —0F) (ay) in Vb OP th oP) Ramane quindi da provave (14.14), Caleotiamo tale limite veparatamente, pet > 0 ‘1 <0. considerando qui explcitamente solo il caso ft > 0. Supponiamo anche che la quanti’ sotto radice sia positiva pera #0, aliiment st procede esartamente come nella dimostrazione ella formula di denvazione delle Funzioni composte di waa vasabile rale. I limite a primo rmembro della (14.14) uguale a tim 1 be +) = 2+ = OP Bieta) ain ebm 7m py ssa] [ueehesta] ‘prima del de iit in (1.418) no, per deRnizone dio piccolo”: mente i 0, d verso concorde al verso negative delle y. sey <0: slase xi iradiente onzzoaulc< di verso discord al verso postivo delle x, sex> 0, di vert discord a vets egaivo delle x, sex <0. ‘Cx sgufca che la funzione f(x,0), della sola variable x assume un massimo in comspondenza le demvata f, 2 pontiva per x< Ded 8 negative per x 0). tere Ia funone f(0,»)aesime rminimo per y = 0 (jy negativa prima dy = 0 ed & por positive). Peranto i! pano (0,0) aon 8 né ‘massa of dt unin pr la fndione /(9) In figura 232 & rappresenato il gradiene della furzrove f(x,y) per alin valon di (xy). Si nti an paricolae come il gradient sia verbcale in corrspondenza dei puna dela cisconferenza unitari. In gw 219 cnt sipwinn anche gradient sll ita =» Infine in figura 2.33 Brappresentat campo del gradieme dela funzione f(s,y). mente in figura 2.34 sono cisegnate le nee at lve, ches chiudono ator ai ve pun iru (1,0) ssh padiome na 16, Fuzion! con gradiente mullo in un connesso Come ga defito vet paragafo 9, unineme aperto A C R? 5 dice connesso 6 le cone dition! (16.1) Ay. Ap aperti di RP, Ay A> = 0, AyUAy Tl seguente teorema, che conceme fuszion’ di due vanabili con entrambe le derivate ‘parzali alle in tun msieme connesso di R?, estende T'analogo nsultato per le funziont di tuna vanabite reale 1 quale afferma che se la derivata di uaa funzione di una variabile& nulla nun mervatto altora la funzione &costante 1 tle intervalto f i] FUNZIONI CON GRADIENTE NULLO.— Se una funcrone f ammette gradiente nutto tn tuts punt drum apertoconnesso A.C RE, attora f & costante su A Seravae ponent jf i erate sono continue e pertanto f & differenziabile m A. Fissato (0,y> 0} apeto connesto in KF, sua (169) {fle.y) = costae, Marler ‘vale dela costante& determinable calcolando la funzone f(x,y) mun punto qualsis i A, ad sesempto per (xy) = (1,2) con > O. Resultant) = /2, da cat (16 TM etore, con fo esse metodo, prov Ident a> o,1y<0. ag tate? (80) seit Faroe opt vob i 17, Formula dl Taylor SiaA un insieme aperto dh RP ed f una funzione di due varabiltdefinita su A; cin (xy) tun punto fissato di A; se hk sono due numeri reat sufctentemente vic allo zero, dato che ‘Aeaperc. i puno di euvrdinate (e+ A. +) appaniene ws A, eos come (my (rth vee) eA, ve (0.1) E quindi ben defiita a funzvone compostaF(¢) (172) Fic) =flesth y+), re [0.1] Se f 8 dsferenztabile tn A allora F& denvabile tn [0,1] ela dervata vale 073) FO = felacbth, vk) sh Rlxth, y+) Se entrambe le denwate parviali cana a loro volta differenmiahih (e cid aceade ee, ad esempto, fy € fy sono funziom derwabti con denwvate continue, ctoé se f,, fy sono funziont ‘ciasse C*,0,equivatentemente se je una runztone a classe C"), apptamo anne fa cervata seconda di F Pe lth, EER) HE folate Yk (74) halt th, FRY Rh fre, 4A), supponendo fr, fre funziont contnve (quindt, come deto sopra, supporremo f di classe ©), peril teorema di Schwae7 (paragrafo 12) oteniam (175) Me) = fale beh, ye feo yy ERY fog teh 9 AME in spores: di uterine oifferenziabilia suf powremmo caicoiare witenon cenvate suc cessive di F, ma ctlimitiamo per semplicita di notazioni al secondo ordine. Per F vale la formula di Taylor (al secondo ordine) con il resto di Lagrange (infati F & una funzione di una vaslabilereale). estate un numery reule 0 € (0,1) ale che (178) F(1) =F(0)+F(0)+ 3F*(0) Unuzzando le espresstom dt Fir), FY), F"(€) sopra indicate. si ottene la seguente | = sia f una fumcione a classe C? tn un aperto ACR. Sia (x) € A Sufficientemente vfeino allo (0,0). Estst un numero ® € (0,1) rale che Flee hy +R) = Fl) + falesyIh + fle nk | tA ealr+ Oh, V+ BRYA + Dhol + Oh. vt AAR S flr Mh, y+ OEE? » Cenuoto 2 Dimostravione: came detto sopra fa tesi (177) 8 semplicemente la formula dt Taylor (17.6) relativa alla funzione di una varabile F(), con la sosttuzione de valor di F(1). F(t). Fa) dati nspectvamente dale (17-2).(17.3). (17: FUR Sieh eek FIO) = fs) (178) FO) = Als ht hOvk FO) = fal FOR. 9+ ORUE 4 fal OR. r+ ORAL fale BH. vA OIE BEinteressanteosservare che I formula Taylor (177) com il resto dt Lagrange assume na forma rd compata ec elegante con le notaziont vetxil. Tnfat espresstone fch-+ fk non & alo che il prodoto scalar fra gradtente dt fel vewore v= (ht) Se mateo con i veore dk component (x,y), ial expression st scriveequilentemente «79) ISIN HYIP VF Laura exprestone quadranca nfs a rapprsenta agevolmente mectante In marnce Df delle Senvate seconde (deta anche maince hesiana) wy ora(fe aCe fe): uc sped mane ne ce unin «orem (e BR) (eats) del prodoto scalar fra vetton &tR? fe wir one( jth) fa? fh fod Con alt notion a formula Taylor al secondo ondine (17 7) on il resto dt Lagrange si serve ‘equislememente 7B) Hut = fu) +(Dfl), ») + De flat Ov 1 FORMULA DI TAYLOK AL SECUNDU ORDI opi fama fncione di classe Cm aperto A dB e(x,¥) un punto dA. Per (hk) ~» (0.0) risa flat hy yeh) = flay) + fale yh + flay | (17.4) i + Yifela a 22s lairiik+ fol DBL + fh +E) Fr eran ii Dimostrazone: tenendo presente la formula di Taylor (17.7) gid nota con il resto di La- grange sitratta di provare che Flt + OR, v4 ORE Af (E+ Oh. y+ ORIN fle HO. YORI = (75) = fali.s + 2fe (ro Ihk fo lt-VIe oth? +2) cob ce la quant Ualr+ 0h y+ 08) — fale gat + (1716) Un tr 0h, y+ 88) — fale ee fists + Oh, v4 Ok) foray! oe Uste+0h 408) Aateorl ah tendea zero per (yk) (0.0). Cid accateperchée quanti in parents quad convergono 2 ero (per ptesid continua dele derive parca seconde) menu | we rapport sono Tar fi ae B 70 ocaP scr, -1e tH 0, tale che (a3. Shea, 0) 2 Fly), VUr.y) € alto, Yo) A ‘Analogamente, un punto (%0, Yo) € A € di menvmo relanvo per J su.A se esiste un intorno ircolare Fe(vo, 6}. dt centro (x0, vo) © raggtn & > 0. tale che (18.2) Lisa, 0) SS I seguente enteno® utile per a ricerca di punn di massimo o di minumorelativo all'nterno Vlas y) €falaa, OA. riabile). ——— ' CONDIZIONE NECESSARIA (DEL PRIMO ORDINE). — Se una funzione f@ defnita | tnun insieme AC RY ed 2 derivabile nun punto (Xo, yo), dimassimo o diminimo relativo | perf. interno all'wsieme A allora td gradtente dt fst anaultata (0, yo) 7 Capote? Dimostrazione: per fssare le idee supponiamo che (1. Yo) sta un punto dt masinne relamn pera funzone f.nerno al inseme A. Esse quind on ror creole sx") {Bisentn (an, 0) e ragaio 5 > 0. per cui isalta (183) Slsa- 90) 2 009 Vier) €fgl0o.0) CA In parucolare sstoj = vo (00 niferimeno alls figura 2.35, cr9 cornsponde geomet “camente a sonsiderare il segmento a quota x = 19. CON y compreso fra w — 8, ¢.x0+ 8. ciob Sane ceria ft, vu) paral all ase delle), Mteniamo che la funzioneF() dt tna variable ele definita (184) Fix) = flr. so). WB r qn cee per In fnzine e. Prd tle punto ron wé russe nf duno poh ad esemp. i segno d hung gas: coordina & can giM>0. ¥e#O. 10y<0, WHO, quind gm ogo torn ccorae fa 0,0}, spate vias ey 1. Si dice anche che (0,0) 2 un pero a sella perl funzione g (st veda la figura 2.37) [Nelle figure 2.38 ¢ 239 sono nporatenspettvamente Ie tnee di hvello delle funion: fls,y) € sly) al vanare (9) nel quar [1,1] {=1)1] Nel caso deta figura 2.38 le lined ella Sonn chu toro al punto (0.0) i mutimo per f(x, al contra dela figura 2.39, 1 cle nes dt Tell non st ehadono en comspondenza del punto di sella (0,0) St nou la canes ce il computer fm eseguto la gua 2 39 senza rast la ella ys Ines di velo porta fonztone gfx. Una uherorecondiiote necessana (del secondo ondne) espress, wt termu dea ma ince hessiana D*f ~ (fux,) delle denvate seconde, rel nsukay che segue. A le scope ficinans ont 1273) 2 rice beeen DPF. deto ache determi- zante hessano, dato da (188) ploy) = aeo*y =| fe g| Salo fh COsserviamo capticitamente che eturciata che cegue conten. per magsiore chiarezza, anche la coudiziote tecessaria del primo ordine dimostrata precedestemente os 9p sarah ” (CONDIZIUNE NECESSARIA (DEL SECONDU ORDINE). — Sia A un seme dt (1a, ¥o) um punta intern a A Fane funcione deft cw A eck classe C2 Se (in, 90) 2 | tn punto di minimo relative perf su A allora | Silt, 0) = 0. filzo, yo) = i | (189) Feslx0,¥0) 201 fnlsoe | Hfloo, yo) 20 i | Se (x0, 90) 2 un punto dt massimo relanvo per $suA atlor i | Silzo,¥0) =O, filz0, Yo) =0 | (18.10) Fal, Yo) $0, fin(eo. vo) <0 A Hilo, 90) 20 | ‘Dumostrazione: ipendiamo in consderaion la fanzine di una variable ele F) deinen come sn (172) all espressione «asy) FUN =J00+th, roth, Feit) funione Fr) ben defini perché (9, Yo] un punto interno ad A, purché (A) sia selon modo che (18.12) [hb)]= Vie +P <8, ‘con 8 > O oppornano. Come gui fato nel paragrafo|7,posiam calclare le devate prima e second Ft) (B13) FR = AC So HIN 00+ EHO, cis. FIA) = flo tth, sw IE +2 FT, FETAL fifty tthe wy FORE Sead esemptes (uy vo) mn pute dh min relat stern af A pea fonnone fx valor £08 un pono di maim relativo interno all tervallo (1.1) perlafonacone di una varbile rele 2) aetna (1811). Kosta petanio (ais) Fao. HW)> equind,sostruendo il valoe =O nspevarente 1018 13) € (18.18), (1816) FO) = Alto, lh fil. s0}k=9. (1817) FMO)= Pao. rol? +2fa (9 01AL+ fldo, vo)k?20, * Camo 2 icoriamo ehe fe reluziont sopra sentevalgono per oem (hk). soddsfaente ta hmiazione asi exis pr ds mekpicace entrant + membn dele suddeterelazion Ber una opportna costae fn tal modo comunque il secondo inembro conuina a valere2er0, metre vettore (,4} cam con un eure ad ese proporzondte, che quind pub odds Ia mitasone 118 12) 51 pub affermare che 4 favo be 118 16,118 17) algono per og (Wk) € RE ‘Daa 118.16). ponendo (h 4) = (1.0). st ova fit vn) =0: ponendo snvece {A.A} = (0.1) st wova fo, sa) =8 tm ff era gv stata seguta questa vada ella dimostazioe della condone rnecessana del primo ordine) Dvrdendo eneambt meron dla 1817) ped” +0 (scene quindh & #0) ponendor = Ak. casa) La disugsaghanca (18.18) vale ger opm ¢ CR. Ponendo # ~ 0 woviame Ia condiione cesta Fl. 101 20. a ‘Osservame pot che i!) ha pe gatco una parubotenetia varie morpendeme © Rc, doves cesere (2 0, deve nsultare non negatvo il eoecrente dr, cit (18.1% falta 10) 20) {afin ancora ye 1 fat che i pina ds exons grads @40) 2 non negate isenminante {dal equazone di secondo grado assoiaze deve esere minor o ugule a zero (asiment se A > 0, ssterebbero doe soluzom delequazioneassoraa Q()sarebbe negate al inerno del terval ‘elle soioniy (18:20) Pertnto H/o, Yo) = fie fy — £3, 2 Oe latest (18 9)& provata La dmostrazione della (18.10) analogs osservando che potest ce (Zp. Yo) $!8 Un pono Grays relay erm pe f porta alle Ccondizion neceasrie fr, Yo) <0, fC Yo) <0. mente rl dseriminante 6/4 0 (1.19) conten fa essere come m precedenza mrnore o pusle 822, penanto come prim una condizione necesaria fer un minima che Mfr. sod 28 Proponiamo ora un cites sufictene per stabi se un dato punto (xo, yo) di massimo ‘oui mune yer una funzione f(s,y) di ease © CONDIZIONE SUFFICIENTE — Sia A un nsieme di. (x0, yo) wn punto eterno aa A f una furcrone definta uA e di classe C2 Se nsulta Lea) 0, filza 9) =O \ | | ua Salto. 0)>0, falta, yo)>0 f(t) >0 | Fang dd op arab allora (xo, yo) & wn punto di mowumo relative per f su A. Se unvece (fee, 90) =0, fl20, 90) (1g22) | Fle 0) > 0 J] ction (so, 0) & un pune a massimo relanvo per f su A. Se nine { Lele0, 90) =0,fl20, 0) 18.23) Hflz0, 9) <0, I Foal¥0, ¥0) <0, fnlto, 90) <0 | | allora (x0, yo) @ un punto critico per f, ma non @ né di massimo né di minimo | per la fancione f sua. a Danotare che nelle ipoes (18.21, (18 2) tata venicarenepetvamente une sole dr seg delle ervate seconde fs ¥0}+Jy(20, Yo). Inf epost (1824) HS 90) = Sa, ¥0)-falX0,Y0)— Fn(20; 90) >0, fauka anche (1825) Felt. 0) flea. 6) > 0 ond flo Yn Fal sn} hanna lo sewn weg ‘Oxservamo anche esplcramente che, dalla cond2ione suficremte sopra enunata risus escluso "caso ym eu it determnante H lio, yo) della mance essiana sin radi. lta, © DY, 0) = 9 (2 vo) > 0 allra Vale (1825) e qund le derrvatefa(20 90), fl, Yo) 0 Sono mallee anno to stesso segno, peranto(¢g yo) un punto 0 dl massimo o d minum relive pet f su A. Se ime Ha: 9) <0 oo Ln) snd maine miinn,Se ni Bley) ~9 Ho, 9) =0. non spossono trate conclusion applicanda crt precedente oecorresudare fsione #9) mum temo el puto (8), 99) en al . sempio 1 Le de fnzion (1826) Sey ‘mmetton orgie (0,0) come punto eco, incu anna l gradente, Si vena fcibmeme (i! estore exepua i eot) che entries le mate Besian € mala (0,0), © quind anche I 390 emma Perl rn co (00) po mane rato loo per 9) a (as.27) 169) 20= f(0,0), Yayer Inve el seondo aso (0,0) non a massimoné di mimo pe ;) doch islen (1828) Hs0)=14>0=40.0, vex0, » Capo 2 (1829) £10,y) =—9" <0= (0,0) v4 natiasone della combarone sufcente consderiamo prelmunarment case del potest (1821) eriprendiame la notazione (18 18) (1830) wn 2h. val fal) Ricordtamo anche ce i deniminane dell equiione dt vecondo grado asserata al polnomio dt secondo grado.) vale a (1831) 10. 