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14/10/2018 Il pendolo di Foucault - Wikipedia

Il pendolo di Foucault
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
«Quando uno tira in ballo i Templari è quasi sempre un Il pendolo di Foucault
matto»

(Umberto Eco)
Il pendolo di Foucault è il secondo romanzo dello scrittore
italiano Umberto Eco. Pubblicato nel 1988 dalla casa editrice
Bompiani (con cui Eco aveva già un pluridecennale rapporto), è
ambientato negli anni della vita dello scrittore di Alessandria,
arrivando ai primi anni ottanta. Il pendolo di Foucault è suddiviso in
dieci segmenti che rappresentano le dieci Sephirot. Il romanzo è ricco
di citazioni esoteriche alla Cabala, all'alchimia e alla teoria del
complotto, così tante che il critico letterario e romanziere Anthony Autore Umberto Eco
Burgess ha suggerito che sarebbe stato utile un indice.[1] 1ª ed. originale 1988

Il titolo del libro si riferisce all'effettivo pendolo ideato dal fisico Genere romanzo
francese Léon Foucault come prova sperimentale della rotazione Lingua originale italiano
della Terra, il quale ha un significato simbolico all'interno del Protagonisti Casaubon, Jacopo
romanzo. Sebbene alcuni credano che esso si riferisca al filosofo Belbo, Diotallevi
Michel Foucault[2] notando l'amicizia di Eco con il filosofo francese,[3]
Antagonisti Tre
l'autore “respinge in modo particolare qualsiasi allusione
intenzionale a Michel Foucault”[4] – e questo viene considerato come Altri personaggi Garamond,
uno dei suoi sottili giochi letterari.[5] Lorenza Pellegrini,
Agliè, Lia, Amparo

Indice
Trama
Temi principali
Società nel romanzo
Recensioni
Paragoni con altri romanzi
Edizioni
Note
Voci correlate
Altri progetti

Trama
Casaubon, l'io narrante, è dapprima studente e poi giovane professionista dell'editoria a Milano. Attraverso una serie
di eventi, trova nel mito dei Cavalieri templari la sua vera raison d'être (ragion d'essere) culturale e professionale. Da
tale mito tuttavia si diramano una serie di filoni che corrispondono alla parte più occulta o a quella più reietta della

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14/10/2018 Il pendolo di Foucault - Wikipedia

cosiddetta civiltà occidentale. Attraverso la scoperta di questi filoni facciamo la conoscenza degli altri personaggi del
romanzo, alcuni buoni, altri meno, ma tutti interessati a qualcosa. L'avidità di ottenere ciò che i vari protagonisti
cercano manda in malora i buoni e i cattivi più deboli, per così dire. Casaubon, Belbo e Diotallevi, infatti, da un puro
gioco traggono il Piano-Complotto la cui "sgangheratezza" (v. ciò che pensa Umberto Eco del film Casablanca)
contribuisce a renderlo verosimile all'avido Agliè, in cerca di uno scopo verso cui indirizzare la società segreta
paramassonica che capeggia.

Il romanzo trae il titolo dal pendolo di Foucault, un pendolo che, oscillando liberamente per molte ore, dimostra la
rotazione terrestre. La spiegazione del fenomeno fu fornita a Eco da Mario Salvadori[6]. Un esempio di pendolo di
Foucault è al Conservatoire national des arts et métiers di Parigi, dove prende inizio il romanzo; alcune scene finali,
inoltre, vedono protagonista una macabra rielaborazione del pendolo stesso.

Temi principali
La maggior parte dei libri scritti su questo argomento sembra
concentrarsi sul mistero e puntare a una formulazione di una
personale versione sulla teoria del complotto. Eco evita questa insidia
senza soffermarsi sul mistero storico che ha circondato i Cavalieri
templari. Infatti, il romanzo potrebbe essere visto come una critica,
una parodia, una decostruzione delle grandi cospirazioni globali che
spesso si trovano nella letteratura postmoderna. Sebbene la trama
principale fornisca i dettagli di un “Piano” cospirativo, il libro si
concentra sullo sviluppo dei personaggi, e il loro lento passaggio da
redattori scettici che si beffano dei manoscritti di Manuzio a ingenui
Pendolo installato al Conservatoire
Diabolici essi stessi. In questo senso la teoria del complotto fornita
national des arts et métiers di Parigi
diviene un artificio della trama, piuttosto che una proposta seria.

