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Cari Amici, due richieste che ci vengono fatte continuamente in e-mail sono le seguenti: cosa è
questo PARADIGMA di cui sento parlare da un po’ di tempo nella Chiesa e in che modo usare
questa coscienza nel contesto del libero arbitrio?
Sono apparentemente due termini complessi che cercheremo ora di spiegare brevemente e
facilmente.
Cominciamo dal paradigma che è sovente usato soprattutto dall’eretico cardinale Walter Kasper,
vedi qui (https://cooperatores-veritatis.org/2016/10/25/kasper-conferma-la-chiesa-cambia-il-
paradigma/), ma che ha origine già in tutti gli eretici, in Lutero ieri, nel Modernismo oggi,
nell’eresia della “nouvelle theologie”, ossia la NUOVA teologia, termine che il grande e Venerabile
Pio XII seppe dare a questa FALSA TEOLOGIA divulgata dai modernisti come il gesuita de Lubac e,
naturalmente l’altro eretico gesuita Karl Rahner.
Il concetto moderno di questa “nuova etica” del “male minore” nasce da un rassegnato giudizio
di realtà secondo cui: insomma, le cose ormai stanno così, bisogna accettarle, bisogna arrendersi
alle “maggioranze”, ed è inutile pensare di vivere in una società ideale diversa da quella presente,
perciò sfruttiamo tutto ciò che possiamo per il bene anche se ciò comporta dei sacrifici in termini
di verità e di bene assoluti….. e si cita, a sproposito, San Tommaso: “Un artefice sapiente produce
un male minore per evitarne uno maggiore: come il medico taglia un membro perché l’intero corpo
non perisca” (S. Tommaso, Summ. th I, q. 48, art. 6).
ECCO LO STRAVOLGIMENTO teologico fatto da Rahner di cui Kasper è stato discepolo. San
Tommaso porta come esempio un SACRIFICIO e non un premio, quale sarebbe la Comunione ai
risposati civilmente con in piedi il primo matrimonio sacramentale, come afferma il Catechismo al
n. 1650 vedi qui (http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a7_it.htm), egli porta l’esempio
del medico che amputa una gamba per salvare il resto del corpo, a rigor di logica quale dovrebbe
essere il concetto di “male minore” per i divorziati-risposati che volessero l’Eucaristia, se non fare
un sacrificio, imparare la continenza come afferma il Catechismo? Il male minore, in questo
senso sarebbe proprio ciò che diceva Giovanni Paolo II nella Familiaris Consortio e così anche
Benedetto XVI nella Sacramentum Caritatis: si deve rispondere ad UN ALTRO SACRIFICIO.
Il NUOVO PARADIGMA, perciò, consiste in questo stravolgere la realtà dottrinale che Gesù e
la Santa Chiesa ci hanno consegnato attraverso L’ESERCIZIO DEL SACRIFICIO E DELLE
RINUNCIE per ottenere un bene maggiore, con il concetto del “male minore” che da anni
abbiamo sentito avanzare con quella frase diabolica: “MA CHE MALE C’E'” ??
Quindi state attenti, quando sentite parlare di questo “nuovo paradigma”, abbiate bene a mente che
si sta tentando di modificare LA LEGGE DI DIO, l’insegnamento di Gesù sull’etica e sulla morale, si
sta alterando e modificando l’insegnamento della Chiesa Cattolica. Come vedete è tutto qui ciò
che c’è da sapere sul paradigma, che tanto piace sbandierare ai modernisti… è l’inganno per
eccellenza, un inganno subdolo che fa presa, purtroppo, in tanti cattolici che in buona fede o meno
non sanno il significato del termine. A dire questo è lo stesso Isaia, nelle sue parole profetiche: “Così
dice il Signore. Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le
tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!”