80)~ ful S0) flo So) Perit HY(s0 10) ~ fale 0) fata. 8) ~ filo om) 0, pean send <0 poincmo gi] ao sana pe sen aed, essend fl. Ya > Oe ane fa tn > Ob (19.321 no, wer Ponendo (18.30) = hk (sore not che, nu certo Sens, Samo mpercorendo a ntros 1t ‘imosrazione propos nel caso della condone uecessanal € moluplicando per otteniamo (a3) Fotos st? 42 feline vali fl. mk? >0 perogn:(hy§) € 2, con & £0, Par = 0, venfen diets ahaa fam, su)K2 > 0. <0 40 In ‘efiiva a (18.33) ale pe ogi (h.€) FE ~ ((0.0)} Lunia ot dc vari (84) 2p, oye fat 0K ‘continue postva su tut pun de iasieme (crconferenza untian d cento I onginet (18.35) (ik) CE HEE =P per teorema dh Wetersrass(parsrafo 10] assume mimo (postive. perch 2 uno de valon della ‘essa funzone 1 su D. Quin esse m > O per cut 11836) ath 2m wteD Seporth.t) CR? ((0.0)) endentemente t vetiore nownahsato an usan (ae an) semen apes Ye qua sgemee Palla) eens gun L 1838 ie) ow vn ‘(ai am) acu, esequende le sostnzon, 11839) Fos, sah? +2futan va fa, Naik? Dam +41 valida per opm (hk) © RE — {(0.0)). ed anche pe (ht (0.0) da venica dena. ‘anc ep vu i siamo ora in grado dh completare fa dumostrazione nel pote (18.21) Ubteziamo la formats ‘yl al secondo ordine con il veto di Peano cpararato 17 dloche fy. 10) = fio. Y0) =O. nena Fiepth val flg ved (180) > Pato. 3018? + 2f 00. sah fae.) +000 42) pera 18.91 Flta+h. w+ KI~ flo 90) 2 FUP HED ofA) = (ies) ee ay fg WRAL swe ee] Dato che. per deinztone do precoo" te aE wweiooy AEE existe 5> Opercur (1243) per ogni (hk) ER? — {10,0)} tale che VIET < & Per tah vlon dt (hy) oneniamo Aloo +h. WF h~ fC. vol (isss) 2waen[g a] gare Co) € wn po mimo Fre NDOHE 8) BFE CHCIE 4S) cero a 08 Le ditearaone nl pots (1822 analogs Se mec ale pte (18231. cn epee jy) rca rere enn et Che ono ub estan un bund masa nun amo ima et FU. 19, Runzioni di tre pia variabili Indichiamo con il simbolo B® linsieme costiutto dalle terme ordinate di numer reali, cag.) BW = ((xy2). xER yER 2ER) Pit generalmente, per ogni n € N indichiamo con il simbolo R* insieme delle n-ple ordinate di numen reali, ciod (ag. Ree flr a, ost) ER, 1 2p oom 2 Caputo 2 Con simbologia computa indiheremo anche con xun elemento di di component £1.22 es quinds (193) stm aa ) Le opeazton d soma ¢ ds moluplicszione din vetore per uno scalare si eseguono in RY an modo analogo «come defito Riot 6 «say Le no) eseRER allors (195) seve (tytn. tot) (96) Da Cas Mss os Mi) tnd prot) ep 097 oventiont tioe Ea. la norma [0 modulo, del vetore x8 uguale 2 (98) wieea?= ($a) Ladtuguaghan ali Cauchy Schurz, ce 5 imoseaesftainente cone ft el page 8 el caso di vewon at R25 serve (199) el < bob. ever? Un intorocirolare dun punto 9 © RY. di raggw 8 > 0,8 incleme Isp) def da (19.10) tsa) = {ER fen <8) Un nsetbe AC Rs dice aperte se peru A ete un inure ironed «coment in A Un isieme Csi dice chiuso sel complementae A =R" = C2 sper ‘Un dominc la chusura di un seme aperio Un insieme AR s dtc lomuato se esse una comtante > per on wl ‘seme apn A CR &connesso xenon esse die spent isan € mon Ma ct OME ‘so uguale al nsieme A Le defniziom di punto di accumulanone, di punto interno, estero ed fronuera date nel pano 1 fetendono mmediatmente al cata de etoeneer di Indichiamo una funzione rele di tre variabil reali con il stmbolo (19.12) flay) (aya) €R, ‘reson dd 0 pu arabs 8 «pid generalmente, consideriamo funzion: f din variabul reat, tndiate con il simbolo 913) Hla. sooty Com, ler’, (9) 18), rer’ Un numero £€ Re sl lune di una funztone dtm vanabilt f“A CRY + R per x+ 10, dove 492 un punto d'accumulazione di A, se, qualunque sta € > 0, estste 6 > ale che (19.15) Ia)-A csr) Ui) - Slee per ogui x €A, cou fe— ag <8. Inolue / & continua in un insieme AC R se f& continua in opni punto di A, [teoreii, sulle funzioni continue di due vanabli vis nel paragrafo 10 si estendono immedistamente anche alle fuuzioni cowtinue din vasabil ‘Le dervate parziali di una funzione din variabili eal si definiscono in modo analogo a ‘come fatto nel paragrafo 11 per le (19.18) Sdanzh, flerth ‘nel caso della dersvata parziale nspettoa x (la definzione delle denwvate parzialirispetto a ‘yerispeto a z anatoga) ta defimzione 8 (19.19) porché tale limite esata e sia fit. Quando existono le denwvate parzial, st dice che la funzrone f & derivable e, in tal caso, ben definito il vesioregradiente che, nel caso ok tre variabili dato da (19.20) Dflay.t)= (Fes fv fs (eyceR, ‘menire, per funzion dn variabl &i vetore a component definto da (921) DALY Larsfaas -rfia)s om w Capote 2 Le derivate seconde di una funzione tappresentate con la maince |, quando esistono, possono essere [fe fo fe\ he In fe fe fe uy) Pye: in base a tcorema dh Schwar: (come per le Funzoni dh due variably parageafo 12) se Je dervate parnali seconde sono funzioni continue, allora la mawice D¥f(s,,2) in (19.22) 2 simmetnca. Analogamente, la matice Df di una funzione di mvariablh ds classe C (clot con derivate pari seconde continue) una mative simimetia n <0, dela murice hessiana, (19.23) PF) = (fam) eR, ‘Una funzione in variabili si dice differensiabile in un punto x € H* di un aperto A in (0) £2 derivaale tnx cid eesti gradient df, Df = (fay Sires fa)s (©) vale ta relactone atime sim L844) = fle) ~ (DFC. 19.24) ata = a dove (Df(a),h) 2 ilprodowo scalar del vettre gradiente Df, cacolat nel puntos conTincremento h € Uilizzando il simboto “o piccolo”, rsulta che f & differenziabile su x € R se e solo se, per 0, sisulea (19.25) Slath) = flx)+ (DF) A) +o(HA) I worema del dfferenziale,provato per le funzioni di due varabili nel paragrafo 13, atterma che se ua tunzone J € di classe C* in un aperto A 8, cio se le denvale pariah 4 f sone Funzioni continue in A allrn J differenabile mts pnt A Osserviamo inole che, come pe lefunziom di due vanabii, se f& differenzubile in x allorae anche conunua in Generalizzanda quanen pravato nel paragrafo 14 per il caso delle due vanabi. vale seguente f || TEOREMA DI DERIVAZIONE DELLE FUNZIONI COMPOSTE — Se tute e component del vetore | (19.26) CE) = (R1(0), a2(O)y. os Hall) rasan td 0 pit sare Hl sono faioni derail wn punto € R e se la furcone f(s) & diferenciable nel | Crpende pn 2), aconecompos Ft) =f) edema | in dervata vale 1927) ro FO) ll) = (DALEY). X10) dove sn posto s(t) = (x(t) (ye X(t) In paticolare,fissando una chrectone i. di R', cio8 un vewtore di R* di modulo ugualea 1, ce posto (19.28) x(Qextn, rer, dalla formula precedente (19.27) si otiene la formula relativa alla | perivacta DIREZIONALE DI UNA FUNZIONE DIFFERENZIABILE — Sia f uno | funcione diferenzatile in un punto x € RE di un insieme apert A in cui f @ defmita | | Aliora f ammente in x denvatadiesionale Of 02. risperto ad ogni dretone hE HE ¢ | ede ie } (19.29) $file) = (O4ls),4) Come gi fatto per le funzioni di due variabili nel paragrafo 17, si possono ottenere varie forme della formula di Taylor pet funzioni di n variabili. Ad esempio, nel caso del resto rappresentato nella forma data da Peano, oteniamo i | roRMtiLa Dt TAYLOR AL. SECONDO ORDINE CON 1. RESTO DI PEANO.— Sia f na funcone di laste Cin un apeno AI ea un panto dA Alloa er | nso. abbame | #1930) flat A) = fla) + (Df), A) + 5(D2/(a) Ah) +0((AP) , ove Df @ ulgradiente dt f, Df & la matrice hessana delle derivate parcial! sec- donde dt f. D2 (3) h il prodowo tra matrici(D*f @ una matrice quadrata n x n,mentre ‘he un vertore,considerato matrice colonna n x 1) u sua volta molaplicata sealarmerte | per b. ‘Appeaice al capliolo 2 20, II principio di massimo per le funzioni armoniche ‘Sta © un enseeme aperto dr It! ew: -> R una funztone de classe C2(Q). La funzione u s1 are amorce tf eo soa equaione frensale wet ae rape Screen onde Fu ee Pu 20. Pet Bt eo ren nn a ag tad tale equazione diferenziale¢detta equaztone dt Laplace est indica anche con simboto pid ccompatio Au = 0, clot (202) rea. (ntegrando due volte che opnt furan & i Fgura 240, — Gratcod any) = P=307 Vieeversa, sem > 2, ole alle fonziom fn, (203) ula =a4 Sms. x= (nea, rom ddue op vara Mh can mug €R. esstono mote ate fanzion srmonche. Ad exempo. pera ~ 2, sume amonuche, nel {ove inveme d definzzone, le fnaton (il etre esegua la verfia) oese—F, (ry) logy eet 04) are) =ecosy, wie) =aregh Pern > 38d esempeo armoniea la foraone (05) as) = sco-R (0) La unzione a(z,v) = 2° — sn? e armonea im K2. suo grafico, al vanare ot (,¥) nel quadraxo [e1.1] x (1, &rapoesentato rm figura 2.40. Il gradrente dela forzone s anna Soo per (1,9) = (0,0), ma tale punto non & ct massemo né ct munimo per a (il letore verfchuanaliveamente tale ‘roprett) Cid 8 un fn generale: qualungue ferionearmontes non ha punt dr mazsime o dt mano ‘elauvotnter al domumo di defnizion. It pnctpro dr masstmo, che proponiamo nel segue, st basa ‘tale fatto, lenore not le Wnee di livllo della fanzione w(x) = =~ Jay appresentate en figura 2.41, che non sono curve chiuse (poche a furztone non a punt dr asso od manumo relativo tater) ¢ che (qin amvano tate ad interecaeIa frontier. wl x\ g 2 Gs SRK ||/ / a Figura 241 — Linee d velo dr a(x.) = an? Sia © un apento limuato di Re u una funzione definita in Qe continua in tle inseme, ciob 4 € COE), Tndichiamo con mM rpetivaments il minimo ed it massimo du sulla % Canela 2 fronuera 30 di 0 (esistentm base al teorema di Wererstrass dato che la fronuera 302 un imseeme chiuso e hmytato de R*) (20.6) m=mun{u(s):x€80}, — M=max{u(x): x€3Q} Se molire w € C?(2) & una funzrone armomea m 2, allora il massimo eds minemo dt win {wo @ sony ancora uguah, nspetuvamente, ad Mm. Vale mnfac seguent PRINCIPIO DI MASSIMO. — Sia Q un insieme aperto ¢ limraro di RY; sa 11 OG) NCHA) ima funone armonica tp O. Indechiamo con m.M il minimo ed il (20) meuyem vee \ | masnno dvs fomere3come’n 208) Alle | | | | Consepueaz del pepo di asso & che la furone amon u non pub avee un puro masa solo od vino ase tre ste, ib al expe ele et Mash, este € Dial che us) > us) per ogm x € H~ (2). ‘Ad esempro la furarone u(t) =costante, venice rpots (eas!) del pancro d massino eg Diner ape mat dB. ogn + €18 pt d masse mmo Per ure 10, ma non swewo. ‘pre: che Fiastnre ape 2 lato excl; nit, ml emp, per = ‘cosy amenc rellnsieme non liao (208) = (ner: (20.7) vale nll seme mito 2 (2,9) € RE [at 0 Dimostrazione del principio di massimo: per ogni e > O definamo (20.9) ele) = ule) +e, wed La funzrone ved di classe C(T) 1C2(0) e, per ogni.s €O, risus dre) = dale) 1 ee = i : 2ne > 0 sek Bidede.ta Bad Le cond:zsoni necessarie del secondo ordine per massimi e mvnimrelativtascicurann che ly funzione ve non pwd avere punti di massimo relativo in, perché se x fosse uno di tale punt dovrebde risulare (20.11) Auden) = 3 F(a) <0 dsp vrs i (vind it massimo asiolato dry inT enstente m base al tore di Weierstrass, assunto Sha fromiera 2.5 ha velx) O tale che [1] < R per ogni x € O, o.anche, per ogni x €. Quindi. pera x, rele) per una opportun selta dela cotante (in ipendenca della unzion®u) Lapiove di (in@ deta exesuendo i ealeolo della dervata prima dlla fnzione vu(s) © mostando ‘he ih O82) cota per onl fh) Ina (34) volar eM (Abin, Yeeladls dato che Ag) & ana presto age), ult Ax) ~ a(x} e quins max sytaaltiyg =o ML es ont € aD; pestano 8 una solzione dlleqearionedifferensiale Hncare omogence (23 Allo scope di provae ia Gi suppoiatn che w(s) st una slusione de equaione linear ete ‘genes (25.2) nll intevalla fb] foram oe & posite rare tna casa ¢ tle che (2) Denia i (236) ots Cun tal olivia esi connate el diannete che Ta Cuca efs} 3 in fe ua costume (Qe em eie) se altel equinas u(r) = 00 [Notiame che, esendo u(x} una Tunzione derivable in [a,b] (Come soligione dellequazione dit Fernie in ban lla efniioe (23.6 ache la fn ofa) br &,Rislla cls) = aM tuted) Ha faucie ex) mediante fora axyeno) an eet) 0xj00(0) uae ifeenmiane 23. Qunare"(s) =e els) INTEGRALF GENFRAIF DELLE EQUAZIONI LINEARI DEL PRIMO ORDINE. Linsieme di tutte le soluzioni dell equucione dierenciale tineare (2) vtan(e) to dalla famiglia di fancion’ yo(a) +3). al variare della costante c, dove wha) ete, Fee Mole nte), 1 i | i ! i I 4m torma prt compatta, talvolta Vinteeale generale delle exuacinn linear del prima ore dines nella forma anidat (px agisjas (aay ae rat “ “) eR, Gove 1 € un punto fissato in fa,b]. Oppur. utlizzando gli integral indefiit, si serive Pinegrate yenevate ng] mado segnente (23.12) ott (oa. Lapeer, R rar im fad funcioni che fea 80 fences 1 etore noi chs nei libri di testo ed eserii di Analisi Matematica, alli i ilirzann die notion che diffriscono pes un seu. ci pat ese fnte a errre. it peeisitent, tela per Fappreseare una generic equarione differenzialeineae dl primo ordi, sulin Mespessious ma) si appresent il suo interale generale nella fons (23:15) 1° foie \Namrsimene signer alle tgdioul orecedeni, sult