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MASSAGGIO AYURVEDICO

2° MODULO

RIEQUILIBRIO ENERGETICO
Si comincia col valutare lo stato energetico del nostro corpo attraverso i 7
chakra principali.
Ogni chakra puo’ essere :

 Completamente disequilibrato

 Equilibrato

 Poco equilibrato

 Con poca energia

 Con troppa energia


1° Muladhara, il chakra della terra

Il primo chakra si trova alla base della spina dorsale, è associato alla sopravvivenza ed il suo
colore è il rosso. Le ghiandole associate a questo elemento sono le surrenali.
L’elemento di questo chakra è la terra che è lo stato più condensato della materia infatti è collegato
alla parte solida del corpo come le ossa, i muscoli e l’intestino crasso (dove appunto passa la
sostanza solida). Non curare questo chakra e ignorarlo significa non mettere le basi della nostra
crescita e senza il suo equilibrio saremo privi di radici.
Questo centro è responsabile del nostro radicamento, sia fisico perché è responsabile della salute
delle gambe che figurativo perché se non siamo ben radicati rischiamo di vivere sulle nuvole. Molte
persone che non sanno cosa fare nella vita probabilmente hanno questo chakra squilibrato e non
hanno ancora trovato le loro radici.
E’ correlato alla paura che insorge ogni volta che ci sentiamo minacciati e la nostra sopravvivenza è
messa a repentaglio. Il senso associato è l’olfatto perché la terra è un elemento che percepiamo
principalmente grazie a questo senso. Non si può infatti non sentire l’odore della terra durante una
passeggiata in mezzo alla natura.
Se è troppo chiuso ci si sente insicuri, paurosi di perdere quello che abbiamo, non radicati, non
centrati, con poca fiducia in se stessi. Al contrario se troppo aperto si rischia di essere molto
attaccati ai beni materiali, gelosi, senza nessun tipo di paura che a volte ci mette di fronte a grandi
rischi. Quando il primo chakra è squilibrato. Questi squilibri possono a volte ripercuotersi in altri
aspetti come ad esempio quelli emotivi ed è così che insorgono insicurezza, mancanza di fiducia in
se stessi, paure, ansia e anche panico. Tutte questi squilibri possono essere ridotti e risolti lavorando
su muladhara per mezzo di posizioni, mantra, meditazioni o qualunque altra tecnica mirata a
riequilibrare il primo chakra.
SCHEMA RIASSUNTIVO

 Dove si trova: perineo, coccige, base della spina dorsale


 Elemento: terra
 Funzione principale: sopravvivenza
 Disfunzioni fisiche: problemi alle gambe, artrite, sciatica, obesità, emorroidi e sciatica
 Ghiandole: surrenali
 Colore: rosso
 Senso: olfatto
 Nota :do
 Segni zodiacali: capricorno toro
 Se squilibrato può provocare: Problemi alle ginocchia, sciatica, stitichezza, emorroidi, obesità,
insicurezza, egoismo, problemi di peso, mal di schiena, vene varicose, malattie delle ossa, vari disturbi ai reni.
 Età: neonati
2° Svadhisthana, il chakra dell’acqua

Svadisthana è localizzato all’altezza del plesso sacrale e l’elemento di questo chakra è l’acqua.
Proprio da questo elemento derivano le caratteristiche di questo chakra in quanto è associato
al movimento, al cambiamento, al flusso.
All’interno del simbolo del secondo chakra si trova la luna che è il pianeta correlato con questo
centro. La luna è in grado di muovere i mari e così allo stesso modo le passioni ed i nostri desideri
sono in grado di controllare completamente i nostri comportamenti.
Il senso correlato a questo centro energetico è il gusto.
Svadhisthana controlla la capacità di provare emozioni, il desiderio di unione con il proprio partner,
il bisogno di socializzare, la sensibilità e anche la creatività.
Infatti, se il primo chakra è responsabile del radicamento e di formare una base solida, il secondo ha
lo scopo di lascar fluire, lasciar andare.
Dal punto di vista fisiologico il secondo chakra regola tutti quei processi in cui sono coinvolti i
liquidi come ad esempio la circolazione sanguigna, la produzione e l’eliminazione delle urine, la
riproduzione e la sessualità.
Dal punto di vista comportamentale invece, Svadhisthana influenza il piacere, la sessualità, le
emozioni e anche le sensazioni.
Il colore di questo elemento è l’arancione e il senso associato è il gusto.
Se questo chakra è troppo aperto può causare una ricerca esasperata del piacere, non solo quello
sessuale.
Se invece questo centro è troppo chiuso può sfociare in difficoltà nei rapporti con l’altro sesso,
gelosia, paure, impotenza e anche frigidità.
Proprio perché Svadhisthana è responsabile delle emozioni, se questo centro è squilibrato si perde il
controllo dei propri stati emotivi.
Non si riesce a gestire la rabbia, si è eccessivamente istintivi e spesso si hanno dei sbalzi di umore
che possono andare da stati depressivi a stati di grande euforia.
Quando questo chakra è bloccato anche la vita sessuale ne risente.
Si hanno problemi nei rapporti con il proprio partner, le relazioni non sono soddisfacenti e da molte
persone che hanno il secondo centro energetico fuori equilibrio il sesso viene vissuto solo come uno
sfogo fisico e manca della sua parte emotiva.
Chi ha il secondo chakra bloccato è più portato a sviluppare delle dipendenze come ad esempio
abuso di alcol oppure di altre sostanze stupefacenti.
A livello fisico invece quando Svadhisthana è squilibrato può causare disturbi della prostata, al ciclo
mestruale, ai reni, alla vescica e anche il sistema circolatorio non funziona come dovrebbe.
Spesso questo chakra è bloccato a causa di un’infanzia traumatica in cui ci sono stati degli
avvenimenti che hanno represso lo sviluppo spontaneo di questo centro energetico.
SCHEMA RIASSUNTIVO

 Dove si trova: plesso sacrale(tra i genitali e l’ombelico)


 Elemento: acqua
 Funzione principale: procreazione, genitali, piacere, desiderio
 Disfunzioni fisiche: rigidità nella zona lombare della schiena, problemi alla vescia,
disfunzioni all’utero, disturbi renali, frigidità e impotenza
 Ghiandole: testicoli e ovaie
 Colore: arancione
 Senso: gusto

 Se squilibrato: Dolori frequenti alla parte inferiore della schiena, frigidità, impotenza e vari
problemi che possono interessare l’utero, la vescica o anche i reni

 Segno :cancro e scorpione

 Età: 2-4 anni

3°Manipura, il chakra del fuoco

Manipura è il terzo chakra, si trova nel plesso solare ed è associato


alla volontà e al potere. A questo centro è associata l’energia, infatti è responsabile
del metabolismo sia a livello macroscopico, che avviene nell’ apparato digerente, che
a livello microscopico che avviene nelle singole cellule. Le ghiandole associate a
Manipura sono il pancreas e le surrenali infatti è importante per la digestione e per
il buon funzionamento di tutti gli organi coinvolti in questo importante processa come
fegato, stomaco e milza. L’elemento di questo chakra è il fuoco che porta luce, calore,
energia e potere. Proprio come questo elemento trasforma la materia in luce e calore,
il terzo chakra trasforma i primi due elementi più statici e passivi in energia che tende
ad andare verso l’alto. Lo scopo di questo chakra è la trasformazione di noi stessi
grazie alla forza della volontà. E’ proprio grazie a questa qualità che riusciamo a
liberarci dagli schemi mentali, a cambiare, a abbracciare nuove abitudini e a
muoverci verso qualcosa di nuovo. Il colore di Manipura è il giallo ed il senso ad
esso correlato è la vista. Se questo chakra è chiuso o bloccato si hanno problemi fisici
principalmente all’apparato digerente e psichici relativi alla mancanza di forza di
volontà, di autostima, di fiducia in se stessi e di indecisione.
Se invece Manipura è troppo attivo si cerca a tutti i costi di ottenere potere, si ha
troppa fiducia in se stessi, si sviluppa arroganza e si tende a non ascoltare gli altri. Il
corretto funzionamento di questo chakra è molto importante perché altrimenti
potrebbero insorgere numerosi disturbi sia a livello fisico che mentale.
A livello fisico quando Manipura non funziona bene possono insorgere molti
problemi che sono legati con il sistema digerente. I più comuni sono il diabete,
ulcera, gastriti, tipo o iper-glicemia, celiachia, e disturbi che interessano la bocca.
Anche a livello mentale quando il terzo chakra è fuori equilibrio si possono verificare
numerosi comportamenti estremi. Se questo chakra funziona eccessivamente si tende
ad essere molto critichi con tutto, prepotenti, competitivi con gli altri e si ha
costantemente sete di potere. Spesso le emozioni si bloccano e si sperimenta una forte
aggressività. Se questo chakra non funziona a sufficienza si manifestano le situazioni
opposte a quelle appena descritte. Si tende ad essere sempre vittima delle situazioni,
si ha scarsa fiducia in se stessi, si vedono ostacoli in qualunque cosa, si ha paura ad
esporsi, si è eccessivamente introversi e timidi, si tende ad essere depressi.

