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12-12-2017
m_amte.PNM.REGISTRO UFFICIALE.INGRESSO.Prot.0026795.12-12-2017
Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare
DIREZIONE GENERALE PER LE VALUTAZIONI
E LE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
___________________________________________
IL DIRETTORE GENERALE
Alla Regione Abruzzo
Dipartimento opere pubbliche, governo del
territorio e politiche ambientali – Servizio
valutazioni ambientali
dpc002@pec.regione.abruzzo.it
In riscontro alla nota inviata da codesto Ente Parco, acquisita al protocollo della scrivente al
n.DVA.I.26254 del 14.11.2017, relativamente alla procedura di VAS della proposta di Piano in
oggetto, si trasmettono le osservazioni al Rapporto preliminare, prodotte dal Gruppo Tecnico
Interdirezionale per le procedure di VAS regionali di questo Ministero con la collaborazione di
ISPRA.
Allegato:
- Oss.MATTM al RP del PPN della Majella
Tuteliamo l'ambiente! Non stampate se non necessario. 1 foglio di carta formato A4 = 7,5g di CO2
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Via Cristoforo Colombo, 44 – 00147 Roma Tel. 06-57223001 - Fax 06-57223040 e-mail: dva-udg@minambiente.it
e-mail PEC: DGSalvaguardia.Ambientale@PEC.minambiente.it
m_amte.PNM.REGISTRO UFFICIALE.U.0020398.25-09-2017
Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio
e del Mare
DIREZIONE GENERALE PER LA PROTEZIONE DELLA NATURA E DEL MARE
___________________________________________
IL DIRETTORE GENERALE
Divisione II
Sez. V
DM//GC
0657223400
martino.diego@minambiente.it
Il Dirigente
dott. Antonio Maturani
0657228364
maturani.antonio@minambiente.it
_________________________________________________________
Via Cristoforo Colombo, 44 – 00147 Roma Tel. 06-57223433/3428/3450
e-mail: PNM-UDG@minambiente.it
pec: dgprotezione.natura@pec.minambiente.it 1
Si fa riferimento alla nota della scrivente prot 5618 del 17 marzo 2017 di pari oggetto, di cui si
allega copia, e si evidenzia a codesto Ente Parco che la Deliberazione di cui si tratta è ancora
sospesa e che nessun conseguente atto è a tutt’oggi pervenuto.
Al riguardo, si rileva che sul sito del Parco della Maiella, al link
http://www.parcomajella.it/fileadmin/2017/piano/Rapporto_preliminare_ambientale.pdf, è
presente un documento denominato “Rapporto Preliminare Ambientale per l'aggiornamento
del Piano per il Parco”, collocato sotto la voce “Aggiornamento Piano del Parco – VAS” ed
accostato ad una versione del Piano per il Parco aggiornata e completa delle relative tavole
cartografiche.
Giova rammentare quanto già ampiamente rappresentato nella richiamata nota della scrivente
circa la procedura stabilita dal Dec. Lgs. 152/2006, in particolare all’art. 11, comma 1, che
prevede la consultazione con l’autorità competente e gli altri soggetti competenti in materia
ambientale, sulla base del Rapporto Preliminare durante la fase di scoping del Piano soggetto alla
VAS: ovvero, ad essi deve essere ufficialmente trasmesso il Rapporto Preliminare di VAS relativo
al Piano.
Tanto premesso, poiché non risulta alla scrivente che sia stata ad oggi formalmente avviata da
codesto Ente la procedura di VAS per l’aggiornamento del Piano del Parco, si richiede di fornire
con urgenza ogni chiarimento ed informazione utile al riguardo, in particolare ai relativi atti
assunti, necessari per il superamento delle criticità rappresentate, nell’ambito dell’attività di
vigilanza di cui all’art. 9 della legge n. 394/91, relative alla deliberazione n. 28 del 19.12.2016, sul
procedimento per l’approvazione del Piano e del Regolamento del Parco
Il presente atto è firmato digitalmente ai sensi del D.P.R. n. /2000 e del D.lgs. marzo 200 n. 2 e
norme collegate. Detta modalità sostituisce il testo cartaceo e la firma autografa.
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1. OSSE RVAZIONI DI CARATTE RE GE NE RALE
Osservazione n. 1.1
La Legge quadro sulle aree protette, 6 dicembre 1991, n.394 affida al Piano per il Parco il
compito di perseguire «la tutela dei valori naturali ed ambientali nonché storici, culturali,
antropologici tradizionali». Il Piano del Parco Nazionale della Maiella attualmente vigente è
stato definitivamente approvato solo nel 2009 e verrebbe a scadenza tra due anni. Esso è
costituito da 9 volumi di studi preliminari, uno “Schema direttore” e circa 40 cartografie con le
relative Norme di Attuazione. Per tale Piano, inoltre, era stata svolta la Valutazione di
incidenza, utile nelle more dell’approvazione delle misure di conservazione dei Siti della rete
natura 2000 ricadenti nel suo territorio.
Ad esso si è riferito il Piano pluriennale economico e sociale, attualmente vigente, che la
Comunità del Parco ha ritenuto di non aggiornare, contestualmente al Piano del Parco in
esame.
Inoltre, in relazione al Piano del parco vigente è da tempo in corso la definizione del
Regolamento del Parco, il cui iter di approvazione è stato ritardato e sospeso a seguito della
decisione dell’Ente Parco di aggiornare il Piano del Parco.
In tale quadro, occorre che, oltre alla Relazione di Piano, siano prodotti appositi studi che, nel
dettaglio, indaghino in merito alla necessità delle modificazioni introdotte alla zonizzazione del
Piano vigente; ciò anche in considerazione delle previsioni per l’attività edilizia nelle zone D, la
cui estensione è stata aumentata.
Se, dal ricorso all’intesa fra Ente Parco e Comuni discenderà «un effetto benefico per gli uffici
amministrativi del Parco» (pag. 19), è necessario che siano presentate motivazioni autenticamente
coerenti con le finalità perseguite dall’Ente Parco, non potendosi basare una complessiva
modifica di un Piano di Parco vigente su sole opportunità amministrativistiche, dovendosi
inoltre in proposito rammentare che, come stabilito dal comma 7 dell’art. 12 della legge n.
394/91, è il Piano del Parco e non il Piano Regolatore Comunale, a prevalere su ogni altro
strumento pianificatorio in quanto «ha effetto di dichiarazione di pubblico generale interesse e di urgenza e
di indifferibilità».
Osservazione n. 1.2
Si rappresenta quanto comunicato all’Ente Parco nella nota della DG PNM del 17/3/2017,
prot. 5618, ove si sottolineava che «la previsione, nell’aggiornamento di Piano del Parco in esame, di
cosiddetti “Progetti Speciali”, per quanto dato al momento comprendere, si pone in contrasto con l’art. 12 della
legge quadro sulle aree protette 6 dicembre 1991, n.394, in quanto sia le loro finalità che i loro contenuti
ineriscono al Piano del Parco e devono in esso essere compiutamente definiti, non potendosi rimandare suoi
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contenuti a successivi atti, intese e procedimenti, in tal modo “svuotando” lo stesso delle valenze ad esso assegnate
dalla legge.».
Si ribadisce, pertanto, che nelle Norme di Attuazione proposte in aggiornamento al Piano del
Parco della Maiella debbano essere espunte le previsioni relative a tutti i progetti speciali, relativi
a gestione della fauna, della flora, dell’attività agricola, forestale e pastorale, nonché quello
relativo alle gestione delle risorse idriche, e l’altro riguardante “interventi di sistemazione paesistica
per migliore inserimento della viabilità nell'ambiente del Parco”, etc.
Si evidenzia che tali progetti ineriscono tra l’altro la disciplina di attività e le deroghe ai divieti di
cui all’art. 11 della Legge quadro 394/91, che sono materia del Regolamento del Parco la cui
approvazione compete al Ministro dell’Ambiente.
Osservazione n. 1.3
Nel Rapporto Preliminare, pg. 148, paragrafo 7. “Sistemi ed interventi di gestione sulle aree natura
2000, interventi di tutela delle specie di flora e di fauna selvatica tutelate a livello internazionale” si scrive che
“L a gestione delle aree Natura 2000 è assicurata dall’adozione delle seguenti misure di conservazione” e sono
riportate per esteso le misure di conservazione relative ai SIC Majella, Majella sud-ovest, Monti
Pizzi – Monte Secine, Fonte di Papa, oltre ad “ulteriori misure di conservazione”.
Si è evidentemente ritenuto utile riportare nel R. P. il testo delle dette misure di conservazione
per assumerle formalmente come riferimento, dovendosi rilevare che le stesse non sono ancora
state approvate dalla Regione Abruzzo, e che tale richiamo sarebbe stato più opportuno nel
contesto di una Relazione di Piano; inoltre, non viene svolta nessuna analisi che verifichi la
coerenza fra tali misure di conservazione e l’apparato cartografico e normativo del Piano del
Parco.
Già nelle Norme di Attuazione, unico documento della proposta di Piano del Parco, a pg. 21,
paragrafo 9. “A ree Natura 2000”, si stabilisce che:
«9.1 Per le aree Natura 2000 ricomprese nel territorio del Parco, sono adottate le misure di conservazione per
habitat e specie in conformità alle prescrizioni normative vigenti.
9.2 L e misure di conservazione, le prescrizioni, le caratterizzazioni degli habitat, i piani di gestione, le check list
necessarie, tutti, unitamente agli allegati grafici e cartografici, integrano il Piano per il parco in ogni sua
componente.
9.3 E ventuali aggiornamenti o modifiche delle misure di conservazione adottate non costituiscono variante al
Piano per il parco.».
ed il Rapporto preliminare non aggiunge nulla rispetto a tale previsione.
Pertanto, allo stato, sembra necessario l’esperimento di una valutazione d’incidenza, o quanto
meno uno screening, che valuti la congruenza delle modificazioni introdotte attraverso
l’aggiornamento al Piano del Parco della Maiella, con le misure di conservazione indicate,
benché come detto, ancora in approvazione da parte della Regione Abruzzo.
