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Maurizio Monticelli
Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE
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Sommario
Effetti della corrente sul corpo umano
Grado di protezione
Protezione dai contatti diretti ed indiretti
Protezione dalle sovracorrenti
Apparecchiature di protezione dai contatti diretti,
indiretti e dalle sovracorrenti
Dimensionamento dell’impianto di terra
Cantieri edili
Bagni
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Effetti della corrente sul corpo umano
Tetanizzazione
Effetti
fisiopatologici Arresto della respirazione
della corrente
elettrica sul Ustioni
corpo umano
Fibrillazione Ventricolare
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Effetti della corrente sul corpo umano
Corrente continua Correnti superiori a 2 mA
Corrente alternata
Circa 0,5 mA
Soglia di da 15 a 100 Hz
Percezione Corrente alternata
da 100Hz a 1kHz
Per frequenze
superiori a 100kHz
non ci sono né dati
sperimentali né
incidenti riportati
relativi alla soglia
di rilascio
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Effetti della corrente sul corpo umano
6
Effetti della corrente sul corpo umano
Ustioni
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Effetti della corrente sul corpo umano
Fibrillazione Ventricolare
Come è noto fin dalle esperienze di Galvani la corrente elettrica viene
utilizzata dal nostro organismo al fine di coordinare i movimenti e le
principali funzioni vitali tramite la stimolazione e conseguente contrazione-
rilascio dei muscoli. Il muscolo cardiaco non fa eccezione a questa regola,
pertanto se una corrente elettrica si sovrappone agli impulsi interni di origine
biologica può determinare uno shock tale da innescare la “fibrillazione
ventricolare” ovvero “Pulsare disordinato e irregolare del muscolo cardiaco
che determina la completa avaria dello stesso e l’annullamento della
pressione sanguigna”.
La Fibrillazione Ventricolare non sempre è irreversibile (cioè che non si
arresta anche se cessa la causa che l’ha prodotto ma prosegue fino alla
morte dell’infortunato) poiché applicando una scarica elettrica violenta con
due elettrodi sul torace (defibrillatore) è possibile in molti casi arrestare la
stessa e ripristinare quindi la piena funzionalità del muscolo cardiaco.
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Effetti della corrente sul corpo umano
Curve di Sicurezza
Effetti fisiologici - [Corrente-Tempo] in c.a.
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Effetti della corrente sul corpo umano
Curve di Sicurezza
Tensione-Tempo
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Grado di protezione
La Norma CEI 70-1 descrive un sistema di classificazione dei gradi di protezione IP relativo agli
involucri di macchine, apparecchi e componenti elettrici.
Essa si occupa degli involucri in relazione a quanto in essi contenuto, con riferimento a:
•a)la protezione delle persone contro l'accesso alle parti pericolose interne
all'involucro (Tab.1);
•b)la protezione dell'apparecchiatura all'interno dell'involucro contro la penetrazione
di corpi solidi estranei (Tab.2);
•c)la protezione dell'apparecchiatura all'interno dell'involucro contro gli effetti
dannosi provocati dalla penetrazione dell'acqua (Tab.3);
La prima cifra prevede sia la prova relativa alla protezione contro l’accesso a parti pericolose
(lettera a)) congiuntamente a quella relativa alla penetrazione di corpi solidi estranei (lettera b)).
Nell’eventualità che l’involucro per quanto riguarda la prova relativa all’accesso a parti
pericolose presenti una protezione maggiore a quella corrispondente alla prima cifra, è possibile
utilizzare una delle lettere addizionali corrispondenti riportate nella Tab.1.