(cap.5,20)
Non esiste un “nuovo paradigma intercambiabile” in questo senso: ciò che per la Bibbia, per il
Vangelo, per il Catechismo era peccato ieri, è peccato anche oggi e domani! Se oggi l’uomo,
stordito senza dubbio dalle false pastorali buoniste, intontito dalle nuove culture depravate e
depravanti, non conosce e non comprende il suo stato di peccatore e cosa è il peccato, non è che si
salva se per “male minore” gli si concederà di restare tranquillo nel suo peccare, al contrario, così
lo si ucciderà definitivamente, trascinandolo all’inferno, leggete Ezechiele cap.3 versi 16-21, qui
(https://www.maranatha.it/Bibbia/4-LibriProfetici/33-EzechielePage.htm).
(https://cooperatoresveritatis.files.wordpress.com/2018/05/000
1-cover-cor-jesus-6.jpg)Questo ci porta ALLA COSCIENZA….
alla libertà di coscienza, all’uso del libero arbitrio… attraverso
il quale diventare consapevoli di ciò che davvero è il male, di ciò
che è davvero il peccato e quindi sforzarsi di convertirsi che è
quel fare “la volontà di Dio” che non è la morte, la dannazione,
del peccatore, ma che si converta e viva, ossia, raggiunga la
beatitudine eterna per la quale è venuto Gesù Cristo.
NO! Perchè l’Avvento di Gesù Cristo ha avuto, ed ha il compito di rimuovere questo Peccato
Originale attraverso IL BATTESIMO che infonde la Grazia, altra realtà modificata da Lutero ed
oggi da questi Modernisti completamente stravolta. Il Battesimo ci toglie questa colpa ereditata
ma non l’effetto che è, purtroppo, quello della nostra fragilità nel peccare, nel cadere nelle
tentazioni… ecco perché Gesù ha istituito la Chiesa che è dispensatrice NON DI PARADIGMI
MA DEI SACRAMENTI attraverso i quali possiamo e dobbiamo ISTRUIRE LA NOSTRA COSCIENZA
PER EDUCARLA ALLA VERITA’, per questo nasciamo nel mondo che è, appunto un passaggio per
purificarci, e non il parco giochi dei vizi da alimentare, come fossimo in un paradiso terrestre.
Quando Gesù dice: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di
me. (..) Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. (..) Chi accoglie i miei comandamenti e li
osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a
lui»(Gv.14,5-20), non sta dicendo: io “vi dico una verità, UN PARADIGMA”… i comandamenti
sono paradigmi modificateli a vostra coscienza, aggiustate i comandamenti col male minore
secondo coscienza, a seconda del vostro libero arbitrio… Al contrario, Gesù pone LA SUA
DOTTRINA definitiva, essa è il vero paradigma – la realtà immodificabile – che andrà a
formare UNA RETTA COSCIENZA in tutti coloro che liberamente l’accoglieranno, a questo
servono poi i Sacramenti che infondono LA GRAZIA necessaria a questa formazione corretta.
In sostanza sia il Vangelo, tutto il contenuto delle Scritture insieme al Deposito della Fede che è la
Tradizione Cattolica nel vero Catechismo, SONO – E’ – L’UNICA GUIDA sicura per esercitare una
vera coscienza libera e retta. LA DOTTRINA NON E’ DIALOGABILE, NON SI DIALOGA SULLA
PAROLA DI DIO, essa la si ascolta e la si accetta o la si rifiuta. Così è per l’insegnamento della Chiesa:
non si dialoga, LO SI IMPARTISCE PER FORMARE LE COSCIENZE RETTE. Diversamente porteremmo
la nostra coscienza verso NUOVI PARADIGMI, a seconda delle mode del momento, a seconda delle
novità culturali del mondo ma, a questo punto, non avremo più la “libera coscienza retta” piuttosto
imporremmo alla nostra coscienza LA FALSITA’, LE IDEOLOGIE DELLE MODE, I PARADIGMI – LE
FALSE REALTA’ – le illusioni e, soprattutto, quel perverso peccato contro lo Spirito Santo, leggi qui
(https://cooperatores-veritatis.org/2018/06/10/che-cosa-e-il-peccato-contro-lo-spirito-santo-risponde-
don-mario-proietti/), che è quell’impugnare la Verità rivelata e modificarla a proprio piacimento,
come del resto ci aveva ammonito san Paolo sia nella Lettera ai Galati cap.1 proferendo l’anatema a
chi andasse ad insegnare un “vangelo diverso”, sia la 2Timoteo cap.4,1-5 vedi qui
(https://www.maranatha.it/Bibbia/6-LettereSanPaolo/62-2TimoteoPage.htm).
