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Insiemi e relazioni

Prerequisiti
 gli insiemi
 le proposizioni e la logica dei predicati

Obiettivi
 definire una relazione, saperla riconoscere e rappresentare
 individuare le proprietaÁ di una relazione
 riconoscere relazioni di equivalenza e d'ordine
 riconoscere funzioni

1. Le relazioni binarie Gli esercizi di questo paragrafo


sono a pag. 374
1.1. La definizione
Gli elementi di un insieme sono di solito distribuiti nell'insieme stesso senza
una logica particolare; per esempio l'insieme dei numeri interi compresi fra
8 e 15 puoÁ essere rappresentato per elencazione in uno qualsiasi dei seguenti
modi:
l f8, 10, 15, 9, 13, 12, 11, 14g
l f10, 14, 9, 8, 13, 11, 15, 12g
l f8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15g
anche se possiamo dire che la terza eÁ piuÁ "significativa", se non altro percheÂ
ci consente di stabilire senza troppa fatica se abbiamo elencato tutti gli ele-
menti.
Anche l'insieme dei file memorizzati sul disco fisso di un computer, insieme
finito ma formato da un grandissimo numero di elementi, puoÁ essere rappresen-
tato per elencazione in tantissimi modi diversi; tuttavia eÁ conveniente dare una
struttura, un ordine agli elementi di questo insieme, altrimenti la semplice ricer-
ca di uno particolare di essi puoÁ diventare molto difficile. In effetti l'organizza-
zione dei file prevede il loro raggruppamento in cartelle ed eventualmente puoi
indurre un ordine alfabetico di disposizione quando usi Esplora risorse di Win-
dows per ricercare un file.

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Le operazioni di strutturazione di un insieme, che ci permettono di lavorare
meglio con i suoi elementi, prevedono quindi la loro ripartizione in gruppi e
l'ordinamento. Ma come eÁ possibile introdurre in un insieme queste strutture?
Supponiamo che una persona voglia mettere ordine fra tutte le sue fotografie
che ora sono stipate alla rinfusa in una scatola. Ci rendiamo conto che per or-
ganizzarle occorre dare un criterio che dica quali fotografie devono stare in un
gruppo e quali in un altro. Possiamo dire che una fotografia sta nello stesso
gruppo di un'altra se fra le due c'eÁ una certa relazione, per esempio espressa
dal fatto che sono state scattate nella stessa occasione, oppure che sono state
scattate nello stesso anno. In questi casi avremo due diversi raggruppamenti ma
in entrambi le fotografie sono adesso organizzate.
Un altro problema che spesso si pone in matematica eÁ quello di porre in rela-
zione gli elementi di due insiemi diversi; per esempio, dati gli insiemi delle ca-
se farmaceutiche e dei farmaci in commercio, eÁ abbastanza spontaneo associa-
re ad ogni farmaco la casa farmaceutica che l'ha prodotto.
In questa parte del capitolo vedremo di studiare nel dettaglio queste due pro-
blematiche:
n l'organizzazione degli elementi di un insieme
n la corrispondenza fra elementi di insiemi diversi.
Cominciamo col dire che una connessione fra gli elementi di un insieme o di
due insiemi diversi si realizza sempre tramite una relazione R , espressa nor-
malmente mediante un predicato o un enunciato aperto che esprime un lega-
me fra elementi dello stesso insieme o di insiemi diversi; per esempio, sono re-
lazioni:
l in un insieme di persone quelle espresse dagli enunciati aperti:
«x eÁ piuÁ giovane di y»
«x eÁ piuÁ alto di y»
«x esercita la stessa professione di y»
l nell'insieme Q dei razionali quelle espresse dagli enunciati aperti:
«x eÁ la metaÁ di y»
«x eÁ il reciproco di y»
«x eÁ potenza di y»

Diamo allora la seguente definizione.

Dati un elemento x appartenente ad un insieme A ed un elemento y appar-


tenente ad un insieme B (che puoÁ anche essere uguale ad A), diciamo che
x 2 A eÁ in relazione con y 2 B secondo un predicato p se gli elementi x e y
soddisfano p …x, y †. Si dice che R eÁ una relazione da A verso B.

In altre parole:
l se p …x, y † eÁ vero, allora x eÁ in relazione con y e si scrive x R y.
l se p …x, y † eÁ falso, allora x non eÁ in relazione con y e si scrive xR
6 y.
Una relazione definisce quindi sempre delle coppie ordinate …x, y †, con x che
appartiene al primo insieme e y che appartiene al secondo, che costituiscono
un sottoinsieme del prodotto cartesiano A  B. L'elemento y si chiama imma-
gine dell'elemento x; a sua volta x si dice controimmagine di y.
Nell'ambito di una relazione alcuni elementi x di A hanno un'immagine in B,
altri non ce l'hanno; analogamente, alcuni elementi y di B sono immagini di
qualche elemento x di A, altri non lo sono (in figura 1 di pagina seguente ab-

2 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


biamo collegato con un arco orientato le coppie …x, y † che sono in relazione). Figura 1
L'insieme dei valori x che hanno un'immagine si chiama dominio della rela-
zione (il sottoinsieme D di A evidenziato in colore piuÁ scuro); l'insieme degli
elementi y che sono immagine di qualche elemento x si dice codominio (il sot-
toinsieme C di B evidenziato in colore piuÁ scuro).
Per esempio:
l se A ˆ f1, 2, 3, 4g e B ˆ f 1, 0, 1, 2g, la relazione R : «x eÁ il successivo di
y» con x 2 A e y 2 B definisce le coppie …1, 0†, …2, 1†, …3, 2†; il dominio del-
la relazione eÁ il sottoinsieme di A formato dagli elementi 1, 2, 3, il codomi-
nio eÁ il sottoinsieme di B formato dagli elementi 0, 1, 2 (figura 2)
l se A eÁ l'insieme delle vocali e B eÁ l'insieme delle lettere dell'alfabeto italiano,
la relazione R : «x precede immediatamente y nell'ordine alfabetico», con l y e Á immagine di x
x 2 A e y 2 B definisce le coppie …a, b†, …e, f †, …i, l †, …o, p †, …u, v †; il domi- l x e Á controimmagine di y
nio eÁ l'insieme A stesso, il codominio eÁ l'insieme B 0 ˆ fb, f , l, p, v g l Il dominio eÁ l'insieme degli x
dai quali esce almeno una
l se A ˆ fx 2 N0 j x  4g e B coincide con A, la relazione R : «x eÁ un divisore freccia.
di y» con x, y 2 A, definisce le coppie …1, 1†, …1, 2†, …1, 3†, …1, 4†, …2, 2†, l Il codominio e Á l'insieme de-
…2, 4†, …3, 3†, …4, 4†; il dominio ed il codominio coincidono con l'insieme gli y ai quali arriva almeno
A stesso (figura 3). una freccia.
Quando gli insiemi A e B si scambiano i ruoli (quindi B eÁ l'insieme degli ele-
menti che si indicano con x e A eÁ l'insieme degli elementi che si indicano con Figura 2
y), le coppie di una relazione R definita da un certo enunciato aperto, diven-
tano coppie di un'altra relazione che eÁ definita da un enunciato aperto diverso
dal precedente, ma che mantiene la corrispondenza fra gli stessi elementi dei
due insiemi.
Se riprendiamo il primo esempio, la relazione definita da A verso B dall'enun-
ciato aperto p …x, y †: «x eÁ il successivo di y», diventa la relazione definita da B
verso A dall'enunciato aperto «x eÁ il precedente di y»; i due enunciati sono
diversi e le coppie che soddisfano la relazione si ottengono da quelle prece-
denti invertendo l'ordine (figura 4).
Si dice allora che la seconda relazione eÁ l'inversa della prima; la relazione in-
versa di una relazione R si indica con il simbolo R 1 . Una relazione R e la Figura 3
sua inversa R 1 scambiano fra loro il dominio ed il codominio.

1.2. La rappresentazione

Una relazione si puoÁ rappresentare in diversi modi.

Mediante elencazione
Basta fare un elenco delle coppie che soddisfano il predicato che definisce la
relazione, come abbiamo fatto con il prodotto cartesiano fra insiemi e anche Figura 4
negli esempi del precedente paragrafo.
Per esempio:
l se A ˆ fx 2 N j x  10g e R eÁ la relazione definita in A dal predicato «x eÁ
la metaÁ di y», le coppie che soddisfano R definiscono il seguente sottoin-
sieme del prodotto A2 :

…1, 2†, …2, 4†, …3, 6†, …4, 8†, …5, 10†
l se A ˆ fAnna, Marta, Chiara, Francesca, Luciag e B ˆ fLuca, Angelo, Filip-
po, Matteog, e si sa che Marta eÁ sposata con Luca, Chiara con Filippo e Lu-

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cia con Matteo, la relazione p …x, y †: «x eÁ moglie di y», con x 2 A e y 2 B,
definisce il seguente insieme:

…Marta, Luca†, …Chiara, Filippo†, …Lucia, Matteo†
Questa rappresentazione non eÁ peroÁ conveniente se le coppie sono numerose.

Mediante rappresentazione sagittale


Abbiamo in effetti giaÁ usato questa modalitaÁ di rappresentazione nelle prece- Figura 5
denti figure; si tratta di tracciare degli archi orientati che uniscono l'elemento
x del primo insieme al suo corrispondente y del secondo.
Per esempio:
l A ˆ fx 2 N0 j x  10g e B ˆ fx 2 N0 j x  7g e R eÁ la relazione definita
dall'enunciato aperto p …x, y †: «x eÁ doppio di y», con x 2 A e y 2 B, la
sua rappresentazione sagittale eÁ in figura 5; in tale figura abbiamo anche
evidenziato il dominio D, formato dagli elementi 2, 4, 6, 8, 10, ed il codo-
minio C della relazione, formato dagli elementi 1, 2, 3, 4, 5.

Mediante rappresentazione cartesiana


Questa modalitaÁ sfrutta il fatto che le coppie della relazione sono un Figura 6
sottoinsieme del prodotto cartesiano A  B; basta allora rappresentare
il prodotto cartesiano ed evidenziare le coppie che rendono vero l'e-
nunciato della relazione.
Se riprendiamo l'ultimo esempio, le coppie …x, y † di elementi x e y che
sono in relazione fra loro sono quelle evidenziate in rosso in figura 6.

Mediante tabella a doppia entrata


Anche in questo caso si sfrutta la corrispondente rappresentazione del
prodotto cartesiano A  B, con la convenzione di mettere i simboli V
sulla casella che corrisponde alla coppia …x, y † se x R y e F se
xR 6 y.
Se ci riferiamo ancora una volta all'esempio precedente, la figura 7 mostra co- Figura 7
me risulta la tabella (in essa abbiamo scritto in rosso i simboli V per evidenziar-
li).

Mediante un grafo
Le modalitaÁ di rappresentazione di una relazione che abbiamo visto si possono
usare per qualunque relazione; tuttavia, nel caso in cui una relazione sia defi-
nita in uno stesso insieme A, e solo in questo caso, si puoÁ ricorrere ad una rap-
presentazione grafica particolare che prende il nome di grafo.
Un grafo eÁ un disegno nel quale vengono rappresentati dei punti, detti nodi,
che possono essere collegati uno all'altro mediante degli archi orientati detti
lati. Nel nostro caso i nodi sono gli elementi di A, i lati collegano gli elementi
che sono in relazione; occorre prestare molta attenzione all'orientamento degli
archi che devono sempre uscire dal primo elemento della coppia e finire sul
secondo.
Per esempio:
l nell'insieme A ˆ f3, 12, 85, 715g sia R la relazione definita dall'enuncia-
to aperto p …x, y † : «x ha un numero di cifre maggiore di quello di y» con
x, y 2 A; le coppie di questa relazione sono:
…715, 3† …715, 12† …715, 85† …85, 3† …12, 3†

4 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Per costruire il grafo rappresentiamo gli elementi di A e colleghiamoli con Figura 8
un arco orientato che esce dal primo elemento della coppia e finisce sul se-
condo come in figura 8; osserva che non vi eÁ nessun lato che collega gli
elementi 12 e 85 perche tali elementi non sono in relazione.
l nell'insieme A ˆ fx 2 N0 j x  4g sia R la relazione definita dall'enunciato
aperto p …x, y †: «x  y» con x, y 2 A; le coppie di questa relazione sono
quelle che hanno il primo termine minore o anche uguale al secondo, quin-
di per esempio …2, 3†, …3, 4† e anche …3, 3†, ma non per esempio …2, 1† o
…4, 2†; i lati del grafo collegano quindi due numeri diversi di A uscendo Figura 9
da quello piuÁ piccolo verso quello piuÁ grande (figura 9). Vi sono peroÁ anche
gli archi che escono da un numero e ritornano sul numero stesso (in questo
caso nella relazione vale il simbolo di uguaglianza); questi archi si chiama-
no anelli.

Esempi
1. Dato l'insieme A ˆ fMarco, Matteo, Gianni, Andrea, Robertog sia B ˆ f175, 184, 170g l'insieme delle
altezze degli elementi di A; consideriamo la relazione R da A verso B definita dall'enunciato aperto
p …x, y †: «x eÁ alto y centimetri», con x 2 A e y 2 B. Sapendo che Gianni e Andrea hanno la stessa altezza,
cosõÁ come Marco e Roberto, e che Gianni eÁ piuÁ piccolo di Matteo che, a sua volta, eÁ piuÁ piccolo di Marco,
rappresentiamo R in tutti i modi possibili.
Dai dati del problema si deduce facilmente che Gianni e Andrea sono alti 170cm, Matteo eÁ alto 175cm,
Marco e Roberto sono alti 184cm. La rappresentazione della relazione R eÁ in figura 10.
Figura 10

2. Nell'insieme A dei numeri pari minori di 17, consideriamo la relazione R definita da p …x, y †: «x eÁ la metaÁ di
y». Rappresentiamola con un grafo, costruiamo la relazione inversa e rappresentiamo anch'essa con un grafo.
L'insieme A ha per elementi i numeri 2, 4, Figura 11
6, 8, 10, 12, 14, 16 e dobbiamo collegare
con un arco numeri come 2 e 4, 6 e 12 e
cosõÁ via (figura 11a).
L'enunciato aperto che definisce R 1 eÁ
q…x, y †: «x eÁ il doppio di y».
La relazione inversa deve quindi collegare,
per esempio, i numeri 4 e 2, 12 e 6 e cosõÁ
via; per rappresentare R 1 basta quindi in-
vertire l'orientamento degli archi della rela-
zione R (figura 11b). a. b.

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3. In figura 12a eÁ rappresentato il grafo di una certa relazione R definita in un insieme A. Scriviamo per
esteso le coppie della relazione, costruiamo la relazione inversa e rappresentiamola con un diagramma
cartesiano.
Le coppie della relazione sono le seguenti: Figura 12
…a, b †, …a, c †, …b, d †, …e, a†, …e, b †, …e, c †
La relazione inversa definisce le seguenti
coppie, ottenute dalle precedenti scam-
biando gli elementi:
…b, a†, …c, a†, …d, b †, …a, e †, …b, e †, …c, e †
1
La rappresentazione cartesiana di R eÁ in
figura 12b.
a. b.

Verifica di comprensione
1. Nell'insieme A ˆ fx 2 N j 1  x < 12g eÁ definita la relazione R : «x eÁ il triplo di y»; le coppie …x, y † del-
la relazione sono:
a. …1, 3† …2, 6† …3, 9† …4, 12† …5, 15† …6, 18† …7, 21† …8, 24† …9, 27†
b. …1, 3† …2, 6† …3, 9†
c. …3, 1† …6, 2† …9, 3†
d. …3, 1† …6, 2† …9, 3† …12, 4†

2. Fra due insiemi A e B eÁ stabilita una relazione R rappresentata nella tabella; completa le richieste:

a. il dominio della relazione eÁ l'insieme D ˆ f::::::::::g


b. il codominio della relazione eÁ l'insieme C ˆ f::::::::::g
c. le coppie della relazione che hanno come primo elemento a sono ..............
d. le coppie della relazione che hanno come secondo elemento 3 sono ..........