SCHEMA RIASSUNTIVO

 Dove si trova: nel plesso solare


 Elemento: fuoco
 Funzione principale: volontà, potere, sicurezza,
 Disfunzioni fisiche: disturbi digestivi, diabete, ulcere
 Ghiandole: pancreas, surrenali
 Colore: arancione
 Senso: vista

 Segno :leone ariete

 Nota:mi

 Età:6-12

 Se disequilibrato: Disturbi digestivi, ipo o iper-glicemia, diabete, ulcere,


depressione, aggressività, egocentrismo

4°Anahata, il chakra del cuore


Anahata si trova a livello del cuore, al centro del petto ed è considerato come il
centro di collegamento tra i chakra inferiori, più materiali, e quelli superiori, che
invece sono più spirituali. Questo chakra è quello che governa l’amore, ma è diverso
da quello del secondo chakra. L’amore di quest’ultimo è più sensuale, passionale ed è
esterno perché è verso una persona, mentre quello del quarto chakra è puro,
incondizionato e proviene dall’interno. L’elemento di questo chakra è l’aria che
rappresenta la leggerezza, la libertà e la freschezza. I principali organi correlati a
questo chakra sono i polmoni ed il cuore, infatti se squilibrato può dare origine a
problemi di pressione, cardiaci e respiratori. Dal punto di vista comportamentale
invece è coinvolto nell’amore che si prova per gli altri ma anche per se stessi.
La ghiandola associata a questo chakra è il timo e il colore il verde.
Se è bloccato o troppo chiuso può sfociare in difficoltà nell’esprimere amore, nel
manifestare affetto e nell’essere compassionevoli. Se invece è troppo aperto si può
sperimentare una sofferenza esagerata per gli altri o comunque per cose che non ci
appartengono. Quando Anahata chakra non funziona correttamente può provocare
numerosi squilibri sia fisici che mentali. A livello fisico uno squilibrio si può
manifestare con disturbi che interessano il sistema respiratorio, il sistema circolatorio,
in particolare il cuore, e anche con problemi che riguardano il sistema immunitario
provocati da un non funzionamento ottimale del timo. A livello mentale invece se il
chakra del cuore è bloccato la prima cosa che si sperimenta di solito è una mancanza
di amore per se stessi e che di conseguenza provoca una chiusura proprio come un
meccanismo di difesa. Così succede che non si riesce a trovare il vero amore, si ha
difficoltà ad instaurare rapporti duraturi, si è indifferenti e freddi nei confronti degli
altri, ci si chiude in se stessi e si è insicuri. Quando invece questo centro
energetico funziona eccessivamente succede l’opposto, cioè si è concentrati
totalmente sugli altri e perdiamo di vista noi stessi. Spesso in questi casi l’amore
eccessivo che si cerca di dare al partner o agli altri serve solo per nascondere le nostre
ferite. Ad esempio la gelosia è una proiezione di un nostro squilibrio sul partner che
a volte può essere opprimente e spesso si finisce per non concedere all’altro la libertà
di essere e di agire per quello che veramente è.

SCHEMA RIASSUNTIVO

 Dove si trova: all’altezza del cuore, nel centro del petto


 Elemento: aria
 Funzione principale: amore e affetto
 Disfunzioni fisiche: disturbi cardiaci e polmonari, problemi di pressione,
 Ghiandola: timo
 Colore: verde
 Senso: tatto

 Nota :fa

 Segni: bilancia toro

 Età:adolescenza

 Se squilibrato: Malattie cardiache e polmonari, alta o bassa pressione sanguigna,


disfunzioni al sistema immunitario

5°Visuddha, il chakra purificatore

Visuddha in sanscrito significa purificazione, ecco perché è considerato il chakra


purificatore. E’ anche chiamato il chakra della gola perché si trova nel collo e nelle
spalle. L’elemento legato a questo centro energetico è l’etere, lo spazio.
E’ il più sottile degli elementi e possiamo percepire solo la sua manifestazione che
avviene attraverso le vibrazioni. Proprio per questo il senso associato a questo chakra
è l’udito grazie al quale percepiamo l’etere che vibra.
Questo chakra è anche associato alla comunicazione, al modo di esprimersi e
alla creatività. La comunicazione infatti va oltre gli stati fisici della materia ed è resa
possibile grazie all’etere, allo spazio e alle vibrazioni. Le ghiandole associate a
questo chakra sono la tiroide e la paratiroide, perciò è coinvolto in tutti quei
processi regolati da questa ghiandola come ad esempio la regolazione del calcio, il
peso corporeo, l’umore, la pigrizia, l’appetito, la stanchezza ed il sonno. Visuddha è
coinvolto anche nella salute della gola, del collo e dell’udito.
Il colore associato a questo chakra è l’azzurro. Se questo chakra è bloccato o
comunque funziona meno di quello che dovrebbe, tendiamo ad avere problemi con il
nostro modo di esprimersi, la gente tende a non ascoltarci, la timidezza prende il
sopravvento, abbiamo paura a dire la nostra opinione e siamo anche privi di
creatività. Mal di gola frequenti sono un segno che potrebbe esserci uno squilibrio a
livello di questo chakra. Se invece la sua attività è eccessiva tendiamo a parlare
troppo e senza consapevolezza di quello che diciamo. Quando Visuddha è in
equilibrio permette una comunicazione efficace e ottime capacità di ascolto.
Dal punto di vista fisico il collo è libero di muoversi e tutti i muscoli di questa zona
sono rilassati. Quando invece è fuori equilibrio tutte le forme di comunicazione non
funzionano al meglio. Non riesci ad esprimere le tue idee, gli altri non ti capiscono,
non comunichi le tue opinioni, ti senti timido e spesso insicuro. Allora probabilmente
hai uno squilibrio a livello del quinto chakra.
Fisicamente invece quando Visuddha non funziona come dovrebbe si sente tensione
nella zona del collo e delle spalle e succede che la ghiandola tiroide non lavora
correttamente.

SCHEMA RIASSUNTIVO

 Dove si trova: nella gola


 Elemento: etere, spazio
 Funzione principale: creatività e comunicazione
 Disfunzioni fisiche: mal di gola frequenti, disturbi della tiroide, problemi all’udito e collo
spesso dolorante
 Ghiandole: tiroide, paratiroide
 Colore: azzurro
 Senso: udito

 Segni:gemelli vergine

 Se disequilibrato: Problemi all’udito, disfunzioni alla tiroide, problemi di cervicale e mal di


gola

 Età:adulto 30 anni

6°Ajna, il chakra della luce

Il nome Ajna in sanscrito significa comandare, percepire perciò questo è il chakra


della percezione che a sua volta comanda anche. Infatti, grazie a questo chakra, noi
percepiamo il mondo esterno che si riflette in immagini interiori attraverso le quali
noi percepiamo la nostra realtà e quindi in qualche modo siamo comandati da tutto
questo. E’ localizzato nel centro della testa dietro la fronte e l’elemento associato a
questo chakra è la luce attraverso la quale siamo in grado di vedere il mondo esterno.
E’ anche chiamato il chakra del terzo occhio e si riferisce all’occhio della
percezione che ci permette di vedere oltre la semplice realtà e ci mette di fronte alla
verità. Ajna chakra è correlato alla ghiandola pineale, detta anche epifisi, che è
localizzata al centro della testa. E’ una ghiandola molto piccola ma anche molto
importante perché produce la melatonina, un ormone fondamentale per la nostra
salute che regola principalmente il sonno e la veglia ma che è coinvolto anche nella
crescita, nel sistema immunitario e nella gestione dello stress. Se questo chakra è
squilibrato si fa fatica a fidarsi della propria intuizione, non si usa per niente
l’immaginazione e si tende a fare delle scelte che spesso si rivelano sbagliate solo
perché non abbiamo ascoltato il nostro intuito.