In proposito, già con la sopraccitata nota della DG PNM del 17/3/2017, prot 5618 , si era
evidenziata «la necessità che sia evitata ogni eventuale incoerenza o, ancor più, previsione contradditoria tra il
proposto aggiornamento di Piano e i detti Piani dei gestione che saranno approvati dalla Regione. Si rammenta
che i piani di gestione dei siti Natura 2000 ricadenti in area protetta sono predisposti unicamente ad eventuale
integrazione degli strumenti di gestione dell’area protetta stessa.».
Osservazione n. 1.4
Nelle Norme di Attuazione del nuovo Piano del Parco viene presentata la Carta dei sistemi di
fruizione del Parco; la legge Quadro, all’art. 12 comma 1 lett. c), contempla che, nel Piano, siano
illustrati solo i «sistemi di accessibilità veicolare e pedonale» al territorio del Parco.
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È il Regolamento del Parco, e non l’Ente Parco (cfr. art. 10, comma 3 delle nuove NA), a
stabilire la disciplina «delle attività alpinistiche, di arrampicata sportiva, speleologiche, di canyoning e
torrentismo, di volo a vela senza motore».
Pertanto, la Carta dei sistemi di fruizione del Parco, deve essere rivista limitandola all’individuazione
dei soli «sistemi di accessibilità veicolare e pedonale», con conseguente sua ridenominazione.
Osservazione n. 2.1
Lo scopo precipuo della fase di scoping della Valutazione Ambientale Strategica, ai sensi
dell’art.13 comma 1 del D.Lgs 152/2006, è quello di «definire la portata ed il livello di dettaglio delle
informazioni da includere nel rapporto ambientale».
Il Rapporto Preliminare presenta dei contenuti incongrui rispetto a tale scopo, in quanto più
pertinenti ad una Relazione di Piano e a misure di conservazione dei Siti Natura 2000 (contiene
anche la presentazione dei Soggetti Competenti in Materia Ambientale ammessi alle
consultazioni di scoping; solo un quarto del documento è dedicato alla definizione delle
“Caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree azzonate dal Piano. Stato delle componenti
ambientali” (paragrafo 6).
In tale paragrafo sono presentate alcune analisi di piano riferite però a sole due tematiche, la
fauna e la flora, mentre la VAS, ai sensi dell’art. 5, comma 1, lett. c) del D.lgs 152/2006 come
novellato dall'art. 2 del d.lgs. n. 104 del 2017, deve interessare tutti gli «effetti significativi, diretti e
indiretti, di un piano, di un programma o di un progetto, sui seguenti fattori:
- popolazione e salute umana;
- biodiversità, con particolare attenzione alle specie e agli habitat protetti in virtù della direttiva 92/ 43/ CE E e
della direttiva 2009/ 147/ CE ;
- territorio, suolo, acqua, aria e clima;
- beni materiali, patrimonio culturale, paesaggio;
- interazione tra i fattori sopra elencati.»
nonché « gli effetti derivanti dalla vulnerabilità del progetto a rischio di gravi incidenti o calamità pertinenti il
progetto medesimo;»
Quindi, sarebbe occorso estendere le analisi alle altre componenti ambientali e tale carenza
rende difficile discutere il loro livello di approfondimento da condurre in sede di redazione del
Rapporto Ambientale.
Osservazione n. 2.2
Come illustrato all’Allegato VI alla parte Seconda del D.lgs 152/2006, “Contenuti del Rapporto
ambientale di cui all'articolo 13”, nel Rapporto Ambientale si dovranno studiare le «caratteristiche
ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate» dal Piano
proposto.
Pertanto, poiché sono presenti nella proposta di Piano aree che, attualmente classificate come
A, B o C, passeranno ad essere incluse in zona D, sarebbe stato opportuno concentrare sin
d’ora le analisi in merito ad esse, che nel R. P. sono solo presentate.
In particolare, fra dette aree, meritano attenzione le «aree di particolare rilevanza ambientale, culturale
e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici
e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e
della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all'art. 21
del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.», ovvero le aree della Rete Natura 2000, o, ad esempio,
quelle gravate da vincoli archeologici.
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Osservazione n. 2.3
Nel Rapporto Ambientale dovranno esser descritti gli aspetti pertinenti, non solo allo stato
attuale dell'ambiente, ma anche «alla sua evoluzione probabile senza l'attuazione» del proposto
aggiornamento al Piano, ovvero, tenendo fermo, senza modificarlo, il Piano del Parco
attualmente vigente; nel caso in ispecie, la prima delle «ragionevoli alternative» che deve essere
considerata è proprio quella del Piano del Parco approvato nel 2009.
Poiché le Norme di Attuazione proposte nell’aggiornamento, da quanto riportato puntualmente
nel R. P., modificano sostanzialmente quelle attualmente vigenti, potrebbe essere utile
procedere nel R. A. in almeno quattro fasi:
1) valutare l’impatto delle modificazioni introdotte dalle nuove Norme di Attuazione sulla
zonizzazione del Piano vigente (e già con questo dovrebbe essere possibile valutare la
sostenibilità ambientale del Piano);
2) valutare se la riclassificazione operata, anche solo in termini di superficie, per le diverse Zone
di Piano (A,B,C,D) aumenti o diminuisca la sostenibilità del piano;
3) valutare se la nuova zonizzazione, avendo disegnato nuove aree, aumenti o diminuisca
l’indice di frammentazione territoriale, con riferimento alla coesione del tessuto urbano ma,
soprattutto, alla frammentazione delle reti ecologiche;
4) valutare le destinazioni d’uso assegnate alle aree incluse in zona D in modo da trarre i dati
conclusivi utili alla comparazione della sostenibilità ambientale fra Piano vigente e suo
aggiornamento.
In questo modo, dovrebbe essere possibile valutare se e come intervenire sulle Norme di
Attuazione, sulla zonizzazione proposta dal nuovo Piano o su entrambi, al fine di garantire che,
l’aggiornamento al Piano del Parco della Maiella conduca all’individuazione della migliore
alternativa di Piano.
Osservazione n. 2.4
Nel Rapporto Preliminare, nella tabella delle pgg. 202-207,“ A zioni consentite dal piano e valutati i
possibili effetti sulle diverse componenti faunistiche, floristiche ed ambientali”, si presentano delle “azioni
previste dal Piano del parco”.
Per quanto sembri si possa ritenere che le nuove Norme di Attuazione del Piano del Parco
costituiscano l’unico riferimento assunto ai fini della redazione della detta tabella occorrerebbe
una verifica della aderenza autentica al Piano delle azioni riportate in tabella per come in essa
sintetizzate.
Inoltre, la tabella, con la semplice espressione di un “effetto positivo” o “effetto non significativo”,
sembra non essere sufficiente alla comprensione delle valutazioni svolte e, pertanto,
occorrerebbe che essa sia corredata da note illustrative circostanziate.
In specifico, la tabella presentata limita le sue analisi a solo alcune delle componenti ambientali,
indicate dalle norme di legge di riferimento, ed aggiunge ad esse due voci “componenti ricreative
educative” e “attività agro-silvo-pastorali” che non sono pertinenti rispetto ad una analisi di impatto
ambientale, estendendo dunque l’analisi al campo della sostenibilità economico-sociale.
Orbene, concordando sulla necessità che la VAS estenda le sue analisi a tale ambito, deve
rilevarsi che il modo in cui, sembra, ci si proponga di farlo non appare adeguato: infatti la
tabella propone analisi che si riferiscono genericamente ad un’“area vasta del parco”, e questo
comporta che non si abbia certezza in merito in quale Zona di Parco tali “azioni” dovrebbero
avere luogo e, conseguentemente, non si comprende in che modo sia stato possibile o potrebbe
essere possibile valutarle.
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Occorrerà pertanto che le analisi di sostenibilità si articolino in modo differenziato in funzione
delle diverse Zone di Piano, in quanto le attività di promozione economico-sociale interessano,
ai sensi di legge, ognuna di esse in modo diverso.
Osservazione n. 2.5
Richiamata la necessità rappresentata in premessa che siano espunte le previsioni relative ai cd.
“progetti speciali”, incompatibili con le previsioni della legge 394/9, si rileva che la tabella di cui
al punto precedente considera alcuni di tali “progetti speciali”, considerati come incidenti su
area vasta perché non definiti.
Pertanto, sembra del tutto illogica la valutazione di progetti non ancora definiti e riferiti ad area
vasta.
Osservazione n. 3.1
Si ribadisce quanto fatto presente in premessa circa la necessità di stralciare dalle Norme di
Attuazione proposte la previsione di un “progetto speciale” atto a gestire le risorse idriche del
territorio del Parco.
Osservazione n. 3.2
La previsione di collegare i rifugi in zona A alla rete idrica, che nella tabella già citata di pag. 202
viene considerata con “effetto positivo”, oltre a poter impattare negativamente sull’ambiente, si
rileva come confliggente con la disposizione della legge 394/91 che consente la realizzazione si
«infrastrutture strettamente necessarie» solo in Zona B del Parco.
Osservazione n. 4.1
La riclassificazione di alcune aree inserite in zona D e l’introduzione in zona D di nuove aree
impone alcune considerazioni: alcune destinazioni d’uso previste per le zone D designate dal
nuovo Piano del Parco (per es. “insediamento turistico esistente da riorganizzare”, “recupero ambientale”,
“parco fluviale”, “parco ferroviario”) non sono definite con chiarezza, il che non consente una piena
valutazione ambientale delle trasformazioni previste.
Occorrerebbe anche che venisse fatta chiarezza quali tipi di impianti ospiteranno le aree
destinate ad “attrezzature tecnologiche”, in quanto esse si collocano spesso lontano dalle aree
urbane in contesti di valore anche naturalistico.
Da considerare con attenzione, inoltre, la previsione di “agricampeggi” e camping, in quanto
allocati in aree naturali di pregio.
