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Asa di Leonardo Nolasco Via Emilio Cecchi 7, 00137 Roma

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Sommario
1. PREMESSA ............................................................................................................... 2
2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO GENERALE E DI DETTAGLIO................... 7
3. INQUADRAMENTO MORFOLOGICO E PIANIFICAZIONI ............................. 9
4. LINEAMENTI IDROGRAFICI ED IDROGEOLOGICI ........................................ 12
5. ELEMENTI DI CLIMATOLOGIA .......................................................................... 14
6. PROVE IN SITO E CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEI TERRENI DI
MASSIMA ....................................................................................................................... 18
7. VERIFICA ALLA LIQUEFAZIONE ........................................................................ 29
8. STUDIO DI MICROZONAZIONE DI LIVELLO II ................................................ 34
Carta delle indagini .............................................................................................. 37
Carta delle velocità delle onde di taglio S (Vs) della copertura ............ 39
Carta di microzonazione sismica di livello 2 ................................................. 40
9. CONCLUSIONI ED IDONEITA’ TERRITORIALE ................................................ 44

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1. PREMESSA

Su incarico e per conto Soliano Ambiente S.p.a. è stato effettuato


uno studio geologico-geomorfologico, finalizzato all’acquisizione del
parere di cui alla D.G.R.L. del 18 maggio 1999, n. 2649 “Linee guida e
documentazione per l’indagine geologica e vegetazionale – Estensione
dell’applicabilità della legge 2 febbraio 1974, n. 64” ss.mm.ii e al DPR
380/01 art. 89 (ex art. 13 L. 64/74), nel Comune di Ponzano Romano località
Brecceto per il progetto di una variante al PRG da Zona Agricola
Vincolata (E2) a Zona per Impianti di Valorizzazione dei Rifiuti con
Produzione di Biogas (D1).
La superficie della variante è circa 74.000 m2, tuttavia, escludendo
la fascia di rispetto autostradale e la fascia di rispetto l’estensione netta è
pari a circa 60.000 m2.
Pertanto la superficie dell’area investigata è maggiore di 5.000 m2
perciò è stato realizzato uno studio di microzonazione sismica di livello II
come da D.G.R. n° 490 del 21/10/2011 “Approvazione degli Abachi
Regionali per gli studi di Livello 2 di Microzonazione Sismica ai sensi della
DGR Lazio n. 545 del 26 novembre 2010 e procedure di applicazione
nell'ambito del rilascio del parere ai sensi dell'art. 89 del DPR del 6 giugno
2001 n. 380”.
Le indagini in sito (utilizzate nel presente lavoro) sono state realizzate
a cura del Dott. Geol. Emanuele Pinto nelle campagne datate 2015 e 2017
e sono in accordo con la DGR n° 535/2012 “Modifiche alla DGR Lazio n.
545 del 26 novembre 2010 e alla DGR Lazio n. 490 del 21 ottobre 2011”.

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L’obiettivo del presente lavoro è dunque quello di caratterizzare la


zona dal punto di vista geologico-geomorfologico per stabilire la
conformità geomorfologica con le previsioni del piano di intervento e
quello di valutare la pericolosità sismica locale ai fini della pianificazione
urbanistica.
L’incarico è stato condotto partendo da un accurato rilevamento
geologico-geomorfologico condotto anche nei dintorni dell’area in
esame, oltre ad una raccolta dei dati bibliografici relativi alle condizioni
geologiche ed idrogeologiche d’insieme e di dettaglio.
Inoltre per la caratterizzazione della zona e per lo studio di
Microzonazione sismica di livello due sono state utilizzate le cartografie e
le indagini geognostiche e geofisiche elaborate e condotte dal dott.
Geol. Emanuele Pinto (2015 e 2017) inserite nella Relazione “RELAZIONE
GEOLOGICA AI SENSI DELLA D.G.R.L. n. 2649/99 Variante Puntuale al P.R.G.
su terreni comunali” datata 22 agosto 2017.
Le indagini dell’anno 2015 hanno riguardato:
✓ n. 1 Sondaggio Geognostico spinto sino a 20 m da p.c. (2015)
✓ n. 4 Prove SPT in foro di sondaggio;
✓ n. 1 Prelievo di un Campione a basso grado di disturbo in foro
di sondaggio;
✓ Prove di Laboratorio Geotecnico sul campione prelevatogio;
✓ Installazione di un Piezometro a tubo aperto all’interno del
foro di sondaggio.
Le indagini dell’anno 2017 hanno riguardato:
✓ n. 1 Sondaggio Geognostico spinto sino a 30 m da p.c.;
✓ n. 1 Prelievo di un Campione a basso grado di disturbo in foro
di sondaggio;

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✓ Prove di Laboratorio Geotecnico sul campione prelevato;


✓ n. 1 Prova sismica Down-Hole;
✓ n. 4 Prove sismiche MASW;
✓ n. 2 Prove Penetrometriche DPSH;
Per gli aspetti sismici, in seguito alla riclassificazione sismica della
Regione Lazio di cui alla D.G.R.L. n 387 del 2009 pubblicata su BURL n. 24
del 27 Giugno 2009, il territorio del Comune di Ponzano è stato incluso nella
Zona di sismicità 2B caratterizzata da un valore dell’accelerazione di picco
su terreno rigido con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni con
0.125≤ag< 0.175.
La sismicità storica del Comune di Ponzano Romano è riassunta nella
seguente tabella che riporta i dati della sismicità storica dell'area in esame
dai Cataloghi CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani) e
DBMI15 (DataBase Macrosismico Italiano) pubblicati dall’INGV (Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia):

NMDP : Numero di osservazioni macrosismiche registrate per ogni terremoto, Io :


Intensità epicentrale (scala MCS), Mw: Magnitudo momento.

