mangono,
amente 0
ditravi, 2
ssiderare,
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1do conto
lla stessa,
ria, duale
161 Principio det Lavor! Vistual
pe (SG + art?) aa fren (3) ass
aT
(16.5) + fer (Be 42 a ) os
wire (ie 2),
fovecon 'apice f si® indicato il sistema fitizio o dell forze, con Vice + il sistema
reale 0 degli spostamenti, con n{" Io spostamento reale da determinare, con Ry la
i-esima reazione vincolare, con k, la rigidezza econ nf? lo spostamento imposto al
relativo vincolo,
Con esclusione dele struture reticolari, si pud affermare che il terzo integra al
‘Primo membro della equazione (16.5), quello relativo al momento ficttente, & solita-
mente di gran lunga superiore ai due integral che lo precedono, rlativi rispetiva-
mente a sforzo normale ¢ taglio. Naturalmentc, i contribu relativi alle dilatazioni
c alle curvature termiche sono assent allorché non vi siano sollectazioni termiche
(78 = ATO = 0). Allo stesso modo, la sommatoria a secondo membro & nulla
nel caso in cui non vi siano cedimentivincolar clastic anelastici.
16.2. DETERMINAZIONE DEGLI SPOSTAMENTI ELASTICT
NELLE STRUTTURE ISOSTATICHE,
Si mostrera ora come, applicando operativamente Pequazione (16.5), si possano
doterminare gli spostamenti ele rotazioni di origine elastica delle sezioni appartenenti
ai sistemi di tavi isostatic.
Come primo esempio elementare, si consideri la ave appoggiata di fig. 16.2.a,
sollecitata da un momento concentrato all’estremita destra. Ci si proponga di calco-
lare la rotazione elastica della stessa estremitd. A questo scopo, il sistema fttizio sia
Costituito dalla stessa trave sollecitata alla stessa estremitd da un momento unitario,
‘equiverso rispetto a quello reale (fig. 16.2.b). Si ha pertanto:
[3
16.6.2) MOP (2) =
(16.6.b) MP(2)
per cu applicazione dell"equazione (16.5), tenuto conto dell'assenza dello sforz0 nor-
‘male, della trascurabilitA della deformazione a taglio, ¢ dell'assenza di distorsioni ¢
ccedimemt, fornisce:
“anys
as ee
‘Sostituendo nell integrale (16.7) le espressioni (16.6) si ottiene quindi
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