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In questo libro sono raccolti tutti gli esercizi e le strategie che abbiamo seguito per insegnare che non
tutte le persone percepiamo, pensiamo, sentiamo o crediamo le stesse cose.
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/
http://garachicoenclave.blogspot.com/
Licencia: CC (BY-NC)
INDICE:
0 Cosa intendiamo per Teoria della mente?
1 I cinque sensi e i suoi verbi associati
2 Mostrare l'esistenza di diverse prospettive.
2.1. Prospettiva visuale semplice.
2.2. Prospettiva visuale complessa.
3 Le situazioni e le differenti prospettive: vedere porta a sapere
4 Conoscenza e uso adeguato dei differenti "verbi mentali"
4.1 Dire e pensare
4.2 Pensare e sentire
4.3 Pensare, credere, sapere
4.4 Credere, sbagliarsi
4.5 Pensare, volere (desiderare), sentire
6 Indovinare le intenzioni
7 Lavorare sulle credenze vere.
8 Differenze tra realtà e bugie
8.1 Assurdo
8.2 Fantasia
8.3 Vero / Falso
8.4 Indovinelli
8.5 Barzellette
8.6 Immaginare le probabilità
8.7 Scherzi
8.8 Inganno
9.1 La vergogna
9.2 Chiedere perdono
9.3 La colpa
Per Teoria della mente (Theory of Mind) intendiamo la capacità di percepire che le altre persone
possiedono uno stato mentale interno che può essere uguale al nostro ma a volte anche diverso.
Gli esercizi che presento adesso non hanno come obiettivo quello di migliorare la percezione
sensoriale del bambino, ma a familiarizzare con l'uso dei verbi associati ad ogni sensi.
Amaya Padilla (http://garachicoenclave.blogspot.com/) ci ha preparato delle schede come
materiale di supporto per lavorare sui sensi.
1. Vista: verbo = vedere.
Esercizio 1: metti sul tavolo davanti al bambino tre oggetti (poi il numero aumenterà).
- (nome del bambino), Cosa vedi sul tavolo? – Io vedo una palla, una macchina e una bambola
Molto bene, tu vedi una palla, una macchina e una bambola.
- (nome del bambino), Cosa vedo io sul tavolo? – Tu vedi una palla, una macchina e una bambola
Molto bene, io vedo una palla, una macchina e una bambola.
Si andranno variando gli oggetti: poi possono collocarsi alcuni oggetti davanti al bambino ed altri
oggetti davanti a te.
- (nome del bambino), nomina un (poi due, tre, etc.) oggetto che vedi in casa.
- (nome del bambino), Cosa vedi in casa?
Serie: io vedo un tavolo, una lampada, etc. E tu? Io vedo xxx, e tu?
Esercizio3: come il precedente, ma con oggetti per strada, o visti attraverso una finestra,
cioè, ogni volta a maggiore distanza.
2. Olfatto – verbo: odorare.
Con diversi oggetti che odorano, andiamo ad esercitare il verbo "odorare" come abbiamo fatto
col verbo “vedere”/ Quale odore?, Cosa odora lui?, che cosa annusi tu?, che cosa annuso io?,
Nel blog ho pubblicato alcuni esercizi di stimolazione olfattiva (più utili ai problemi sensoriali che
alla teoria della mente)
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2010/06/estimulacion-olfativa-1.html
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2010/06/estimulacion-olfativa-2.html
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2010/06/estimulacion-olfativa-3.html
3. Gusto - verbo: sapere, assaggiare.
Utilizzeremo alimenti dolci, salati, acidi, piccanti, etc. e chiederemo al bambino di usare il
verbo sapere: Di cosa sa? - il cetriolo sa di acido, il biscotto sa di dolce, il curry sa di piccante,
la carne sa di salato, etc.
Ci sono schede di lavoro molto ben fatte di Mabel Freixes di Brahim che puoi scaricarei qui:
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2010/07/fichas-para-trabajar-el-sentido-del.html
4. Udito – verb o: udire, ascoltare.
Ci eserciteremo con oggetti che suonano a fare esercizi simili a quelli della vista. Possiamo
anche usare i suoni dell'ambiente: il clacson dell'auto, una porta che si apre, il suono del
frigorifero etc.
(nome del bimbo), Cosa senti? – Io sento xx (nome del bimbo), Cosa sento io? – Tu senti xx.
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2010/06/hipersensibilidad-sonidos-5-videos-de.html
In seguito all'ipersensibilità uditiva di Erik, lavoriamo moltissimo il senso dell'udito. Qui ci sono
vari e vario materiale per questo:
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/03/hipersensibilidad-sonidos-ejercicios-
1.html
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/03/hipersensibilidad-sonidos-ejercicios-
2.html
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/03/hipersensibilidad-sonidos-ejercicios-
3.html
5. Tatto: verbo: toccare, pelle.
- chiedere cosa si sta toccando: che cosa tocchi ora?, io tocco la sedia, tocco l'acqua, etc.
Nel caso in cui il bambino abbia problemi sensoriali col senso del tatto, nel blog ci sono vari
esercizi:
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/02/el-tacto-y-el-contacto-corporal.html)
http://garachicoenclave.blogspot.com/2008/10/los-sentidos-y-sus-funciones.html
CAPITOLO II:
L'obiettivo è quello che il bambino capisca che diverse persone possono vedere cose diverse.
Esercizio 1: Chiedere al bambino di disegnare su un foglio di carta un elemento diverso per ogni lato
(se ancora non disegna bene, facciamo noi, ma il bambino deve vedere ciò che abbiamo disegnato).
Ad esmpio un albero su un lato del foglio e una casa sull'altro lato. Come rinforzo diciamo. “Guarda
su questo lato c'è un albero e su questo una casa, e continuiamo ad insegnare cosa c'è sui due lati
ripetendo il messaggio. Può darsi che il bambino abbia bisogno di più aiuto, per questo possiamo
scrivere il numero 1 su un lato e il numero 2 sull'atro.
Il bambino ci si siede di fronte, solleviamo il foglio di carta. Ognuno di voi vede un lato del foglio.
- “(nome del bambino), Cosa vedi tu nel foglio? – Io vedo un albero - Molto bene, tu vedi un albero.
- “(nome del bambino), Cosa vedo io nel foglio? – Tu vedi una casa – Molto bene, io vedo una casa.
Girate il foglio e ripetete le domande. Poi si ripeterà l'esercizio con altri disegni.
Esercizio 2: Prepate un foglio dicarta con un disegno diverso su ogni lato. Il bambino non sa cosa
avete disegnato. Per esempio, un'auto e una tazza. Alzate il foglio e chiedete:
- “(nome del bambino), Cosa vedi nel foglio? - Vedo una macchina - Molto bene, vedi una macchina.
- “(nome del bambino), Cosa vedo nel foglio? – Non so, non posso vederlo – Molto bene, non puoi
vederlo e non lo sai. te lo dico io, io vedo una tazza, guardala.
