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Marcia per la dignità di Venezia

10 giugno 2018 h 14.30


concentramento a Piazzale Roma
Il Comitato No Grandi Navi invita le abitanti e gli abitanti della città storica e della
Terraferma, chi ci vive o vi lavora da pendolare, il mondo associativo e le
organizzazioni a mobilitarsi per restituire dignità alla città di Venezia, mai come oggi
minacciata dall'operato di chi la governa.
Partiamo come sempre da noi, dalla richiesta di estromettere le grandi navi dalla
laguna, ma oggi non basta più, sentiamo la necessità di andare oltre.
La recente vicenda dei tornelli, al di là della ridicolaggine, è grave non tanto perché
rappresenti l'inerzia dell'amministrazione di fronte all'invasione da parte di un turismo
insostenibile e al relativo spopolamento, quanto piuttosto perché essa esemplifica il
vero programma di Brugnaro e della sua giunta: trasformare, in nome del profitto,
la città storica in un grande parco a tema che abbia nella Terraferma una nuova
succursale low cost. A cosa possono servire i tornelli se si sta pianificando la
costruzione di 20.000 posti letto in ostelli od hotel a Mestre nei prossimi anni?
Il 10 giugno saranno in piazza tutti coloro che vogliono, costruiscono e mettono in
pratica un altro programma per Venezia, tutti coloro che, con il conflitto sociale,
alludono ad un’altra idea di città.
E' necessario ripopolare la città storica con politiche a misura di residente,
riaprire le centinaia di case pubbliche chiuse, offrire vere opportunità di social
housing, fermare la costruzione di nuovi hotel, frenare i cambi d'uso, l'utilizzo di
AirBnB e simili, favorire l'affitto ai residenti e le operazioni di autorecupero.
Sono questi problemi che non riguardano più solo la città insulare, ma che
preoccupano anche gli abitanti di Mestre e Marghera, dove i prezzi degli affitti sono
già aumentati esponenzialmente rispetto a pochi mesi fa.
Bisogna invertire la ricetta di questa giunta che taglia i servizi di welfare, licenzia il
personale precario e svende il patrimonio pubblico.
Questo è il vero degrado.
Il Comune deve invece farsi carico di quei servizi che consentano a tutte e tutti di
vivere degnamente.
Servono servizi moderni, efficienti e all'avanguardia.
Oggi accade tutto il contrario. Si deve dunque investire in welfare e
contemporaneamente si deve favorire quel tessuto sociale ed associativo che (a
costo quasi zero) recupera spazi, li autogestisce, li strappa all'abbandono, alla
privatizzazione o alla semplice messa a rendita.

Venezia deve tornare ad essere città viva, con un tessuto produttivo


diversificato, non può essere spianata dalle rendite di posizione speculative che
troppo velocemente distruggono la sua biodiversità urbana.
La monocoltura turistica sta distruggendo la città portando ricchezza solo a pochi,
con attività tra l’altro basate spesso su lavoro precario e sfruttamento.
Invece Venezia può essere sede di attività legate anche alla cultura e alla
ricerca, agli studi e all’innovazione produttiva ecocompatibile, garantendo
reddito e distribuendo ricchezza a tutti.
Il 10 giugno invitiamo a scendere in piazza tutti coloro che vedono nell'ambiente una
parte imprescindibile della città e non qualcosa di estraneo, magari sacrificabile
sull'altare di un modello di sviluppo suicida.
La nostra piazza dirà che quando si distrugge l'ambiente, si distrugge la città. Per
questo le navi devono stare fuori dalla laguna, per questo non vogliamo nuovi scavi,
per questo dobbiamo prendere misure che diminuiscano l'inquinamento dell’aria
da traffico urbano, ma anche marittimo, e limitare il consumo di suolo (che spesso
porta con sé speculazioni e conflitti di interesse a cui il sindaco non è estraneo).
A vedere l'operato di questa giunta, pare che le tradizioni di questa città richiamino
ad un'identità escludente, chiusa e definitivamente provinciale.
Mai operazione fu più revisionista.
Venezia è stata nei secoli città del mondo, e nel mondo ha fatto la sua fortuna,
commerciale e culturale.
E' stata, all'apice della sua traiettoria storica, un'interfaccia tra civiltà diverse, uno
snodo internazionale di genti, affari, culture e arti.
Non dimentichiamoci di questa eredità.
Non lasciamo che chi ci governa riduca tutto ad un'attrazione con i suoi orari di
apertura e chiusura.
Contro le dichiarazioni e le prese di posizione maschiliste e razziste di chi ci governa,
vogliamo invece riaffermare Venezia come aperta e multiculturale, luogo di
cultura antirazzista e antisessista.

Per tutte queste ragioni saremo in piazza Domenica 10 Giugno.


Per una città diversa, per restituire dignità a Venezia
Comitato NoGrandiNavi - Laguna Bene Comune
Per le adesioni scrivere alla mail nobigship@gmail.com
oppure scrivere alla pagina dell’evento su facebook https://m.facebook.com/events/204425737027229

Prime adesioni:
Ambiente Venezia
ASC
Lisc collettivo universitario
Sale docks
Opzione zero
Gruppo 25 aprile
OPA! Officina Pensiero Azione
Andrea Martini - Presidente Municipalità Venezia Murano Burano
Unione inquilini Venezia
CAAL – Comitato Ambientalista Altro Lido

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