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Prerequisiti
gli insiemi
le proposizioni e la logica dei predicati
Obiettivi
definire una relazione, saperla riconoscere e rappresentare
individuare le proprietaÁ di una relazione
riconoscere relazioni di equivalenza e d'ordine
riconoscere funzioni
In altre parole:
l se p
x, y eÁ vero, allora x eÁ in relazione con y e si scrive x R y.
l se p
x, y eÁ falso, allora x non eÁ in relazione con y e si scrive xR
6 y.
Una relazione definisce quindi sempre delle coppie ordinate
x, y , con x che
appartiene al primo insieme e y che appartiene al secondo, che costituiscono
un sottoinsieme del prodotto cartesiano A B. L'elemento y si chiama imma-
gine dell'elemento x; a sua volta x si dice controimmagine di y.
Nell'ambito di una relazione alcuni elementi x di A hanno un'immagine in B,
altri non ce l'hanno; analogamente, alcuni elementi y di B sono immagini di
qualche elemento x di A, altri non lo sono (in figura 1 di pagina seguente ab-
1.2. La rappresentazione
Mediante elencazione
Basta fare un elenco delle coppie che soddisfano il predicato che definisce la
relazione, come abbiamo fatto con il prodotto cartesiano fra insiemi e anche Figura 4
negli esempi del precedente paragrafo.
Per esempio:
l se A fx 2 N j x 10g e R eÁ la relazione definita in A dal predicato «x eÁ
la metaÁ di y», le coppie che soddisfano R definiscono il seguente sottoin-
sieme del prodotto A2 :
1, 2,
2, 4,
3, 6,
4, 8,
5, 10
l se A fAnna, Marta, Chiara, Francesca, Luciag e B fLuca, Angelo, Filip-
po, Matteog, e si sa che Marta eÁ sposata con Luca, Chiara con Filippo e Lu-
Mediante un grafo
Le modalitaÁ di rappresentazione di una relazione che abbiamo visto si possono
usare per qualunque relazione; tuttavia, nel caso in cui una relazione sia defi-
nita in uno stesso insieme A, e solo in questo caso, si puoÁ ricorrere ad una rap-
presentazione grafica particolare che prende il nome di grafo.
Un grafo eÁ un disegno nel quale vengono rappresentati dei punti, detti nodi,
che possono essere collegati uno all'altro mediante degli archi orientati detti
lati. Nel nostro caso i nodi sono gli elementi di A, i lati collegano gli elementi
che sono in relazione; occorre prestare molta attenzione all'orientamento degli
archi che devono sempre uscire dal primo elemento della coppia e finire sul
secondo.
Per esempio:
l nell'insieme A f3, 12, 85, 715g sia R la relazione definita dall'enuncia-
to aperto p
x, y : «x ha un numero di cifre maggiore di quello di y» con
x, y 2 A; le coppie di questa relazione sono:
715, 3
715, 12
715, 85
85, 3
12, 3
Esempi
1. Dato l'insieme A fMarco, Matteo, Gianni, Andrea, Robertog sia B f175, 184, 170g l'insieme delle
altezze degli elementi di A; consideriamo la relazione R da A verso B definita dall'enunciato aperto
p
x, y : «x eÁ alto y centimetri», con x 2 A e y 2 B. Sapendo che Gianni e Andrea hanno la stessa altezza,
cosõÁ come Marco e Roberto, e che Gianni eÁ piuÁ piccolo di Matteo che, a sua volta, eÁ piuÁ piccolo di Marco,
rappresentiamo R in tutti i modi possibili.
Dai dati del problema si deduce facilmente che Gianni e Andrea sono alti 170cm, Matteo eÁ alto 175cm,
Marco e Roberto sono alti 184cm. La rappresentazione della relazione R eÁ in figura 10.
Figura 10
2. Nell'insieme A dei numeri pari minori di 17, consideriamo la relazione R definita da p
x, y : «x eÁ la metaÁ di
y». Rappresentiamola con un grafo, costruiamo la relazione inversa e rappresentiamo anch'essa con un grafo.
L'insieme A ha per elementi i numeri 2, 4, Figura 11
6, 8, 10, 12, 14, 16 e dobbiamo collegare
con un arco numeri come 2 e 4, 6 e 12 e
cosõÁ via (figura 11a).
L'enunciato aperto che definisce R 1 eÁ
q
x, y : «x eÁ il doppio di y».
La relazione inversa deve quindi collegare,
per esempio, i numeri 4 e 2, 12 e 6 e cosõÁ
via; per rappresentare R 1 basta quindi in-
vertire l'orientamento degli archi della rela-
zione R (figura 11b). a. b.
Verifica di comprensione
1. Nell'insieme A fx 2 N j 1 x < 12g eÁ definita la relazione R : «x eÁ il triplo di y»; le coppie
x, y del-
la relazione sono:
a.
1, 3
2, 6
3, 9
4, 12
5, 15
6, 18
7, 21
8, 24
9, 27
b.
1, 3
2, 6
3, 9
c.
3, 1
6, 2
9, 3
d.
3, 1
6, 2
9, 3
12, 4
2. Fra due insiemi A e B eÁ stabilita una relazione R rappresentata nella tabella; completa le richieste:
Á
2. Le relazioni in un insieme e le proprieta Gli esercizi di questo paragrafo
sono a pag. 378
Abbiamo giaÁ detto che una relazione puoÁ essere definita fra gli elementi di uno
stesso insieme e ne abbiamo dato alcuni esempi. Le relazioni all'interno di un
unico insieme rivestono particolare importanza, perche possono godere di al-
cune proprietaÁ che ci consentiranno di identificare classi di relazioni partico-
lari.
Esempi
1. Consideriamo la relazione R definita in A f2, 5, 7, 10g dalla pro- Figura 14
posizione aperta p
x, y: «x eÁ divisibile per y» con x, y 2 A.
Poiche ogni numero eÁ divisibile per se stesso, la relazione eÁ riflessiva.
Costruiamo la tabella ed il diagramma cartesiano di questa relazione
(figura 14) ed osserviamo che in tutte le caselle della tabella e in tutti
i punti del diagramma cartesiano che si trovano sulla diagonale evi-
denziata c'eÁ una V o un punto in rosso.
Per stabilire se una relazione, data mediante una tabella o un diagram-
ma cartesiano, eÁ riflessiva basta dunque controllare che nessun punto
della diagonale sia escluso.
3. La relazione di inclusione fra insiemi eÁ riflessiva; abbiamo infatti visto che, qualunque sia l'insieme
A : A A.