Probabilmente, il bambino tenterá di indovinare quello che vedi tu.. Erik cominciava a dire nomi di
oggetti per vedere se riusciva ad indovinare. In questo caso, molto chiaramente ogni volta che
ripete un oggetto dire: "No, non si può sapere perché non si vede, fino a che il bambino capisca
e alla fine risponda" Non lo so, non riesco a vederlo. " L'esercizio con più fogli e nuovi disegni.
Schede di lavoro di Amaya Padilla per realizzare i 2 esercizi precedenti:
ESERCIZIO 1:
ISTRUZIONI:
Osserviamo il foglio con il bambino e gli facciamo vedere le due immagini affinché
ci dica quello che vede nella prima e poi nella seconda immagine ( in un primo momento possiamo
scrivere un 1 sulla prima immagine e un 2 sull'altra per aiutarlo e una volta capita la dinamica
li toglieremo).
Pieghiamo il foglio lungo la linea tratteggiata e lo giriamo perchè veda ciascun lato del
foglio e ripetiamo quel che si vede su ogni lato.
Ci sediamo di fronte al bambino, mettiamo il foglio in modo che ognuno veda uno
dei lati e quindi le immagini diverse.
- “(nome del bambino), Cosa vedi tu nel foglio? – Io vedo … - Molto bene, tu vedi …
- “(nome del bambino), Cosa vedo io nel foglio? – Tu vedi … – Molto bene, io vedo …
Giriamo il foglio e ripetiamo le domande. Poi si ripeterà l'esercizio con altri disegni.
Pieghiamo il foglio per la linea tratteggiata, senza che il bambino veda le immagini
che sono rappresentate.
Ci sediamo di fronte al bambino, mettiamo il foglio in modo che ognuno veda uno
dei lati e quindi le immagini diverse.
- “(nome del bambino), Cosa vedi nel foglio? – Io vedo … – Molto bene, tu vedi …
- “(nome del bambino), Cosa vedo io nel foglio ? – Non lo so, non posso vederlo – Molto bene,
non puoi vederlo e non lo sai. Guarda ti faccio vedere quello che vedo io, io vedo..... guadala.
Probabilmente, il banbino proverà ad indovinare quello che vedi tu . In questo caso, con molta
chiarezza ogni volta che ripete un oggetto diremo: "No, non puoi saperlo perché non si vede",
fino a che il bambino capisca e alla fine risponda “Non lo so, non posso vederlo”.
Un oggetto può essere diverso a seconda del punto di vista da cui lo guardiamo.Nello stesso
modo se una persona lo guarda da un posto ed un'altra persona da un altro possono stare
ottenendo visioni diverse dello stesso oggetto . E' importante che il bambino conosca
questo fatto poiché la differente percezione degli oggetti, e dei fatti, porta le persone ad avere
informazioni distinte e pertanto diversa credenza. .
L'obiettivo è che il bambino capisca non solo ciò che qualcuno vede, ma anche come appare .
Esercizio 1:
Per insegnare le differenti prospettive degli oggetti, c'è un esercizio che consiste nel raggruppare
oggetti uguali visti da prospettive differenti.
Materiale di lavoro: foto di un oggetto da distinte prospettive, foto di un bambino da distinte
prospettive, di un animale, etc.
Poi si passa a chiedere: Come si vede il bambino in questa foto? – di fronte, a testa in giù, etc.
- Si inizia con le schede così che il bambino impari a conoscere le diverse posizioni e le diverse
prospettive visuali. In un primo momento gli insegnamo le foto rispettive ad ogni prospettiva.
Lavoreremo in primo luogo con la posizione del corpo ed oggetti reali mostrandogli la foto della
visuale corrispondente e poi osservando le diverse fotografíe e disegni ripetendo la posizione
che rappresentano. Nelle schede vuote possiamo attaccare delle nuove foto ( dei membri della
famiglia, oggetti familiari al bambino, etc.)
- una volta lavorate le schede, possiamo ritagliarle e plastificarle per giocare col bambino ad
unire il pecs con la fotografía che corrisponde alla sua prospettiva visuale. Possiamo
anche giocare al memory, facendogliele accoppiare.
Prospettiva visuale
DI FRONTE DIETRO
DAVANTI
DA SOPRA DA SOTTO
DI PROFILO A FACCIA IN GIU'
DI LATO
Osserva le diverse posizioni della tazza
Osserva le diverse posizioni della sedia
Osserva le diverse posizioni delle scarpe
Osserva le diverse posizioni del cellulare
Osserva le diverse posizioni del mouse
Osserva le diverse posizioni
ESERCIZIO 2:
- si tratta di capire che le diverse posizioni visuali fanno riferimento ad uno stesso oggetto.
Perciò il bambino dovrà continuare a raggruppare le immagini che rappresentano lo stesso
oggetto.
Ritaglia le immagini
Ritaglia le immagini
Incollate le immagini che fanno riferimento allo stesso oggetto.
Incollate le immagini che fanno riferimento allo stesso oggetto.
Incollate le immagini che fanno riferimento allo stesso oggetto.
Cerchia le foto del cellulare
Cerchia le foto del mouse
Cerchia le foto delle scarpe
Cerchia le foto della sedia
Cerchia le foto della tazza
unisci le foto uguali
unisci le foto uguali
unisci le foto uguali
ESERCIZIO 3:
- Questa volta si tratta di differenziare le prospettive visuali delle fotografie e dei disegni.
Ritaglia le immagini
Incolla le diverse posizioni della sedia
Ritaglia le immagini
Incolla le diverse posizioni della tazza
Ritaglia le immagini
Incolla le diverse posizioni delle scarpe
Ritaglia le immagini
Incolla le diverse posizioni del cellulare
Ritaglia le immagini
Incolla le diverse posizioni del mouse
Cerchia le foto viste di fronte
Cerchia le foto viste da dietro
Cerchia le foto viste di profilo
Cerchia le foto viste a testa in giù
Cerchia le foto viste da sopra
Cerchia le foto viste da sotto
Esercizio 4:
http://garachicoenclave.blogspot.com/2009/08/fichas-t-de-la-mente-perspectiva_27.html
Esercizio 5:
Serve un foglio di carta molto grande nel quale appaia una figura che non sia simmetrica:
un bambino o un animale, per esempio.
Tu e il bambino siete seduti di fronte, (al tavolo o per terra). Metti il foglio fra voi due, in modo
che il bambino veda il disegno in posizione normale e tu lo veda a testa in giù.
- (nome del bambino), Cosa vedi nel disegno? – Vedo un poliziotto – Molto bene, vedi un
in piedi o seduto? Il poliziotto è in piedi. Molto bene, il poliziotto sta in piedi, è posi-
zionato sui suoi piedi.
- (nome del bambino), Come vedo io il poliziotto?, io lo vedo sui suoi piedi o lo vedo a testa
in giù (girato, dalla testa) – Tu vedi il poliziotto dalla testa, lo vedi a testa in giù
Si molto bene io vedo il poliziotto a testa in giù.
