12 sabato 29 aprile 2017

Ilrazzismononèrock
ANNIVERSARI » IL 30 APRILE 1978 SUL PALCO DEL VICTORIA PARK DI LONDRA
GUIDO MARIANI

L’idea che la musica pop

e il rock possano rivolu-
zionare il mondo, diventare
strumenti del cambiamento
socialeepolitico, èsempre sta-
ta curiosamente ciclica. Il rock
nacque come puro intratteni-
mento per teenager, portando
con sé quasi involontariamen-
te una rivoluzione sociale che
trovò una coscienza solo negli
anni Sessanta quando, grazie
a esponenti quali Dylan o Joan
Baez, i temi cari ai folksinger
come Woody Guthrie conqui-
starono improvvisamente un
pubblico molto più ampio,
sposandosi con le proteste per
i diritti civili, i temi pacifisti e
l’opposizione alla guerra del
Vietnam. La prima metà degli
anni Settanta, in questo ambi-
to, fu un periodo di riflusso, il
rock e il pop cercarono nuove
strade trovando percorsi crea-
tividiversi. Sonoanniincuifio-
rironogenericomeilprogressi-
ve, l’hard rock e l’esplosione
della disco dance. Una grande
stagione artistica, ma in cui
l’impegnopoliticoesocialeve-
nivatrascurato.Fularivoluzio-
ne anarchica del punk a rime-
scolare le carte. Se il punk ave-
va una dimensione nichilista e
autodistruttiva aveva anche
un’estrazione proletaria e
un’anima impegnata. Un mo-
mento di svolta e l’inizio di
una nuova stagione è rintrac-
ciabile in una dataemblemati- Un concerto to del 30 aprile si aprì con una
ca. Una domenica di 39 anni marcia musicale (definita da-
fa. Era il 30 aprile 1978, quan- fondamentale gli organizzatori «carnival»)
do al Victoria Park nell’East
End di Londra si svolse il festi-
organizzato che partì da Trafalgar Square e
che venne guidata dalla reg-
valmusicaleRockAgainstRaci- dallo storico gae band Misty In Roots, una
sm. delleformazioniche si era spe-
Non erano anni facili per movimento sa di più per il progetto e che
l’Europa,il terrorismointerna-
zionale e locale colpiva duro il
«Rock per l’occasione suonò dal re-
trodi un camion. Lapartecipa-
continente. In Gran Bretagna Against zione fu straordinaria, 100mi-
un’ondatadipregiudizierazzi- lapersonecheaccompagnaro-
smo sembrava contagiare Racism» no il corteo e seguirono lo
l’opinione pubblica. Il partito show.AVictoria Parksiesibiro-
fascistaNational Front, con le- no Clash, Steel Pulse, X-Ray
gami internazionali con movi- Spex, The Ruts, Sham 69, i Ge-
mentineonazisti, stava guada- neration X di Billy Idol e Tom
gnando consensi soprattutto Robinson Band. «Lo scopo era
nella provincia industriale. I unire il bianco e il nero - ha ri-
Tory seguivano l’onda con darli via tutti. Impediamo alla il Duca Bianco. Negli anni sia Against Racism, pensando a dipropositol’EastEnddellaca- cordatounodegliorganizzato-
esponenti quali Enoch Powell Gran Bretagna di diventare Claptonche Bowieattribuiran- un movimento che scuotesse pitale perché era considerata ri, Roger Huddle -. Era impor-
che denunciavano con toni unacolonia nera. Via ineri. Te- no alle loro dipendenze certe alla base l’opinione pubblica una zona strategica dalla pro- tante che artisti bianchi e neri
apocalittici l’immigrazione ri- niamo la Gran Bretagna bian- idee sgangherate, anche se giovanile e che potesse argina- paganda dell’estrema destra. fossero sul palco insieme». Lo
tenendola l’inizio della fine ca. Una volta mi facevo di dro- l’exCreamnonhamairinnega- re nelle periferie e nei quartieri Anche la location dell’evento show non fu musicalmente
per la Gran Bretagna. Il rock ga, ora di razzismo». Per to l’ammirazione per Powell. popolari l’ascesa politica del era simbolica, il Victoria Park memorabile.Tutto erastato al-
sembrava disinteressato se Slowhand erano anni bui di al- Alla fine però arrivò il mo- National Front. Nei mesi suc- era stato luogo di raduno del lestito da volontari, i Pink