Osservazione n. 5.1
Sarà importante valutare nel rapporto Ambientale l’impatto dei cambiamenti climatici sul
territorio del Parco della Maiella. Tutti gli ecosistemi montani sono fortemente minacciati dai
mutamenti in atto: le popolazioni di Pino nero, Pino mugo ed Abete bianco, anche a seguito
dell’incendio dei boschi del monte Morrone, sono divenute ancora più bisognose di tutela,
come la fauna, maggiore e minore, che esse ospitano.
Una accorta considerazione al riguardo consentirà anche una valutazione più fondata delle
previsioni relative alle infrastrutture sciistiche e ricettive connesse.
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6. OSSE RVAZIONI RE LATIVE ALLA COMPONE NTE BIODIVE RSITÀ E ALLA VINCA
Osservazione n. 6.1
Il documento denominato Piano del Parco dispone al cap. 2 che sia integrato dai piani di
gestione delle aree Natura 2000; inoltre esso prevede al cap. 9 “Aree Natura 2000” che per i siti
della Rete Natura 2000 ricompresi nel territorio del Parco, siano adottate le misure di
conservazione per habitat e specie in conformità alle prescrizioni normative vigenti.
Le misure di conservazione, le prescrizioni, le caratterizzazioni degli habitat, i piani di gestione,
le checklist necessarie, tutti, unitamente agli allegati grafici e cartografici, integrano il Piano per
il parco in ogni sua componente, inoltre, eventuali aggiornamenti o modifiche delle misure di
conservazione adottate non costituiscono variante al Piano per il parco.
Pertanto, in considerazione del processo di designazione in corso delle Zone di Conservazione
Speciale, l’Ente Parco, con specifico atto, sta anticipando l’approvazione di obiettivi e misure
che andranno ad essere approvati definitivamente dalla regione Abruzzo.
Nel contesto della VAS, si ribadisce che sarebbe quindi opportuno verificare la coerenza tra tali
obiettivi e misure e quelli contenuti nel nuovo Piano del Parco.
Osservazione n. 6.2
Il Rapporto Preliminare riporta al capitolo 7. “Sistemi ed interventi di gestione sulle aree natura 2000,
interventi di tutela delle specie di flora e di fauna selvatica tutelate a livello internazionale” elencando gli
obiettivi e le misure di conservazione per i Siti Natura 2000 riportandoli in una tabella.
Spesso gli obiettivi effettivamente non sono altro che il titolo della Misura che viene poi
esplicitata nella medesima riga sotto la colonna degli obiettivi; le misure individuate sono sito
specifiche, ma in realtà ci sono ben poche differenze fra sito e sito.
Le misure sono per lo più di tipo incentivante e per interventi attivi, con poche e generiche
previsioni di regolamentazione.
Sono inoltre previste misure non legate ai singoli SIC ripetitive però delle misure già individuate
per gli stessi singoli SIC, cui si aggiungono obblighi e divieti accessori.
Nel complesso, le misure sembrerebbero adeguate anche se risulta carente la parte relativa
all’individuazione degli obiettivi e delle pressioni e minacce.
Osservazione n. 6.3.
Per quanto riguarda le circolazione stradale le Misure di Conservazione riportate nel Rapporto
Preliminare prevedono un catasto delle strade forestali e misure per limitare il disturbo causato
da mezzi motorizzati agli habitat ed alle specie più sensibili (cfr Tabella pg 152 N. 28 -
Circolazione su strade)
In particolare sulla questione dell’ampliamento delle zone D (D1 e D2) che andrebbero ad
insistere anche su parte dei SIC esistenti, e sulla criticità connessa alla mortalità stradale,
rileviamo che, se è vero che non ci sono misure che vietino l’apertura di nuove strade nei siti, è
vero anche che sono previste misure che consentano di ridurre il traffico o di creare sistemi di
riduzione del rischio di impatto con la fauna (ad es sottopassi, segnalazioni acustiche, taglio
delle bordure).
In particolare la misura “Monitoraggio impatti infrastrutture” (cfr Tabella pg 158, N. 63)
osserva che «Nei Siti Natura 2000 gestiti dal Parco i tratti stradali più critici per la road mortality sono la
S.S. 487 nei comuni di Caramanico, la S.S. 5 e la SS 17, soprattutto in considerazione del fatto che negli
ultimi anni sono stati avvistati ripetutamente esemplari di Orso e lupi attraversare l’infrastruttura.». È
proprio su quella strada che si attestano le maggior parte delle nuove zone D2, piccole ma
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abbastanza dense da frammentare la rete ecologica, con ovvio pregiudizio delle fauna selvatica
che abita il Parco.
Osservazione n. 7.1
Manca nel Rapporto Preliminare la considerazione delle dinamiche demografiche in atto nel
territorio del Parco, dovute anche all’impatto dei cambiamenti climatici e a quello delle
trasformazioni indotte dalle nuove tecnologie informatiche.
Il Rapporto Ambientale dovrà pertanto necessariamente includere la considerazione di dati
socio-economici che possano essere utili a giustificare quelle previsioni introdotte dal nuovo
Piano e dalle nuove Norme di attuazione che possono avere impatto significativo sull’ambiente
(tasso di occupazione delle abitazioni, per valutare le previsioni relative alle espansioni edilizie,
ai completamenti ed al recupero edilizio, flussi turistici per valutare le previsioni di parcheggi,
campeggi, agricampeggi, agriturismi, etc..).
Sarebbe, inoltre, utile studiare la produzione zootecnica e quella forestale, in modo da orientare
la richiesta delle relative infrastrutture attraverso le previsioni del nuovo Piano.
Osservazione n. 8.1
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OGGETTO: Aggiornamento del Piano per il Parco Nazionale della Maiella e procedura
di VAS.
Si fa riferimento alla nota prot. 1659 del 07/02/2018 con cui Codesto Ente Parco chiede notizia
circa lo stato di approvazione della Delibera del Consiglio Direttivo n. 28 del 19/12/2016
“Aggiornamento del Piano per il Parco Nazionale della Maiella”, sospesa dalla scrivente con nota prot.
1116 del 20.01.2017 in quanto mancante del previsto parere della Comunità del Parco e della
cartografia allegata al Piano del Parco e per la quale codesto Ente ha provveduto con la
trasmissione dei relativi atti.
L’atto in parola contiene, come già rappresentato nella nota prot. 5618 del 17/3/2017, previsioni
relative a cd. “Progetti Speciali", presenti anche nel Piano del Parco e nel Rapporto Preliminare,
che cadono in contrasto con l’art. 12 della legge n. 394/91, perché ineriscono contenuti che
devono essere definiti compiutamente dal Piano e dal Regolamento del Parco, non rimandabili a
successivi atti, intese e/o procedimenti, di competenza esclusiva dell’Ente Parco; in quanto tali,
le previsioni al riguardo devono essere stralciate.
Divisione II
Sez. V
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martino.diego@minambiente.it
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A ciò si aggiunge la presenza di un riferimento di legge errato, che, assumendo carattere
sostanziale, necessita di correzione: la Deliberazione di cui si tratta si riferisce per l’approvazione
della proposta di aggiornamento al Piano del Parco all’art. 12, comma 3, ultimo periodo, della
legge 6 dicembre 1991, n. 394, mentre avrebbe dovuto riferirsi a quella di cui all’art. 9, comma 8,
della stessa legge; ciò in quanto, con l’approvazione della suddetta Delibera, sussistendo l’obbligo
di espletare la Valutazione Ambientale Strategica sul Piano del Parco, non si poteva dare corso ai
novanta giorni entro cui la Regione è tenuta ad adottarlo per depositarlo in consultazione
pubblica e, quindi, procedere verso la definitiva approvazione dello stesso Piano.
Si ritiene pertanto necessario che codesto Ente provveda con apposito atto deliberativo allo
stralcio delle previsioni relative ai cd. “Progetti Speciali” e alla correzione del detto errore
materiale.
Il presente atto è firmato digitalmente ai sensi del D.P.R. n. /2000 e del D.lgs. marzo 200 n. 2 e
norme collegate. Detta modalità sostituisce il testo cartaceo e la firma autografa.
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___________________________________________
OGGETTO:
DIVISIONE II – Biodiversità, aree protette, flora e fauna
IL DIRIGENTE
Si fa seguito alla corrispondenza intercorsa con codesto Ente relativamente alla tematica
in oggetto; in particolare, alle note di codesto Ente prot. 10705 del 20/09/2017 e
prot.11155 del 28/09/2017 cui la scrivente ha dato riscontro con note prot. 20398 del
25/09/2017 e prot. 22256 del 16/10/2017; ed alla nota prot. 1659 del 07/02/2018 cui si
è dato riscontro con la nota prot. 3133 del 14/02/2018 (se ne allega copia).
Al riguardo, si richiama che tale corrispondenza è inerente alla Deliberazione di
Consiglio Direttivo del 19/12/2016, n. 28, “Aggiornamento del Piano per il Parco Nazionale
della Maiella” e che il riscontro da ultimo citato fornito dalla scrivente evidenziava la
necessità di provvedere ad un atto deliberativo di modifica per lo stralcio di una specifica
previsione e la correzione di un errore materiale.
DivisioneII Sezione V
DM/gc
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martino.diego@minambiente.it
il Dirigente
dott. Antonio Maturani
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Precisamente, per quanto riguarda la previsione da stralciare, si è evidenziato che i
“Progetti Speciali” presenti nella suddetta Deliberazione, nonché nel Piano del Parco e
nel Rapporto Preliminare, cadono in contrasto con l’art. 12 della legge n. 394/91, in
quanto ineriscono contenuti che devono essere definiti compiutamente dal Piano e dal
Regolamento del Parco, non rimandabili a successivi atti, intese e/o procedimenti.
Relativamente all’errore materiale, si è evidenziato che la suddetta Deliberazione di
approvazione della proposta di aggiornamento del Piano del Parco avrebbe dovuto
riferirsi, non all’art. 12, comma 3, ultimo periodo, della legge 6 dicembre 1991, n. 394,
ma all’art. 9, comma 8 della stessa; ciò in quanto, con l’approvazione della suddetta
Deliberazione, sussistendo l’obbligo di espletare la VAS sul Piano del Parco, non si
poteva dare corso ai novanta giorni entro cui la Regione è tenuta ad adottarlo per
depositarlo in consultazione pubblica e, quindi, procedere verso la definitiva
approvazione del Piano.