(Siccome magari in principio il bambino non capisce i concetti "posizione normale" e
" a testa in giù", potrete all'inizio esercitarlo con una foto che girerete fino a che il bambino
non abbia imparato. "Guarda, ora vediamo l'elefante in posizione normale", "Oh, guarda cosa
succede ora, l'elefante è a testa in giù" .
L'obiettivo è mostrare al bambino come una persona può sperimentare e conoscere alcune cose
diverse da quelle che sperimenta e conosce un'altra persona (tu sai che l'acqua è calda perché
l'hai toccata, io siccome non l'ho fatto, non lo so – tu sai che c'è un elefante nella stanza perché
l'hai visto o non sai che cosa è successo perché non eri lì.
Per lo sviluppo di questa abilità è necessario generare molte situazioni di vissuto col bambino e
rappresentare anche situazioni per mezzo di disegni.
Esercizio 1:
Metti davanti al bambino una scatola, dentro puoi mettere uno dei suoi giocattoli preferiti,
- “(nome del bambino)”, (sai) cosa c'è dentro la scatola?" – Non lo so , la scatola è chiusa,
e non posso vederlo. Apri la scatola. Che cosa c'è dentro la scatola? Un'automobile.
Molto bene, nella scatola c'è un'automobile. Ora lo sai perché puoi vederlo.
Esercizio 2:
Come materiale di lavoro necessitiamo di due scatole uguali per nascondere le cose, e due oggetti
uguali ma di colore diverso (una palla verde e una palla rossa per esempio)
- “(nome del bambino), guarda ,ho una palla verde e una palla rossa, o possiamo chiedere
cosa ho in mano?)
Nascondo ogni palla in una scatola. Chiudi gli occhi (il bambino chiude gli occhi) e nascondi le palle.
Apri gli occhi.
Domanda di conoscenza: (nome del bambino) sai che palla c'è dentro questa scatola? - Non lo so.
Domanda di giustificazione: (nome del bambino), perché non sai com'è la palla dentro la scatola?
Perchè non ho visto come la nascondevi o perchè non ho visto - Molto bene, non sai che palla c'è
dentro la scatola perchè non mi hai visto nascondere la palla. Se non vedi, non sai.
Si può variare il gioco con domande tipo: Sai dov'è la palla rossa? Perchè non sai dov'è la palla
verde?
Vuoi vedere dov'è la palla verde? (apri la scatola). Eccola qui. Sai ora dov'è la palla verde?
Perchè lo sai? - perchè l'ho visto aprendo la scatola, etc.
E' uguale all'esercizio precedente ma si introduce una tera persona. Nel nostro caso usiamo una
bambola (Greta), che mettiamo a testa in giù per nascondere le palle.
Le domande saranno del tipo: Sa Greta dov'è la palla verde? Perchè Greta non sa dov'èla palla
rossa?, etc.
Esercizio 4:
Sedetevi in terra, spalla contro spalla. Ognuno ha davanti a se una scatola, dentro la scatola c'è
un oggetto (dopo si può aumentare il numero). Il bambino non sa quello che c'è nella scatola.
- “(nome del bambino), cosa c'è nella tua scatola? Nella mia scatola c'è una bambola. Molto bene,
nella tua scatola hai una bambola. Posso vederla io? – No, tu non puoi vederla perchè sei girata.
Molto bene, io non posso vedere perchè sono girata.
- "(nome del bambino), ho aperto la mia scatola. Sai che cosa c'è nella mia scatola ? No, non so
cosa c'è perchè non ho visto. Molto bene, non lo sai perchè non puoi vederlo. Nella mia c'è una
trottola, guarda, vieni a vederla. (gioca con la trottola) e adesso la vedi? Si, ora la vedo.
Esercizio 5:
Vi sedete a terra schiena contro schiena. Ognuno descrive alcuni degli oggetti che vede nella
stanza:
- (nome del bambino), oh, io vedo una macchina rossa con tante luci. Che cosa vedi tu?
- Io vedo un treno.
- (nome del bambino), tu vedi l'automobile rossa con molte luci? No, io non posso vederla.
Sono girato. Giusto, non puoi vedere perchè sei girato.
- (nome del bambino) e tu cosa vedi ancora? Io vedo un tavolo. Oh, tu vedi un tavolo, posso
vederlo io? No, non puoi perchè sei girato.
E così via....
Esercizio 6.
Il bambino è in una stanza e tu stai all'altro lato della porta, nel corridoio, la porta può rimanere
aperta, ma il bambino non ri vede, ascolta solo la tua voce.
Ognuno descrive oggetti che vede e si faranno domande del tipo: cosa vedi? Io lo vedo? Puoi
vederlo?, etc.
Esercizio 7:
Come materiale utilizziamo dei paraorecchie sulle orecchie, oppure possiamo coprirle con
le nostre.
Il bambino ha le orecchie coperte e tu fai un suono canti o tocchi una campana o dici qualcosa,
etc. (si faranno diverse variazioni)
- “(nome del bambino), cosa hai sentito? (o hai ascoltato il suono, o hai ascoltato quello che ho
detto?) niente o no, non ho potuto ascoltarlo perché ho le orecchie coperte. Molto bene,
non hai potuto sentire perchè hai le orecchie coperte.
Ti copri le orecchie coi paraorecchiei, o con le mani. Il bambino fa un suono:
- “(nome del bambino), che cosa ho ascoltato? (o ho ascoltato il suono o quello che hai detto?)
Non hai ascoltato niente o non hai potuto ascoltarlo, hai le orecchie coperte. Molto bene, non ho
ascoltato niente perché ho le orecchie coperte.
Una variazione di quesro esercizio sarà quello di usare un walkman. Prima il bambino ascolta una
canzone corta o un suono con le cuffie Tu gli domanderai dopo se tu hai potuto ascoltarlo, etc.
Poi cambi. tu ascolti e domandi al bambino se ha potuto ascoltarlo. Etc.
Esercizio 8:
Esercizio 9:
Tu stai col bambino e lo accarezzi o gli dai un bacio o un abbraccio, (un azione che abbia a che
fare col senso del tatto). Dopo dici verbalmente che cosa hai fatto: "(nome del bambino) ti ho
accarezzato i capelli" o gli domandi: "dove ti ho accarezzato?, etc.
In quel momento entra papà nella stanza.
- “ (nome del bambino), Papà sa dove ti ho accarezzato? - No, non lo sa perché non ha visto.
- Molto bene, papà non sa dove ti ho accarezzato perchè non ha visto, non era qui.
Poi cambierete i ruoli e sarà il bambino che non sa che cosa è successo ed entra nella stanza.
Etc.
Esercizio 10:
In questo caso noi dobbiamo eseguire un'azione - meglio che sia corta - fate una foto, toccate
lo xilofono, costruite una torre, ballate con la musica etc.
Quando papà entra nella stanza (e avrete completato l'azione):
- “ (nome del bambino), Papà sa cosa è successo? ( o cosa abbiamo fatto)? No, papà non lo sa
perchè non ha visto ( sentito) – Molto bene, papà non sa cperchè non ha visto o sentito, papà
non era qui.
Etcétera.