SCHEMA RIASSUNTIVO

 Dove si trova: centro della testa


 Elemento: luce
 Funzione principale: vista, intuizione
 Disfunzioni fisiche: problemi alla vista, mal di testa, problemi con il sonno
 Ghiandole: pineale (epifisi)
 Colore: indaco
 Senso: vista

7°Sahasrara, il chakra della corona

Sahariana in sanscrito significa millefoglie e questo si riferisce ai mille petali del


fiore di loto che simboleggiano questo chakra. E’ situato alla sommità della testa e la
sua funzione è quella spirituale. Secondo lo yoga è proprio grazie a questo centro
energetico che avviene l’illuminazione. L’elemento di questo chakra è il pensiero che
rappresenta la manifestazione di tutto ciò che ci circonda e la funzione
di Sahasrara è la conoscenza.
Dal punto di vista fisiologico invece il chakra della corona è legato alla ghiandola
pituitaria(l’ipofisi). Questa ghiandola endocrina si trova alla base del cranio ed è
importantissima perché regola il funzionamento di tutte le altre ghiandole quindi, se
squilibrata, si avranno una serie di disturbi nel metabolismo, nella crescita,
nell’equilibrio ormonale, nella riproduzione e molti altri. Se questo chakra è
squilibrato possiamo sentirci soli con noi stessi, senza nessuna connessione spirituale
e si tende ad essere molto scettici.

SCHEMA RIASSUNTIVO

 Dove si trova: sommità del capo


 Elemento: pensiero
 Funzione principale: comprensione
 Disfunzioni fisiche: difficoltà di apprendimento, confusione, depressione
 Ghiandole: pituitaria (ipofisi)
 Colore: violetto

PENDOLINO
IL PENDOLINO non è uno strumento magico ,ma un mezzo per parlare al nostro
subconscio = vero maestro interiore
Ciò che il pendolo dice è ciò che noi già sappiamo

LETTURA STATO ENERGETICO DEI CHAKRA

NO RAZIONALITà perché COSì L’INTUITO Può SENTIRE


COME GIRA E COSA DICE IL PENDOLINO

senso orario = chakra in equilibrio antiorario = non è in equilibrio

vortice + grande = + equilibrio vortice + piccolo = meno equilibrio


ellisse = squilibrio, se va avanti e indietro =difetto su
mal funzionamento dx e sx cui lavorare (squilibrio in difetto)

se invece ci troviamo sul primo chakra e va più avanti che indietro il problema e'
la sessualità

quando invece va più indietro rispetto ad avanti =il problema sono le paure e le
fantasie di cose brutte

Riassumendo

 se gira antiorario largo =disequilibrio

 se gira orario largo in eccesso

 se va avanti e indietro difetto

 elisse scompenso dx /sn =emotiva/razionale

 quando non si muove bloccato completamente

COME SI FA?

SUPINO AD OCCHI CHIUSI

FACCIO CARICO DI ENERGIA COME MASSAGGIO

PASSATA SU AURA ENTRATA

Metto il pendolino a 20 cm dal 1° chakra

Poi proseguo chakra per chakra

quando arrivo al 7° chakra metto il pendolino sulla fontanella e faccio domande per
capire

Dal 1° chakra al 7° chakra una volta capito qual'è il problema per passare al prossimo
chakra mi sposto fuori dal corpo

Finita la valutazione dei chakra faccio riequilibrio.

Metto " LA PIETRA PER OGNI CHAKRA", ma prima pulisco con una semi
rotazione della mano con mano conca.
1° chakra PIETRA a 20 cm DAL PERINEO

V° no CRICOIDE si Clavicola (conca)

il 7° sulla sommità del capo, se ho REIKI passo le mani altrimenti poggio le Pietre C.
X C. altrimenti attendo.

Poi finito tolgo la Pietra

COMPATTO

PULISCO AURA

E SOFFIO LE MANI

Tridosha
AROMATERAPIA
OLFATTO è tra i cinque sensi quello che porta alla parte più profonda della
corteccia cerebrale e riportano ai ricordi.
L'ODORE CURA - AROMA deriva da una pianta - PIANTA CURA
Quando estraggo olio essenziale delle piante e lo respiro ho già estratto un
farmaco.
FITO cura tramite pianta
GEMMA bimbo pianta
TP CURA
Aroma TP è una branca della fitogemma TP
PER BOCCA
 pastiglia
 infuso
 tisana
 decotto
TRANSDERMICO
• oleoliti
• tintura madre
• crema (base)
• macerato glicolico
LEGHIAMO ASPETTO DEL FRUTTO/PIANTA ALLE PARTI DEL CORPO
EX.:NOCE.....>CERVELLO,POLMONI …...>5°CHAKRA

NEL MASSAGGIO
OLIO +DIFFUSORE:USO LE STESSE PROFUMAZIONI sia per l'olio da
massaggio che per il diffusore
OLIO ESSENZIALE: è l'estratto della pianta difficile da preparare SVANTAGGIO:
allergia, tossicità, si usa in quantità moderate
OLEOLITA: 1% del rischio di allergie perché non ancora in grado di provocarle
TALAM=OLIO(COSA CHE UNGE)
Devono essere usati tiepidi o caldi: devono essere mantenuti sul corpo almeno 20'
COME SI PREPARA UN OLEOLITA
proporzioni:
droga fresca 1:5
droga secca 1:10
Si tritura pianta fresca ed eventualmente fiori
metto contenitore di vetro:
• BOCCA LARGA
• SCURO
• ERMETICO
extra vergine se lo uso anche per condire altri olii se voglio usarli come olio da
massaggio
se uso pianta fresca uso proporzioni 1:5 ovvero 100 gr di prodotto /500 di olio
chiudo tutto, poi metto in un mobiletto al buio
tengo ¾ settimane, ma tutti i giorni agito dolcemente la bottiglia oppure giro con un
cucchiaio di legno(perchè perda umidità),operazione che va fatta rapidamente
passate le 4 settimane prendo un altro barattolo come il primo metto una garza e
travaso il tutto filtrando
l'oleolita così ottenuto puo' essere usato per il massaggio o come condimento

OLEOLITA DI CALENDULA: si può usare per una maschera per il viso


OLEOLITA A BASE DI COCCO: si può usare per una crema notte con proporzione
1:1
Se uso buccia di arancia e di limone devo togliere il bianco
CURCUMA: usato per le pelli sensibili