Á antiriflessiva
La proprieta
Figura 15
a. nessun nodo ha un anello b. non ci sono elementi sulla diagonale c. non ci sono V sulla diagonale
Non eÁ detto che una relazione che non eÁ riflessiva sia antiriflessiva o viceversa:
una relazione come quella di figura 16 non possiede ne l'una ne l'altra delle
proprietaÁ infatti:
Figura 16
l ci sono alcuni elementi che hanno anelli ma non tutti (non eÁ riflessiva);
l non tutti gli elementi sono privi di anelli (non eÁ antiriflessiva).
Esempi
1. Nell'insieme N la relazione «x eÁ minore di y» eÁ antiriflessiva perche nessun numero naturale eÁ minore di
se stesso.
2. In un insieme di persone la relazione «x eÁ nato prima di y» eÁ antiriflessiva perche nessuna persona eÁ nata
prima di se stessa, cosõÁ come la relazione «x eÁ padre di y» perche nessuno eÁ padre di se stesso.
In altre parole, una relazione eÁ simmetrica se l'ordine degli elementi della cop- Figura 17
pia eÁ indifferente.
Il grafo di una relazione simmetrica eÁ tale che se un arco unisce una coppia di
elementi in un verso, li unisce anche nell'altro. Per questo motivo, per non
complicare il grafo con sovrabbondanza di archi, se una relazione eÁ simme-
trica, useremo la convenzione di unire le coppie con archi senza frecce (figu-
ra 17).
La figura 18 ti mostra il grafo di una relazione simmetrica (caso a., gli archi so-
no tutti orientati nei due versi) e di una che non lo eÁ (caso b., c'eÁ un arco che eÁ
orientato in un solo verso).
Figura 18
Figura 19
a. Nel grafo di una relazione simmetri- b. Se c'eÁ anche un solo arco orientato
ca tutti gli archi sono doppiamente in un verso solo, la relazione non a.
orientati eÁ simmetrica
Esempi
1. In un insieme A di persone la relazione R definita da «x eÁ parente di y» eÁ una relazione simmetrica.
2. Delle relazioni geometriche considerate nell'esempio 2. della proprietaÁ riflessiva (pagina 72) possiamo di-
re che sono simmetriche le seguenti:
± «avere la stessa superficie» nell'insieme dei poligoni di un piano
± «essere parallele» e «essere perpendicolari» nell'insieme delle rette di un piano.
Non eÁ invece simmetrica la relazione «avere lunghezza maggiore» nell'insieme dei segmenti di una retta.
Á antisimmetrica
La proprieta
Figura 20 Figura 21
a.
a. Il grafo di una relazione antisimme- b. Se c'eÁ anche un solo arco doppia-
trica non presenta archi doppiamen- mente orientato, la relazione non eÁ
te orientati antisimmetrica
Esempi
1. In N la relazione «x eÁ maggiore di y» eÁ una relazione antisimmetrica; infatti se x > y non accade mai che
y > x.
Á transitiva
La proprieta
Diciamo che una relazione R in un insieme A eÁ transitiva se, per ogni terna
di elementi x, y, z 2 A, se x eÁ in relazione con y e y eÁ in relazione con z,
allora anche x eÁ in relazione con z. In simboli:
8 x, y, z 2 A tali che x R y ^y R z allora xR z
Il grafo di una relazione transitiva (caso a.) e di una che non lo eÁ (caso b.) ti
sono mostrati in figura 22. Affinche la seconda relazione sia transitiva, la frec-
cia in colore blu dovrebbe essere di verso opposto.
Figura 22
Figura 23
a. Relazione transitiva b. Relazione non transitiva
Esempi
1. Riferendoci alle relazioni di carattere geometrico dei precedenti esempi, possiamo dire che sono transitive:
± la relazione «avere la stessa superficie» nell'insieme dei poligoni di un piano
± la relazione «essere parallele» nell'insieme delle rette di un piano Figura 24
± la relazione «avere lunghezza maggiore» nell'insieme dei segmenti di una
retta.
Non eÁ invece transitiva la relazione «essere perpendicolari» nell'insieme del-
le rette di un piano perche se a eÁ perpendicolare a b e b eÁ perpendicolare a c,
a non eÁ perpendicolare a c perche le due rette sono parallele (figura 24).
Verifica di comprensione
1. Nel grafo di una relazione ogni elemento eÁ in relazione con se stesso e con tutti gli altri. Di questa rela-
zione si puoÁ dire che:
a. eÁ riflessiva b. eÁ antiriflessiva
c. eÁ simmetrica d. eÁ antisimmetrica.
Di questa relazione si puoÁ dire che eÁ transitiva. Sai spiegare il percheÂ?
2. Barra le caselle che corrispondono alle proprietaÁ godute dalle seguenti relazioni definite in un insieme di
cittaÁ:
a. «x confina con y» R AR S AS T
b. «x ha la stessa densitaÁ di popolazione di y» R AR S AS T
c. «x ha un numero di istituti scolastici inferiore a y» R AR S AS T
d. «x eÁ attraversato dallo stesso fiume di y». R AR S AS T
Adesso che abbiamo imparato a riconoscere di quali proprietaÁ gode una rela-
zione, possiamo affrontare il primo dei problemi che ci eravamo posti all'inizio
del capitolo, quello cioeÁ di dare una struttura ad un insieme organizzando i
suoi elementi.
Gli elementi di un insieme possono sostanzialmente essere organizzati in due
modi diversi:
l dando un criterio di ripartizione in gruppi con caratteristiche simili, vale a
dire classificando
l dando un criterio per stabilire chi viene prima e chi viene dopo, vale a dire
ordinando.
Le operazioni di classificazione e di ordinamento vengono fatte mediante due
particolari relazioni: le relazioni di equivalenza e le relazioni d'ordine.
Le relazioni di equivalenza
Ripensando alle relazioni che abbiamo studiato nei paragrafi precedenti sono
relazioni di equivalenza quelle definite dai predicati:
Ci rendiamo subito conto che una relazione di questo genere ci fornisce un cri-
terio di classificazione degli elementi di un insieme, perche in un particolare
sottoinsieme vanno a finire solo quegli elementi che hanno le caratteristiche
messe in evidenza dalla relazione: essere parallele, essere nati nello stesso an-
no, avere la stessa superficie.