Esercizio 11 :distinguere quello che un altro percepisce della propria prospettiva in situazioni
impostate con figure e disegni.
Ci sono 3 personaggi: un bambino, la sua mamma e la vicina. Il bambino vive con sua mamma
nella casa numero 40; la vicina nella casa numero 42.
La mamma del bambino va a trovare la vicina. Il bambino rimane solo in casa, gioca con la palla
e, senza volere, rompe un vaso.
Etc.
La mamma non sa che la bambina si fruga il naso perché da dov'é non vede la faccia della bimba
il bambino che guarda la figura tuttavia si, perché lui la vede.
http://aulautista.wordpress.com/
Se il bambino possiede abilità di lettura, possiamo usare copioni di conversazione che gli facilitino
il compito. Poi li ritireremo gradualmente.
Cosa c'è qui?
Non lo so
Perche lo sai?
Perchè ho:
visto
sentito
toccato
sentito
provato
Esercizio 11
Qui di seguito ci sono diverse situazioni e disegni corrispondenti per lavorare con gli studenti.
Seguiremo il dialogo proposto in ogni situazione e man mano che rappresenteremo le scene
continueremo a tirare fuori le immagini.
SITUAZIONE 1
- Abbiamo tre personaggi :
un bambino
la vicina.
- Il bambino vive con sua mamma nella casa n° 40
- La vicina nella casa numero 42.
- La mamma del bambino va a visitare la vicina.
- Il bambino rimane solo in casa, gioca con la palla
e, senza volere, rompe un vaso.
- Sa la mamma che il bambino ha rotto il vaso?
- No, la mamma non lo sa perchè non ha visto.
- Perchè la mamma non ha visto?
- Perchè la mamma non era a casa. E' andata a
visitare la vicina. La mamma è in un'altra casa.
40 42
SITUAZIONE 2
- Abbiamo quattro personaggi :
un bambino
la vicina
e il papá
- Il bambino vive con sua mamma nella casa n° 40
- La vicina vive nella casa numero 42.
- La mamma del bambino va a visitare la vicina.
- Il bambino rimane solo in casa ed arriva papà dal
lavoro.
- La mamma sa che papà è già arrivato a casa?
- No, la mamma non lo sa perchè non lo ha visto.
- Perchè non lo ha visto la mamma?
- Perchè la mamma non è in casa. E' andata a
visitare la vicina. La mamma è in un'altra casa.
40 42
SITUAZIONE 3
- Abbiamo tre personaggi :
un bambino
la vicina
- Il bambino è con sua mamma nella casa numero 40
- La vicina vive nellan casa numero 42.
- La mamma del bambino va a visitare la vicina.
- Il bambino rimane solo in casa e suona il telefono.
- La mamma sa che qualcuno ha chiamato al telefono?
- No, la mamma non lo sa perchè non lo ha sentito.
- Perchè non lo ha sentito la mamma?
- Perchè non è in casa. E' andata a visitare la vicina. La mamma è in
un'altra casa.
40 42
SITUAZIONE 4
- Abbiamo tre personaggi :
un bambino
la vicina
- Il bambino vive con la mamma nella casa numero 40
- La vicina vive nella casa número 42.
- La mamma del bambino va a visitare la vicina.
- Il bambino rimane solo in casa, ha fame e mangia
un panino.
- La mamma sa che il bambino ha mangiato un
panino?
- No, la mamma non lo sa perchè non lo ha visto.
- Perchè non lo ha visto la mamma?
- Perchè la mamma non è in casa. E' andata a
visitare la vicina. La mamma è in un'altra casa.
40 42
SITUAZIONE
5
- Abbiamo 3 personaggi :
un bambino
la vicina
- Il bambino vive con la mamma nella casa numero 40
- La vicina vive nella casa numero 42.
- La mamma del bambino va a visitare la vicina.
- Il bambino è solo in casa. Ha sonno e va a
dormire.
- La mamma sa che il bambino è andato a dormire?
- No, la mamma non lo sa perchè non lo ha visto.
- Perchè non lo ha visto la mamma?
- Perchè la mamma non è in casa. E' andata a
visitare la vicina. La mamma è in un'altra casa.
40 42
SITUAZIONE 6
- Abbiamo tre personaggi :
un bambino
la vicina
la bambina
la maestra
eingeben]
SITUAZIONE 8
- Abbiamo tre personaggi :
la bambina
la maestra
eingeben]
SITUAZIONE 9
- Abbiamo quattro personaggi :
la bambina
la maestra
il bambino
eingeben]
SITUAZIONE 10
- Abbiamo tre personaggi :
la bambina
la maestra
- La bambina vive col papà nella casa numero 40.
- La maestra é a scuola.
- La bambina va a scuola.
- Il papà rimane solo in casa.
- La bambina gioca con le forme con la sua maestra.
- Papà sa che la bambina gioca con le forme?
- No, papá non lo sa perché non lo ha visto.
- Perché papà non lo ha visto?
- Perché papà non è a scuola, papà è a casa.
está en casa.
40
eingeben]
Esercizio 11. Esempio 2
Alessandro
Pietro
SITUAZIONE 2
Alessio
SITUAZIONE 3
Il subacqueo
SITUAZIONE 5
Carlo
SITUAZIONE 6
Paolo
SITUAZIONE 7
Samuel
SITUAZIONE 8
Daniela
SITUAZIONE 9
Il poliziotto
CAPITOLO 4:
Possiamo usare sequenze di azioni, storie sociali, foto, e, molto importante, approfittare delle
situazioni che avvengono di girono in giorno per analizzarle ed in questo modo poter applicare le
cose imparate alla vita quotidiana, dando così gran valore ed utilità a questi apprendimenti.
"Dire" e "pensare"
(parlare)
Le nuvolette tradizionalmente usate nei fumetti saranno di grande aiuto per supportare visivamente
le diverse attività e compiti legati alla Teoria della Mente. Insegnamo al bambino a distinguere tra
"dire" e “pensare” o "avere in testa" (espressione più grafica e facilmente comprensibile). Perciò
possiamo usare fotografie o vignette.
PENSARE PARLARE
pensare parlare
PENSARE
pensare
PARLARE
parlare
PENSARE
pensare
parlare
- Riccardo sta ascoltando musica, nella sua stanza, col volume molto alto.
- Suo fratello Carlo sta studiando e pensa: mi fa male la testa così non posso
studiare.
- Si avvicina alla stanza di Riccardo e gli dice: puoi abbassare il volume della
musica?
- Riccardo chiede scusa a suo fratello per averlo disturbato con la musica alta
ed abbassa il volume.
- A Carlo non fa più male la tesya e torna contento a studiare.
Mi fa male la
testa
Mamma, mi puoi
portare un rotolo di
carta igienica?
Disegna o scrivi quello che credi stia pensando:
Disegna o scrivi quello che credi stia pensando:
A questo link c'è del materiale per lavorare con dialoghi e usare i simboli per
rappresentare conversazioni:
http://isis.zm.nu/comics-strip-conversations-vt17023.html
Noi stiamo lavorando col seguente materiale per mettere in relazione i pensieri
con i sentimenti:
Guarda (nome del bambino), il bambino sta pensando quello che vuole in regalo.