E nel seguente diagramma:

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In conclusione la sismicità diretta dell’area è mediamente elevata.


Il massimo risentimento (massima intensità di sito) è compreso tra il
settimo e l’ottavo grado, correlato al terremoto della Marsica avvenuto
nel 1915.
Figure in testo (tratte in parte dalla Relazione Geologica a firma del Dott.
Geol. Emanuele Pinto datata 22 agosto 2017):
Tav 1 Carta Corografica scala 1:10.000
Tav.2 Carta Corografica scala 1:5.000
Tav. 3 Foto aerea e rilievo 1:2.500
Tav. 4 Carta litologica scala 1:50.000
Tav. 5 Carta litologica scala 1:10.000
Tav. 6 Carta Geomorfologica scala 1:2.500
Tav. 7 Stralcio P.A.I. A.B.T. inventario dei fenomeni franosi scala
1:10.000
Tav. 8 Stralcio PAI PS1 scala 1:10.000
Tav. 9 Carta delle acclività da DEM scala 1:2.500
Tav. 10 Carta delle acclività da Rilievo topografico scala 1:2.500

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Tav. 11 Carta aree in scavo e riporto scala 1:2.500


Tav. 12 Carta Idrogeologica scala 1:10.000
Tav. 13 Carta ubicazione indagini sull’area scala 1:2.500
Tav. 14 Sezioni geologiche interpretative di massima scala
1:500
Tav. 15 Carta di MZS livello 1 scala 1:10.000
Tav. 16 Carta dell’idoneità territoriale su sito predisposto scala :2.000
Tav. 17 Carta dell’idoneità territoriale su progetto scala 1:2.000

Allegati:
Allegato 1: Indagini 2015
Allegato 2: Indagini 2017
Allegato 3: stratigrafie discretizzate, campi di validità degli abachi utilizzati,
e nuovi abachi regionali per il livello 2 di Microzonazione Sismica utilizzati
per la determinazione del parametro FH;
Allegato 4: Carte tematiche in ambiente GIS

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COROGRAFIA GENERALE - Estratto C.T.R. Lazio 1:10.000 TAV. 1

o
Foss

Scala 1:10.000 Stima ubic. area in esame Limite Comunale Dott. Geol. Emanuele Pinto
COROGRAFIA GENERALE - Estratto C.T.R. Lazio 1:5.000 TAV. 2

A
U
Q
C
A
O
T
A
I L

R
B A

P
M B
O C
C I
O

Km 514

MI
LA
NO

B
R
E
C
C
E
T
O

F
O
N
T
A
N NA
A PO
LI
Scala 1:5.000 Stima ubic. area in esame Limite Comunale Dott. Geol. Emanuele Pinto
COROGRAFIA di DETTAGLIO - Rilievo Topografico di dettaglio TAV. 3
Lattanzi geom.Bruno
Lattanzi geom.Mauro
Lattanzi geom.Marco
Via M.Kolbe snc
01035 Gallese (Vt)
0761495428

ATA

E
ASSE DEL CORSO D'ACQUA

FALTO

RECINZIONE AUTOSTRADA

IMPIANTO DI BETONAGGIO

TRATTO DI STRADA ASFALTATA

TRATTO DI STRADA BIANCA

AU
TO
ST
RA
DA
A1

LIMITE ASFALTO SPIGOLO MURETTO DEL PONTICELLO


AUTOSTRADALE

Scala 1:2.500 Stima ubic. area in esame Dott. Geol. Emanuele Pinto
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2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO GENERALE E DI DETTAGLIO

L’area in studio è ubicata nel Comune di Ponzano Romano in


località Brecceto a N del centro del Comune e subito ad est dell’asse
autostradale A1 ad un’altitudine media di circa 47 metri s.l.m. (da rilievo
topografico fornito dalla committenza, circa 56 m s.l.m. da CTR) alle
coordinate geografiche medie (WGS84) (Cfr. Figg. 1, 2, 3):
- Lat. 42,281715
- Lon. 12,526369.
La situazione geologica del settore in esame evidenzia un netto
dominio di prodotti di origine marina ed in subordine salmastra e
continentale, collegati alla vasta trasgressione marina, che, nel Pliocene
superiore, conseguentemente al ritirarsi del mare ha dato luogo alla
dorsale appenninica e all’impostarsi del reticolo idrografico che prende
particolare sviluppo in questa zona del Lazio.
Infatti il Fiume Tevere e la sua valle alluvionale si sovrappongono ai
depositi pliocenici di origine marina argillo-sabbiosi.
All’interno della valle il fiume divaga con i suoi meandri
depositando, nel tempo, serie schiettamente alluvionali caratterizzate da
alternanze di sabbie e ghiaie con interposti livelli e lenti argillose.
L’area in studio da bibliografia si inserisce in questo contesto
geologico ed è quindi caratterizzata dai prodotti alluvionali del Fiume
Tevere (TAV. 4 e 5). Nella realtà a seguito di interventi antropici dovuti alla
realizzazione dell’autostrata sono presenti nel sito di studio anche delle
coperture di riporto più o meno importanti.