non complice. colismo e declino artistico. mento della reazione. Tutto cessivi vennero organizzati in movimento cartista del 1848 Floyd avevano offerto il loro
Nel suo delirio se la prese an- partì dall’iniziativa di Red diverse città inglesi concerti che rivendicava diritti per la impianto sonoro, ma non
«MANDIAMOLI VIA» che con i giamaicani, dimenti- Saunders, un fotografo che la- periodici in cui artisti bianchi working class. I giorni prece- c’eranotecnici preparati. L’au-
EricClaptoncavalcòl’onda xe- candosi che il suo più grande vorava per il Sunday Times, e neri dividevano il palco; fu denti erano stati scanditi da dio fu pessimo per gran parte
nofoba. Durante un concerto successo solista dell’epoca era che decise di vendicarsi delle creato un magazine, Tempo- tensioni razziali, si ripetevano delle esibizioni, ma questo
a Birmingham nell’agosto del stato I Shot the Sheriff, una co- esternazioni di Clapton scri- rary Hoarding e attorno al pro- aggressioni a stranieri, culmi- non spense l’entusiasmo del
1976, probabilmente ubriaco, ver di Bob Marley. Ma pochi vendo una lettera aperta che getto si raccolsero alcuni dei nate con l’omicidio di un ra- pubblico e la sensazione di es-
silanciòinuno spregevole mo- mesi dopo anche David Bowie inviò alle maggiori testate mu- nomi più rilevanti della scena gazzo di origini asiatiche di 10 sere riusciti ad organizzare dal
nologo razzista. «C’è qualche rilasciòunaprovocatoriainter- sicali.«Eric! Svegliati!Metà del- musicale in quell’epoca resa anni, Kennith Singh, accoltel- basso un grande momento di
straniero presente? Non vi vo- vista in cui vagheggiava regimi la musica che fai è nera!» si leg- esplosiva dall’affermarsi del lato vicino a casa sua a Pani- consapevolezza e impegno.
glio qui - urlò al pubblico - nel fascisti e immaginari dittato- geva nella missiva. Le adesioni punk. stow, nell’est di Londra. Que- L’evento fu seguito a settem-
mio paese. (...) Enoch è il no- riali. «Hitler è stata una delle all’invettiva furono numerose Ilmomentocloufuilconcer- sti episodi diedero ancor più bre da un altro happening lon-
stro uomo. Dobbiamo man- prime rockstar» si spinse a dire e così Saunders, fondò Rock to del 30 aprile 1978. Fu scelto forza al movimento. Il concer- dinese a Brockwell Park con
 sabato 29 aprile 2017
A sinistra i Clash
al Victoria Park,
la locandina
dell’evento e Tom
Robinson. Qui sotto
una seconda
locandina
del concerto e due
immagini di Ella
Fitgerald
Stiff Little Fingers, Aswad e El-
vis Costello. Alla fine del 1978
Rock Against Racism aveva or-
ganizzatoin tutto il paese circa
300 concerti e 5 «carnival», ag-
gregando a sé il meglio della
musica inglese (a un evento
parteciparonoanche iJoyDivi-
sion). Nel 1979 venne lanciato
il Militant Entertainment Tour
con23date e40 artisti.Il Natio-
nal Front e l’estrema destra
non sfondarono politicamen-
te, non riuscendo a conquista-
re seggi nelle elezioni locali a
cuipuntavano.Inquestabatta-
glia contro la xenofobia Rock
Against Racism ha senza dub-
bioavutodeimeritipoichécer-
cò, con la musica, di arginare
l’estremismo dove stava cre-
scendo. «RAR stese i fascisti
mentre stavano guadagnando
consensi - ha ricordato Jerry
Dammers dei The Specials -.
Giocòunruoloimportantenel-
la loro sconfitta».
COSCIENZA SOCIALE
Qualcuno chiamò l’happe-
ningdiVictoriaPark«il concer-
to da cui tutto ha avuto inizio».
Fu davvero un momento di
svolta, una scintilla grazie a
cui il rock riacquistò una co-
scienza sociale che portò in
Gran Bretagna alla nascita di
una scena musicale schierata
edeterminataacambiarele co-
se. L’era di Margaret Thatcher
che iniziò il suo primo manda-
to nelmaggio del1979 fu unul-
teriore stimolo all’azione.