Gli scritti di Belbo sono un tema ricorrente in tutto il libro. L'intero


romanzo è narrato in prima persona da Casaubon, con brevi intervalli dei documenti sul word processor di Belbo,
Abulafia. Questi passaggi sono spesso scritti eccentricamente, e trattano in buona parte l'infanzia di Belbo, il suo
costante senso di fallimento, e la sua ossessione per Lorenza. Gli interludi della sua infanzia servono come forte
contrasto con il mondo mistico di culti e cospirazioni. Belbo è estremamente attento a non provare a creare letteratura,
perché si considera indegno, nonostante divenga piuttosto evidente che la scrittura sia la sua passione. Questo
atteggiamento di inconscia e costante auto-umiliazione è in sintonia con la generale ironia che si trova nel libro,
considerando che Belbo viene alla fine divorato dalla (ri)creazione del Piano.

Casaubon è uno studioso. Mentre Belbo è alla ricerca di una pace interiore, Casaubon è alla ricerca della conoscenza.
L'incertezza del sapere scientifico e dell'esperienza umana vengono esplorate nel suo personaggio, dato che è partecipe
di diversi eventi soprannaturali. Le sue narrazioni abbandonano lo stretto realismo e diventano sempre più inclini al
soprannaturale, mano a mano che il romanzo procede.

Garamond, il cui principale mestiere è vendere sogni (attraverso la sua casa editrice a pagamento), arriva a credere al
mondo fantastico che i suoi autori tessono. È tuttavia possibile che egli sia sempre stato un “Diabolico” e che abbia
intrapreso la sua attività editoriale allo scopo di pescare informazioni.

Società nel romanzo


Quelli che seguono sono alcuni dei gruppi, segreti e non, che appaiono nel "Pendolo di Foucault":

I Cavalieri templari (i protagonisti)


Rosacroce
Gnostici
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Massoni
Illuminati
Anziani di Sion
Assassini di Alamūt
Cabalisti
Bogomili
Catari
Gesuiti
Pauliciani
Un unico e oscuro riferimento all'immaginario culto di Cthulhu attraverso una citazione dai Rituali Satanici - "I'a
Cthulhu! I'a S'ha-t'n!". Le parole concludono un rituale composto da Michael Aquino. Originariamente soltanto "I'a
Cthulhu!", Anton LaVey vi aggiunse "I'a S'ha-t'n!" per dargli un "tocco Satanico".[7]
I gruppi che seguono di fatto non sono coinvolti nel Piano:

Panta Rei
I fedeli Candomblé e Umbanda
Opus Dei (menzionati di passaggio)
Ordo Templi Orientis
Mormoni - Garamond li include nella sua lista di organizzazioni "occulte" da contattare a proposito di idee sul
libro, spiegando "Ho letto di loro anche in una storia investigativa, ma potrebbero non esistere più."

Recensioni
La critica non ha apprezzato Il pendolo di Foucault tanto quanto Il nome della rosa, ma parecchie sono state le
recensioni positive[8].

«... questo romanzo magico sulla magia, questo romanzo misterioso sul segreto e sulla creatività della
finzione, questo romanzo tumultuoso, questo romanzo luminoso su un mondo sotterraneo...»

(Jacques Le Goff, L'Espresso)

«Il messaggio del suo libro, se letto - come bisogna fare - come un libro sui misteri della fine del XX secolo,
potrebbe anche voler dire che la storia da lui raccontata non è ancora finita...»

(Alberto Asor Rosa, La Repubblica)

«… come in un ricchissimo Alice nel paese delle meraviglie per adulti che hanno conservato le angosce
dell'infanzia…»

(Furio Colombo, La Stampa)

«Da quando ho cominciato a leggere Il Pendolo di Foucault non sono più uscito di casa: ho, per così dire,
sospeso la vita.»

(Ferdinando Camon, Il Giorno)

«Sono convinto che un giudizio serio su quest'opera (che è comunque straordinaria, anche a prima lettura)
può essere dato solo se si tien conto della continuità di una linea critico-teorica che ha continuato a
maturare nell'arco di trent'anni.»