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I sondaggi effettuati in linea di massima, confermano ciò che è


riportato nella carta geologica; infatti la stratigrafia media dell’area
dedotta dai logs stratigrafici mette in evidenza il seguente modello
stratigrafico medio:
• Riporti: coltre di copertura caotica più o meno superficiale, con
caratteristiche composizionali e granulometriche spesso simili a
quelle dei terreni rinvenibili nella zona;
• Ghiaia: di natura calcarea in matrice limoso argillosa e limoso
sabbiosa con elementi eterometrici da angolari a sub arrotondati;
• Sabbie limose grigio giallastre;
• Argilla limosa grigia molto consistente.

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CARTA GEOLITOLOGICA - Carta geologica D'Italia 1:100.000 TAV. 4

LEGENDA

Scala 1:50.000 UBICAZIONE DELL'AREA DI STUDIO Dott. Geol. Emanuele Pinto


Carta Geologica della Media Valle del Tevere 1:40.000
CARTA GEOLITOLOGICA - M. Mancini, O. Girotti, G. P. Cavinato - MODIFICATA TAV. 5

Riporti

Alluvioni fluviali recenti

Alluvioni fluviali antiche

Depositi piroclastici
indifferenziati di origine
sabatina
Sabbie siltose e silt di
ambiente marino

Scala 1:10.000 Stima ubicazione area in esame Dott. Geol. Emanuele Pinto
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3. INQUADRAMENTO MORFOLOGICO E PIANIFICAZIONI

L’aspetto morfologico dell’area è influenzato dalla presenza dei


terreni affioranti.
In particolare l’area si ubica nella zona di raccordo tra le prime
alture a Sud e la valle del Fiume Tevere a Nord ad un’altitudine media slm
tra 60 e 42 (da CTR). Il Fiume Tevere scorre a circa 1 Km a NNE e il sistema
idrografico locale è caratterizzato da piccoli fossi che drenano i
sovrastanti rilievi con regimi di deflusso estremamente modesti legati a
forte variabilità stagionale.
I principali processi morfogenetici che hanno contribuito al
modellamento dell’area sono legati all’azione erosiva e di deposito del
fiume Tevere, che ha agito sui prodotti affioranti anche nelle zone
morfologicamente più rilevate, e ha dato origine a coltri alluvionali ed
eluvio-colluviali presenti nei fondovalle.
In particolare l’area in esame è disomogenea e si presenta suddivisa
in due parti la zona a SW adiacente all’asse stradale più rilevata con quote
variabili da crca 42 a 50 m s.l.m. e la zona a NE con quote più basse che
oscillano tra 33 a 39 m s.l. Le due aree sono raccordate topograficamente
da una scarpata morfologica.
L’intera area è delimitata circa a SW dalla sede stradale
dell’Autostrada A1 Milano-Napoli realizzata in questo tratto in trincea e dal
fosso di guardia. A Sud-Est l’area è delimitata da una scarpata che
raccorda l’area di interesse con l’alveo del Fosso di Brecceto, che in
questa zona scorre circa 10 m al di sotto delle quote del piano di interesse
dell’intervento (Tav.6)

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Circa a Nord-Ovest l’area è delimitata essenzialmente da una


piccola strada che garantisce l’accesso al sito e la viabilità locale, mentre
circa Nord-Est l’area è delimitata da campi agricoli.
Dai sopralluoghi effettuati non sono stati rilevati indizi di dissesto o
potenziali movimenti di versante data la scarsa energia di rilievo.
Anche dalla cartografia dell’ABT risulta che presso l’area in studio
non sono presenti forme morfologiche particolari e non si evidenziano in
generale segnali di dissesto in atto “PAI dell’ABT- Inventario dei fenomeni
franosi (approvato con DPCM del 10 novembre 2006 e pubblicato sulla
GU 33 del 9 febbraio 2007) (Tav.7).
Per completezza si riporta anche lo stralcio del PS1 (Piano stralcio
per aree specifiche) dell’Autorità di Bacino Fiume Tevere che mostra
l’ubicazione della zona di intervento al di fuori dalla Fascia A (Ta. 8).
Per evidenziare l’andamento clivometrico dalla relazione geologica
a firma del Dott. Geol. Emanuele Pinto datata agosto 2017 sono state
riportate due carte delle acclività realizzate con modalità differente.
In entrambe il territorio è stato suddiviso in quattro classi di
pendenza. Una carta delle acclività è stata realizzata con piattaforma
GIS, attraverso un DTM (Digital Terrain Model) (Tav.9) appositamente
realizzato, a partire da dati Regionali. L’altra (Tav. 10) è stata realizzata a
seguito dei dati raccolti durante i rilevamenti di campagna e dai dati
relativi al Rilievo Topografico di Dettaglio.
Le classi in cui è stato suddiviso il territorio in esame sono:
- I° Classe (α < 8.5°)
- II° Classe (8.5° < α < 16.5°)
- III° Classe (16.5° < α < 24.2°)
- IV° Classe (α > 24.2°)

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Gran parte dell’area rientra nella prima classe di pendenza, le


pendenza maggiori si osservano in corrispondenza del Fosso e della zona
di raccordo tra il settore meridionale e settentrionale del lotto. Le
pendenze evidenziate, si riferiscono esclusivamente alla Configurazione
Stato Attuale.
Per quanto allo stato attuale dell’area, infatti, si rileva che il sito verrà
regolarizzato mediante sbancamento e rinterro al fine di omogeneizzare
le quote ed eliminare la scarpata morfologica tra il settore di SW e NE. I
movimenti terra avverrano tutti all’interno dello stesso sito in perfetto
accordo con la normativa vigente (decreto legislativo 3 Aprile 2006 n. 152,
art. 185 comma 1, lettera c) che prevede l’esclusione dalla disciplina dei
rifiuti e il loro libero riutilizzo.
Nella Tavola 11 (da Relazione geologica a firma del Dott. Emanule
Pinto_agosto 2017) sono evidenti le due porzioni dell’area in scavo e
riporto che raggiungeranno a sito predisposto la quota di 41 m slm
uniforme.