Tanto rammentato, constatato che a tutt’oggi non risulta pervenuto il richiesto atto
deliberativo di modifica, né d’altra parte alcun altro riscontro in merito, si sollecita
codesto Ente Parco a provvedere al riguardo con la massima urgenza, sottolineando che
esso risulta presupposto indispensabile per la definizione dell’attività di vigilanza di cui
all’art. 9 della legge n. 394/91 e dunque per il corretto svolgimento della procedura di
approvazione del Piano del parco e di espletamento della V.A.S.
Allegati: c. s.
Il presente atto è firmato digitalmente ai sensi del D.P.R. n. /2000 e del D.lgs. marzo 200 n. 2 e
norme collegate. Detta modalità sostituisce il testo cartaceo e la firma autografa.
2
m_amte.PNM.REGISTRO UFFICIALE.USCITA.Prot.0024644.23-11-2016
O.N.L.U.S.
C.F. 93022850692
Sede: c/o Museo De Leone, Riserva Naturale Regionale Lago di Penne, 65010 Penne
Sede operativa : via A. De Nino 3, 65100 Pescara
Pescara, 01/01/2017
Oggetto: Parco Nazionale della Majella – Delibera del Consiglio direttivo n. 26 del 28.10.2016 -
procedimento amministrativo - segnalazione e richiesta di accesso agli atti ai sensi del D.lgs.195/2005.
Con riferimento alla Delibera n. 26, avente ad oggetto Ratiica delibera presidenziale (allegata), assunta
dal Consiglio direttivo del Parco Nazionale della Majella in data 28.10.2016, il sottoscritto, in qualità di
presidente pro-tempore dell’Associazione Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, premesso che la
ratiica è riferita alla Delibera presidenziale n. 16 del 29.09.2014 avente ad oggetto presa d'atto ricognitivo
d'intesa con il Comune di Caramanico Terme relativo all'approvazione del Piano Regolatore Generale,
compatibilità con il Piano per il Parco e reciproca rinuncia ai ricorsi nn. 194 e 350 del 2012 presso il TAR
Abruzzo- Pescara;
Considerato che:
a) La delibera n. 26/2016 è stata assunta dal presidente (F. Iezzi) e da n. 3 consiglieri presenti (G.
Angelilli, C. D’Emilio, L. Di Biase), ossia alla presenza di n. 4 componenti del Consiglio direttivo;
b) Alla data del 28.10.2016, il Consiglio direttivo del Parco nazionale della Majella era composto, a
seguito della decadenza del componente G. Di Rocco (Delibera n. 20 del 28.10.2016, allegata), da n.
8 componenti in carica (presidente e 7 consiglieri),
Ritenuto che:
d) La maggioranza dei componenti in carica, in termini prettamente aritmetici, risulterebbe essere pari a
5, ossia la metà più 1 degli 8 componenti,
chiede
ai sensi del D.lgs.195/2005 (che, tra l'altro, non richiede di dichiarare il tipo di interesse e di legittimazione
all'accesso alla documentazione amministrativa - anch'essa oggetto del Decreto - relativa ai procedimenti
ambientali come quello in oggetto), nonché di quanto previsto dalle norme che regolano il procedimento
amministrativo (Legge 241/1990 e ss.mm.ii.):
1. di conoscere le Vs valutazioni, sulla base delle norme che regolano la vigilanza del Ministero sugli
atti dei Parchi nazionali, circa la validità della Deliberazione n. 26 del 28.10.2016;
2. di acquisire, copia della documentazione prodotta da Codesto Spettabile Ministero nell’ambito
dell’esercizio dell’attività di vigilanza.
In Allegato:
1. Deliberazione del Consiglio direttivo del Parco nazionale della Majella n. 26 del 28.10.2016;
2. Deliberazione del Consiglio direttivo del Parco nazionale della Majella n. 20 del 28.10.2016.
Certo di un sollecito riscontro colgo l'occasione per porgere i miei migliori saluti.
Il Presidente
E p.c.
Al Direttore della Direzione generale per la protezione della natura e del mare
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
dgprotezione.natura@pec.minambiente.it
Gentile Presidente,
le scriventi Associazioni sono venute a conoscenza nei giorni scorsi della convocazione del
Consiglio direttivo del Parco per il giorno 19 dicembre p.v. con all'ordine del giorno un punto
sull'adozione dell'aggiornamento del Piano per il Parco.
Non possiamo non esprimere il nostro stupore in quanto ad una speciica richiesta dell'Associazione
Appennino Ecosistema, inviata lo scorso mese di settembre in cui si richiedeva se fosse stata
attivata una revisione del Piano, il Presidente del Parco aveva risposto (con formale nota n. 13746
del 13/10/2016) che non esisteva alcun procedimento amministrativo in corso in tal senso. Tutto ciò
benché, ci risulta oggi, il Consiglio direttivo avesse deliberato in tal senso già nel luglio 2015 e gli
uici del Parco avevano inviato al Consiglio direttivo nel luglio 2016 una prima bozza.
In queste ore, per quanto possibile dati i tempi strettissimi, abbiamo chiesto lumi al rappresentante
delle associazioni sull'argomento. Tenendo anche conto del fatto che il Parco della Majella è uno dei
pochissimi parchi nazionali italiani ad avere un Piano vigente, una sua profonda rivisitazione nei
termini in cui c’è stata prospettata ci appare fonte di preoccupazione.
Nel merito degli aspetti procedurali dell’aggiornamento, spiace dover constatare come il Parco
abbia escluso inora qualsiasi modalità partecipativa dei corpi intermedi nonostante tutte le buone
pratiche che riguardano la pianiicazione in ambito ambientale, a partire da quelle comunitarie,
prevedano il coinvolgimento dei portatori di interesse sin dalle prime fasi al ine di pervenire ad una
condivisione degli obiettivi, delle strategie e, quindi, delle principali scelte di piano, per forza di cose
preliminari alla successiva stesura degli elaborati.
Pare che manchi o sia quantomeno carente la documentazione alla base delle scelte di nuova
zonizzazione e delle nuove norme di gestione. Queste scelte dovrebbero basarsi su ampie,
dettagliate e partecipate relazioni di piano, frutto della pluriennale esperienza dell'Ente Parco e dei
principali portatori di interesse.
A nostro avviso è in ogni caso prioritario e assolutamente necessario fare propri da subito i piani di
gestione dei siti Natura2000 elaborati grazie a inanziamenti comunitari anche al ine di coordinare
tutte le procedure pianiicatorie che attengono lo stesso territorio, e ai ini delle procedure valutative
(V.A.S. - V.INC.A.), come richiede l'Unione Europea. Inoltre sarebbe opportuno elaborare almeno
una bozza di Regolamento prima dell'adozione del Piano visto che questo strumento dovrà
assolutamente "dialogare" con il Piano stesso.
Chiediamo quindi di rinviare ogni decisione circa l'adozione del nuovo piano (o
aggiornamento/variante che dir si voglia) aprendo un confronto sui dati oggettivi di partenza,
comprensivi delle valutazioni circa le debolezze e i punti di forza che sono associabili all'attuazione
del Piano attualmente vigente, e sugli obiettivi che si intendono raggiungere al ine di conservare e
migliorare la qualità ambientale del Parco.
Certi di un positivo riscontro cogliamo l'occasione per porgere i nostri migliori saluti,
Segreteria a cui inviare corrispondenza: S.O.A. Onlus, via A. De Nino 3, Pescara, PEC:
augustodesanctis@pec.net
Pescara, 12/01/2017
Oggetto: Parco Nazionale della Majella – Deliberazione del Consiglio direttivo n. 28 del 19.12.2016 -
"Aggiornamento del Piano per il Parco nazionale della Majella -Approvazione" - osservazioni
Con la presente le Associazioni scriventi vogliono portare all'attenzione del Ministero dell'Ambiente, ai ini
delle valutazioni circa la legittimità degli atti degli enti vigilati, la Deliberazione n.28 del 19/12/2016 del
Consiglio Direttivo dell'Ente Parco nazionale della Majella avente per oggetto "Aggiornamento del Piano
per il Parco nazionale della Majella - Approvazione".
La Deliberazione risulta essere stata pubblicata, senza tutti i relativi allegati, sull'Albo Pretorio del Parco
in data 29/12/2016.
Ammessa e non concessa la conformità delle modalità di pubblicazione per un atto di pianiicazione di
questo genere, riservandoci altri eventuali valutazioni su questo aspetto speciico e su quanto già
segnalato dalle associazioni scriventi in una precedente nota del 18/12/2016 avente pari oggetto,
vogliamo sollecitare il Ministero dell'Ambiente a valutare la correttezza della deliberazione dell'Ente e i
suoi presupposti, tenendo conto dell'enorme impatto che questo provvedimento può avere in uno dei
pochi parchi nazionali italiani che ha un Piano efettivamente vigente.
Limiteremo le nostre osservazioni agli aspetti che riguardano quelli che a nostro avviso appaiono come
vizi procedurali insanabili, limitandoci ad evidenziare in questa fase la scelta inaccettabile di
incrementare del 60% (passando in termini assoluti dallo 0.65% all'1,01% dell'area del parco) le aree D2
a diretta pianiicazione dei Comuni. Se si pensa che i centri storici erano già inclusi, tale aumento è
totalmente imputabile alle zone di più recente urbanizzazione. Inoltre basta guardare la mappa con tutte
queste aree D2 difuse sul territorio per rendersi conto del tipo di sviluppo edilizio che potrà presentarsi
presto in tutte queste zone se malauguratamente questo piano dovesse proseguire il suo iter e venire
approvato.
Ciò detto, veniamo alle principali criticità procedurali e alle lacune che rendono questa approvazione a
nostro parere illegittima.