OLEOLITI
Uso sconsigliato in gravidanza
ARANCIO DOLCE O AMARO: uso la buccia
OLIO ARANCIO AMARO: sedativo della tosse /antidolorifico e
antiinfiammatorio
1. per circolazione e per ricambio delle cellule
2. per rassodare la pelle
3. stanchezza
4. insonnia
5. dermatite e stitichezza
E' FOTOSENSIBILE
OLIO ARANCIO DOLCE 4. antimicotico
1. antiinfiammatorio 5. foruncoli ,acne
2. tranquillante 6. ustioni e ferite
3. insonnia CAMOMILLA
4. digestione non si usa in gravidanza
5. stress si usano I fiori
6. assenza di appetito 1. allergia
BASILICO 2. mal di testa
1. antivirale 3. depressione
2. antistress 4. gastriti
3. antispastico 5. insonnia
4. digestione 6. diarrea
5. contro la colite 7. vomito
6. per I capelli 8. sciatica
7. raffreddore 9. congiuntivite
8. aerofagia 10. orzaiolo
9. gonfiore addominale mantenere in infusione solo 5 minuti
NON IN GRAVIDANZA ,NO
CANNELLA
BAMBINI,NON INGERIRE NON
PELLE SENSIBILE sovraddosaggio: convulsioni
si usa la corteccia
BERGAMOTTO 1. proprietà antibiotiche
2. potrebbe combattere il tifo
1.antimicotico
3. aiuta nel senso di stanchezza
2.antiinfiammatorio
4. riscaldante
3.sedativo
5. bronchite cistite e menopausa
4.rinfresca in caso di febbre
EUCALIPTO
5.contro la candida (solo uso
si usano le foglie (no bambini sotto I 6
esterno)
anni e no agli anziani)
PUO' PROVOCARE ALLERGIE
1. anticatarrale
FOTOSENSIBILE
2. contro bronchite
ATTIRA LE API
3. reumatismi
MA APPLICATO PURO
4. diabete
CALENDULA 5. cistite
fiori gialli,
6. mal di gola(non eccedere)
1. antiinfiammatorio
2. cicatrizzante
3. vasodilatatore
GINEPRO 12. disinfettante
si usano frutti foglie e corteccia 13. calma il sistema nervoso
1. anticatarrale 14. purifica ambienti
2. diuretico 15. fotosensensibilizzante
non si usa in stati infiammatori già
presenti e in gravidanza MENTA
SI USANO LE FOGLIE
INCENSO 1. disinfettante
buona crema antirughe 2. antiinfiammatorio
3. stimolante
LAVANDA 4. afrodisiaco
si usano I fiori 5. antidolorifico utile per cefalea
1. lenisce 6. crampi intestinali
2. rilassamento 7. meteorismo
3. contro punti neri 8. alitosi
4. peli incarniti 9. ansia
5. antimicotico 10. herpes zoster
6. cardiotonico 11. punture d'insetto
7. combatte tachicardia 12. regolarizza flusso intestinali
8. insonnia
si usa su pelle grassa, ustioni, 13. mal di mare /mal d'auto
scottature, morsi serpente/ansia OLIO DI MIRRA
non confondere con il lavandinum
è una gomma/resina ,ha un profumo
LEMONGRASS dolce e speziato
Cellulite 1. forte potere di crescita spirituale
LIMONE 2. aiuta contro malattie da
1. antibatterico raffreddamento
2. antireumatico
3. anticellulite 3. bronchiti
4. digestivo ORIGANO
5. insetticida
si usano I fiori
6. stimola la circolazione
1. asma
7. cura gengive infiammate (olio
2. mal di denti
essenziale per bocca)
3. cellulite profonda
8. anti herpes
4. aiuta la crescita dei capelli
9. antidiarroici
5. sui pidocchi
10. per le unghie fragili
6. no gravidanza
11. blefariti
ROSA non in gravidanza,no problemi renali
si usano I petali(morbido) TEATREE australiano
1. digestivo 1. cicatrizzante
2. antidepressivo 2. disinfiammante
3. lenitivo 3. antipiretico
4. calmante 4. antibatterico
5. adatto per astenia sessuale 5. antimicomico anche per unghie
6. contro la cefalea 6. dermatiti
unico utilizzabile in gravidanza, unico 7. contro forfora
utilizzabile con bambini 8. punture di insetti
ROSMARINO 9. cura capelli
1. antisettico no in gravidanza ,no nei bimbi piccoli
2. antinevralgico TIMO ROSSO
3. afrodisiaco 1. stimola sistema nervoso
4. cardiotonico 2. ricostituente
5. antimicotico 3. antiinfiammatorio bocca e gola
6. stimolante 4. ferite
7. riduce colesterolo 5. antibatterico
no in gravidanza, no se crisi comiziali 6. disinfettante
SALVIA ex:5 gtt timo+5gtt eucalipto+2gtt
2 TIPI: OFFICINALIS BIANCA: garofano antiinfiammatorio
pulisce gli ambienti VANIGLIA piace agli uomini
SCLEREA (burro e salvia) 1. sindrome ansioso depressiva
1. aiutano molto per combattere 2. calma ansia (anche nei bimbi)
tristezza malinconia 3. combatte agressività,
2. vampate menopausa eccitazione, stress
3. digestivo VERBENA
4. no nelle cure di ormoni 1. concentrazione
5. no in gravidanza 2. gioia
6. potenzia effetto alcolico 3. ottimismo
7. veniva usata per far abortire 4. vertigini
SANDALO da cuoio YLANG YLANG uso fiori [(tipo
1. per infezione vie urinarie gelsomino) mescolare a sandalo, rosa,
2. per purificare la pelle bergamotto]
3. astringente 1. menopausa
4. contro pelle secca 2. SAD
5. catarro 3. tachicardia
6. mal di gola 4. stati ansiosi
7. stress 5. rabbia
6. smagliature 4. raffreddore
7. paura 5. afrodisiaco
ZENZERO si usa la radice ,sapore 6. mal d'auto
speziato 7. aiuta a lasciarsi andar
1. stimolante digestivo
2. secrezioni salivari
3. nausea

PURUSHA E PRAKRITI
Nella filosofia Ayurvedica la Creazione (origine del tutto) avviene dall’interazione tra
PURUSHA (spirito/coscienza) e PRAKRITI (materia/non coscienza).
In ogni cosa esistente c’è la presenza di entrambi questi principi:

Il primo elemento a manifestarsi è il MAHAT o intelligenza cosmica, presente anche