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Grado di protezione - Tab.1
Calibro di prova
Sfera ∅50 mm
Dito di prova ∅12 mm Filo rigido ∅2,5 mm con Filo rigido ∅1 mm con
sfera di fermo sfera di fermo
Luoghi chiusi (accessibili Luoghi accessibili anche a Luoghi dove si usano piccoli Luoghi dove si usano oggetti
Impiego consentito
solo a persone autorizzate) persone non addestrate utensili (cacciaviti) filiformi
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Grado di protezione - Tab.2
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Grado di protezione - Tab.3
Secondo
accordi
Mezzo di prova Nessuno Lancia ∅ Lancia ∅ In vasca con
Spruzzatore cliente-
Spruzzatore 6,3 mm 12,5 mm 1 m di
rotante a costruttore
Gocciolatoio Gocciolatoio dall’alto portata 12,5 portata battente
360°
l/min 100 l/min d’acqua
Luoghi
In ambienti Luoghi Luoghi soggetti a
In ambienti Luoghi
umidi con soggetti a soggetti a inondazioni
umidi con esposti alla Luoghi
In componente lavaggio lavaggio temporanee o
componente in pioggia ma esposti alla Funzionalità
Impiego consentito ambienti in posizione con getti energico e a
posizione non agli pioggia e agli subacquea
asciutti non d’acqua di a sommersione
verticale spruzzi dal spruzzi
perfettamente media maraggiate sotto la neve
predeterminata basso
verticale potenza (moli) per lunghi
periodi
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti - Definizioni
Legenda:
DA: dispersore artificiale
DN: dispersore naturale
CT: conduttore di terra
MT: collettore di terra
PE: conduttore di protezione
EQP: conduttori equipotenziali principali
EQS: conduttori equipotenziali supplementari
A-B: masse
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti - Definizioni
Corpo metallico, o complesso di corpi metallici, posto in intimo
Dispersore contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico di terra.
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti - Definizioni
Condizione elettrica di un oggetto o di una parte da cui
può essere derivata una corrente di contatto (scossa
elettrica) pericolosa. Poiché i prodotti isolanti quali vernici,
Parte attiva lacche e simili non sono idonei a garantire la sicurezza
delle persone, una parte conduttrice ricoperta di tali
prodotti è da considerare attiva.
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti - Definizioni
Sistema TT
Il sistema elettrico TT ha il neutro messo direttamente a terra e le masse
collegate ad un impianto di terra elettricamente indipendente da quello
del neutro, Di fatto il sistema è ritenuto TT anche quando l’impianto di
terra del neutro e delle masse non sono elettricamente indipendenti,
come in genere avviene quando la cabina MT/BT dell’Ente distributore è
inglobata nello stesso edificio degli impianti utilizzatori.
Sistema TN
Il sistema TN ha in neutro messo direttamente a terra e le masse
dell’installazione connesse a quel punto per mezzo del conduttore di
protezione. Si distinguono i seguenti tipi di sistemi TN, secondo che i
conduttori di neutro e di protezione siano separati o meno.
TN-S: i conduttori di neutro e di protezione sono separati;
TN-C: le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un solo
conduttore (conduttore PEN);
TN-C-S: le funzioni di neutro e di protezione sono in parte combinate in
un solo conduttore e in parte separate.
Sistema IT
Il sistema elettrico IT ha il neutro isolato o a terra tramite un’impedenza,
mentre le masse sono collegate a terra.
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti - Definizioni
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti - Introduzione
Protezione contro i contatti diretti ed indiretti (CEI 64-8/4) =
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti
Protezione dai contatti diretti
Involucri o barriere
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti - Protezione dai contatti indiretti
Interruzione automatica
dell’alimentazione
SISTEMI TN
Collegamento delle masse e delle masse estranee al conduttore di protezione (PE) +
coordinamento fra il valore dell'impedenza del circuito di protezione e la corrente d'intervento
Metodo di protezione del dispositivo di interruzione automatica (fusibile, interruttore automatico o interruttore
differenziale).
Interruzione automatica
dell’alimentazione
SISTEMI TT
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti - Protezione dai contatti indiretti
Interruzione automatica
dell’alimentazione
SISTEMI IT
Parti attive isolate da terra mediante trasformatore con il circuito secondario non collegato a
terra, collegamento a una terra locale delle masse + dispositivo di controllo d'isolamento per
Metodo di protezione segnalare il primo guasto a terra + coordinamento fra il valore della resistenza di terra e la
corrente d'intervento del dispositivo di interruzione automatica (fusibili, interruttori automatici)
per eliminare il secondo guasto a terra.