Á
2. Le relazioni in un insieme e le proprieta Gli esercizi di questo paragrafo
sono a pag. 378
Abbiamo giaÁ detto che una relazione puoÁ essere definita fra gli elementi di uno
stesso insieme e ne abbiamo dato alcuni esempi. Le relazioni all'interno di un
unico insieme rivestono particolare importanza, perche possono godere di al-
cune proprietaÁ che ci consentiranno di identificare classi di relazioni partico-
lari.

6 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Á riflessiva
La proprieta

Una relazione R in un insieme A eÁ riflessiva se ogni elemento x dell'insie-


me eÁ in relazione con se stesso. In simboli:
8x2A xR x

Osserva che abbiamo usato un quantificatore universale, quindi una relazione


eÁ riflessiva se tutti gli elementi sono in relazione con se stessi, nessuno escluso.
Se dovessimo rappresentare una relazione riflessiva con un grafo, ogni nodo
avrebbe un anello. La figura 13 rappresenta una relazione riflessiva (ogni nodo
ha un anello) ed una che non lo eÁ (c'eÁ un elemento che non eÁ in relazione con
se stesso).
Per esempio:
l in un insieme di persone la relazione R : «x ha la stessa etaÁ di y» eÁ riflessiva
perche ogni persona ha la stessa etaÁ di se stessa;
l in N la relazione R : «x eÁ il successivo di y» non eÁ riflessiva perche ogni nu-
mero non eÁ successivo di se stesso.

Figura 13 l Nel grafo di una relazione ri-


flessiva, ogni nodo ha un
anello.
l Nel grafo di una relazione
che non e Á riflessiva c'e
Á al-
meno un nodo che non ha
l'anello.

a. Relazione riflessiva b. Relazione non riflessiva

Esempi
1. Consideriamo la relazione R definita in A ˆ f2, 5, 7, 10g dalla pro- Figura 14
posizione aperta p…x, y†: «x eÁ divisibile per y» con x, y 2 A.
Poiche ogni numero eÁ divisibile per se stesso, la relazione eÁ riflessiva.
Costruiamo la tabella ed il diagramma cartesiano di questa relazione
(figura 14) ed osserviamo che in tutte le caselle della tabella e in tutti
i punti del diagramma cartesiano che si trovano sulla diagonale evi-
denziata c'eÁ una V o un punto in rosso.
Per stabilire se una relazione, data mediante una tabella o un diagram-
ma cartesiano, eÁ riflessiva basta dunque controllare che nessun punto
della diagonale sia escluso.

2. Sono riflessive le seguenti relazioni di natura geometrica:


l nell'insieme dei poligoni di un piano la relazione R : «x ha la stessa
superficie di y»
l nell'insieme delle rette di un piano la relazione R : «x eÁ parallelo a

Non sono riflessive le seguenti relazioni:

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l nell'insieme dei segmenti di una retta la relazione R : «x ha lunghezza maggiore di y»
l nell'insieme delle rette di un piano la relazione R : «x eÁ perpendicolare a y»

3. La relazione di inclusione fra insiemi eÁ riflessiva; abbiamo infatti visto che, qualunque sia l'insieme
A : A  A.

Á antiriflessiva
La proprieta

Una relazione R in un insieme A eÁ antiriflessiva se nessun elemento di A eÁ


in relazione con se stesso. In simboli
8x 2 A xR
6 x

Se una relazione eÁ antiriflessiva, il grafo che la rappresenta non ha anelli, il dia-


gramma cartesiano non ha punti sulla diagonale, la tabella a doppia entrata
non ha simboli V sulla diagonale. In figura 15 abbiamo rappresentato nei tre
modi un esempio di relazione antiriflessiva.

Figura 15

a. nessun nodo ha un anello b. non ci sono elementi sulla diagonale c. non ci sono V sulla diagonale

Non eÁ detto che una relazione che non eÁ riflessiva sia antiriflessiva o viceversa:
una relazione come quella di figura 16 non possiede ne l'una ne l'altra delle
proprietaÁ infatti:
Figura 16
l ci sono alcuni elementi che hanno anelli ma non tutti (non eÁ riflessiva);
l non tutti gli elementi sono privi di anelli (non eÁ antiriflessiva).

Esempi
1. Nell'insieme N la relazione «x eÁ minore di y» eÁ antiriflessiva perche nessun numero naturale eÁ minore di
se stesso.

2. In un insieme di persone la relazione «x eÁ nato prima di y» eÁ antiriflessiva perche nessuna persona eÁ nata
prima di se stessa, cosõÁ come la relazione «x eÁ padre di y» perche nessuno eÁ padre di se stesso.

3. Nell'insieme dei parallelepipedi, la relazione «x ha volume maggiore di y» eÁ antiriflessiva.

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Á simmetrica
La proprieta

Una relazione R in un insieme A eÁ simmetrica se per ogni coppia di ele-


menti x, y 2 A tali che x eÁ in relazione con y, anche y eÁ in relazione con
x. In simboli:
8 x, y 2 A tali che x R y allora y R x

In altre parole, una relazione eÁ simmetrica se l'ordine degli elementi della cop- Figura 17
pia eÁ indifferente.
Il grafo di una relazione simmetrica eÁ tale che se un arco unisce una coppia di
elementi in un verso, li unisce anche nell'altro. Per questo motivo, per non
complicare il grafo con sovrabbondanza di archi, se una relazione eÁ simme-
trica, useremo la convenzione di unire le coppie con archi senza frecce (figu-
ra 17).
La figura 18 ti mostra il grafo di una relazione simmetrica (caso a., gli archi so-
no tutti orientati nei due versi) e di una che non lo eÁ (caso b., c'eÁ un arco che eÁ
orientato in un solo verso).

Figura 18

Figura 19

a. Nel grafo di una relazione simmetri- b. Se c'eÁ anche un solo arco orientato
ca tutti gli archi sono doppiamente in un verso solo, la relazione non a.
orientati eÁ simmetrica

Come saranno il diagramma cartesiano e la tabella di una relazione simmetri-


ca? Per rispondere a questa domanda, osserva la relazione simmetrica della fi-
gura 18a, e la figura 19 dove la stessa relazione eÁ rappresentata con un dia-
gramma cartesiano e con una tabella.
Se immagini di ripiegare su se stessi il diagramma e la tabella lungo la diago-
nale evidenziata, noterai che i punti che appartengono alla relazione si sovrap-
pongono. Sia il diagramma che la tabella sono dunque simmetrici rispetto alla b.
loro diagonale.

Esempi
1. In un insieme A di persone la relazione R definita da «x eÁ parente di y» eÁ una relazione simmetrica.

2. Delle relazioni geometriche considerate nell'esempio 2. della proprietaÁ riflessiva (pagina 72) possiamo di-
re che sono simmetriche le seguenti:
± «avere la stessa superficie» nell'insieme dei poligoni di un piano
± «essere parallele» e «essere perpendicolari» nell'insieme delle rette di un piano.
Non eÁ invece simmetrica la relazione «avere lunghezza maggiore» nell'insieme dei segmenti di una retta.

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3. Nell'insieme N0 la relazione R definita da «x eÁ il doppio di y» non eÁ una relazione simmetrica. Infatti se x
eÁ il doppio di y, y non puoÁ essere il doppio di x.

Á antisimmetrica
La proprieta

Una relazione R in un insieme A eÁ antisimmetrica quando per ogni coppia


di elementi x, y 2 A, se x eÁ in relazione con y, e y eÁ in relazione con x, al-
lora x ˆ y. In simboli:
8 x, y 2 A tali che …x R y ^ y R x† allora xˆy

In altre parole, una relazione eÁ antisimmetrica quando, dati x e y con x 6ˆ y, se


x eÁ in relazione con y, y non eÁ mai in relazione con x.
Il grafo di una relazione antisimmetrica ha solo archi orientati; in figura 20a
abbiamo rappresentato una relazione antisimmetrica (gli archi sono tutti orien-
tati) ed in figura 20b una che non lo eÁ (l'arco che collega l'elemento a con l'e-
lemento b non eÁ orientato e questo, in base alle convenzioni poste, significa
che a R b e anche che b R a).

Figura 20 Figura 21

a.
a. Il grafo di una relazione antisimme- b. Se c'eÁ anche un solo arco doppia-
trica non presenta archi doppiamen- mente orientato, la relazione non eÁ
te orientati antisimmetrica

Il diagramma cartesiano e la tabella a doppia entrata di una relazione antisim-


metrica hanno la caratteristica che, tracciata la diagonale, nessun punto si cor-
risponde nelle due metaÁ (osserva la figura 21 che rappresenta la relazione anti-
simmetrica della figura 20a); cioeÁ, immaginando di piegare il foglio lungo la
diagonale, nessun punto si sovrappone ad un altro e nessuna V si sovrappone b.
ad un'altra V.
Una relazione puoÁ essere non antisimmetrica e non simmetrica; la relazione
«essere innamorati», ad esempio, non eÁ simmetrica perche puoÁ accadere
che x sia innamorato di y e che y non lo sia di x, ma non eÁ nemmeno antisim-
metrica perche spesso succede che x e y siano innamorati reciprocamente.

Esempi
1. In N la relazione «x eÁ maggiore di y» eÁ una relazione antisimmetrica; infatti se x > y non accade mai che
y > x.

2. Anche la relazione «x eÁ maggiore o uguale a y» in un qualunque insieme numerico eÁ antisimmetrica; in-


fatti se x  y non capita mai che y  x, a meno che sia x ˆ y.

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3. In un insieme di ufficiali di una caserma, la relazione «x eÁ di grado inferiore a y» eÁ antisimmetrica; infatti
se x eÁ di grado inferiore a y, y non eÁ di grado inferiore a x.

4. La relazione di inclusione fra insiemi eÁ antisimmetrica: A  B e B  A solamente se A ˆ B.

Á transitiva
La proprieta

Diciamo che una relazione R in un insieme A eÁ transitiva se, per ogni terna
di elementi x, y, z 2 A, se x eÁ in relazione con y e y eÁ in relazione con z,
allora anche x eÁ in relazione con z. In simboli:
8 x, y, z 2 A tali che x R y ^y R z allora xR z

Il grafo di una relazione transitiva (caso a.) e di una che non lo eÁ (caso b.) ti
sono mostrati in figura 22. Affinche la seconda relazione sia transitiva, la frec-
cia in colore blu dovrebbe essere di verso opposto.

Figura 22

Figura 23
a. Relazione transitiva b. Relazione non transitiva

Non eÁ immediato verificare se una relazione eÁ transitiva quando eÁ rappresen-


tata con un diagramma cartesiano o con una tabella a doppia entrata; in questi
casi bisogna controllare che tutte le terne di elementi x, y, z per le quali
x R y ^ y R z abbiano anche un puntino oppure un simbolo V in corrispon-
denza della coppia …x, z†. E' spesso conveniente in questi casi rappresentare la Questa relazione non eÁ transitiva
relazione con un grafo e dedurre da esso se la relazione eÁ transitiva.
Devi poi prestare molta attenzione all'orientamento degli archi: una relazione
come quella di figura 23 in cui x R y, y R z e z R x non eÁ transitiva; in
altre parole, affinche una relazione sia transitiva, per tutte le terne x, y, z
che sono in relazione fra loro, si deve poter seguire l'orientamento degli archi
da x verso y e da y verso z, ma poi si deve staccare la matita dal foglio e per-
correre l'arco da x verso z.

Esempi
1. Riferendoci alle relazioni di carattere geometrico dei precedenti esempi, possiamo dire che sono transitive:
± la relazione «avere la stessa superficie» nell'insieme dei poligoni di un piano
± la relazione «essere parallele» nell'insieme delle rette di un piano Figura 24
± la relazione «avere lunghezza maggiore» nell'insieme dei segmenti di una
retta.
Non eÁ invece transitiva la relazione «essere perpendicolari» nell'insieme del-
le rette di un piano perche se a eÁ perpendicolare a b e b eÁ perpendicolare a c,
a non eÁ perpendicolare a c perche le due rette sono parallele (figura 24).

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2. In un insieme di persone la relazione «x eÁ fratello di y» eÁ una relazione Figura 25
transitiva.

3. La relazione di inclusione fra insiemi eÁ transitiva; infatti se A  B e B  C,


anche A  C (figura 25).

Verifica di comprensione
1. Nel grafo di una relazione ogni elemento eÁ in relazione con se stesso e con tutti gli altri. Di questa rela-
zione si puoÁ dire che:
a. eÁ riflessiva b. eÁ antiriflessiva
c. eÁ simmetrica d. eÁ antisimmetrica.
Di questa relazione si puoÁ dire che eÁ transitiva. Sai spiegare il percheÂ?

2. Barra le caselle che corrispondono alle proprietaÁ godute dalle seguenti relazioni definite in un insieme di
cittaÁ:
a. «x confina con y» R AR S AS T
b. «x ha la stessa densitaÁ di popolazione di y» R AR S AS T
c. «x ha un numero di istituti scolastici inferiore a y» R AR S AS T
d. «x eÁ attraversato dallo stesso fiume di y». R AR S AS T

3. L'organizzazione degli elementi Gli esercizi di questo paragrafo


di un insieme sono a pag. 383

Adesso che abbiamo imparato a riconoscere di quali proprietaÁ gode una rela-
zione, possiamo affrontare il primo dei problemi che ci eravamo posti all'inizio
del capitolo, quello cioeÁ di dare una struttura ad un insieme organizzando i
suoi elementi.
Gli elementi di un insieme possono sostanzialmente essere organizzati in due
modi diversi:
l dando un criterio di ripartizione in gruppi con caratteristiche simili, vale a
dire classificando
l dando un criterio per stabilire chi viene prima e chi viene dopo, vale a dire
ordinando.
Le operazioni di classificazione e di ordinamento vengono fatte mediante due
particolari relazioni: le relazioni di equivalenza e le relazioni d'ordine.

Le relazioni di equivalenza

Si dice relazione di equivalenza una relazione che eÁ riflessiva, simmetrica e


transitiva.

Ripensando alle relazioni che abbiamo studiato nei paragrafi precedenti sono
relazioni di equivalenza quelle definite dai predicati:

12 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


l «essere parallele» nell'insieme delle rette di un piano
l «essere nati nello stesso anno» in un insieme di persone
l «avere la stessa superficie» nell'insieme dei poligoni di un piano.
Tutte queste relazioni sono infatti riflessive, simmetriche e transitive.
Ciascuna di esse consente di formare gruppi di elementi che hanno la caratte-
ristica individuata da quella particolare relazione: «essere parallele» consente
di raggruppare le rette di un piano in sottoinsiemi nei quali si trovano tutte le
rette parallele fra loro e solo quelle; «essere nati nello stesso anno» consente di
mettere nello stesso sottoinsieme tutte le persone che hanno la stessa etaÁ; «ave-
re la stessa superficie» consente di raggruppare i poligoni di un piano a secon-
da della superficie occupata.
In ogni caso, i sottoinsiemi che si vengono cosõÁ a formare hanno queste Figura 26
caratteristiche (osserva la figura 26 nella quale abbiamo rappresentato la rela-
zione di parallelismo):
a. nessun sottoinsieme eÁ vuoto
b. sono disgiunti a due a due
c. l'unione di tutti i sottoinsiemi daÁ l'insieme di partenza.
Essi costituiscono pertanto una partizione dell'insieme dato.