Esauritasi l’esperienza di RAR,
nel 1985 nacque Red Wedge,
un collettivo di musicisti che
appoggiavano il Labour Party
contro le politiche sociali della
Iron Lady. Il movimento, gui-
dato da Billy Bragg, coinvolse
in diverse iniziative nel corso
degli anni quello che era ai
tempi il gotha della scena pop
rock anglosassone: The Style
Council di Paul Weller, Jimmy
Sommerville, Madness, The
The, Heaven 17, Bananarama,
Prefab Sprout, Elvis Costello,
Gary Kemp, Tom Robinson,
Sade, The Beat, Lloyd Cole,
TheBlowMonkeys.Alcuniarti-
sti come gli Housemartins (di
cui ai tempi era membro Fat-
boySlim),oiRedskins,rivendi-
cavano posizioni più radicali e
di sinistra. Erano gli anni in cui
gli U2 cantavano le strade in-
sanguinate di Belfast in Sun-
day Bloody Sunday. Dall’altra
parte dell’oceano il punk har-
dcore si scatenava contro Rea-
gan e la sua politica economi-
ca che arricchiva i ricchi, il rap
stava dando una nuova voce ai
ghetti. Il mondo della musica
si mise a lottare contro la fame
nel mondo con Live Aid e con-
tro l’apartheid in Sud Africa.
Una stagione di sogni e batta-
glie di cui oggi non si può non
sentire la mancanza.
GUIDO MICHELONE
Per i giornalisti, i critici e
soprattutto gli storici del
jazz la biografia di Lady Ella, la
First Lady of Song per tutti, re-
sta un caso limite: sarebbe dif-
ficile scrivere un libro di oltre
cento pagine sulle vicende di
Ella Jane Fitzgerald nata a
Newport News, in Virginia
cent'anni fa, il 25 aprile 1917 e
deceduta a Beverly Hills (Cali-
fornia) il 15 giugno 1996: sono
pochi i fatti salienti, gli eventi
memorabili, i coup de théatre,
benché la vicenda terrena ini-
zi e finisca tragicamente: l’in-
fanzia ètrascorsain un orfano-
trofio newyorkese, la vecchia-
ia oltre i problemi alla vista
che in pratica la riducono alla
semicecità, con le gambe am-
putatea causadiunagrave for-
ma diabetica.
Fra questi due estremi ci so-
no 250 incisioni, 25 milioni di
album venduti (un primato
nel jazz), 14 Grammy Award,
nella storia di una bella perso-
na addirittura in difficoltà du-
rante le cerimonie di premia-
zione, a causa di un’innata e
mai vinta ritrosia. In tal senso
va innanzitutto notata la diffe-
renzatra lei e quasitutti i colle-
ghi, soprattutto della genera-
zione, come la sua, attiva tra
gli anni Trenta fino agli Ottan-
ta del XX secolo, dunque a ca-
vallo tra swing, bebop, main-
stream e «ritorno all'ordine»:
Ella canta durante una jazz
age dove la normalità è l'ecce-
zione e dove, pensando ad
esempio a Charlie Parker, Bil-
lie Holiday, Chet Baker, Lester
Young, Thelonius Monk, Art
Pepper,BudPowell,tuttoscor-
re velocissimamente nei vorti-
ci del sesso, dell'alcol, delle
droghe, della bohème, della
depressione, della schizofre-
nia, della malavita, attraverso
altiebassi, compresi gli impre-
visti del mestiere, siano essi il
calodipopolaritào lavia smar-
rita dell'ispirazione artistica.