Primo guasto:
4Ra • Id ≤ (50 o 25 V) rispettivamente per ambienti ordinari o particolari; dove:
Primo Guasto 4 Ra = resistenza del/i dispersore/i di terra;
4 Id = corrente di 1° guasto.
Secondo guasto: per Un = 230/400 V, il dispositivo deve intervenire entro 0,8 s (0,4 s per
ambienti particolari) se il neutro è distribuito ed entro 0,4 s (0,2 s per ambienti particolari) se il
Secondo Guasto neutro non è distribuito.
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Protezione dai contatti diretti ed indiretti - Protezione dai contatti indiretti
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Protezione dalle sovracorrenti - Definizioni
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Protezione dalle sovracorrenti - Sovraccarichi
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Protezione dalle sovracorrenti - Corto circuiti
Pc ≥ Icc
b) intervenga in un tempo inferiore a quello che porterebbe la temperatura dei
conduttori, oltre il limite ammissibile, questa condizione si verifica con la seguente
relazione:
K2S2 ≥ I2t
dove:
(I2t) è l’integrale di Joule per la durata del corto circuito (in A2 s);
S è la sezione dei conduttori (in mm2), se il corto circuito impegna conduttori di diversa sezione, per S si assume la
sezione del conduttore di sezione inferiore;
K è uguale a:
115 per i cavi in rame isolati in PVC;
135 per i cavi in rame isolati con gomma naturale e gomma butilica;
143 per i cavi in rame isolati con gomma etilenpropilenica e polietilene reticolato;
74 per i cavi in alluminio isolati in PVC;
87 per i cavi in alluminio isolati con gomma ordinaria, gomma butilica, gomma etilenpropilenica e polietilene reticolato;
115 corrisponde ad una temperatura di 160 °C, per le giunzioni saldate a stagno tra conduttori in rame
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Protezione dalle sovracorrenti - Conclusioni
Ib ≤ In ≤ Iz K2S2 ≥ I2t NO
+ +
If ≤1,45 Iz Pc ≥ Icc
Condizione valida per interruttori
automatici in quanto:
If = 1,45 In (interruttori per uso domestico) In ≤ Iz Nota: quando la protezione
If = 1,20 In (interruttori per uso industriale) dai sovraccarichi e dai
cortocircuiti viene offerta da
In ≤ 0,906 Iz
Condizione valida per fusibili con:
un dispositivo unico con
In > 63A in quanto: If = 1,60 In
corrente nominale (In)
inferiore alla portata (Iz) della
In ≤ 0,828 Iz
Condizione valida per fusibili con:
conduttura e potere di
25A < In ≤ 63A in quanto: If = 1,75 In
interruzione (Pc) superiore
alla corrente di cortocircuito
In ≤ 0,763 Iz
Condizione valida per fusibili con:
5A ≤ In ≤ 25A in quanto: If = 1,9 In
(Icc) presunta, non è
necessario procedere alla
verifica della relazione K2S2≥
In ≤ 0,690 Iz
Condizione valida per fusibili con:
In < 5A in quanto: If = 2,1 In I2t.
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Fusibili
Descrizione
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
Costruzione e sovracorrenti - Fusibili
funzionamento
E’ importante considerare che l’impulso del prearco è sensibilmente costante (per ciascun tipo e calibro di
fusibile), qualunque sia la corrente di guasto. La conoscenza del valore dell’impulso termico è
indispensabile per determinare la selettività tra i vari sistemi di protezione serie.
