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CAPIRE LA REGOLA DELL’OTTAVA (SCALA ARMONIZZATA)

Un primo facile modo di armonizzare un basso d’armonia non modulante (senza cambio di tonalità) è
utilizzare la scala armonizzata della tonalità.
Ogni brano di musica si fonda sulla concatenazione di accordi dalla precisa funzione armonica. La
“narrativa” che c’è sotto ogni brano riconducibile a TRE precisi gradi della Scala:

V discendente = IV (sottodominante) - I (tonica) - V ascendente = V (dominante)

FA - DO - SOL

Tendenzialmente nella musica occidentale si è però sempre preferito il II grado rispetto al IV, quindi i tre
gradi che ci interessano sono:

I grado – Tonica
II grado – Sovratonica
V grado – Dominante

Es. in Do M - DO RE MI FA SOL LA SI DO

Accordo sul I grado: Do Mi Sol = Do Magg


Accordo sul II grado: Re Fa La = Re min
Accordo sul V grado: Sol Si Re = Sol Magg

OGNI BRANO e Basso d’armonia semplice è pertanto la concatenazione del giro di accordi

I - II - V - I

Il I grado è il punto d’inizio e quello finale: si armonizza con 3


5

Il II grado, nella sua funzione di sovratonica, tende ad andare al V: si armonizza con un accordo di settima
di seconda specie - Numerica = 7 (ma se siamo in tonalità maggiore e proveniamo dal I grado, si
raddoppia la terza per evitare le quinte parallele - Numerica 7
3 3
Il V grado, nella sua funzione di dominante, tende a ritornare al I: si può armonizzare con 5 (stato
fondamentale) oppure con un accordo di 7° di dominante (prima specie) senza la quinta  8
7
3
In DO MAGGIORE: I - II (3 3 7) - V (5 oppure 3 7 8) - I

Accordo sul re: il Do (la 7°) è dissonanza, perciò deve scendere di grado congiunto e deve essere preparato
(nell’accordo precedente deve esserci il Do).
Accordo sul Sol (3 7 8): CI sono delle parti obbligate= il Si (la terza dell’accordo di dominante) è la
sensibile di Do e deve risolvere su Do (quindi per grado congiunto), mentre il Fa (la settima) essendo
dissonanza deve scendere per grado congiunto. L’accordo di settima di dominante, a differenza di quello di
settima di seconda specie (costruito sul secondo grado, quindi sul re che abbiamo visto prima), non ha
bisogno della preparazione della settima (che essa sia presente o meno nell’accordo prima è indifferente).
Nel caso dell’armonizzazione del Sol con 5, bisogna solo badare al Si come parte obbligata a salire.

Abbiamo trattato i gradi I, II e V.

E tutti gli altri gradi della scala? POSSONO ESSERE RICONDOTTI A QUESTI 3

vediamo tutti i gradi e le loro varie funzioni ( cioè come armonizzarli a seconda del fatto che provengano da
un accordo precedente e/o debbano approdare ad un accordo successivo), per capire come vengono utilizzati
nell’armonizzazione secondo la regola dell’ottava.

I = tonica, si armonizza con 5


II = se deve andare al IV o al V si armonizza con 7 (ma se deve andare al V provenendo dal I, con 3 3 7, in
tonalità maggiore); se deve riscendere al I significa che ha funzione di Dominante (V) e quindi si armonizza
con un secondo rivolto di 7° (3 4 6 o semplicemente 3 4); se deve salire al III (che ha funzione di I grado)
ugualmente;
III = ha funzione di tonica (I) e quindi lo si armonizza come primo rivolto della tonica (3 6 o semplicemente
6);
IV= si armonizza come primo rivolto di 7°, come funzione di II grado (3 5 6 o solo 5 6); se scende sul III
(cioè sul I, in primo rivolto), significa che ha funzione di dominante  si armonizza come terzo rivolto della
settima di dominante (il basso è la settima dell’accordo, numerica 2 4 6); Se il IV va al I è una cadenza
plagale, e si armonizza con 5
V= dominante, si armonizza con 3 7 8 o solo con 5 se va al I grado (fondamentale). Se la cadenza è
imperfetta ( V – III) ,evitata (V – VI), si armonizza solo con 5.
VI= se proviene dal V e non prosegue nella successione V – VI - VII – I, si armonizza con 3 3 5 (si
raddoppia la terza per evitare le quinte parallele); se fa parte della successione sopra citata si armonizza con
6 (primo rivolto) e bisogna imparare il tipo di raddoppio da fare a seconda della posizione in cui si parte
prima (vedi regola dell’ottava in Do M); Se il VI scende sul V significa che ha funzione di II, quindi si
armonizza come secondo rivolto della settima di seconda specie (3 4 6). Questo è possibile, come visto
prima, solo nel caso in cui la settima dell’accordo sia preparata (nel file “scala armonizzata in Do M” questo
non avviene in quanto il DO, cioè la settima dell’accordo re fa la do non è preparabile, non è presente
nell’accordo di prima). A questo problema si ovvia armonizzando con 3 4 #6, cioè alterando
ascendentemente la terza dell’accordo;
VII= è in genere considerato surrogato dell’accordo di dominante (V). Se il VII sale a I si armonizza come
primo rivolto di settima di dominante (3 5 6); nel caso della scala armonizzata, quando scende dal I, si
armonizza semplicemente come primo rivolto della triade fondamentale ( 6 ).

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