Omettiamo ulteriori passaggi signiicativi delle norme relative alla V.A.S. in quanto crediamo che è facile
comprendere come non sia possibile pervenire ad una deinizione avanzata di un Piano tale da essere
approvata dall'Ente Parco in Consiglio direttivo senza la previa deinizione del Rapporto Ambientale e di
tutte quelle interlocuzioni utili a stabilire, condividendoli, in primo luogo gli obiettivi generali da perseguire,
presentando al contempo tutte le possibili opzioni. Ciò anche perchè rimandare ad una fase successiva
tutto ciò dovrebbe poter comportare una totale stravolgimento del Piano qualora dovessero emergere
indicazioni e necessità ambientali non preventivamente valutate. Ovviamente ciò non è opossibile anche
tecnicamente e costituirebbe anche un aggravio per tutti i soggetti coinvolti.
D'altro lato basta consultare le linee guida della Commissione Europea sulla corretta applicazione della
VAS per veder confermato questo approccio, garantendo che la partecipazione avvenga in una fase
quando tutte le opzioni sono ancora possibili non solo teoricamente ma anche nella concretezza.
Tra l'altro lo stesso Ministero dell'Ambiente ha recentemente stigmatizzato questo aspetto nelle
osservazioni alla VAS del Piano del Parco del Gran Sasso (Osservazione n.2), pur essendo stato
approvato dal Parco questo documento prima dell'entrata in vigore delle norme sulla V.A.S. (invece nel
caso della Majella la questione non si dovrebbe neanche porre tanto è paciico quanto osservato dal
Ministero).
e) Progetti speciali
Su una molteplicità di aspetti di fondamentale importanza (gestione dell'acqua; attività turistiche;
gestione di siti ecc.) il Piano rimanda alla successiva redazione di "progetti speciali" che potranno agire
anche a scala dell'intero territorio del parco.
A tal proposito si richiama integralmente facendolo proprio in questa sede e trasponendolo per il Piano
del Parco della Majella quanto osservato dal Ministero dell'Ambiente per la VAS del Piano del parco del
Gran Sasso all'osservazione n.4, che qui sotto si allega integralmente per facilità di lettura.
f)Procedura di approvazione/adozione/approvazione (art. 12, commi 3 e 4, L. n. 394/1991)
Con la deliberazione in oggetto, il Consiglio Direttivo ha dato incarico alla Direzione del Parco “di avviare
le procedure stabilite dall’art. 12 comma 4 della legge n. 394/91”. Si evidenzia che si tratta di procedura
irregolare, in quanto:
1. l’art. 12, comma 6, della L. n. 394/1991 prescrive che il piano sia “modiicato con la stessa
procedura necessaria alla sua approvazione ed aggiornato con identica modalità”;
2. la procedura per l’approvazione del piano è indicata nel comma 3 della stessa legge, e non nel
comma 4;
3. il piano approvato dal Consiglio Direttivo deve essere inoltrato alla Regione Abruzzo per la
relativa adozione (comma 3) e, solo successivamente, può essere avviata la fase di
partecipazione prevista dal comma 4, che termina poi con la deinitiva approvazione da parte
della Regione.
Per le ragioni sopra esposte si chiede di veriicare la correttezza dal punto di vista procedurale
dell'operato del Consiglio Direttivo dell'Ente Parco della Majella, per quanto riguarda la legittimità della
delibera n. 28 del 19/12/2016.
In attesa di un vostro sollecito riscontro cogliamo l'occasione per porgere i nostri migliori saluti.
In fede
A nome delle seguenti associazioni: Augusto De Sanctis – Stazione Ornitologica Abruzzese
Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio
e del Mare
DIREZIONE GENERALE PER LA PROTEZIONE DELLA NATURA E DEL MARE
___________________________________________
Si fa riferimento alla deliberazione del Consiglio Direttivo di codesto Ente Parco del
19.12.2016, n. 28, “Aggiornamento del Piano per il Parco Nazionale della Maiella”, sospesa dalla
scrivente con nota prot. 1116 del 20.01.2017 in quanto mancante del previsto parere della
Comunità del Parco e della cartografia allegata al Piano del Parco, nonché alla deliberazione della
Comunità del Parco del 07.02.2017, n. 2, “Aggiornamento del Piano per il Parco Nazionale della Maiella,
art.12 comma 3 legge 394/91 e s.m.i.. Esame, discussione e determinazione”, trasmessa con nota prot.
1933 del 16.02.2017, e si rappresenta quanto segue.
Divisione II
Sez. V
DM/dm
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pec: PNM-II@pec.minambiente.it 1
La deliberazione del Consiglio Direttivo n. 28 del 19.12.2016, pur richiamando nelle premesse
una determinazione dirigenziale, di cui tra l’altro non sono riportati i dovuti riferimenti, con cui
sarebbe stato affidato l’incarico “per le prestazioni relative alla redazione della VAS” concernente
l’aggiornamento del Piano del Parco, non assume alcuna decisione in merito all’avvio del
processo di VAS, limitandosi all’avvio delle procedure di cui all’art. 12 della legge n. 394/91.
Deve rammentarsi che le procedure di V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) di cui al
decreto legislativo del 3 aprile 2006, n.152, ai sensi dell’art. 11, comma 3 dello stesso, hanno
inizio «anteriormente all'approvazione del piano o del programma, ovvero all'avvio della relativa procedura
legislativa, e comunque durante la fase di predisposizione dello stesso».
Al riguardo, in particolare, si evidenzia che la Direzione generale per le valutazioni e le
autorizzazioni ambientali di questo Ministero, con circolare del 10.11.2016 n. 27287 “Ruolo e
attività del MATTM nelle fasi di consultazione di VAS su piani e programmi di livello regionale”,
di cui si allega copia, ha rappresentato alle amministrazioni regionali di rientrare «tra i soggetti di cui
all’art. 5, comma 1, lett. s), del D. Lgs 152/2006, indipendentemente dalla tipologia dello strumento
assoggettato a valutazione».
Pertanto, nell’ambito della procedura di V.A.S. relativa ad un Piano del Parco, questa
Amministrazione è soggetto competente in materia ambientale e, come tale, deve essere
consultato, ai sensi dell’art. 13 del sopraccitato D. Lgs 152/2006, prima, (comma 1) «al fine di
definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale», dopo,
(comma 5) allo scopo di poter «esprimere il proprio parere» sul Piano soggetto alla V.A.S.
A tal fine, codesto Ente proponente concorderà con l’autorità competente l’adempimento agli
obblighi suddetti attraverso la trasmissione della relativa e completa documentazione.
Tanto premesso, può sin d’ora rilevarsi che la previsione, nell’aggiornamento di Piano del Parco
in esame, di cosiddetti “Progetti Speciali”, per quanto dato al momento comprendere, si pone in
contrasto con l’art. 12 della legge quadro sulle aree protette 6 dicembre 1991, n.394, in quanto sia
le loro finalità che i loro contenuti ineriscono al Piano del Parco e devono in esso essere
compiutamente definiti, non potendosi rimandare suoi contenuti a successivi atti, intese e
procedimenti, in tal modo “svuotando” lo stesso delle valenze ad esso assegnate dalla legge.
Per quanto riguarda altresì la Rete Natura 2000, si rileva che le deliberazioni di cui all’oggetto
della presente richiamano i Piani di gestione dei siti ricadenti nel Parco della Maiella, da tempo
predisposti e ancora all’approvazione regionale, e specificano che le risultanze degli studi ad essi
connessi sono state considerate per le scelte di Piano, precisando che sono intesi dalla Regione
Abruzzo come piani di settore e che sono in approvazione le misure di conservazione richieste
dal Ministero dell’ambiente. Su tali aspetti deve evidenziarsi la necessità che sia evitata ogni
eventuale incoerenza o, ancor più, previsione contradditoria tra il proposto aggiornamento di
Piano e i detti Piani dei gestione che saranno approvati dalla Regione. Si rammenta che, in ogni
caso, sussiste la prevalenza del Piano del Parco su ogni altro strumento pianificatorio, come
stabilito dal comma 7 dell’art. 12 della legge n. 394/91, e che i piani di gestione dei siti Natura
2000 ricadenti in area protetta sono predisposti unicamente ad eventuale integrazione degli
strumenti di gestione dell’area protetta stessa.
A tali questioni è inoltre strettamente legata la procedura, da lungo tempo avviata,
dell’approvazione del Regolamento del Parco, che è stata oggetto di numerosi incontri con la
scrivente, da ultimo in data 5 dicembre 2016, cui ha fatto seguito, con nota del 28.12.2016 prot.
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16884, la trasmissione da parte di codesto Ente parco di una bozza di regolamento, non
corredata dei relativi allegati, ad oggi, tra l’altro, non ancora pervenuti.
In merito a tale bozza di Regolamento, nel verbale relativo alla deliberazione della Comunità del
Parco di cui si tratta, viene asserito che essa si basa sul Piano del Parco vigente; si è però
constatato, ad esito di una preliminare istruttoria, che alcune sue previsioni risultano incongrue
rispetto al detto Piano vigente e, al contrario, si pongono in coerenza con l’impianto del
proposto aggiornamento ad esso. Pertanto, si pone l’esigenza di provvedere ad una verifica al
riguardo.
Tanto premesso, ribadendo che la procedura di VAS si connota come atto presupposto
indeffettibile, la deliberazione di Consiglio Direttivo n.28 del 19.12.2016 continua a restare
sospesa, e ciò in attesa che codesto Ente provveda a porre in essere gli atti endoprocedimentali
necessari a superare le criticità riscontrate.
Il presente atto è firmato digitalmente ai sensi del D.P.R. n. /2000 e del D.lgs. 7 marzo 2005 n. 82 e
norme collegate. Detta modalità sostituisce il testo cartaceo e la firma autografa.
