Professional Documents
Culture Documents
1
Il percorso
Teoria e verifica empirica
Le teorie economiche hanno origine
nell’osservazione della realtà.
Vengono costruite sulla base della
conoscenza del funzionamento
dell’economia.
Vengono testate utilizzando i dati
disponibili: verifica empirica.
2
I dati e documenti ufficiali
Istat (Istituto italiano di statistica) http://www.istat.it.
Ministero dell’Economia e delle Finanze (http://www.tesoro.it)
Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it)
Unione Europea (http://europa.eu.int)
EUROSTAT (http://europa.eu.int/comm/eurostat)
OECD (http://www.oecd.org)
Fondo Monetario Internazionale (http://www.imf.org)
Banca Mondiale (http://worldbank.org)
Nazioni Unite (http://unstats.un.org/unsd)
Banca Centrale Europea
(http://www.ecb.int/stats/html/index.en.html)
3
I dati e documenti ufficiali
L’Istat (Istituto italiano di statistica: http://www.istat.it) è la
fonte ufficiale per l’Italia per la maggior parte delle statistiche
economiche. Cura il rilevamento dei dati relativi ai censimenti
della popolazione, alla contabilità nazionale, ai bilanci delle
famiglie, agli indici dei prezzi, alle forze di lavoro, alla
produzione industriale, ecc.
L’istituto offre accesso gratuito a una molteplicità di banche dati
attraverso le quali l’utente può costruire delle tabelle o serie di dati
personalizzate in base alle proprie esigenze di ricerca. Particolarmente
utili sono le statistiche congiunturali e le statistiche sul commercio
estero; l’accesso a ciascuna banca dati richiede una registrazione
separata, che può essere effettuata facilmente seguendo le istruzioni
riportate sulla pagina corrispondente.
Sono inoltre disponibili delle tavole di dati diffuse senza una cadenza
regolare, prodotte in generale al termine di particolari indagini, mentre
richieste di dati possono essere inoltrate agli sportelli dell’Istat
presenti su tutto il territorio nazionale.
Infine, l’Istat ha approntato anche una pagina espressamente dedicata
agli studenti e a tutti coloro che desiderano acquisire familiarità con lo
studio e l’interpretazione dei dati statistici
4
I dati e documenti ufficiali
5
I dati e documenti ufficiali
6
I dati e documenti ufficiali
Il Fondo monetario internazionale è un’organizzazione
di 185 paesi membri che promuove la cooperazione
monetaria internazionale, la stabilità dei tassi di cambio
e forme di assistenza tecnica e finanziaria ai paesi che si
confrontano con una crisi della bilancia dei pagamenti.
Il sito del FMI è un ottimo contenitore di risorse, sia
teoriche sia empiriche, sull’economia monetaria e
finanzia. Nella sezione dedicata alle pubblicazioni sono
raccolti gli IMF policy papers, che illustrano i principali
dibattiti concernenti le politiche del Fondo, le
pubblicazioni periodiche e alcuni titoli con cadenza
annuale, come il World Economic Outlook (di cui è
possibile scaricare integralmente anche la base dati) Il
sito contiene anche una sezione dati e statistiche, con
accesso a numerose banche dati.
Infine, la pagina «Country Info» contiene relazioni e
pubblicazioni dell’IMF organizzate per paese.
7
I dati e documenti ufficiali
Eurostat è il sito dell’istituto statistico dell’Unione
Europea, che fornisce dati e statistiche relative ai paesi
membri della UE.
Il sito può essere consultato liberamente, ma è
consigliabile registrarsi per ricevere gli aggiornamenti
sulle ultime pubblicazioni e per usufruire delle
funzionalità avanzate per la consultazione, lo
scaricamento e la conservazione dei dati e delle stringhe
di ricerca. Dal 1° ottobre 2004, tutti i dati e le statistiche
possono essere scaricati gratuitamente.
I dati sono disponibili in forma di tabelle o in banche dati
suddivise per argomenti, entrambe accessibili attraverso
i pannelli collocati nella parte centrale della home page.