Per contro va sottolineata
comel'esistenzadi Ellasi dipa-
ni nella sfera pubblica e priva-
ta,all'insegnadelrigoreprofes-
sionale,della riservatezza,del-
la coerenza espressiva, in una
realtà tranquilla e costante, tra
affetti, valori, ideali, che atten-
gono più a una persona comu-
necheaunamusicistagrandis-
sima. Timida e riservata, la Fi-
tzgerald, in una rara intervista
televisiva, ammette di sentirsi
come la vecchia «ragazza della
porta accanto», dai gusti sem-
plici e dal comportamento
molto abitudinario: fuori dai
palcoscenici o dagli studios, la
cantante ama trascorrere le
giornate a casa, tra i fornelli e il
tinello, cucinando e guardan-
do soap opera in tv. È insom-
ma appagata da una vita che
per lei, agli inizi, non è per
nientefacile:figlia di una fami-
glia disastrata (il padre fugge
prima che lei nasca), dopo
l’ospizio vive con una zia ad
Harlem dove «goffa e incolta»
(come viene spregiativamen-
tedefinita) imparaa ballare,si-
Dall’infanzia
in orfanotrofio
al successo.
Una vita
all’insegna
del rigore
e della
riservatezza
Ella,la«FirstLady»
dellaportaaccanto
ANNIVERSARI/2 » IL 25 APRILE ELLA FITZGERALD AVREBBE
COMPIUTO 100 ANNI, UN RICORDO DELLA REGINA DEL JAZZ
no a farne lo scopo principale
tanto da iscriversi, appena di-
ciassettenne, ai matinée
dell'ApolloTheatre,equivalen-
te delle serate del dilettante,
cheneglianni Venti-Trentaso-
no in voga ovunque.
CRISI DI NERVI
Al momento dell’esibizione
una crisi di nervi e un attacco
di panico impediscono a Ella
di danzare, ma viene invitata
comunque a proseguire lan-
ciandosi nella gara quale can-
tante grazie al presentatore,
che ne intuisce le enormi po-
tenzialità vocali. La vittoria
giungeimmediatae,stando al-
la «leggenda», il caso vuole che
adascoltarla cisiapureilbatte-
rista Chick Webb che dirige
un'agguerrita orchestra
swing: Ella diventa non solo la
jazzsingerdiunadellemaggio-
ribigband, maanche l'attratti-
va principale dell'intero en-
semble dal 1934 al 1939. Il de-
stinovuoleinveceche ilsodali-
ziotraEllaeChick(forsesfocia-
to anche in qualcosa di «clan-
destino», stando alle male lin-
gue)durisolocinqueanni,per-
ché Webb muore trentaquat-
trenneperunamalattiaconge-
nita: e la Fitzgerald sarà la pri-
ma donna, nella storia del
jazz, a subentrare a un uomo
nella leadership di una forma-
zione tutta maschile.
Ma itempi cambiano eal di-
vertente swing si oppone il ri-
voluzionario bebop, uno stile
dove il canto femminile trova
una difficile collocazione: ma
ancora una volta Ella non si
smentisce per impegno, pas-
sione, affidabilità, aggiornan-
do e avvicinando la propria
fonéa unscat virtuosisticoesa-
gerato,ingradodisalireoscen-
deredi parecchieottave (prati-
camente l'intera gamma tim-
brica con acuti eccezionali), in
una combine perfetta con gli
assolo lancinanti degli stru-
menti musicali. A sancire il
passaggio dallo swing al be-
bop nel vocabolario jazzistico
di Ella c'è senza dubbio il mag-
gior contrabbassista dell'epo-
ca, Ray Brown, che diventa il
secondo marito dal 1947 al
1953; il primo matrimonio
(1941) - subito annullato - è
con Benny Kornegay, uno
spacciatore che ha grossi guai
con la giustizia, mentre il terzo
e ultimo sarà quello segreto
con il norvegese Thor Einar
LarsendicuilaReutersdànoti-
zia nel 1957 ma del quale non
esistono conferme, nemmeno
dalla diretta interessata.
UMORE SWING
Tornando invece a Brown, il
nuovo sodale lavora con Char-
lie Parker e Dizzy Gillespie ap-
punto per la diffusione del be-
bop, una musica complessa,
all'inizio rifiutata da pubblico
ecritica,machepropriolaFitz-
gerald riesce a divulgare, con-
taminandola mediante stile-
mi più edulcorati e comunica-
tivi. Anche grazie alla parteci-
pazionealJazzatthePhilarmo-
nic (1946) e alla novità del di-
sco long-playing, quale me-
dium congeniale per le nuove
sonorità, Ella dà vita a un inte-
ressanteconnubiotrajazz mo-
derno e classica canzone ame-
ricana, interpretando i son-
gbook dei grandi compositori
(Cole Porter, George Ger-
shwin, Irving Berlin, Rodgers
& Hart, Duke Ellington, Ha-
roldArlen,JeromeKerneJohn-
ny Mercer) con un personalis-
simo approccio che esalta
l'umore jazzistico, il lato swin-
gante e al contempo le linee
pure della forma-canzone.
