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Infanzia nelle Marche e trasferimento a Napoli

Giovanni Battista Draghi (o Drago) nacque a Jesi in provincia d'Ancona nel 1710,
terzogenito di Francesco Andrea e da Anna Vittoria Giorgi.[1] Il nonno, Cruciano
Draghi, era un calzolaio, figlio del Maestro Francesco di Pergola (PU). Cruciano
nel 1663 spos� a Jesi una donna del luogo; in tale citt� la famiglia divenne perci�
conosciuta come i Pergolesi, sebbene il fratello e la sorella maggiori del
compositore furono iscritti nel registro dei battesimi con il nome Draghi. Nei
documenti del conservatorio dove studi�, Giovanni Battista venne inserito sotto il
nome Jesi, anche se il ragazzo indicava se stesso 'Pergolesi'; la documentazione
coeva usava anche la forma 'Pergolese'.

La posizione del padre, amministratore dei beni della Confraternita del Buon Ges�,
consent� a Giovanni Battista di avere una giovinezza relativamente agiata e una
buona prima formazione musicale.

Tuttavia, il ragazzo perse i genitori precocemente: nel 1727 la madre e il 27


maggio 1732 il padre, Francesco. Anche due fratelli del compositore e una sorella
morirono durante l'infanzia; lo stesso Giovanni Battista sembra che fosse malato
sin da piccolo, motivo per il quale, forse, fu cresimato gi� il 27 Maggio 1711.

Fece i primi studi di organo e violino nella citt� natale, durante i quali mostr�
notevole talento. All'et� di quindici anni, grazie al mecenatismo del Marchese
Cardolo Maria Pianetti, fu ammesso nel celebre Conservatorio dei Poveri di Ges�
Cristo a Napoli, dove ebbe modo di studiare composizione con alcuni dei pi� celebri
autori della Scuola musicale napoletana, come Francesco Durante, Leonardo Vinci e
Gaetano Greco.

Napoli nella prima met� del Settecento era senza dubbio una delle citt� pi� vivaci
dal punto di vista musicale: artisti come Alessandro Scarlatti, Nicola Porpora o
Leonardo Leo avevano proposto con successo lo stile musicale napoletano nelle corti
di tutta Europa e non � sorprendente che nel 1739 lo scrittore e politico francese
Charles de Brosses riferendosi alla citt� partenopea, la definisse la capitale
mondiale della musica.[2]

Grazie al suo talento, Pergolesi non dovette pagare la retta del conservatorio, dal
momento che procurava guadagni all'istituto grazie ai concerti che teneva, prima
come ragazzo del coro, poi come violinista e capoparanza[3] di uno dei gruppi
orchestrali del conservatorio (titolo che si potrebbe associare all'attuale primo
violino), nominato nel 1729.

Si diplom� nel 1731 a ventuno anni, componendo, come saggio finale, il dramma sacro
Li prodigi della divina grazia nella conversione e morte di san Guglielmo duca
d'Aquitania; nell'ultimo anno di studi aveva gi� composto un altro lavoro di
pregio, l'oratorio La fenice sul rogo, ovvero la morte di San Giuseppe, e, grazie
alla rinomanza conquistata (e agli appoggi ricevuti), riusc� immediatamente ad
ottenere la commessa per la composizione di un'opera seria presso il maggiore dei
teatri napoletani dell'epoca, il San Bartolomeo. L'opera che scrisse, La Salustia,
incontr� per� notevoli problemi a causa della morte improvvisa del protagonista, il
castrato Nicol� Grimaldi, e pot� andare in scena solo verso la met� del mese di
gennaio 1732, senza peraltro riscuotere molto successo. Pergolesi fu comunque
assunto subito dopo da uno dei suoi protettori, il principe di Stigliano Ferdinando
Colonna, con l'incarico di maestro di cappella, incarico che passer�
successivamente a ricoprire presso un altro dei parenti del principe, il duca di
Maddaloni Domenico Marzio VIII Carafa

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