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I L TAV.6
B A CARTA GEOMORFOLOGICA
M B
O C
C I
O
Fosso

Km 514 Fosso di guardia

Canalette di scolo per l'acqua

Scarpate morfologiche

MI
LA
NO

Scala 1:2.500
Autorità di Bacino Fiume Tevere
INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI - Tav. 92 di 304
TAV. 76

Area interessata da
deformazione superficiali
lente e/o soliflusso. Attivo

Limite Comunale

Scala 1:10.000 Stima ubicazione area in esame Dott. Geol. Emanuele Pinto
Autorità di Bacino Fiume Tevere Tav. 12 di 16
AREE ESONDABILI - Regolazione dei deflussi nel bacino del Tevere
TAV. 8

Fascia A - Piani Stralcio


per Aree Specifiche P.S.1

Limite Comunale

Scala 1:10.000 Stima ubicazione area in esame Dott. Geol. Emanuele Pinto
CARTA DELLE ACCLIVITA' da DEM TAV. 9

LEGENDA

Area in Esame

I° Classe
Pendenza (P) < 15%
( < 8.5°)
II° Classe
15% < (P) < 30%
(8.5 < < 16.5°)
III° Classe
30% < (P) < 45%
(16.5° < < 24.2°)
IV° Classe
(P) > 45%
( > 24.2°)

Scala 1:2.500 Dott. Geol. Emanuele Pinto


Area in Esame

CARTA DELLE ACCLIVITA' da Rilievo Topografico TAV. 10 I°


Pendenza (P) < 15%
( < 8.5°)
IV° Classe
(P) > 45%
( > 24.2°)

40

35

50

40

45

40
40

Scala 1:2.500 Dott. Geol. Emanuele Pinto


CARTA AREE IN SCAVO E DI RIPORTO - Stato di Progetto TAV. 11

40

35

50

LEGENDA
40
40

Area in Esame

45 Fascia di rispetto corsi d'acqua (10 m


- ambo i lati).

Fascia di rispetto Autostada (30 m).

Stima di massima aree in scavo


(liv. medio 41 m slm - quote da rilievo
topografico).

Stima di massima aree in rilevato


4
40 (liv. medio 41 m slm - quote da rilievo
topografico).
.

Scala 1:2.500 Dott. Geol. Emanuele Pinto


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4. LINEAMENTI IDROGRAFICI ED IDROGEOLOGICI

La situazione idrografica dell'area è dominata dalla vicinanza del


Fiume Tevere, che risulta essere il ricettore finale di tutte le acque che
incidono sulla zona.
Particolare interesse rappresenta l’andamento dell’alveo del Fiume
Tevere che segna il confine Nord del Comune di Ponzano Romano per
una lunghezza di circa 10 km. Nel tratto in esame è dotato di un
accentuato andamento meandriforme a testimonianza della maturità
morfologica del fiume stesso che ormai ha esaurito l’energia di rilievo e
pertanto tende a depositare i materiali.
La zona in oggetto è drenata verso il Fiume Tevere dal Fosso di
Brecceto che borda il confine SE dell’area e possiede parte del suo alveo
incassato nei depositi di riporto. Inoltre da rilievo in parte, il fosso risulta
intubato.
L’idrogeologia del settore in cui ricade l’area di studio è
condizionata essenzialmente dalle caratteristiche di permeabilità delle
pozioni di terreno più superficiali ed è legata alla porosità dei litotipi
presenti.
Per l’area in studio (Tav. 12) si riscontrano i seguenti complessi
idrogeologici:
• complesso dei depositi alluvionali recenti (Fascia NE dell’area)
Depositi da mediamente a poco permeabili per porosità
• Riporti (Fascia SW dell’area): Depositi mediamente permeabili
per porosità.

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I dati bibliografici mostrano che la falda, nell’area, si dispone ad una


sotto i 50 m slm (Tav. 12 da Relazione geologica a firma del Dott. Geol.
Emanuele Pinto agosto 2017) con direzione del deflusso da SW verso NE.
Nella zona di studio e nelle immediate vicinanze si segnala la
presenza di numerose sorgenti legate alle condizioni litostratigrafiche
dell’area, dalle quali è stato possibile valutare l’andamento delle
isofreatiche e delle sue direttici di flusso. Nella zona di studio in particolare,
risulta da bibliografia la presenza di una sorgente (U. Ventriglia 1989) con
portata generica di 1 l/s.
L’analisi dei dati bibliografici insieme alle misurazioni effettuate
all’interno del piezometro installato nel 2015 e dalle misurazioni eseguite in
foro di sondaggio (SOND_2), evidenziano una falda superficiale che si
approfondisce verso i rilievi collinari con direzione di deflusso verso il Fiume
Tevere.
All’interno del sondaggio S1 (2015) è stato installato un piezometro
per il rilievo della falda. Dalle misurazione eseguite su questo piezometro
(gennaio 2015 e agosto 2017) e da quelle eseguite nel sondaggio S2
(2017)(agosto 2017), il livello piezometrico risulta attestarsi a quote medie
di 47.3 m slm nel PZ1 e 46.7 nel sondaggio S2.
Pertanto la falda mediamente si ubica a 47 m slm.