Ci rendiamo subito conto che una relazione di questo genere ci fornisce un cri-
terio di classificazione degli elementi di un insieme, perche in un particolare
sottoinsieme vanno a finire solo quegli elementi che hanno le caratteristiche
messe in evidenza dalla relazione: essere parallele, essere nati nello stesso an-
no, avere la stessa superficie.
Riassumendo, possiamo dire che

una relazione di equivalenza R induce sempre una partizione in un insieme


A; i sottoinsiemi della partizione si chiamano classi di equivalenza ed un
elemento qualsiasi di una classe puoÁ essere preso come rappresentante di
quella classe.

Riflettiamo bene sull'ultima frase: «un elemento qualsiasi di una classe puoÁ es-
sere preso come rappresentante di quella classe». Questo significa che prende-
re una retta o un'altra ad essa parallela non fa differenza, perche tutte le rette di
quella classe hanno la stessa direzione; prendere una persona o un'altra nate in
un anno particolare non fa differenza, perche tutte le persone di quella classe
hanno la stessa etaÁ; prendere un rettangolo o un pentagono o un esagono non
fa differenza se li prendiamo dalla stessa classe, perche tutti hanno la stessa su-
perficie. Mediante le relazioni di equivalenza possiamo quindi introdurre nuo-
vi concetti: quello di direzione, quello di etaÁ, quello di area.
Ciascuna classe di equivalenza diventa un elemento di un nuovo insieme: l'in-
sieme di tutte le possibili direzioni in un piano, l'insieme di tutte le possibili etaÁ,
l'insieme di tutte le aree possibili. Questo nuovo insieme si chiama insieme
quoziente.
In sintesi:

una relazione di equivalenza R in un insieme A organizza gli elementi di A


in classi di equivalenza; l'insieme delle classi di equivalenza si dice insieme
quoziente e si indica con il simbolo A =R .

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 13


Esempi
1. Sia A l'insieme dei giocatori di basket italiani e sia R la relazione definita da p…x, y†: «x gioca nella stessa
squadra di y». R eÁ riflessiva (ogni giocatore gioca nella stessa squadra di se stesso), simmetrica (se un gio-
catore x gioca con un giocatore y, eÁ vero anche l'inverso), transitiva (se x gioca nella stessa squadra di y e y
in quella di z, anche x gioca con z); R eÁ dunque una relazione di equivalenza. Le classi di equivalenza
sono formate da tutti e soli quei giocatori che giocano nella stessa squadra. Un giocatore qualsiasi puoÁ es-
sere preso come rappresentante della sua squadra. L'insieme quoziente eÁ l'insieme costituito dalle squadre
dei giocatori di basket.

2. Sia A l'insieme degli studenti di una scuola e sia R la relazione definita dal predicato «appartenere alla
stessa sezione»; tale relazione eÁ riflessiva, simmetrica e transitiva ed eÁ percioÁ una relazione di equivalen-
za.
Le classi di equivalenza sono i sottoinsiemi di A che hanno per elementi gli studenti che appartengono
alla medesima sezione, indipendentemente dalla classe frequentata. L'insieme quoziente eÁ quello dei cor-
si funzionanti nella scuola (corso A, corso B, corso C e cosõÁ via).

3. In un insieme di persone, la relazione «essere amici» eÁ riflessiva e simmetrica ma non eÁ transitiva: se una
persona a eÁ amica di una persona b che, a sua volta, eÁ amica di una persona c, non eÁ detto che a sia amica
di c, addirittura potrebbe non conoscerla neppure. Questa relazione non eÁ quindi di equivalenza.

Le relazioni d'ordine

Si dice relazione d'ordine una relazione che eÁ almeno antisimmetrica e


transitiva.

Sono, per esempio, relazioni d'ordine quelle definite dai predicati:


l «essere minore» nell'insieme dei numeri interi
l «essere piuÁ alti» in un insieme di persone
l «precedere» in una fila di persone ad uno sportello.
Osserviamo subito che la definizione data non esclude che la relazione, oltre
ad essere antisimmetrica e transitiva, possa avere qualche altra proprietaÁ ed es-
sere quindi anche riflessiva o antiriflessiva. Diciamo in questi casi che la rela-
zione eÁ:

n di ordine largo se vale anche la proprietaÁ riflessiva


Non tutte le relazioni d'ordine
n di ordine stretto se vale anche la proprietaÁ antiriflessiva. sono di ordine stretto o di ordi-
ne largo, perche  la relazione
Per esempio: potrebbe non essere ne  rifles-
 antiriflessiva.
siva ne
l la relazione «essere minore o uguale» in un insieme di numeri eÁ antisimme-
trica e transitiva, ma eÁ anche riflessiva (ogni numero eÁ minore o uguale di se
stesso, in particolare eÁ uguale), quindi eÁ una relazione di ordine largo;
l la relazione «essere piuÁ anziano» in un insieme di persone eÁ antisimmetrica
e transitiva, ma eÁ anche antiriflessiva (una persona non eÁ mai piuÁ anziana di
se stessa), quindi eÁ una relazione di ordine stretto.
Consideriamo adesso la relazione R 1 : «essere minore» e la relazione R 2 : «es-
sere multiplo» entrambe definite nell'insieme A ˆ fx 2 N j 2  x  12g. Sap-
piamo giaÁ che la prima eÁ una relazione d'ordine, ma anche la seconda lo eÁ per-

14 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


che eÁ antisimmetrica (se a eÁ multiplo di b, b non puoÁ essere multiplo di a a me-
no che sia a ˆ b) ed eÁ transitiva (se a eÁ multiplo di b e b, a sua volta, eÁ multiplo
di c, anche a eÁ multiplo di c; per esempio 12 eÁ multiplo di 6, 6 eÁ multiplo di 2 e
anche 12 eÁ multiplo di 2).
Vi eÁ tuttavia una differenza fra queste due relazioni: nella prima due qualsiasi
elementi sono sempre confrontabili secondo il predicato «essere minore»; nella
seconda alcuni elementi sono confrontabili secondo il predicato «essere multi-
plo», altri no: per esempio 8 si puoÁ mettere in relazione con 4 ma non con 5 o
con 3.
Una relazione come R 1 induce in A un ordinamento totale, nel senso che il
predicato «essere minore» mette in fila tutti i numeri di A, nessuno escluso:
il piuÁ piccolo eÁ quello da cui escono archi orientati che vanno verso tutti gli
altri numeri, cioeÁ il numero 2, quello successivo eÁ quello da cui esce un arco
di meno, cioeÁ il numero 3, quello successivo ancora eÁ quello da cui escono
due archi di meno, cioeÁ il numero 4, e cosõÁ via fino all'ultimo dal quale non
esce nessun arco, cioeÁ il numero 12 (in figura 27a abbiamo costruito il grafo
di questa relazione con solo i numeri da 2 a 6 perche il numero di archi avreb-
be reso quasi incomprensibile il grafo).
Una relazione come R 2 induce solo un ordinamento a gruppi, nei quali, oltre-
tutto, alcuni numeri possono far parte di piuÁ gruppi; per esempio si puoÁ fare un
ordinamento secondo la relazione «essere multiplo» che daÁ i gruppi 12, 6, 3 o
12, 6, 2 o anche 8, 4, 2, ma non vi eÁ un ordinamento su tutti i numeri dell'in-
sieme (figura 27b).

Figura 27
Un ordinamento puo Á essere:
Á relativo a tutti gli
- totale se e
elementi dell'insieme;
Á relativo a grup-
- parziale se e
pi di elementi.

a. b.

Una relazione d'ordine come R 1 , nella quale per ogni coppia di elementi x e
y di A si ha che x eÁ in relazione con y o viceversa, eÁ una relazione d'ordine
totale; una relazione d'ordine come R 2 , nella quale esistono coppie per le
quali x non eÁ in relazione con y e neppure y eÁ in relazione con x, eÁ una re-
lazione d'ordine parziale.

Esempi
1. Nell'insieme dei punti di una retta orientata la relazione definita dal predicato "precedere" eÁ antisimme-
trica (se un punto precede un altro non puoÁ accadere il contrario) e transitiva (se un punto precede un altro
e questo precede un terzo, anche il primo precede il terzo); si tratta quindi di una relazione d'ordine che eÁ
anche antiriflessiva (un punto non puoÁ precedere se stesso).
Questa relazione induce sulla retta un ordinamento totale percheÂ, dati due punti qualsiasi, si puoÁ sempre
dire se uno precede l'altro.

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 15


2. Nell'insieme degli abbonati Telecom di una cittaÁ la relazione «venire prima in ordine alfabetico» eÁ
una relazione d'ordine totale perche due abbonati sono sempre confrontabili secondo questa relazio-
ne.

3. Nell'insieme A ˆ funo, due, tre, quattro, cinqueg consideriamo la re- Figura 28


lazione «x viene prima di y in ordine alfabetico». Si tratta di una relazio-
ne antiriflessiva, antisimmetrica e transitiva, cioeÁ di una relazione d'or-
dine di cui puoi vedere il grafo nella figura 28. Inoltre, poiche tutti gli
elementi sono confrontabili fra loro, si tratta di un ordinamento totale.
Per stabilire l'ordine con cui si susseguono gli elementi, osserviamo
che dall'elemento cinque escono tutti gli archi e non ne arriva nessuno:
esso eÁ quindi il primo dell'ordinamento; dall'elemento due escono tre
archi e ne arriva uno solo: esso eÁ dunque il secondo elemento dell'or-
dinamento; dall'elemento quattro escono due archi e ne arrivano due:
abbiamo trovato il terzo elemento; da tre esce un solo arco e ne arrivano
tre: si tratta percioÁ del quarto elemento dell'ordinamento; infine da uno non escono archi e ne arrivano quat-
tro che eÁ il massimo possibile: questo eÁ dunque l'ultimo elemento. In definitiva, l'ordine indotto nell'insieme
A da questa relazione eÁ il seguente:
cinque, due, quattro, tre, uno

Considerazioni finali

Fra tutte le possibili relazioni che si possono introdurre in un insieme, quelle


di equivalenza e di ordine sono poche perche spesso la proprietaÁ transitiva
vale solo qua e laÁ, cioeÁ solo per alcune terne di elementi ma non per tutte, e
cosõÁ eÁ anche per le proprietaÁ riflessiva, simmetrica e antisimmetrica (osserva
la figura 29). Le relazioni che possiedono totalmente una proprietaÁ non so- Figura 29
no poi tantissime (per esempio, le relazioni d'ordine sono solo quelle che si
possono ricondurre ad un predicato del tipo «venire prima» o «venire do-
po», «essere minore» o «essere maggiore»), ma proprio per questo sono cosõÁ
importanti in matematica.
Per quanto riguarda le relazioni di equivalenza vale la pena di sottolineare il
loro ruolo nell'individuare il concetto di uguaglianza. Se durante una festa ve-
di una tua amica che ha un vestito uguale al tuo, intendi forse dire che i due
abiti sono dello stesso colore e della stessa forma, ma magari hanno taglie di-
verse o sono fatti di tessuti diversi e, in ogni caso, non sono lo stesso abito. Essi
sono dunque "uguali", cioeÁ stanno nella stessa classe di equivalenza, rispetto
alla relazione «avere lo stesso colore e la stessa forma» ma non sono "uguali",
cioeÁ non appartengono alla stessa classe di equivalenza, rispetto alle relazioni
«avere la stessa taglia» o «essere fatti dello stesso tessuto».
Una relazione di equivalenza, quindi, definisce implicitamente le condizio-
ni rispetto alle quali sono "uguali" due elementi di un insieme.
Tornando alle relazioni d'ordine puoÁ venire in mente che un insieme possa na-
scere giaÁ con un ordinamento naturale; se qualcuno ti chiede di indicare i pri-
mi dieci numeri naturali, ti viene spontaneo scrivere 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.
Questa idea eÁ peroÁ del tutto sbagliata, percheÁ l'ordinamento eÁ solo un crite-
rio che, una volta scelto, ci obbliga ad elencare gli elementi di un insieme in
un certo modo. Ma si tratta pur sempre di una scelta: l'insieme dei primi die-
ci numeri naturali puoÁ anche essere dato, per esempio, in ordine alfabetico:
cinque, due, nove, otto, quattro, sei, sette, tre, uno, zero.

16 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Verifica di comprensione
1. Considera le relazioni definite dai seguenti enunciati aperti in un insieme di persone; barra la casella in
corrispondenza delle proprietaÁ da esse possedute e stabilisci in quali casi si tratta di relazioni di equiva-
lenza (EQ) o d'ordine (OR):
a. «x ha tanti figli quanti ne ha y» R AR S AS T EQ OR
b. «x paga piuÁ tasse di y» R AR S AS T EQ OR
c. «x va in vacanza con y» R AR S AS T EQ OR
d. «x ha almeno un parente in comune con y» R AR S AS T EQ OR
e. «x guadagna meno di y» R AR S AS T EQ OR

2. Barra vero o falso.


a. Una relazione d'ordine o eÁ totale o eÁ parziale. V F
b. Se una relazione d'ordine eÁ riflessiva eÁ di ordine largo. V F
c. Esistono relazioni di equivalenza che sono antisimmetriche. V F
d. Esistono relazioni d'ordine che non sono transitive. V F

4. Le relazioni fra insiemi Gli esercizi di questo paragrafo


sono a pag. 386
4.1. Le funzioni

Le relazioni possono essere studiate anche da un altro punto di vista e precisa-


mente andando a vedere in che modo gli elementi di un insieme sono legati a
quelli di un altro, indipendentemente dal fatto che i due insiemi siano uguali o
diversi. Vediamo alcuni esempi.

I esempio
Consideriamo l'insieme A degli studenti di una classe che devono svolgere il
test di ingresso di matematica all'inizio dell'anno scolastico e l'insieme B dei
numeri naturali. Supposto che ogni domanda del test sia valutabile con un pun-
teggio nullo se la risposta eÁ sbagliata, con punteggio 1 se la risposta non eÁ stata
data, con punteggio 5 se eÁ data in modo esatto, ad ogni studente che affronta il
test viene associato un solo numero naturale che eÁ il risultato della somma dei
punteggi ottenuti. Ad ogni elemento x di A eÁ quindi associato un solo elemento
y di B, cioeÁ ogni elemento di A ha una sola immagine in B.
Viceversa, puoÁ capitare che due studenti abbiano conseguito lo stesso punteggio
e che nessuno studente abbia conseguito punteggio 0 o 80 o 95; quindi ci pos-
sono essere elementi di B che hanno una sola controimmagine in A, elementi
che hanno piuÁ controimmagini in A o che non ne hanno nessuna.
La rappresentazione sagittale della relazione «x ha conseguito il punteggio Figura 30
y» con x 2 A e y 2 B, eÁ in figura 30 dove abbiamo rappresentato per sem-
plicitaÁ un numero limitato di studenti.
In una relazione di questo tipo ad ogni elemento di A eÁ associato un solo
elemento di B ma non eÁ richiesto il viceversa, quindi piuÁ elementi di A po-
trebbero avere come corrispondente lo stesso elemento di B; si tratta percioÁ
di una relazione del tipo molti a uno.

II esempio
Alle Olimpiadi, nella gara di tiro con l'arco ogni arciere si trova su una pedana

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 17


in corrispondenza della quale c'eÁ un bersaglio che deve essere colpito: Figura 31
ad ogni arciere corrisponde un solo bersaglio e, viceversa, ogni bersa-
glio puoÁ essere colpito da un solo arciere.
In questo caso, allora, ad ogni elemento dell'insieme A eÁ associato un
solo elemento dell'insieme B e viceversa; la relazione «x deve colpire
il bersaglio y» eÁ quindi rappresentata da una corrispondenza di tipo
uno a uno (figura 31).