Riassumendo, possiamo dire che
Riflettiamo bene sull'ultima frase: «un elemento qualsiasi di una classe puoÁ es-
sere preso come rappresentante di quella classe». Questo significa che prende-
re una retta o un'altra ad essa parallela non fa differenza, perche tutte le rette di
quella classe hanno la stessa direzione; prendere una persona o un'altra nate in
un anno particolare non fa differenza, perche tutte le persone di quella classe
hanno la stessa etaÁ; prendere un rettangolo o un pentagono o un esagono non
fa differenza se li prendiamo dalla stessa classe, perche tutti hanno la stessa su-
perficie. Mediante le relazioni di equivalenza possiamo quindi introdurre nuo-
vi concetti: quello di direzione, quello di etaÁ, quello di area.
Ciascuna classe di equivalenza diventa un elemento di un nuovo insieme: l'in-
sieme di tutte le possibili direzioni in un piano, l'insieme di tutte le possibili etaÁ,
l'insieme di tutte le aree possibili. Questo nuovo insieme si chiama insieme
quoziente.
In sintesi:
2. Sia A l'insieme degli studenti di una scuola e sia R la relazione definita dal predicato «appartenere alla
stessa sezione»; tale relazione eÁ riflessiva, simmetrica e transitiva ed eÁ percioÁ una relazione di equivalen-
za.
Le classi di equivalenza sono i sottoinsiemi di A che hanno per elementi gli studenti che appartengono
alla medesima sezione, indipendentemente dalla classe frequentata. L'insieme quoziente eÁ quello dei cor-
si funzionanti nella scuola (corso A, corso B, corso C e cosõÁ via).
3. In un insieme di persone, la relazione «essere amici» eÁ riflessiva e simmetrica ma non eÁ transitiva: se una
persona a eÁ amica di una persona b che, a sua volta, eÁ amica di una persona c, non eÁ detto che a sia amica
di c, addirittura potrebbe non conoscerla neppure. Questa relazione non eÁ quindi di equivalenza.
Le relazioni d'ordine
Figura 27
Un ordinamento puo Á essere:
Á relativo a tutti gli
- totale se e
elementi dell'insieme;
Á relativo a grup-
- parziale se e
pi di elementi.
a. b.
Una relazione d'ordine come R 1 , nella quale per ogni coppia di elementi x e
y di A si ha che x eÁ in relazione con y o viceversa, eÁ una relazione d'ordine
totale; una relazione d'ordine come R 2 , nella quale esistono coppie per le
quali x non eÁ in relazione con y e neppure y eÁ in relazione con x, eÁ una re-
lazione d'ordine parziale.
Esempi
1. Nell'insieme dei punti di una retta orientata la relazione definita dal predicato "precedere" eÁ antisimme-
trica (se un punto precede un altro non puoÁ accadere il contrario) e transitiva (se un punto precede un altro
e questo precede un terzo, anche il primo precede il terzo); si tratta quindi di una relazione d'ordine che eÁ
anche antiriflessiva (un punto non puoÁ precedere se stesso).
Questa relazione induce sulla retta un ordinamento totale percheÂ, dati due punti qualsiasi, si puoÁ sempre
dire se uno precede l'altro.
Considerazioni finali
I esempio
Consideriamo l'insieme A degli studenti di una classe che devono svolgere il
test di ingresso di matematica all'inizio dell'anno scolastico e l'insieme B dei
numeri naturali. Supposto che ogni domanda del test sia valutabile con un pun-
teggio nullo se la risposta eÁ sbagliata, con punteggio 1 se la risposta non eÁ stata
data, con punteggio 5 se eÁ data in modo esatto, ad ogni studente che affronta il
test viene associato un solo numero naturale che eÁ il risultato della somma dei
punteggi ottenuti. Ad ogni elemento x di A eÁ quindi associato un solo elemento
y di B, cioeÁ ogni elemento di A ha una sola immagine in B.
Viceversa, puoÁ capitare che due studenti abbiano conseguito lo stesso punteggio
e che nessuno studente abbia conseguito punteggio 0 o 80 o 95; quindi ci pos-
sono essere elementi di B che hanno una sola controimmagine in A, elementi
che hanno piuÁ controimmagini in A o che non ne hanno nessuna.
La rappresentazione sagittale della relazione «x ha conseguito il punteggio Figura 30
y» con x 2 A e y 2 B, eÁ in figura 30 dove abbiamo rappresentato per sem-
plicitaÁ un numero limitato di studenti.
In una relazione di questo tipo ad ogni elemento di A eÁ associato un solo
elemento di B ma non eÁ richiesto il viceversa, quindi piuÁ elementi di A po-
trebbero avere come corrispondente lo stesso elemento di B; si tratta percioÁ
di una relazione del tipo molti a uno.
II esempio
Alle Olimpiadi, nella gara di tiro con l'arco ogni arciere si trova su una pedana
III Esempio
Sempre parlando di Olimpiadi, negli 800 metri di Atletica leggera all'i-
nizio gli atleti sono obbligati a correre ciascuno nella corsia assegnata Figura 32
(c'eÁ quindi una corrispondenza di tipo uno a uno come nel precedente
esempio), ma, dopo 100 metri, tutti gli atleti possono cambiare corsia
e, ovviamente, cercano di spostarsi in quella piuÁ interna che comporta
un percorso piuÁ breve; quando peroÁ devono superare un avversario,
possono anche andare in un'altra corsia. Ad un certo istante la situa-
zione fra gli atleti ed il numero di corsia (in totale 8 atleti per 8 corsie)
potrebbe essere quello indicato in figura 32.
Se A eÁ l'insieme delle corsie e B eÁ l'insieme degli atleti, ad ogni corsia
possono corrispondere piuÁ atleti e quindi la relazione «nella corsia x
corre l'atleta y» eÁ una relazione di tipo uno a molti.
Figura 33
IV Esempio
Una situazione sicuramente piuÁ caotica si ha quando la relazione fra
gli elementi di un insieme A e quelli di un insieme B eÁ del tipo molti
a molti come in figura 33. Questo schema di corrispondenza potrebbe
per esempio essere adatto a descrivere la multiproprietaÁ: una persona
potrebbe avere piuÁ multiproprietaÁ su appartamenti diversi e viceversa,
ogni appartamento puoÁ avere piuÁ proprietari.
Gli schemi che abbiamo visto nei diversi esempi si riconducono ad alcuni tipi
fondamentali che sono riassunti nella figura 34. Di tutti questi casi i primi due
sono i piuÁ significativi in matematica; se vogliamo descriverli in modo piuÁ det-
tagliato dobbiamo dire che:
l da un elemento di A esce solo un arco che va verso un elemento di B; in altre
parole non ci sono elementi di A dai quali escono piuÁ archi;
l non esistono elementi in A dai quali non esce alcun arco; in altre parole, da
tutti gli elementi di A, nessuno escluso, esce un arco;
l sugli elementi di B possono arrivare uno o piuÁ archi ed eventualmente pos-
sono anche esserci elementi ai quali non arriva alcun arco.