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Idrogeologia della Provincia di Roma
CARTA IDROGEOLOGICA - U. Ventriglia 1989 - MODIFICATA TAV. 12
8

5 4
6
7

50
Depositi da mediamente
a poco permeabili per
porosità

3 Depositi mediamente
permeabili per porosità

2 Curve isofreatiche

50
Direzione di flusso

Sorgenti con n° d'ordine (U.

100
Ventriglia Idrogeologia della
provincia di Roma - 1989)

1 Sorgenti Mineralizzate con


n° d'ordine (U. Ventriglia
Idrogeologia della provincia
di Roma - 1989)

Scala 1:10.000 Stima ubicazione area in esame Dott. Geol. Emanuele Pinto
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5. ELEMENTI DI CLIMATOLOGIA

Le principali caratteristiche climatiche dell’area in oggetto, possono


essere dedotte analizzando i dati climatici acquisiti dalla Norma UNI 10349
relativi ad un periodo minimo di 30 anni per il Comune di Ponzano Romano
di cui se ne riportano gli indici e i diagrammi più importanti.
Dati del Comune

Indici climatici

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Diagramma pluviometrico

Diagramma termometrico

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Diagramma ombrometrico

Diagramma ombrotermico di Walter & Lieth

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Sull’ ascissa del diagramma sono riportati i mesi dell’anno, sull’ordinata a


destra le precipitazioni e, su quella a sinistra, le temperature.
I valori delle temperature sono riportati a scala maggiore rispetto a
quelli delle precipitazioni, la spezzata in blu indica il regime pluviometrico,
mentre le altre spezzate indicano il regime termico, inteso come
temperature minime (arancio), medie (giallo), e massime (rosso).
Inoltre si segnalano i mesi delle gelate probabili.
Secondo i dati analizzati tale area è caratterizzata da precipitazioni
abbondanti nei mesi tra ottobre e novembre. Le temperature piu elevate
si registrano nei mesi tra giugno ed agosto, mentre quelle più basse nei
mesi di gennaio, febbraio e dicembre.
Il diagramma ombrotermico evidenzia, in primo luogo, la presenza
di un breve periodo arido che interessa il mese di luglio.
In secondo luogo evidenzia un freddo prolungato ma non intenso
da novembre a marzo, con possibili gelate da novembre a marzo.

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6. PROVE IN SITO E CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEI TERRENI DI


MASSIMA

Per definire la stratigrafia dei terreni e per la valutazione della Vs30


dei terreni in studio si è reso necessario l’utilizzo delle indagini geognostiche
e geofisiche pregresse sull’area effettuate negli anni 2015 e 2017 a cura
del Dott. Geol. Emanuele Pinto di cui se ne riporta una sintesi qui di seguito
e di cui le specifiche sono inserite negli allegati 1 e 2 alla presente. Tutte le
indagni sono state ubicate nella Tav. 13.
Le indagini pregresse sull’area eseguite nell’anno 2015 (Allegato 1)
sono realtive a:
✓ n. 1 Sondaggio Geognostico spinto sino a 20 m da p.c. (2015)
✓ n. 4 Prove SPT in foro di sondaggio;
✓ n. 1 Prelievo di un Campione a basso grado di disturbo in foro di
sondaggio;
✓ Prove di Laboratorio Geotecnico sul campione prelevato;
✓ Installazione di un Piezometro a tubo aperto all’interno del foro
di sondaggio.
Le indagini dell’anno 2017 (allegato 2) hanno riguardato:
✓ n. 1 Sondaggio Geognostico spinto sino a 30 m da p.c.;
✓ n. 1 Prelievo di un Campione a basso grado di disturbo in foro di
sondaggio;
✓ Prove di Laboratorio Geotecnico sul campione prelevato;
✓ n. 1 Prova sismica Down-Hole;
✓ n. 4 Prove sismiche MASW;
✓ n. 2 Prove Penetrometriche DPSH;

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Di seguito si forniscono le informazioni ottenute dalle due


campagne di indagine (2015 e 2017) tratte dalle relazione datata agosto
2017 a firma del Dott. Geol. Emanuele Pinto.
Campagna d’indagine 2015 (Allegato 1)
Modalità di indagine sondaggio
Il sondaggio denominato S1 è stato eseguito con sonda a rotazione
a completo funzionamento idraulico CMV 420. La percentuale di
recupero è stata del 100%.
Il sondaggio ha raggiunto la profondità di 20 metri da piano di
campagna.
Dai dati forniti dall’indagine geognostica eseguita, è stato possibile
estrapolare la stratigrafia media, che dall’alto verso il basso, è
rappresentata dai seguenti termini:
• Terreno di riporto e terreno vegetale composto da alternanze di
sabbia limosa, argilla grigia e marrone talvolta organica e
maleodorante con ghiaia calcarea e frammenti di calcestruzzo
inglobati nella matrice, spessore da 0,0 a 5,50 m;
• Ghiaia calcarea in abbondante matrice limoso argillosa con
elementi eterometrici da arrotondati ad angolari, molto addensata.
Spessore 1,9 m;
• Sabbia limosa grigio giallastra con ossidazioni rossastre, molto
addensata. Spessore 2,1 m;
• Sabbia limosa grigia umida, addensata. Spessore 6,4 m;
• Argilla limosa grigia molto consistente . Spessore fine sondaggio 5,1.