III Esempio
Sempre parlando di Olimpiadi, negli 800 metri di Atletica leggera all'i-
nizio gli atleti sono obbligati a correre ciascuno nella corsia assegnata Figura 32
(c'eÁ quindi una corrispondenza di tipo uno a uno come nel precedente
esempio), ma, dopo 100 metri, tutti gli atleti possono cambiare corsia
e, ovviamente, cercano di spostarsi in quella piuÁ interna che comporta
un percorso piuÁ breve; quando peroÁ devono superare un avversario,
possono anche andare in un'altra corsia. Ad un certo istante la situa-
zione fra gli atleti ed il numero di corsia (in totale 8 atleti per 8 corsie)
potrebbe essere quello indicato in figura 32.
Se A eÁ l'insieme delle corsie e B eÁ l'insieme degli atleti, ad ogni corsia
possono corrispondere piuÁ atleti e quindi la relazione «nella corsia x
corre l'atleta y» eÁ una relazione di tipo uno a molti.
Figura 33
IV Esempio
Una situazione sicuramente piuÁ caotica si ha quando la relazione fra
gli elementi di un insieme A e quelli di un insieme B eÁ del tipo molti
a molti come in figura 33. Questo schema di corrispondenza potrebbe
per esempio essere adatto a descrivere la multiproprietaÁ: una persona
potrebbe avere piuÁ multiproprietaÁ su appartamenti diversi e viceversa,
ogni appartamento puoÁ avere piuÁ proprietari.

Gli schemi che abbiamo visto nei diversi esempi si riconducono ad alcuni tipi
fondamentali che sono riassunti nella figura 34. Di tutti questi casi i primi due
sono i piuÁ significativi in matematica; se vogliamo descriverli in modo piuÁ det-
tagliato dobbiamo dire che:
l da un elemento di A esce solo un arco che va verso un elemento di B; in altre
parole non ci sono elementi di A dai quali escono piuÁ archi;
l non esistono elementi in A dai quali non esce alcun arco; in altre parole, da
tutti gli elementi di A, nessuno escluso, esce un arco;
l sugli elementi di B possono arrivare uno o piuÁ archi ed eventualmente pos-
sono anche esserci elementi ai quali non arriva alcun arco.

Figura 34

molti a uno uno a uno uno a molti molti a molti

18 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Situazioni di questo tipo si identificano dicendo che la relazione R eÁ una fun-
zione.

Si dice funzione o applicazione di A in B una relazione che ad ogni elemen-


 una relazione sia una
Affinche
to del primo insieme fa corrispondere uno ed un solo elemento del secondo.
funzione si devono verificare
Questo tipo di corrispondenza si dice univoca. due condizioni:
- ogni elemento x di A deve
Una relazione eÁ quindi una funzione quando il suo dominio coincide con l'in- avere come corrispondente
sieme A e ogni elemento di A ha una sola immagine in B. In generale, invece, il un elemento y di B
codominio eÁ un sottoinsieme di B. Per indicare che una relazione eÁ una funzio- - l'elemento y deve essere
ne si usa il simbolo f e si scrive in uno dei seguenti modi: unico.
f
l f :A!B oppure A !B
per evidenziare la corrispondenza fra i due insiemi A e B
l y ˆ f …x †
per evidenziare che l'elemento y di B eÁ associato all'elemento x di A tramite
la f .

Quando A e B sono insiemi numerici, spesso la funzione che associa gli x 2 A


agli y 2 B si puoÁ esprimere mediante un'espressione di tipo algebrico; per
esempio
y ˆ x3 indica la funzione che ad ogni numero x associa il suo cubo
yˆx 1 indica la funzione che ad ogni numero x associa il suo precedente
ed in questi casi f …x † eÁ uguale rispettivamente a x 3 e a x 1.
Osserviamo poi che x rappresenta un qualunque elemento dell'insieme A,
mentre y rappresenta l'elemento dell'insieme B che eÁ associato ad un partico-
lare x; y dipende cioeÁ da x. Si dice allora che x eÁ la variabile indipendente
della funzione, mentre y eÁ la variabile dipendente.

Esempi
1. Consideriamo le relazioni rappresentate dai seguenti diagrammi a frecce (figura 35).

a. b. c.

Figura 35

d. e.

I casi a. e b. rappresentano delle funzioni perche da ogni elemento di A esce un solo arco verso un elemen-
to di B; il caso c. non rappresenta una funzione perche l'elemento 8 non ha immagine in B; i casi d. ed e.
non rappresentano delle funzioni perche da alcuni elementi di A escono piuÁ archi verso elementi di B.

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 19


2. Sia A l'insieme dei numeri interi e sia B l'insieme dei numeri interi Figura 36
positivi o nulli; la relazione «y eÁ il quadrato di x» eÁ una funzione
perche ogni numero intero, nessuno escluso, ha per quadrato uno
ed un solo numero intero positivo o nullo (osserva la figura 36 nella
quale abbiamo rappresentato solo qualche elemento).
Tale funzione si puoÁ rappresentare con la scrittura y ˆ x 2 e si ha
ad esempio che
f … 2† ˆ 4 f …3† ˆ 9 f …7† ˆ 49 f … 1† ˆ 1 f …0† ˆ 0

3. Sia A l'insieme dei numeri naturali privato dello zero e sia B l'insieme dei numeri razionali; la relazione «y
1
eÁ il reciproco di x» associa ad ogni numero x di A il suo reciproco di B e non c'eÁ nessun numero di A
x
che non abbia il suo corrispondente in B. Si tratta dunque di una funzione che puoÁ essere scritta nella
1 1 1 1 1
forma y ˆ . Ad esempio f …3† ˆ f …1† ˆ ˆ 1 f …5† ˆ f …8† ˆ
x 3 1 5 8

4. Sia A l'insieme dei punti di una retta r e sia B l'insieme dei punti di Figura 37
una retta s incidente a r ma non perpendicolare. Consideriamo la
relazione che ad ogni punto P di r associa il punto Q di s ottenuto
tracciando la perpendicolare da P su s (osserva la figura 37). PoicheÂ
ad ogni punto P resta associato uno ed un solo punto Q, la relazio-
ne stabilita eÁ una funzione.

Dalla definizione data e dagli esempi visti appare evidente che, per stabilire se Figura 38
una relazione eÁ una funzione, basta osservare quello che accade nell'insieme
A: da ognuno dei suoi elementi deve uscire un arco e ne deve uscire uno solo.
Le funzioni non sono peroÁ tutte uguali, esse si distinguono per quello che ac-
cade nell'insieme B. Vediamo dunque i casi che si possono presentare.
Consideriamo una funzione come quella rappresentata in figura 38 in cui il co-
dominio della funzione eÁ l'insieme B stesso, vale a dire che non vi sono ele-
menti di B che non abbiano almeno una controimmagine in A; una funzione
di questo tipo si dice suriettiva. Funzione suriettiva: in B non ci
sono elementi ai quali non arriva-
Una funzione f : A ! B si dice suriettiva se l'insieme delle immagini f …A† no frecce.
coincide con l'insieme B. In simboli scriviamo che
f …A† ˆ B

Consideriamo ora una funzione come quella rappresentata in figura 39 in cui Figura 39
agli elementi di B arriva al massimo una sola freccia, vale a dire che ne arriva
una sola oppure non ne arriva nemmeno una. Questo significa anche che ele-
menti distinti di A hanno immagini distinte in B; una funzione di questo tipo si
dice iniettiva.

Una funzione f : A ! B si dice iniettiva se ad elementi distinti di A corri-


spondono elementi distinti di B. In simboli scriviamo che
se a 6ˆ b ) f …a† 6ˆ f …b† Funzione iniettiva: ad ogni ele-
mento di B arriva al massimo
una freccia.
Da ultimo consideriamo una relazione come quella in figura 40 di pagina se-
guente in cui ad ogni elemento di B arriva una sola freccia (funzione iniettiva) e

20 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


l'insieme delle immagini coincide con B (funzione suriettiva); una funzione di Figura 40
questo tipo si dice biiettiva.

Una funzione f : A ! B si dice biiettiva se eÁ contemporaneamente iniettiva


e suriettiva.

In altre parole una funzione biiettiva eÁ una funzione che ad ogni elemento di A
fa corrispondere un solo elemento di B e, viceversa, ogni elemento di B eÁ im-
magine di un solo elemento di A. Una funzione biiettiva eÁ una corrispondenza Funzione biiettiva: eÁ una corri-
biunivoca. spondenza uno a uno che esauri-
sce gli elementi dei due insiemi.

Osservazione
Il fatto che una funzione sia suriettiva o biiettiva dipende dall'insieme B.
Per esempio la funzione f rappresentata in figura 41a non eÁ suriettiva per la
presenza dell'elemento 3 in B che non ha controimmagini in A; se peroÁ restrin-
giamo l'insieme B e consideriamo l'insieme B 0 che si ottiene eliminando que-
sto elemento, f diventa suriettiva (figura 41b).

Figura 41

a. b.

Analogamente la funzione in figura 42 non eÁ biiettiva per la presenza dell'ele-


mento d in B; tuttavia, considerando al suo posto l'insieme B 0 ottenuto elimi-
nando d, essa diventa biiettiva.

Figura 42

a. b.

Esempi
1. Sia f : N ! N definita dalla relazione «y eÁ il doppio di x».
Il dominio della funzione eÁ l'insieme N, il codominio eÁ l'insieme dei numeri pari che eÁ un sottoinsieme di
N; quindi, poiche f …N†  N, la funzione non eÁ suriettiva.
E' vero invece che ad elementi distinti del dominio corrispondono elementi distinti del codominio; la fun-
zione data eÁ quindi iniettiva.

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 21


2. Consideriamo la relazione che ad ogni punto di una circonferenza asso- Figura 43
cia il punto che ne eÁ la proiezione sul diametro (figura 43); si tratta evi-
dentemente di una funzione dall'insieme A dei punti della circonferenza
verso l'insieme B dei punti del diametro.
Inoltre l'insieme delle immagini coincide con l'insieme dei punti del dia-
metro, cioeÁ f …A† ˆ B; la funzione cosõÁ definita eÁ quindi suriettiva. Non eÁ
invece iniettiva perche ogni punto del diametro ha due controimmagini
sulla circonferenza.

3. La relazione dell'esempio 4 del gruppo precedente che ad ogni punto di


una retta r associa la sua proiezione su una seconda retta s eÁ una corrispondenza biunivoca perche ad
ogni punto P viene associato un solo punto Q e, viceversa, ogni punto Q eÁ immagine di un solo punto
P. Si tratta di una funzione biiettiva.

4. Se riprendiamo i primi due esempi introduttivi possiamo dire che:


l la funzione del primo non eÁ suriettiva (l'insieme dei punteggi non coincide con l'insieme N) e non eÁ
nemmeno iniettiva (due studenti potrebbero avere avuto lo stesso punteggio). Essa non eÁ quindi nem-
meno biiettiva.
l la funzione del secondo eÁ invece biiettiva perche ad ogni arciere corrisponde un solo bersaglio e, vi-
ceversa, ogni bersaglio puoÁ essere colpito da un solo arciere.

La funzione inversa
Á invertibile se e
Una funzione e Á
Poniamoci adesso la seguente domanda: se una relazione f : A ! B eÁ una fun-
1 una corrispondenza biunivo-
zione, anche la sua inversa f eÁ una funzione? ca.
In generale dobbiamo rispondere di no perche puoÁ darsi che la corrispondenza
da B verso A non sia univoca, cioeÁ puoÁ darsi che non tutti gli elementi di B
abbiano una immagine in A o che ne abbiano piuÁ di una (rivedi gli esempi
1
1 e 2 precedenti). Tuttavia, se f eÁ una funzione biiettiva, allora anche f eÁ
una funzione. Si dice in questo caso che f eÁ invertibile.

4.2. Il prodotto di funzioni

Considera la seguente situazione: nei mondiali di Formula 1 di un certo an-


no ogni pilota ha la propria auto con cui correre i vari Gran Premi; ogni
auto, a sua volta, appartiene a una certa Scuderia. Indichiamo con A l'insie-
me dei piloti, con B quello delle auto, con C quello delle Scuderie; chiamia-
mo poi f la funzione che ad ogni pilota associa la propria auto e g la fun-
zione che ad ogni auto associa la Scuderia di appartenenza (figura 44).
Applicando la funzione f , ad ogni pilota corrispon-
de un'auto alla quale, a sua volta, applicando la Figura 44
funzione g, corrisponde la propria Scuderia. Me-
diante l'applicazione in successione prima della f
e poi della g, abbiamo cosõÁ costruito una nuova
funzione k nella quale ad ogni pilota possiamo
far corrispondere la Scuderia per cui corre. Per
esempio, nel campionato 2008, ai piloti Raikkonen
e Massa si puoÁ far corrispondere la Ferrari, ad Alon-
so e Piquet la Renault e cosõÁ via.

22 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


In questo esempio il codominio della funzione f eÁ diventato il dominio della
funzione g. Poiche questa situazione si presenta in diverse occasioni, eÁ neces-
sario darle un significato preciso.
Data una funzione f : A ! B, se il codominio B di f diventa il dominio di un'al-
tra funzione g, cioeÁ g : B ! C, per gli elementi y 2 B che sono immagini di
elementi x 2 A nella f possiamo scrivere
y ˆ f …x†.
Per gli elementi z 2 C che sono immagini di elementi y 2 B possiamo scrivere
z ˆ g…y†.

Avendo supposto che il codominio di f coincida con il dominio di g, altrimenti


non eÁ possibile parlare di funzione, possiamo sostituire l'espressione di y nella
funzione z e scrivere
z ˆ g…f …x††.
Vale a dire che possiamo pensare di associare ad ogni elemento x 2 A gli ele-
menti z 2 C che sono immagini degli y 2 B.

Figura 45

Nasce quindi una nuova funzione k che associa ad ogni x 2 A un elemento


z 2 C (figura 45):
k:A!C z ˆ k…x†.

Si dice che la funzione k eÁ il prodotto delle due funzioni f e g e si scrive


kˆgf
intendendo con questra scrittura che la funzione g eÁ applicata agli elementi
individuati dalla funzione f.

La funzione f, pur essendo scritta per seconda, eÁ quindi quella che viene appli-
cata per prima. In sostanza viene applicata per prima la funzione scritta piuÁ a
destra e poi quella immediatamente a sinistra.
Si dice anche che la funzione k eÁ composta delle due funzioni f e g.

Esempi
1. Sia A ˆ fx j x eÁ la cartella di un alunno della classe I A}, B ˆ fy j y eÁ un alunno della classe I A} e
C ˆ fz j z eÁ il libro di matematica di un alunno della I A}:
Consideriamo le funzioni f : A ! B e g : B ! C dove f eÁ la funzione che ad ogni cartella x associa il
suo proprietario y e dove g eÁ la funzione che ad ogni alunno y associa il proprio libro z. In questo caso il
dominio di g eÁ proprio il codominio di f; quindi la funzione k eÁ la funzione che ad ogni cartella x di A
associa il libro z di C.

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 23


2. Sia f : Z ! Z , definita dalla relazione y ˆ x ‡ 2 e sia g : Z ! Z , definita dalla relazione z ˆ 2y 4.
Anche in questo caso il dominio di g (l'insieme Z ) eÁ il codominio di f (l'insieme Z ).
Possiamo allora considerare la funzione Figura 46
k : Z ! Z dove k ˆ g  f . Si ha ad esempio che
l f …1† ˆ 1 ‡ 2 ˆ 3 g…3† ˆ 2  3 4ˆ2
quindi k…1† ˆ 2
l f … 1† ˆ 1 ‡ 2 ˆ 1 g…1† ˆ 2  1 4ˆ 2
quindi k… 1† ˆ 2.
La funzione z si ottiene allora sostituendo l'espres-
sione x ‡ 2 al posto di y nell'espressione di z, cioeÁ
(figura 46) z ˆ 2…x ‡ 2† 4 cioeÁ z ˆ 2x.
Figura 47

3. Sia f : Z ! Z , definita dalla relazione y ˆ x 2 , e


sia g : Z ! Z , definita dalla relazione z ˆ y 8.
In questo caso il dominio della g non coincide
con il codominio della f. Infatti gli y che sono im-
magini degli x nella f sono solo alcuni numeri di Z
che costituiscono un suo sottoinsieme P (figura
47); il dominio della g eÁ invece l'intero insieme
Z. Allora per poter considerare la funzione g  f
eÁ necessario considerare P come dominio di g. Figura 48

4. EÁ anche possibile comporre una funzione f con se


stessa. Sia ad esempio f : Z ! Z , definita dalla re-
lazione y ˆ x ‡ 3.
Se la applichiamo due volte otteniamo (figura 48):
k:Z !Z z ˆ …x ‡ 3† ‡ 3
cioeÁ z ˆ x ‡ 6.