Figura 34
Esempi
1. Consideriamo le relazioni rappresentate dai seguenti diagrammi a frecce (figura 35).
a. b. c.
Figura 35
d. e.
I casi a. e b. rappresentano delle funzioni perche da ogni elemento di A esce un solo arco verso un elemen-
to di B; il caso c. non rappresenta una funzione perche l'elemento 8 non ha immagine in B; i casi d. ed e.
non rappresentano delle funzioni perche da alcuni elementi di A escono piuÁ archi verso elementi di B.
3. Sia A l'insieme dei numeri naturali privato dello zero e sia B l'insieme dei numeri razionali; la relazione «y
1
eÁ il reciproco di x» associa ad ogni numero x di A il suo reciproco di B e non c'eÁ nessun numero di A
x
che non abbia il suo corrispondente in B. Si tratta dunque di una funzione che puoÁ essere scritta nella
1 1 1 1 1
forma y . Ad esempio f
3 f
1 1 f
5 f
8
x 3 1 5 8
4. Sia A l'insieme dei punti di una retta r e sia B l'insieme dei punti di Figura 37
una retta s incidente a r ma non perpendicolare. Consideriamo la
relazione che ad ogni punto P di r associa il punto Q di s ottenuto
tracciando la perpendicolare da P su s (osserva la figura 37). PoicheÂ
ad ogni punto P resta associato uno ed un solo punto Q, la relazio-
ne stabilita eÁ una funzione.
Dalla definizione data e dagli esempi visti appare evidente che, per stabilire se Figura 38
una relazione eÁ una funzione, basta osservare quello che accade nell'insieme
A: da ognuno dei suoi elementi deve uscire un arco e ne deve uscire uno solo.
Le funzioni non sono peroÁ tutte uguali, esse si distinguono per quello che ac-
cade nell'insieme B. Vediamo dunque i casi che si possono presentare.
Consideriamo una funzione come quella rappresentata in figura 38 in cui il co-
dominio della funzione eÁ l'insieme B stesso, vale a dire che non vi sono ele-
menti di B che non abbiano almeno una controimmagine in A; una funzione
di questo tipo si dice suriettiva. Funzione suriettiva: in B non ci
sono elementi ai quali non arriva-
Una funzione f : A ! B si dice suriettiva se l'insieme delle immagini f
A no frecce.
coincide con l'insieme B. In simboli scriviamo che
f
A B
Consideriamo ora una funzione come quella rappresentata in figura 39 in cui Figura 39
agli elementi di B arriva al massimo una sola freccia, vale a dire che ne arriva
una sola oppure non ne arriva nemmeno una. Questo significa anche che ele-
menti distinti di A hanno immagini distinte in B; una funzione di questo tipo si
dice iniettiva.
In altre parole una funzione biiettiva eÁ una funzione che ad ogni elemento di A
fa corrispondere un solo elemento di B e, viceversa, ogni elemento di B eÁ im-
magine di un solo elemento di A. Una funzione biiettiva eÁ una corrispondenza Funzione biiettiva: eÁ una corri-
biunivoca. spondenza uno a uno che esauri-
sce gli elementi dei due insiemi.
Osservazione
Il fatto che una funzione sia suriettiva o biiettiva dipende dall'insieme B.
Per esempio la funzione f rappresentata in figura 41a non eÁ suriettiva per la
presenza dell'elemento 3 in B che non ha controimmagini in A; se peroÁ restrin-
giamo l'insieme B e consideriamo l'insieme B 0 che si ottiene eliminando que-
sto elemento, f diventa suriettiva (figura 41b).
Figura 41
a. b.
Figura 42
a. b.
Esempi
1. Sia f : N ! N definita dalla relazione «y eÁ il doppio di x».
Il dominio della funzione eÁ l'insieme N, il codominio eÁ l'insieme dei numeri pari che eÁ un sottoinsieme di
N; quindi, poiche f
N N, la funzione non eÁ suriettiva.
E' vero invece che ad elementi distinti del dominio corrispondono elementi distinti del codominio; la fun-
zione data eÁ quindi iniettiva.
La funzione inversa
Á invertibile se e
Una funzione e Á
Poniamoci adesso la seguente domanda: se una relazione f : A ! B eÁ una fun-
1 una corrispondenza biunivo-
zione, anche la sua inversa f eÁ una funzione? ca.
In generale dobbiamo rispondere di no perche puoÁ darsi che la corrispondenza
da B verso A non sia univoca, cioeÁ puoÁ darsi che non tutti gli elementi di B
abbiano una immagine in A o che ne abbiano piuÁ di una (rivedi gli esempi
1
1 e 2 precedenti). Tuttavia, se f eÁ una funzione biiettiva, allora anche f eÁ
una funzione. Si dice in questo caso che f eÁ invertibile.
Figura 45
La funzione f, pur essendo scritta per seconda, eÁ quindi quella che viene appli-
cata per prima. In sostanza viene applicata per prima la funzione scritta piuÁ a
destra e poi quella immediatamente a sinistra.
Si dice anche che la funzione k eÁ composta delle due funzioni f e g.
Esempi
1. Sia A fx j x eÁ la cartella di un alunno della classe I A}, B fy j y eÁ un alunno della classe I A} e
C fz j z eÁ il libro di matematica di un alunno della I A}:
Consideriamo le funzioni f : A ! B e g : B ! C dove f eÁ la funzione che ad ogni cartella x associa il
suo proprietario y e dove g eÁ la funzione che ad ogni alunno y associa il proprio libro z. In questo caso il
dominio di g eÁ proprio il codominio di f; quindi la funzione k eÁ la funzione che ad ogni cartella x di A
associa il libro z di C.
Verifica di comprensione
1. Fra un insieme A e un insieme B eÁ stabilita una relazione R . In quale dei seguenti casi R eÁ una funzione?
a. ci sono elementi di A che non hanno immagine in B;
b. tutti gli elementi di A hanno una sola immagine in B;
c. tutti gli elementi di A hanno almeno una immagine in B;
d. l'insieme delle controimmagini eÁ un sottoinsieme proprio di A.