alx) = apf), A(x) = ~Ao(x) (ed anche ‘Dimenirazige (eta ual di vappresentazione ds integrale generale delle eqn neat de primo ordine)utii7zando i rte del jaagifo precedente pr la rappresetasione del inteprle Fcncrle di wn'oquacione differenzalelinesre, Iimseme dete soluziv de’ equuione (23:8) & dato ‘alliueyrte geerale col) (al variare della costae c} de equazione omogenes associa pi de- terminatain preveden?a, CH va aviv uaa solnione partieolare della tessa equazione (253), esata inane da spotrare che Ia Furze ef Bi (25.15) no ‘na seco Guiotate dela avazione (23.8). A tale seopo calcolamo in deneata oy) ene ano che Ag # na prmitva dup he BE wa initia die gy (Ajay) Blo) HM a) om 2) acu’ ogy = poet ye solucione Ueleduadiove (23.4 ‘aqurions Linen el prima one ay fares. net umtervalo (06/2), dove fevelfcient deequacione xan continu. Una primi Ay(x) 2319) da 8t tata ta Ag) = — I ens] = —ue seu) (sega conto che sens > One itera (0,8/2)) PenantoPinegale generale deeqarine omogenea aociata € Jay dalla Canina fusion, a ‘ative della costantec€ R, Al eel) — esenn rmenire ma souvione patcolare dllequazione non omogenea ® otenutansotvendo integrate i Zehnto (en effetti» enter deverminare ana initiva) at). gene M9 [gellar Fe) = (20) sony [sense Sete ms [enn etl a sens f dem azens estan integrale generale anne eyo(s) +(e) = (1c) sen al variare della costante real e In guia 3.62 tapyresenlao rafcamente Vintgrle genézale per due divers vale dels costante¢ anon aera w 5 Figuns3.6 Ierminiamo i! purarfooxervand ck problema di Cauchy pe unequaione dit fecal linear pinot sere nels forma inn . { y! Faglaly = xis) (23.22) | vtant = ym Lespressinne (93 11)pee ‘come acegliere quel soluzione che assume il da iirinle Y(r0) QB 1) = roeomenee c= yo, Peta a yp. Basta infati porre in uzione del problema di Cauchy (23.22) ? data , NY \ Hy Figura 37 (23.23) x [ave (- 1 Lane Hy apie 3 10 interessante toma i esempko prevedeic, ativ inane 4 grim (23.20) yore cm ccservre nigra 1.7. esequita al computes, dove sno rappresenate m uno tess sien di ie a a eee vate lace fon 128,99. rare dean el past nize xp ~0 (0d ance per = mi problema di Cauchy astocato aman ado. an da iii (vo) —0, no ha mci ptr Cauchy asco ‘ahechacione (232) nom ha inveveeisteca ei do iii (x) ® verse dll eo, Tr mnun ret el fat che il coeciente de equine g(x) = —I/igs wa ® wun pet once yu essere to con contin anche aeserpn nt eterno in Sinem 47 ra evils ae Dont tp = +7 in niga $i singolai -reuziali lineart de! secondo ordine omogence 24, Kquazioni Un’equarione diferenziale lincare del secondo orsine ¢ del ipo ean 1 ai(xy! taatay— eC) con ny{r), gla). 2(0) fanzion’ continue i un ntervalo [ah Fequariome oven lata data da (242) yh paalaly! ants) os ; 2 neo (47) ih In queso pargrto ssiamo Fnvevate generale del equaione omogenea CA rinse te tnt (23). Moron she ua solo Ge sauazion Paneer et apetivament (4:20 & une foeione y= yal deniae ae ve in Tees onc sotinitecomdione A. fspetsnmente 24 20 pr nga onl teminologsa Sei spac vor cosiinun ol isons x wcll orb icor dipenen st exclona de cosa. tn entrambe alle tal che wre [a,b (sa) cui) ten 0. ‘In caso contrario Ie fanzioni (x),92(¥) st dicono indipendenti. Pestanto y4(x),22(2) sono indipendent in [0,6] se la condiziane (24.3) implica che cy ~ €2 = 0. ; re se due funzionisiana indipendent in un intervalo [a,b] & enan "A tale scope definiam il deverminante wronskiano W(x) 4 de Un eritesio pet sabi 0. Netrabmente, se A= of — dag = 0 Teurionccarateratia (21.19) are come uice solace it umeroresle a 0477) - Infine se A = a} — Aa <0, 18 (24.19) nou lu solucioni reali, ma a fini dea risotuatone det! equazione differenziale corrispondente sono ut le quantirs 4 B- 4 cespenivmene, pute real ecoofcent della pare immngara sé wes comps Jed: ciod, con le notazion! dei numeri complessssisulta 21 a HB,)a = #B. Tatas (24.23) « CARATTERIZZAZIONE DELLINTRGRATR GENERALE DELLE EQUAZUN Cae OMOAENEE DEL SECONDO ORDINE A COEFFICIENT! COSTANTT, | cee nate le solucion dell’equacione linear omugeneu del secundo ondinc a coefcirtt | ‘costant (24 19) sono espresse dalla famiglia di fungionsdepvute su R | (ona edited, weaon, (24.25) oMtton, seA=0, H 4 Er elon bare waco, | (24.26) amb | al variare dette costanti cijcx dove DashavIthByA sono Le quantita sopra def. i pie acorn all equaionecaratristica (24.20) ' oe yan diferent 1 ican: boule nn io pects rp’ din gre gn ei eqitannecnozen, Ae nepstarechc ute fanine nsec generale nella forma cy) {s) + cs2sha}, eon alaiesris) fama a in (atti © te i easi, v1.0.2) Sonu due scuuimant : isn deh cel equanonesiteenile near omogenea del (4.19) ¢ che determinate wrnskano Wd. &divano da zt per oes © i eo carters) ance seh eal eh 9: nope sca Otteniamo le funziomi 4 (1},¥9(¥) dare da i in oan ame ,, Yesifchiame che, ad escmpi, (4) una solazione Gel equizione diferenrae isa nat i SE bau baw A panda +e pesché 2y 2 wna vlucione del equacone caraerstic 12 +020 vwrenskian W(x) dy ,23 @cvernls zero peropni rR, infatt notre, 1 determinant (2429) cle qui citeree em ge 7 Sint oor core fds frie (2120) wha’ sos) =e, en uni X utucione pia de eqtarone crates (24:20). Che ys) = esa stu ‘eilejnane rere vente cme pe, Esmiiamo gum asd ace Orteniamo ys) 2A ee Hla) = hee de a ee [VEL aA mabe 2k ai) Rinulta 24 a)R-+oy —O pert Bitte haiebon — Opeth deere craters, nt, xen B=, (2432) resagvd__a eeui 22 | a, =O. Pertantos$ ais $ +t Oe ame na) 8 solace. detetinant wins Ws) 73 #vers0 a ze0 per Opn Ky ifat wey [eH (2433) sie) se He tte) Mer a Z0 v0 apie 3 te famine da pene i consderacone 5000 (2434) sila)= ete Bs, 3262) etsene Veritchiano che, at esempio, y(n) & una suluzone del’equaioneefernvite, Rico fat (2435) shia) = ac cosfic Pelenie, (249) sf aalecos Bx 2apet seni Pens Be docu easy i = cia =f +n ene cs Bis (208-+ 2) sn rs (2139) sna jnaie ay (24.40) 208 +B = Bla +a) =0 ind: yf ay tage) = fa fanzine vi) 8 solaione det equeniene fierce ‘Rint de geovare che determinate wrouskiano W(x) diy verso zero pr ag Re nal aa Jat) »t) wey =aila)efla) riley lad = oye xe | aan coe xe enfit+Be" ows Bs senfialac cos Be senBe)— = Bet (cost p+ sentir) = fe #0 porché B= A)? #0 ‘Terminiamo il paragrato esaminandy couse applicare sa degli csempi la caratteiz7arione, vuvate dell intozrele generale delle equa7ioni linea oiogence del sscondo ordine & TBeempio, Riolvamo le sequent eqtarion iercali inca omogsnee del secondo oxtne seve (os) yoyo gus diferenil 1 (24a) (2449) yravy-o: equarione differentiate (4.87) ha come everispondente equarione carsnersienVequarione a= _gebria di cecondo grado nell incognita (74.46) Boo ‘he ammeter el Figura 3.8 Lreguasion diffrenial (2/18) ha coms equazions eartsriai (ena) em-M42)-0, che ammeter re stn, date a 2g = 7, Ag = 0. Peano equazone diteenztale (24143) ha com itegralegenecale la fila di funcion y= yx), a varie dell cet eal eo, (449) Wyma te TnveceIquarione differnt (24 4) ha come coerispandenteequarione craters Noquarione algebrica ‘Samo nel caso A = 0; 'equarionecaranerisica ammeue ta radice (deppia) . ua diferencia 13 iano a(x), do(s), (8) fonaiont continue in wn intervallo [a,5]. Come mostrato net paragrafo 22, Tinsieme delle soluzivn! del'equszivne differeuziale Tiacare wou omogenea del secondo ordine 425.1) "+ ay(zly' +agx)y = sla) si rappreseata considerandoI'equazione omogenea assosiata (25.2) yai(aly' bax)y— 0. Ifa Pintegeale generale de'equazione ditterenaiate (25.1) ¢ dato dat integrate ge- erie tia equaiomennoyenea(25.2), sounatoad uiasoluzione vastiolate dell eauazione non omogenea (28.1). Se v1(2),y2(2) sono due soluzion dell equazione omogenee (25.2) in (a,b). con determi- ante wroatkisno Wa) diy,32diverso da zero pee ogni € [a,b allore rintegrale generale eliequacione (25.2) daw dais famiglia di fouziout (33) enG)tanl). al vaiace delle costant 1,2. Indicando vou F(2) wna solucione pastivolare dellequazione ‘non omogenea (25.1), integral generale dell equaione dats (25.1) si esprime quindt nella Fore (25.4) canta) + eral) #700) al variate delle costanlles,09 € BR. Rimane quindi da determinare wna soluzione particolare dell'equazione non omogenea es. [Nella second parte di questo paragrafo deseriviama un metodo gf vuriacione delie cosiunti © dovewo « Lagiange, che couseate di determinate una soluzione particolare F(x) dell equazione non omogenea, a partice da due integral inearmente indjpen- lent yi, dell equazione omozenca associala 2 peliminatments ch le, dette dela ston A eat partiatar in oni &pxshile reap 1. Deters ron omagenen stcgiale generale del equate diffreine aca dl secondo online 3) seated Come inicato nel pargrafopracedent, si veicn eh Vaquizione omogenea asocits ammete integrate generale dato da oa) (arly) ne faegve * a varie dee eta c1.cr, alo ee il seaaly uiunbry Jlleauazione (25:5) 2 un poinoato, ‘eet a simone pena 9) ale equation no emegencs xk forma i pli, on coflcienti da determina, delta forma (es) 3) a2 +oree na pin 8 «,sostuendo melt oquzion (23.8), Yi 4 2y y= asda Mead torte (259) Sut Dhte+ at bbeba? . Anche 77 4+2y' +y sia ngnae a sand mem o(9) = + 4¢— 1 neequarione dtereniate ‘ata, ogcons ch sian sods le condizioni ( o940heen ot (25.0) | satb—4 : le qual permettono di determinare i coetcientt incognit a— 1, b—0, ¢=—3, Quin Pineprale generals dl equazione diffeceazils (255) 8 i seguets 5.11) evils) 1 e2x2(2) 1548) =e1eF tease ta, 11 metodo proposto net!sempio | st applica anche ad ari cast con delle eccezioni che in questa sede non esaminiamo. Ad esempio, quando il termine noto & della forma (2) = asene + eos x, co) (25.12) (0) ~ polinomia- (crsen + ficos x) bx) — potinomio-e [Esemplo 2, Detomsiniamo Vintcgralegonerale del oquasions difosnsale (95:13) yh ry! y= Doce. (Con i moto dsl paragrafo proesdsnt i verificn che Teqeasons omogenca acosata amt ntgrale seueyae dao da (as cmt tema wien Meet fe al varias delle castant 1 ¢2- Data chp il spconde mombeo dollequazione (25.13) & dl tipo aso | Bess, rcerchiamo una solzione paiclare 9x) sa i orm (5.15) yy) = aseurt bow, Equi diferent us 00 coeffi 6 da determina, Deve vtone esas) - Pile) —acoss—boek Fe) = ase: «6 soxtinenta nell equazione (25.12), V4 y'+IF =—asenr hove rbacoes beens | seh | 2bedsa— es) lu Bjsenet (a b)con Afinahe 5 1 7 1 3F sia gale al vexinlo wctay a(x) = eos x nel equarione diterensate (251 detbow suhareseddstetetecontn “ (538) Manel ‘ alee {el eisonojvaloia = 1,= 1. Quine gee de quinn eet (25.1) seguenie ert) teat) += 25:19) al varia dati costam cy,ey € a isu tia warincione dete costant per determunare una soluzione paniolare dei equtzione non omogence a partir da dus integral lie inlipendenti in92 dell equazione omogenee associat. Come in precedenza, studiamo Iequazionelineare fel secondo ordine (2.20) Y" 1 aula’ +antay= oC) ‘con ai (x).ao(2).e(4) funzioni continue in [a,b], Siano y; (x),y2(0) due soluzioni in fa, sate mace nom) on al WF Fantadream mia ‘Supponiame che »(x),y2(+) abbiaio detetmiinaute wroriskiana diverso da zero. Cetehi- ‘and un soluzione della (25 20) sotta ta trma (25:22) ys aliln tela con 213) ,6x) funzoni drivabili i [a.J.da dstersinare. tmponiamo su ex) co(2) fa Lande che anton poss dear tome ef) fxs asa ca it wn (25.23 entry] Peake) 5 civ equivale ad imporre che \ (28.24) hain tegladye 20 a Capon Derivando nspetto aa a (25.23) si view sles epee (23.29) a ealaly 1 eed | Pestanto la funzione y data dalla (23.22) solve Mequarione (25.20) see sliato se exly'fLan(v)y' + aolalye) + enlv tar ladys +aoladya) + (25.28) ana 7 ejay} tentadyd = al). ‘2 guind,prr te 05.21) see sol0 8 a) 2527) eft esta I items cositute dala (95 24 dalla (25.27) { ell tej(nye =O (25.28) ; eplaiyt Fehrs susie 4 (2) 4(0), hw sluriome unica perehé i uo determinant wwronstiana W(2} i yt © 3d “Le allan cana, pe be soxoladi Came, 0 nw | | qq) = LAL vita) | (25.29) ci) = [ne | xitst_a) | (25.30) eq) = HE empl 3. Appicuamo mend di Lagrange aquacon tinea nos omogse el oondo oie gsm yy Poise Tequrio: moyen aseiatsemmets | du integral neste oie 2823 p}oams, ft) sen, came una soluzione parol dla 25.31) st a fue (2523) yoeya)oores (aan, (2534) { He) alent effalene ‘esolvendo con la egola di Cramer, 6 ova (2535) Qa Gl = BE cf ntcgando cs (4) — 1, o2(s) ~ low en}, Peat un inegrale paola del oyuacue (25.31) doe 26, Tteorema di Cauchy di esstenza e unicita locale Iniziamo da questo pataptafi lo stuslio di exvarion’ ditferenriali nom tineari. Abaiamo Bi osservato nell'introdusioneal presente capitolo che, por una gencrica equazione differ: Zale num liueare. nou ragiouevole aspetars! in generale che una opis soluvioni sina defi ‘tein un intervalo assegnato a prior, ma che invece le soluzionirsultano definite soltanto inun intorno dun gun inizinle asserts ron Gineane ind cererminerema Vesistenzs, na tappeesentazione it soluzioni ix wt intorno del punto xy contenato ell'ntervallo dove Pequacioue defini, Dimostriamo in questo paragrafo il tcorema di Cauchy, di csistenza ¢ unicité locale, per una equarione differeninle del prima ordine, in forma normale, de ipo (6) : y =Her9) Fiscal due