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A = {x ∈ R : x3 − 3x2 + 2x ≥ 0},
log(1 + sin x)
lim ,
x→0 sin x
log(ex + x3 )
lim ,
x→+∞ x
ex − e3
lim .
x→3 x − 3
Pb 4. Si consideri la funzione
x2 se x ∈ Q,
f (x) =
x3 se x ∈ R \ Q.
log(1 + y)
lim = 1.
y→0 y
La funzione nel secondo limite può essere riscritta come segue:
x3 x3 x3
log(ex (1 + ex
)) x + log(1 + ex
) log(1 + ex
)
= =1+ ,
x x x
e l’ultima espressione tende a 1 per x → +∞.
Per calcolare il terzo limite poniamo h = x − 3: il limite diventa
e3+h − e3
lim ,
h→0 h
che per definizione è la derivata di ex nel punto x = 3 (che vale e3 ).
Se x20 6= x30 i due limiti sui razionali e sugli irrazionali sono diversi, per cui non esiste
il limite e la funzione è discontinua. Se invece sono uguali (cioè se x0 = 0 o x0 = 1), il
limite esiste ed è uguale al valore della funzione nel punto (che quindi è continua).
Per quanto riguarda la derivabilità nei due punti di continuità, si intuisce che f è
derivabile in 0 ma non in 1. Il rapporto incrementale in 0 è
f (h) − f (0) h se h ∈ Q,
g(h) = =
h h2 se h ∈ R \ Q.
Dunque
lim g(h) = 0 = lim g(h)
h→0 h→0
h∈Q h∈R\Q