Verifica di comprensione
1. Fra un insieme A e un insieme B eÁ stabilita una relazione R . In quale dei seguenti casi R eÁ una funzione?
a. ci sono elementi di A che non hanno immagine in B;
b. tutti gli elementi di A hanno una sola immagine in B;
c. tutti gli elementi di A hanno almeno una immagine in B;
d. l'insieme delle controimmagini eÁ un sottoinsieme proprio di A.

2. Le seguenti relazioni sono tutte funzioni da A verso B che soddisfano, una alla volta, le seguenti caratteri-
stiche:
¬ ogni elemento di A ha una sola immagine in B;
­ ogni elemento di B ha una sola controimmagine in A e l'insieme delle controimmagini coincide con A;
® non esistono elementi di A che non hanno immagine in B e non esistono elementi di B che non hanno
controimmagine in A;
¯ ogni elemento di A ha una sola immagine in B e ogni elemento di B ha una sola controimmagine in
A.

24 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Sono funzioni invertibili:
a. tutte b. solo la ­ e la ¯
c. la ¬, la ­ e la ¯ d. solo la ¯

3. Date le funzioni f …x† ˆ 3x e g…x† ˆ x 2 ‡ 1 entrambe definite in Z ; la funzione f  g eÁ uguale a:


2
a. 3…x 2 ‡ 1† b. …3x† ‡ 1 c. 3x…x 2 ‡ 1† d. 3x  x 2 ‡ 1

Matematica in laboratorio

5. Le funzioni con Derive


Abbiamo visto che una funzione che lega fra loro elementi di insiemi numerici puoÁ spesso essere scritta nella forma
y ˆ f … x † dove f … x † eÁ l'espressione che genera il numero y una volta che eÁ noto x.
Possiamo costruire delle funzioni di questo tipo con Derive usando il comando Crea/Definisci funzione. Si apre in que-
sto modo una finestra di dialogo nella quale si deve inserire:
l il nome della funzione ed i suoi argomenti nella riga superiore
Il nome della funzione eÁ un nome scelto da noi e normalmente esso ricorda lo scopo della funzione; per esempio, se
la funzione calcola il quadrato di un numero conviene usare il nome "quadrato", ma tale scelta eÁ del tutto personale.
Gli argomenti sono i nomi delle variabili indipendenti della funzione. Le funzioni che abbiamo visto finora avevano una
sola variabile indipendente, di solito indicata con x, ma una funzione puoÁ avere piuÁ variabili se l'insieme in cui eÁ definita
eÁ dato dal prodotto cartesiano di piuÁ insiemi; per esempio, l'area di un rettangolo eÁ funzione delle sue dimensioni a e
b, il volume di un parallelepipedo eÁ funzione delle sue dimensioni a, b e c.
Per rappresentare queste tre funzioni nella prima riga della finestra (una alla volta) dobbiamo scrivere cosõÁ:
- quadrato…x†
quadrato eÁ il nome della funzione, x eÁ la variabile
- area…a, b†
area eÁ il nome della funzione, a e b sono le variabili
- volume…a, b, c†
volume eÁ il nome della funzione, a, b e c sono le variabili
l la definizione nella parte sottostante
La definizione eÁ proprio l'espressione f che, date le variabili indipendenti, permette di calcolare quella dipendente.
Relativamente alle tre funzioni precedenti, in questa zona dobbiamo scrivere rispettivamente cosõÁ:
- x^2 per rappresentare il quadrato di x
- ab per il calcolo dell'area
- abc per il calcolo del volume.
Una volta data la conferma con il pulsante OK nella finestra di algebra troviamo scritto rispettivamente nei tre casi:

#1: quadrato…x† :ˆ x 2
#2: area…a, b† :ˆ a  b
#3: volume…a, b, c† :ˆ a  b  c

Se ricordi la precedente esercitazione con Derive, il simbolo :ˆ eÁ il simbolo di assegnamento; con il comando Crea/
Definisci funzione abbiamo quindi assegnato alla variabile il cui nome eÁ indicato sulla sinistra l'espressione scritta sulla
destra.

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 25


Questa operazione puoÁ essere fatta direttamente nella riga di inserimento digitando rispettivamente:

quadrato…x† :ˆ x^2
area…a, b† :ˆ ab
volume…a, b, c† :ˆ abc

Una volta scritta l'espressione di una funzione, si possono calcolare i suoi valori attribuendone alcuni alle variabili indi-
pendenti; per esempio, se nella riga di inserimento scrivi adesso:

quadrato…2†

calcoli il valore dell'espressione x2 quando x vale 2.

Le modalitaÁ di semplificazione sono le stesse viste nella precedente esercitazione:


l se premi INVIO, nella finestra di Algebra compare l'espressione non valutata, cioeÁ trovi scritto quadrato…2†
l se clicchi sul pulsante ˆ, nella finestra di Algebra compare il valore dell'espressione, cioeÁ 4
l se scrivi quadrato…2† ˆ e poi premi INVIO, compaiono sia l'espressione che il suo valore, cioeÁ quadrato…2† ˆ 4

Analogamente, se scrivi:

area…3, 5† ˆ

Derive attribuisce il valore 3 alla variabile a, 5 alla variabile b e restituisce 15

volume…4, 2, 6† ˆ

Derive attribuisce il valore 4 alla variabile a, 2 alla variabile b, 6 alla variabile c e restituisce 48

Esercizi

1. Costruisci le funzioni indicate di seguito:


1
f … x† ˆ x3 ‡ 1 g… x † ˆ h… x † ˆ x 2 3x p… x, y † ˆ x2 ‡ y 2
x    
3 3
e utilizzale per calcolare: f … 2† f …0† f g…2† g… 4† g
2 4
 
1
h…1† h…0† h p…3, 1† p… 2, 4† p…1, 0†
2

26 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


S intesi della teoria

w LE RELAZIONI BINARIE
Considerati due insiemi, A di elementi x e B di elementi y, ed un predicato p nelle variabili x e y, diciamo che x eÁ in
relazione con y, e scriviamo x R y, se p …x, y † eÁ vero.
Per rappresentare una relazione si puoÁ:
l indicare l'insieme che ha per elementi le coppie x, y
… † tali che x R y
l rappresentare con un diagramma di Eulero-Venn gli insiemi A e B e collegare con un arco orientato da x verso y le

coppie della relazione


l costruire una tabella a doppia entrata con gli insiemi A e B e scrivere una V nelle caselle relative alle coppie x, y
… †
che sono in relazione ed una F nelle caselle …x, y† che non sono in relazione
l costruire il diagramma cartesiano con i due insiemi A e B e mettere un punto in corrispondenza delle coppie x, y
… †
che sono in relazione.
Se gli insiemi A e B sono uguali, cioeÁ se la relazione eÁ definita nello stesso insieme, si puoÁ anche costruire un grafo nel
quale si collegano con un arco orientato da x verso y gli elementi che sono in relazione.

w LE PROPRIETAÁ
Le relazioni definite in un insieme A possono godere di alcune proprietaÁ:
l riflessiva se 8x 2 A accade che x R x

l antiriflessiva se 6 9 x 2 A per il quale x R x

l simmetrica se, tutte le volte che x R y, anche y R x

l antisimmetrica se, tutte le volte che x R y, non capita mai che sia y R x a meno che x e y siano uguali

l transitiva se, quando x R y ^ y R z, anche x R z.

w LE RELAZIONI DI EQUIVALENZA E D'ORDINE


Una relazione definita in un insieme A si dice:
l di equivalenza se e Á riflessiva, simmetrica e transitiva. Gli elementi che sono in relazione fra loro costituiscono un
sottoinsieme di A che si dice classe di equivalenza; l'insieme delle classi di equivalenza eÁ l'insieme quoziente
l di ordine se eÁ almeno antisimmetrica e transitiva; se poi tutti gli elementi di A sono confrontabili secondo R , la re-
lazione eÁ di ordine totale, altrimenti eÁ di ordine parziale.

w LE FUNZIONI
Una relazione definita fra due insiemi A e B eÁ una funzione di A in B se ad ogni elemento di A resta associato uno ed
un solo elemento di B; la corrispondenza che associa gli elementi dei due insiemi si dice univoca.
Una funzione puoÁ essere:
l suriettiva se l'insieme delle immagini coincide con B

Á una sola controimmagine in A; possono cioeÁ esistere elementi che hanno


l iniettiva se gli elementi di B hanno al piu

una sola controimmagine ed elementi che non hanno controimmagine


l biiettiva se ad ogni elemento di A resta associato un solo elemento di B e viceversa.

Di una funzione biiettiva si dice che eÁ una corrispondenza biunivoca; le funzioni biiettive sono le sole funzioni inverti-
bili.

w IL PRODOTTO DI FUNZIONI
Una funzione k eÁ il prodotto di altre due funzioni f e g, e si scrive k ˆ g  f , quando la funzione g eÁ applicata agli
elementi generati dalla funzione f . La funzione g, anche se eÁ scritta per prima nel prodotto, eÁ quella che viene appli-
cata per seconda.

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 27


Insiemi e relazioni
LE RELAZIONI BINARIE la teoria eÁ a pag. 66

l Due elementi x e y di due insiemi A e B sono in relazione secondo un predicato p se p …x, y † eÁ


vero. Una relazione eÁ quindi una legge che ci dice in quale modo associare gli elementi di un
insieme a quelli di un altro.
l Il dominio di una relazione eÁ il sottoinsieme di A formato dagli elementi x che hanno almeno
una immagine in B; il codominio eÁ il sottoinsieme di B formato dagli elementi y che sono im-
magini di qualche elemento x.
l Una relazione R si puoÁ rappresentare:
- per elencazione scrivendo l'elenco delle coppie che soddisfano R
- con la rappresentazione sagittale che collega gli elementi dei due insiemi che soddisfano R
- con una tabella a doppia entrata.
Se la relazione eÁ definita in uno stesso insieme, si puoÁ costruire un grafo.

Comprensione della teoria

1 Considerata la relazione R definita dal predicato «essere il precedente» nell'insieme


A ˆ fx 2 N j 10  x  16g, si puoÁ dire che:
a. 10 R 11 b. 12 R 11 c. 16 R 15
d. 13 R 15 e. 10 R 10 f. 15 R 16

2 Una relazione R fra gli elementi di due insiemi A e B si definisce mediante:


a. una proposizione vera
b. un enunciato aperto in cui le variabili sono elementi di A e B
c. una tautologia.

3 Fra gli elementi di due insiemi A e B eÁ definita una relazione R ; le coppie …x, y † che soddisfano R :
a. sono tutte quelle dell'insieme A  B;
b. sono un sottoinsieme di A  B;
c. sono individuate dall'unione di un sottoinsieme di A con un sottoinsieme di B;
d. sono individuate dall'intersezione di un sottoinsieme di A con un sottoinsieme di B.

4 Se x e y sono i gioielli esposti nella vetrina di una gioielleria, la frase «x eÁ piuÁ bello di y» definisce una
relazione? Motiva la tua risposta.

28 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


5 In una relazione R fra due insiemi A e B definita da un predicato p:
a. la scrittura x R y significa che p …x, y † eÁ vero V F
6 y significa che x non eÁ in relazione con y
b. la scrittura x R V F
c. se x R y allora x eÁ l'immagine e y la controimmagine. V F

6 Sia R una relazione tra due insiemi A e B; scegli fra quelle date le risposte corrette alle seguenti doman-
de:
¬ Qual eÁ il dominio di R ?
­ Qual eÁ il codominio di R ?
Risposte (possono esserci piuÁ risposte esatte):
a. l'insieme A stesso
b. l'insieme B stesso
c. il sottoinsieme di A formato dagli elementi che hanno almeno una immagine in B
d. il sottoinsieme di B formato dagli elementi che hanno almeno una controimmagine in A
e. l'insieme delle immagini
f. l'insieme delle controimmagini.
7 Data la relazione R definita in Q dall'enunciato aperto p …x, y †: «x ˆ 3y», la sua inversa R 1
eÁ defi-
nita da:
1 1
a. y ˆ 3x b. y ˆ x c. x ˆ y d. x ˆ 3y
3 3

Applicazione

8 Dati A ˆ fx 2 N j 1  x  5g e B ˆ fy 2 N j 2  y  4g e la relazione R definita da p…x, y†: «x < y»,


elenca le coppie della relazione.
Qual eÁ il dominio di R ? Quale il codominio? Questi insiemi coincidono con A e B?
Quali sono le immagini di 2? E di 4? Quali sono le controimmagini di 3? E di 2?

9 Esercizio guida
Rappresenta con un diagramma cartesiano la relazione dell'esercizio 8.

Riportiamo sull'asse x gli elementi dell'insieme A e su quello delle y gli


elementi dell'insieme B come in figura. Le coppie che sono in relazione
costituiscono un sottoinsieme del prodotto cartesiano A  B e sono in-
dicate in colore sulla figura.

10 Rappresenta con una tabella a doppia entrata la relazione dell'esercizio 8.


11 Della relazione rappresentata in figura indica quali sono gli insiemi A
e B, elenca le coppie della relazione e rappresentala poi in forma car-
tesiana.

12 Dati A ˆ fcane, gatto, passero, usignolo, trota, luccio, elefanteg e


B ˆ fmammiferi, uccelli, rettili, pescig e la relazione R definita da
p…x, y† «x appartiene a y», rappresentala in tutti i modi che conosci.

13 Dato A ˆ fx 2 N j 1  x  20g e la relazione R definita da p…x, y†: «x eÁ la metaÁ di y», con x, y 2 A,


elenca le coppie della relazione e indica quali sono il dominio ed il codominio di R .
Stabilisci poi il valore di veritaÁ delle seguenti proposizioni:

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 29


a. 4 eÁ immagine di 8. V F
b. 12 eÁ immagine di 6. V F
c. 8 eÁ controimmagine di 16. V F
d. 12 non ha immagini. V F
e. 20 eÁ controimmagine di 10. V F
f. 6 eÁ controimmagine di 12. V F

14 Rappresenta la relazione R dell'esercizio precedente con un grafo, con una tabella a doppia entrata,
con un diagramma cartesiano.
15 Elenca gli elementi del dominio e quelli del codominio delle relazioni che le seguenti proposizioni de-
finiscono fra gli insiemi A ˆ fAnna, Paola, Marisa, Sandrag e B ˆ fAndrea, Marco, Claudio, Gianni, Lu-
cag, la cui rappresentazione sagittale eÁ in figura e rispondi poi alle domande successive.
a. p…x, y†: «x eÁ la ragazza di y». b. p…x, y†: «x eÁ la sorella di y». c. p…x, y†: «x eÁ amica di y».

l Chi dell'insieme A ha fratelli oppure amici?


l Quali sono gli amici di Paola?
l Marisa eÁ amica del ragazzo di Paola?
l Paola eÁ amica del ragazzo di Anna?
16 Correggi gli errori che eventualmente compaiono nella rappresentazione cartesiana data di seguito delle
relazioni dell'esercizio precedente.

17 Dati A ˆ f6, 10, 14, 20, 30g e B ˆ f3, 4, 5, 7, 10g, scrivi le coppie della relazione R definita da
p…x, y†: «x eÁ il doppio di y» con x 2 A, y 2 B. Quali sono il dominio ed il codominio di R ?
Rappresenta la relazione prima con un diagramma cartesiano e poi con una tabella.

