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per una sorta di pieta, tenermi fuori. O invece - opposta
ipotesi, pure verosimile ~ che essi mi odiino e lasciandomi
all’oscuro agevolino cost la mia rovina,
Ecco, adesso @ ora buona, per esempio. Notte alta, si-
Jenzio, la citta in letargo. E sopra, tra diafane nubi filiformi,
passa la luna. Ma intorno a me, nei meandri della casa, fer-
ve il lavoro. Fruscii, passi felpati, porte che si chiudono,
colpi di tosse, andirivieni, grattamenti, sussulti, ronzio di
motorini, scrosci. Scavano, quei pazzi, ammucchiano, na-
scondono, si fortificano contro il domani tenebroso.
Servira tanto affannarsi? ® poi sicuro il modo con cui il
destino ha intenzione di colpire? Tutti la, ansiosi, con 1
occhi al fondo della via. Ma Yorizzonte @ sterminato. E non
potrebbe intanto un altro drago comparire dall'opposta
parte?
«ll Nuovo Corriere della Sera», 9 agosto 1950
Tl “voyeur”
Una sera, dope pranzo, Giovanni propose alla compagnia di
andare a trovare il professore Aughen, suo vecchio amico.
-— Iprofessore Aughen, naturalista, sulla sessantina, posse-
deva - egli spiegd - un cannocchiale a quarantadue ingran-
dimenti,
Con un cannocchiale a quarantadue ingrandimenti, nelle
%, notti serene, si distinguono bene gli anelli di Saturno. E in
una grande citta, attraverso le finestre aperte, si scoprono i
__pitt reconditi segreti delle case.
Si preoccupa di chiudere le persiane o le tende chi ha di
fronte un'altra casa. Ma chi dinanzi alla propria finestra ha
tun grande spazio libero, non si preoccupa pid. E agisce in
assoluta liberta quasi si trovasse solo sopra un'isola disabi-
tata nel mezzo dell’oceano. Non immagina che da cinguan-
ta, cento, duecento, trecento metri un signore sconosciuto
Jo sta osservando e controllando attraverso le lenti di un
cannocchiale come se fosse a cinque sei metri di distanza.
‘Suonammo al cancello d'ingresso, dopo un po’ scese ad
aprire una cameriera. Con l'ascensore salimmo al dodicesi-
mo ¢ ultimo piano. Giovanni, che sembrava di casa, fece
strada.
‘Sbucammo sulla terrazza che il professore Aughen non
sapeva ancora di noi.
‘Egli stava in piedi, sul bordo della terrazza buia, intento358 Fantasm
ad osservare qualcosa col cannocchiale issato su un trep-
iede. Accanto, un tavolino con sopra aperto un grande re-
gistro, iluminato fiocamente, questo, da una piccola lam-
padina azzurra, che da lontano non si scorgesse.
Restammo in silenzio a guardare. Il cannocchiale non
era puntato alle stelle, quella notte numerosissime, bensi,
orizzontalmente, verso un casamento lontano. Ogni tanto il
professore Aughen, che noi si vedeva di spall, staccava
Yocchio dal cannocchiale e si chinava @ fare annotazioni sul
registro, con una penna biro.
‘Come si accorse di noi, fu lesto a chiudere il registro ea
spostare i] brandeggio dello strumento con un secco colpo
di mano; questo ad impedire, evidentemente, che qualcuno
di noi scoprisse che cosa egli stava osservando,
Il professore Aughen, con una modica barbetta brizzola-
ta, era un uomo simpatico e soave. Né faceva mistero di
questo suo diporto notturno.
Salutd tutti cordialmente, poi si apparto in un angolo
della terrazza a parlare con Giovanni. Ne approfittarono
quelli della mia compagnia per i prevedibili commenti,
«Ma non si vergogna, alla sua tenera eta? E semplice-
mente abbietto. Peggio, direi, che sbirciare in una stanza
dal buco della serratura.»
«Abbietto e disonesto» confermava un altro. «Per me &
una delle azioni pit sleali e spregevoli. In Inghilterra un ti-
po simile sarebbe completamente squalificato.»
ain fondo, & come se rubasse, no? Ruba a quei poveri
diavoli un pezzo della loro libertad. Sarei curioso di sapere
che cosa stava guardando, quando noi siamo arrivati.»
Allora si stringono intorno al cannocchiale, vogliono an-
che loro dare un‘occhiata, non certo per curiosita illecita
bensi per persuadersi che un uomo come il professore Au-
ghen possa essere caduto tanto in basso.
Fanno ressa. Fano la coda. Si contendono l'oculare. E
seguono aspri baitibecchi perché chi & riuscito ad accapar-
rarsi lordigno e a centrare una finestra interessante (dove
W'voyeur” 359
per esempio una giovane donna sta mettendosi in comple-
ta liberta) stranamente non vuole pitt cedere il posto, lui
che prima si era cosi scandalizzato. Gli altri impazienti
protestando, lui garantisce che non ha avvistato niente di
speciale.
¢E lascia vedere anche a noi, allora.»
«Si, subito, aspetia un momentino.»
«Dai, che ti sei lustrato la vista abbastanza.»
Lo afferrano per le spalle, lo strappano via, avidamente
incollano a loro volta Vocchio alla lente, Mentre gli altri svi
luppano i commenti.
‘«Ma @ incredibile. Un professore d'universita. Con due fi-
glie gia sposate.»
eAltro che due figlie,gia sposate. B git nonno, lui, e da
parecchi anni.»
«Se sapessi che controlla casa mia, lo denuncerei per vio-
lazione di domicilio.»
«Hai ragione. B disgustoso.»
Perd sono sempre li addosso al cannocchiale, togliendo-
selo di mano Yun l'altro, ansiosi di guardare.
‘A pochi passi, il professore Aughen che, non visto nel
buio, ha perd ascoltato, benevolmente sorride,
«Lo $0, lo so, amici» dice «@ la prima reazione, vi capi-
sco. Anch'io, quando ho cominciato, ed 2 stato per un puro
‘caso, ho provato un senso di vergogna. Poi é stato pitt forte
di me. La meschina curiosita, il compiacimento malizioso,
{l gusto delle miserie altrui, il vizio, vi garantisco che a poco
a poco si sono trasformati in un puro desiderio di cono-
scenza.
‘