nell’essere umano (Buddhi), che ci permette di essere coscienti e pensanti.
MAHAT ha un aspetto spirituale (SENSO DELL’IO) e un aspetto più materiale
(EGO).
PRAKRITI è composto da 3 qualità (dette GUNA – letteralmente significa ciò
che lega)
 SATTVA Purezza – Luce – Intelligenza
La mente stessa è definita Sattva perché è per sua natura in grado di percepire.
Di base, la mente è quindi chiara e pura, ma le emozioni e i pensieri negativi la
rendono torbida Quando pura, o resa tale, procura illuminazione e realizzazione
della persona.
 RAJAS Energia – Dinamismo - Fare
E’ il principio dell’energia.
La mente si agita, desidera. Se non viene soddisfatta, allora diventa irritata e
collerica. Rajasici sono i pensieri e le immagini che disturbano l’equilibrio
della mente, come, ad esempio, l’ostinazione, la manipolazione e l’egoismo. E’
una mente che cerca potere, eccitazione e intrattenimento. La mente dell’uomo
moderno è tremendamente Rajasica: distratta da mille attività, iperstimolata e
iperattiva.
 TAMAS Inerzia
E’ pesante e rappresenta la resistenza all’agire.
La mente è torpida e incapace di percepire. E’ oscurata dall’ignoranza e dalla
paura. Tamas genera indolenza, sonnolenza e mancanza di attenzione. C’è una
mancanza di attività mentale, insensibilità e incapacità di dominare la mente
che rimane preda di forze esterne o inconsce.
In noi ci sono tutte e tre queste qualità, in gradi diversi.
Secondo l’Ayurveda, uno stile di vita armonico (verso se stessi e gli altri) e la
meditazione portano ad una mente Sattvica e riducono gli effetti negativi, sulla
mente e sul corpo, degli altri due guna.
Gli elementi si combinano in modi diversi e danno vita a forme di vita che originano i
DOSHA
VATA MOVIMENTO
La sede principale di Vata nell’organismo è il grosso intestino (colon) e in generale la
regione del corpo sotto l’ombelico. È freddo secco, mobile, veloce, sottile, ruvido,
leggero. E’ responsabile di tutte le attività e di ciò che sentiamo perché controlla gli
impulsi lungo i nervi, la respirazione, i movimenti intestinali, la circolazione, la
deambulazione e l’escrezione.
Vata si occupa del movimento dell’universo.
Quando è in equilibrio sostiene tutto il corpo, dà gioia ed entusiasmo, stimola il fuoco
digestivo, elimina i prodotti di rifiuto.
Il tipo Vata ha un fisico sottile e leggero, è magro con pelle tendenzialmente secca,
ruvida, capelli sottili e fragili, vene e tendini sporgenti, estremità fredde, occhi piccoli
castani o neri, veloce nel mangiare, lavorare e camminare, ha però scarsa resistenza
alla fatica, tende alla stitichezza, è irrequieto, indeciso nelle scelte, ansioso con
tendenza alle preoccupazioni, spendaccione, con scarsa capacità alla concentrazione,
volubile con sonno leggero o insonne.
Si entusiasma facilmente ma cambia frequentemente opinione, intuitivo, originale,
non sta mai fermo e parla molto.
Agli individui Vata è consigliabile un’attività creativa che non comporti l’assunzione
di grosse responsabilità perché gli stati emotivi e di tensione possono causargli cattiva
digestione, irritabilità e stanchezza. Infatti per Vata la stanchezza gioca un ruolo
fondamentale essendo una costituzione molto fragile con tendenza al facile
disequilibrio anche se poi recupera molto rapidamente con un buon riposo ed una
adeguata routine. Data la secchezza della pelle, egli trova giovamento da massaggi
con olio di sesamo, che hanno un effetto rilassante, dovrebbe assumere una dieta
contenente i sapori acido, salato, dolce, consumare i pasti in un ambiente tranquillo,
sereno in orari regolari e coricarsi presto la sera. Dovrebbe ascoltare musica
rilassante, proteggersi molto bene dalle basse temperature poiché il freddo è il vero
nemico di Vata che sta bene in climi caldi e temperati.
PITTA
METABOLISMO/TRASFORMAZIONE
Pitta è formato dagli elementi acqua – fuoco; letteralmente significa ciò che produce
calore. La sede principale nell’organismo è lo stomaco e duodeno e in generale la
parte media del corpo tra torace e ombelico. È il principio della termogenesi e del
metabolismo, è l’energia cosmica che fa ardere il sole e le stelle, il fuoco gastrico che
digerisce gli alimenti. Nel corpo umano presiede alle funzioni digestive ed endocrine,
al metabolismo e alla regolazione della temperatura corporea.
Il tipo Pitta ha una corporatura media con il tessuto muscolare ben rappresentato,
colorito giallo-rossastro, occhi brillanti di colore verde o ramato, capelli biondi o
ramati, tende precocemente alla calvizie e alla canizie, pelle morbida, delicata con nei
e lentiggini. Governa tutte le funzioni della digestione e dell’assimilazione.
Soffre il clima caldo e suda molto poiché la sua temperatura corporea è elevata.
Buona la digestione e ottimo appetito, predilige cibi e bevande freschi o freddi.
Si pacifica con i sapori dolce, amaro, astringente. Sonno regolare, carattere forte,
deciso, egocentrico, facilmente irritabile e collerico, intelletto brillante e intuitivo. Ha
buona intuizione e sa parlare in pubblico anche se spesso è pungente nei giudizi, è
preciso e pignolo. Ama circondarsi di cose belle perché ha un grande senso estetico.
Pitta equilibrato conferisce sicurezza, intraprendenza, allegria, mente acuta, buona
digestione, carnagione luminosa, cordialità.
Pitta squilibrato conferisce irascibilità, ostilità, cattiva digestione, ulcera peptica,
collera, eruzioni cutanee e infiammazioni della pelle, cute giallastra.
Il dosha pitta deve evitare lo stress accompagnato da ira, collera, risentimento,
problemi incalzanti, il clima troppo caldo e umido, l’eccessiva esposizione al sole
estivo.
Per questo agli individui Pitta si raccomanda di non esporsi a tensioni eccessive e di
evitare situazioni conflittuali.
Evitare l’abuso di sostanze contenenti caffeina ed alcool, consumare succhi di frutta e
bevande fresche che controbilancino il grande calore prodotto all’interno del corpo,
limitando quindi l’esposizione al sole e gli ambienti surriscaldati.
Praticare yoga o tecniche rilassanti che riducono la tendenza all’irascibilità. Essendo
il Dosha Pitta collegato all’organo della vista si raccomanda di non assistere a
spettacoli o situazioni violente caratterizzate da aggressività e collera.
KAPHA PLASMARE/STRUTTURA
CORPOREA
Kapha letteralmente significa ciò che unisce. La sede principale di Kapha
nell’organismo è il torace ed in generale la parte alta del corpo compresa la testa.
Kapha governa tutte la funzioni cellulari, la solidità del corpo, la lubrificazioni dei
legamenti e delle articolazioni, il mantenimento del vigore sessuale, l’immunità, la
coesione, l’aspetto esterno o lustro della persona. Rappresenta la coesione, mantiene
uniti i pianeti e le stelle, dà forma e compattezza al corpo oltre che forza e stabilità,
controlla l’equilibrio dei fluidi tessutali e cellulari.
È il principio del raffreddamento e della conservazione, promuove la crescita,
conferisce energia, forza, costanza e coerenza. Si pacifica con i gusti amaro piccante
astringente.
Le persone con caratteristiche Kapha hanno corporatura robusta, tessuti ben
rappresentati, colorito chiaro bianco latteo, pelle morbida e grassa, denti forti e
bianchi, sorriso luminoso, occhi grandi e chiari, capelli forti spessi e neri, appetito
moderato, digestione lenta, prediligono cibi caldi e secchi, hanno un’evacuazione
regolare con feci morbide, sonno lungo e profondo, sono resistenti alla fatica. Sono
lenti ad imparare hanno però ottima memoria, pigri, generosi e inclini al perdono,
forte impulso sessuale e alla procreazione, hanno un carattere stabile e difficilmente
s’alterano.
Kapha squilibrato conferisce pigrizia, depressione, sonnolenza, inerzia mentale,
pesantezza, ingordigia, possessività, obesità, indigestione, avversione al freddo-
umido, ritenzione di liquidi, diabete.
Kapha è squilibrato dallo stress, dal suo senso d’insicurezza, dal senso di essere
rifiutati, dall’eccessiva dipendenza, dall’eccesso di sonno, dal clima freddo, umido e
nevoso, dall’eccesso di cibi dolci pesanti e grassi.
Si raccomanda agli individui Kapha di condurre una vita dinamica e di svolgere
attività fisica regolare poiché la sedentarietà aggrava Kapha.

ZONE DEL CORPO ASSOCIATE AI DOSHA


VATA parte inferiore del corpo
Vescica, colon, zona genitali, gambe, ossa
Tutte le attività che hanno a che fare con il movimento, respirazione, battito cardiaco,
intestino, sistema nervoso.
PITTA parte centrale del corpo
Fegato, reni, Linfa, sangue
Tutte le attività metaboliche: digestione, sudorazione, fame, sete, intelletto (digerire i
pensieri)
KAPHA parte superiore del corpo
Testa,naso, gola, torace, stomaco, articolazioni, grasso.
Responsabile delle emozioni come pazienza, compassione, perdono.
Un eccesso di VATA può creare fino a 80 malattie diverse, un eccesso di PITTA 40
malattie, un eccesso di KAPHA 20 malattie.

COSA PUO’ CREARE SQUILIBRIO NEI DOSHA


Squilibro in eccesso dei dosha (è lo squilibrio in eccesso che può creare malattie)
VATA CIBI che hanno le stesse qualità (cibi secchi, broccoli, cavoli, cibi freddi)
ATTIVITA’ viaggiare, stare sveglio fino a tardi, troppa televisione, mangiare se si è
stressati.
MALATTIE Questo eccesso può portare a dolori articolari, pelle secca, perdita della
memoria, palpitazioni, insonnia, ansia, rigidità muscolare, depressione.
PITTA CIBI acidi e piccanti, fritti, pomodori, bere troppo te o caffè, alcool, fumo
ATTIVITA’ rabbia, mangiare mentre si è arrabbiati,, attività eseguite con estrema
passione(tifo), ricerca di forti emozioni, troppo esercizio fisico.
MALATTIE Questo eccesso può portare a iperacidità di stomaco, disturbi al fegato,
perdita di capelli, infezioni urinarie, calcoli alla cistifellea, febbre.
KAPHA
ATTIVITA’ dormire in maniera eccessiva, non fare attività fisica, vivere in clima
freddi.
MALATTIE Tosse, asma, anoressia/obesità, pigrizia