18 Esercizio guida
Dati A ˆ fx 2 N j x  7g e B ˆ fy 2 N j 2  y  15g, scrivi le coppie della relazione R definita da
p…x, y†: «x ‡ y eÁ un numero dispari», determina il dominio ed il codominio di R e rappresentala con
un diagramma cartesiano e con una tabella.
Per semplificare l'esercizio scrivi prima per elencazione gli insiemi A e B; successivamente determina
le coppie della relazione. Ad esempio la coppia (0, 3) appartiene ad R perche 0 ‡ 3 eÁ dispari, cosõÁ
anche (1, 2) e cosõÁ via.

30 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


19 Sia A ˆ fx 2 N j 5 < x  15g; rappresenta mediante un diagramma cartesiano le relazioni in A  A de-
finite dai seguenti predicati:
a. «x ‡ y eÁ un numero pari»
b. «x eÁ primo con y»
(Suggerimento: ricorda che due numeri sono primi fra loro se non hanno divisori comuni oltre all'unitaÁ)
20 Fra l'insieme A dei numeri naturali minori o uguali a 20 e l'insieme B dei numeri naturali minori di 10 eÁ
stabilita la relazione R : «x eÁ il triplo di y» con x 2 A e y 2 B. Rappresentala in tutti i modi che conosci.
21 Sia A l'insieme che ha per elementi le seguenti opere: I Promessi Sposi, La Divina Commedia, Il Principe,
Adelchi; sia B l'insieme dei seguenti autori: Dante, Machiavelli, Manzoni. Rappresenta nei modi che co-
nosci la relazione R : «x ha scritto l'opera y» con x 2 B e y 2 A.

Delle relazioni rappresentate nelle figure che seguono:


a. indica in quale insieme sono definite;
b. stabilisci quali sono le coppie della relazione;
c. rappresentale nelle altre forme conosciute.

22 Esercizio guida

a. L'insieme in cui la relazione eÁ definita eÁ A ˆ fa, b, c, d g.


b. Le coppie che soddisfano la relazione sono quelle che hanno come primo elemento quello da cui
parte un arco e come secondo elemento quello su cui arriva quell'arco; completa l'elenco:
…a, b† …a, c † …a, d † …b, :::† …b, :::† …c, :::†
c. Completa adesso la tabella e il diagramma cartesiano.

23 1 2 3 4 24 25
a V F F F
b V V F F
c V V V F
d V V V V

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 31


26 Una relazione R definisce le seguenti coppie: …2, 1†; … 3, 4†; … 1, 2†; …0, 1†; …1, 0†; …3, 2†;
…4, 3†. Dopo aver determinato l'insieme in cui eÁ definita la R e l'enunciato aperto che la definisce, rap-
presentala con una tabella e con un diagramma cartesiano. Determina poi la relazione inversa e rappre-
sentala con un grafo.
27 Una relazione R definita fra due insiemi A e B individua le seguenti coppie: …1, 1†; …6, 0†; …5, 0†; …3, 1†;
…1, 3†; …2, 2†; …5, 3†; …3, 3†; …6, 2†. Scrivi quali possono essere gli insiemi A e B indicando almeno due
possibilitaÁ; rappresenta poi la relazione con un diagramma cartesiano.

1
Definisci le inverse delle seguenti relazioni e rappresenta poi sia R sia R nel modo che ritieni piuÁ
opportuno.
28 Esercizio guida
R : «x eÁ la terza parte di y» nell'insieme A ˆ f1, 2, 3, 4, 6, 9, 12g.
La relazione inversa R 1 eÁ definita dall'enunciato aperto «x eÁ il triplo di y».
Scegliamo di rappresentare le due relazioni con un grafo:

29 R : «x eÁ incluso in y» nell'insieme delle parti di A ˆ fa, b, c g.


30 R : «x eÁ potenza di y» nell'insieme A ˆ f2, 3, 4, 9, 8g.
 
3 1 4 1 3
31 R : «x eÁ il reciproco di y» nell'insieme A ˆ , , , 5, 2, , .
4 2 3 5 5
32 R : «x eÁ l'opposto di y» nell'insieme A ˆ f 3, 2, 1, 1, 2, 3, 4g.
 
1 1 2
33 R : «x eÁ il successivo del triplo di y» nell'insieme A ˆ 2, 1, , 0, , , 1, 2, 3, 4 .
3 3 3
34 R : «x eÁ nella stessa regione di y» nell'insieme A ˆ fAlessandria, Agrigento, Messina, Milano, Palermo,
Pavia, Torinog.

LE Á
RELAZIONI IN UN INSIEME E LE PROPRIETA la teoria eÁ a pag. 71

l Una relazione R definita in un insieme A eÁ:


- riflessiva se 8x 2 A xR x
- antiriflessiva se 8x 2 A xR
6 x
- simmetrica se 8x, y 2 A: xR y ! y R x
- antisimmetrica se 8x, y 2 A: xR y ! yR
6 x se x 6ˆ y
- transitiva 8x, y, z 2 A: …x R y ^ y R z† ! x R z

32 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Comprensione della teoria

35 Una relazione R definita in un insieme A:


a. eÁ riflessiva se x R x per qualche elemento di A V F
b. eÁ simmetrica se x R y e y R x per tutte le coppie …x, y † di A  A V F
c. eÁ simmetrica se, quando x R y, anche y R x V F
d. eÁ transitiva quando se x R y e y R z anche z R x V F
e. eÁ antisimmetrica se quando x R y con x 6ˆ y, allora y R6 x V F
f. eÁ antiriflessiva se non esiste un x tale che x R x. V F

36 Indica il valore di veritaÁ delle seguenti affermazioni, relative ad una relazione R fra gli elementi di un
insieme A.
a. Se R eÁ riflessiva esiste almeno un punto della diagonale del suo diagramma cartesiano
che appartiene a R . V F
b. Se R eÁ riflessiva tutti i punti della diagonale del suo diagramma appartengono a R . V F
c. Se R eÁ simmetrica esiste almeno un arco del grafo che la rappresenta che eÁ orientato
nei due sensi. V F
d. Se R eÁ simmetrica tutti gli archi del grafo che la rappresenta sono orientati nei due versi. V F
e. Se R eÁ antiriflessiva la sua tabella a doppia entrata ha solo simboli F sulla diagonale. V F
f. Se R eÁ simmetrica, immaginando di piegare lungo la diagonale la tabella o il grafico
cartesiano che la rappresentano, tutti i punti si sovrappongono. V F
g. Se R eÁ antisimmetrica e x R y, allora x 6ˆ y. V F

37 Determina il valore di veritaÁ delle seguenti proposizioni relative ad una relazione R definita in un in-
sieme A.
a. Se R non eÁ simmetrica, allora eÁ antisimmetrica V F
b. Se R eÁ riflessiva, allora non eÁ antiriflessiva. V F
c. Esistono delle relazioni R che non sono neÁ simmetriche neÁ antisimmetriche. V F
d. Esistono delle relazioni R che non sono neÁ riflessive neÁ antiriflessive. V F

38 Di una relazione R definita nell'insieme A ˆ fx, y, zg si sa che: x R x, x R y, y R x, y R z, z R x,


x R z. Di essa si puoÁ dire che:
a. eÁ riflessiva b. eÁ antiriflessiva c. eÁ simmetrica d. eÁ antisimmetrica e. eÁ transitiva.
39 Di una relazione R definita in un insieme A si sa che: x R x, y R y, z R z, x R y, z R y, z R x. Di
essa si puoÁ dire che:
a. eÁ riflessiva b. eÁ antiriflessiva c. eÁ simmetrica d. eÁ antisimmetrica e. eÁ transitiva.
40 Una relazione definita in un insieme A puoÁ essere contemporaneamente:
a. simmetrica e antiriflessiva V F
b. antisimmetrica e transitiva V F
c. transitiva, simmetrica e antisimmetrica V F
d. antisimmetrica, antiriflessiva e transitiva. V F

Applicazione

41 Esercizio guida
Nell'insieme dei numeri naturali N eÁ definita la relazione R : «x e y hanno lo stesso numero di cifre».
Di quali proprietaÁ gode R ?

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 33


Sicuramente ogni numero naturale ha lo stesso numero di cifre di se stesso, la relazione eÁ dunque ri-
flessiva.
Se il numero x ha lo stesso numero di cifre del numero y, anche y ha lo stesso numero di cifre di x,
dunque R eÁ simmetrica e non eÁ antisimmetrica.
Inoltre se x ha lo stesso numero di cifre di y ed y ha lo stesso numero di cifre di z, anche x ha lo stesso
numero di cifre di z; R eÁ anche transitiva.
Riassumendo, la relazione data eÁ riflessiva, simmetrica e transitiva.

42 Dato l'insieme A ˆ fco, ca, ma, sa, re, rog, considera la relazione R definita da «x accostato a y forma
una parola di senso compiuto» con x, y 2 A. Ad esempio la coppia …co, sa† appartiene ad R percheÂ
"cosa" eÁ una parola di senso compiuto.
Rappresenta nel modo che ritieni piuÁ opportuno tale relazione. Di quali proprietaÁ gode R ?

43 In N eÁ definita la relazione R : «x ‡ y < 50». Di quali proprietaÁ gode R ?

44 Nell'insieme A ˆ fdado, nodo, mela, pera, cerag eÁ definita la relazione «x e y hanno le stesse vocali».
Indica le proprietaÁ di R.

45 Una relazione R definita nell'insieme A delle vocali individua le seguenti coppie:


…a, e†; …a, i†; …a, o†; …a, u†; …e, i†; …i, o†; …u, o†.
Individua le sue proprietaÁ.

Osserva il grafo delle seguenti relazioni e individuane le proprietaÁ.

46 Esercizio guida
Ogni nodo del grafo ha un cappio, possiamo quindi concludere che
la relazione eÁ riflessiva.
Non possiamo peroÁ dire che sia simmetrica per la presenza di alcuni
archi orientati in un solo verso, ma nemmeno che sia antisimmetrica
per la presenza di archi doppiamente orientati.
La relazione non eÁ nemmeno transitiva percheÂ, ad esempio, manca
l'arco che collega il nodo A con il D.
Riassumendo, R eÁ solo riflessiva.

47 48

49 50

34 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Osserva il diagramma cartesiano delle figure che seguono e deduci le proprietaÁdella relazione che esso
rappresenta.

51 Esercizio guida
Ogni coppia diagonale appartiene alla relazione, quindi possiamo affer-
mare che ogni elemento eÁ in relazione con se stesso e percioÁ la relazione
eÁ riflessiva.
Inoltre, i punti che rappresentano le coppie della relazione sono in posi-
zioni simmetriche rispetto alla diagonale; la relazione eÁ dunque simme-
trica.
Vediamo se eÁ transitiva: a R d ma d non eÁ in relazione con altri ele-
menti; b R c e c R e, ma anche b R e.
Essendo poi la relazione simmetrica non c'eÁ bisogno di controllare altre
terne di elementi; possiamo concludere che R eÁ transitiva.

In definitiva R gode della proprietaÁ R, S, T .

52 53

54 55

56 57

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 35


Deduci le proprietaÁdelle relazioni rappresentate dalle seguenti tabelle.

58 a b c d 59 a b c d
a V F V V a V V V V
b F V V F b V V V F
c V V V V c V V V V
d V F V V d V F V V

60 a b c d 61 1 2 3 4
a V V F V 1 F V V V
b V V F V 2 F V F V
c F F V F 3 F F V F
d V V F V 4 F F V F

62 a b c d e 63
r s t v k
a F V V V V r V V F V F
b V F V V V s V F F V F
c F V F F F t F F V F V
d F F V F F v V V F V F
e V F V V F k F F V F F

64 La tabella a lato rappresenta una relazione R in un insieme di 6


elementi. Costruisci il diagramma cartesiano ed il grafo di questa
relazione. Determina le sue proprietaÁ.

Rappresenta nel modo che ritieni piuÁopportuno le relazioni defini-


te nell'insieme A ˆ fx 2 Z j 3  x  5g dagli enunciati aperti
che seguono e stabiliscine le proprietaÁ.

65 Esercizio guida
R : «x ‡ y ˆ 0»
La somma di due numeri eÁ zero solo se i due numeri sono op-
posti o sono entrambi nulli; le coppie della relazione sono quin-
di quelle evidenziate nel diagramma cartesiano rappresentato a
lato.
Questa relazione non eÁ riflessiva (nessun elemento tranne lo ze-
ro eÁ in relazione con se stesso) ma non eÁ nemmeno antiriflessiva
(per la presenza della coppia (0, 0)); eÁ invece simmetrica e non eÁ
transitiva.

66 R : «x ‡ y ˆ 1» 67 R : «x ‡ y < 0»

36 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


68 R : «xy > 0» 69 R : «il prodotto xy eÁ un numero pari»
70 R : «x y  0» 71 R : «x y < 0»

L 'ORGANIZZAZIONE DEGLI ELEMENTI DI UN INSIEME la teoria eÁ a pag. 77

l Una relazione eÁ di equivalenza se eÁ R, S, T


l Una relazione eÁ d'ordine se eÁ almeno AS, T

Comprensione della teoria

72 Rispondi alle seguenti domande barrando la casella appropriata.


a. Di una relazione si sa che eÁ riflessiva, antisimmetrica e transitiva; si puoÁ dire che eÁ una
relazione d'ordine? SI NO
b. Una relazione R eÁ di equivalenza; puoÁ essere antiriflessiva? SI NO
c. Una relazione R eÁ d'ordine; puoÁ essere antiriflessiva? SI NO
d. Una relazione eÁ transitiva; potrebbe eventualmente essere di equivalenza o d'ordine? SI NO
e. Una relazione eÁ simmetrica; potrebbe eventualmente essere d'ordine? SI NO

73 Determina il valore di veritaÁ delle seguenti proposizioni relative a una relazione R definita in un insie-
me A.
a. Se eÁ di equivalenza non puoÁ essere d'ordine. V F
b. Esistono relazioni che sono sia di equivalenza che di ordine. V F
c. Una relazione d'ordine e una relazione di equivalenza sono entrambe transitive. V F
d. Una relazione d'ordine e una relazione di equivalenza possono essere entrambe riflessive. V F

74 Una relazione d'ordine, o eÁ di ordine stretto, o eÁ di ordine largo. EÁ vera o falsa questa proposizione?
75 Una relazione d'ordine, o eÁ di ordine parziale, o eÁ di ordine totale. EÁ vera o falsa questa proposizione?

Applicazione

Stabilisci quali sono le proprietaÁdi cui godono le relazioni degli esercizi che seguono e individua fra esse le
relazioni di equivalenza e d'ordine, specificando eventualmente se si tratta di ordine largo o stretto.

76 Esercizio guida
In un insieme di persone, «x eÁ nato nello stesso mese di y».
La relazione eÁ:
 riflessiva: ogni persona eÁ nata nello stesso mese di se stessa;
 simmetrica: fra due persone nate nello stesso mese la relazione vale nei due sensi;
 transitiva: se il signor A eÁ nato nello stesso mese del signor B e B eÁ nato nello stesso mese del signor
C, anche A eÁ nato nello stesso mese di C.
Di conseguenza si tratta di una relazione di equivalenza. Le classi di equivalenza contengono tutte le
persone dell'insieme che sono nate nello stesso mese; l'insieme quoziente eÁ l'insieme di queste classi.
Questa relazione permette di classificare le persone dell'insieme in base al mese di nascita.

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 37


77 Esercizio guida
In un insieme di persone, «x ha dichiarato un reddito minore di y».
La relazione eÁ:
 antiriflessiva: ogni persona non puoÁ avere un reddito minore di se stessa;
 antisimmetrica: se A dichiara un reddito minore di B, B non puoÁ aver dichiarato meno di A;
 transitiva: se A dichiara meno di B e B meno di C, allora A dichiara meno di C.
Si tratta quindi di una relazione di ordine stretto.