2. Le seguenti relazioni sono tutte funzioni da A verso B che soddisfano, una alla volta, le seguenti caratteri-
stiche:
¬ ogni elemento di A ha una sola immagine in B;
ogni elemento di B ha una sola controimmagine in A e l'insieme delle controimmagini coincide con A;
® non esistono elementi di A che non hanno immagine in B e non esistono elementi di B che non hanno
controimmagine in A;
¯ ogni elemento di A ha una sola immagine in B e ogni elemento di B ha una sola controimmagine in
A.
Matematica in laboratorio
#1: quadrato
x : x 2
#2: area
a, b : a b
#3: volume
a, b, c : a b c
Se ricordi la precedente esercitazione con Derive, il simbolo : eÁ il simbolo di assegnamento; con il comando Crea/
Definisci funzione abbiamo quindi assegnato alla variabile il cui nome eÁ indicato sulla sinistra l'espressione scritta sulla
destra.
quadrato
x : x^2
area
a, b : ab
volume
a, b, c : abc
Una volta scritta l'espressione di una funzione, si possono calcolare i suoi valori attribuendone alcuni alle variabili indi-
pendenti; per esempio, se nella riga di inserimento scrivi adesso:
quadrato 2
Analogamente, se scrivi:
area 3, 5
volume 4, 2, 6
Derive attribuisce il valore 4 alla variabile a, 2 alla variabile b, 6 alla variabile c e restituisce 48
Esercizi
w LE RELAZIONI BINARIE
Considerati due insiemi, A di elementi x e B di elementi y, ed un predicato p nelle variabili x e y, diciamo che x eÁ in
relazione con y, e scriviamo x R y, se p
x, y eÁ vero.
Per rappresentare una relazione si puoÁ:
l indicare l'insieme che ha per elementi le coppie x, y
tali che x R y
l rappresentare con un diagramma di Eulero-Venn gli insiemi A e B e collegare con un arco orientato da x verso y le
w LE PROPRIETAÁ
Le relazioni definite in un insieme A possono godere di alcune proprietaÁ:
l riflessiva se 8x 2 A accade che x R x
l antisimmetrica se, tutte le volte che x R y, non capita mai che sia y R x a meno che x e y siano uguali
w LE FUNZIONI
Una relazione definita fra due insiemi A e B eÁ una funzione di A in B se ad ogni elemento di A resta associato uno ed
un solo elemento di B; la corrispondenza che associa gli elementi dei due insiemi si dice univoca.
Una funzione puoÁ essere:
l suriettiva se l'insieme delle immagini coincide con B
Di una funzione biiettiva si dice che eÁ una corrispondenza biunivoca; le funzioni biiettive sono le sole funzioni inverti-
bili.
w IL PRODOTTO DI FUNZIONI
Una funzione k eÁ il prodotto di altre due funzioni f e g, e si scrive k g f , quando la funzione g eÁ applicata agli
elementi generati dalla funzione f . La funzione g, anche se eÁ scritta per prima nel prodotto, eÁ quella che viene appli-
cata per seconda.
3 Fra gli elementi di due insiemi A e B eÁ definita una relazione R ; le coppie
x, y che soddisfano R :
a. sono tutte quelle dell'insieme A B;
b. sono un sottoinsieme di A B;
c. sono individuate dall'unione di un sottoinsieme di A con un sottoinsieme di B;
d. sono individuate dall'intersezione di un sottoinsieme di A con un sottoinsieme di B.
4 Se x e y sono i gioielli esposti nella vetrina di una gioielleria, la frase «x eÁ piuÁ bello di y» definisce una
relazione? Motiva la tua risposta.
6 Sia R una relazione tra due insiemi A e B; scegli fra quelle date le risposte corrette alle seguenti doman-
de:
¬ Qual eÁ il dominio di R ?
Qual eÁ il codominio di R ?
Risposte (possono esserci piuÁ risposte esatte):
a. l'insieme A stesso
b. l'insieme B stesso
c. il sottoinsieme di A formato dagli elementi che hanno almeno una immagine in B
d. il sottoinsieme di B formato dagli elementi che hanno almeno una controimmagine in A
e. l'insieme delle immagini
f. l'insieme delle controimmagini.
7 Data la relazione R definita in Q dall'enunciato aperto p
x, y : «x 3y», la sua inversa R 1
eÁ defi-
nita da:
1 1
a. y 3x b. y x c. x y d. x 3y
3 3
Applicazione
9 Esercizio guida
Rappresenta con un diagramma cartesiano la relazione dell'esercizio 8.
14 Rappresenta la relazione R dell'esercizio precedente con un grafo, con una tabella a doppia entrata,
con un diagramma cartesiano.
15 Elenca gli elementi del dominio e quelli del codominio delle relazioni che le seguenti proposizioni de-
finiscono fra gli insiemi A fAnna, Paola, Marisa, Sandrag e B fAndrea, Marco, Claudio, Gianni, Lu-
cag, la cui rappresentazione sagittale eÁ in figura e rispondi poi alle domande successive.
a. p
x, y: «x eÁ la ragazza di y». b. p
x, y: «x eÁ la sorella di y». c. p
x, y: «x eÁ amica di y».
17 Dati A f6, 10, 14, 20, 30g e B f3, 4, 5, 7, 10g, scrivi le coppie della relazione R definita da
p
x, y: «x eÁ il doppio di y» con x 2 A, y 2 B. Quali sono il dominio ed il codominio di R ?
Rappresenta la relazione prima con un diagramma cartesiano e poi con una tabella.
18 Esercizio guida
Dati A fx 2 N j x 7g e B fy 2 N j 2 y 15g, scrivi le coppie della relazione R definita da
p
x, y: «x y eÁ un numero dispari», determina il dominio ed il codominio di R e rappresentala con
un diagramma cartesiano e con una tabella.
Per semplificare l'esercizio scrivi prima per elencazione gli insiemi A e B; successivamente determina
le coppie della relazione. Ad esempio la coppia (0, 3) appartiene ad R perche 0 3 eÁ dispari, cosõÁ
anche (1, 2) e cosõÁ via.
22 Esercizio guida
23 1 2 3 4 24 25
a V F F F
b V V F F
c V V V F
d V V V V
1
Definisci le inverse delle seguenti relazioni e rappresenta poi sia R sia R nel modo che ritieni piuÁ
opportuno.
28 Esercizio guida
R : «x eÁ la terza parte di y» nell'insieme A f1, 2, 3, 4, 6, 9, 12g.
La relazione inversa R 1 eÁ definita dall'enunciato aperto «x eÁ il triplo di y».