Prove Spt

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All’interno del sondaggio sono state realizzate prove Spt (Standard


penetration Test) che hanno restituito i seguenti risultati:

SONDAGGIO PROVE PROFONDITA’ COLPI N30


S1 SPT 1 3.00-3.45 17-20-15 35
SPT 2 6.00-6.20 2-3-r Rif
SPT 3 9.00-9.35 22-24-r Rif
SPT 4 15.00-15.30 35-45-r Rif
Tab 2: valori e profondità delle Prove Spt eseguite in foro di sondaggio

Prove di laboratorio su campione


Inoltre all’interno del sondaggio è stato prelevato un campione
Shelby alla profondità di 4.50 m con lunghezza pari a 70 cm.
Il campione è stato sottoposto alle seguenti prove di laboratorio:
• peso specifico dei grani (astm d 854-92)
• contenuto naturale di acqua (astm d 2216-92)
• peso di volume
• limiti di atterberg
• granulometria
• classifica u.s.c.s.
• taglio diretto c.d.
e ha restituito i seguenti parametri geotecnici:

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Le specifiche delle prove e dei valori restituiti sono inseriti nel certificato
di laboratorio in allegato 1.
Piezometro installato
All’interno del sondaggio è stato installato un piezometro a tubo aperto
il cui schema è riportato nella straigrafia in allegato 1.
A ultimazione piezometro sono disponibili due misurazioni della falda
con i seguenti dati:
- Gennaio 2015 soggiacenza falda rilevata in 9,32 m
- Agosto 2017 soggiacenza falda rilevata in 9,45 m

Campagna d’indagine 2017 (Allegato 2)


Geognostica
Modalità di indagine sondaggio
Il sondaggio denominato S2 è stato eseguito con sonda CMV 420. Il
sondaggio è stato eseguito a carotaggio continuo fino a 7 m da 7 m a 30
m è stata utilizzata l’elica continua che perfora a distruzione ma permette
di analizzare i terreni e dunque di ricostruire la stratigrafia.
Il sondaggio ha raggiunto la profondità di 30 metri da piano di
campagna.

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Dai dati forniti dall’indagine geognostica eseguita, è stato possibile


estrapolare la stratigrafia media, che dall’alto verso il basso, è
rappresentata dai seguenti termini:
• Materiale di riporto composto da alternanze di sabbia limosa
marrone talvolta organica con ghiaia calcarea e frammenti di
calcestruzzo inglobati nella matrice. Spessore da 0,0 a 2,00 m;
• Ghiaia calcarea in abbondante matrice limoso argillosa e limoso
sabbiosa con elementi eterometrici da arrotondati ad angolari.
Spessore 3 m;
• Sabbia limosa grigio giallastra con ossidazioni rossastre. Spessore 4 m;
• Sabbia limosa grigia umida. Spessore 6 m;
• Argilla limosa grigia molto consistente. Spessore fine sondaggio 15 m.
Prove di laboratorio su campione
Inoltre all’interno del sondaggio è stato prelevato un campione con
campionatore a pareti a sottili alla profondità di 16.00 m con lunghezza
pari a 50 cm.
Il campione è stato sottoposto alle seguenti prove di laboratorio:
• peso specifico dei grani (astm d 854-92)
• contenuto naturale di acqua (astm d 2216-92)
• peso di volume
• limiti di atterberg
• granulometria
• classifica u.s.c.s.
• taglio diretto c.d.
e ha restituito i seguenti parametri geotecnici:
Le specifiche delle prove e dei valori restituiti sono inseriti nel certificato
di laboratorio in allegato 2.

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Prove DPSH
La prova penetrometrica dinamica consiste nell’infiggere nel
terreno una punta conica (per tratti consecutivi) misurando il numero di
colpi N necessari.
La loro elaborazione, interpretazione e visualizzazione grafica
consente di “catalogare e parametrizzare” il suolo attraversato con
un’immagine in continuo, che permette anche di avere un raffronto sulle
consistenze dei vari livelli attraversati e una correlazione diretta con
sondaggi geognostici per la caratterizzazione stratigrafica.
Nell’area di studio sono state eseguite n. 2 prove DPSH di cui le
specifiche sono riportate in allegato 2.

Geofisica
Prova Downhole
All’interno del sondaggio è stato effettuata un’indagine sismica in
foro al fine di classificare sismicamente il suolo e definire la velocità media
delle onde S da 0 m fino a 30 m (fine misura 30 m dal p.c.). Le specifiche
e il metodo della prova sono inseriti in allegato 2.
Di seguito si riporta un grafico riassuntivo rappresentante le
dromocrone (grafici tempo-profondità) e i diagrammi di velocità-
profondità:

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A partire dal modello sismico monodimensionale, è possibile


calcolare il valore delle Vs30, che rappresenta la “velocità equivalente”
di propagazione delle onde di taglio entro 30 m di profondità dal piano di
posa della fondazione.
Per il calcolo delle Vs30 si fa riferimento alla seguente espressione,
riportata nel D.M. 14.01.2008 (“Norme tecniche per le costruzioni”):