78 In N, «la somma delle cifre di x eÁ uguale alla somma delle cifre di y».
79 In N, «x ‡ y ˆ 200».
80 In un insieme di persone, «x eÁ concittadino di y».
81 In N, «x ha lo stesso resto di y nella divisione per 5».
82 Nell'insieme dei tuoi compagni di classe, «x ha la stessa iniziale del cognome di y».
83 In un insieme di persone, «x ha lo stesso numero di scarpe di y».
84 In N, «Il prodotto delle cifre di x eÁ uguale al prodotto delle cifre di y».
85 In un insieme di automobili, «x ha una cilindrata maggiore di y».
86 In un insieme di persone, «x abita nello stesso condominio di y».
87 In N, «x elevato y eÁ minore di 1000».

Verifica che le seguenti relazioni sono d'ordine e specifica se inducono un ordinamento totale o parziale.

88 Esercizio guida
Nell'insieme N, «x eÁ potenza (con esponente naturale) di y».
Ogni numero si puoÁ ritenere potenza di se stesso con esponente uguale a 1; la relazione eÁ quindi ri-
flessiva.
Se un numero eÁ potenza di un altro, per esempio 8 eÁ potenza di 2, non si verifica mai il contrario, cioeÁ
2 non eÁ potenza ad esponente naturale di 8; la relazione eÁ quindi antisimmetrica.
Per vedere se la relazione eÁ transitiva, vediamo dapprima un esempio:
64 ˆ 26 eÁ potenza di 8 8 ˆ 23 eÁ potenza di 2 anche 64 eÁ potenza di 2
In generale, qualunque sia il numero a, si verifica che:
m m
…an † eÁ potenza di an an eÁ potenza di a anche …an † ˆ anm eÁ potenza di a
La relazione eÁ quindi transitiva. Si tratta di una relazione d'ordine, in particolare di ordine largo.
L'ordinamento indotto eÁ peroÁ parziale perche non tutti i numeri naturali sono confrontabili secondo
questa relazione; per esempio 3 non eÁ potenza di 2, cosõÁ come 25 non eÁ potenza di 7 e cosõÁ via.

89 In A ˆ f5, 18, 365, 9470g, «x ha un numero di cifre maggiore di y».


90 In N, «x eÁ divisibile per y».
91 Nell'insieme degli abitanti di un comune, «x eÁ nato prima di y».
92 In N, «x eÁ multiplo di y».
93 In A, insieme dei medici di un certo ospedale «x eÁ stato assunto prima di y».

38 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


Fra le relazioni rappresentate dai seguenti grafi, individua quali sono relazioni di equivalenza, indicando
le classi di equivalenza, e quali sono relazioni d'ordine (indicando eventualmente anche se si tratta di
ordine largo o stretto), specificando se inducono un ordinamento totale o parziale.

94 Esercizio guida
Ogni elemento ha un anello, quindi la relazione eÁ riflessiva; non
esistono archi doppiamente orientati, quindi la relazione eÁ anti-
simmetrica; vale poi la proprietaÁ transitiva, quindi si tratta di una
relazione d'ordine.
L'ordinamento eÁ parziale percheÁ l'elemento c non eÁ in relazione
con gli altri.
L'ordine indotto dalla relazione eÁ il seguente: a, b, e, d

95 Esercizio guida
La relazione eÁ riflessiva percheÁ ................, eÁ simmetrica percheÁ
................, eÁ transitiva percheÁ .................., quindi eÁ una relazione
di equivalenza. Le classi di equivalenza sono due, la prima eÁ l'in-
sieme fa, b, f , g g, la seconda eÁ l'insieme fc, d, e g.

96 97

98 99

100 101

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 39


102 103

104 Osserva le tabelle delle figure degli esercizi che seguono. Determina quali fra di esse sono relazioni d'or-
dine, specificandone il tipo e indicando l'ordinamento.

a. a b c d e b. a b c d c. a b c d e
a V V F V V a V V V V a F F F V F
b F V F F V b F V V V b V F F V V
c V V V F V c F F V V c F F F F F
d F F V V F d F F F V d F F F F F
e F F F V V e F F F V F

105 Di cinque ragazzi, che indicheremo con A, B, C, D, E, si sa che A eÁ fratello di C, D eÁ fratello di B, B eÁ


fratello di E. Costruisci il grafo della relazione «x eÁ fratello di y» e indica le sue proprietaÁ. Dopo aver
verificato che si tratta di una relazione di equivalenza, indica quali sono gli elementi che appartengono
ad ogni classe di equivalenza.

LE FUNZIONI la teoria eÁ a pag. 82

l Una funzione eÁ una relazione f fra due insiemi A e B che ad ogni elemento del primo fa corri-
spondere uno ed un solo elemento del secondo.
l Possiamo caratterizzare una funzione in base a quello che accade nel secondo insieme:
- se l'insieme delle immagini coincide con B, allora la funzione si dice suriettiva
- se a elementi diversi in A corrispondono elementi diversi in B, allora la funzione si dice iniet-
tiva
- se ogni elemento di B, nessuno escluso, ha una sola controimmagine in A, allora la funzione
si dice biiettiva; una funzione biiettiva eÁ quindi contemporaneamente sia suriettiva che iniet-
tiva.
Una funzione eÁ sempre una corrispondenza univoca, una funzione biiettiva eÁ una corrisponden-
za biunivoca.

Comprensione della teoria

106 Una funzione eÁ una relazione fra due insiemi A e B che:


a. ad un elemento di A associa un elemento di B
b. ad un elemento di A associa un solo elemento di B
c. ad ogni elemento di A associa uno ed un solo elemento di B
d. ad ogni elemento di A associa almeno un elemento di B.
107 Rappresentano una funzione:
a. le corrispondenze biunivoche b. le corrispondenze molti a uno
c. le corrispondenze univoche d. le corrispondenze molti a molti.

40 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


108 Determina il valore di veritaÁ delle seguenti proposizioni.
Data una funzione f : A ! B:
a. se f eÁ suriettiva, esistono elementi di B che non hanno controimmagini in A. V F
b. se f eÁ iniettiva e x 6ˆ y, allora f …x† 6ˆ f …y†. V F
c. se f eÁ biiettiva, allora f …A† ˆ B. V F
d. se f …x† 6ˆ f …y† quando x 6ˆ y, la funzione eÁ una corrispondenza biunivoca. V F

109 Data una relazione R , la sua inversa R 1 eÁ una funzione se:


a. R eÁ una corrispondenza univoca
b. R eÁ una corrispondenza biunivoca
c. R eÁ una corrispondenza uno a molti
d. R eÁ una corrispondenza molti a molti.
110 Una funzione f eÁ iniettiva ma non eÁ suriettiva; della relazione inversa si puoÁ dire che:
a. eÁ una funzione iniettiva V F
b. non eÁ una funzione V F
c. eÁ una funzione ma non eÁ ne iniettiva ne suriettiva V F
d. eÁ una funzione ma non si puoÁ sapere se eÁ iniettiva o suriettiva. V F

111 Di una funzione f : A ! B si sa che eÁ biiettiva; si puoÁ dire che:


a. tutti gli elementi di B hanno almeno una controimmagine in A V F
b. tutti gli elementi di B hanno una sola controimmagine in A V F
c. f …A† ˆ B e f 1 …B † ˆ A V F
d. f …A†  B. V F

112 Date le funzioni g : x ! x ‡ 1 e h : x ! x 2 , la funzione f ˆ g  h ha espressione:


a. …x ‡ 1†2 b. x 2 ‡ 1 c. x 2 …x ‡ 1† d. x 2 ‡ x ‡ 1

Applicazione

113 Esercizio guida


Individua quali fra le seguenti relazioni sono funzioni specificandone il tipo:
a. «y eÁ la metaÁ di x» con x, y 2 Q
b. «y eÁ l'importo delle tasse che x deve pagare» con x che appartiene all'insieme dei contribuenti e
y2N
c. «y eÁ multiplo di x» con x, y 2 N
d. «y eÁ la capitale di x» con y che appartiene all'insieme delle cittaÁ europee e x che appartiene al-
l'insieme degli Stati europei.

a. Ogni numero razionale x ha una sola metaÁ y e ogni numero y eÁ il corrispondente di un solo x; si
tratta quindi di una funzione biiettiva.
b. Ogni contribuente dovrebbe pagare la sua tassa, ma ci possono essere piuÁ persone che pagano
uguali importi ed inoltre non tutti i numeri naturali rappresentano una tassa da pagare; il codomi-
nio eÁ quindi un sottoinsieme di N e si tratta percioÁ di una funzione suriettiva.
c. Ogni numero x ha infiniti multipli e questa relazione non eÁ quindi una funzione.
d. Non tutte le cittaÁ europee sono capitali dello Stato a cui appartengono; anche questa relazione non
eÁ una funzione.

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 41


114 Esercizio guida
Individua quali fra le relazioni definite dai seguenti enunciati aperti sono funzioni specificandone il
tipo:
a. y ˆ x 2 con x, y 2 N b. y ˆ x 2 con x, y 2 N
1
c. y ˆ con x, y 2 N d. y ˆ x 2 ‡ 1 con x, y 2 Q
x
a. E' la relazione che ad ogni numero naturale x associa il suo quadrato, quindi ...........
b. E' una funzione percheÁ ...........
c. Non eÁ una funzione percheÁ il numero 0 non ha corrispondente; questa relazione diventa peroÁ una
funzione se x appartiene all'insieme ...........
d. Osserva che, per esempio, quando x vale 2 oppure 2 si ottiene lo stesso valore di y, quindi
...........

115 Osserva i diagrammi delle seguenti figure. Quali fra le relazioni da essi rappresentate sono funzioni?

a. b. c. d.

116 Osserva la funzione rappresentata nella figura. Qual eÁ l'immagine di 1?


E di 3? Qual eÁ la controimmagine di 6?

117 Osserva la figura. Elenca le coppie della relazione. Si tratta di una fun-
zione? PercheÂ?

Per ognuno degli esercizi che seguono, dato l'insieme A, dominio della funzione f indicata, determina il
codominio.

118 Esercizio guida


A ˆ f1, 2, 3g f …x† ˆ 3x ‡ 1, x2A
Se x vale 1, il corrispondente valore y vale …3  1 ‡ 1†, cioeÁ 4
Se x vale 2, y vale 7.
Se x vale 3, y vale 10.
Il codominio eÁ dunque l'insieme f4, 7, 10g.

42 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


1
119 A ˆ f0, 2, 4, 6g f …x† ˆ x 4, x2A
2
120 A ˆ f 3, 2, 0, 5, 6g f …x† ˆ x ‡ 1, x2A
1 2
121 A ˆ f 2, 1, 0, 1, 2g f …x† ˆ x ‡ 3, x2A
2
122 A ˆ f0, 1, 2, 3, 4g f …x† ˆ 2x 2 1, x2A

Per ognuna delle figure degli esercizi che seguono, determina quali rappresentano funzioni e, per queste
ultime, stabilisci se sono iniettive, suriettive o biiettive; individua poi quali sono invertibili.

123 Esercizio guida


Si tratta di una funzione perche ..........

Le immagini di elementi distinti sono distinte percioÁ ..............


Il codominio non coincide con l'insieme B percioÁ ................

124 125

126 127

128 129

130 Osserva i grafici in figura che rappresentano delle relazioni di dominio A. Quali di essi rappresentano
delle funzioni? Fra esse, quali sono invertibili?

a. b. c. d.

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 43


…x 2 5†
131 Data la funzione f : N0 ! Z espressa dalla relazione matematica y ˆ , stabilisci quali fra i se-
x
guenti elementi hanno delle immagini ed eventualmente quali sono:
xˆ1 f …x† ˆ
xˆ2 f …x† ˆ
xˆ5 f …x† ˆ
xˆ8 f …x† ˆ
x ˆ 10 f …x† ˆ

132 EÁ data in N  N una relazione R che determina l'insieme delle seguenti coppie ordinate:
f…0, 3†, …1, 5†, …2, 7†, …3, 9†, …4, 11†, …5, 13†, :::::g
EÁ una funzione? Sai trovare l'espressione y ˆ f …x† che esprime y in funzione di x ?

133 Esercizio guida


La relazione che associa ad ogni punto di una circonferenza la sua
proiezione su una retta r ad essa esterna eÁ una funzione? Di che tipo?

Osserva che ad ogni punto sulla circonferenza, tracciando la perpen-


dicolare a r, corrisponde un solo punto sulla retta, ma che ad un pun-
to sulla retta corrispondono due punti sulla circonferenza o nessun
punto, quindi ..............

134 Una relazione R eÁ tale che x1 R y1 e x2 R y2 ed inoltre y1 6ˆ y2 e x1 ˆ x2 ; R eÁ una funzione?


PercheÁ?

Risolvi i seguenti esercizi sul prodotto di funzioni.

135 Esercizio guida


Sono date le funzioni f che ad ogni numero razionale associa il suo doppio e g che ad ogni numero
razionale associa il suo quadrato. Costruiamo le funzioni f  g e g  f .
La funzione f associa ad ogni x il suo doppio: x ! 2x
La funzione g associa ad ogni x il suo quadrato: x ! x2

Il prodotto f  g indica che prima si applica g


e poi si applica f , quindi di un numero x pri-
ma si fa il quadrato e poi si calcola il doppio
di quello che si eÁ ottenuto:
f  g : x ! 2x 2

Il prodotto g  f indica che prima si applica f


e poi si applica g, quindi di un numero x pri-
ma si fa il doppio e poi si calcola il quadrato
di quello che si eÁ ottenuto:
2
g  f : x ! …2x † ˆ 4x 2

44 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


136 Esercizio guida
Date le funzioni f e g indicate di seguito, trova le funzioni f  g e g  f :
a. f : x ! x 2 ‡ 5 g:x!x 4
b. f : x ! 9 x g : x ! 2x ‡ 1
c. f : x ! 3x ‡ 1 g : x ! x2
3
d. f : x ! x g : x ! x2 1
2
2
a. f  g : x ! x 4 ! …x 4† ‡5 2 3
b: f  g : x ! 9 …2x ‡ 1†; g  f : x ! 2…9 x† ‡ 1
g  f : x ! x 2 ‡ 5 ! …x 2 ‡ 5† 4 6 7
6 c: f  g : x ! 3x 2 ‡ 1; g  f : x ! …3x ‡ 1†2 7
6 7
6  2 7
Prosegui allo stesso modo con gli altri casi. 4 3… 2 3 5
d: f  g : x ! x 1†; g  f : x ! x 1
2 2

137 Data la funzione f : N ! N definita dalla relazione y ˆ x ‡ 3 e la funzione g : N ! Z definita dalla re-
lazione z ˆ y 20, eÁ possibile costruire la funzione k ˆ g  f ? ‰si, z ˆ x 17Š

138 Date le funzioni f : x ! x 5 e g : x ! 3 x, verifica che il prodotto g  f ed il prodotto f  g non dan-


no luogo alla stessa funzione composta.
139 Nella classe I B gli alunni sono tutti di statura diversa l'uno dall'altro e l'insegnante di educazione fisica
vuole disporli in ordine crescente di altezza. Considera gli insiemi:
A ˆ fx j x eÁ un alunno della I Bg
B ˆ fy j y eÁ il numero che esprime l'altezza degli alunni di I Bg
C ˆ fz j z eÁ il numero di posto nella filag
e le relazioni f : A ! B definita da «x ha statura y» e g : B ! C definita da «y corrisponde al posto z».
Puoi dire che f e g sono funzioni? Se consideri la relazione k : A ! C definita da «x occupa il posto z»
puoi dire che k ˆ g  f ? ‰si, siŠ