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VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Osservazioni del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
sul Rapporto preliminare
dgsalvaguardia.ambientale@pec.minambiente.it
E-MAIL DVA-2@minambiente.it
polizzy.luciana@minambiente.it / bonavita.giuseppe@minambiente.it
Regione Abruzzo
SITO Rapporto preliminare e altri documenti in consultazione:
INTERNET http://www.parcomajella.it/ente-parco/piano-e-regolamento/aggiornamento-
AUTORITÀ piano-del-parco-
PROCEDENTE vas/?alto_contrasto=1%3Fvideo%3DqP8qohKuCRA%3Fvideo%3DBsU7XsV5Xz
s
LUOGO E
ROMA, 11/12/2017
DATA
Pagina 1 di 11
PREMESSA
Pagina 2 di 11
1. OSSERVAZIONI DI CARATTERE GENERALE
Osservazione n. 1.1
Pagina 3 di 11
Osservazione n. 1.2
Con riferimento a quanto, in premessa, affermato nel documento del “Piano per il
Parco” (pag. 19) per cui: “Il ricorso ai progetti speciali, che assumono valore negoziale per
i partecipanti al procedimento i quali, in fine, condividono per approvazione il progetto
medesimo, costruisce un nuovo incedere del Parco, mediante l'impiego di meccanismi
pattizi che vincolano gli stakeholder al rispetto delle decisioni assunte e che, frattanto, li
coinvolgono nella determinazione dell'obiettivo perseguito”, si pronuncia la DG PNM del
MATTM, che fa riferimento alla nota del 17/3/2017, prot. 5618, ove si precisa che: “la
previsione, nell’aggiornamento di Piano del Parco in esame, di cosiddetti “Progetti
Speciali”, per quanto dato al momento comprendere, si pone in contrasto con l’art. 12
della legge quadro sulle aree protette 6 dicembre 1991, n.394, in quanto sia le loro finalità
che i loro contenuti ineriscono al Piano del Parco e devono in esso essere compiutamente
definiti, non potendosi rimandare suoi contenuti a successivi atti, intese e procedimenti, in
tal modo “svuotando” lo stesso delle valenze ad esso assegnate dalla legge”.
Occorre ribadire, pertanto, che nelle Norme di attuazione proposte in
aggiornamento al Piano del Parco della Maiella debbano essere espunte le
previsioni relative a tutti i progetti speciali, relativi a gestione della fauna, della
flora, dell’attività agricola, forestale e pastorale, nonché quelli relativi alle gestione
delle risorse idriche, ovvero che riguardano “interventi di sistemazione paesistica
con il concorso degli enti gestori e degli enti locali interessati per il migliore
inserimento della viabilità nell'ambiente del Parco” (pag. 22 del documento di
Piano).
Si evidenzia, altresì, che tali progetti attengono, tra l’altro, alla disciplina e alle
deroghe ai divieti di cui all’art. 11 della Legge quadro 394/91, che sono materia del
Regolamento del Parco, la cui approvazione compete al Ministero dell’Ambiente.
Osservazione n. 1.3
Al paragrafo 4.1.1 del RP è riportata l’analisi delle interazioni del PPN con altri Piani
e Programmi.
Si evidenzia, in merito, che alcuni dei Piani menzionati risultano non essere
aggiornati, come ad esempio nel caso del Piano Energetico Regionale.
Al paragrafo 4.1.2 del RP è, inoltre, riportato l’elenco dei riferimenti normativi
di interesse per il PP, suddiviso in relazione alle differenti tematiche interessate.
Anche tali riferimenti risultano non essere aggiornati, come ad esempio nel caso
della componente Acqua, per la quale vengono richiamati il D.Lgs. 152/1999 ed il
D.M. 367/2003, oggi abrogati, e soprattutto riguardo alla componente rifiuti per cui
occorre segnalare quanto di seguito riscontrato:
- le direttive citate 156/1991/CE e 689/1991/CE sono state abrogate, la
Direttiva quadro sui rifiuti attualmente vigente è la 2008/98/CE;
- la direttiva in materia di incenerimento dei rifiuti è citata erroneamente
come Direttiva 78/2000/CE invece che Direttiva 76/2000/CE, anche
questa, tuttavia, è stata sostituita dalla Direttiva 2010/75/UE;
- il D.Lgs. 22/1997 è abrogato e sostituito dal D.Lgs. 152/2006e s.m.i.;
- il D.Lgs. n.133/2005 è abrogato e sostituito dal D.Lgs. n. 46/2014.
Inoltre nella parte di verifica e valutazione preliminare di coerenza
pianificatoria e programmatica esterna, si evidenzia che, in relazione al citato Piano
di gestione dei rifiuti vigente, approvato con L.R. n. 45 del 19/12/2007, è in fase di
approvazione il nuovo Piano di gestione dei rifiuti, giunto alle fasi finali dell’iter di
aggiornamento. Il nuovo Piano, infatti, è stato già approvato con Delibera di Giunta
Pagina 4 di 11
Regionale n. 523/C del 26/09/2017 e dovrebbe essere definitivamente approvato in
Consiglio Regionale a breve.
Infine, per quanto riguarda la verifica della coerenza con i documenti programmatici
nazionali ed europei in materia energetico-ambientale, si suggerisce di integrare
l’elenco dei documenti di riferimento del Rapporto Ambientale con la Strategia
Energetica Nazionale e, in considerazione del fatto che le aree interessate dal Piano
in oggetto possono essere incise dagli effetti dei cambiamenti climatici, si ritiene
opportuno fare riferimento alla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti
Climatici (SNAC) approvata con decreto direttoriale n. 86/CLE del 16 giugno 2015.
Più precisamente, pur non essendo vincolante, si valuti l’opportunità di
prendere in considerazione le proposte d’azione individuate nella Strategia per
prevenire i rischi ed incrementare la capacità di resilienza del territorio.
In generale, si ritenga di dover procedere al completamento ed
all’aggiornamento del quadro di riferimento normativo e dei piani e programmi
sovraordinati di interesse per il PPN.
Osservazione n. 2.1
Il documento di “Piano per il parco”, riporta gli “obiettivi e le finalità” della proposta di
aggiornamento, esponendo sinteticamente gli obiettivi di carattere generale che tale
tipologia di Piani è chiamata a perseguire, ai sensi della Legge 6 dicembre 1991, n. 394 -
Legge Quadro sulle Aree Protette.
Segue, al capitolo 2, l’elencazione degli “elementi” del Piano per il Parco e al
capitolo 3, la “Zonazione del territorio e disciplina di tutela”: per ogni zona individuata (ad.
es. Zone D – Aree di promozione economica e sociale) è riportata una brevissima
descrizione e poche indicazioni di massima rispetto alla governance e agli orientamenti
del Piano.
Dal capitolo 3 del RP: “L'aggiornamento del Piano per il Parco della Maiella: le
ragioni, l'illustrazione dei contenuti, gli obiettivi principali”, si apprezzano, attraverso
opportuni rimandi ai contenuti di Delibere di giunta regionale e del Consiglio Direttivo del
Parco, le motivazioni che determinano la necessità di pervenire ad un aggiornamento
dello strumento di Piano.
In merito a tali necessità, appaiono dirimenti, in linea di principio, le argomentazioni
esposte dalla Delibera di Consiglio direttivo, n. 7 del 16 luglio 2015 e riportate a pagina 10
del RP: “Considerato che è intenzione di questo Consiglio Direttivo promuovere una
nuova fase di analisi, pianificazione, gestione del territorio del Parco Nazionale della
Majella, in piena coerenza con le finalità istitutive di cui al D.P.R. 5 giugno 1995 ed il
dettato della L. 394/91, orientando le attività dell’Ente in relazione ai profondi cambiamenti
ecologici, socio-economici, normativi che si sono sviluppati negli ultimi venti anni;
Considerato inoltre che, nello specifico, i contenuti tecnici ed analitici del Piano del
Parco Nazionale della Majella sono stati studiati ed elaborati nel 1997-98, dunque oltre 17
anni or sono, in una fase di primissimo funzionamento dell’Ente, e che, nel frattempo,
notevoli cambiamenti ecologici sono stati rilevati, sia dal punto di vista dell’uso del suolo,
dell’agroecosistema, delle componenti floristiche e soprattutto faunistiche, e che,
soprattutto, gli studi e le attività tecnico-scientifiche condotte dagli uffici del Parco, nei
diversi settori, non sono contenuti nel Piano attualmente vigente e pertanto la attuale
pianificazione è da ritenersi basata su dati tecnico-scientifici preliminari e non più attuali,
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soprattutto relativamente alle finalità di conservazione e gestione, oltre che dello sviluppo
delle attività tradizionali e sostenibili;
Preso atto che, anche nel testo del Piano vigente, già nelle premesse, cap. 2.2, pag.
19, veniva opportunamente riportato: “Il Piano va dunque inteso come momento centrale
della pianificazione, ma non unico, per la definizione delle politiche e delle azioni che
guideranno la gestione del Parco, come strumento dinamico e che, quindi, richiede
successivi adeguamenti che si renderanno necessari in relazione alle dinamiche del
Parco (ambientali e socioeconomiche) ed all’ampliamento e approfondimento delle
conoscenze dei processi del Parco stesso e del suo contesto […]”, il Consiglio Direttivo
dell’Ente Parco “ha deliberato di approvare, ai sensi dell’art.12 comma 3 ultimo periodo,
l’aggiornamento del Piano per il Parco Nazionale della Majella”.
Per quanto evidenziato nei documenti posti in consultazione, pur
considerando che trattasi di elaborazioni preliminari, occorre, da principio,
precisare che è il Piano lo strumento che disciplina il governo e la gestione del
territorio a tutela dei valori naturali ed ambientali del Parco. Tale disciplina è
adottata attraverso la proposta di Piano e, come tale, è valutata all’interno del
processo di VAS.