mime reali to ¢ yp, supponiamo che la funzione f sia definita in un intorno (26.3) Supponiamo inoltre che (26.4) ‘fls,3) sia continua ne retangolo 1) patti a y uniformcaienie yes a €Z, wel easy vie csisic wie aniatic Yee) —Fesl SL yal. YECL Wy Cd Euan geen na in figora 312) che, in generale, & un sotoinsieme proprio dellinterval frp ~ a, rp +9} Ai siferimento iniziale. rm oe b= min (a; b/M) Figua 3.11 pe 11 primo passo della dimostrazione del teorema di Cauchy xsiste nella formulavione det problema di Cauchy (26.6) in una forma inegrale equivatente. Le guantith x,y ¢ 8 han il signiticato espresso in precedenza. aa Ts || FORMULAZIONE INTEGRALE DEL PROBLEMA DI CAUCHY, — sia > 0, Le + ff seen aermanom sonra toro equivalent 1 | i | || TEOREMA DI CAUCHY (DI ESISTENZA E UNICITA’ LOCALE). — Nelle ipees || (6.4), ai continua dif. ¢ O65), a Lipschiiomiad if vspet ad y. ess un numer | | reate 5:2 Oeste win ed ua sola fuzione y= yx) derivabile im fx ~8,20 48) oh | ‘solve in tale interao problema di Cauchy 1), derivate xo ~B.x0 48} percul y's) ~ Playa 8,0 +8] € sale che v(x) i a per ognix € lxo | Cesive une faioney= | (ii) esete una funcione y = y(x}, continut ia fg ~8,20-+ 8} tale che Oserviany ce, 5 a faint J) ven pts et xen Caney crises uit oe einai (2) © ion in) slant p= | cas . eee sarc a ost imostnoe spree | ‘mero 8 > U ed esiste una ed wna sola funzione y = (x), derivable in [u1,au + 8} che rsolve aro ipaiemad Cauchy 6.6) Orvnmente snags aeraconevaein | vor [Heed Yec by Ss 8) I St in tale inton Lomostion: (0) Peipte eeu ya): e988), dene a “ eo a reW'intervallo fry 8,44 1 5), take che ; : feneot ceplctment. A tale scope tiiznamo 1115 > O, che appare nell'enunciato del teorema di Cauchy, puo essere stimato hal a,b efit in (26.2), Lin (26.5)ue M dato 19) Miab= Seated M ~ max{| fay) Gay) CL STS () in base al leurema di Weierstrass (per noa ricadere jeamente nulla, supponsamo M 70). Poniamo Gan notiamo che tle numero M esiste rel caso ovvio in cui f la funzione ide mind Be} va 1a esi del teorema di Cauchy afferma Pesistenza e unicita di una soluzione det problema «di Cauchy (26.6) “in piccolo”, ei definita in un intomo frp ~B, r9-+8] del punto an (come perogni in tale intello, Ser Cfsy Say +S) i teats enn) ed essgndo per inte 4a) =. me det (26.12) rir, stan etanb { membna (2.10) tay ©, rr [pean [xesee Yec hy Baa §) 7 Copito3 cl teorems lomaemontal dl lel ince os} 8 etal te ene #2 in 01) Wd = festa. webo-Awed eran vale tates Ch p siamo ora alla dimostravione del tenrents di Cauchy. Dimesstaione del tcorsma di Cauchy: utitzziamo + nhol irradi aviv del pasa io sitar rnmer senianoiezzarispetivamentedellintervalo fe dei nteralo 4) (mas: Wd} Fdacoante di Lipschitz in (26.5). Come git deo, eonsideriamo (251) teninfe.f) carn conf ier Bry +S dele per Heomen sf cers fundamen perk tt rane eco 205) wis) -ssmnte = vom st)set [eso est ot fsteontehee cedin gneiale, per B= 011.2000 | setter [ ‘Occore pretiminarmente mostrar che la sicessiune 4 # en defivia, Cio pi presisamente, Trintgiando Tiei(f}) & ben defini; eio8 ancora, con atenment ain gua 3.15, ee Fae Sat?) poe kin Fi fleohs i ee (26.19) Heoxltyise he (26.19) sl) CF CR: asel SP Wek, imostsimo ta (26.1% per metirione su =O, 1,2, Pet ~ Oevidentementesy(x) = costante ~ sy eJ, Supponiame qui y(t) J per og # ig: ula pete (Ln{0)) © 5 x4 pet wai by Perania (2.20) Miessaenat wel 1 na ngonenda, per seigict ntazine, che >) hs ea wrantsicwi =] feats < (2620) ¢ [ vleaitena g Ale—s0] MB Sb Eauriont erent Figuia 3.13 ue ct a eine vu BM. Quin yy) per gm fy 182818) 2 aprenckamo ta definzione della euccesione yy in (26.18) © orocediamo ver rcouew cum le sme segueni Per ogni x € fe sha (e722) buts)—pol |freomel| dato che 6, yn| {a mnoiadione pet ty aniogs, 27. Prime conseguenze del teorema di Cauchy ‘uo essere tava complicato verificare dieitanemte Ie jpotesi del teorems di Caushy, ih Particolare ipotesi si ipschitvinita di f(x,y) rigpetto alla varlabile . I segucute wroltaio Fomisce invece un eriterio di facile applica. ‘Come nel paragrafo precedente, fssai due numeri teal xn, sn. consieriame nina Rinne fly) detinitain un interne x 1 el gy (27.1) Ix (Coy) ER emo) Sa, by vol S41, ‘con a,b> 0, pio + sine femsione ree we i i ~ |] COROLLARIO DEL TEOREMA DITA As ju fche la sua deriva parznte fy sian fnciont |i. pono ee ct ea | ale ntervalio del problema di Cauchy ‘continue in Ix J, Allora esste wn num: 3 ya) derivable in [tp —8,to+8}. solucione int Fea) et uns funsione Lipshutaiana ele potest enunciate, fs) . seememonte per r€ 1. Dopodiché basterdapplcae il waren di Cay fi ek Dimestrzione:_verificiamo che, er ipotes: ance Ia funzione es ener + [Leer toon ei Weierstrass le Fanzine in (2/8) ammene nansine if Saletan! teoyema di tagrange perl fanzine d una vanabile ¥EJ—> fs): pero ce pes nn cuppa di pny © J es J tale che Beamii-v) Pf. ctreneonstsaian 7 Uflasynl— flay feb —2al» er sy Aan)—sn Dato ele g pot ogni e€/ por gnl 31.19 € Jycomesi yoleva dost ren Cash ast € iil ge! ea te ing rnb ce are pte ral ees 2-1) un punto fissato in Kx ik". Stano a, & BR. Come in prose, 3) e cond Lintomna cireniure vi Ya € BY & eo) Jape em: FT SO}. dove j¥ —Yo] inca il moululo del vettore ¥ —Yo © R* quai aerate i i i || TEOREMA DI CAUCITY PER LE EOUAZIONI DIFPERENZIAL DI ORDINE » — | | Sia f= fl¥), cone 1 ReY ©IC HY, una junzione reale, continua in x4 ¢ | | Lipsohiciaea in ¥ € J, uniformemente per x € I. Alora esiste un numer pus 8 | | ests una ef na soa scone (x), demvabilem volte in fo 8,x0 1 8, solecione i | tale intervalo del problema di Cauchy yi) = Fear eens yO) 1 yo) =7h, | ery { sao) T worema di Cauchy ha un'estensione al caso in cul ta tunzione f(x,y) non & Lip- fchitzian rispeto a y, ma solo continua nella coppia (x.y). Tale estension la iltania'esitenza dela soltione, nan vetes pre sede. >= 5 vi O=¥.6) Figura 3.14 1 contrary Panicitd.chunelata uel teenie di Cauchy pud non valere seta funzione ‘Ji%.y} none Lipsnitziananspetto a y. Ad esomplo, consideriamo Il seguente problema di Cauchy telative ad us equate teense ly an) { soluzion! sono (1 lettoe esegua Ia veriica) 079) nil et) no={ Ow x<0 vents (27.10) ‘Si noti in particolare che Ia funzione y2(s) GI ni grafice ® rappresentato in figura 3.14) & 26, 11 teorema di esistenza e unicita globale Inalcune aplicazon Important sail sistenza dela sluzione dun problema di Cauchy pet un'equacine diferenzale ordinaria in x interelloprefisato. Con il teem 6 Cauchy, diesstena © uni late, sono sate stabilte dele condizionlsulisien per lu riwliime locale, 0 in piccolo, dterminando una soluzione in un intorno fy del punto Inisale xo, In questo paragrafe,invece, amo delle conireni scent pr la risolcione lobule in prune, saan Vexstonza di usa soluzione in tuto U'intervalo assegnato a priori dove equazioneaiterenaee aetna {exis (git vesilive tispeto al torema di Cauchy) che assemiamo su f ~ $9) sono le seuenti asegnas due numeri real 0b (a Oil massimo dela fonione di una variable ¢€ lab] — [Fe ne esisente peril eorema di Weierstras.Matn che Lf(7yp)]¢ M per ogni & africa” (25.15) ints)vat—| ftir 20) botr—mtal =]f"tatentenn— Atami] < (x16) ¢ [neous e Patera € ee yor -at tate Mees De mown, per Fipotes a Lipsorrnta cf peta ala vise dala 8.16) deduce tnidniat =[f"viosior-resionnal (28.7) ¢ ['viemin—senimi¢ furetn mnie g Tterando i mevoio si glunge sia stima ie wel [La (28.18) implica che Ia succession di funzioni s(x) converge uniformemente velPinerallo lo.t) In essen (eas) bnnta-ainis (28.19) at = tle Sw Oyo) tabs oe) Je tunzione y.43(8) 2! ‘dota (+ sma dea ened fusion (28.201 int F (mala) pet ogni re aH, sistina (2821) Iusiled— nals giao 3s Mma apie 8 fntansone compose J st) conergenitnencie 1) literal 0 tat mac{[si set) SO “FEE (28:22) Stemaallalel a} ce fell] 90 perk vis Passiamo al fimitepord > {nella (28.14) (qu st wiz teorems w pssaggi i mie soo ‘eegnn aie i iene 2900) detort [yusnwe veel) (2323) eto fee sella fxmulanone ints dati formations integral i) Supima che. chy nel inert it yy) solr de prblem: unit dlls solsione segue encorn dil site lla lacie «(s} i (28.2%), «s) sia unaltasoluione del problema di ford} to rove ala carnerizzacioneinegiale, ane vs) wis equazion integrate (ann atsi=yoe [1a wre oa) Motto che) cine cen x1) sera fH}. Meio preininament che aii fret olla varie perognl fy aim Pree terme vasi-sey =| fearon x os < f{sirytu.sonars [amt -xniees Lemax{|n(d) S11: 646 -F— US ss femax{iat) stn 2 t6)-8 ita 8 = equine, dato che per te dfinizione Wi 6 (28.2: (28a) mange): 1) & Hands: 1) dea as 1 < $a eno che (28.28) max flint} nts Cy =O Peano uts)= v2) perogi CI patclare nay +) ~ 9-48). onsiterama en anogy robles ant! = fes) on Muha) =u +8) guaiacol m1 Le fanzion a(x} € 14s) sun entambe soluion anche & quest ultimo problema di Cauchy-pemché owas | equazioe diternzile ed il dato niiale (an +8") =149-+8") Henna pene inl ‘eoviaso che wis) ants) a) ere rrp Inquesto paragrato ene] successive prenderenwin cousidertrione eqtaziont dierent sel ipo (ay v= flee) con fli.y) funsione a valoi reali Nei paragran precedents abbiamo visto in quali ipotsi su 1228.1) ammete una soluzione neintome uum putin x, verifcame fa condtzione iniziae van) = 30 Pertanto, nelle iptesi del teorema Ji Cauchy, fssalv 40, per ogni numero reale yy (in un ‘eit inet valk i vats dove fe dette vera le ipotes) si determina una soluzione et equazione difterenziale (29.1), Si dice casi che Vinsieme delle sohtzioni dipende da un parametra ree (sopra indicato con Yo, ma genexicamente indicate com ili costante), Tale inciome di solzioni prenle i uome ui iniegrale generate Syui clewemo of questa ramigha dt tunzioni, ottento fissando il parametto e. & uma sotusione particlare dlVeavazline diene (991) solucione del equarione sia un utegrale partcolre; ali ulterior sok suiniegral singolar Sopra nel paragrafo seguenteesamineremo casi di equaciouldifferenzali che ame ‘mettono integral singular. Qui di segui examineremo alcun: east particolr di funzioni Sls.) per ene possibile caleolare (pid © meno esplicitamente) integrale generale dela ‘orrispondente cquanione diferenzinke (291) Se Fequarione diferenzal i presenta nea Forma (92) y= eh-e0), ‘con (2) ¢ 9()} front contamue, Veguazione si dice a vuriubiti sxepuradili. Supporto £86) £0 per ogni, sividendy encani i mem della (29.2) pr g(y)e mlegrandemembno 4 mcmben risptto ad, tiene mo) Jaye [rie cod un’ exprescione del tipo 38) SOW) =Flal te, dove Fé una primitiva di f eG una primitivadi 1/g. afin. 9¢ Guns funzione nverubite, i nava in formasplicita una famiglia di ssluzioni Jaye) = EMF LA) +0) ro canto 3 vi che, con il cambio é: varie mombea.a 9 9) ‘Feempio 1, Deteminare I integrale generate di oquacionedifeeazile 296 yea! Sound evra emegrand ite (7) [Gop creat seg (298) heer Cominani dee cn ence ubia—2l oe oa (99) ore cout oie dala (29.9) rapprecentaten gra 318, n(29.6 as ‘eonducibiti alle equazioni a variahli sepaabili sono le equazion: det Tenmediatament tipo (29.10) sary), con a,b nonnull, Poneno inf ¢— cle) = ax thy, st ba Zab’, © i 29.10) trator in + Bz)» che? un'equazione a varahi sepatabili si rsalve col metodo espost in yrenzteuza. Tequaviene differenciale, detta omogenes, #(3) (0912) y sieigolve co a sostnurie 7 = 3. con la quale fa (2912) dives (29.13) al tz—st). cine we u separa Msempio 2 Dazrmiimr le sluzion!dllequanione difenincmngcnea co roe od Equi diferencia i Figura3.16— 2) diate in (29.9) Dividendo numeraoe e denomianteper 2 (29.15) ot 7 : oa) © uind, posto <= ¥, sotene facilmente equazione a varabil separsbili (ais) be, nsota, aa inepalegenerale (23.17) oe Rivordando che <= ¥, softene 91) ull. Indiana anna con cba costae Ye, Vinkegrae grea dea (20 14) aesome ta fa (.) yok ‘che rappresenta na fami lips. Stn infec i Cavite 3 .condueibilt le equazioni della forma Alle equazioni omogenee sono f aatbyte \ (aie) Caw) a con i cocfiicienti a,b,a!,B" non tut null, Ded tBy | e'—0.Se Iniciar can re’ Fret uacion’ sisptivaneate as By | ‘rer’ sono paalele lee se esse un numero reake& per Orso? = ku © = Ab, La (29.20) sh Fiduce ad un equazione del po (29.10, che solve oa la sosttuzione z= ar phy. Se rer won ‘on parallel quill cneclent aya ¢ 27 non sono proporconai ee oi ntreecano in un puto oan cvcinb uso tlm += sila bby | ¢=08 | bn canslogamente ax | Wyte! — af +H Poche sihapore (2922) a 14970 en (29.23) che di tipo omogenco, Eseuplo 3, Cosidesiame Mequazione (09.24) Pah Letette 2x 6—U, y—x-b9 = iterencana el pin artingle (3,1; pet allorag = 2—3.11= y= la 29.28) si trasforma in (2) ~ ws oava Noquaaione a vara coparbil (0925) 1 Com a mpc (2926) & ho, isola con fail cleli, ha come integrate generate (21) ere=& A. n= 1d omiene nmr pene dela (29.24) (yeaa)? lyn 2et5) =e equvione differenziale de primo ordine del tipo yf easly nay, Si ice Rerout wm | | | Faqucin eiferncals Bs c0n a(x) ©4(x) funzioni continue nel inervalta fo, bf divcouda de dal. Fequazione: di Bemnoom puo essere trasformats, mediaule un canbiae tod funzione incognita ia un'altra tinewe. Precisaunemt, dividiamo preliinarmente mb { membr del equacione (29.29) pee y* (nal modo, per o.