Per aiutare l’utente a orientarsi tra la molteplicità di dati
e pubblicazioni, le pagine «first visit» forniscono una
guida introduttiva ai servizi offerti dal sito.
8
I dati e documenti ufficiali
10
PIL: come spesa in beni finali o aggregata
11
PIL e Benessere economico
12
PIL e Benessere economico
13
PIL e Benessere economico
14
PIL
15
I prezzi dei beni
Sommare arance e mele
Q P Valore di mercato
Auto 7 10000 70000
Scarpe 100 40 4000
PIL 74000
16
PIL
di tutti (problema per identificare il valore di mercati di
alcuni beni, quali attività illecite, beni prodotti per
l’autoconsumo,…)
i beni e servizi: vengono computati sia beni
tangibili sia servizi non tangibili (pulizie domestiche,
taglio capelli, …)
finali: ottenuti nella fase terminale del processo
produttivo.
17
PIL
prodotti : beni e servizi prodotti attualmente e
non le transazioni che riguardano i beni prodotti nel
passato perché contabilizzati nel PIL dei
corrispondenti anni
in un paese: il PIL misura il valore della
produzione nell’ambito dei confini geografici di un
paese indipendentemente dalla nazionalità del
produttore (PIL ‡ PNL=beni prodotti da un individuo
RESIDENTE in Italia)
in un dato periodo di tempo: Periodo
di tempo considerato, in genere, anno o trimestre.
18
Quali transazioni entrano nel computo del PIL?
19
Il prodotto interno lordo
Cos’è e come si calcola
20
Identità del reddito nazionale
Reddito aggregato = spesa aggregata
21
MERCATI
Ricavo DI Spesa
BENI E SERVIZI
Le imprese vendono
Le famiglie comprano beni e
beni e
Servizi venduti servizi comprati
IMPRESE FAMIGLIE
Producono e vendono Comprano e consumano
beni e servizi beni e servizi.
Utilizzano lavoro e Possiedono e cedono
fattori di produzione fattori di produzione
23
PIL = Spesa aggregata finale
Le componenti della spesa aggregata
Consumo (C)
Investimenti (I)
Spesa pubblica (G)
Esportazioni nette (NX)
24
Identità del reddito nazionale
Reddito totale = Y
Spesa totale = C + I + G + NX
quindi:
PIL = Y = C + I + G + NX
25
Le componenti della spesa aggregata
Consumo (C )
Definizione: acquisto di beni di consumo, sia
di produzione nazionale che estera, da parte
delle famiglie. Comprende:
Beni durevoli:
Esempi: automobili, case, elettrodomestici
Beni non durevoli
Esempi: cibo, vestiti
Servizi lavori fatti per gli individui
26
Le componenti della spesa aggregata
Investimenti (I )
Definizione: Beni acquisiti per uso futuro.
Investimenti fissi delle imprese:
Esempi: Impianti e attrezzature
Investimenti residenziali
Esempi: Immobili industriali o abitativi
Investimenti in scorte
Esempio: Magazzino
27
Le componenti della spesa aggregata
La spesa pubblica (G )
Definizione: Acquisti, sia di produzione
nazionale che estera, di beni e servizi
(incluso servizi lavorativi) da parte del settore
pubblico (Stato, Regioni, Comuni, ecc.)
Esempi: Infrastrutture, dipendenti pubblici, spesa
militare, polizia.
Esclude le spese per redistribuzione e
trasferimenti in quanto non rappresentano
produzione di nuova ricchezza.
