PUMS – PIANO URBANO MOBILITÀ SOSTENIBILE – DOCUMENTO DI PIANO
Con riferimento al sistema del bike sharing:
l’estensione del servizio a fasce di territorio più periferiche e densamente popolate o con attrattori isolati ma capaci di generare e giustificare la presenza delle stazioni, nonché il potenziamento e l’ampliamento delle stazioni dove il servizio è già diffuso e si registrano parziali inefficienze; facilitazione delle iscrizioni, estensione oraria del servizio stabilmente attivo tutto l’anno.
Per quanto riguarda l’interscambio con i mezzi pubblici:
estendere ulteriormente le fasce orarie del servizio di trasporto della bicicletta al seguito del viaggiatore sulle linee metropolitane e su alcune linee di trasporto pubblico locale a media-lunga percorrenza; incentivare presso le aziende/enti proprietari o gestori le azioni rivolte al superamento dei dislivelli strutturali tra il piano della strada e il piano di accesso ai convogli (scale fisse, rampe mobili, ascensori), oltre a migliorare la segnaletica di accesso; promuovere la concessione di spazi da destinare a servizi per i ciclisti, connessi sia a eventuali parcheggi che da questi isolati e autonomi, e funzionali a fornire informazioni, assistenza tecnica, vendita di prodotti, noleggio di biciclette.
Infine il tema dei servizi al ciclista:
diffondere una rete di pompe pubbliche; agevolare la distribuzione capillare sul territorio di officine di riparazione e punti di noleggio dei mezzi.
La velocità degli spostamenti
La volontà dell’amministrazione di ridurre la durata degli spostamenti è frutto, come si anticipava, della consapevolezza che la competitività con altri mezzi di trasporto è tra i fattori che più convincono i cittadini a passare alla bicicletta.
Per ridurre i tempi di spostamento e innalzare la velocità media si deve:
lungo gli itinerari principali: o assegnare priorità di precedenza alle intersezioni e ridurre le intersezioni semaforizzate con le vie della rete locale, agevolando e limitando i tempi di attraversamento delle intersezioni complesse e semaforizzate; o dare priorità al transito dei ciclisti nelle intersezioni semaforizzate, con la regolazione di onde verdi, l’anticipazione per i ciclisti della fase di luce verde; o realizzare percorsi in sede propria o corsia riservata di sezione idonea a consentire il sorpasso agevole e sicuro tra ciclisti, limitando i rallentamenti e le fermate alle intersezioni semaforizzate; o eliminare le situazioni di promiscuità con i pedoni e i veicoli ovunque queste creino condizioni precarie di sicurezza, minore efficienza e comfort degli spostamenti; o costruire nuove passerelle, rampe, ponti e sottopassi ciclabili in corrispondenza di barriere infrastrutturali, agevolando – attraverso soluzioni risolutive – il superamento dei punti di criticità massima della rete; o agevolare l’attraversamento delle strade per imboccare l’itinerario principale nella direzione desiderata; nel resto della rete: o consentire di seguire i tragitti più brevi per raggiungere gli itinerari principali, per esempio garantendo ai ciclisti la possibilità di percorrere le strade in entrambi i sensi di marcia, all’occorrenza mediante la realizzazione di tratti in corsia riservata o sede propria;