Scegliamo di rappresentare le due relazioni con un grafo:
LE Á
RELAZIONI IN UN INSIEME E LE PROPRIETA la teoria eÁ a pag. 71
36 Indica il valore di veritaÁ delle seguenti affermazioni, relative ad una relazione R fra gli elementi di un
insieme A.
a. Se R eÁ riflessiva esiste almeno un punto della diagonale del suo diagramma cartesiano
che appartiene a R . V F
b. Se R eÁ riflessiva tutti i punti della diagonale del suo diagramma appartengono a R . V F
c. Se R eÁ simmetrica esiste almeno un arco del grafo che la rappresenta che eÁ orientato
nei due sensi. V F
d. Se R eÁ simmetrica tutti gli archi del grafo che la rappresenta sono orientati nei due versi. V F
e. Se R eÁ antiriflessiva la sua tabella a doppia entrata ha solo simboli F sulla diagonale. V F
f. Se R eÁ simmetrica, immaginando di piegare lungo la diagonale la tabella o il grafico
cartesiano che la rappresentano, tutti i punti si sovrappongono. V F
g. Se R eÁ antisimmetrica e x R y, allora x 6 y. V F
37 Determina il valore di veritaÁ delle seguenti proposizioni relative ad una relazione R definita in un in-
sieme A.
a. Se R non eÁ simmetrica, allora eÁ antisimmetrica V F
b. Se R eÁ riflessiva, allora non eÁ antiriflessiva. V F
c. Esistono delle relazioni R che non sono neÁ simmetriche neÁ antisimmetriche. V F
d. Esistono delle relazioni R che non sono neÁ riflessive neÁ antiriflessive. V F
Applicazione
41 Esercizio guida
Nell'insieme dei numeri naturali N eÁ definita la relazione R : «x e y hanno lo stesso numero di cifre».
Di quali proprietaÁ gode R ?
42 Dato l'insieme A fco, ca, ma, sa, re, rog, considera la relazione R definita da «x accostato a y forma
una parola di senso compiuto» con x, y 2 A. Ad esempio la coppia
co, sa appartiene ad R percheÂ
"cosa" eÁ una parola di senso compiuto.
Rappresenta nel modo che ritieni piuÁ opportuno tale relazione. Di quali proprietaÁ gode R ?
44 Nell'insieme A fdado, nodo, mela, pera, cerag eÁ definita la relazione «x e y hanno le stesse vocali».
Indica le proprietaÁ di R.
46 Esercizio guida
Ogni nodo del grafo ha un cappio, possiamo quindi concludere che
la relazione eÁ riflessiva.
Non possiamo peroÁ dire che sia simmetrica per la presenza di alcuni
archi orientati in un solo verso, ma nemmeno che sia antisimmetrica
per la presenza di archi doppiamente orientati.
La relazione non eÁ nemmeno transitiva percheÂ, ad esempio, manca
l'arco che collega il nodo A con il D.
Riassumendo, R eÁ solo riflessiva.
47 48
49 50
51 Esercizio guida
Ogni coppia diagonale appartiene alla relazione, quindi possiamo affer-
mare che ogni elemento eÁ in relazione con se stesso e percioÁ la relazione
eÁ riflessiva.
Inoltre, i punti che rappresentano le coppie della relazione sono in posi-
zioni simmetriche rispetto alla diagonale; la relazione eÁ dunque simme-
trica.
Vediamo se eÁ transitiva: a R d ma d non eÁ in relazione con altri ele-
menti; b R c e c R e, ma anche b R e.
Essendo poi la relazione simmetrica non c'eÁ bisogno di controllare altre
terne di elementi; possiamo concludere che R eÁ transitiva.
52 53
54 55
56 57
58 a b c d 59 a b c d
a V F V V a V V V V
b F V V F b V V V F
c V V V V c V V V V
d V F V V d V F V V
60 a b c d 61 1 2 3 4
a V V F V 1 F V V V
b V V F V 2 F V F V
c F F V F 3 F F V F
d V V F V 4 F F V F
62 a b c d e 63
r s t v k
a F V V V V r V V F V F
b V F V V V s V F F V F
c F V F F F t F F V F V
d F F V F F v V V F V F
e V F V V F k F F V F F
65 Esercizio guida
R : «x y 0»
La somma di due numeri eÁ zero solo se i due numeri sono op-
posti o sono entrambi nulli; le coppie della relazione sono quin-
di quelle evidenziate nel diagramma cartesiano rappresentato a
lato.
Questa relazione non eÁ riflessiva (nessun elemento tranne lo ze-
ro eÁ in relazione con se stesso) ma non eÁ nemmeno antiriflessiva
(per la presenza della coppia (0, 0)); eÁ invece simmetrica e non eÁ
transitiva.
66 R : «x y 1» 67 R : «x y < 0»
73 Determina il valore di veritaÁ delle seguenti proposizioni relative a una relazione R definita in un insie-
me A.
a. Se eÁ di equivalenza non puoÁ essere d'ordine. V F
b. Esistono relazioni che sono sia di equivalenza che di ordine. V F
c. Una relazione d'ordine e una relazione di equivalenza sono entrambe transitive. V F
d. Una relazione d'ordine e una relazione di equivalenza possono essere entrambe riflessive. V F
74 Una relazione d'ordine, o eÁ di ordine stretto, o eÁ di ordine largo. EÁ vera o falsa questa proposizione?
75 Una relazione d'ordine, o eÁ di ordine parziale, o eÁ di ordine totale. EÁ vera o falsa questa proposizione?
Applicazione
Stabilisci quali sono le proprietaÁdi cui godono le relazioni degli esercizi che seguono e individua fra esse le
relazioni di equivalenza e d'ordine, specificando eventualmente se si tratta di ordine largo o stretto.
76 Esercizio guida
In un insieme di persone, «x eÁ nato nello stesso mese di y».
La relazione eÁ:
riflessiva: ogni persona eÁ nata nello stesso mese di se stessa;
simmetrica: fra due persone nate nello stesso mese la relazione vale nei due sensi;
transitiva: se il signor A eÁ nato nello stesso mese del signor B e B eÁ nato nello stesso mese del signor
C, anche A eÁ nato nello stesso mese di C.
Di conseguenza si tratta di una relazione di equivalenza. Le classi di equivalenza contengono tutte le
persone dell'insieme che sono nate nello stesso mese; l'insieme quoziente eÁ l'insieme di queste classi.
Questa relazione permette di classificare le persone dell'insieme in base al mese di nascita.