28
Le componenti della spesa aggregata
Le esportazioni nette (NX )
Definizione: Valore totale delle esportazioni
(EX) meno valore totale delle importazioni (IM )
NX = EX – IM
NX Bilancia commerciale (NX>0 avanzo;
NX<0 disavanzo)
EX domanda di beni nazionali da parte dei non
residenti
IM domanda di beni esteri proveniente dai
residenti
29
Tavola 1 - Conto economico delle risorse e degli impieghi (milioni di euro)
AGGREGATI 2002 2003 2004 2005 2006
VALORI A PREZZI CORRENTI
RISORSE
Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 1,295,226 1,335,354 1,390,539 1,423,048 1,475,401
Importazioni di beni e servizi fob 320,776 320,512 342,791 371,780 422,843
Totale 1,616,002 1,655,866 1,733,329 1,794,828 1,898,244
IMPIEGHI
Consumi nazionali 1,009,106 1,051,968 1,091,458 1,130,291 1,174,481
Spesa delle famiglie residenti 755,855 784,333 810,148 834,264 869,209
Spesa delle Amministrazioni pubbliche e
delle Isp (a) 253,250 267,635 281,310 296,027 305,272
Investimenti fissi lordi 270,889 271,776 285,084 292,621 306,605
Investimenti fissi netti 77,607 70,430 73,172 70,397 74,934
Ammortamenti 193,282 201,346 211,912 222,223 231,672
Variazione delle scorte 1,070 2,435 1,629 - 1,191 3,672
Oggetti di valore 1,718 1,773 2,308 2,377 2,754
Esportazioni di beni e servizi fob 333,219 327,913 352,851 370,731 410,732
Totale 1,616,002 1,655,866 1,733,329 1,794,828 1,898,244
30
Le componenti della spesa aggregata nel 2006
2006 %
31
Il PIL come Valore Aggiunto
Ogni bene è prodotto attraverso una serie di fasi
intermedie.
Il PIL rappresenta il valore totale dei beni e servizi finali. Il
prezzo dei beni intermedi è compreso nel prezzo dei beni
finali che concorrono a produrre.
Un altro modo per contabilizzare il PIL è sommare
il valore aggiunto di ciascuna fase della
produzione.
Il valore aggiunto è pari al valore del prodotto
finale meno il valore dei beni intermedi utilizzati
per produrlo (consumi intermedi).
VA=Produzione - Consumi intermedi
32
Il PIL
Il prodotto interno lordo misura il flusso monetario
corrispondente allo scambio di beni e servizi tra gli individui
e le imprese all’interno di un sistema economico.
33
Tre modi per calcolare il PIL (1)
Il PIL è il valore dei beni e dei servizi finali prodotti
nell’economia in un dato periodo di tempo.
Impresa A (produce acciaio)
Ricavi 100
Costi (salari) 80
Profitti 20
Impresa B (produce manufatti utilizzando l’acciaio prodotto
da A)
Ricavi 210
Costi
(salari) 70
(acciaio) 100
Profitti 40
34
Tre modi per calcolare il PIL (2)
Il PIL è la somma del valore aggiunto nell’economia in un dato
periodo di tempo. Il valore aggiunto si definisce come il
valore della produzione al netto del valore dei beni intermedi
usati nella produzione stessa.
Impresa A
Ricavi 100
Costi (salari) 80
Profitti 20
Valore aggiunto 100
Impresa B
Ricavi 210
Costi
(salari) 70
(acciaio) 100
Profitti 40
Valore aggiunto 210 – 100 = 110
35
Tre modi per calcolare il PIL (3)
Il PIL è la somma dei redditi di tutta l’economia in un dato
periodo di tempo.
Impresa A
Ricavi 100
Costi (salari) 80
Profitti 20
Redditi distribuiti impresa A 80+20=100
Impresa B
Ricavi 210
Costi
(salari) 70
(acciaio) 100
Profitti 40
Redditi distribuiti impresa B 70+40=110
36
EQUIVALENZA DELLE TRE DEFINIZIONI:
UN ALTRO ESEMPIO
37
EQUIVALENZA DELLE TRE DEFINIZIONI:
UN ALTRO ESEMPIO
Impresa 1
Ricavi 200
Salari 100
Profitti 100
-----------------------------------------------------
Valore aggiunto 200
Redditi distribuiti 200
38
EQUIVALENZA DELLE TRE DEFINIZIONI:
UN ALTRO ESEMPIO
Impresa 2
Ricavi 400
Materie prime(petrolio) 200
Salari 150
Profitti 50
-----------------------------------------------------
Valore aggiunto 200
Redditi distribuiti 200
39
EQUIVALENZA DELLE TRE DEFINIZIONI:
UN ALTRO ESEMPIO
Economia (Impresa 1 + 2)
40
PIL reale e nominale
Il PIL è una misura efficace del benessere?
