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Tonalità La maggiore
Movimenti 3 movimenti:
▪ Allegro
▪ Adagio
▪ Rondò: Allegro
Il concerto per clarinetto e orchestra in La maggiore KV 622 è
l'ultima composizione di Wolfgang Amadeus Mozart per
strumento solista, composta due mesi prima di morire.
All'epoca il clarinetto si presentava in una veste ben diversa da
quella attuale, raggiunta solo verso la metà dell'Ottocento.
Nonostante questo, Mozart è stato capace di sfruttare al
meglio questo strumento traendone sonorità originali ed
espressive. Il concerto è considerato tra le sue opere migliori e
fondamentale per gli amanti del clarinetto e i clarinettisti.
L'organico che accompagna lo strumento solista è
cameristico: sono esclusi oboi, trombe e tromboni, il cui timbro
sarebbe potuto entrare in competizione con quello dello
strumento solista. Il clarinetto si esprime con melodie ora
soavi, ora dagli accenti drammatici, ma il tono è sempre
pacato.
Dei tre movimenti che compongono il concerto, l'adagio è
quello in cui la melodia tocca le vette più alte, raggiungendo
momenti di intimità e di struggente malinconia.
L'Allegro è il primo movimento, ha un carattere gioioso e
virtuosistico. Si apre con una breve introduzione strumentale
del tema che riprende il Clarinetto con passaggi virtuosistici
che mettono in risalto le doti tecniche dello strumento.
L'Adagio è il secondo movimento, ha un andamento calmo e
rilassante, inspiegabilmente commovente, tanto da evocare la
voce umana. Si conclude con una nota lunga di speranza e
musicalità. Il Rondò è il terzo e ultimo movimento, è molto
spiritoso e vivace. Con la sua gioiosità conclude il concerto
con un finale movimentato ed allegro. Il concerto fu scritto per
il clarinettista austriaco Anton Stadler, virtuoso dello
strumento, al quale Mozart lo dedicò. Stadler utilizzava uno
strumento particolare: il cosiddetto clarinetto di bassetto in
La. Si tratta di un clarinetto in La con un'estensione aumentata
verso il grave di una terza, fino a raggiungere il Do grave
scritto. Alcuni passaggi del Concerto prevedono queste note
che oggi sono fuori dalla portata dei clarinetti normalmente
utilizzati e vengono quindi suonati un'ottava sopra (perdendo
sicuramente il fascino legato a questi suoni gravi e vellutati).
Dalla metà del XX secolo alcuni fabbricanti hanno prodotto dei
clarinetti di bassetto che permettono di suonare il Concerto
come si crede che sia stato scritto da Mozart. Alcuni dei grandi
solisti l'hanno registrato così: Dame Thea King, Sabine Mayer,
Michael Collins, Alessandro Carbonare, ecc.
Curiosità [modifica]