78 In N, «la somma delle cifre di x eÁ uguale alla somma delle cifre di y».
79 In N, «x y 200».
80 In un insieme di persone, «x eÁ concittadino di y».
81 In N, «x ha lo stesso resto di y nella divisione per 5».
82 Nell'insieme dei tuoi compagni di classe, «x ha la stessa iniziale del cognome di y».
83 In un insieme di persone, «x ha lo stesso numero di scarpe di y».
84 In N, «Il prodotto delle cifre di x eÁ uguale al prodotto delle cifre di y».
85 In un insieme di automobili, «x ha una cilindrata maggiore di y».
86 In un insieme di persone, «x abita nello stesso condominio di y».
87 In N, «x elevato y eÁ minore di 1000».
Verifica che le seguenti relazioni sono d'ordine e specifica se inducono un ordinamento totale o parziale.
88 Esercizio guida
Nell'insieme N, «x eÁ potenza (con esponente naturale) di y».
Ogni numero si puoÁ ritenere potenza di se stesso con esponente uguale a 1; la relazione eÁ quindi ri-
flessiva.
Se un numero eÁ potenza di un altro, per esempio 8 eÁ potenza di 2, non si verifica mai il contrario, cioeÁ
2 non eÁ potenza ad esponente naturale di 8; la relazione eÁ quindi antisimmetrica.
Per vedere se la relazione eÁ transitiva, vediamo dapprima un esempio:
64 26 eÁ potenza di 8 8 23 eÁ potenza di 2 anche 64 eÁ potenza di 2
In generale, qualunque sia il numero a, si verifica che:
m m
an eÁ potenza di an an eÁ potenza di a anche
an anm eÁ potenza di a
La relazione eÁ quindi transitiva. Si tratta di una relazione d'ordine, in particolare di ordine largo.
L'ordinamento indotto eÁ peroÁ parziale perche non tutti i numeri naturali sono confrontabili secondo
questa relazione; per esempio 3 non eÁ potenza di 2, cosõÁ come 25 non eÁ potenza di 7 e cosõÁ via.
94 Esercizio guida
Ogni elemento ha un anello, quindi la relazione eÁ riflessiva; non
esistono archi doppiamente orientati, quindi la relazione eÁ anti-
simmetrica; vale poi la proprietaÁ transitiva, quindi si tratta di una
relazione d'ordine.
L'ordinamento eÁ parziale percheÁ l'elemento c non eÁ in relazione
con gli altri.
L'ordine indotto dalla relazione eÁ il seguente: a, b, e, d
95 Esercizio guida
La relazione eÁ riflessiva percheÁ ................, eÁ simmetrica percheÁ
................, eÁ transitiva percheÁ .................., quindi eÁ una relazione
di equivalenza. Le classi di equivalenza sono due, la prima eÁ l'in-
sieme fa, b, f , g g, la seconda eÁ l'insieme fc, d, e g.
96 97
98 99
100 101
104 Osserva le tabelle delle figure degli esercizi che seguono. Determina quali fra di esse sono relazioni d'or-
dine, specificandone il tipo e indicando l'ordinamento.
a. a b c d e b. a b c d c. a b c d e
a V V F V V a V V V V a F F F V F
b F V F F V b F V V V b V F F V V
c V V V F V c F F V V c F F F F F
d F F V V F d F F F V d F F F F F
e F F F V V e F F F V F
l Una funzione eÁ una relazione f fra due insiemi A e B che ad ogni elemento del primo fa corri-
spondere uno ed un solo elemento del secondo.
l Possiamo caratterizzare una funzione in base a quello che accade nel secondo insieme:
- se l'insieme delle immagini coincide con B, allora la funzione si dice suriettiva
- se a elementi diversi in A corrispondono elementi diversi in B, allora la funzione si dice iniet-
tiva
- se ogni elemento di B, nessuno escluso, ha una sola controimmagine in A, allora la funzione
si dice biiettiva; una funzione biiettiva eÁ quindi contemporaneamente sia suriettiva che iniet-
tiva.
Una funzione eÁ sempre una corrispondenza univoca, una funzione biiettiva eÁ una corrisponden-
za biunivoca.
Applicazione
a. Ogni numero razionale x ha una sola metaÁ y e ogni numero y eÁ il corrispondente di un solo x; si
tratta quindi di una funzione biiettiva.
b. Ogni contribuente dovrebbe pagare la sua tassa, ma ci possono essere piuÁ persone che pagano
uguali importi ed inoltre non tutti i numeri naturali rappresentano una tassa da pagare; il codomi-
nio eÁ quindi un sottoinsieme di N e si tratta percioÁ di una funzione suriettiva.
c. Ogni numero x ha infiniti multipli e questa relazione non eÁ quindi una funzione.
d. Non tutte le cittaÁ europee sono capitali dello Stato a cui appartengono; anche questa relazione non
eÁ una funzione.
115 Osserva i diagrammi delle seguenti figure. Quali fra le relazioni da essi rappresentate sono funzioni?
a. b. c. d.
117 Osserva la figura. Elenca le coppie della relazione. Si tratta di una fun-
zione? PercheÂ?
Per ognuno degli esercizi che seguono, dato l'insieme A, dominio della funzione f indicata, determina il
codominio.
Per ognuna delle figure degli esercizi che seguono, determina quali rappresentano funzioni e, per queste
ultime, stabilisci se sono iniettive, suriettive o biiettive; individua poi quali sono invertibili.
124 125
126 127
128 129
130 Osserva i grafici in figura che rappresentano delle relazioni di dominio A. Quali di essi rappresentano
delle funzioni? Fra esse, quali sono invertibili?
a. b. c. d.
132 EÁ data in N N una relazione R che determina l'insieme delle seguenti coppie ordinate:
f
0, 3,
1, 5,
2, 7,
3, 9,
4, 11,
5, 13, :::::g
EÁ una funzione? Sai trovare l'espressione y f
x che esprime y in funzione di x ?
137 Data la funzione f : N ! N definita dalla relazione y x 3 e la funzione g : N ! Z definita dalla re-
lazione z y 20, eÁ possibile costruire la funzione k g f ? si, z x 17
140 Ad una mostra canina vengono premiati gli esemplari piuÁ belli per ciascuna razza fra quelle presenti.
Considera gli insiemi
A fx j x eÁ un cane presente alla mostrag
B fy j y eÁ il padrone di un caneg
C fz j z eÁ una medaglia assegnatag.
