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È il tempo passato che indica un’azione conclusa, avvenuta nel passato, i cui effetti possono perdurare nel presente.
Si forma con il presente di avere o essere + il participio passato del verbo.
ho
comprato un lettore DVD
hai
ha
abbiamo venduto la casa al mare
avete
hanno dormito fino a tardi stamattina -ARE -ERE -IRE
A t t enz i one !
Alcune forme di participio passato sono irregolari:
RICORDA CHE…
i verbi avere ed essere oltre che la funzione di predicato («ho un cane», «sono in casa») svolgono anche la fun-
zione di ausiliari: uniti ad un participio passato formano il passato prossimo e tutti gli altri tempi composti.
Quando il verbo ausiliare è avere il participio passato normalmente non si accorda («ho mangiato una bistecca»);
quando il verbo ausiliare è essere il participio passato si accorda sempre nel genere e nel numero («sono anda-
to/a a sciare»; «siamo partiti/e alle cinque»).
Si formano con l’ausiliare essere:
• i tempi composti dei verbi riflessivi e pronominali. Esempio:
Nei tempi composti dei verbi «atmosferici» accanto alle forme «è piovuto»; «è nevicato»; «è grandinato» si è diffu-
so anche l’uso di avere. Esempio:
Si formano con l’ausiliare avere i tempi composti dei verbi transitivi, ossia quei verbi che ammettono un comple-
mento oggetto diretto. Esempio:
Questi verbi, talvolta, possono essere usati anche senza il complemento oggetto espresso. Esempio:
I tempi composti dei verbi servili dovere, volere, potere si formano con l’ausiliare richiesto dall’infinito seguente.
Se quest’ultimo è l’infinito del verbo essere i verbi dovere, volere, potere prendono l’ausiliare avere.
Osserva le seguenti frasi:
dovuto
Ho voluto essere presente
potuto
Per i verbi intransitivi non è possibile dare una regola generale; i verbi intransitivi di direzione hanno solitamente
l’ausiliare essere: «sono andato/a»; «sono entrato/a»; «sono partito/a» ecc.
Ma sono intransitivi anche verbi che prendono l’ausiliare avere: «ho ballato»; «ho camminato»; «ho viaggiato»; i qua-
li indicano comunque movimento, ma senza una direzione precisa.
Si consiglia comunque l’aiuto del dizionario specialmente nel caso di verbi come correre che può indicare una di-
rezione («sono corso a casa») o semplicemente un movimento («ho corso per un’ora») o quei verbi che possono
essere usati sia transitivamente che intransitivamente: nell’uso transitivo formano i tempi composti con l’ausiliare
avere, nell’uso intransitivo con l’ausiliare essere.
Sono corso/a
Ho corso come un matto in questi giorni (sono andato/a di corsa) in ufficio
salito salito/a
Ho le scale di corsa Sono in ascensore
sceso sceso/a
Al lavoro!
Essere o avere?
La procedura è la stessa che è stata seguita ............................................ signora Ansari: bisogna rivolgersi ..................................
Space Adventures, l’unica “linea aerea” ........................................ lo spazio, che ha sede .................................... Arlington,
........................................... Virginia. La persona interessata si dovrà recare ............................................... Koroliov, la “Città
........................................... stelle”, ...................................... nord-est .................................. Mosca, presso il Gagarin cosmonauts training
center ......................................... verificare la sua idoneità fisica e psichica. Se supera i test, dovrà poi essere addestrato
............................................... almeno otto mesi nello stesso centro. .............................................. termine il turista può essere lancia-
to nello spazio.
C OME si D I C E
Ho acquistato un appartamento;
non è proprio la casa dei miei
Si sono sposati un mese fa e
sogni ma sono contenta.
così hanno coronato il loro
sogno d’amore.
La luna e il sole (sposarsi) ............................................. in primavera: (sembrare) ............................................. che fosse un’unione felice,
ma il sole (cominciare) ............................................................ ad uscire di casa di buon’ora e invece la luna verso sera; perciò non
(incontrarsi) ....................................................................... mai più.
La luna (andare) ..................................................... a spasso con gli amici e, se (vedere) ..................................................... qualche conoscen-
te, (nascondersi) ..................................................... dietro le nuvole. Una sera la luna (fare) ..................................................... due passi a brac-
cetto di una nuvola, (guardare) ..................................................... le stelle e (dirsi) ..................................................... dolci parole d’amore per-
ché (credere) ..................................................... che nessuno le vedesse.