> O i trascura lawl identicamente nulla); i ha (29.30) yt Bla). Posto a(x) ~ [y{a)}!— si na Lats lin lao eqpzione teenie (29.30) stasis el equrione earns) (29.32) t (= aha(a}s 1 abs), es rclie come git visto uel patagrafo 23, Unt vota ovata lax) por y = 2/04) ottenendy cust una soluzione deta (29,29), ae Feomping ue in mt terval (0, =), el uacione (29.33) othe Dividiany amb ¢ mem della (29.33) pero? 34) Be gaby oe poniame =x) = 1/y. Ital oo Ja (29.34) dive Woy bee Tae equine & locate yh in Linu genre delegusione am gnca asso sla 9.39) = ef. Men, crcntano ua laine percelate dla 09.8) fel Mpa) ‘oleniama per a coediione mes ft td (2936) oe aunt (sy en Ww aP ‘menos integral gence della (29.3 \ (09%) i paar sync MEY 136, apn $ qi intgrale generale dela (29.88) (2929) w= (otf Attn tale funzione y =f) ye) dei i e+) cece at che la fnrione a) piper ogi > 0- Quah, pore 3) +r a O care baache oan) si) 08 PF} >0, ware. Condzionenecescorn finch La (2940) sia sodisftta& che Ia costanesia positive, Seid asc, foes sa) ls no por > Ol ta Yo =1/(2fe) ei valore minimo Buguae a og(2V2) 2 Semne deduce che fe sono, defi geen At Rare (29.39) sono le For date ella (29.39 per euie> Vf “Terminiamo it paragrafoconsiderando un caso chest puo uarareiliczande te fume dif erenal Ltetute pow tornate su questo pin apo aver affrontato I argementoproposta ‘nel capitoto 4 Se V'equazione differenziale& serta nella Form (ai) so equivlentomente nella forma (29.2) aur y)dee birdy 8. ie voluziw delle (29-41) i poston ottener radian I forma diferencia, tna, tle exact eca lpaegiy 39 del capita 4) ee F(x) tna pmisva dll forma, ree ce seuztoni dtl (2942) verteno equazion in fms implica 083) Foxy) =e ‘Beampie § ata Vaqgereme diferenziale si oscevi cho Ia forma diterenznle (2943) Gt aet Pay, ec quanto & defini in ato piano risa (79.48) Bor) =29= FY) raf 4 oe piv dela fornia (29.45) a fnzione mm oan Fade qe? ‘Datla (29.43) segue alloc che fimegrale generale dela equacine difercnzileassegnats& a dal Fpurrion dori a Ri a Consideriamo t'equazioue diffevenzale nonin forma normale (anny a+ et0") ‘con y derivahile, che viene deta equacione di Clanaut. Se ylx) 8 i ) am ere iraut. Se yx)? una soluzione della (9.1) éotata di dervata seconde, detivandoispewo a x ambo i membn della (30.1) settee hint yet ey =o. xe Se vale la (30.3) sista y" = ce aunque, tenendo conto detla (30.1), deve essere + gic} Uso et 0. soto pri B0, Pn oda 00 fangs operas stay (006) { La sotuzione omit dl (0.6 viene dua url smgatore bosibile inelizecimosiae che ne men # upp al #1) “8 +x0) Hsempio 1. Consideriame Vequazivne di Caiaut 0.7) y-ay—horr; ‘nnn (0.5) s.euengeno le sluzons (208) vane apie 3 Figura 5.17 he 8 la Gurva tent come none det grafic delle fucioniy ~ L(2/3}447. I tore veri che fa cura vila dell familia di rete (30.8); cod che la (308) €Vequaione cee rene angen alla curva (30.9) (e veda la gure 317). o ora equazione non normale 0") Constr (30.10) sven ye paniamar = Dalla 00.10) Sihalor «ap.11 fy ade 1g (30.11) 4y = dr 1a), da ous, integrando per par, segue (20.13) v= frstnar=ret-alo+e con G primitiva dig. Da questa relazione ¢ dalla (30.10) si ouiene Vitegtale generale { x=ete) (30.13) yetale)— Gite Exuaion crocs Exempla. Por ricaséee 19 "Teo? ssi sen altro wlzzae Ia (20.13), dove (30.15) sia alloca (0.16) Ricavand i parmeto# in funcione della. tine Fale dela (30.14, forma explicit data din (20.17) ‘Analogamente si rasione pes Vexpvinne afte (30.18) Uy) = ste, f J 1 A (9s pic amtte + VTR WT quind Vintgiate get ye (Rel) yaa’) Acie in questa casa, posto y" =, perf (30.18) si fa (30.19) ax — gear a at ~ dy dt =f ‘Limegrale generate dea (30.18) 2 dato alos, ameara informa parametrica, da (suv) Considesiaue un’ equarione ctterenziale del secondo ordine mancante della y Ly Boh primo ondine, nel (31.2) Fey's") V(X) Ia (31.1) 51 trasforma nell'equazione det Fae) =0. capo 3 2 Vinegrale genesale della (31.2), l'integrale generale della (31.1) € dato aor G13) vayrect [eee i 1 Risotiamo Poqusionedifernsile de eeendy one (rs) Biv" too. me aT eum) a7) Data che ner ejuarione ran cmaparecaptntaacit 7, pore <=) ~ (2) Tai) tratorma nel equnione offered ins @13) ded~ acu, span eval, G16) Be raz fo “+!” qui integrand cneowv, aun) xo-sFeraPhon vervianoceti stce posonn serene equate ei ma uy) 3) a) =2e 1) ce qulnd anche nel moso pan compa Sy ~02)? = Ala er)" CConsidetiauo via unequazione del cecondo ordine che non dipenda esplictamente da (31.9) royy eneando y come variable inipendentee ponendo c(y) —y sib (1.10) Ja GLY) si trasforma nel’equarione differenziale del primo ordine ou Pound Ser=zly)=zlne) Bun integra generate a quest tims, ie wins dca 4.5) 8 viene x vail sepaabil ou) pin tet a Mn Evcuio 2, Risoviamo segue probleins di Cauchy (313) FFF Ty HO)=1. v0) =0 ono ep)’ say" = Ze Vequasioneifterenriae neta (31.13) dent Gra) “eg wepz (sts) Dale exncinont at Cauchy y(0 (@113) stotiens = 0, Pera, rcoularky che 7 ache i probe segnente + ¥1(0)=0 sexe 2(1) =. Imponendo tle eonisione neta Sy 2 i solusione det problem di Cauchy assegnan, yrisoive { VEOF=y 5 { woyas ‘Lequazion diferente cle compa vet 31.16) & et tgo y ~ ly : del ipo y~ gly’). Pern (30.20) det parr rocedeut it uy inteyale yenere, forma parametric dt da a un | peagtn eae Ate =v ri yuesie de equaiont st na 1 senb(x~¢);sosttuendo we farine y~ cosh ¢). Imponeado ta coisa niin 0) = sisivavainine he a sonrione del problema di Caachy 91.19) la fenane - Gu) yeawhr. 32, Analisi qualitativa dete soluzioni gm tc dg om ot te de eps ct ect kta ‘Considertamo alcuni esempi, * ‘esolcion Copito 3 jay ion xyor mete una sulucone (1 defi un ator de pao ay — 1, dato che la funzione fx,9} —1/y = clase Can un ator del panto (¥p, 90) = 1 1)-prctsameme felFinsieme aperio A= {(t.y) © RE: y> 0}. ‘Dl sep deta rivals yi gud vetficae-Ia monotoni di v(x). Inf essendo y' = 1/y— x, esempto y’< Dogniqalvots 1/90, cine nA, lmitatente alley > 0, xy"> Ife , q yoo yso I Tbe | t 13 i 7 Figua 3.18 Dato che i punto corrspondette al dati nia (29, yo) = (151) appartene al iperbole, per xp A gration dela sore. angen oriaontale ian = 1, atuavess i amo di sind yg) Opec to eye) <0 Tm itor dear dv Ia fnione (7) # Mretamentedecrescente. Ci si pudchiedere ei eeico 4 yx) teaver il amo iperbole in figura 3.18; In msposte @ negative: se nf i aceadeese inn punlo m, ua Ie sluchotescbbe seamen derescente, in contrasto con il ato che (x) > Din Tin otro dese a(n comspondenza di punt det praca di sto dept) ‘Pertanto,perx > ai grafico della solusione rane a i sopa el ramo at perbole y= tx, > Ch in puticolace il ratio della soluzione rimane nel insieme A= {(x,y) CR*: y> 0) di definizione dela fnvione f(r.9) = 1/9—¥. 4 eoione qin derescente a2 etna per opi x > ap. Tadichiamo con £illimite per > 14 yx). che east per monotonia yr) Risa «priori © Sopponenda per asst 0.2 7 © 1 il equa7ione ciferenrai ia} = fies} omerremno (322) 2710) = im ota) ~ fey celina cas, iegrar (2), avieuuno che ancbe v(x) +“ erent» Exam agerena Te Ms © a} 7 O er xr +0, 1 soturone ammete per asintoto xine Derivanan mernoro& mersbro Vequscoue illeteucise in (421), ttene (32.3) io ho ets paisley <9 = 1 €y > 0) tno "> - . > Os een > sata 9" <0, in ina, lolucione ya) cone. ln, doce 4) &slanene eecehes sence 4 1. deve converge + no pot rch eel noe fn. Ls ae Se a ‘pell'iatervallo (a, +=) ¢, utilizzanda di move V equastone differenviale, risulta “ue (32.4) fing v's} = 40, ‘rin ys) of avvsina alas 4 pet «+a com engente vertical spi clemeit dese appreenat in igur 319 Tanieosde sou, oe Figura 319 Noi dae coin scwuea & peste solver le equazion prope wu cl vis nol paragreto Real Venmnone or xempio 2 «vail sept e qela dell senpto 3 8 onsen, si otieue la wulucome in orm ampicta,e on sult agcvo Proprict qualitative dallespressione aati, impucts, © ann Hels agers dss te Exempla 2. Stadiam il probleme di Cauchy (023) funzkmi enstantl y= —1 e y= 2! stmo duc suluzivui quarione citteter Me apie 3 1 valor y(n) = 218, perch intl aso avemmo de isnte Freie heroassh nak cr Sh cena eon eu y——t eye DP Neeye che, condo contin, (2) sve iitaaion 1 Lipnhtiana yest te le varibil (3y3!", “9h tome aise raat r Pernbemraon (St}sc entre oes ith in grinded ipo notte nl pnt 28 pre eon ae cin ng Datel 28 pr eqvacion aiteentl el Connie “1 ‘equazione ounyeua my ' : wy Faraitaiv+ karieiy’ taote}y =. | PROPOSIZIONE 1. — Fer ogni kN. se isso mo solsion (integral) det equacione (335), anche nent one combinaionelncdne | | (23.6) an tay te tan, I acoetciens wali ry,e3,...¥4 em | | Eo idegrutesdelia weesa equazione. Te Dinsostuzione: & una semplice conseguenza della lineatita 6 pita 8 —_ __— ixenenereneenermnemnem f rere ° : al || PROPOSIZIONE 2. Per ogn x € {a,)] fa funzione idenirumenie ni | egrateparcolare delta (333) solisfacent le condiion’ 0, WG) +P (xg) = 0 Dimostrarione: ¢ couseguenca de! teorema di esistenza ed uniith (in particolare dell'uni- in quanto la funzione identicamente nulla risolve 'equavione differenziale (33.5) vo ini (33 7) Livntegrate generale di un'equazione diferencia lineare di ordine n + insieme di Ie soluzion dell equazione. Allo scopo di deteruiinae tale ineyrate generale? util richia fe alcune noziani, ‘Siano uysug,-++ymgtumzioni a valoi cea definite in uninsieme F. Divem che uaytrs-o-+ 1m sono tinearmentedipwendentise esistono k numeri real c,c2,-yCky BON ut ml tat che (358) cams) +n) +e) 8, son ls [Le fuzioni w,42y++s5u 81 dicono limearmenteindipendenti se sax mente dipen dent: cine ce Ia for unica combinazione Hineare cyu+cpu9 |... | cyte Soddistacente (33.8) Baquella perevicy =e =... ex =O. Siano ora y1,)2y..-Jay M inlegrali pativlati. » atervallo (a,b), dll’equazior fecenziale omogenca (33.5, Allo seopo di stabilise ost stano o meno linearment ini dent introduciamo il dererminante wronskizay di y1,y7,-.-,¥n- cide la funzione W(x) definite per € (4,0) dal detesminante at ile) vate) walt) yi) yb) ya) 39) We) Pe MEY AM 1 Se yore tm sum iniexrald pai TEUREMA SUL WRONSRIAN dell equacione omogenca (33:5), allors r i esste um punto %9 © [2,0] tale che W (so) — 0 se e sole se y4yyzs+-s9n sono Hinear | mente dipendenti: I Equi ateretts ret I] i) esate 1 € [ab] tale che Was) £0 we salve yyy, | apd a Dimostrazione: prosiamo dapprin Tequivalwua i), Sia Wizo) =0, Alli sistema at equezioni linea neti ineoguite§1,63) 48 Yanik +r Slanley +... e4 lay), =O | 1%) sata + tattle 0 19) 1 Late Mears Met tl Plnbe 0 fammette una solusione {¢1,cy.-yen)diveton da ella null (0,0.,.,0). Di conseguenza la furtone sls} ~ evn) Hens) +s.) & un impale pariolare della (383), che st anulla in xp insieme lle ste pme n— 1 dervate. Per la proposizione 2 rzulta u(x) =O por oem € (a6). Quind h iategali 92-199 Sono linearmete dpendent, Viceversa sano c1.e9,...¢q, numer ell non wn li tei che aan pine 1 waa fav veo an cvs) beny$tal tan teats) =0 ewe) exe Hi} 12.1 earls) <0 (99.12) “Ney pealt Mea tot eal te) =0 1}, Ke segue cv i suo deserminane W(x) e nll per oni. (atl. mm __ er diosa a) supposiame W(x) £0; ahaa efi v1.9). som Keren in- Siyeneu. lune per quanto sppena ws, sarebbe W(x) ~ U por ogi € lb. Vices, se 3 s0n0 lineaments indipendemti, per a sua W(x) #0 per meni x= [0,6 Jaw precedente si ricava la seguente | He (93.9%. if ina wranskiana W(x) 0¢ tienncomentemulio (26 gis ntegralipartcolard sono fra loro dipendenti), oppure & diverso da cero per ugni s € [ayb] (se ell itegra | | purtcolari sono fra tora indipendent) ‘ | | Unlizzando le proprieta dei determinant si prova la seguente f ~ I PROPOSIZIONE d. — if wronskiana dm inegrali parcicolari dellequiziona (339) # un integrale particolare dell'equacione lineare omogenea del primo ordine (93.13) DDimastraione: cordiamo che ls deriva del determinant di una matrice quadata® ugule alla Sora dei detesminanti che si ottenzano derivanio di volta in volta oxnuna dele rae della matic, jon nw my | | D t rf Me) a xia | (6548) wore | yw 9 | send, per om = 1-2 (is) MMe ==to, ena eaalacy 1 deerme (33.14 ta Soma i deterainan del qua ne vale —2 (2)-W(a) pial sano null perché hanno due nghe proporzional. Sistiene pei la conclusions vrelo.) (3165) Ci pupniaun ona di caraiicriesaie Pinicuiae pouciale di una youctiva equaioue dif ferenaialelineare di ordine n, Comunciamo dal caso dell’equazione omogenca di ordine (33.17) WI + dy sla} yO. paila)y!tuulaly =O, 1 coefiicienti contin nel'intervatlo a8) R. Abhiamo gia osservatn che, 8 y1, 925-9 sono 7 integral particolari della (33.17), una loro combinazione lincare yn(x) a cocfiiienti reali (33.18) vols} pe) ee eninla Dimsostriam che: epee partici dei exuaivne (33, 1a} un equacione omogenca di ordine # anette sempre us sistem di inweyulifinear- ‘mente indipendentiy,)2y-+-s9ai Econ ceri 15 MS ya, th Sone wn : pendent aon Ogi lira intcxrake pautiouiase (a) di (33.17) pd escere expresso sotto la forma (38.18). ji | retain eisTeNZA Dt NTEGHALLINEARMENTE INDIPENDENT, — Lrequacionedifferenciale omogenea (33.17). a enefficienn continu in [a,b], ammette sempre un sstema cm integral lnearmenteindipendenti. Dimosravione: sia ry un punto of. e ia Ja natrioe n> ident 4 ° (3319) 1 oo vi) Grate al teovema dh esistenza ed unit, per ogni k= 1,2... este un integrale pastcolae ‘eta (38.17 che verti le condizion inal f mb) (33.20) ou) Sue Se llr it wronskiano diy 3.9 veifiea la elasione (ssn) Won) det = 1 Feri ema ct wronsxiann rita anche Wx) 0 per ogni se i intera V4.9 )..