Apartiredalprimolpufficia-
13
le Ella Sings Gershwin (1950)
per la Decca, ecco quindi gli
anni Cinquanta dei grandi al-
bum«da collezionare»,soprat-
tutto grazie al decennale con-
tratto con l’etichetta Verve
(1956-1966) a coronamento di
una showgirl ormai celebrata
intutto il mondo: senza conta-
re sull'avvenenza fisica - caso
più unico che raro se si pensa
che le coeve colleghe, da Billie
Holiday ad Abbey Lincoln, da
JulieLondona PeggyLee,siim-
pongono per un’innata giova-
nilebellezzao costruitosex ap-
peal - Ella è una star trasversa-
le per i bianchi e i neri, in grado
di conciliare differenti esigen-
ze di prodotto discografico,
spettacolo teatrale, apparizio-
ne televisiva. Il virtuosismo e
la duttilità al servizio del canto
afroamericano - purezza del
tono, dizione impeccabile, nel
fraseggio,intonazione, espres-
sività audiotattile - sono dun-
que le armi vincenti in posses-
sodella Fitzgerald,legatealtre-
sìalledoti tirarissimeditrovar-
si (e far sentire) a proprio agio i
numerosipartnerconcuiduet-
tao daiqualisifaaccompagna-
re o dirigere.
La lista dei cantanti (maschi
e femmine), dei pianisti, dei
trii,delle orchestreche nelcor-
so degli anni lavorano con Ella
sia in maniera occasionale sia
per lunghi periodi è quasi infi-
nita - Count Basie, Duke Ellin-
gton, Roy Eldridge, Herb Ellis,
TommyFlanagan,OscarPeter-
son, Frank Sinatra, Antonio
Carlos Jobim - trovandosi a
contatto con i musicisti etero-
genei, senza mai un errore, un
fiasco, una debacle o una de-
faillance,grazieaunlivelloper-
formativo e a un incremento
estetico di altezze superiori: il
traguardo epocale si tocca in
particolare quando è la Fitzge-
rald a condurre il gioco (si
ascoltino a tal proposito i due
vinili di standard con Louis Ar-
mstrong più quello su Porgy
andBess)ossiaainvitareilpart-
ner a seguirla nell'avventura
canora e a condividere, con
strumentisti e parti orchestra-
li,unpreziosolavorosulledua-
lismo interpretazione/im-
provvisazioneattornoallecen-
tinaia di brani cantati.
E gli anni intanto continua-
no a passare, ma Ella non de-
morde e in pieni Sixties, in una
girandola di etichette (Capi-
tol, Mps, Atlantic, Reprise, Co-
lumbia, tra il 1967 e il 1973) per
dischi meno fortunati nelle
vendite, benché straordinari
sotto il profilo musicale, ab-
braccialacausadella bossano-
va e in parte del
rhythm’n’blues e del british
beat, piegando quest'ultimo
alproprio soundenonvicever-
sa: memorabili alcune song
dei Beatles improvvisate in
concerto, dove la scioltezza
timbrica sa personalizzare le
belle melodie o le spinte rock
dei Fab Four, senza snaturar-
le, anzi innervandole di un
nuovo spirito jazz mai avverti-
to da nessun altro.
Quando alla maturità su-
bentra la decadenza in senso
anagrafico, Ella inizia in fondo
a celebrare se stessa: e arriva-
no, grazie alla Pablo Records
(1973-1989), i dischi e concerti
con le grandi leggende ancora
viventi da Count Basie a Joe
Pass, da Oscar Peterson ad An-
dré Previn. Restano di Ella Ja-
ne Fitzgerald poche frasi illu-
minanti: «Non è da dove vieni
bensì è dove stai andando ciò
che conta». Oppure: «Non ri-
nunciare a provare a fare ciò
che vuoi veramente fare. Dove
c'è amore e ispirazione non
credo che si possa sbagliare».
Oancora«L'unica cosamiglio-
re del canto è cantare ancor di
più», che racchiude un intero
stile di vita.