Esempio PIL = quantità di mele x prezzo delle mela
+ quantità di arance x prezzo delle arancia
Il PIL può aumentare sia perché aumentano le
quantità sia perché aumentano i prezzi!!!
Il benessere viene correttamente misurato dal
PIL in termini reali e non nominali!!!
Infatti, supponiamo che i prezzi di mele e arance
raddoppino. Di quanto aumenta il PIL nominale? Di
quanto aumenta il PIL reale?
41
PIL reale e nominale
42
Il PIL reale tiene conto dell’inflazione
Le variazioni del PIL nominale sono dovute a:
variazione delle quantità di beni e servizi
variazione dei prezzi
Se tutti i p raddoppiassero e non variasse la
quantità, il PIL raddoppierebbe MA ciò non
implicherebbe un aumento del benessere!!!
Una misura più efficace del benessere deve
tener conto della produzione di beni e servizi,
senza essere influenzata dalle variazioni dei
prezzi. A tale scopo si ricorre al PIL reale.
Come si ottiene? => Neutralizzando la
variazione dei prezzi
43
Il PIL reale tiene conto dell’inflazione
44
Il PIL reale tiene conto dell’inflazione
Anno 2002:
PIL nominale = PIL reale
PIL = (Qx02 x Px02) + (Qy02 x Py02)
Anno 2003:
PIL nominale = (Qx03 x Px03) + (Qy03 x Py03)
PIL reale = (Qx03 x Px02) + (Qy03 x Py02)
45
Esempio calcolo PIL
46
Esempio calcolo PIL reale
47
Tasso di variazione
48
Inflazione
Il tasso di inflazione:
è la variazione percentuale del livello
generalizzato dei prezzi.
49
Indici dei prezzi: il deflatore del PIL
50
Dai valori nominali a quelli reali
Inflazione
51
Dai valori nominali a quelli reali
1.Deflatore del PIL
Una misura del livello dei prezzi è
appunto il deflatore del PIL che viene
implicitamente definito come:
PIL nominale
Deflatore del PIL = 100 ×
PIL reale
PIL nominale
PIL reale =
Deflatore del PIL
Per questo abbiamo detto che viene utilizzato
per deflazionare il PIL, cioè per depurare il PIL
dall’inflazione
52
Dai valori nominali a quelli reali
1.Deflatore del PIL
PIL nominale
Deflatore del PIL = 100 ×
PIL reale
Questa formula premette di capire la ragione
per la quale il deflatore misura il livello dei
prezzi:
una variazione nel prezzo di un bene che non
sortisca effetti sulla produzione influenza il
valore del PIL nominale, ma non di quello
reale; di conseguenza tale variazione di prezzo
viene rilevata dal deflatore del PIL
53
Il PIL reale tiene conto dell’inflazione
Esempio numerico:
Pbene1 Qbene1 Pbene2 Qbene2
2001 1 euro 100 2 euro 50
2002 2 euro 150 3 euro 100
PIL nominale
2001 (1euro x 100) + (2euro x 50) = 200 euro
2002 (2euro x 150) + (3euro x 100) = 600 euro
PIL reale (anno base 2001)
2001 (1euro x 100) + (2euro x 50) = 200 euro
2002 (1euro x 150) + (2euro x 100) = 350 euro
DEFLATORE DEL PIL
2001 (200euro/200euro) x 100 = 100 euro
55
IPC, esempio
Paniere:2 pagnotte di pane + 1 l. di latte
Anno Base: 2003
Costruzione Indice prezzi
Indice
Prezzo Prezzo Costo
prezzi
Pane Latte paniere
(2003=100)
2003 0.9 0.8 2.6 100.00
2004 1.0 0.9 2.9 111.54
2005 1.1 1.0 3.2 123.08
IPC04= 2.9/2.6x100=111.54
IPC05= 3.2/2.6x100=123.08
123 - 111.5
Inflazione 2005 = × 100 = 10.4%
111.5