-.nesouotine= rrentemnpendent || TRORFWA SULLINTEGRALE GENERALE DI UN'EQUAZIONE OMOGENEA. — siamo J1Yb-y%n integral pantvvtrt lineurmente indipendent dell equacione ($3.11). Adora | huerate generate dela (33.17) dato dalle combinazion linear’ | eee [imostrarione: dobbismo far vedere che, per ogi suludione paticlae 9) della (33.17), xine sna ed una ola canupla fyyers--yen) imei veal aliche uy Me) ensue) eayala) Lebel ne Capito + pring a6 tle scope, Fagan wt py (3324) ee eC ae conxiceriam issn i eauazoni liner ele ncornite 8 Ea subi yates + tO Moms +5 te abso = rb : (25) | 1 ye" cap ea Nga — lel Us Maoist Minnie tS a = Puishé il wishiano di yyy2ncesadn 8 disereo da 20r0 imp, a sistema (38.5) ammette un'unica solurione (e4,¢2---s). La foci (3320 exile) Feast) onl) 2 wn'intogral della (2.1, che assume inp ite vl iil ass in x dll oluzone (0, er anita dela sluzione del problema di Cauchy ruta eam Malreytein + reatt wae had 17 abbiame in pation dimotratn rate ilies Dette Misiewe dee solzioni det'equaione omogenea ( he V Bune spazio vetted imoncionen, peche esisiono meee iV ‘wen alr elemento di V si pudesprimere come lor combinazione lines. PPassiamo a considerare I'equazione lineare non omogenea nay FP apcilaygle Db tentey’ «a coefficient termine noto continu in [2,8], L’equazione omogenea avente gli stessi cet (33.29) yb ay (e+ -ban(a)s" +aglaly—0 si chiama equazione omogenea associara ala (33.28, ‘Cominriamn evn Vissevae che. sev un inteerale peticolare della (33.28) ¢ se w & un ale parscotare tela (S828) sess Ci propuniauy di dinwstrae che, per risolvere un'equacione lincare non omogenea, basta conoscere un suo integrale particolare e lntegralr generale deli'equuzione umoye- nen assaciara. Sussiste infu il seguente Sin vq un imegraie particoiore ciel equazione (53.28) stana wns % integral linearmente indipendenti del? omugenca ussuciata. Adlara Vinuegrale generale della (33.28) > dara da . \ Joss) content teat, (erseasesee) CR te 1 ogi suiudone panicoiae yx) lin (33.28), ete suunien ennui (r.e3, yy) men tem ta che wn Med ewi te beet) tt antes) Hs Yee fas] ‘tale seopo, sia ap ut po i fa) pais (8332) 440) yo, Ga = vhs exam) — I setema dim equuzion inca nelle incogite &.E, fla Prat J risers ‘SUIS = 84 Sob (9333) SP Moos + Mba tbe” Mtsa)bn ri xo) mete una souzione (cy 62 quanto i 49 determinant coincide con i lor in y el wromskiano vi... tne che & divers da 10 pet ndipende lincare di ¥1.29.-- 35. 8 Fuzion oa un itegrae dela (33.28), che assume in. stesi valor niga assunt dalla soluzione vx), Peril teil unico ve La 98 41), le late INTEGRALI CURVILINEI E FORME DIFFFRENZIALI NEI. PIANO 34. Curve regoiari CConsideriamo una peicelispuntorme che si muove su di un pian. vel Fisatoun sistema diferent, pr opi € ,indichiamo en (1), wl) sini din we ei La fauci w f1» RE che ad OGD nei interval dato atc il puso {) corsinate (0,0) # deta curva oar (legge ora) del moto considerate, ‘Suppo vn ie faucet x1} ey) sino deranin”« not ce, un Fun, vette @'() = (£1), 710) & deto vette velocta, mente il suo modulo to(t)| = VCE} enprime ts veloc scalar lista ¢. Se poe funciona) ef) sono derail devote, posiumo conse tei vere (0) = (e"(1), "(che wee det veto accleracione della patel alist 1h figura 4.1 & rappreseniao it percorso a na parcel che si muove con velecit dl modulo costa , in due put tees il ytte velo el i veto arrlaenione ervallo i emp ‘qos, ene in igri venta #1 mnowtocostant), a wo mh) vo a N00) en haar Ht) Figura 4.1 Nel sepuitochiameremo cura un‘applicazion continua: 1-1 RE, dove [un interval hs pt della ret realee, per ogni € 1,9() 2 punto di coordinate (x(7),y(0). Le equaziont (=) on \ vente “ che exprimono le component i psono dee equacion parametrche dela curva i parametto f. Uncoaominio wif} dei appinvazions fa neen Pn sottoinsieme Ut piano e non va confuso con la curva, che é invece un’ applicazione, woe gg fe] +R wen: (0.4n! FR i eaazion’ parametriche flo aay ( ni) ent f (43) ed rete | wi) { oe per vent men ose (a cna ong € gp) om cane xy sappeesene ie una prticella che comic un giro completo su rand in ema antonio. tener o> rappreent mot di una picella che copie de gir complet rutanc melo o(nl2) i E] 6,00 = (ost. send |{ | _\ne | \ nen 20) 1 cd I Figur sz suenl 2. Lace: -r eg mee 203) se) (an bea onan pompeena tan dete oguace Sf = peteorso in ensnantorario (si veda la izu 4.3). _Esempio 3. La cura di epron paramettiche [r=200 +e 10.24) a \ y= sents spa erin forme ie ne pan ii ) | | | ® é LD Figura 4.6 rappesenara in figura 44, Sioserv che acura pasa de wll per ign in cxmispaenza de vor set yuraneir, i cui uno almeno interno alV'ntevallo, risuta O(t)) # @(f). Una curva g definita in un interval chien © A, Slice rhinse se la} = 0). Esempio 4, La cura 61 definite nella (34.2) una curva semplice © chia, mente la curva ge & cua, ma non &semplice. La cure p deta niece 2 & mec serpent non chins. La ‘curva considera nel eserpio 3 chitsa énon 8 serplics in quanto @/2) = @(3%/2}. /Nore om) Figura 45 Reempie § Lacuna (imide), i quinn! parametric (4s) 1st Capos ‘eat sostegno rappeesetao in igure 3, non @una curva sempice. in qua wi) = Wi [Er wa estrizione allnteillo I = [1,1], a curvy (cappio di strofeide) deta da (249) ‘tmvece una cure empl chins Sia Jun interallochiaso ¢ limitato (a,b). Diremo che una curva @ : + R? & regolare se Vapplicazione # di classe C! in I= [a,b] e se per ugni (€ (u,b) il veuore (0) = ('@).x'(0) & diverso dat vetlore aul, Ouest ultima condizione si pwd anche esprimere analticamentedicendo che (347) en o'@?>o wre (a,b) Assegnati due valori distin! m ¢ r € (a,b) del parametro ¢, si consider: la rea (deta retta secant) passante per @(ta)¢ et). Poiché tall punt hanno rispettivamente le coordinate egal core forme difereso nepione 1 si ciate versuve iangenie, La woidilone di segutasitd in) ©, yes upui fo € (a2), garane fice quindleslstenza dl un unica vereore tangente alla curva n i): fa curva pereispriva {cuspid punt angolost. ‘Bsempl 6.1 cappio di strofoide defnto dala (346) & una curva regolare. Inf le derivate» 32 Te Pa) = 2 oun sl amullano nal conicingcearene. Si eal che ok put creatine {0, 1), comspondente al valor ¢~ 0 del parameto, rsultay'{0)~ 0. Perla (34.9) Vequazione della en i queso pai i i ve ie igas.7 l | | H want Figura 4.7 Figura 4.8 Analogamente,essendo (3/3) ~ (3/3) parameto ia curva ha tangente vertcale. 0, net pun comispondent a ator -V/3/3 det 3 verifies acme che per ogtk = aes ee ene ages eee = 3n/2. Bserlo x (n/2) =y"(x/2) = —2e (n/2) = 2, y'(An/2) = 2, dalla 349) st deduce che te tangent alla curva el rgine sono le ete y= ¢ = — (i veda la figura 4.8) suo vetore tangent ll curva nel punto), mene il vetoreuntaro(versore) gis {vee se \ C410 10) BE | oe a Poll K Yeon? Foren? yteron? +o"? ment iach nus so vale (37) per gn (=I, 1) qin che a cava replare Bsempio 9 La curva equarion!paramesriche (4.2) ov welt). 160 Capiios non & una curva regoar, in quam @(0} = (0. fano i am, 2 wile osservare che, essendo 04.3) ro8, yar, welt, i pub neavare dalla prima enpvione ¢ = 21% che, ssttuito nella seconda, 8 en we. vee(-lll: trata dona frzione i el grafic (in figura 410) ha una cuspde in eorsispondenas dt x ~0. Figura 49 Figura 4.10 {La teen curva (4.12) pub essere considerate unone due curve primo quadrante) ¢ (con sstagno nei secondo yuan (0415) onl) = (0), VEE Os Le dve curve, che hanno in omane Vorigine degli asi. sono regolari: per tale motivo si dice che Ia vn in (34.12) rerolare a trat Se fstab} sited ctgen CH. ure ana di eguazia parametncbe 9! i prafico di fod regolare, in quant risulta Geni O'UO)? = 14 UP > O. In tal caso y = f(x) & deta equazione caresana della curva Tn questo caso la (34 9) dd coms ai equazione (x= (0) ~~ ne punto cousierat, Talvolta pub essere convenient scrivere'equazione di a i coordinate. Ad ecempio, se equazione di una curva in coordi fl) asa, ; ens, o= od), 7 Figure 4.11 (arn x=plt)eos8, y=p(t)send, peranw 01] if pamciy © fa cur Bua (8) =| (sen) (si veda la fi Classe si verfcafaciimente one ia condirione di repoiarith (38.7) diventa woo 2 r z vt Figura 4.12 Figure 4.13 -Esempio 10. Lacurvs di equazione pore (e419) peach? 020, dove a,b > 0.8 deus spirale Ingarinica (si ve la gure 413), In ques caso ¢immediato verificare che vale a (34.18) pertanto la curva ®regoae 1 pile Esemplo 11, La curva (candle) di equarione pole (34.20) paa{l-+cos 9) o 0,00 ®olare in quanto p(x) = p(t) =0.N punto in (34:20) uispondente al valore B= nigine degli min al punt a cade presenta uaa cuside (si veda ta igure 4.14), ‘Bsempio 12. Note I'equazione di una data curva wm coorna canesiane, per sxveie Feyuasione polae baer applicare le formule Figuad.t4 e420) pen che permatono di cprimer le coors cartestae cv pontonfnzone ewe vote ple. Penson main (3427 ihn sbi che a ioufrensa cen oie + gg pun sodinfane Vequcions #432 ~ Iba equtione plas p= 1,05 0 S28 onlgument, seme wand la (3421), meat vee che a ironed cent i panto (1,0) fo 1, {eu punt verificano Iequazione x? +-y* —2x = 0, ha equazione polare cos 8 io) cos oerhi (ci caer la igor 4.13). Conctutiamo quest paagieo cut la gozione diverse normale N a na curve regolar lab} RE. Sovg¢ a,b) 1 defnsceversore normale alla curva @ nel punto etm) versore Nt) che v2 in cones rane wea Ia ira 418) Rice) Ta (3410) che esprime le coondnne del versoretangente in ol), dove @ & la curva di equaziont mega cara forme sien wt ps Figura 416 3623) fone) erreee) Hay tianP Fl | Figura 4.17 Siewert son none posse tncoe posta von nama etna a acura che si paola copia [VT conan aula vere ees ph es daa. Esemplo 13, Se 9: [0,2] > RP 2 la ciconfereaza di cquzioni parametric of) — (in, sent), in ni ei curva it verse angeme & da da T(r} = (—Senr,ene) ¢ quand, per ta (34.23) 1 oe ae )€ quma, per tn (34.23), 11 (424 NU (eos 22a) (si veda figura 4.17) ral Copitte 4 Sse gt) = (est) © 18 curva che na come sonegno ii wrai di versore normale alla curva a, per la (34.23), components -{_t# a a "eran foror) « auind, vende la seconds componente negative, & sempre voto verso il basco (si wea la Bigura 418), | i\I {i T > Figura 4.18 Consiaeriama una curva 9 {a8} 7 R”. di lane C'S vquazivn! ya (ale), wld), €€ fab). Definiamo lunghezza della curva @ il numero fee ee EGA [ivioid = [Vero + ores 0 ii ‘Tale Uefinizione, purementeanalitica, pud essere ben motivata con le considerazion: ge- ‘ometriche proposte nel seguito di questo paragrafo, nel reorema di rewificailié delle curve pena data, cominciando dal caso molto semplice in cui @ sia un segmento o una circon ferenza, Esempio 1. Seq: [0,1] > R?& ta curva di equazioni parametiche { x-+H(u-n) (32) 7 Feit, yove+tinn—y0) ame ff Vei= 0? +01? valore che coincide con la stanza Fj 2 ve punt (353) 9) 1€ (0,25), he cximcide com vale, nota elementarmente, ella lundhecza di una ciconferenza erage. Esempio 2. Sia y = f(x) (f:a,8|—+ R) una funzione di classe Ce ia @: [a6] + RE Ia curva omponrti (£0). ili myoaro yarns (xe V=s0 La cura @ ha per sstegn i grafico della fsione f- Qvviamente @# una cura di classe Ce las Tunez, in Base lla formula (35.2), data da 56) . € iat 7 rome twa caren, | + Rin connate polai 9 = 910). On << Or on (8) classe Cla unghezza dela curva, espressa dalla (35.1), snide & ae (353) Hel = f° Yloienr + ot@yae. Uslizzando la (358) caloiamo la lunshezza della crdoide @ & oquazione polar p = alt + ost), 8 5 2st Yea Femi |i ei paragray presen) an [Teco it tie) = [2 ott ven 97 daa a0 20 [ae 189) a0 -t0 Dalla deiisione i tunghezza al vna curva [a8] + R, classe Csi deduce che se 19: e107 sony le curve che s llengone resuingende lao agli interval [acl efe.bl. si ha (3s.10) (9) = Lor) +L) 9a) ; | aia ges conte lee. ean ght oe Oe ange ee lare a trait se esiste una partizione {a — ap < aj < ... < ay = 6} dellintervalto [a,b] ee eT cua ina na cara rela Vlas fale che, pereget figura 4.19). Sms x Now Figure 4.20 Perranto se 9° [6] +5 una curva regolae a watt a sua lunghezza vale [vie -$ 0° inna Su) (sn) ue) Siene sieemane “geomernion dela deiniriome (3513, Sin pa. 8} > R? una curva di classe C! Ad ogni partiione [a= fg <1, <.-- < ty = 9} oh [,b]possiamo asociare la poligonale ? innit nella cum, dh vertct tt) MUN f= Ochoa coven ii vet Perla (35.11) e per quanto osserato aellesempa I la linghezza di tale poigonale data es) 209) = 3 Vesta ede Jnmomwamente, tle umero fosisc Ip goasrae ww'eppresimacione per aie eta tnghezea ella curva 6, Tale appossimariome srk tanto migiore quanto pia piecla ta ungheava del seomene he compongono ia polgonale. Pil precisamente val il seeueat sisula le eu dimostraione & fornita in appendie a questo capitals | peonena pt nernmtcasmisTA DELLE CURVE Cl. — sis e:fa.]