Le relazioni f : A ! B definita da «y eÁ padrone di x» e g : B ! C definita da «y vince la medaglia z»
sono funzioni? La relazione k : A ! C definita da «x vince la medaglia z» eÁ una funzione? Se si, puoi
dire che k g f ? f
e una funzione, g no
141 In uno stadio si sta disputando la finale dei 100 metri piani. Considera gli insiemi
A fx j x eÁ il numero di una corsiag
B fy j y eÁ un atleta che partecipa alla finaleg
C fz j z eÁ il posto nella classifica della corsag
e le relazioni f : A ! B definita da «y corre nella corsia x» e g : B ! C definita da «y si eÁ classificato al
posto z», f e g sono funzioni? Che cosa puoi dire di k g f ? entrambe funzioni, g f : A ! C
147 In un film di guerra, un gruppo di 5 soldati, John, James, Mike, Paul e Willy, deve decidere chi di loro
deve compiere una missione pericolosa dalla quale probabilmente non faraÁ ritorno. Anziche usare il me-
todo della pesca della cannuccia piuÁ corta e poiche nessuno vuole compiere atti di eroismo, si decide di
fare cosõÁ: ognuno di loro giocheraÁ a pari e dispari con tutti gli altri e verraÁ mandato in missione chi per-
deraÁ piuÁ volte degli altri. Alla fine del gioco si ha questa situazione:
- John ha vinto con James, Mike e Willy ma ha perso con Paul
- James ha perso con Mike, ma ha vinto con Willy e con Paul
- Willy ha vinto con Mike e con Paul e quest'ultimo ha perso con Mike.
Quale dei soldati andraÁ in missione?
(Nel film comunque tutto finisce bene e l'eroico soldato torna a casa sano e salvo con una bella meda-
glia.) Paul
149 Angelo, Desiderio, Matteo e Renato possiedono ciascuno una bicicletta di una marca diversa (Atala,
Bianchi, Legnano, Turbo). Oggi hanno deciso di fare una passeggiata, usando ciascuno non la propria
bicicletta ma quella di uno dei tre amici. Matteo ha usato la bicicletta di Desiderio. Quella di Renato eÁ
stata presa dal "padrone" della Bianchi. La Legnano eÁ stata usata dal "padrone" della bicicletta usata da
Angelo. La Bianchi, invece, eÁ stata presa dal "padrone" della bicicletta usata da Matteo. Infine, sulla Tur-
bo pedala il "padrone" della Legnano. Su che bicicletta ha pedalato Matteo? [Turbo]
150 In una famiglia, ognuno dei figli puoÁ dichiarare di avere almeno un fratello e una sorella. Quanti figli ci
sono, al minimo, in questa famiglia? [4 figli]
1 In base a quale relazione si puoÁ organizzare il pacchetto gite per raggrupparle in base alla durata? Ve-
rificato che si tratta di una relazione di equivalenza, quali sono gli elementi che appartengono a ciascuna
classe di equivalenza?
2 Considerato il sottoinsieme delle gite di tre giorni, quale relazione occorre introdurre per fare una scelta
in base ai costi? Di che tipo di relazione si tratta?
3 In base alla risposta che hai dato al precedente esercizio, eÁ possibile stabilire un ordinamento degli ele-
menti dell'insieme delle gite di tre giorni?
4 L'insieme delle gite di tre giorni si puoÁ ordinare anche in base al periodo di realizzazione; qual eÁ la re-
lazione che permette di fare questo tipo di ordinamento? Qual eÁ l'ordinamento indotto da questa rela-
zione?
5 Considerate le gite di un giorno, le informazioni che sono state date alla classe dai due rappresentanti
sono sufficienti per poter stabilire un ordinamento in base ai costi o in base ai periodi?
a. Se hai risposto di si, indica qual eÁ l'ordinamento indotto.
b. Se hai risposto di no, stabilisci quali sono le informazioni che devono essere acquisite.
5 no
4 sciare, Firenze, Milano, Roma, trekking, Venezia
3 trekking, sciare, Milano, Firenze, Venezia, Roma
2 R : «la gita x ha un costo minore della gita y»; relazione d'ordine stretto
1 R : «la gita x ha la stessa durata della gita y»
1 Indica quale fra i seguenti eÁ un modo corretto di rappresentare la relazione «x eÁ equivalente a y» nell'insieme
1 2 12 4 6 6 3 5
A , , , , , , , :
2 3 16 8 12 9 4 10
a. 1 , 4 , 1 , 6 , 1 , 5 , 4 , 6 , 4 , 5 , 6 , 5 , 2 , 6 , 12 , 3
2 8 2 12 2 10 8 12 8 10 12 10 3 9 16 4
b. c. d.
2 punti
2 Una relazione di equivalenza R eÁ rappresentata mediante un grafo. Si puoÁ dire che in tale grafo:
a. esistono solo archi doppiamente orientati V F
b. qualche elemento, ma non tutti, possiede un anello V F
c. puoÁ esistere un arco, ma uno solo, non doppiamente orientato V F
d. se un elemento eÁ collegato ad altri due, anche questi hanno un collegamento fra loro. V F
2 punti
3 Nell'insieme A fcasa, mare, doccia, uva, tre, mano, palla, trio, miog eÁ definita le relazione «avere lo stesso
numero di lettere». Rappresenta questa relazione con un grafo, indica quali sono le sue proprietaÁ e se si tratta di
una relazione particolare.
3 punti
2 punti
a. in N «essere maggiore» R AR S AS T
b. in A fa j a
e una retta dello spaziog «avere un solo punto in comune» R AR S AS T
c. in A fa j a
e una personag «avere la stessa altezza» R AR S AS T
d. in A fa j a
e uno studente di una classeg «precedere in ordine alfabetico» R AR S AS T
e. in A fa j a
e una frazioneg «avere lo stesso denominatore» R AR S AS T
f. in A fa j a
e una personag «essere amici» R AR S AS T
g. in N «avere prodotto pari» R AR S AS T
h. in N «avere prodotto dispari» R AR S AS T
i. in A fa j a
e una persona che lavorag «avere lo stesso stipendio» R AR S AS T
l. in A fa j a
e un dipendente di un'aziendag «lavorare nello stesso reparto» R AR S AS T
5 punti
6 Quattro ragazzi, che indicheremo con A, B, C, D, giocano a biliardo sfidandosi l'un l'altro. A vince tutte la
partite, D non ne vince nessuna, B batte C. Disegna il grafo della relazione «vincere» con questi dati. Di
che tipo di relazione si tratta?
2 punti
3 punti
1 b., d.
2 a. V; b. F; c. F; d. V
4 R, S
6 Relazione d'ordine
7 a. V; b. F; c. V; d. V; e. V; f. V
8 f g : x ! 3 x 1; g f : x ! 3x 1