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Giovanni Pierluigi (o, in latino, Johannes Petraloysius[1]) nacque presumibilmente

a Palestrina, l'antica Praeneste vicino Roma, figlio di Sante, o, secondo alcuni


documenti, anche Santo. L'anno di nascita del compositore � stato proposto sulla
base di un elogio commemorativo scritto da un giovane contemporaneo, Melchiorre
Major, nel quale si affermava che al momento della morte Palestrina aveva 68
anni[2].

Palestrina visse la maggior parte della sua vita a Roma, dove probabilmente si
trovava gi� da fanciullo; un documento del 1537 riporta infatti il nome di �Joannem
da Palestrina� tra i putti cantori della basilica di Santa Maria Maggiore. I
maestri allora in carica erano un certo Robert e i francesi Robin Mallapert e
Firmin Lebel.

Il futuro compositore ebbe il suo primo incarico come organista della cattedrale di
S. Agapito a Palestrina nel 1544; gli obblighi di questo contratto gli imponevano
anche di insegnare il canto ai canonici e ai bambini cantori.

Il 12 giugno 1547 si spos� con Lucrezia Gori, da cui avr� i figli Rodolfo
(1549�1572), Angelo (1551�1575) e Iginio (1558�1610).

Nel 1551, il vescovo di Palestrina, Giovanni Maria del Monte fu eletto papa e
Palestrina divent� magister cantorum della Cappella Giulia[3], succedendo a
Mallapert, mentre dal 1553 i documenti lo menzionano con la qualifica di magister
cappellae.

Nel 1554 Palestrina pubblic� il suo primo libro di messe[4], dedicato al papa
Giulio III, e il 13 gennaio 1555 fu ammesso dallo stesso pontefice tra i cantori
della cappella papale, senza chiedere il consenso ai cantori stessi, che al
contrario erano particolarmente gelosi del loro privilegio. Cos�, morto papa Giulio
III e concluso il brevissimo regno anche del successore Marcello Cervini, a
settembre del 1555 il nuovo papa Paolo IV costrinse alle dimissioni tutti i cantori
sposati, tra cui Palestrina, concedendo per� loro una pensione. Il mese successivo
Palestrina fu assunto come maestro di cappella a San Giovanni in Laterano[3];
lascer� l'incarico nel 1560, portando via con s� anche il figlio Rodolfo, che era
cantorino del coro. Dal marzo 1561, trov� un nuovo impiego presso la Basilica di
Santa Maria Maggiore.

Risale forse a questo periodo la composizione della famosa Missa Papae Marcelli, la
cui importanza � legata alle riforme del Concilio di Trento.

Palestrina divenne intanto maestro del neonato Seminario Romano nel 1566, riuscendo
nel contempo a prestare servizio anche per il Cardinale Ippolito II d'Este (1�
agosto 1567 - marzo 1571).

La sua fama di compositore, gi� largamente attestata dai contemporanei, gli procur�
offerte di lavoro dall'aristocrazia sia italiana che straniera, alcune delle quali
rifiutate; il duca Guglielmo Gonzaga fu tra i pi� grandi ammiratori e finanziatori
di Palestrina, almeno dal 1568 sino 1587, anno in cui il duca mor�.

Nell'aprile del 1571, alla morte di Giovanni Animuccia, Palestrina torn� come
maestro in Cappella Giulia, mantenendo l'incarico sino alla fine.

Tra il 1572 e il 1575, a causa di un'epidemia morirono il fratello Silla e i figli


Rodolfo e Angelo.

Nel 1580 mor� la moglie Lucrezia; Palestrina inizialmente chiese e ottenne di


prendere la tonsura, ma pochi mesi dopo spos� invece una ricca vedova romana,
Virginia Dormoli, che aveva ereditato dal defunto marito una prospera attivit� di
commercio di pellicce.
Negli ultimi anni di vita, Palestrina accrebbe ulteriormente la sua fama, e fu
considerato il massimo compositore esistente.

Mor� il 2 febbraio 1594 e venne inumato nella Basilica di San Pietro; ai suoi
solenni funerali parteciparono anche molti celebri musicisti del tempo.

Palestrina, statua dedicata al compositore


Palestrina fu stimatissimo sia in vita che dopo la sua morte; le sue composizioni
assursero a modello insuperato della polifonia vocale sacra rinascimentale della
Chiesa Romana e sono tutt'oggi un punto di riferimento nello studio della
composizione, in particolare della tecnica del contrappunto. Fu anche un uomo
dotato di grande senso pratico; grazie a una serie di scelte oculate e opportune,
operate in momenti difficili della sua vita, condusse un'esistenza agiata.

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