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PAESE :Italia
TYPE :Web International

9 ottobre 2018 - 19:38 > Versione online

BOOKS AND THE CITY - "I labirinti della


mente", dal noir alla psicopatologia
criminale. Intervista alla curatrice del libro

- Nuovo appuntamento con la rubrica "Books and the city", in collaborazione con Aras Edizioni.
Ogni volta la presentazione di un nuovo libro. La formula scelta è quella dell'intervista all'autore.
L'obiettivo: continuare a fare cultura e promuovere la lettura.
IL LIBRO
Il volume raccoglie alcuni degli interventi discussi al convegno Urbinoir 2017 (“Doctor Giallo e
Mister Noir: da Lombroso al criminal profiling”, presso l’Università degli Studi di Urbino)
unitamente ad alcuni saggi originali intesi a integrare il progetto. Apre il libro un inedito
d’eccezione, vale a dire una corrispondenza datata quanto esilarante tra l’artista Luigi Toccacieli e
lo scrittore Andrea Camilleri, seguita dalle due parti di cui si compone il lavoro: una prima
sezione legata al thriller psicologico e al noir e una seconda sezione che si addentra nei meandri
della psicopatologia criminale, senza trascurare i sempre presenti riferimenti letterari (da Edgar
Allan Poe a Philip K. Dick). In queste pagine rigore processuale e ragionamento logico abduttivo,
il doppio e il post-umano dialogano insieme creando una base comune finalizzata a meglio
comprendere quei labirinti della mente che caratterizzano la nostra complessità – reale e
immaginaria.

Tutti i diritti riservati


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9 ottobre 2018 - 19:38 > Versione online

I CURATORI
Maurizio Ascari è docente di Letteratura Inglese presso l’Università degli Studi di Bologna.
Studioso di Canone letterario e di world literature, ha pubblicato diversi volumi sulla crime
fiction. Ha curato con Francesca Saggini L’investigatore allo specchio: un approccio
transdisciplinare al poliziesco (2012) e con Stephen Knight Crime and the Sublime (2012).
Alessandra Calanchi è docente di Letteratura e Cultura Angloamericana presso l’Università degli
Studi di Urbino. Nel campo della crime fiction ha scritto numerosi saggi e curato diversi volumi.
È socio onorario dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi, nel cui ambito si occupa di
letteratura criminale. Dirige con alcuni colleghi la collana “Urbinoir-studi”.
“I labirinti della mente. Tra criminal profiling e thriller psicologico” è l’ultimo argomento su cui
gli studiosi della collana - che peraltro è sempre molto attiva e prolifera - si sono divertiti a
curiosare. Urbinoir non è semplicemente una collana editoriale ma molto di più. Puoi spiegare ai
nostri lettori chi siete e cosa fate?
Dobbiamo partire da URBINOIR, un’esperienza di ricerca e di terza missione iniziata nel 2011
nell’Ateneo di Urbino, presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e
Internazionali. Ogni anno organizziamo un convegno a fine novembre su vari temi legati al noir.
Il nostro progetto è interdisciplinare quindi fin dall’inizio ci siamo legati a diversi campi del
sapere, dalla botanica alla geologia, dalle scienze forensi alla psicologia, all’informatica, ecc. La
collana è nata di conseguenza: è stata una grande sfida, perché era – ed è – l’unica in Italia a
occuparsi non di narrativa noir ma di saggistica. Il che significa fare una riflessione critica su tutto
ciò che ruota intorno al mondo del noir – scrittori, tendenze, generi. Spesso ci invitano a parlare in
altri festival giallo-noir e noi contraccambiamo. Alcuni esempi? La collaborazione con
l’Accademia di Scienze Forensi, che ci ha dato a Roma (nel congresso nazionale) uno spazio per
presentare il penultimo volume, oppure il “gemellaggio” fatto con Giallogarda, dove saremo
presenti come l’anno scorso al festival di ottobre con l’ultimo nato della nostra collana.

Non vorrei che passasse il messaggio di una produzione seria e strettamente accademica anzi i
numeri di Urbinoir trattano sempre argomenti accattivanti e rivolti a un pubblico di lettori
davvero molto vasto: dalla serie tv Sherlock e Elementary, alla crime fiction, ai veleni e narcotici
usati negli omicidi alla criminologia, dalla perizia grafica al cyber crime. Tutto questo vale anche
per “I labirinti della mente”, ce ne dai un piccolo assaggio?
C’è un’errata tendenza a pensare che l’Accademia sia ancora un mondo a parte. Niente di più
falso. E’, piuttosto, forse uno degli ultimi baluardi a difesa della cultura a tutto tondo, quella
“alta” come quella “popolare”, ma quella vera. La nostra collana dimostra che si può essere
scientifici nel vero senso della parola (= professionali) anche parlando il linguaggio comune,
anche facendo divulgazione. Il nuovo volume è una perla rara, perché è un vero labirinto ma in
senso positivo, costruttivo: contiene contributi di illustri criminologi accanto alle facce
lombrosiane di un artista marchigiano, c’è un saggio di uno studioso inglese tradotto da un nostro
studente, ci sono saggi scritti da medici che si divertono ad analizzare opere cinematografiche, e
la foto di copertina l’ha fatta una bibliotecaria dell’università.
Fiore all’occhiello di questo libro è un inedito d’eccezione: la corrispondenza esilarante tra
Andrea Camilleri – che ringraziamo per avercene concesso la pubblicazione – e l’artista Luigi
Toccacieli… puoi parlarcene senza svelare troppo?
Ah questo è un vero scoop… si tratta davvero di un tassello prezioso nella produzione di uno dei
massimi scrittori italiani, che ha confermato la sua generosità e il suo profondo senso dello humor
autorizzandoci a pubblicarlo. Non posso dire altro, ma mi sento di affermare che sono alcune
pagine fra le più divertenti della storia della letteratura, e non esagero. Voglio ricordare che a
Urbino non solo abbiamo conferito a Camilleri la laurea ad honorem nel 2012, ma gli abbiamo
consegnato anche una targa speciale di Urbinoir, che ancora campeggia nel web. E ci ricordiamo
tutti con affetto dei momenti in cui, per sfuggire a sguardi indiscreti, usciva dall’albergo e si
rifugiava in piazza Rinascimento a fumare il sigaro di nascosto, convinto che nessuno lo avrebbe
riconosciuto.

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