In considerazione del rapporto tra i contenuti del RP e del “Piano per il
Parco”, non è chiaro quale ruolo assuma tale ultimo documento nel procedimento
di valutazione, in quanto, nel caso di specie, solo nel RP sono specificate e
approfondite le proposte di aggiornamento delle norme tecniche e di azzonamento
del territorio, inoltre, non si evince dall’impostazione del documento di Piano quale
sia il percorso pianificatorio e strategico che dal complesso degli obiettivi della
normativa e degli strumenti di pianificazione sovraordinata o concorrente, fa
discendere gli obiettivi specifici della nuova proposta, e da essi le azioni e gli
interventi che, perseguendo specifici obiettivi, vanno a determinare, ad esempio,
una diffusa modificazione geometrica delle “zone D”, ovvero una sostanziale
integrazione delle disposizioni normative delle zone individuate, rispetto al PPN
vigente.
Per quanto presupposto, ai fini dell’avvio delle attività di aggiornamento, si
osserva che dall’esame della documentazione in consultazione, non emergono
informazioni, studi o indagini di settore, che, vista la citata Delibera, dovrebbero
fornire opportuno riscontro di “cambiamenti ecologici”, “dell’uso del suolo,
dell’agroecosistema”, delle “dinamiche del Parco (ambientali e socioeconomiche),
dell’ “ampliamento e approfondimento delle conoscenze dei processi del Parco
stesso e del suo contesto”.
Da ciò discende, per ovvia conseguenza, che non è possibile desumere quali siano
le effettive esigenze di modifica necessarie al perseguimento di uno sviluppo sostenibile
del territorio e di tutela dell’ambiente, soprattutto per quanto attiene alla nuova
zonizzazione, che in vero, da un’analisi sommaria e non ulteriormente esperibile,
considerate le scarse informazioni contenute nel RP e ancor meno nella proposta di
Piano, appare potenzialmente impattante sull’ambiente.
Per tali motivi, è necessario produrre appositi studi che, dettagliatamente,
indaghino gli effetti ambientali e l’effettiva sostenibilità delle modificazioni
introdotte alla zonizzazione del Piano vigente, soprattutto in considerazione delle
previsioni per l’attività edilizia prevista nelle zone D, la cui estensione è stata
aumentata, anche attraverso una riclassificazione di parte delle zone A, B o C.
Tra le suddette aree, meritano adeguato approfondimento quelle “di particolare
rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di
protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti
di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna
selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui
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all'art. 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228”, ovvero le aree della Rete
Natura 2000, o, ad esempio, quelle gravate da vincoli archeologici.
In conclusione, si osserva che la documentazione in consultazione risulta
carente degli essenziali presupposti conoscitivi in grado di fornire un riscontro
documentale e tecnico delle esigenze poste alla base delle attività di
aggiornamento prefigurate da codesto Ente Parco e che, in ultima analisi,
dovrebbero trovare soluzione nel dispositivo pianificatorio del PPN.
Si rinvia, quindi, all’analisi del Rapporto ambientale ogni valutazione in merito
agli aspetti sopra richiamati e si suggerisce, ai fini del superamento delle importanti
criticità riscontrate, di fare preciso riferimento ai contenuti dell’Allegato VI -
Contenuti del Rapporto ambientale di cui all'art. 13 del Dlgs.152/2017.
Può essere utile, al fine di migliorare le capacità tecniche di far fronte agli
adempimenti di VAS, consultare i seguenti contributi metodologici relativi alla redazione
del Rapporto ambientale e della Sintesi non tecnica predisposti da ISPRA e dal MATTM e
disponibili on-line ai seguenti indirizzi:
- http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/manuali-e-linee-
guida/indicazioni-operative-a-supporto-della-valutazione-e-redazione-dei-
documenti-della-vas
- http://www.va.minambiente.it/it-
IT/DatiEStrumenti/MetadatoRisorsaCondivisione/90ac200c-ddb4-47fd-a180-
7d9f0c2f83ff
- http://www.va.minambiente.it/it-
IT/DatiEStrumenti/MetadatoRisorsaCondivisione/40b37678-c883-489a-b2af-
54e90c4fb1da
Osservazione n. 2.2
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Per quanto riscontrato, si conclude che, in relazione alle finalità connesse alle
presenti consultazioni di scoping, la documentazione pubblicata non contiene
informazioni sufficienti a consentire una ricognizione esaustiva del contesto
ambientale potenzialmente interessato dall’attuazione dell’aggiornamento di Piano.
Non appaiono, altresì, formulate indicazioni di tipo metodologico circa le
modalità con cui si intende predisporre il Rapporto ambientale di VAS, ai sensi
dell’allegato VI del D.lgs.152/2006 e s.m.i.
Ne consegue che, il presente RP, nel complesso, non costituisce una base
informativa utile per la formulazione di considerazioni in merito alla
caratterizzazione degli impatti ambientali derivanti attuazione del Piano, ovvero, “al
fine di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel
Rapporto ambientale” (Art. 13, comma 1, D.lgs. 152/2006).
Per lo stesso motivo, allo stato attuale, non è possibile formulare osservazioni
di carattere metodologico relative all’analisi di contesto, alle verifiche di coerenza,
alla valutazione degli effetti, al monitoraggio etc. per cui, ogni indicazione di merito
è necessariamente rimandata all’esame del RA.
Si precisa, pertanto, che è necessario integrare i contenuti omessi dal
presente RP, in fase di redazione del RA, in special modo per quanto attiene
l’analisi di contesto, la caratterizzazione degli effetti nelle componenti ambientali
interessate e la metodologia di valutazione dei probabili impatti, in aggiunta ai
contenuti previsti dalla normativa nazionale in materia.
Nel Rapporto Ambientale dovranno esser descritti gli aspetti pertinenti, non solo allo
stato attuale dell'ambiente, ma anche “alla sua evoluzione probabile senza l'attuazione”
del proposto aggiornamento al Piano, ovvero, in attuazione del Piano del Parco
attualmente vigente.
Considerato che, le Norme di attuazione proposte in aggiornamento, da
quanto riportato puntualmente nel RP, modificano quelle attualmente vigenti, si
suggerisce di attribuire opportuna evidenza, nella valutazione delle alternative da
includere nel RA, alle seguenti fasi:
- valutazione dell’impatto delle modificazioni introdotte dalle nuove Norme
di Attuazione sulla zonizzazione del Piano vigente;
- valutazione nuova zonizzazione, in relazione alla variazione dell’indice di
frammentazione territoriale, con riferimento alla coesione delle reti
ecologiche;
- valutazione delle destinazioni d’uso assegnate alle aree incluse in zona D
in relazione al Piano vigente.
In tal modo, dovrebbe essere possibile valutare se, e come intervenire sulle Norme
di Attuazione, sulla zonizzazione proposta dal nuovo Piano o su entrambi, al fine di
garantire che, l’aggiornamento al Piano del Parco della Maiella conduca all’individuazione
della migliore alternativa possibile.
Osservazione n. 2.3
Al capitolo 7 del RA: “Sistemi ed interventi di gestione sulle aree natura 2000,
interventi di tutela delle specie di flora e di fauna selvatica tutelate a livello internazionale”
(pag. 148) si afferma che: “La gestione delle aree Natura 2000 è assicurata dall’adozione
delle seguenti misure di conservazione”, riportando per esteso le misure di conservazione
relative ai SIC Majella, Majella sud-ovest, Monti Pizzi – Monte Secine, Fonte di Papa, oltre
ad “ulteriori misure di conservazione”.
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Per quanto appurato, si prende atto che nel RP è riportato il testo delle misure di
conservazione, e pur rilevando, che le stesse non sono ancora state approvate dalla
Regione Abruzzo, non è indicata alcuna metodologia di analisi che verifichi la coerenza
fra tali misure e l’apparato cartografico e normativo del “Piano per il Parco”.
In relazione alle modifiche introdotte alla zonizzazione del Parco, appare
pertanto necessario l’esperimento di una valutazione d’incidenza, o quanto meno di
uno screening, che valuti la congruenza delle modificazioni proposte con le misure
di conservazione indicate.
In proposito, già con la citata nota della DG PNM del 17/3/2017, prot 5618, si
evidenziava quanto segue: “la necessità che sia evitata ogni eventuale incoerenza o,
ancor più, previsione contradditoria tra il proposto aggiornamento di Piano e i detti Piani
dei gestione che saranno approvati dalla Regione. Si rammenta che i piani di gestione dei
siti Natura 2000 ricadenti in area protetta sono predisposti unicamente ad eventuale
integrazione degli strumenti di gestione dell’area protetta stessa”.
Osservazione n. 2.4
Con riferimento alle Norme di Attuazione del nuovo Piano del Parco, viene
presentata la “Carta dei sistemi di fruizione del Parco”. Si rappresenta, in merito, che la
legge Quadro, all’art. 12 comma 1 lett. c), contempla che, nel Piano, siano illustrati solo i
“sistemi di accessibilità veicolare e pedonale” al territorio del Parco, pertanto è il
Regolamento del Parco, e non l’Ente Parco (art. 10, comma 3 delle nuove NA), che deve
stabilire la disciplina “delle attività alpinistiche, di arrampicata sportiva, speleologiche, di
canyoning e torrentismo, di volo a vela senza motore”.
Si colga quindi l’opportunità di rielaborare la “Carta dei sistemi di fruizione del
Parco”, limitandola all’individuazione dei soli “sistemi di accessibilità veicolare e
pedonale”, con conseguente sua ridenominazione.
Osservazione n. 2.5
Nel Rapporto preliminare, con riferimento alla tabella riportata a pagina 202: “Azioni
consentite dal piano e valutati i possibili effetti sulle diverse componenti faunistiche,
floristiche ed ambientali”, si fa riferimento ad “azioni previste dal Piano del parco”.
Per quanto appurato, si rappresenta anzitutto la necessità di verificare la
corrispondenza di quanto riportato in tabella rispetto ai contenuti delle nuove Norme di
Attuazione del Piano del Parco, se queste ultime costituiscono effettivamente il solo
riferimento assunto ai fini della redazione della tabella in esame.
Inoltre, lo schema proposto, non è rappresentativo di una metodologia tecnica e
analitica di valutazione degli effetti: la semplice espressione di un “effetto positivo” o
“effetto non significativo”, non è sufficiente alla comprensione delle valutazioni svolte e,
inoltre non è condivisibile una limitazione delle analisi solo ad alcune componenti
ambientali.