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Fusibili
Costruzione e
funzionamento
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Fusibili
Costruzione e
funzionamento
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Fusibili
Dati di Targa
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Fusibili
Dati di Targa
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Interruttori automatici
Descrizione
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
Costruzione e sovracorrenti - Interruttori automatici
funzionamento
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Interruttori automatici
Dati di targa per interruttori per uso domestico e similare
Simbolo Significato
Corrente nominale. Dati di Targa
(1) Valori della corrente nominale: 0,5 – 1 – 1,6 – 2 – 3 – 4 - (6) – 8 - (10) – (13) – (16) – (20) – (25) – (32) – (40) – (50) – (63) – (80)
– (100) – (125) A. I valori fra parentesi sono preferenziali.
Potere di cortocircuito nominale (ICN).
Valore del potere di cortocircuito estremo, esso rappresenta la corrente massima che l’interruttore può interrompere,
successivamente non viene garantito che le caratteristiche elettriche ed in particolare la capacità di portare con continuità la sua
corrente nominale rimangano inalterate. Il fattore K rappresenta il rapporto fra ICS e ICN dove ICS è la corrente massima che
l’interruttore può interrompere (per 2 volte) senza che vengano alterate le caratteristiche elettriche dell’interruttore ed in particolare
la capacità di portare con continuità la sua corrente nominale.
(2)
ICN K
= 6000 A 1
> 6000 A 0,75(*)
=10000 A
>10000 A 0,5(**)
(*) Valore minimo di ICS: 6000A
(**) Valore minimo di ICS: 7500A
Valori normali del potere di cortocircuito: 1500 – 3000 – 4500 – 6000 – 10000 – 15000 – 20000 – 25000 A
Classe I2 t
(3) Classificazione sulla base dell’energia specifica passante massima in relazione del potere nominale di cortocircuito. Essa viene
impiegata ai fini della verifica della protezione dei cavi in condizione di cortocircuito ed eventualmente la determinazione della
selettività con un fusibile.
Caratteristica d’intervento.
Inf Corrente convenzionale di non intervento.
Valore che l’interruttore può portare durante il tempo convenzionale, essa è pari a 1,13 volte la corrente nominale.
If Corrente convenzionale di intervento.
Valore che determina lo sgancio dell’interruttore entro il tempo convenzionale, essa è pari a 1,45 volte la corrente nominale.
Tempo convenzionale.
Il tempo convenzionale è a 1 h per gli interruttori con Ie} 63 A mentre è 2 h per gli altri interruttori.
(1) Corrente d’intervento istantaneo.
Minimo valore di corrente che provoca l’apertura istantanea dell’interuttore, essa dipende dal tipo di interruttore (B, C o D).
B Tipo B (intervento rapido).
Intervento da 3 a 5 volte la corrente nominale.
C Tipo C (intervento medio).
Intervento da 5 a 10 volte la corrente nominale.
D Tipo D (intervento ritardato).
Intervento da 10 a 20 volte la corrente nominale
(1) In targa la corrente nominale viene riportata senza il simbolo “A” preceduta dal simbolo dell’intervento istantaneo (B, C o D) per es. C25.
(2) In targa il valore del potere di cortocircuito è riportato all’interno di un rettangolo.
(3) In targa viene riportato il valore della classe (1, 2 o 3).
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Interruttori differenziali
Descrizione
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Interruttori differenziali
Costruzione e
funzionamento
Principio di funzionamento di un un interruttore differenziale
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Interruttori differenziali
Costruzione e
funzionamento
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Apparecchiature di protezione dai contatti diretti ed indiretti e dalle
sovracorrenti - Criteri di scelta
Impiego Fusibili Interruttori Automatici Interruttori Differenziali
SI
Per questo tipo di protezione occorre
Protezione addizionale dai contatti diretti NO NO
utilizzare interruttori differenziali ad
intervento istantaneo con I'n } 30mA
SI
Per questo tipo di protezione l'utilizzo di questi apparati non sono SI
Protezione dai contatti indiretti particolarmente indicati. Di fatto possono trovare applicazione solo nei sistemi Di fatto questo è il sistema più affidabile
TN quando per specifici motivi è controindicato l'utilizzo di dispositivi per la protezione dai contatti indiretti
differenziali.