Che cosa vuole il bambino in regalo? (segnalando). Il bambino risponde:
vuole un camion.
Guarda ( nome del bimbo) il regalo che riceve il bimbo da suo papà. Che cosa gli
regala il papà? (segnalando) Il bambino risponde: il papà gli regala un dado.
.Come si sente il bambino? E' triste. Come sta questo il bimbo? Piange. Perchè etc.
Otros ejemplos:
CAPITOLO 5:
Sally mette una pallina in una scatola. Quando Sally esce a fare una passeggiata, Anna cambia
posto alla pallina, mettendola in un cesto. Sally ritorna. Domanda: Dove cercherà la pallina Sally?
Domanda di controllo: "Dov'è ora la pallina?" (realtà) "Dov'era all'inizio la pallina?" (memoria).
Le situazioni di falsa credenza possono essere di primo ordine e di secondo ordine. I compiti di
primo ordine normalmente si risolvono a partire dai 4 o 5 anni di età, quelli di secondo ordine ai
6 o 7 anni in bambini con sviluppo normale.
Guadalupe (Aula Autista) espose 2 esempi nel suo blog estratti dal libro 2 "en la mente" di
Marc Monfort.
- che cosa fa questo signore? - lascia gli ochhiali sul tavolo - Molto bene il signore lascia gli
occhiali sul tavolo, si rafforza sempre in forma verbale la frase che ha detto il bambin.
- e dove va? (domanda aperta così che lui possa rispondere usando la sua immaginazione, o
domanda più concreta: che cosa fa ora il signore? - esce dalla porta- Molto bene.....
- che cosa fa la signora? - prende gli occhiali dal tavolo - Molto bene....
Ah, e dove nette gli occhiali adesso la signora? - li mette in un cassetto - Molto bene, li mette
in un cassetto.
guarda, guarda ora torna il signore, sta entrando nella s,tanza!!!, che cosa ha nella mano?
- un giornale - molto bene, porta un giornale, legge e ha bisogno dei suoi occhiali.
Dove cercherà gli occhiali il signore? (e qui sapremo con la risposta se il bambino ha capito la
prova) - li cercherà sul tavolo - giusto, li cerca sul tavolo, perchè li li ha lasciati.
E tu perchè sai che sono nel cassetto? - Perchè io l'ho visto (nelle immagini) - Molto bene.....
5.2 Compito di falsa credenza di secondo ordine:
Il Signore dà al bambino una scatola vuota, ma dice che dentro c'è un coniglio.
Il bambino ed il suo amico mettono la scatola sopra ad un mobile e si mettono a giocare. Mentre
giocano un gatto entra dentro la scatola.
Quando il signore torna, crede che la scatola si muova? ..... e i bambini?
Guarda qui (indicando col dito) questo chi è? è il papa di quella bimba. - (indicando) Che cosa
fa il papà? - mette a posto i calzini. (indicando i calzini) - e dove li mette?
Mette i calzini dentro al cassetto, - di che colore è il cassetto? Il cassetto è rosso. Tutto questo
indicando contemporaneamente la bambina.
Guarda il papa va via e non vede quello che fa la bimba. Che cosa fa la bimba? La bimba cambia
di posto ai calzini. Dove li mette?
Mette i calzini dentro al cassetto, che colore è il cassetto? Il cassetto è di colore giallo.
Dove cerca i calzini papà? Li cerca dove li ha lasciati, e dove li ha lasciati? nel cassetto di colore...
rosso...
- però non ci sono! Cosa è successo? - qualcuno gli ha cambiato di posto; - e chi è stato?
...... la bambina col ficcco rosso. Dove sono i calzini? La bimba lo sa? Però papà non lo sa.
Saranno nel cassetto arancione? no no.... e dove? nel cassetto giallo? Siiiiiiiiiii....
............. molto bene, li ha trovati!
Altro esempio:
POI ESCE
TORNA IL BAMBINO
POI ESCE
TORNA IL BAMBINO
ESERCIZIO 2 : DISEGNAMO CON ERIK LA SITUAZIONE PASSO A PASSO.
Il bimbo vuole mangiare le patate fritte. Tira fuori la forchetta rossa dal cassetto.
Quando finisce, mette la forchetta sporca nella lavastoviglie.
La mamma ritorna e vuole usare la forchetta rossa. Dove la cerca?
Questo esercizio valuta la capacità del bambino di capire che le persone possono mantenere
credenze vere. Si chiede ai bambini di prevedere azioni in base a dove l'altra persona crede
sia un oggetto.
Materiali: camere / posti in cui collocare gli oggetti e oggetti diversi. Possiamo rappresentare la
storia con bambole, figurine o disegnare.
Principio generale: la gente pensa che le cose siano dove le hanno viste. Se non le vedono,
allora non sa dove siano.
CAPITOLO 8:
DISTINZIONE DI VERITA' E MENZOGNA
Distinguere la verità dalla bugia, che difficile!, vero? Questo è uno degli aspetti della teoria della
teoria della mente più complessi: I nostri piccoli non devono solo imparare a sapersi mettere al
posto delle altre persone ed a sviluppare empatia; devono anche imparare a scoprire cosa è
vero e che cosa è falso, così come il modo che le persone hanno di manipolare questi stati.
2 Invenzioni e fantasia: nel paese della fantasia tutto è possibile, ma non è reale.
3 frasi (all’inizio con appoggio visuale, dopo solo con l’ascolto) alle quali si attribuirà
caratteristiche di vero o falso.
6 sperimentare probabilità (per esempio, il bambino immagina quello che deve mangiare
e dopo prova quello che c'è in realtà).
8 inganni: dire una cosa e pensare un'altra. Questo è un fattore chiave per potere realizzare
attribuzione di intenzioni basate su desideri o credenze. Per ciò c'appoggeremo di nuovo a
vignette o fumetti con nuvolette che rappresentino quello che si pensa e quello che si dice
(come lavorammo la parte di teoria della mente: pensare e dire).
Prima di incominciare con questi obiettivi, il bambino dovrà avere abilità già esistenti in altre aree:
linguaggio, comprensione ed espressione orale, funzioni superiori della comunicazione –
linguaggio comunicativo - conversazione, comprensione del linguaggio non verbale, mimica,
imitazione, uso delle emozioni basiche.
8.1 Gli assurdi
Materiale di lavoro:
Fotografie, disegni, visione di videocassette (preferibilmente serie o film di suo interesse) nelle
quali scoprire ed analizzare situazioni come quelle commentate, rappresentazioni di situazioni con
bambole, marionette, noi stessi, etc.
Leggi anche:http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2010/01/los-absurdos-teoria-de-la-
mente.html#ixzz0tAuE6MP3
Quando più di un anno fa scoprii in Internet immagini con situazioni assurde o impossibili, non
conoscevo né la loro importanza né le loro possibilità. Mi sembrarono un materiale di lavoro
divertente che immediatamente provai con Erik.