(Antonio Porta, Corriere della Sera)

Paragoni con altri romanzi

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_pendolo_di_Foucault 3/5
14/10/2018 Il pendolo di Foucault - Wikipedia

Già a ridosso della sua pubblicazione, la critica si pose la domanda del suo rapporto con gli altri romanzi a sfondo
storico dell'epoca[9].

Molti critici[10] hanno poi visto nel bestseller Il codice da Vinci di Dan Brown la versione popolare del suo romanzo. A
questo riguardo in un'intervista Eco dice:

«Sono stato costretto a leggerlo, perché tutti mi facevano domande in proposito. Le rispondo che Dan
Brown è uno dei personaggi del mio romanzo Il pendolo di Foucault, in cui si parla di gente che incomincia a
credere nel ciarpame occultista.

(intervistatore) Ma sembra che lei stesso sia interessato alla cabala, all'alchimia e ad altre pratiche occulte
di cui parla nel suo libro.

No, nel pendolo di Foucault ho rappresentato quel tipo di persone in maniera grottesca. Ecco perché Dan
Brown è una delle mie creature.»

(intervista di Deborah Solomon, La Repubblica, 25 novembre 2007[11])

Edizioni
Umberto Eco, Il pendolo di Foucault, Bompiani, 1988, pp. 509, ISBN 88-452-0408-1.
Umberto Eco, Il pendolo di Foucault, collana Tascabili Bompiani, Bompiani, 2003, pp. 687, cap. 120, ISBN 88-
452-4749-X.

Note
1. ^ Burgess, A Conspiracy to Rule the World (http://www.nytimes.com/1989/10/15/books/a-conspiracy-to-rule-the-w
orld.html), New York Times Book Review, October 15, 1989
2. ^ Il romanzo termina il giorno dopo la morte di Michel Foucault (25 giugno 1984).
3. ^ D. Defert, "Chronologie", in M. Foucault, Dits et écrits, Gallimard, Paris 1994 (2001), p. 41.
4. ^ "Umberto Eco & The Open Text" by Peter E. Bondanella p. 133
5. ^ LaRepubblica newspaper: Eco, scherzo d'autore... (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/200
9/01/23/eco-scherzo-autore-dedicato-james-joyce.html)
6. ^ Intervista di Odifreddi a Eco (http://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/Interventi/Odifreddi/Eco/Eco.htm)
7. ^ http://bbs.bapho.net/bbs/l-drive/topicx/files/set/text/1993/set93252.txt (http://bbs.bapho.net/bbs/l-drive/topicx/file
s/set/text/1993/set93252.txt)
8. ^ Il trattato dell'impostura,"La Repubblica" 4 ottobre 1988 (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblic
a/1988/10/04/il-trattato-dell-impostura.html)
9. ^ Nel criticare lo "storicismo archivistico, privo della tensione necessaria a far lievitare la dialettica fra la Storia
antica, moderna o contemporanea che sia e le storie", Enzo Golino, in C'è chi parla è c'è chi tace, Repubblica, 29
settembre 1988 (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/29/chi-parla-chi.html)
sosteneva che "forse gli unici che sono riusciti a utilizzare la Storia non come un nobile pretesto o un mobile da
arredo, ma come una componente autentica, necessaria, strutturale del proprio narrare sono stati Emilio Tadini
(La lunga notte, Rizzoli), Sebastiano Vassalli (L'oro del mondo, Einaudi) e soprattutto Umberto Eco (Il pendolo di
Foucault, Bompiani)".
10. ^ Ranieri Polese ,Padri (e padrini) di Dan Brown Corriere della Sera del 12 dicembre 2004. (http://archiviostorico.c
orriere.it/2004/dicembre/12/Padri_padrini_Dan_Brown_co_9_041212105.shtml)
11. ^ "Populismo e controllo totale dei media rischio-Berlusconi anche in altri Paesi". (http://www.repubblica.it/2007/1
1/sezioni/politica/inte-eco/inte-eco/inte-eco.html)

Voci correlate
Cavalieri templari
Esoterismo
Pendolo di Foucault

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_pendolo_di_Foucault 4/5
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Altri progetti
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autorità p://data.bnf.fr/ark:/12148/cb121509693)

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