SI
SI
Per questo tipo di protezione
Protezione dai sovraccarichi Di fatto questo è il sistema più affidabile NO
l'utilizzo dei fusibili non sempre
per la protezione dai sovraccarichi
garantisce una protezione ottimale.
SI
Questo sistema, per la protezione dai
SI
cortocircuiti, pur essendo molto diffuso
Questo sistema, se di tipo
può presentare notevoli limitazioni di uso
limitatore, riduce, in caso di
o elevati costi laddove venga utilizzato in
cortocircuito, l'energia specifica
Protezione dai cortocircuiti impianti il cui valore della corrente di NO
passante. Questo permette di
cortocircuito presunta nel punto di
ridurre al minimo le sollecitazioni
installazione risulti particolarmente
termiche e dinamiche sui dispositivi
elevato. In questo caso potrebbe essere
che si intende proteggere.
utile prevedere (in alternativa) la
protezione a mezzo fusibile.
Per ottenere fra più dispositivi differenziali
collegati in cascata una selettività totale
occorre impiegare a monte dispositivi
differenziali di tipo selettivo (ovvero con
ritardo intenzionale), scegliendo o tarando
Verifica della congruenza fra i
Verifica della selettività sulla base di i relé di intervento in modo tale che la I'
valori di energia specifica passante
Selettività tabelle e grafici sperimentali forniti dai del dispositivo a monte sia superiore a 3
di prearco per il fusibile a monte e
singoli costruttori. volte di quella del dispositivo a valle
di arco per quello a valle.
ovviamente i tempi di intervento ritardati
dell’interruttore posto a monte dovranno
risultare non superiori a quelli previsti
dalle Norme CEI 64-8 per la protezione
dai contatti indiretti.
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Dimensionamento dell’impianto di Terra - Scopi
Scopi funzionali Misura: es. riferimento del potenziale di terra in alcune misure
elettriche di precisione
(e di sicurezza diversi
Protezione: es. protezione catodica delle strutture metalliche
dal rischio di (serbatoi interrati di GPL)
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Dimensionamento dell’impianto di Terra - Valori massimi ammissibili
(Protezione dai contatti indiretti)
Sistema TT
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Dimensionamento dell’impianto di Terra - Valori massimi ammissibili
(Protezione dai contatti indiretti)
Sistema TN
RT ≤ UTP/IG
Tensioni di contatto ammissibili UTP per correnti di durata
limitata
Note:
Il valore in secondi del tempo di permanenza della corrente
viene fornito dall’ENEL.
Se la durata della corrente è molto più lunga di quanto
mostrato nel grafico, si può usare per U TP un valore di 75 V.
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Dimensionamento dell’impianto di Terra - Valori massimi ammissibili
(Protezione dai contatti indiretti)
Sistema IT
Id ⋅ RB ≤ 50 o 25
Pertanto:
RB ≤ 50/Id o 25 /Id
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Dimensionamento dell’impianto di Terra - Valori massimi ammissibili
(Protezione dai contatti indiretti)
Interruttori differenziali
5Ω ÷ 5kΩ
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Dimensionamento dell’impianto di Terra - Valori massimi ammissibili
(Protezione dai contatti indiretti)
Concetti di
base
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Dimensionamento dell’impianto di Terra - Valori massimi ammissibili
Concetti di (Protezione dai contatti indiretti)
base
Per la determinazione della resistenza di un dispersore di terra ci si basa
comunemente sulla misura della caduta di tensione che si manifesta facendo
attraversare il dispersore di terra T da una corrente opportuna: si richiede allo
scopo una presa di terra ausiliaria, denominata sonda di corrente, infissa ad una
certa distanza dalla prima, ed un generatore opportuno con i poli collegati alle
due prese come nello schema della figura riportata a lato. una seconda presa
ausiliaria P denominata sonda di tensione viene infissa in un punto intermedio
fra le due precedenti per il rilievo della caduta di tensione provocata dalla presa
di terra T.