-+ 9 une | owe laste Alo | “Bisel patyoncte®iscrna nel cue gs f 0003) HP) <9): i i) per ognt€ > U esiste una poligonale Be inscritta nella curva tale che je UR) > L(@) SEE Si oservi che le condition (i © i) el tore cauvelgono a dite che. nln inne naa site (19) Ug) = supLiP), dove varia amie fe possi poigonliinsrite nella curva, Osserviann infine che, a meno che application @ |a.b} + R? non sia inietvn, oC ton forisce Ia misura del sotegno della curva q. Infatt ad esempio, le curve gt) w= feosr, sent), #€ [02a © wle) = (cos2. sen2i), 1 = [0.3/7], hana = 2x, Liw) = 3x, pur avendo fo stesso sostegno a formula (35.1) ene gui ome equante voit a cutva viene percorsa dal punto ds coordinate (x(}, yt), variare del paramettor ntintevato a,b) 36, Curve onentate, Aseissa curvlinea Fssiamo ora introdure ts notione di curve equivalent, Due curve @: [a,6]—+ BP, v= {c.f R? si dicono equivalent se este un'applicazione g lal} > fx dl classe C. tale che g(t) £0 per ogni € at] © (36.1) (1) = wea(n)) Una tae Fania ie eo adel di classe C!con (g™'Y(G) #0 per Rai sible e anche Miaversag [048 062) vis) = ole") Se we v sono equivalent net senso appena deto seriveremo (36.3) on Siveri vache ba rlasione ~ 2 equivalenca. Essa quindi determina una de- Ch nt ego nls Sequvaenza ace ae ampsizione el Emin ar sa prise om le i eguvaenza Y= i jue ‘gue rappresentazioni parametriche @(1); sala pur sa etl ey we dei due sensi 2 usato tale termine Perna oe orien explicitamente. QU Lappicazione inversa di, data da = els) = 2s permet pacar de paruneica gay. Inf (36.6) vis) = (g's) = (25) curva dl equaion parametiche (iva la fu 4.21) (67) He) ~ (cen2r cos 2n, enrol menor in seo, Esa ep @ ai a (368) oe) =x18ten ove a) [0.28] + [, Sf] &itcambiamento arumissibile dl parumearn r= g(r) = $n/a—1/2. NY | | ian fo Ta sempio 1. Lecune ge v di equazini parametrche sogene) €€ [0.2K], yls) (0082s, e023}. §€ (0. G88) fo |. Esatamene-come accade thie tenes tnmocetmecine ne ssvmiesegen Emme a TS cirmatm emane pin rm axing oe on cpm cantonal parame ee oe cecdipaauedayagesan ase Ht) =H oni ena eel (365) fom a revnd \ of | a ot figura 4.22 Adi vgn cava v.77 B° possiamo associare un verso ai percorrenza, 0 orientamento, ndotto dalla paticolarerappresentazione parametrica Sitce che il panto P, ~ (1) precede it pumo F = 9a) (i veaa ta ngura 4.22) nel verso indowto dal parametro (0 verso delle + crescent). 56 11 <2 Due curve equivalent ¢ : [2.6] ~» R*, w: {a } + non inducono necessariamente fo (2) per cui vale I (36.1) ha dervata postiva (s1contront "esempio 1), La classe di equivalenza 7 rispetto alla relazione ~ si unt ciascuna delle quali conrene rappresentazioni equivalent di che inducono lo stesso ‘orentamento, Una volta scelto abittariamente un verso di percorrenza,detto verso positiv, le due classi disgiunte sono indicate con Y* ¢ 7- ¢ vengono delle curve rienuatr ‘Sever viauw vie datia (34 i) st ricava tactlmente che eambiando il verso di percorrenza Luna curva il versore tangente cambia in ogni punto dh verso (ma non de direzione, mentee “alia appresentazione equivilente eae cre el ee Rae ‘siamo ad tina curva cettificabile di sostegno TC ‘Rc fissiamo su di essa un porto Pr ea 1 Popposto di tale lunghezza se P preceae Fy. in al ‘corrispamlent Figurad.24 1 [a,b] > #? della curva regolare ‘Assegnata una yeue “ye fsa € fab), fa funzione eer! ta,h} (369) sin= [fen =o de welt), sis} & quindi un cambia- 2 sretamente crescente, ceric «ia ha annie di parametre armissbile, x :{a.b}-»(sla)s(0)) Ml paramenr s& dttoascissa curt” linea 0 lunghezza d'arco. In questo modo, S81 =1(3) woe gral cri fone deel pane a Ys) = Els)-n(s)) = (ale(s), 9¢18})).allora per ogmt valore det parametro s nsulta Hs) =). Go) = Fl"), 145) (26.10) _ ia). "Ula Yitutayy? +O equindi (36.11) wii We btu). st ‘i deduce allora che ¥(s) 8 versore tangente aa curva nel genericn punto di ssuisa eu vi- Finea s_ Dalia (36.11) segue innlire che, se il parametro 5 & un'aseissa curvilinea, ad ogni iervallo [51] & [s(a).s(0)] eomsponde un arco di curva avene iungluezea esate nipuatea sss ‘Bsempio 2, Sia yacurva di equazioni parametiche (26.01 re (023) Ler sca che presents ta crcontrezs centro Ioign raggior. Fem p = 0. win Ia O65) per tPrermae una oppesentazoneparaeica din emia was curve, in questo caso om a= finan feo: ean nf welo.as gana tie) =477,c00 5 € 0.2m, Sones pantera 3512 soon aaron (6.4) : [0x4 Lysreng ios dia ccomtonen yet Bt mcg carina, ‘37, Integrate curvitineo di una funzione Sia yuna curva regolare ¢@ : [ab] + # una sua rappresentazione parsmetrica. Se f& una funzione reale di due vanabi reali, cena sui soxegno T= gia, dita curva. ed 7 2 vi contimta, ha senso consderare Mitegrale ispeto alla variable reale¢ * Bray [ Fain), WHY OF + OC Osscrviamo che se y(s) = (&(5),M15)) : [0,9] > R & una quatunque altrarappresen. (37.2) f foster OOP ONOY dt = conn YEP + "Pas: infati. se g : [a0] — [a,8] & un iamento ammissibile di parametro, di equazione s — xine. siha [seo.vonfvor+ vor 673) = free, Hew (sds; (e-'))) a qui, poiché w(s} = eH) eeio8 Es) = x(g'()), ns) Bi = hie yo fe (9) suka «pera (37.5) i flalt) OY OOP + WOR de= fi FE) NO YEOR+ WOR as rn dove sepno + vase se 4 > Ded sezno~ ainent contin che ge 4"! sm seamen 3) ae 2a ce > ca oe 6 peru sitona g(a} — ae att} — =Begit)= a rial + 2 una sua rappresentarione parametrica ¢ f :T' > R & una funzione eontinua sil sosegno UCR ella curva ine 67.6) J fo@ yoyo? +ounP ar 2 indipendente dalla rappresentazione parametrica consideratae dal verso da essa indott st +, Tale quantita prende il nome di integrale curvilineo della funzione f estes alla curva ye viene denotato anche col simBolo 7 mt ueviamo ce 7: ff] © una appresentazione parametnca ay con parame gual al'ascissacurvilineas datoche ly! (3}| = y/(EG))2 + OVs)) #idenicamente wgiaie a1, integrate (37.7) isla uguale a (78) [re nennae Sele fimzinne f+ identicamente uguale 9 1. Vintegrale cumviinen dif. Aefinion nalin (07.6) uguale, pei la (35.1), alla lunghezza L della curva. Le considerazicn\ tatte poe’ anal ‘mostrano allora che, come era facile prevedere. la formule (35.1) che esprime la lunghezza di una curva, non dipende dalla partcolare appresentazione parametrica adottata per rappre | t | | Figura 4.25 ‘sempl .Sin-'sr0 di ciconferena usin come nel rio quadrant. Per eaeoare G79) [Pras appreeniame y meant le equaioniparametiche a) = cost, y(t)= sent, con €(0,n/2], Osser- Dalla definizione di integrale curvlineo segue facilmente che se-y& una curva regolare, if suo sostegne ef,¢: [+ sono funzioni continue, risulta 07.12) [oar+Beas=o [yds~B fas. YaBeR: ony [pss fos seysgors 7 pie (71a) | [ras}s [tess mpsin-ton Tnolire se y: fab)» BE i spezza nell unione delle curve regola y= [o.e} + RY [e.t] > R2conaccch,siha gn) [rare [pass [ pas Questa desonpinicione, anloganent guano eset ezine al ormula che cepts gets ws curv goa permet sender do ovo aioe Npaeeetterndecioaeb edt wataenpea aval efiniamo ora cid che comunemente viene det baricentro di una curva. Se: |a,b) ~> & una curva semplice, regolae a tat, di sostegno Fil punto del piano Je cui coordinate (39) Son0 zu fra ene en gg fom we ghsfot dove (9) 18 ungnezza di, viene deo haricenrm a cena di mas) dieu T | insta 26 aeapl 2 acu egesion paretnche oun, { [02] patents npprennias in figura 4.26 viene dela ater “Caloliamo le coordinate del taricenro dell'tco 7 asterede comenin el primo quairate. Essen (a!(0V7 +401" = Boos? rsen' a unghezea Lf ital aco & data da era urine forme dire et pine 5 soos sent dt = 3/24 (9718) un quindla prima coordingta de baricentto d-78 uguale « (9) 9 ¥ feared [sos nemrar— 2 ‘letore veri che anche Ia seconds coordinata del aficebra i 22/5 (a oti che 2 snimeé- ‘mca rispetio alla bisetrie del primo quadrant, Sia A un aperto del piano ¢ siano a,b: A + R due funzioni definite in A. Lespressione G8. ale y)de+ d(x y)dy eu forma digerenciate tmeare; le tunzioni ae b sono dette coeffcienti della forma dif: erenziale. Una forma differen iate si dra continua (o di elasse C!) quando i soi coefficient ‘sono funziont continue (o di classe C"), Consiesfamo tna forma differenziale tineare continua defnita in un aperto A. una curva regolare a tratti contenuta in A su cui si sia fissaro un orientamento e una rappresca. E lab) if ui vesou di petcurrenra eoincida con ‘orientamentn isso. Si deinisce integrale della forma differencial esteso alla curva urien- ‘ata © 10 si indica con il simbolo (38.2) [aenaeeo(ndy, integrate 28.3) [ eisteyrtenx' co + tac eve che Fuge ala 3.3) & apendete dala appetentacine paametren conser stron tl oppesenario® consent weno si peconenaa sagas. Se ive ren wns 128s cmide une appeseataionepanetice lla cra he 90 ‘ene octamento ivr facment ce mgr cama sepp. Incanto (38.4) [ Msoites boards =~ fotooder b¢edy 4, 8 f fr 4 Figura 4.28, — La curva y va dal punto Fy al punto Fla curva ~y va da Py a Pp compiendo je wunve sega i = ftir] “Fy com Zhen, dalla definizione Se spezriamo una curva segoiace a ui = b,velth = 0 i pastel er oR (38.3) oteniamo oss [cere | eaeccynte cer cs ‘Esemplo 1. Sia ya cura chauta maicata nea ngura 4.2, nena in senso andorari, Caioitarms (38.6) [et sieier ‘Ata scopo inichiamo con 7 a semicemerena nition el semipiano superior ¢ om i eto onset iy Una rappesenazione paraneince ot) one nei verso seg) Se = loses) con [0a vey uso pach (0) con {II} Sia alo [erPrarraye [P+ Pe fay f (ety dey = <[emmtvnie fi Pate Integral cursive’ fonue diferent piano fo TON |-L \ {fy Figura 4.29 Figure 430 Per gli integrali delte forme differenziali valgono le proprieta di ineart gid viste nel caso degti integral li union cli una variable Ad esempio, se adx + bdy e adx + Ady sone due forme differenzialicontinuc definite in un aperto A contenente la curva y i ha (88) [odreoace [ae+Bay= [ia aide (6+Bidy Esempio 2. Sia 7 arco della circonferenza nitaria cater nel primo qadrate, orientato in senso Vata 8) comma el gl O89) Cup cate [resnecstmay- [te sdcenéy= [ardeemer Perce ann tia err nny vullzando nuovamente la (38.4), si ba allora [oysevnas 2yde—aydy ay f ” (ann? sentcos? 1} dr 39. Forme differenaialiesatte Sis [A — R, con A aperto del piano, una funzione differenziabib capitolo 2). La forma siferensiale inenre ca coe in A (si veda il vm Copies derivate para 4 e SE celta funzione f viene deta diferencale di fe s indica com simboto df =o a (39.1) ar= Yonder Yixndy Adesenpio se F:R! + RE funcone fs} — lott! «+l ilfeencae da fomma (392) o- ee ae 1 Jetoreostervi anche che la forma dtferecisle linear a (teu coetcient sono naturamente (ry) = Fe kaye) 08 proprio differen della funzione fls.9) —x. Analogawente la forma (dy erecta deta tunnoneg(s,9) = Osservianu pr che non ute le forme differen:al sono il diferencia di una fnione f. ‘Adesemplo fa forma iffeeaile 393) starentdy son coincide co il iffernsale di nessuna fanzine f RE +R. Se inti esstesse una funcione F te one df = 3 dan? x onmene ave (4) Ynse, Yow Ma, ta prin sear, itera sist alla viable segue che fla») =2"-+200 ihe &assurdo perch contrasts Fo ppeetray es mime rope orion eee at ree Una forma differenzicle lineare asx + hay defiitanellspero A del piano si dice evalua In alte patole, una funclone differ se rita wi eeu nn Pon (396) Seta aatey), Wasied Se f ® una primitiva dt una torma difterenziale adx-+b dy, coe se f veninca la (39.5), anche in funzione f +0, dove ¢ # una qualunque costnte eale.& una primiivs della Sessa vers, nell ipotesi in eu A sia un aperto connesso, denotate con fe g due primi- ero curse eocedierni wi paws i systo nel paragratio 16, vi ha 09.8) ‘F(ey) =9(ey) ~ costante wry ed In conclusione, se A & wn aperto connesso del piano ¢ se f @ una primitva in A della Jorma differensate a dx + dy, aliora tutte e soi ie priv deia forma si onengono da j ‘Come abbiamo verificato nel caso della forma detinta dalla (39.3), non sempre una forma difterenziale ¢ esata. Sarebbe quindi utle determinate delle candizioni necessarie ce sulficienaffinche cid accada. A tale seapo cominciamo col provate un'interessante oro pret delle forme diferenziali esate [nun di A. Se-y@ una curva regolare a trait intramente contenuta in A, congiungente 1 I | sexa)dee ie yhi-= flan) Sl.) | focuses Washi foun) ~ Fla i | | ove 2 una quatungue prima daa dy imostrazione: sia 7A K una primitive delia forma e siano x= x0), v= ie). 0 [o.8]. leequaion’ parametriche della curva. Per la (38.2), ricordando la formula di derivazio- re dele funzioni composte(paragrafo 14), si ha allora fotsowceteoyr [Zeites toss [A 5G. + Seer os" fae (39.10) od rm = [ZU eoo.nen) = He.) ~ Fela). ea) = flxism1) ~ F(s0,30)- Osserviamo che nelle ipotesi del teorema appena provato, se uns curva regolare a tat chiuss, contenuta in, si ha ean [asontceteoyy=0 santo in questo caso gi estremi (r,y8) © (31,91) della curva esata lungo una qualungue curva Ynon dipende dalla curva, ma soo dai suo estremi c natu- falment, dall'onentamentofissato, Nel Teorema 2 mostreremo che tale proprietcaratenzza fe forme esate Ezemplo 1. Riprendiamo la forma dtereaiale debit dalla (39.3 calcoliamo 2. [soaceni dove yé Ia circonferenza unitaria dj equazion| {¢) = (cos r,sens), # ¢ [0,2n). L'integrale in (39.12) & Sr opine 919 LP [sect eer ‘Dungue I'integrale dela forma sulla curva chia 7 @ divers da zero petant posiamo nuova mente cuncludere cela forma ® esa. ‘TEOREMA 2 (DI CARATTERI77.A7IONE DFLLF FORME FSATTR).