Si ritenga che, per quanto pubblicato, questo Ministero, considerata la
carenza di informazioni di carattere metodologico, non può formulare indicazioni
rispetto alla validità delle modalità di valutazione ambientale proposte. Si rimanda
pertanto ogni considerazione al RA, che dovrà essere opportunamente integrato.
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3. OSSERVAZIONI RELATIVE ALLA COMPONENTE ACQUA
Osservazione n. 3.1
Osservazione n. 4.1
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5. OSSERVAZIONI RELATIVE ALLA COMPONENTE PAESAGGIO
Osservazione n. 5.1
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m_amte.PNM.REGISTRO UFFICIALE.U.0027229.15-12-2017
Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio
e del Mare
DIREZIONE GENERALE PER LA PROTEZIONE DELLA NATURA E DEL MARE
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IL DIRETTORE GENERALE
OGGETTO: Valutazione Ambientale Strategica del Piano del Parco Nazionale della
Maiella – consultazioni sul Rapporto preliminare (art. 13, D.Lgs 152/2006
e ss.mm.ii.)
Con riferimento alla procedura di cui all’oggetto ed al parere da rendersi da parte della Direzione
Generale per la Protezione della Natura e del Mare nell’ambito del Gruppo Interdirezionale
all’uopo attivato, si trasmettono in allegato le osservazioni di competenza.
Il presente atto è firmato digitalmente ai sensi del D.P.R. n. /2000 e del D.lgs. 7 marzo 2005 n. 82 e
norme collegate. Detta modalità sostituisce il testo cartaceo e la firma autografa.
Divisione II
Sez. V
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Il Dirigente
dott. Antonio Maturani
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e-mail: PNM-UDG@minambiente.it
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Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio
e del Mare
DIREZIONE GENERALE PER LA PROTEZIONE DELLA NATURA E DEL MARE
___________________________________________
Si fa riferimento alla deliberazione del Consiglio Direttivo di codesto Ente Parco del
19.12.2016, n. 28, “Aggiornamento del Piano per il Parco Nazionale della Maiella”, sospesa dalla
scrivente con nota prot. 1116 del 20.01.2017 in quanto mancante del previsto parere della
Comunità del Parco e della cartografia allegata al Piano del Parco, nonché alla deliberazione della
Comunità del Parco del 07.02.2017, n. 2, “Aggiornamento del Piano per il Parco Nazionale della Maiella,
art.12 comma 3 legge 394/91 e s.m.i.. Esame, discussione e determinazione”, trasmessa con nota prot.
1933 del 16.02.2017, e si rappresenta quanto segue.
Divisione II
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DM/dm
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Via Cristoforo Colombo, 44 – 00147 Roma Tel. 06-57223433/3428/3450
e-mail: maturani.antonio@minambiente.it
pec: PNM-II@pec.minambiente.it 1
La deliberazione del Consiglio Direttivo n. 28 del 19.12.2016, pur richiamando nelle premesse
una determinazione dirigenziale, di cui tra l’altro non sono riportati i dovuti riferimenti, con cui
sarebbe stato affidato l’incarico “per le prestazioni relative alla redazione della VAS” concernente
l’aggiornamento del Piano del Parco, non assume alcuna decisione in merito all’avvio del
processo di VAS, limitandosi all’avvio delle procedure di cui all’art. 12 della legge n. 394/91.
Deve rammentarsi che le procedure di V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) di cui al
decreto legislativo del 3 aprile 2006, n.152, ai sensi dell’art. 11, comma 3 dello stesso, hanno
inizio «anteriormente all'approvazione del piano o del programma, ovvero all'avvio della relativa procedura
legislativa, e comunque durante la fase di predisposizione dello stesso».
Al riguardo, in particolare, si evidenzia che la Direzione generale per le valutazioni e le
autorizzazioni ambientali di questo Ministero, con circolare del 10.11.2016 n. 27287 “Ruolo e
attività del MATTM nelle fasi di consultazione di VAS su piani e programmi di livello regionale”,
di cui si allega copia, ha rappresentato alle amministrazioni regionali di rientrare «tra i soggetti di cui
all’art. 5, comma 1, lett. s), del D. Lgs 152/2006, indipendentemente dalla tipologia dello strumento
assoggettato a valutazione».
Pertanto, nell’ambito della procedura di V.A.S. relativa ad un Piano del Parco, questa
Amministrazione è soggetto competente in materia ambientale e, come tale, deve essere
consultato, ai sensi dell’art. 13 del sopraccitato D. Lgs 152/2006, prima, (comma 1) «al fine di
definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale», dopo,
(comma 5) allo scopo di poter «esprimere il proprio parere» sul Piano soggetto alla V.A.S.
A tal fine, codesto Ente proponente concorderà con l’autorità competente l’adempimento agli
obblighi suddetti attraverso la trasmissione della relativa e completa documentazione.
Tanto premesso, può sin d’ora rilevarsi che la previsione, nell’aggiornamento di Piano del Parco
in esame, di cosiddetti “Progetti Speciali”, per quanto dato al momento comprendere, si pone in
contrasto con l’art. 12 della legge quadro sulle aree protette 6 dicembre 1991, n.394, in quanto sia
le loro finalità che i loro contenuti ineriscono al Piano del Parco e devono in esso essere
compiutamente definiti, non potendosi rimandare suoi contenuti a successivi atti, intese e
procedimenti, in tal modo “svuotando” lo stesso delle valenze ad esso assegnate dalla legge.
Per quanto riguarda altresì la Rete Natura 2000, si rileva che le deliberazioni di cui all’oggetto
della presente richiamano i Piani di gestione dei siti ricadenti nel Parco della Maiella, da tempo
predisposti e ancora all’approvazione regionale, e specificano che le risultanze degli studi ad essi
connessi sono state considerate per le scelte di Piano, precisando che sono intesi dalla Regione
Abruzzo come piani di settore e che sono in approvazione le misure di conservazione richieste
dal Ministero dell’ambiente. Su tali aspetti deve evidenziarsi la necessità che sia evitata ogni
eventuale incoerenza o, ancor più, previsione contradditoria tra il proposto aggiornamento di
Piano e i detti Piani dei gestione che saranno approvati dalla Regione. Si rammenta che, in ogni
caso, sussiste la prevalenza del Piano del Parco su ogni altro strumento pianificatorio, come
stabilito dal comma 7 dell’art. 12 della legge n. 394/91, e che i piani di gestione dei siti Natura
2000 ricadenti in area protetta sono predisposti unicamente ad eventuale integrazione degli
strumenti di gestione dell’area protetta stessa.
A tali questioni è inoltre strettamente legata la procedura, da lungo tempo avviata,
dell’approvazione del Regolamento del Parco, che è stata oggetto di numerosi incontri con la
scrivente, da ultimo in data 5 dicembre 2016, cui ha fatto seguito, con nota del 28.12.2016 prot.
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16884, la trasmissione da parte di codesto Ente parco di una bozza di regolamento, non
corredata dei relativi allegati, ad oggi, tra l’altro, non ancora pervenuti.
In merito a tale bozza di Regolamento, nel verbale relativo alla deliberazione della Comunità del
Parco di cui si tratta, viene asserito che essa si basa sul Piano del Parco vigente; si è però
constatato, ad esito di una preliminare istruttoria, che alcune sue previsioni risultano incongrue
rispetto al detto Piano vigente e, al contrario, si pongono in coerenza con l’impianto del
proposto aggiornamento ad esso. Pertanto, si pone l’esigenza di provvedere ad una verifica al
riguardo.
Tanto premesso, ribadendo che la procedura di VAS si connota come atto presupposto
indeffettibile, la deliberazione di Consiglio Direttivo n.28 del 19.12.2016 continua a restare
sospesa, e ciò in attesa che codesto Ente provveda a porre in essere gli atti endoprocedimentali
necessari a superare le criticità riscontrate.
Il presente atto è firmato digitalmente ai sensi del D.P.R. n. /2000 e del D.lgs. 7 marzo 2005 n. 82 e
norme collegate. Detta modalità sostituisce il testo cartaceo e la firma autografa.
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IL DIRETTORE GENERALE
Con nota prot. 20398 del 25/9/2017 sono state richieste a codesto Ente Parco nazionale urgenti
informazioni in merito all’attivazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica
relativa all’aggiornamento del Piano del Parco di cui alla delibera in oggetto.
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Il Dirigente
dott. Antonio Maturani
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Con nota prot. 11155 del 28/9/2017, che si allega per opportuna conoscenza della Direzione
Generale per le autorizzazioni e le valutazioni ambientali, codesto Ente ha riferito unicamente
che «la Regione Abruzzo; Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio, Servizio Governo del
Territorio, Beni Ambientali ed Aree protette, Ufficio Pianificazione Territoriale ha avviato il
procedimento di Valutazione Ambientale Strategica relativo alla variante al piano del Parco
nazionale della Majella».
Orbene, ad oggi, il rapporto preliminare relativo all’aggiornamento del Piano del Parco Nazionale
della Maiella non risulta pervenuto, benché, come fatto presente nella nota del 25/9/2017, sul
sito del Parco della Maiella è presente un documento denominato “Rapporto Preliminare
Ambientale per l'aggiornamento del Piano per il Parco”, collocato sotto la voce
“Aggiornamento Piano del Parco – VAS”, e nell’”Elenco dei soggetti con competenza
ambientale da consultare nella fase di Valutazione Ambientale preliminare”, posto all’allegato
II della D.G.R. Abruzzo n. 42 del 23/5/2017 con cui si dà avvio alla procedura di VAS, compaia
anche il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale
per le autorizzazioni e le valutazioni ambientali - Divisione II Sistemi di Valutazione Ambientale.
Allegati: c. s.
Il presente atto è firmato digitalmente ai sensi del D.P.R. n. /2000 e del D.lgs. marzo 200 n. 2 e
norme collegate. Detta modalità sostituisce il testo cartaceo e la firma autografa.
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