140 Ad una mostra canina vengono premiati gli esemplari piuÁ belli per ciascuna razza fra quelle presenti.
Considera gli insiemi
A ˆ fx j x eÁ un cane presente alla mostrag
B ˆ fy j y eÁ il padrone di un caneg
C ˆ fz j z eÁ una medaglia assegnatag.
Le relazioni f : A ! B definita da «y eÁ padrone di x» e g : B ! C definita da «y vince la medaglia z»
sono funzioni? La relazione k : A ! C definita da «x vince la medaglia z» eÁ una funzione? Se si, puoi
dire che k ˆ g  f ? ‰f 
e una funzione, g noŠ

141 In uno stadio si sta disputando la finale dei 100 metri piani. Considera gli insiemi
A ˆ fx j x eÁ il numero di una corsiag
B ˆ fy j y eÁ un atleta che partecipa alla finaleg
C ˆ fz j z eÁ il posto nella classifica della corsag
e le relazioni f : A ! B definita da «y corre nella corsia x» e g : B ! C definita da «y si eÁ classificato al
posto z», f e g sono funzioni? Che cosa puoi dire di k ˆ g  f ? ‰entrambe funzioni, g  f : A ! CŠ

E SERCIZI PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE

142 Dato l'insieme A ˆ fx 2 N j 1  x  4g e le relazioni definite in A:


R1 : x R1 y se m:c:m:…x, y† ˆ x

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 45


R2 : x R2 y se m:c:m:…x, y† ˆ y e x 6ˆ y
R3 : x R3 y se x y ˆ 1 e x 6ˆ 2
R4 : x R4 y se y x ˆ 1 e y 6ˆ 2
determina le coppie di ogni relazione e rappresentale con un diagramma cartesiano. Verifica poi che
queste quattro relazioni costituiscono una partizione dell'insieme A  A.
143 Una relazione R fra un insieme P di persone ed un in- nuoto tennis calcio sci
sieme Q di sport definisce le coppie che sono rappre-
sentate dalla tabella. Dopo aver individuato l'enunciato Andrea V V V V
aperto che la definisce, costruisci i seguenti insiemi: Matteo F V V F
A ˆ fpersone praticanti il nuotog Luisa V F F V
B ˆ fpersone praticanti il tennisg
Laura V V F V
C ˆ fpersone praticanti il calciog
D ˆ fpersone praticanti lo scig Giovanni F F V V
Calcola poi A \ B, A [ C, …A [ B† \ …C \ D† e rispondi Filippo F F F F
alle seguenti domande:
a. Quanti ragazzi praticano almeno due sport? ‰5Š
b. Quanti ragazzi praticano solo due sport? ‰3Š
c. Quanti ragazzi praticano solo uno sport? ‰0Š
d. C'eÁ qualche ragazzo che non pratica sport? ‰1Š

144 Nell'insieme Q dei numeri razionali x e y sono in relazione R se x 2 ˆ y 2 :


a. Dimostra che R eÁ una relazione di equivalenza.
b. Da quanti elementi eÁ formata ogni classe di equivalenza?

145 Considera la relazione R caratterizzata dalle seguenti coppie:


f…2, 2†, …2, 3†, …3, 2†, …3, 3†, …5, 2†, …2, 5†, …3, 5†, …5, 3†, …5, 5†, …6, 6†, …6, 7†, …7, 6†, …7, 7†g
a. Rappresenta la R con un grafo.
b. Individua le proprietaÁ della R .
c. Verifica se la R eÁ una relazione di equivalenza.
146 Il grafo accanto rappresenta la relazione «vincere» in un torneo di pallavolo.
Analizzalo e stabilisci:
a. quante partite sono state fatte;
b. quante partite ha fatto ciascuna squadra;
c. qual eÁ la classifica;
d. chi ha vinto il torneo.

147 In un film di guerra, un gruppo di 5 soldati, John, James, Mike, Paul e Willy, deve decidere chi di loro
deve compiere una missione pericolosa dalla quale probabilmente non faraÁ ritorno. Anziche usare il me-
todo della pesca della cannuccia piuÁ corta e poiche nessuno vuole compiere atti di eroismo, si decide di
fare cosõÁ: ognuno di loro giocheraÁ a pari e dispari con tutti gli altri e verraÁ mandato in missione chi per-
deraÁ piuÁ volte degli altri. Alla fine del gioco si ha questa situazione:
- John ha vinto con James, Mike e Willy ma ha perso con Paul
- James ha perso con Mike, ma ha vinto con Willy e con Paul
- Willy ha vinto con Mike e con Paul e quest'ultimo ha perso con Mike.
Quale dei soldati andraÁ in missione?
(Nel film comunque tutto finisce bene e l'eroico soldato torna a casa sano e salvo con una bella meda-
glia.) ‰PaulŠ

46 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


148 Nella mia nuova scuola ci sono tre classi: quella della maestra Carla, quella della maestra Milena e
quella del maestro Marco. Nelle tre classi ci sono i grandi, i medi e i piccoli. I medi non hanno il mae-
stro Marco. La maestra Milena insegna a degli alunni piuÁ giovani di quelli della maestra Carla. La mae-
stra Carla, a sua volta, insegna a degli alunni piuÁ grandi di quelli del maestro Marco. Assegna ogni in-
segnante alla sua classe.
[Marco insegna nella classe dei piccoli; Milena in quella dei medi; Carla in quella dei grandi]

149 Angelo, Desiderio, Matteo e Renato possiedono ciascuno una bicicletta di una marca diversa (Atala,
Bianchi, Legnano, Turbo). Oggi hanno deciso di fare una passeggiata, usando ciascuno non la propria
bicicletta ma quella di uno dei tre amici. Matteo ha usato la bicicletta di Desiderio. Quella di Renato eÁ
stata presa dal "padrone" della Bianchi. La Legnano eÁ stata usata dal "padrone" della bicicletta usata da
Angelo. La Bianchi, invece, eÁ stata presa dal "padrone" della bicicletta usata da Matteo. Infine, sulla Tur-
bo pedala il "padrone" della Legnano. Su che bicicletta ha pedalato Matteo? [Turbo]

150 In una famiglia, ognuno dei figli puoÁ dichiarare di avere almeno un fratello e una sorella. Quanti figli ci
sono, al minimo, in questa famiglia? [4 figli]

Un'assemblea di classe: la gita scolastica


Un giorno come un altro a scuola. Alla terza ora, concessione del Prof. di Matematica, c'eÁ assemblea di classe;
ordine del giorno: gita scolastica. La scuola, come eÁ sua abitudine, propone a studenti e docenti un pacchetto di
mete, con l'indicazione dei costi e dei periodi in cui eÁ piuÁ conveniente programmare la gita.
Eleonora e Fabio, i due rappresentanti eletti nella classe di Giulia e Gio, richiamano l'attenzione dei propri com-
pagni.
Eleonora: "Ragazzi dobbiamo decidere dove andare in gita scolastica quest'anno".
Un compagno: "Io non voglio andare neÁ a visitare un museo e neanche visitare tutte le chiese di una cittaÁ!".
Fabio: "Tanto mica puoi andare dove vuoi, c'abbiamo da scegliere fra le proposte che stanno nel pac-
chetto".
Eleonora: "Ve le leggiamo tutte cosõÁ poi ci dite che cosa preferite. Dunque, ci sono le gite all'estero di
cinque giorni che vanno a Parigi, Londra, Berlino, Barcellona, Bruxelles. Poi ci sono quelle
da tre giorni che stanno in Italia e vanno a Firenze, Roma, Venezia e Milano. Quelle di un gior-
no sono sul lago di Garda Sirmione e quella roba lõÁ, a Bologna, a Torino al Museo Egizio, sul
lago di Como e i luoghi Manzoniani".
Fabio: "Si peroÁ noi quelle all'estero non le possiamo fare perche vanno solo quelli dalla terza in poi; ci
tocca scegliere qualcosa in Italia".
Un compagno: "Andiamo a Venezia che non ci sono mai stato e facciamo anche un giro sulla gondola".
Eleonora: "Prima di tutto dobbiamo decidere se fare quella di tre giorni o di un giorno solo, perche i
costi sono diversi; e poi bisogna guardare anche il periodo. A Firenze si va a metaÁ Marzo
e costa E 280, a Roma si va ai primi di Aprile e costa E 300, a Venezia costa E 290 e si
va pure in Aprile ma alla fine, a Milano costa E 265 e si va a fine Marzo".
Fabio: "Quelle di un giorno costano meno, vanno tutte da un minimo di E 30 a un massimo di E 45,
dipende da cosa si va a vedere. Poi ci sono anche le gite con le attivitaÁ sportive: si va tre giorni

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 47


a fare trekking in Svizzera a metaÁ Aprile e costa E 180, oppure si va a sciare, sempre tre giorni a
Febbraio, e costa E 250 compresi gli ski-pass, se peroÁ vuoi il maestro di sci devi pagare E 15
all'ora, ma questi sono extra dal preventivo".
Un compagno: "Facciamo cosõÁ, scegliamo una meta di tre giorni e una di un giorno che ci piacciono, poi chie-
diamo a casa se ci danno i soldi per quella di tre e vediamo".
Eleonora: "Dobbiamo anche vedere se c'eÁ qualche Prof. che ci accompagna per tre giorni. Io l'ho giaÁ
chiesto alla Prof. di Italiano e a quella di Inglese e hanno detto forse; eventualmente c'eÁ anche
il Prof. di Educazione Fisica".
Fabio: "Va bene, votiamo per la gita di tre giorni. Ele, tu conta e scrivi alla lavagna cosõÁ poi confron-
tiamo. Chi vuole andare a .............".
L'assemblea prosegue con la votazione; dove andranno i ragazzi della classe non ci eÁ dato di saperlo, ne se
faranno la gita di tre giorni o se si dovranno accontentare di quella di un solo giorno. Tu peroÁ puoi rispondere
alle domande che seguono applicando i concetti che hai imparato in questo capitolo.

1 In base a quale relazione si puoÁ organizzare il pacchetto gite per raggrupparle in base alla durata? Ve-
rificato che si tratta di una relazione di equivalenza, quali sono gli elementi che appartengono a ciascuna
classe di equivalenza?
2 Considerato il sottoinsieme delle gite di tre giorni, quale relazione occorre introdurre per fare una scelta
in base ai costi? Di che tipo di relazione si tratta?
3 In base alla risposta che hai dato al precedente esercizio, eÁ possibile stabilire un ordinamento degli ele-
menti dell'insieme delle gite di tre giorni?
4 L'insieme delle gite di tre giorni si puoÁ ordinare anche in base al periodo di realizzazione; qual eÁ la re-
lazione che permette di fare questo tipo di ordinamento? Qual eÁ l'ordinamento indotto da questa rela-
zione?
5 Considerate le gite di un giorno, le informazioni che sono state date alla classe dai due rappresentanti
sono sufficienti per poter stabilire un ordinamento in base ai costi o in base ai periodi?
a. Se hai risposto di si, indica qual eÁ l'ordinamento indotto.
b. Se hai risposto di no, stabilisci quali sono le informazioni che devono essere acquisite.

5 no
4 sciare, Firenze, Milano, Roma, trekking, Venezia
3 trekking, sciare, Milano, Firenze, Venezia, Roma
2 R : «la gita x ha un costo minore della gita y»; relazione d'ordine stretto
1 R : «la gita x ha la stessa durata della gita y»

48 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


T est finale

1 Indica quale fra i seguenti eÁ un modo corretto di rappresentare la relazione «x eÁ equivalente a y» nell'insieme
 
1 2 12 4 6 6 3 5
Aˆ , , , , , , , :
2 3 16 8 12 9 4 10
               
a. 1 , 4 , 1 , 6 , 1 , 5 , 4 , 6 , 4 , 5 , 6 , 5 , 2 , 6 , 12 , 3
2 8 2 12 2 10 8 12 8 10 12 10 3 9 16 4

b. c. d.

2 punti

2 Una relazione di equivalenza R eÁ rappresentata mediante un grafo. Si puoÁ dire che in tale grafo:
a. esistono solo archi doppiamente orientati V F
b. qualche elemento, ma non tutti, possiede un anello V F
c. puoÁ esistere un arco, ma uno solo, non doppiamente orientato V F
d. se un elemento eÁ collegato ad altri due, anche questi hanno un collegamento fra loro. V F

2 punti

3 Nell'insieme A ˆ fcasa, mare, doccia, uva, tre, mano, palla, trio, miog eÁ definita le relazione «avere lo stesso
numero di lettere». Rappresenta questa relazione con un grafo, indica quali sono le sue proprietaÁ e se si tratta di
una relazione particolare.
3 punti

4 Il diagramma cartesiano a lato rappresenta una relazione R in un in-


sieme di 6 elementi. Di quali proprietaÁ gode la relazione cosõÁ definita?

2 punti

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 49


5 Fra le seguenti relazioni individua quelle d'ordine e quelle di equivalenza:

a. in N «essere maggiore» R AR S AS T
b. in A ˆ fa j a 
e una retta dello spaziog «avere un solo punto in comune» R AR S AS T
c. in A ˆ fa j a 
e una personag «avere la stessa altezza» R AR S AS T
d. in A ˆ fa j a 
e uno studente di una classeg «precedere in ordine alfabetico» R AR S AS T
e. in A ˆ fa j a 
e una frazioneg «avere lo stesso denominatore» R AR S AS T
f. in A ˆ fa j a 
e una personag «essere amici» R AR S AS T
g. in N «avere prodotto pari» R AR S AS T
h. in N «avere prodotto dispari» R AR S AS T
i. in A ˆ fa j a 
e una persona che lavorag «avere lo stesso stipendio» R AR S AS T
l. in A ˆ fa j a 
e un dipendente di un'aziendag «lavorare nello stesso reparto» R AR S AS T

5 punti

6 Quattro ragazzi, che indicheremo con A, B, C, D, giocano a biliardo sfidandosi l'un l'altro. A vince tutte la
partite, D non ne vince nessuna, B batte C. Disegna il grafo della relazione «vincere» con questi dati. Di
che tipo di relazione si tratta?
2 punti

7 Sia f : A ! B. Determina il valore di veritaÁ delle seguenti proposizioni:


a. se f eÁ biiettiva e x1 6ˆ x2 , allora f …x1 † 6ˆ f …x2 †; V F
b. se f …x1 † ˆ f …x2 † e x1 6ˆ x2 , allora f eÁ iniettiva; V F
c. 8x 2 A se y ˆ f …x† e z ˆ f …x†, allora y ˆ z; V F
d. 8x 2 A, 9y 2 B tale che y ˆ f …x†; V F
e. se 8y 2 B, 9x 2 A tale che x eÁ controimmagine di y, allora f eÁ suriettiva; V F
f. se f …x1 † 6ˆ f …x2 † e f eÁ iniettiva, allora x1 6ˆ x2 . V F

3 punti

8 Date le funzioni f : x ! 3x e g : x ! x ‡ 1, trova le funzioni f  g e g  f .


2 punti

50 INSIEMI E RELAZIONI Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS


S oluzioni

1 b., d.

2 a. V; b. F; c. F; d. V

3 La relazione eÁ riflessiva, simmetrica e transitiva; eÁ una relazione di equivalenza.

4 R, S

5 a. AR, AS, T, ordine; b. AR, S; c. R, S, T, equivalenza; d. AR, AS, T, ordine; e. R, S, T, equivalenza; f. R, S;


g. S; h. S, T; i. R, S, T, equivalenza; l. R, S, T, equivalenza

6 Relazione d'ordine

7 a. V; b. F; c. V; d. V; e. V; f. V

8 f  g : x ! 3…x ‡ 1†; g  f : x ! 3x ‡ 1

Punteggio raggiunto nel test finale:

Valutazione del test:


* da 0 a 6: competenze gravemente insufficienti
* da 7 a 11: competenze insufficienti
* da 12 a 16: competenze mediamente sufficienti o discrete
* da 17 a 21: competenze buone o ottime

Q ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS INSIEMI E RELAZIONI 51

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