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L'Audiation

Music Learning Theory


studio sull' alpprendimento infantile

Personalmente credo che l'orecchiosia tutto, sotto ogni punto di vista.


Quest'organo non si limita a farci sentire la musica, ma riesce a farci
percepire gran parte di quello che si muove intorno a noi, compreso noi
stessi. I diversi eventi sonori che si creano intorno a noi e che ci
colpiscono innescano ogni volta un meccanismo causa-effetto a seconda
della natura del suono: se ci investe il fragore di un tuno o di uno sparo ci
spaventiamo, se sentiamo il rumore de vento che scute gli alberi durante la
notte ci inquietiamo, se invece si ode il rumore delle onde del mare e il
suono della brezza estiva ci rilassiamo. Ma ancora più semplicemente
possiamo capire, grazie al nostro orecchio, il tono di una persona che sta
dialogando con noi, mettendoci in grado di percepire i suoi moti emotivi
interiori, soltanto ascoltando le flessioni melodiche e timbriche della sua
voce.
Credo inoltre che esista un'armonia per tutto; determinati colori armonici e
determinati movimenti ritmici che riescono, se si sanno utilizzare, a
rappresentare quello che noi riusciamo a percepire della realtà. Esistono
accordi dolci (Ebmaj79), accordi cupi (Fm7,9,11), accordi aspri (Eaug7) e
accordi sospesi che risolvono (Bbm#4,6,7,9). Esistono ritmi con una forte
gravità (4/4), tempi leggeri (6/8) e tempi che invece ci fanno inciampare
con delicatezza (5/16 e 7/16, dei quali sto approfondendo la conoscenza in
quest' ultimo periodo). Tutto cio funge come tavolozza e tela per un
pittore; ma come si impara?
L'idea di quest'argomento mi è venuta in mente dal lavoro che fa mia
madre da ormai più di 10 anni: l'isegnante AIGAM. Il contrabbassista
statunitense Edwin Gordn iniziò, negli anni '80, a studiare il modo in cui i
bambini d 0 ai 36 mesi recepivano e interiorizzavano la musica, e come
questo li avrebbe aiutati nel loro successivo percorso musicale. Scoprì i
prcessi cognitivi naturali dei bambini nei confronti del ritmo, dell' armonia
e del movimento, dette loro il nome di Audiation e costruì una scuola con
una nuova didattica musicale e strumentale, sulla base delle cose dal lui
comprese, chiamata Music Learning Theory. In sostanza i bambini
riescono a percepire in modo chiaro e cristallino tutti i moti naturali
dell'armonia e li seguono di conseguenza. Quello che un adulto impara con
fatica, impiegando molto tempo, un bambino invece riesce a
immagazzinarlo velocemente e a sentirlo come già parte delle conoscenze
acquisite; queste facoltà non vanno però a distruggersi man mano che si
cresce, piuttosto ci si dimentica come si imparara e credo quindi sia
necessario osservarle dai bambini per facilitare il nostro apprendimento e
migliorare la nstra sensibilità: «È dentro noi un fanciullino che non solo ha
brividi [...] ma lagrime ancora e tripudi suoi».
La musica è affascinante perchè, con pochi e sempici elementi, si può
costruire un bellissimo edificio, e a parer mi è proprio questo fantastico
gioco che affascina delle piccole menti incuriosite. La chiave sta quindi
nella genuina curiosità e nell'apprendimento passivo dei colori che puo
dare questa disciplina.