OJAS: L’ESSENZA DELLA VITA


OJAS è presente nel nostro corpo non come una sostanza reale, tangibile, ma in
forma molto sottile, come una linfa energetica che sostiene tutte le nostre capacità
fisiche. E’ la linfa della vita, quando è sufficiente noi siamo in salute, quando è
carente noi ci ammaliamo.
E’ localizzata nel cuore, ma pervade l’intero corpo, dando stabilità e sostegno. E’ un
nettare e viene immaginato come una sostanza bianca e oleosa. Quando viene
distrutto, subentra la morte, quando viene sostenuto la vita è vissuta pienamente.
Ojas dona forza mentale e fisica, felicità, pazienza, calma, concentrazione e memoria.
E’ alla base della nostra stabilità psico-fisica. Sul piano immunitario, Ojas è
responsabile della resistenza agli agenti esterni, come ad esempio il clima e i microbi.
Ojas determina la capacità riproduttiva di una persona. Infatti, molti dei problemi di
fertilità sono legati ad un Ojas impoverito.
La collera, l’odio, le preoccupazioni, la sofferenza morale, il superlavoro sono alcuni
dei fattori che impoveriscono Ojas. Allora si sperimenta la paura e la mancanza di
forza. Altri fattori che impoveriscono Ojas sono gli eccessi sessuali, i traumi fisici e
mentali, le attività fisiche superiori alla propria capacità, le malattie croniche, l’uso di
droghe, l’abuso di farmaci, la perdita di sonno e lo stile di vita lontano dai ritmi della
Natura. Durante la gravidanza, l’alimentazione e le preoccupazioni della madre
condizionano l’Ojas del futuro bambino.
Al contrario, i pensieri positivi, le parole di amore, il comportamento corretto, il
riposo, la tranquillità e la gioia sostengono Ojas. Anche una buona amicizia è un
ottimo tonico per Ojas.
Ojas è influenzato da Agni, IL FUOCO DIGESTIVO, che presiede la digestione e
l’assimilazione.
AGNI , IL FUOCO DIGESTIVO
Il fuoco digestivo (AGNI) è responsabile di tutti i processi di trasformazione del cibo
in sostanze nutrienti e materiali di rifiuto, dal suo buon funzionamento dipende la
formazione, il nutrimento e l'equilibrio dei dosha (costituenti corporei),
dei dhatu(tessuti), dei mala (escreti) e dei cinque elementi presenti nel corpo. In
Ayurveda si dà molta importanza al buon funzionamento della digestione perché è un
fattore basilare per il mantenimento della buona salute, il cibo di cui si nutre una
persona può anche essere della migliore qualità e il più adatto, ma se non viene
digerito bene può risultare dannoso.
AMA, IL CIBO NON DIGERITO
La principale conseguenza del cattivo funzionamento dei processi digestivi appena
descritti è la formazione di quel che in Ayurveda viene chiamato ama che
letteralmente significa "non digerito". In pratica è un accumulo di tossine che sotto
forma di materia scura, appiccicosa e maleodorante, si deposita prima nel tratto
gastrointestinale e poi viene assorbita insieme alle sostanze nutrienti, penetra in
profondità nei tessuti depositandosi laddove il corpo è più debole.
Ama può essere creato in due modi:
1. A causa del fuoco digestivo debole:
Se il fuoco digestivo è debole, una parte del cibo non viene digerita, rimane nel
corpo, diventa tossica
2. Mangiando in maniera impropria:
Per digerire bene il cibo bisogna mangiare secondo la forza del fuoco digestivo
e secondo certe regole basilari. Anche se il fuoco digestivo è forte e malgrado
le nostre migliori intenzioni, spesso ci si trova a mangiare troppo, a mangiare
cibi di cattiva qualità e troppo pesanti, a mangiare troppo tardi, a fare un pasto
prima che quello precedente sia digerito, oppure a mangiare quando siamo
ansiosi, agitati, arrabbiati o di fretta. Il risultato sarà la formazione di ama.
L'ama che si viene a formare si mescola con le sostanze nutrienti e attraverso i vari
canali di circolazione (srota ) si deposita in quelle parti del corpo dove l'immunità è
più debole.
A causa di questo accumulo, si squilibrano i dosha o si bloccano gli srota , i canali di
circolazione. Secondo il luogo in cui ama si accumula, compaiono diverse malattie,
per esempio, quando ama si deposita nei polmoni si crea congestione, tosse e asma;
nelle articolazioni crea artrite; negli intestini crea diarrea o stitichezza.
DATHU
I DHATU, intesi come pilastri della vita, sono i sette tessuti essenziali che
compongono il nostro corpo. Come i dosha, i dhatu sono composti dai 5 elementi con
una dominanza, in ogni tessuto, di uno o due di essi.
Essi sono responsabili della struttura del corpo e sono in interrelazione dinamica tra
loro: quando un dhatu presenta delle anomalie, influenza quello successivo, in quanto
ogni tessuto riceve nutrimento da quello precedente; se il processo sarà difettoso la
malattia si manifesterà in uno o più tessuti. (vedi scheda sulla Lettura del Polso)
Anche i SAPORI sono abbinabili ad un Dosha (e quindi a due elementi
predominanti):
 DOLCE (Terra-Acqua) KAPHA
 ACIDO (Acqua- PITTA
 SALATO (Terra - PITTA – KAPHA
 PICCANTE (Aria - VATA – PITTA
 AMARO (Aria - VATA
 ASTRINGENTE (Aria - VATA -KAPHA
FORMAZIONE DEI DOSHA
I Dosha si formano fin dal concepimento , i Dosha prevalenti nei genitori nel
momento del concepimento creeranno i Dosha del bambino.
4 sono i fattori responsabili della costituzione di una persona:
1. Dosha paterno
2. Dosha Materno
3. Condizione utero
4. Cibo ingerito durante la gravidanza
La combinazione di tutte queste caratteristiche porta alla formazione dei 2 Dosha
principali di una persona.
Una proporzione che si crea fin dalla nascita e dovrà rimanere uguale per tutta la vita,
per poter vivere in maniera equilibrata.
La proporzione dei Dosha viene detta PRAKRITI, è uno strumento molto importante
per capire un eventuale squilibro e quindi consigliare una dieta o uno stile di vita per
riportare equilibrio.