La mia idea era, soprattutto, migliorare la sua attenzione, il suo linguaggio, la sua capacità di
espressione e rinforzare il perché. Senza saperlo stavamo facendo i primi passi, non solo per lo
sviluppo della fantasia di Erik: cioè, che ci sono finzione e realtà, ma anche verso altri stati
mentali complessi: la verità e la bugia.
Per scaricare immagini:
http://picasaweb.google.com/MaestrosAyL/TARJETASABSURDOSVISUALES#
http://picasaweb.google.com/MaestrosAyL/QUESTEQUIVOCADO#
http://picasaweb.google.com/marcelawanderley/IdentificaODeAbsurdos?fgl=true&pli=1#
che cosa si può portare sulla testa? - un cappello, un nastro, un berretto, può essere aiutato
mostrandogli immagini di cose che possono portarsi sulla testa, Molto bene, sulla testa si porta un
berretto, ma non si porta una casseruola.
Mettersi una casseruola sulla testa è falso.
dove si possono mettere le casseruole? - nell'armadio, nella cucina, in… (con aiuto visuale
se è necessario) fantastico le casseruole si mettono in…..
Per cosa serve la casseruola? - la casseruola serve per cucinare. Certo, la casseruola serve per
cucinare, non per mettersela sulla testa. Sulla testa si mettono berretti, nastri, cappelli, etc.
Perché non si mettono le casseruole sulla testa? - Perché le casseruole servono per cucinare
Bravo, non si mettono casseruole sulla testa perché le casseruole servono per cucinare.
Perché la situazione dell’ immagine è falsa? Perché la bambina porta una casseruola sulla testa,
e le casseruole non si mettono sulla testa. Le casseruole servono per cucinare. Molto bene, la
fotografia mostra una situazione falsa.
- mangiare yogurt con la forchetta - mettersi i guanti ai piedi - mettersi il maglione al rovescio
- mettersi un mestolo per cappello - giocare a tennis con la padella - pettinarci con un cucchiaio
- scrivere alla rovescia con la matita - telefonare con una banana - sederci per terra a mangiare
Se Erik rappresentava la situazione, io facevo le foto.
Dopo abbiamo visto le immagini sul computer e le abbiamo stampate e lavorate come
nell'esercizio 1.
Ci sono molte serie e disegni infantili che presentano situazioni false. Si possono vedere insieme
al bambino, spiegandogli che queste situazioni false sono possibili perché i disegni sono nel paese
della fantasia.
8.2 INVENZIONI E FANTASIA
Il concetto di "fantasia" è venuto fuori in
Erik senza bisogno di lavorarci sopra.
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/05/diversion-por-un-tubo-como-aprovechar.html)
per trarne vantaggio, e questa volta è stato fantastico:
Ho disegnato su un altro foglio un palo della luce figlio e un palo della luce mamma.
E disegnai manine nei cavi d'unione. Quindi Erik guardò il mio disegno e disse:
- I pali della luce non hanno le man, perchè non sono reali. Sono cose, non persone.
E gli risposi:
- Ma nel mio disegno si, perché i miei pali della luce sono nel paese della Fantasia.
Nel paese della Fantasia tutto è possibile. Ascolta un momento:
- Uccelli con automobili che circolano per l'autopista"fatta di cavi"; all' altro lato circola un treno
- Gli abeti volano con ali, hanno camini, antenne. Uno si è trasformato in un palazzoi con ascensore
ed estintori nei piani pari. L'altro ha l'aria condizionata.
E la cosa migliore di tutto fu che Erik captò alla perfezione il concetto di fantasia.
fantasia = finzione in contrapposizione alla realtà
A partire da quel giorno, abbiamo proseguito con i disegni. Prima di incominciare a disegnare,
domandavo ad Erik:
" Cosa disegniamo oggi? realtà o fantasia?"
Se sceglieva fantasia, cantavamo la nostra canzone e queste sono alcune delle idee:
Questi disegni li mettemmò in una scatola con sopra la scritta "PAESE DELLA FANTASIA"
Un altro giorno facemmo un altro piccolo passo: "una storia interattiva che accade nel "Paese
della Fantasia." L'idea è nata da Erik, che cominciò a disegnare un incendio boschivo:
L'albero era spaventato, gli animali anche, così abbiamo chiamato "SúperEstintor",
(SuperFeuerlöscher = FL) che venisse ad aiutarci, con altri suoi amici.
Un altro gran alleato di FL nel Paese della Fantasia è SemaforoEstintor. Con la sua luce rossa
per il fuoco, gli animal e gli altri abitanti del bosco possono attraversare il bosco senza bruciarsi.
Se fate attenzione al disegno, vedrete che SemaforoExtintor "parla" e Fuoco "pensa".
"La mamma di Lumacauto è una lumaca ed il papà è un'auto, sono di fantasia, perché hanno
occhi e riccioli. Karakolauto ha 800 anni. Gli piacciono gli scivoli con i tubi ed il gelato.
I suoi amici sono il numero 5, Vermerazzo ed estintorpinguino.
Vive in una casa con molto ascensori, perché se no non potrebbe scendere e salire le scale con
le sue ruote.
A partire da qui, Erik incominciò a mostrare anche più interesse per le storie dei cartoni animati.
Gli piacciono molto le storie di Lummerland ( un paese di fantasia, dice sempre Erik):
un'isola con due montagne dove vivono i personaggi creati da Michael Ende.
E Amaya Padilla ha realizzato di nuovo delle schede per lavorare questo concetto:
http://garachicoenclave.blogspot.com/2010/01/que-animal-sale-de-unir.html
8.3 VERO O FALSO ?
Un altro passo in più affinché i nostri piccoli riescano a saper distinguere la verità dalla bugia, sarà
lavorare con frasi e concetti di vero o falso.
Sul tavolo abbiamo preparato due biglietti: uno di colore rosso con la parola FALSO ed un'altro di colore
verde con la parola VERO.
Leggiamo una frase al bambino (possiamo aiutarci con foto) e chiediamo: è VERO o FALSO?
- FALSO - Bravissimo, ora alza il biglietto il rosso, molto bene.
Esempio di frasi:
Materiale da scaricare con concetti di vero/falso ( grazie ad Alberto Abarca per il materiale)
http://www.scribd.com/doc/25374058/Verdades-y-Mentiras-1
Amaya Padilla ( Garachico Enclave) ha preparato delle schede stupende che sono piaciute molto
a Erik, e che rinforzano bene il concetto di vero/ falso:
http://www.scribd.com/doc/25444232/Verdadero-o-Falso-La-Ropa
http://garachicoenclave.blogspot.com/2010/02/verdadero-falso-la-casa.html
A poco a poco possiamo introdurre al bambino il concetto di bugia: "quando diciamo cose false,
stiamo dicendo una bugia. Una bugia cioè qualcosa di falso."
Se dico i nonni vivono in Germania, è vero o falso? - è falso - Molto bene, è falso è una bugia!