56
IPC
L’ISTAT calcola l’IPC in tre versioni:
L’indice per l’intera collettività nazionale (NIC) misura
l’inflazione a livello dell’intero sistema economico: considera l’Italia
come se fosse un’unica grande famiglia di consumatori. E’
utilizzato per la realizzazione delle politiche economiche (ad
esempio per indicare nel DPEF il tasso di inflazione programmata,
cui sono collegati i rinnovi dei contratti di lavoro)
L’indice per le famiglie di operai e impiegati (FOI) si riferisce ai
consumi delle famiglie residenti in Italia facenti capo ad un
lavoratore dipendente extra-agricolo. E’ usato per adeguare
periodicamente valori monetari (es. canoni di locazione)
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo per i paesi dell’UE
(IPCA) assicura una misura dell’inflazione comparabile a livello
europeo. Viene assunto per verificare la convergenza delle
economie dei paesi UE, ai fini dell’accesso e della permanenza
nell’Unione Monetaria
57
Indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati compresi ed esclusi i tabacchi
Compresi i tabacchi Esclusi i tabacchi
Variazioni % Variazioni %
Rispetto al Rispetto al
Periodo Rispetto al corrisponden Rispetto al corrisponden
Indici Indici
periodo te periodo periodo te periodo
precedente dell’anno precedente dell’anno
precedente precedente
2006 (1995=100)
gennaio 127.3 +0,2 +2,2 126.6 +0,2 +2,2
febbraio 127.6 +0,2 +2,1 126.9 +0,2 +2,1
marzo 127.9 +0,2 +2,2 127.1 +0,2 +2,1
aprile 128.3 +0,3 +2,1 127.4 +0,2 +2,0
maggio 128.5 +0,2 +2,1 127.8 +0,3 +2,2
giugno 128.7 +0,2 +2,1 127.9 +0,1 +2,1
luglio 129.2 +0,4 +2,3 128.2 +0,2 +2,1
agosto 129.4 +0,2 +2,2 128.4 +0,2 +2,1
settembre 129.3 -0,1 +2,1 128.4 0,0 +2,0
ottobre 129.0 -0,2 +1,7 128.2 -0,2 +1,7
novembre 129.3 +0,2 +1,8 128.3 +0,1 +1,7
dicembre 129.3 0,0 +1,8 128.4 +0,1 +1,7
2007 (1995=100)
gennaio 129.4 +0,1 +1,6 128.5 +0,1 +1,5
febbraio 129.8 +0,3 +1,7 128.8 +0,2 +1,5
marzo 129.9 +0,1 +1,6 129.0 +0,2 +1,5
58
Dai valori nominali a quelli reali
3 Indice dei prezzi alla Produzione (IPP)
L’IPP misura il costo di un paniere di beni e servizi
acquistato dalle imprese, invece che dai
consumatori.
I pesi sono calcolati sulla base dei dati della
produzione industriale italiana.
In Italia, l’ISTAT calcola l’IPP in due versioni:
1. IPP per destinazione economica (beni finali di
consumo, di investimento e beni intermedi)
2. IPP per settore di attività economica (es. prodotti
del settore tessile, alimentari, ecc.)
59
Inflazione, deflatore e IPC
Deflatore IPC
60
Misure alternative della ricchezza
Prodotto interno e prodotto nazionale
La produzione dei cittadini italiani è
misurata dal Prodotto nazionale
lordo (PNL) che si ottiene dal PIL:
61
Misure alternative della ricchezza
Prodotto interno e prodotto nazionale
Quindi,
63
La popolazione
64
Il tasso di disoccupazione
Alcune definizioni: Popolazione, Forza lavoro, Occupati, …
La popolazione è divisa in:
Attiva: età tra 15 e 64 (pensionati).
Passiva: bambini e anziani.
La popolazione attiva è classificata sulla base della condizione
lavorativa.