Dove:
hi è lo spessore dello strato iesimo
Vi è la velocità dello strato iesimo
Utilizzando la formula sopra riportata si ottiene il seguente valore dal
p.c.:
Vs(0.0-30.0) = 378m/s
Prove sismiche masw
I dati provenienti dalle indagini MASW in sito hanno permesso di
determinare la velocità delle Vs30 in 4 nuovi punti dell’area investigata
come mostra la Tav 13.
Ne consegue che in riferimento alla Normativa Sismica (OPCM 3274/03
e D.Min.Infrastrutture 14/01/2008) Vs30, velocità media di propagazione
entro 30 metri di profondità delle onde di taglio calcolata con
l’espressione:

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dove hi e Vi indicano lo spessore (in m) e la velocità delle onde di taglio


per deformazioni di taglio  < 10-6) dello strato iesimo, per un totale di N
strati presenti nei 30 m superiori, è pari :
➢ Stesa 1- Vs30= 320.57 m/s (C)
➢ Stesa 2- Vs30= 381.98 m/s (B)
➢ Stesa 3- Vs30=325.93 m/s (C)
➢ Stesa 4- Vs30= 365.71 m/s (B)
In base ai risultati ottenuti, il terreno di fondazione risulta, nelle stese
1 e 3 di CLASSE C, identificata dal testo di legge come “Depositi di terreni
a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fine mediamente
consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale
miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori
di Vs30 compresi tra 180m/s e 360m/s. (ovvero 15<Nspt,30<50 nei terreni a
grana grossa e 70<cu,30<250 kPa nei terreni a grana fine”).
Nelle stese 2 e 4 risulta di classe B “Rocce tenere e depositi di terreni
a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti
con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento
delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi
tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e
cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina)”.
Caratteristiche geotecniche di massima dei terreni
In base ai dati ottenuti è stato possibile ricostruire un modello
geologico- stratigrafico medio (Tav. 14) che vede i seguenti termini
litologici dall’alto verso il basso:

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• Riporti: coltre di copertura caotica più o meno superficiale, con


caratteristiche composizionali e granulometriche spesso simili a
quelle dei terreni rinvenibili nella zona;
• Ghiaia: di natura calcarea in matrice limoso argillosa e limoso
sabbiosa con elementi eterometrici da angolari a sub arrotondati;
• Sabbie limose grigio giallastre;
• Argilla limosa grigia molto consistente.

A queste unità litologiche sono state assegnati valori geotecnici


nominali di massima cosi’ come riportato nella sottostante tabella:

UNITA’ LITOLOGICHE γ Φ C KPa


KN/m3
RIPORTI 15-18 -
GHIAIE IN MATRICE LIMOSA 18-20 35-38 -
SABBIOSA ARGILLOSA
SABBIE LIMOSE 17-19 25-28 -
ARGILLE LIMOSE 20-21 27.8 11.9

Le caratteristiche geotecniche con i parametri su riportati sono


puramente indicativi e puntuali per cui in fase di progetto esecutivo sarà
necessario eseguire mirate indagini geognostiche e geotecniche per
definire una precisa modellazione geologico-tecnica del sottosuolo. Le
indagini dovranno condotte secondo le indicazioni di cui alle N.T.C. 2008
e al Regolamento regionale n° 14/2016 del 13.07.2016 “Regolamento
regionale per lo snellimento e la semplificazionedelle procedure per
l'esercizio delle funzioni regionali in materia di prevenzione del rischio
sismico e di repressione delle violazioni della normativa sismica.

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Abrogazione del regolamento regionale 7 febbraio 2012, n. 2 (Snellimento


delle procedure per l'esercizio delle funzioni regionali in materia di
prevenzione del rischio sismico)".

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I L
B A
M B
O C TAV.13
C I
O CARTA UBICAZIONE INDAGINI

SE S1 SONDAGGIO S1 2015
ZB
Km 514 -B'

MA
SW
3 SONDAGGIO S2 2017 CON PROVA
SE
ZA
-A'
S2 DOWNHOLE
M
AS
W
S1
4 MASW 1 INDAGINI SISMICHE MASW 2017
MA
SW
2
DPSH 2
S2
MI DPSH 1
PROVE DPSH 2017
LA DPSH 1

1
NO
SW
MA
SEZ A-A' TRACCE SEZIONI GEOLOGICHE

SCALA 1:2.500
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7. VERIFICA ALLA LIQUEFAZIONE

Essendo in una condizione stratigrafica-idrogeologica con


potenziali fenomeni di liquefazione è stata effettuata una verifica come
definito dal capitolo 7.11.3.4.2 delle NTC 2008 “Esclusione della verifica a
liquefazione”.
Per quanto alle norme vigenti la verifica a liquefazione può essere
omessa quando si manifesti almeno una delle seguenti circostanze:
1. eventi sismici attesi di magnitudo M inferiore a 5;
2. accelerazioni massime attese al piano campagna in assenza di
manufatti (condizioni di campo libero) minori di 0,1g;
3. profondità media stagionale della falda superiore a 15 m dal
piano campagna, per piano campagna sub-orizzontale e strutture con
fondazioni superficiali;
4. depositi costituiti da sabbie pulite con resistenza penetrometrica
normalizzata (N1)60 > 30 oppure qc1N > 180 dove (N1)60 è il valore della
resistenza determinata in prove penetrometriche dinamiche (Standard
Penetration Test) normalizzata ad una tensione efficace verticale di 100
kPa e qc1N è il valore della resistenza determinata in prove
penetrometriche statiche (Cone Penetration Test) normalizzata ad una
tensione efficace verticale di 100 kPa;
5. distribuzione granulometrica esterna alle zone indicate nella
Figura 7.11.1(a) nel caso di terreni con coefficiente di uniformità Uc < 3,5
ed in Figura 7.11.1(b) nel caso di terreni con coefficiente di uniformità Uc
> 3,5.
Di seguito vengono analizzate in forma sistematica i punti di cui sopra:

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Punto 1. eventi sismici attesi di magnitudo M inferiore a 5


Ai fini della caratterizzazione macrosismica dell’area di Guidonia è
stato consultato il Database Macrosismico Italiano versione DBMI15 a cura
Mario Locati, Romano Camassi, Andrea Rovida,Emanuela Ercolani, Filippo
Bernardini, Viviana Castelli, Carlos Hector Caracciolo, Andrea Tertulliani,
Antonio Rossi, Raffaele Azzaro, Salvatore D’Amico.
https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/”.
Il DBMI15 è stato realizzato nell’ambito della linea di attività INGV T3
“Pericolosità sismica e contributi alla definizione del rischio” e quale
contributo alle attività dell’Allegato A dell’Accordo quadro INGV-DPC
2012-2021.
Per ciascun terremoto è riportata la magnitudo momento (Mw),
l’intensità epicentrale x 10 scala MCS (I0) e il Numero dei punti di intensità
(Np).

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Come si osserva i terremoti storici registrati nel Comune di Ponzano


sono caratterizzati da magnitudo momento quasi sempre superiore a 5,
dunque in via cautelativa viene considerata M>5.
condizione non è verificata
Punto 2. accelerazioni massime attese al piano campagna in assenza
di manufatti (condizioni di campo libero) minori di 0,1g
Come anticipato il Comune di Ponzano Romano rientra in zona
sismica 2B con 0,15<ag<2,0, pertanto la condizione non è verificata.

Tab. 1 Suddivisione delle sottozone sismiche in relazione


all’accelerazione di picco su terreno rigido utilizzate per lo scenario di
riclassificazione sismica della Regione Lazio.

Punto 3. profondità media stagionale della falda superiore a 15 m dal


piano campagna
Nel caso in esame la profondità media stagionale della falda è
inferiore a 15 metri pertanto la condizione non è verificata.

Punto 4. depositi costituiti da sabbie pulite con resistenza


penetrometrica normalizzata (N1)60 > 30 dove (N1)60 è il valore della
resistenza determinata in prove penetrometriche dinamiche (Standard

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Penetration Test) normalizzata ad una tensione efficace verticale di 100


kPa
Nel caso in esame le prove Spt eseguite nel sondaggio S1 (2015)
indicano un (N1)60 pari a 33 per una prova e 35 per un’altra prova.
Dunque la condizione di cui al punto 4 è verificata.

Punto 5. distribuzione granulometrica esterna alle zone indicate nella


Figura 7.11.1 NTC
Il concetto di coefficiente di uniformità è applicabile esclusivamente
quando il materiale è nel campo delle sabbie che sono i materiali
liquefacibili. Il fuso granulometrico del campione prelevato è composto
dal 67,8 per cento di limo; e 23,3 per cento di argilla; non è pertanto
liquefacibile per condizione granulometrica condizione è verificata.

In sintesi
eventi sismici attesi di magnitudo M
punto 1 NO
inferiore a 5
accelerazioni massime attese al piano
punto 2 NO
campagna minori di 0,1g
profondità media stagionale della
punto 3 falda superiore a 15 m dal piano NO
campagna
depositi costituiti da sabbie pulite con
punto 4 resistenza penetrometrica SI
normalizzata (N1)60 > 30
distribuzione granulometrica nel
punto 5 SI
campo dei limi e delle argille

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Essendo la condizione di cui al punto 4 e 5 verificata non va eseguita


la verifica a liquefazione in accordo con il capitolo 7.11.3.4.2 delle NTC
2008.

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8. STUDIO DI MICROZONAZIONE DI LIVELLO II

Si è condotto sull’area uno studio di microzonazione sismica di


livello II come da D.G.R. n° 490 del 21/10/2011 “Approvazione degli Abachi
Regionali per gli studi di Livello 2 di Microzonazione Sismica ai sensi della
DGR Lazio n. 545 del 26 novembre 2010 e procedure di applicazione
nell'ambito del rilascio del parere ai sensi dell'art. 89 del DPR del 6 giugno
2001 n. 380”.
Le indagini in sito (utilizzate nel presente lavoro) sono state
realizzate a cura del Dott. Geol. Emanuele Pinto nelle campagne datate
2015 e 2017 e sono in accordo con la DGR n° 535/2012 “Modifiche alla
DGR Lazio n. 545 del 26 novembre 2010 e alla DGR Lazio n. 490 del 21
ottobre 2011”.
Per questo studio sono state redatte n° 3 carte tematiche in ambiente
GIS contenute in allegato 5:
1) Carta delle Indagini: le indagini vengono classificate per tipologia,
profondità raggiunta e parametri Stratigrafici – Geotecnici –
Geofisici ottenuti.
2) Carta delle velocità delle onde di taglio S (Vs) della copertura: qui
vengono evidenziati i punti di misura delle Vs con indicato il valore
delle Vsh
3) Carta di microzonazione sismica di livello 2: vengono identificate le
aree omogenee per quanto riguarda i fattori di amplificazione
trovati con il metodo degli abachi; le carta è stata prodotta
indicando i valori di Fh.

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