— Siano AC | Fineunosieans otis sh uchona afwacat inne cumanActve | canna meat Le gun ppc ul : [cau ay esata in |r per ogni cura cha ycontnta iw A ruts [abs + by = | (apse neg hanno gists etre lo sesso verso di percorrena st ha i 1 [ eax +biy [ eax be, Dimostrazione. (i)=r(il: questa implicazione & gid stata osservata subito dopo la di- rmosirazione de! Teorema 1 (si veda a (39.1!)) (UD=>ULD: se le curve 7) e yy hanno gli stess|estreml (xy.19) € (21-11) € 10 stesso verso di peivorvenca, a esempio quello che vada (49.00) & (41.41) allota la curva ~ 7. tlenuta percorrendo prima yi nel verso che va da {xy.ti) a (x1.v1} © pote nel verso da fxi.t1) a (ara. @ una curva regoiare a trate chiusa (si veda ia figura 4.31). Tail iporest € dalle (3851. (98.495) oitiene allora of ntvenin = f ntvstave feast Snow hy len 304) = [airs bie [ade bt quind! latest | Gy) | | fo \ we | oy) Fi na31 itt san npn. A peg) A elmo ais) f= [ate rot. dove 8 una quatungue curva regolre a wat contenu ia A, congiungeate(xy.t0) a (88) frenen nel wren che va da (in,sn} a (a). Una tale curva cist in quanto & possibile dimosar che un ape del plano &conesos Slo dt de pu in esi ene prema poligonals in # ange I fimvione J ® si hen definite. visto che ost Foren Vegas ea nella 915) n dlpende dy Go che geste vse percorrenza sono fissati. Vogiamo provare chef ¢diferenzabile in e che (9.16) Yen 2 clot che f # una prumtiva della forma diffeenziale assegwata Saxe Asia inolire he R. £0. taleche (s+ h.s) €A. Consideriame antes sine fae one fer i dove y® una curva di estem! (xg.sn) € (4.¥) € 11 & la curva ottenuta aggiungendo a y it segmento @ di estrem (x.x) € (x + x) (31 veda la hgura 4:32), Per te (38.4), (38.5) ssulta vam svenas p= fewer Consideriamo il caso > 0 (altrimenti se < 0. basta sostituite nella notazione che segue intervallo(0.| con [#.0)):uti2zando la rappresentazione parametrica (39.19) M@jexte ey re iduil Capote Jor eon 7 VM LOR pS Figura 4.32 flrth. hese) ae eee i aff vetinde Passando al limite per h che tende a 2er0, peril eorema della medi utlizzare per Vipotesi di continuita di a), si oniene Xa ‘Ansiogamente si prova ia seconda uguagiianza nei (35 classe C',e pertanto diferenziabile, ed 8 una primitiva del 921) ans) 6). La unzione f& quindi ai la forma differenziale data. ‘ads bd, quando si sappia ce a forma esta, Consideriam ac emp a forma esata einai toi ano ce Ta fora aa esata 3} oud f ‘aragrafo seguente) Poniamo quind!, se vit wand i Toren? (92) 10039) [Dore oe estar ote v2 seamento di esremi {0,01 ¢ (xv) rentato nel versa che ¥a dal’ origne al punto (st ved a Agora 4.33), Poche dele equarion somo (ty), #& (01,84 a fy) = [taPey Ae +? yhde 920) f en) foo | | | | | | | _. | THO) ee Figura 4.33 omerao he acetone (8.3) itera cl na fora lenin eslln 3510) -2° imameditamente che 93) fosertars ferns erp tise vague ame vail) ihe TO) coe to he ices er 92) re cn gy en on yet Siem alec nsec in amie 40, Forme differensiali chiuse sa ate sta bls una fora differencile esa i classe C”,defnita in wn 3950 ‘adel piano, esi /:A© ®? > Runa sua pemitiva Fawn, % a Yor er di classe C1(A), deivando la prima are sul invertoii- Comeguene ene etnto eo cost erpevayelsezond peta. 0-evite B > Bile ces fi <8 a [few tera Dalle (4021) (40.22) sa dungee che, ce [hl <8 [toda onal < 140.24) f < feo +0.01— Staaf « [ [eos 90n-oanfarce-er see sandal limite pes 0. segue ee G & esivailen y che ns ciate [Mine Rileviamo che, nelle ipotesi considerate nel precelenteteorema ‘mula assai utile peril calcolo esplicito di una primi, (40.12) a8 una for Bsempio 2. Con 1a forma ifferenciate (026) (oyy | dette yey efit vel apeno A = (491 €R? :y > 0}. Osserviamo chet fonma& chin a infat wwozn Buoyerti sayy £08 5 Polche A = (sy, +0) x (048), pe caleolae una prmitva della forma poss appicare la flay) = de ae P32 vi ae =: +2: ite wom h f 22 ext eral We Wy W ary, ‘he, come i verifcaimmeditamenc, una primitive dll fama 4026), Figura 4.35 “importante deinizione ricordiame (si veda anche il paragrafo 1 Ee a chusura aio pero, Quine un ominio & un insieme Bun iosieme aperta © s$0.A del piano st dice semplicemente connesso se ogni curva Y regovare iplie e chiusa vontenuta in A. &lafrontiera di un dominio imitato D interamente ontenuto in A (st veda la figura 4.56) Gi? 2 OP ya CGA aA | A 8 c Figura 4.36. — A 2 semplicemente connesso mentre B ¢ C non lo sono. Sinotiche aperto A=? _[{0,0}} sueui abbiamo considerate la forms defnta dalla 40.) non semplicemente comesso, Al comrario, come considera nel iurem 2, un etangolo apeto RC RE {ue insieme cemplicementeconness, [ones sem orsearaziar wen apenvo sELICENENTECON | I NESSO DI R*). ‘Una forma differenziale lincare adx + bdy, definita in un aperto A i “semplicemente connesso, ivi di classe C! e chiusa (cio® verificante ta (40.35), 2 esatia in} ___} Per la dimostrazione di questo ssultao timandiamo al paragrafo 45, del captoloS. msl cari forme ifereia pi 1 semplo 3. La fra difeenziale (4029) pad BE as Yee ye-8 definta nel aperto A = {ls.y) € RE: y > 27} indleato nella hgura 4.37. Lascimo al letoe ot ‘ fin A Poiché Atm pera semplicement cnmeso, oe Teorema 31a forma anche esata. Per determinarne una pimitna, cot una funzione fA —+ R tale che 0) ¥.-e, ¥- 1 bee, yo? ayy sserviamo che, dalla prima relszione,uegrando rispeuo alla variable, segue (4031) pg) = [ Rete nfi-P tat. ‘con g funzione ealedeivile, Dervando il secondo membro di questa uguaglianza ¢rcondando la (90:32) pete wie h-8 x ‘ne segue ply} = Le wuindl ev} = y. Pant dalla (10.31) segue che wna primate dela forma & Ja farzione (10.33) Hoghenlevy-2) [ r | wap | | i | | CM ay. : 190 Capito 4 Fissato ad esempio il pono (0,1) A indica con 7a polgonale costa da segment y cesvemi 0,1) (0,31 € vd esvemi (0,9) € (x,y, oiemara come neta gra 4.3, dala (99.15) sha (40.34) rl =MveoR 4-2 che difeice dalla pmitiva data in (40.3) peril vaorecostanie ~2 ‘Appendice al eapitolo 4 41, Tteorema di rettificabilith delle carve C! In questo paragrafo proviamo il teocema di rettificabilita enunciato nel paragrafo’35. Alla li jenn Le ‘Osserviame che $¢ ha componensi (2) 608 inwegrae a prin menue Si indica i vere di ‘component ia [frow= (frou. nt) ‘Dimostranone del lem: indicat con (a3) ‘i vetne cette) dat da joi so cari forme lifes el pane wt CCalcoamo il yuadeato det modulo dv a 1 [f einarrys | evn ivi minbeen sin de Perl disuguaplianza di Cauchy-Schwara (si veda la (87) sua quid we = fs quntvsaungars ra) [fee Visi esta de ['vi-weiae= i fener ‘Sev £0. sempliicando ent etm pr |v. oniene win) ms [wie ie coon a es 1. dol pte de vr a(S ne 13) CConscerame ors una curva @: [0+ a clase Ce icordamo ce ta lunghezza 14g} dela curva sate ta elon } TO [ead [ fora sorare Dimoseazion del cored cecal: comineiamo col provare lacondiion i) del veoremae coe (veda a 38.13) che sua ‘ (41.10) ur) < fwioiar ‘es gui poligunate F ining neita vurva y c deenninaa da wna parizione a =m <1 < ty = di a,b), Infas, applicando i! lemma (il quale stabilisce che Iimegrale del ‘modulo maggiora i! modulo dei"imegrate)e ta formula fondamentale del caleolo integrale alle companewi di. visuba 4H) = Siem-eeeui- 21 [" etal c cbf wom Fie, we Corina La (41.10) segue allora immediatamente dalla (1.11) e dalla deinizione (41.9) di L(g), Ter provare la condizione (i) del teorema, fssiamo € > 0 € neordiamo che, essendo g unifermemente continua in.) existe 8 O tale che (aL) 5.16 {a.b), {t-s] <8 [oe 0,640, 2ceta elicacilindrica (veda figura 4.39). 1 soi punt appartengono alla superficie tilindricaavente come asc i simmetra Fase ze mgg0 @ 0387] ey HU Figura 4.39 Diremo che una curva: 2,8] RP di equazions i presi aft Maniacs viawes FG visas ia Capo (2110) 7 Operomnis © f cua ruler 2y= 00x +: ces 72 irk entra nei iteresione del gino x~2y = O eon il grafico dlls union Py ed un arco di parabola (i veda la figura 0) Figurs 440, Le nozioai di cambiamento ammissibile di parametro, i rappresentazione parametrica equivalente di una data curva @ edi oriemtamenra, discasse nel paragrafo 36, i estendono al ve nell sr ‘Qui cilimitiamo a di che, in analogia a quanto visto nel piano, sp: [0,8] + & y (ei), yl) 2) deine langhezza i @ iL en 2s uel= |’ (oor voreeore Per tale dehinasone ai longhez2a vsigono ie sesse consiieracioui yeunsetsitie ‘cas delle curve piane, nel pararafo 35. sesapio 4. Consideramo Varco dh eticsciliica di equarione wf) = (acon, asent, bt (0.28, sev he te eepgconmrioneparamirca considera iets la curva verso Palo, se 8 > 0, verso i basso. 6 6 < 0 Per la (42.4 Ia lungheaza de data da dt = Daal +B. Fae eal cot ws) Hy) ono wef slefnitenel'aperts Adi. Vespressione wa sax y dada + Dlx. w dy + els. y.2dde ars caine re din eas 19s 2 dette forma differensiate lineare ele funvioni ab, e+ some dette i enelfcienl delle forma diferencia, Supponiamo che la forma differenziale (42.6) sia contina,cioé che i coefficient siano funzioni continue in 4, « consideriamo una curva regolae (0 regolare a tratti) contenuta i 1a con 'orlentamento issato ‘St dehnisce mnlegraie cea janma difjerenciuie esiesu 2.7) f° face, wor. cs") + BE. VC + lat MO) st) che viene indicato con il simbolo an (pore Come nel cava delle cutve piane, si verifica facilmente che cambiando!'ertentamento di ‘yVintegrale (42.8) cambia di segno, Indicando allora con ~7 la corva equivalente a y, ma “omentata nel verso opposto si ha (42.9) J adervayredc~~ fadr+bay ved: Esempio S. Caleoliamo integral dela forma diferenviale xy dx + ye dy +z dz sulla curva di ‘equazion parametiche ( 4 yssen 16 [0.n/2}, [ cevSeut remata ne verso che vada pon) = (11,0) a punto KO) = (0.0. 73 i etre oseri che fa va un aro di ciconferenza contedto mel piano = 0) Paice i vere imftnsula carve della rappteseataione parametrica (42.10) opposto a quello Asso ou dalle (429), (42:7) 5 a [oerdes rears rcde =~ [set con + sn os — 2m cost (42.11) ‘esatta in A se esiste una funzione differenziale f “A —+ R, detta primiriva della forma, tale ‘che per ogni (1, (a.m) Lageaoey Les ve opto Come prleformeeifterenis nel pianos vena aetmente che se AC ® Sun ape connesso © jana primitiva in dea forma (a? 6), ane soi fe primitive deta formes twengono da fcon "aggiuna di una costae. ‘Tteoremi | ¢ 2 del paragrafo 39, rclativi all’i integratione ¢ alla caratterizzazione delle BP. ond ml ‘TEOREMA | (FORME DIFFERENZIALI ESATTE IN i). — Siano A CR? un aperto connesso, adx-+-bdv+-cdz una forma diferenciae lineare continua in e ¥.¥1.Y2 curve regolari a tratti contenute in A. Le proprieta seguenti sono equivalent (ads+bdy+edze esata in A; : : See eee ver ean wnat pooenain dros fds +bdy reds = (ii) se, €-¥2 hanno gli sess estem e lo stesso verso di percorvenca, si ha adeahdyacds— f adeahdyecds Sy IS IFO (e213) 1% r foaeevaysyar mya) EA, dove @ una qualunque curva regolare a tratt di estremi Py ¢ (x,y2), orientata Tiammone una primitva reno pr la (82-13) (aaa) Hana) = [322ds—calv+ta vale fy dove il sepmen vee come ese Foigine Oe i pune di coordinate (x, che va da Oa (x,9.2). Pe quanto visto nell Esempi 1, yh equazione 1) tx t2},con#€ [0,1] ste) =f GPP snes (PP: —ye}dr (e219) [ieee aed Sia a dx-+bdy+eds una forma ditterenziale estta di classe C' defnita in un aperto sett crt ore ir A A.C esia f una sua primitive, Pe detnizione di primi i ha (216) % Aaland), L abland. Lact Voandded wey En "Ee che generalizzano la condizione 3/8 piano, wa forma differenziale ads +b dy + edz, di classe C* nell'sperto A C Wt, si dice chiusa se1 stoi coethcienti a,b ee verificano le condizioni (42 18), Le considerazioni appena Fate inostrano allora che, come accade nel piano, ogni forma esatta di classe C @ anche chiusa. La forma dive dr-}stedy+syede ad esempio non @ esta in in quanto non & cis, Inf, pestoa= Baye c= ye suta ei S + Innes leon eke casera se Sols lefoma dita F dit ody 1 Fide ceatta, Dalla (2.18) tha allora WW» W ily a a a ay #2203 3-9, Fe Fran, Se F # om compe etoile i carn che a come cummponca oi (42.20) viene detorotre di Fe st indica com 1 stmbov0 roth Si pone dive von we (% HY HB-B) tmenbri dell uewaatianze In Fisica un campo vettonae i cu rotor @ lo @ cto anche rrotaziona Abblamo visto nel paragrafo 40 che, per concludere che una data forma & esatta, non basta cle a forma sia chiusa, ma occorte anche tener conto della geometra delt'aperto in cut Ia forma édefinita. ‘Cominciama dai casa in cui Hapeno sia un renangoio iw B°, civé an prduite di ue vali di R. eventuatmenteitlimitat | -TEOREMA 2 (FORME DIFFERENZIALIIN UN RETTANGOLO DI!) — Una forma | | differenziale lineare a dx-+ bdy-+c dz di classe C!, chiusa (civé verificante la (42.18)) 1 nun vetangola 8 ea in

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