Altri fattori che possono condizionare la formazione dei Dosha ma in maniera molto
più sottile sono:
 FAMIGLIA
 AMBIENTE CULTURALE
 ETADEI GENITORI
 LUOGO DI NASCITA
 PERIODO DELL’ANNO DI CONCEPIMENTO
 CARATTERISTICHE INDIVIDUALI DEI GENITORI
Quando invece uno o più Dosha sono in eccesso si crea uno squilibrio, VIKRITI
(impurità), quindi può essercl’insorgere del disturbo o malattia.
Le ESSENZE sottili dei Dosha sono Prana, Tejas e Ojas.
Il PRANA è l’essenza sottile di vata. E’ il soffio vitale, il respiro. E’ la forza più
sottile, la prima aria della creazione. Scorre nella NADI
TEJAS è l’essenza sottile di Pitta. E’ la fiamma della vita. Ha una funzione
riscaldante e trasformatrice, è collegata all’energia del metabolismo.
OJAS è l’essenza sottile di kapha. E’ la forza, il vigore, e avvolge l’intero organismo
proteggendolo, contrastando l’invecchiamento.
NADI
I NADI rappresentano dei tratti, o canali sottili, attraverso i quali
il PRANA (l’energia vitale) circola permanentemente nei diversi corpi dell’essere
umano.
Tra i numerosi nadi,(72.000 in tutto il corpo) i più importanti e conosciuti
sono: IDA nadi, PINGALA nadi e SUSHUMNA nadi.
SUSHUMNA NADI è il canale che sale lungo l’asse vertebrale, dal basso verso
l’alto, fino a sahasrara.
Nella maggior parte degli esseri umani, Sushumna è chiuso ed il prana circola
attraverso Ida e Pingala. L’apertura di Sushumna avviene gradualmente, quando si
realizzano degli sforzi per elevare il proprio livello di coscienza, consentendo in
questo modo l’ascensione completa di Kundalini.
IDA NADI corrisponde anche alla definizione cinese dello Yin. Infatti esso è il lato
“femminile” della nostra personalità, anche detto lunare: le nostre emozioni, i ricordi
del passato, la nostra sensibilità sono espressione di questo canale energetico.
Parte dalla parte sinistra del sacro per arrivare alla narice destra scorrendo in tutti i
chakra.
Un lato sinistro sbilanciato ci porta a vivere molto intensamente le nostre emozioni,
fino a farne la parte dominante del nostro essere e ad esserne un po’ schiavi. I nostri
attaccamenti affettivi diventano la cosa più importante al punto da non vedere altro
che essi. Al limite estremo si può anche manifestare uno stato depressivo che ci porta
a vedere tutto nero e a sentirci delle vittime del mondo. Difficilmente riusciamo a
gioire del presente, perché tendiamo a vivere nei ricordi e nella nostalgia e a pensare
alle cose che ci mancano piuttosto che a gioire di quelle quelle che abbiamo.
PINGALA NADI L’energia che impieghiamo nelle nostre azioni, fisiche e mentali,
viene dal canale energetico destro. Nella filosofia cinese esso è rappresentato dal
principio dello Yang, ovvero il principio maschile ed è detto anche canale solare.
Parte dalla parte destra del sacro per arrivare alla narice sinistra scorrendo in tutti i
chaKra.
Un canale destro sbilanciato ci porta a vivere una vita completamente dedicata
all’azione, curando le nostre ambizioni più di ogni altra cosa. Al limite può portarci
ad essere molto severi ed esigenti con noi stessi e con gli altri, a trascurare gli affetti e
a diventare aridi e duri. Anche le persone con qualità artistiche e creative, che però
mirano troppo all’ambizione e sfruttano troppo questo canale, possono alla fine
diventare aridi. Senza arrivare ai casi estremi, quando siamo troppo orientati
all’azione, alla pianificazione e quindi al futuro, tendiamo a stressarci facilmente e a
sentirci esauriti oppure facilmente eccitabili e reattivi o persino irascibili.
Difficilmente riusciamo a gioire del presente, perché pensiamo sempre a quello che
dobbiamo fare dopo.
Un canale destro bilanciato ci porta ad esprimere armonia in tutto quello che
facciamo. Riusciamo ad essere sereni ed equilibrati in ogni nostra azione e
naturalmente non ci stressiamo. In particolare la nostra attenzione è sempre nel
presente e non salta da una cosa all’altra, ma riesce ad orientarsi perfettamente su
quello che si sta facendo o non facendo in un preciso momento. Nella meditazione
riusciremo facilmente a raggiungere uno stato di silenzio mentale e quindi di serenità.
LA MALATTIA E I SUOI 6 STADI
Gli antichi testi ayurvedici, affermano che la malattia nel corpo umano ha origine da
sei fasi ben distinte. Tutti gli stadi sono manifestati da una perdita di equilibrio.
1° STADIO ACCUMULO il processo inizia con l’ eccessivo incremento di uno o
più d Dosha . Possiamo avere sintomi vaghi che possono anche scomparire.
AGGRAVAMENTO l’eccesso ha raggiunto tal punto che il Dosha
fuori esce dalla sua sede originale.
DISSEMINAZIONE Il Dosha e L’ama In eccesso si accumula e va
ad accumularsi nel corpo.
CRESCITA della MALATTIA Il Dosha trova dimora in una zona
del corpo a cui effettivamente non appartiene.
MANIFESTAZIONE i sintomi fisici si manifestano nella zona dove
il Dosha si è spostato.
L’accumulo impedisce di mantenere le difese immunitarie, sfocia la malattia.
6° STADIO COMPLICAZIONE la malattia si manifesta con tutta la sua
virulenza. Abbiamo più difficoltà di guarigione.

LETTURA DEL POLSO


La lettura del polso è uno strumento essenziale di diagnosi nella pratica della scienza
medica Ayurvedica, attraverso il quale è possibile conoscere la costituzione originale
di un individuo al momento del concepimento (Prakriti) e la costituzione attuale
(Vikriti), risultato delle esperienze e della condotta di vita. Essa richiede esperienza,
uno stato meditativo, dedizione. Secondo la scienza di Nadi Vigyan, nella pulsazione
percepibile nel tratto dell’arteria radiale è possibile distinguere sette diverse
caratteristiche o qualità:

• Gati (Movimento)
• Vega (Frequenza)
• Tāla (Ritmo)
• Bala (Forza)
• Ākruti (Volume e Tensione)
• Tapamāna (Temperatura)
• Kāthinya (Consistenza delle pareti del vaso sanguigno)

Nadi Vigyan – Caratteristiche del polso ayurvedico


Qualità Vāta Pitta Kapha

Sarpa Mandūka Hamsa


Gati (Movimento)
(cobra) (rana) (cigno)

Vega (Frequenza) 80 – 95 70 – 80 50 – 60

Tāla (Ritmo) irregolare regolare regolare

bassa alta moderata


Bala (Forza)
+ +++ ++

Ākriti (Volume e Tensione) basso alto moderato

da tiepido a
Tapamāna (Temperatura) freddo caldo
fresco

Kāthinya (Consistenza delle pareti elastico,


dura soffice
del vaso sanguigno) flessibile

Gati (Movimento)
. Questo movimento, può essere percepito confrontandolo con i
movimenti di diversi animali.
Nadi Vigyan – I tre Gati fondamentali

Polso Vāta Polso Pitta Polso Kapha

Sarpa Gati Mandūka Gati Hamsa Gati


Nome (Movimento del (Movimento della (Movimento del
cobra) rana) cigno)

freddo, leggero,
sottile, debole, caldo, brusco, profondo, lento,
Carattere vuoto, scompare ampio, acquoso, ondulato
esercitando una voluminoso e forte e fresco al tatto
pressione maggiore

Localizzazio
Sotto il dito indice Sotto il dito medio Sotto l’anulare
ne

Tipo di si muove come un si muove come si muove come un


movimento piccolo cobra una rana che salta cigno che nuota

Rappresentaz
ione grafica

Oltre ai tre Gati fondamentali, ci sono altri movimenti che aiutano a identificare
specifici disordini della totalità dell’essere umano.
In Jalauka Gati (movimento della sanguisuga), il polso tocca i polpastrelli
dell’esaminatore uno dopo l’altro con un movimento simile a quello di una
sanguisuga. Qui il dosha Pitta, veicolato dal sangue, si approfondisce in ossa e
articolazioni portando a gotta e artrite.

Rappresentazione grafica del movimento della


sanguisuga (Jalauka gati)
Sotto , il polso pitta, Lāvaka, Tittiraka e Kāka.
Lāvaka è una quaglia comune. Un polso Lāvaka indica la possibilità di prostatite in
un uomo o cervicite in una donna.

Rappresentazione grafica del movimento della


quaglia (lāvaka gati)
Tittiraka è una pernice. La pernice fa un passo e poi si ferma. Questo polso mostra un
forte sbalzo sotto il dito medio indicante ulcera gastrica.

Rappresentazione grafica del movimento della


pernice (tittiraka gati)
Kāka significa corvo. Questo polso ha un picco superiore rispetto a tittiraka e denota
un disturbo di pitta in eccesso nel piccolo intestino (enterite).

Rappresentazione grafica del movimento del corvo


(kāka gati)
Il polso denominato “del pavone” si chiama Mayura Gati. Il Gati pavone è pieno e
deciso, ma nella fase finale dell’onda si espande come la ruota di un pavone. Mayura
Gati è rilevabile in presenza di ipercolesterolemia, nell’ipertensione arteriosa e in
individui di costituzione kapha-pitta.

Rappresentazione grafica del movimento del pavone


(mayura gati)
Un altro polso, percepibile sotto le dita vata e pitta (l’indice ed il medio) è il “polso
del cammello”, che, come indica il suo nome, sembra avere una gobba. Allentate
leggermente la pressione del polpastrello sull’arteria radiale, si sentirà come un
incavo. Questo si chiama Ushtra Gati (ushtra significa cammello). Esso indica stenosi
aortica con ispessimento o restringimento della valvola aortica.
Rappresentazione grafica del movimento del
cammello (ushtra gati)
Sotto kapha, l’anulare, il cui movimento fondamentale è quello del cigno, si può
osservare Gaja Gati (polso dell’elefante). C, il polso dell’elefante ha un movimento
lento e profondo. Sentite il movimento dell’elefante sotto il dito anulare, lasciando
che operino intuizione e consapevolezza. Esso si presenta con una piccola tacca,
come la testa di un elefante. È lento, profondo e pesante, così come l’elefante
cammina lentamente. È indicativo di un dosha kapha estremamente elevato, bloccato
nel tessuto linfatico. Può indicare elefantiasi o linfosarcoma.