Ma è arrivato lo zio tuono che (brontolare) ................................................. : «Se tu fossi stata una persona per bene, saresti rima-
sta con tuo marito invece di passeggiare di notte in cattiva compagnia! Vergogna! Non farti più vedere!». E, arrabbiato,
le (dare) ..................................................... un ceffone così violento che (dividere) ..................................................... la luna a metà.
Se l’azione è ripetuta ma non abituale, usiamo un tempo perfetto, compiuto (passato prossimo o remoto), e non il
tempo imperfetto. Esempio:
Anche l’imperfetto, come il presente, può essere NARRATIVO (o STORICO o CRONISTICO) quando viene usato per rac-
contare fatti ed azioni compiuti. In questo uso, che sembra contrario alla sua natura aspettuale e durativa, ha il par-
ticolare effetto stilistico di «prolungare la durata dell’azione espressa dal verbo, immobilizzandola agli occhi del let-
tore» (Serianni, pag. 395) ed è perciò tipico dello stile letterario. Esempio:
«Nel 1887 nasceva a Rio de Janeiro Heitor Villa Lobos» (la Repubblica,
19 giugno 1987, in Serianni, cit., pag. 315)
RICORDA CHE…
è sempre più frequente, nell’italiano medio parlato e scritto, usare l’imperfetto con un valore modale diverso da
quello proprio dell’indicativo, che è il modo della realtà e dell’obiettività. L’imperfetto, in questo uso, si riferisce ad
azioni che non si sono realizzate o a fatti che non hanno avuto luogo e si sostituisce al condizionale passato. Esem-
pio:
«Potevi (= avresti potuto) studiare di più»
«Se ti sentivi così male, potevi (= avresti potuto) chiamare un medico, no?»
«Non dovevi (= avresti dovuto) disturbarti, sei stato molto gentile a venire».
È lo stesso uso dell’imperfetto «irreale» (secondo Serianni, pag. 396) con cui si sottolinea l’ipotetica conseguenza di un
fatto che non ha avuto luogo, ed è frequente nei «periodi ipotetici marcati in senso colloquiale». Esempio:
«Se lo sapevo, non venivo» (al posto di: «Se lo avessi saputo, non sarei venuto»).
Si riferisce invece al tempo presente l’uso modale dell’IMPERFETTO DI MODESTIA (o DI ATTENUAZIONE), con cui si
esprime un desiderio presente attenuato da «un tono di apparente rinuncia» come nella frase:
«Ecco... io venivo per parlarti» o «Volevo fare un’osservazione… scusate», come se il soggetto parlante volesse di-
re: «volevo dire questo, ma, se non è possibile, non importa» (Serianni, pag. 395).
Il passato prossimo. L’imperfetto
Al lavoro!
15. Completa con i tempi al passato:
Il protagonista di questo romanzo (risvegliarsi) ......................... all’ospedale dopo un incidente d’auto. Per molto tempo (ri-
manere) .......................................... in uno stato confusionale: non (sapere) .......................................... se (essere) ................................. sveglio
o (stare) .............................................. sognando: (vedere) ................................................; un po’ di luce ma poi… il buio; (sentire)
.......................................... delle voci ma poi… il silenzio. Finalmente la situazione (migliorare) ................................................., (riprendere)
....................................................... conoscenza, (vedere) ................................................ il medico e (capire) .......................................... di trovarsi in
ospedale. Ma, brutta sorpresa, (perdere) .......................................... la memoria autobiografica, non (sapere) ............................................
più il suo nome, non (riconoscere) .............................................................................................. la moglie e le figlie, non (ricordare)
................................................................................................................... nulla dei suoi genitori e della sua infanzia, anche se (potere)
..................................................................... recitare tutte le poesie che (leggere) ............................................................................... in vita sua!
16. Volgi al passato il seguente testo, già presentato a pag. 8, trasformando le abitudini presenti del prota-
gonista in abitudini passate:
le
e si i
ca
grammat
t
Imperfetto indicativo
essere telefonare avere
ero telefonavo avevo
eri telefonavi avevi
era telefonava spesso a casa aveva
Quando eravamo all’estero, telefonavamo perché avevamo nostalgia
eravate telefonavate avevate
erano telefonavano avevano
Trapassato prossimo
avevo
avevi
aveva conosciuto un mese fa la ragazza che era ieri da Paolo.
avevamo
avevate
avevano
ero
eri uscita
era da pochi minuti dal parrucchiere, quando si è messo a piovere a dirotto.
eravamo
eravate uscite
erano