I bambini sono spugne, lo sappiamo; hanno una grandissima capacità di
adattamento, si destreggiano benissimo in un mondo conosciuto da poco e
quello che imparano diventa subito un pilastro della loro persona. Si
costruiscono il loro mondo in base al vissuto, e se c'è un nuovo articolo da
mettere nell'inventario delle esperienze gli dà un nuovo nome.
I bambini si abituano a viverre anche le situazioni che, per unosservatore
con senso critico, parrebbero insostenibili. L'esempio che porto è quello di
Oliver Twist, scritto da Charles Dickens, che narra di un piccolo ragazzo
che fin da quando è nato ha dovuto subire maltrattamenti in ambienti
sicuramente poco adatti ad un bambino. Possiamo notare come l'ingenuità
e l'incapacità di difendersi siano carrateristiche principali del protagonista,
che purtroppo non conosce nessun'altra realtà se non quella rude e cruda
che sempre dovuto vivere a testa china.
Per concludere vorrei precisare che mi è semre stato difficile imparare la
musica e l'armonia, probabilmente perchè ho sempre cercato di imporre
quello che a me sembrava corretto e logico alla mia mente, ma non mi è
mai riuscito. Il mio apprendimento musicale ha avuto un migliramento
notevole con il cambiamento di approccio nei confronti del mio pensiero:
non posso decidere io come insegnare alla mia mente, ma è lei che mi fa
capire i modi più naturali e interessanti per lasciarla imparare, sia per la
musica che con ogni altra cosa che desta la nostra curiosità e il nostro
interesse. In sostanza un ammprendimento passivo, dove il primo bersaglio
ad essere colpito è l'incoscio che comprende grazie all'abitudine. Ma anche
per percepire tutto questo ci vuole orecchio.
Pascoli
Il Fanciullino
Esaminando la poesia L'Assiuolo di Pascoli, possiamo notare come
emergano le principali caratteristiche della poetica del Fanciullino.
La poesia è formata da tre strofe di sette novenari seguiti dal verso
dell’assiuolo “chiù” (un monosillabo che chiude ogni strofa e che rima
sempre col sesto verso di ogni strofa). Il suono onomatopeico è formato da
una sola sillaba tronca. Il componimento poetico è formato dallo schema
ritmico: ab ab cd cd, ovvero è composta di rime alternate. Nel terzo verso,
della seconda strofa, troviamo una rima interna: “cullare del mare”.
Il poeta fa largo uso di figure timbriche, quali allitterazioni e onomatopee,
e retoriche, quali metafore, ipallage, sinestesia e similitudini.
Ogni strofa si può dividere a sua volta in due quartine de differiscono l'una
dall'altra nel carattere: i primi quattro versi sono sempre i più tranquilli, nei
quali il poeta usa immagini dolci e rilassanti come la nebbia di latte e la
luce delle stelle; i secondi quattro sono invece intrisi di tensione,
inquietudine e paura avendo come apice il chiù... dell'ultimo verso, il clima
cupo segue un climax ascendente, sempre piu imponente man mano che si
susseguono le strofe. Piano piano il verso del rapace notturno, agli occhi
del fanciullino, acquisisce un carattere sempre più oscuro e malinconico,
tanto suggestionare tutta la percezione del paesaggio.
Sicuramentenolto interessante al v. 20, quando le cavallette che diventano
dei sistri, strumenti metallici per il culto misterico della dea Iside che
prometteva la resurrezione dopo la morte.