Rappresentazione grafica del movimento


dell’elefante (gaja gati)
Sotto il dito kapha si può sentire Padma Gati, il polso del loto. Proprio come il loto si
muove e galleggia in acqua, il polso sotto il dito si sposta avanti e indietro. Padma
Gati è un polso molto sacro, che indica che la persona è illuminata. Il loto dai mille
petali è aperto. Il polso è ampio, ma si trasferisce avanti e indietro, come se un
costante “so – hum, hum – sa” si stia muovendo nel respiro. Questo impulso è
presente durante la meditazione profonda e indica illuminazione o uno stato di
beatitudine.

Rappresentazione grafica del movimento del loto


(padma gati)

Queste osservazioni, dette darshana del polso, sorgono da antar darshana,


visione interiore o intuizione. Praticando questo tipo di osservazioni si
aprono nuove porte della percezione attraverso le punte delle dita.

Vega (Frequenza)
Ci sono diverse qualità del polso che sono relativamente facili da rilevare
ma comunque importanti. Una di queste qualità, conosciuta sia in Ayurveda
che nella medicina allopatica, è Vega. Significa frequenza del polso, ovvero
il numero di battiti al minuto. Vega varia con l’esercizio fisico e lo stato
mentale, per cui la sua rilevazione deve essere fatta di mattina presto e in
condizioni di riposo e rilassamento.
Vega è normalmente alto in vata, moderato in pitta e basso in kapha.
Sentire il polso per un minuto e contare il numero di pulsazioni.

Kap
Qualità Vāta Pitta
ha

Vega (Frequ 80 – 70 – 50 –
enza) 95 80 60

La frequenza cardiaca è alta in alcune condizioni patologiche.


Ad esempio, nell’anemia il volume del sangue è basso e i tessuti hanno bisogno di
più ossigeno, così il cuore aumenta la frequenza ottimale per fornire ossigeno ai
tessuti.
Vega aumenta anche in caso di insufficienza cardiaca, tireotossicosi o ghiandola
tiroide iperattiva. La tireotossicosi è confermata dalla lettura del polso mentre la
persona è addormentata. In questo disturbo, la frequenza è elevata anche nelllo stato
di sonno profondo.
Le persone alte hanno frequenze cardiache più basse, quelle di bassa statura hanno
frequenze cardiache più alte, quindi la frequenza cardiaca è inversamente
proporzionale all’altezza.
Anche i bambini hanno tassi più elevati, circa 90-100.
Nelle persone anziane Vega è più basso. La vecchiaia è l’età di Vata dosha, nella
vecchiaia vata è stanco. Le qualità leggere e ruvide di vata indeboliscono la forza di
prana vayu e vyana vayu, portando ad un polso fisiologicamente più lento.

Periodi della vita che influenzano il


polso

Infanzia e fino a Kapha predomina nel


16 anni polso

Dai 17 ai 50 Pitta predomina nel


anni polso
Pitta predomina nel
Dai 50 ai 70 polso
anni con un graduale
aumento di Vata

Vata predomina nel


Oltre 70 anni
polso

Vata rende la frequenza cardiaca alta, pitta è moderata e kapha la rende lenta. Questa
legge si applica quando i dosha governano Vega. Ma Vega varia fisiologicamente e
secondo dell’altezza e del peso. La frequenza diventa patologicamente elevata
nell’anemia, nell’insufficienza cardiaca congestizia, nelle infezioni e nella febbre .
Quando c’è infezione, il corpo invia più sangue alla zona interessata. Tutte queste
condizioni devono essere prese in considerazione al fine di capire se la Vega
nell’individuo è normale o meno.
Non bisogna dimenticare la componente psicologica: nel momento in cui un medico
in camice bianco e stetoscopio si avvicina, la frequenza cardiaca paziente aumenta.
Così è meglio sentire la Vega all’inizio e alla fine dell’esame, al fine di ottenere una
lettura accurata.
Durante l’inspirazione la frequenza cardiaca aumenta e diminuisce durante
l’espirazione. Questa alternanza della frequenza cardiaca si chiama aritmia sinusale
respiratoria e, normalmente, non è una condizione patologica.
Più bassa è la frequenza cardiaca, più lento è il metabolismo, più alta è la frequenza
cardiaca, più veloce è il metabolismo. Il metabolismo è governato da Agni. Quando
agni è forte, il polso è relativamente veloce, leggero e caldo. Se agni è lento, il polso
è lento, pesante e fresco. In questo modo la qualità di agni può essere rilevata
attraverso l’esame del polso.

Tāla (Ritmo)
Tāla è il ritmo, definito come l’intervallo di tempo tra due pulsazioni consecutive o
successive. In tāla equilibrato, sano e normale, l’intervallo di tempo è regolare, grazie
alla sincronizzazione delle funzioni di prana vayu, vyana vayu, avalambaka kapha e
sadhaka pitta. Quando vata dosha è fuori equilibrio, esso creerà irregolarità del polso.
Quando kapha sta bloccando vata, il ritmo sarà regolarmente irregolare (ad esempio,
ogni tre pulsazioni manca la quarta pulsazione. Dire che kapha blocca vata significa
che la forza di kapha dosha, a causa di qualche squilibrio, inibisce la normale attività
di vata. Kapha può bloccare vata e pitta, pitta può bloccare vata. Tuttavia, solo vata
può spingere pitta e kapha.
Un ritmo irregolarmente irregolare coinvolge sia vata che pitta, perché entrambi sono
mobili. Questo polso irregolarmente irregolare è presente nel flutter atriale (una
aritmia sopraventricolare). Questa condizione si può verificare quando pitta sta
bloccando vata e quando vata sta bloccando vata.

Bala (Force)
Bala significa forza. Essa dipende dalla pressione arteriosa. Quando la pressione del
polso è alta, il cuore sta lavorando sotto grande stress.
. Questa persona non riceve abbastanza prana o ossigeno al cervello.
Se la pressione del polso è molto debole, la persona è colta da vertigini, si può
verificare una transitoria perdita di coscienza e persino shock. Bala è molto bassa in
vata, alta in pitta e moderata in kapha.
. Se è necessaria una maggiore pressione del dito per interrompere l’arteria, significa
che bala è alta. Se con una pressione superficiale il polso tende a scomparire, bala è
bassa. Il polso di una persona obesa è di difficile lettura a causa del tessuto adiposo,
ma una volta percepito, bala è di solito moderata.

Ākriti (Volume e Tensione)

Tapamāna (temperatura)
Tapamana significa temperatura. Un polso vata è freddo, quello pitta è caldo e quello
kapha è tiepido e quasi fresco.

Kāthinya (Consistenza della parete del vaso)


La consistenza della parete del vaso, che si può sentire facendo rotolare l’arteria tra il
dito che palpa e l’osso radiale, è chiamata kathinya. Palpare in questo modo rivela se
la parete del vaso è spessa o sottile, elastica o plastica, rigida, dura e ruvida.
S
Queste sono le sette condizioni importanti da osservare nella lettura del
polso in Ayurveda. Leggete per alcuni minuti il polso della persona che vi
sta davanti, sia essa un paziente, il vostro partner, un amico, in uno stato
mentale recettivo, privo di costruzioni mentali. Praticate la lettura del
polso su una sola mano, la mano destra sul maschio e la mano sinistra
sulla femmina. Uno di fronte all’altro, prendere il polso della mano sinistra
del soggetto con la mano destra e viceversa. Non attraversate il campo
dell’aura. Provare a leggere la vega, la frequenza, il gati, maniera con cui
il polso si muove, il tāla, ritmo, la bala, forza, e poi l’ākriti, tapamāna e
kāthinya.
Sentire il polso è un’arte, quando la vita diventa un’arte, la felicità è a
portata di mano.

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