Forza lavoro
65
Tasso di disoccupazione e di partecipazione
I valori percentuali sono più informativi
Tasso di disoccupazione
Percentuale della forza lavoro
disoccupata =
Numero di disoccupati/Forza Lavoro
Tasso di partecipazione
Percentuale di appartenenti alla forza
lavoro sulla popolazione adulta =
Forza lavoro/popolazione adulta
66
Forze di lavoro per condizione - dati destagionalizzati
(migliaia di unità e variazioni congiunturali percentuali)
Persone in cerca di
Forze di lavoro Occupati
occupazione
Valori Variazioni Valori Variazioni Valori Variazioni
Periodo assouti percentuali assouti percentuali assouti percentuali
rispetto al rispetto al rispetto al
trimestre trimestre trimestre
precedente precedente precedente
2003 (*) IV Trimestre 24,385 0.2 22,385 0.5 2,000 -2.8
2004 I Trimestre 24,261 -0.5 22,262 -0.5 1,999 -0.1
II Trimestre 24,348 0.4 22,390 0.6 1,958 -2.0
III Trimestre 24,405 0.2 22,471 0.4 1,934 -1.3
IV Trimestre 24,444 0.2 22,512 0.2 1,932 -0.1
2005 I Trimestre 24,440 0.0 22,526 0.1 1,914 -0.9
II Trimestre 24,458 0.1 22,559 0.1 1,899 -0.8
III Trimestre 24,432 -0.1 22,571 0.1 1,861 -2.0
IV Trimestre 24,547 0.5 22,689 0.5 1,858 -0.2
2006 I Trimestre 24,639 0.4 22,871 0.8 1,768 -4.9
II Trimestre 24,702 0.3 23,003 0.6 1,699 -3.9
III Trimestre 24,669 -0.1 23,012 0.0 1,657 -2.5
IV Trimestre 24,668 0.0 23,057 0.2 1,611 -2.8
67
Tasso di disoccupazione - dati destagionalizzati
(valori percentuali e differenze congiunturali assolute)
Valori Variazioni in punti
Periodo assouti percentuali rispetto al
trimestre precedente
2003 IV Trimestre 8.2 -0.3
2004 I Trimestre 8.2 0.0
II Trimestre 8.0 -0.2
III Trimestre 7.9 -0.1
IV Trimestre 7.9 0.0
2005 I Trimestre 7.8 -0.1
II Trimestre 7.8 -0.1
III Trimestre 7.6 -0.1
IV Trimestre 7.6 0.0
2006 I Trimestre 7.2 -0.4
II Trimestre 6.9 -0.3
III Trimestre 6.7 -0.2
IV Trimestre 6.5 -0.2
68
Legge di Okun
69
Analisi di un caso: La legge di Okun
-2 1982
-3 -2 -1 0 1 2 3 4
Variazione del tasso di disoccupazione
70
In sintesi
TRE indicatori sono particolarmente rilevanti:
1 Prodotto interno lordo
2 Indice dei prezzi (Inflazione)
3 Tasso di disoccupazione
1. PIL
Tre modi per calcolare il PIL : Spesa in beni finali = Redditi
dei fattori di produzione = Valore Aggiunto
Il PIL nominale misura il reddito ai prezzi correnti mentre il
PIL reale lo misura a prezzi costanti. Variazioni della
produzione cambiano entrambe le misure ma variazioni dei
prezzi hanno effetti soltanto sul PIL nominale.
Il PIL è la somma di consumo, investimenti, spesa pubblica
ed esportazioni nette.
71
In sintesi
2. Indice dei prezzi
Il livello complessivo dei prezzi può essere
misurato sia:
Il deflatore del PIL, il rapporto tra il PIL nominale e
reale
Dall’indice dei prezzi al consumo (IPC), ovvero il
prezzo di un paniere fisso di beni acquistato dal
consumatore tipico.
Dall’Indice dei prezzi alla produzione (IPP)
3. Tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione è la frazione di forza
lavoro che non è impiegata. È’
negativamente correlato alla crescita del PIL
(legge di Okun)
72
IPC,Esempio
Paniere p unitari spesa famiglia
di beni gen-07 gen-07
5 Kg pane euro 2/Kg 10
5 Kg pasta euro 2,5 Kg 15
5 Kg carne euro 10/Kg 50
50 lt benzina euro 1,30/lt 65
20 mc gas euro 2,5/mc 50
affitto euro 300 300
totale 542
74