I principali problemi che il poeta affronta sono quindi il mistero e l’angoscia


della morte.

Emerge quindi da un gran numero di elementi la poetica del Fanciullino, i


cui soggetti sono gli elementi umili e vicini; la realtà si rivela nella sua
essenza profonda solo all'intuizione, e resta invece inafferrabile di fronte
all'indagine filosofica o scientifica.
Il fanciullino percepisce in modo chiaro tutto quello che ha vicino e,
tramite fantastici collegamenti, è capace di associare ogni esperienza alle
altre, riuscendo quindi a giocare con colori, suoni e sensazioni in piena
libertà (Rodari insegna).
Tutti hanno in loro stessi questo piccolo personaggio, ma solo chi riesce ad
ascoltarlo può avvicinarsi alla realtà e all'arte.
Impressionismo

Durante la metà del 1800 si ha in Europa, soprattutto in francia, un


superamento del Classicismo e del Romanticismo, correnti rivolte a
mediare, condizionare e orientare il rapporto dell'artista con la realtà. Lo
scopo era quindi quello di affrontare la realtà senza sostegni degli schemi
adottati dal classicismo; di liberare la sensazione visiva da ogni esperienza
e nozione acquisita, da ogni atteggiamento che potesse impedire
l'immediatezza dell'intuizione.
Il movimento impressionista si è formato a Parigi tra gli anni '60 e '70 del
1800e si presentano al pubblico per la prima volta nel 1874 con una mostra
di artisti indipendenti nello studio del fotografo Nadar. La definizione si
deve ad un commento ironico di un critico nei confronti del quadro
Impression soleil lévant di Monet, e fu adottato dagli artisti per le
successive mostre con un tono di sfida. I personaggi di riferimento
dell'impressionismo sono: Monet, Ronoir, Degas; Cézanne, Pissarro e
Sisley.
Come già detto i pittori di questo movimento desiderano tagliare i ponti
con le regole del passato e ricercano il mododi rendere la sensazione visiva
nella sua immediatezza; Scelgono quindi il motivo fluviale perchè esclude
la possibilità di seguire le regole di base dell'illuminazione, smettono di
fare abbozzi per non applicare le regole della composizione.
Un buon esempio di quadro impressionista è appunto il quadro sopra
citato: Impression soleil lévant, dove possiamo notare le fitte e minute
pennellate per evidenziare la rifrazione della luce e degli oggetti riflessi e
la mancanza di risoluzione della profondità, quindi lo sguardo è costretto a
vagare verso lontananze suggestive, peotiche e romantiche. Monet inoltre
rompe anche le nozioni abituali e il senso comune, portando nell'acqua
celeste i rossi, i verdi, e i bianchi; non ha importanza che il riflesso di un
oggetto sia meno certo o fermo dell'oggetto stesso, perchè la percezione
del riflesso è, in quanto percezione, altrettanto concreta che la percezione
dell'oggetto riflettuto. Quindi il pittore fissa il colore senza chiedersi a
quale tipo di oggetto corrisponda.
Mentre l'impressionismo rappresenta una sorta di moto dall'esterno
all'interno, cioè era la realtà oggettiva a imprimersi nella coscienza
soggettiva dell'artista, l'espressionismo costituisce il moto inverso,
dall'interno all'esterno: dall'anima dell'artista direttamente nella realtà,
senza mediazioni. Il senso dell'Espressionismo produce una ribellione
dello spirito contro la materia e quindi gli occhi dell'anima sono la base di
partenza della poetica espressionistica.
Il 1892 fu un anno cruciale per Monet, ma anche per le sorti
dell'Impressionismo e della pittura moderna in generale, poiché vide il
pittore iniziare il monumentale ciclo delle Cattedrali di Rouen; egli la
sfruttò come un pretesto per indagare le problematiche relative alla luce ed
al colore, cercando di fissare le impressioni fuggevolissime e cangianti che
scaturivano dall'interazione della luce con le forme gotiche della
cattedrale. Tra il 1892 e il 1894 Monet diede vita a ben quarantotto
Cattedrali di Rouen.
Charles Dickens
Oliver Twist

Oliver Twist is author Charles Dickens's second novel and was published
in 1837–39. It was the first novel which protagonist was a young boy, one
of the first examples of social novel.
The novel analyses the 19th century english society's evils: poverty, child
labour, urban crime and hypocrisy typical of the Victorian society.
The novel is settled mainly in London, a.d. 1830. Oliver was a poor boy of
unknown parents, his mother died while having his childbirth in a
workhouse; an old maid gave the newborn to the priest Bumble, who
baptised him and gave him the name of Oliver Twist.
The children at the workhouse suffered hunger and were ill-treated by the
house's chieves. Oliver was later sold to an undertaker, but in a short time
he ran away to London. There he fell into the hands of a gang of young
pickpockets, who tried to make a thief out of him. He was saved by an old
gentleman called Brownlow, but the gang reached him and kidnapped him.
Oliver was forced to commit a burglary; during the job he was shot and
wounded. At last a middle-class family found him and adopted him; there
he knew kindness and love. Eventually, after some investigations about
Oliver's parents, it is discovered that he has noble origins. The older
half-brother, worried about the new heir of their father's heritage, tried to
ruin Oliver but he was arrested with Sikes, the gang's chief.
Based on the idea that poverty was due to lazyness, workhouses were
meant to be dreadful places in which the poor would strive to get better
and to escape from their miserable conditions.
Many Dickens' novels are greatly influenced by his chidhood; from the age
of 12 he was forced to work in the factories in inhuman conditions. The
main aim of Dickens is to make people conscious about the reality of the
poor who lived in the slums, among cruelty and crime.

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