Se tra quest’ultima e la sonda di corrente C si fa passare una certa corrente IT, la
curva che rappresenta le cadute di tensione fra il dispersore T e la sonda di terra
ausiliaria C assume un andamento del tipo riportato nella figura riportata a lato.
In ogni caso, eseguendo il rapporto fra la tensione applicata VTC e la corrente IT
si ottiene la resistenza complessiva offerta dal dispersore T e dalla sonda di terra
ausiliaria C [RT + RC = VTC/IT]; mentre la resistenza dell’impianto di terra T
viene espressa dal rapporto [RT = VTP/IT] essendo VTP la caduta di tensione
parziale fra l’impianto di terra T e la sonda di tensione P.Per poter individuare
con sicurezza il tratto orizzontale delle curve di tensione in corrispondenza del
quale infiggere la sonda di corrente P è bene eseguire tre misure di resistenza,
una con la sonda di tensione a metà distanza fra la sonda di corrente e il
dispersore T, le altre due ponendo la sonda di tensione una volta 3-4 metri verso
il dispersore, una volta 3-4 metri verso la sonda di corrente. Se le tre misure
danno praticamente lo stesso valore, questo rappresenterà senz’altro la reale
resistenza di terra RT: se invece i valori risultano diversi bisognerà allontanare la
sonda di corrente e ripetere le misure come sopra, fino ad ottenere tre
determinazioni praticamente coincidenti.
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Dimensionamento dell’impianto di Terra - Valori massimi ammissibili
Strumento di (Protezione dai contatti indiretti)
misura
Principio di funzionamento del
Terrometro o tellurometro
Esso corrisponde sostanzialmente al metodo potenziometrico che si realizza mettendo
in opposizione fra loro la caduta di tensione RT IT provocata dalla resistenza incognita
RT percorsa da una certa corrente IT, con la caduta di tensione r I2 che si verifica in
una resistenza variabile per gradi noti e che è percorsa da una corrente I2 avente
un’egual fase ed un rapporto costante con la corrente IT.
Per realizzare quest’ultima condizione la corrente I2 viene ricavata dall’avvolgimento
secondario di un trasformatore di corrente, il cui primario viene percorso dalla
corrente IT che è prodotta a sua volta da un piccolo generatore di corrente alternata
alimentato a batteria. Il circuito della corrente IT si chiude attraverso la sonda di
corrente C mentre la sonda di tensione P consente di mettere a raffronto le due cadute
RT IT ed r I2 attraverso un elettrodinamometro E.
La misura si compie premendo il tasto di attivazione del generatore di tensione
alternata e spostando il cursore K, che è del tipo a manopola, fino ad ottenere
l’azzeramento dell’elettrodinamometro: a equilibrio raggiunto si ha l’eguaglianza:
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Cantieri Edili - Protezione dai contatti diretti ed indiretti
Oggetto della
Prescrizioni
prescrizione.
I quadri per la distribuzione debbono essere di tipo ASC, conformi alla Norma CEI 17-13/4 con
Quadri elettrici.
grado di protezione non inferiore a IP43.
Le condutture debbono essere installate in modo da evitare sollecitazioni sui conduttori e devono
essere protette contro il danneggiamento meccanico, in particolare è vietato la posa attraverso
Condutture. luoghi di passaggio per veicoli o pedoni. Nel caso si utilizzino cavi flessibili debbono essere
impiegati cavi dei tipo H07RN-F o H07BQ-F, mentre per i cavi con posa fissa è possibile adoperare
i tipi FG7OR e N1VV-K.
Tutti i circuiti elettrici in ingresso ed in uscita dai quadri di distribuzione debbono essere
adeguatamente sezionati e protetti contro le sovracorrenti ed i contatti indiretti. I dispositivi di
Dispositivi di
sezionamento (utilizzati per manutenzione sia elettrica che non elettrica) devono essere adatti per
protezione, di
essere fissati nella posizione di aperto (per es. lucchetto esterno o posti all'interno di involucri
sezionamento e di
chiudibili a chiave). Deve inoltre essere prevista l'interruzione di emergenza dell'alimentazione di
comando.
tutti gli apparecchi utilizzatori per i quali possa essere necessario interrompere tutti i conduttori
attivi per eliminare un pericolo.
