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Io ho scelto di analizzare il tentativo di fuga dalla realtà attraverso il viaggio. .

Secondo una semplice forse anche un po’ banale definizione, il viaggio è uno
spostamento da un preciso luogo di partenza ad un determinato punto di arrivo. Fin
dai tempi più antichi, il viaggiare è una delle azioni più affascinanti, l’elemento che
più connota e denota il genere umano. Mi rispecchio particolarmente con questo
tema perchè per me il viaggio è sinonimo di libertà, evasione dai problemi, dai
pensieri, da un mondo che in cui non riesco a rispecchiarmi. Voglia di avventura, ma
allo stesso tempo ricerca di pace, di serenità, di felicità. Tuttavia, durante tutta la
sua storia l'uomo si è trovato, e si trova tutt'ora, in periodi di crisi durante i quali le
certezze, acquisite faticosamente nell'arco degli anni, vengono polverizzate e
dimenticate in breve tempo dando motivo all'uomo di tentare la fuga per cercare
rifugio dalla realtà quotidiana. In particolare fra l'Ottocento e inizio Novecento, si
verifica una vera e propria rivoluzione che colpisce i più disparati ambiti del sapere e
sancisce il passaggio dell'uomo all'epoca contemporanea. Tale crisi è caratterizzata
soprattutto dalla perdita della fiducia nella scienza, nella fede e nel progresso in
generale.
Ecco quindi che l'uomo, alienato dalla società, cerca disperatamente di evadere
dalla realtà attraverso vari modi:

- Dalle Fleurs du mal di Charles Baudelaire, ho voluto mettere in evidenza


quello che mi pare essere un tema rilevante all’interno dell’opera, ossia il
viaggio come mezzo di evasione dalla realtà che in Baudelaire corrisponde
all’arte innanzitutto, ma anche all’alcool e alle droghe, e al sogno: si tratta di
viaggi ideali, in quanto l’immaginazione e i sensi sono a capo di essi. Se
all’interno dell’opera il poeta ci propone viaggi verso mondi lontani ed esotici
per fuggire da una realtà che lo disgusta, la mia intenzione è quella di partire
dal viaggio reale che il poeta ha compiuto nella sua giovinezza per poi
affrontare un altro tipo di viaggio, quello dell’immaginazione analizzando le
poesia Invatation au voyage e Perfum exotique. L’obiettivo del poeta è di
volare alto, di andare oltre per raggiungere l’Ideale, ma la terra lo trattiene,
costringendolo ad una vita alla quale egli si sente inadeguato.

- Così come Baudelaire, anche Luigi Pirandello, scrittore italiano del primo ‘900
ha contribuito al viaggio l’importante ruolo di evasione dalla propria identità;
ma se per Baudelaire la fuga implicava un rifiuto della società a favore di una
precisa realtà (o meglio, non realtà) ideale, per Pirandello la fuga si configura,
attraverso la malattia e la follia, come un distacco dal proprio essere a favore
di un lo più mutevole, più dinamico, in continua trasformazione. Questo
determinato pensiero traspare in diverse opere pirandelliane;[p] un esempio
concreto è il romanzo “ il fu Mattia Pascal”, in cui il protagonista - creduto
morto da tutti i conoscenti – ha l’opportunità di viaggiare e costruirsi una
nuova identità. In “Il Treno ha Fischiato”, il protagonista, l’ingegner Belluca,
viene improvvisamente dato per matto: da un giorno all’altro muta
completamente personalità, tanto che “pareva che i paraocchi gli fossero
caduti tutt’a un tratto, e gli si fosse scoperto lo spettacolo della vita.” La causa
di tale cambiamento viene associata al fischio di un treno che l’impiegato
giura d’aver sentito. Il fischio del treno, udito in una notte insonne, è solo un
pretesto che aiuta l’immaginazione del protagonista a liberarsi ed evadere
dalla triste realtà – una casa fatiscente, un lavoro pesante, una famiglia
opprimente. Pirandello scrive che il viaggio, attraverso la fuga della mente
nella follia, consente di scoprire tutto quel mondo che era stato precluso dal
protagonista.

- Nonostante non esista un vero e proprio “filosofo del viaggio”, Friedrich


Nietzsche è probabilmente l’autore che più si avvicina a questa definizione;
non a caso il suo pensiero, che ha scosso gli assetti morali di fine Ottocento, è
una filosofia sì del disincanto, ma anche della ricerca. Nietzsche si schiera
contro la fuga dalla realtà, infatti abbatte le illusioni metafisiche dell’uomo
postulando la morte di Dio. Dal disorientamento che ne deriva, emerge la
figura del superuomo, colui che è in grado di affrontare con coraggio la realtà.

- gli uomini hanno perso la fiducia nel progresso che non ha risolto i problemi, e
la scienza, in grado di offrire verità assolute. Ci fu quindi una crisi generale che
aveva la sua riflessione artistica e culturale. In questo contesto è emersa
modernismo, un flusso di pensiero che proclama un nuovo atteggiamento e
rinfrescante per la vita. Nel modernismo è presente la fuga dalla realtà nel
tempo e nello spazio verso il passato (il mondo classico ei suoi miti,
medievale, rinascimentale, XVIII secolo e anche l'ultimo ispano-americana) e
di lontane terre ed esotiche.

- Il’68 fu un periodo di contestazioni da parte dei giovani , i quali non si


sentivano più rappresentati da quella società universitaria costituita da “
professori-baroni “, il cui ruolo e insegnamento non interpretavano più
l’evoluzione e la contestazioni che già era in atto quindi gli scioperi e le
occupazioni universitarie, un modo per fuggire dalla realtà , esprimevano il
loro disagio e cercarono di riconquistare la loro dignità nel rispetto della
propria persona.

- Il mezzo più comune per fuggire dalla realtà è la televisione: il tubo catodico

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