Se dico le pecore volano molto alto, è vero o falso? - è falso - Molto bene, è falso è una bugia!
Se dico abbiamo mangiato calze fritte, è vero o falso? - è falso - Molto bene, è falso è una bugia!
Etc.
8.4 indovinelli, che cosa è?, perché è quello e non un'altra cosa?
Prima di cominciare con gli indovinelli, noi abbiamo lavorato con il concetto di definizione.
Qui avete un materiale fantastico:
http://www.scribd.com/doc/25374684/DEFINIR-1
Dopo, preparai una serie di indovinelli facili per Erik. Per facilitarlo all'inizio, mettevo 3, poi 5
foto sopra al tavolo, ed una era la risposta.
Leggiamo l'indovinello, e domandiamo "che cosa è?, dammi la foto" fantastico!, è l'elefante.
Più avanti, domanderemo "che cosa è?", ed il bambino risponderà "È l'elefante."
- Sta nel cielo, è di colore bianco o a volte grigio, sembra un pezzo di cotone e ci dà la pioggia.
- E ' un frutto, come un arco giallo e morbido. Devi sbucciarla prima di mangiare
- E' un frutto con la buccia arancione. Con lei si può fare il succo, oppure sbucciare e mangiare.
Ed in questo blog c'è del materiale fantastico per gli indovinelli. Grazie,(Eugenia Romero, Blog dei Maestri
di Audizione e linguaggio, per avermelo raccomandato:
http://eljardindedouglas.blogspot.com/search/label/Adivinanzas
8.5 Le Barzellette. Ridiamo sapendo perché.
Andiamo avanti con la teoria della mente nella parte di sapere distinguere verità e bugia.
Facendo: Le barzellette. Ridiamo sapendo perché.
Abbiamo passato momenti familiari divertenti. Mio marito, Erik ed io abbiamo riso tantissimo
diceno barzellette. E la cosa migliore è stata l'aver constatato che Erik capisce le barzellette
semplici, ride quando le ascolta e se la cava a raccontarle.
Una barzelletta è qualcosa di divertente che si racconta per ridere ed affinché ridano gli altri.
Telefono con una banana (come rinforzo rappresento la situazione con una banana nell'orecchio)
Questo è divertente, perché con una banana non si può telefonare. Ti immagini telefonare con la
banana?, non si può,
Mi metto la vasca da bagno per scarpa. (utilizzo una vasca da bagno delle bambole).
etc.
Altre barzellette su cui abbiamo lavorato: "due pomodori camminano per la strada.
Un pomodoro dice: guarda, un camion! CHOP. L'altro pomodoro domanda, dove? CHOP
Dove? CHOFF!
Due zucche vanno per la via, introdusse lui stesso il concetto via, lo capì benissimo!!.
Guarda, un treno. Cho. Dove?, Chop.
Due mucche su un prato. Una mucca dice: MUUUUUU. L'altra risponde: è giusto la stessa cosa
cosa che volevo dire io.
Tu sai un'altra barzelletta con animali?, Ed Erik si lanciò con maiali, oing oing, cani bau bau, etc.
Un successo!
http://garachicoenclave.blogspot.com/2010/02/chistes-con-pictogramas.html
AHAHAHA
AHAHAHA
AHAHAHA
AHAHAHA
AHAHAHA
AHAHAHA
AHAHAHA
8.6 Sperimentare Probabilità
Attività e schede di lavoro nelle quali il bambino immagina qualcosa che può succedere, e dopo
comprova che cosa è successo:
- Il bambino immagina che cosa c'è da mangiare. Poi vede che cosa c'è da mangiare.
Può essere quello che ha immaginato o no.
- Il bambino immagina che cosa può esserci dentro una scatola, o ad un regalo, etc.
- Il bambino immagina chi può essere la persona che sta suonando alla porta
etc.
Questa scheda di Marc Monfort può darci idee per il concetto "immaginare":
8.7 INGANNI
Ingannare è fare credere ad un'altra persona con parole o con azioni una cosa che non è vera.
Per lavorare questo concetto possiamo servirci dei seguenti materiali:
Pagine del libro "En la Mente", di Marc Monfort. Possiamo rappresentare queste situazioni:
Anche in questa fase è importante imparare che una stessa persona può dire una cosa e
pensarne un'altra diversa. Questo è un fattore chiave per potere realizzare attribuzioni di
intenzioni basate su desideri o credenze. Per ciò ci appoggeremo di nuovo a foto o vignette
e fumetti che rappresentano quello che si pensa e quello che si dice.
Alcuni esempi:
- Dire: che le scarpe sono molto belle. Pensare che sono brutte:
SÍ.
Ti piacciono
le mie scarpe?
Sono brutte
- Dire che la torta è buona. Pensare non mi piace per niente:
SÍ.
Ti piace
la torta?
- Dire: d'accordo, andiamo allo Zoo. Pensare: preferirei andare in piscina
Ho trovato questo materiale nel libro di Marc Monfort, ma mi sembra presto per usarlo con mio
figlio. Porto un esempio:
CAPITOLO 9:
STATI EMOZIONALI COMPLESSI
9.1 La Vergogna - schede di Amaya Padilla
Tutti gli esseri umani possono disturbare altre persone, perdere il controllo o sbagliare. Quando
questo accade, è meglio chiedere scusa e riconoscere l'errore che abbiamo fatto. Chiedere
perdono consente di modificare il comportamento dannoso a noi stessi e agli altri. Questo
dovrebbe essere fatto con naturalezza ed evitare posizioni tanto di sottomissione che di
aggressività.
RITAGLIA E INCOLLA
9.3 LA COLPA
Per introdurre il sentimento di colpa (si può presentare a partire dai 7 anni, non prima) ho preso
le schede di "Educare emozioni: uno strumento per lavorare il sentimento di colpa", di Cristina
Laorden Gutiérrez.
Leggere ai bambini la storia, chiedendogli in continuazione come credi che si senta il protagonista?
Giorgio sta giocando con una scatola, dove sale, la trascina, etc. Pietro lo sta guardando e
vuole anche lui giocare con la scatola, chiede a Giorgio di lasciarlo giocare per un po '
ma non in modo appropriato.
Allora paco gli da uno spintone forte e lo butta al suolo. Giorgio se ne va piangendo.
Pietro prende la scatola e si mette a giocare con questa.
Perché?
C. Bugie per un compito a scuola.
La maestra ha detto ai bambini che ritaglino foto dai giornali e le prtino a scuola.
Giovanni si è messo davanti alla TV e non ha ritagliato nessuna fotografia.
Al ritorno a scuola vede ch il suo compagno ne ha tagliate moltissime e gli chiede di dargliene
qualcuna. Poi le da alla maestra come se fossero state ritagliate da lui.
Perché?
Dissobbedire alla mamma
La mamma di Ferdinando gli ha detto che, siccome lei deve uscire, deve stare in casa per
sccudire suo fratello piccolo che non può rimanere da solo.
In quel momento telefoma un suo amico che gli chiede di uscire cin lui.