Le prese a spina possono essere collocate all'esterno o all'interno delle ASC, incorporate in
Prese a spina.
avvolgicavo oppure essere del tipo mobile conforme alla Norma CEI 23-12.
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Bagni - Definizione zone
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Bagni - Definizione zone
Prescrizioni
Oggetto della prescrizione
Zona 0 Zona 1 Zona 2 Zona 3
Grado di protezione minimo
contro la penetrazione dei - IPX4(1) IPX4(1) IPX1(1)
liquidi
Apparecchi di comando, di Ammessi solo interruttori alimentati da SELV(2) con tensione inferiore a 12V c.a. e 30V
Vietati Nessuna limitazione (regole generali)
protezione, ecc. c.c.
Ammesse, purché:
- protette con interruttore differenziale
Ammesse solo se alimentate
ad alta sensibilità (}30mA), oppure;
Prese a spina Vietate singolarmente da trasformatore
- alimentate da SELV(2), oppure;
d'isolamento (prese per rasoi)
- alimentate con proprio trasformatore
d'isolamento.
Cassette di derivazione Vietate Nessuna limitazione (regole generali)
Ammessi:
- scaldacqua;
- apparecchi alimentati da SELV(2) ;
Ammessi:
- apparecchi di illuminazione,
- scaldacqua;
Apparecchi utilizzatori fissi Vietati (2) riscaldamento, ventilatori-aspiratori Nessuna limitazione (regole generali)
- apparecchi alimentati da SELV ;
e vasche per idromassaggio di
- vasche per idromassaggio(3).
classe II e I, protetti questi ultimi
con interruttore differenziale ad alta
sensibilità ( inferiore a 30mA).
Elementi scaldanti Ammessi solo se protetti da schermo metallico connesso al collegamento equipotenziale supplementare.
Nella zona 0 è vietata l'installazione di condutture elettriche. Nelle zone 1, 2 e 3 non è consigliabile l'uso di cavi in vista, a meno che non
Condutture (eccetto quelle
appartengano a sistemi SELV(2), o siano costituiti da tratti limitati al collegamento degli apparecchi utilizzatori. Nelle zone 1 e 2 non è ammesso
incassate a una profondità
l'attraversamento di condutture alimentanti apparecchiature situate in zone diverse da queste; inoltre esse devono avere un isolamento equivalente
maggiore di 5 cm)
alla classe II, a tal fine è sufficiente impiegare cavi unipolari infilati entro tubi non metallici o cavi multipolari con guaina non metallica.
Collegamento Collegamento di tutte le masse estranee(4) all'impianto di terra con conduttore di sezione minima non inferiore a 2,5 mm2 (se protette
equipotenziale meccanicamente) e a 4 mm2 (se a vista o annegate direttamente nella muratura). Tale collegamento è sufficiente che venga eseguito in un solo
supplementare punto, in corrispondenza dell'ingresso delle masse estranee nei locali da bagno.
(1) Nei locali pubblici deve essere previsto un grado di protezione non inferiore a IPX5.
(2) In questo tipo di locali se si utilizzano circuiti SELV si deve prevedere la protezione dai contatti diretti (a prescindere dalla tensione nominale) o tramite involucri o barriere
(IPXXB) o con un isolamento in grado di sopportare una tensione di prova di 500V per 1 minuto.
(3) Con collegamento supplementare e segregazione.
(4) Per massa estranea si intende un corpo metallico che non fa parte dell'impianto elettrico e che può introdurre il potenziale di terra; in ambienti ordinari si intendono tali i
corpi metallici che presentano una resistenza di terra inferiore a 1000 ohm.
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