Non vogliamo dilungarci oltre perché desideriamo davvero spiegarvi, in modo breve e semplice,
come stanno davvero le cose. Potremo dunque concludere così:
(https://cooperatoresveritatis.files.wordpress.com/2018/04/038-
battesimo-di-desiderio-2.jpg)Riassumendo l’insegnamento della
Chiesa, la LIBERTA’ della quale siamo dotati non ci è stata data
per fare quello che ci pare e piace a noi, dice infatti il Catechismo
(http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c1a3_it.htm): “La
libertà è il potere, radicato nella ragione e nella volontà, di agire o
di non agire, di fare questo o quello, di porre così da se stessi azioni
deliberate. Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé. La libertà
è nell’uomo una forza di crescita e di maturazione nella verità e
nella bontà. La libertà raggiunge la sua perfezione quando è
ordinata a Dio, nostra beatitudine.” Vi ricordate Gesù nel
Getsemani? E che cosa diciamo noi nel Pater Noster: “sia fatta LA
TUA VOLONTA’, come in cielo così in terra…”. Quindi – il libero
arbitrio – ci è dato perchè sia subordinato alla volontà divina, non c’è
una terza via di mezzo, attenzione! Stiamo attenti, non c’è una terza
strada: o con Dio, o contro Dio!
Per Lutero invece, e per questi eretici di oggi, questa libertà, questo libero arbitrio, E’ LIMITATO alle
capacità umane le quali, essendo contagiate dal Peccato Originale, l’uomo non può fare
diversamente che peccare, peccare in continuazione, cadere nella debolezza e allora cosa fare?
Ecco il cambio del paradigma: ASSECONDARE L’UOMO nel suo peccare e modificare il senso
(ossia anche la coscienza) di ciò che è peccato, di ciò che è male, in funzione NON di Dio e dei
Suoi Comandamenti, dell’Agnello che “toglie il peccato…” se ci convertiamo a Lui attraverso I
SACRIFICI, ma NON rifiutare il Cristo e continuando a peccare…. è il “sola fidei, il solo Christo” di
Lutero, oggi superato, andato ben oltre, portato alle estreme conseguenze che oggi sono IL
MISERICORDISMO SENZA PIU’ LA CONVERSIONE.
Ecco, ci fermiamo qui perché è fondamentale ed importante comprendere questi due elementi che
– in mano a questi eretici – si fagocitano a vicenda: il paradigma modernista, eretico, e la falsa
coscienza istruita non più SUL SACRIFICIO della conversione al Cristo, con tutto ciò che comporta,
ma solo in funzione ALLA NOSTRA DEBOLEZZA, ASSECONDANDOLA. In sostanza sta avvenendo
quanto disse Isaia, ripetiamolo, impariamolo e comprendiamo bene la gravità: “Dice il Signore.
Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la
luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!” (cap.5,20).
Attenzione: i Padri della Chiesa qui specificano questo male, il bene, le tenebre e la luce… che nella
Dottrina è proprio questo della coscienza retta: il bene in male, cambiando in male il bene è lo
stravolgimento della dottrina; le tenebre in luce e la luce in tenebre è lo stravolgimento della
coscienza retta; e l’amaro in dolce e il dolce in amaro è il rifiuto del SACRIFICIO, della sofferenza,
della croce… Convertirsi a Cristo non è una passeggiata, ma ci ricompenserà in Paradiso,
diversamente ci sarà dato quello che avremo scelto, come afferma il Siracide.
Paradigma - coscienza