Ferdinando risponde che non può uscire perchè deve badare al fratellino, ma l'amico insiste
e alla fine decide di andare con lui a giocare
Perché?
E. Negare l'aiuto ad un compagno
Un giorno in classe, la maestra dice ai bambini di mettersi in coppia per fare un gioco.
Ad Alberto piace stare con un suo amico, però un bimbo che sta sempre solo e nessuno
vuole giocare con lui, gli chiede di fare coppia.
Alberto preferisce andare col suo amico.
Perché?
CAPITOLO 10:
RISOLVERE I PROBLEMI
10.1 LAVORARE SULLE DOMANDE
Da Iocresco (http://www.iocresco.it/) ho preso il seguente materiale:
10.2 RISOLVERE I PROBLEMI
Immagini da „En la mente“:
CAPITOLO 11:
UNA SITUAZIONE E DIFFERENTI EMOZIONI
IN PERSONE DIVERSE
L'obiettivo di questo programma è mostrare al bambino come le persone possono sentire emozioni
molto differenti, perfino contrarie (tristezza-allegria), davanti ad una stessa situazione.
Storie sociali, fotografíe, immagini o disegni realizzati insieme al bambino, oltre alle schede
elaborate da Amaya Padilla (http://www.garachicoenclave.blogspot.com) con pictogrammi di
Sergio Palao Procedencia: ARASAAC http://catedu.es/arasaac/
Sistema di lavoro:
Vediamo un esempio con Situazione: Sta piovendo. Prospettiva1: Un bambino con stivali di
gomma sta saltando nelle pozzanghere = felice. Prospettiva 2 : Una bambina in spiaggia che
non può bagnarsi= triste.
Il materiale verrà sempre preparato in anticipo. In questo caso, prepariamo due fogli in cui sta
piovendo. Erik fece i disegni dei bambini seguendo le nostre indicazioni.
-“(nome del bambino), che succede qui? – Sta piovendo – Molto bene, sta piovendo.
Poi si presenterà la prima prospettiva possibile, Bambino con stivali di gomma. Si andranno a fare
diverse domande al bambino per aiutarlo nella descrizione e nella comprensione:
- “(nome del bambino)”, Cosa vedi qui? – Vedo un bambino – Molto bene, qui c'è un bambino.
- “(nome del bambino), Dov'è il bambino? – Il bambino è in strada – Molto bene, il bambino è in
strada.
- (nome del bambino), Com'è il tempo? Che tempo fa? – Sta piovendo – Bravissimo sta piovendo!
- (nome del bambino), Guarda bene il bambino, che vestiti ha addosso? - Il bambino porta una
giacca i pantaloni e gli stivali di gomma. Certo, gli stivali da acqua – Certo: Il bambino è per
strada e siccome piove si è messo gli stivali da pioggia e l'impermeabile. Fantastico.
- (nome del bambino), Cosa fa il bambino? – Il bambino salta in una pozzanghera. - Certo, il
bambino salta in una pozzanghera.
- (nome del bambino), Perchè il bambino può saltare nella pozzanghera? – Perchè ha gli stivali di
gomma. Giusto! si può saltare nelle pozzanghere quando si hanno gli stivali di gomma.
- (nome del bambino, ed ora fa' attenzione bene al viso dal bambino, come sta il bambino?, come
si sente il bambino? `) Il bambino è contento Síiiiiiiiiiiii, il bambino è contento. Può saltare nelle
pozzanghere perchè porta gli stivali di gomma.
- Gli attacchiamo il viso, quale scegliamo, contento o triste? È... Contento! - Giusto è contento,
attacca il viso della situazione.
- Riassunto della situazione e della prospettiva: SicCome sta piovendo, il bambino è uscito per
strada con l'impermeabile e gli stivali di gomma. Può saltare nelle pozzanghere, ed è molto
contento.
- “(nome del bambino)”, Cosa vedi qui? – Vedo una bambina – Molto bene, qui c'è una bambina.
- “(nome del bambino), E dov'è la bambina? – La bambina è in spiaggia – Molto bene la bambina
è in spiaggia.
- (nome del bambino), Com'è il tempo?, che tempo fà? – Sta piovendo – Bravissimo sta piovendo!
- (nome del bambino), guarda bene la bambina, che vestiti ha addosso? – La bambina ha un
costume. Certo ha un costume , hai detto bene. La bambina è in spiaggia è ha un costume.
- (nome del bambino), Cosa fa la bambina? – La bambina guarda il mare – Certo, la bambina
guarda il mare, non si sta bagnando.
- (nome del bambino), Perchè non si bagna la bambina? – Perchè sta piovendo – Perciò, non
può bagnarsi perchè è brutto tempo e sta piovendo.
- (nome del bambino), e adesso guarda bene la faccia della bambina, come sta la bambina? come
si sente la bambina? – La bambina è triste – Síiiiiiiiiiiii, la bambina è triste. Non si può bagnare
perchè è brutto tempo e diventa triste.
- gli attacchiamo il viso, quale scegliamo, contento o triste? - Triste - giusto! triste, attacca il viso
della situazione.
- Riassunto della situazione e della prospettiva: Sicome sta piovendo, la bambina non può
bagnarsi nel mare, e diventa triste. Adesso raccontamelo tu - il bambino racconta.
A volte piove e siamo nel posto sbagliato, per quello che diventiamo tristi. La bambina della
spiaggia non può bagnarsi perché piove. E per quello che diventa triste.
CONTENTO (ALLEGRO) – Scontento, Triste, magari anche Arrabbiato
Situazione 1: Piove:
Situazione 2: Piove:
(disegno di Erik)
(disegno di Erik.)
(disegno di Erik)
P2. Papà rimane solo in Germania, sente la nostra mancanza e diventa triste.
(disegno di Erik)
(disegno di Erik)
P2: Bambino che è molto contento e lo accarezza, perchè a lui piacciono molto i cani.
P2; Bambino entusiasta, perchè gli piace sentire come dice "UUUUhhhhhhhhhhh" e sa che
i fantasmi non esistono.
P2: Mamma tranquilla, perché sa che è il ramo dell'albero che batte nella finestra per il vento.
Situazione: I genitori propongono un'escursione, non dicono dove, è una sorpresa..... Vanno via
ed arrivano al Planetario.
P2. Sorella maggiore delusa, a lei piacciono gli animali e voleva andare allo zoo.
Situazione: suona il telefono, E' la zía Felicia che è malata. Non possono andare a casa sua
a mangiare.
P1: Bambina che diventa triste perchè la zia è malata,, però è contenta di non andare a casa sua a
mangiare così potrà giocare con la sua amica per più tempo.
P2: Bambino diventa triste, perchè la zía è malata e perchè non mangerà quei dolci così buon
che fa.
Amaya Padilla, de Garachico Enclave (http://garachicoenclave.blogspot.com/), preparó una scheda
stupenda che a noi aiutarono moltissimo. Si possono scaricare qui.
http://www.scribd.com/doc/26413654/Teoria-de-La-Mente-11-Diferentes-Perspectivas-Fichas-Amaya