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PRIMA PAGINA
Ribelliamoci al cinismo Perché serve, oggi più che mai, opporsi al vento xenofobo Roberto Saviano 28
Odio gli indifferenti Per la destra negare l’empatia con gli altri è diventato un valore Wlodek Goldkorn 32
Chi vince con la legge del più forte Non basta fare la faccia feroce per risolvere i problemi Fabrizio Gatti 34
Precari e schiavi, sinistra di domani Dialogo con Soumahoro, sindacalista dei braccianti Giovanni Tizian 37
Noi, nella prigione chiamata Libia Malati e perseguitati in cerca di un gommone Francesca Mannocchi 38
E chi accoglie adesso ha paura Il nuovo clima spaventa i volontari Francesca Sironi 40
Quei sovranisti così amici e così nemici I partiti xenofobi hanno interessi opposti fra loro Colin Crouch 42
Ora Salvini piace all’eurocrate Colloquio con il capogruppo del Ppe Manfred Weber Federica Bianchi 44
Governo I minorenni
Voltafaccia a 5 Stelle Colloquio con l’economista Giovanni Dosi
Finché c’è Tria c’è speranza Qual è la vera linea del governo in tema di conti?
Vittorio Malagutti 48
Bruno Manfellotto 53
e l’Aids
56
Aids
Ragazzi senza rete Il numero di giovani che contraggono l’Hiv continua a crescere Elena Testi 56
Copertina
M. Alpozzi - LaPresse,
Il ricordo A. Casasoli - FotoA3
Quanto manca il militante Rodotà L’eredità di un maestro a un anno dalla scomparsa Luigi Manconi 60
REPORTAGE
Passaggio in Macedonia Il Paese inalmente ha un nome, ma non ancora un’identità Federica Bianchi 64
CULTURA Abbonati
Palermo città aperta Il grande risveglio del capoluogo siciliano tra arte e cinema Emanuele Coen 74 a L’Espresso
Grand Tour sulle tracce di Goethe Ricalcando le orme del grande poeta sull’Isola Stefano Vastano 76 Ricevi la rivista
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Il tempo del
L
a Repubblica dei cittadini - così l’aveva pravvivere e i più deboli a soccombere. Sciamano in
deinita Luigi Di Maio solo qualche set- ordine sparso, nei vicoli attorno a Palazzo Chigi,
timana fa - si rivela alle prove d’esordio Montecitorio, Palazzo Madama, i 5 Stelle di governo,
in troppo simile alla Prima, alla Secon- il portavoce del governo Rocco Casalino, un gruppetto
da, alle repubbliche di sempre. Una cosa di indistinti parlamentari guidati da Silvia Virgulti e
pubblica da depredare a colpi di appalti, dall’uomo forte della presidenza del Consiglio Pietro
incarichi, consulenze, sodalizi informa- Dettori. Passa anche Davide Casaleggio, silenziosa
li o occulti, come raccontano le carte presenza issa a Roma nei giorni caldi delle scelte dei
dell’indagine sul nuovo stadio della Ro- ministri, dei viceministri e dei sottosegretari. In pochi
ma, l’unica (futuribile) realizzazione giorni, con una velocità stupefacente, il Movimento 5
della giunta di Virginia Raggi, anticipate Stelle diventa Palazzo, Casta, si inabissa ad occuparsi
in alcuni casi dalle inchieste giornalistiche dell’Espres- di nomine e non più di rabbia sociale.
so. Una Repubblica fondata sulle mazzette, per quanto
ingegnerizzate, e sulla corruzione di sempre, anche se Le tanto celebrate periferie spariscono dalle priorità,
in apparenza di nuovo conio perché si muove negli e anche dall’elettorato, almeno a giudicare dai parziali
ambienti asettici degli studi professionali, secondo le e contraddittori risultati delle elezioni amministrative
conclusioni dei magistrati della procura di Roma. La di giugno. E M5S inisce coinvolto a Roma nella prima
novità è che in questa Repubblica avanza la discrimi- grande inchiesta giudiziaria della nuova era, con la
nazione tra cittadini di serie A, quelli che hanno vota- messa agli arresti domiciliari del presidente dell’Acea
to per i partiti della nuova maggioranza gialloverde o Luca Lanzalone, un personaggio rampante venuto dal
gialloblu, e di serie B, quelli che hanno preferito non nulla per conquistare la Capitale, come tanti altri: av-
farlo, e tra uomini e no, come li abbiamo ritratti in vocato di Beppe Grillo e del movimento degli onesti,
copertina. Il ministro sicuro del suo potere politico e campione dei boiardi a 5 Stelle, la nuova razza padrona
mediatico, deciso a proseguire la sua campagna elet- che aspira a occupare i vertici della Cassa depositi e
torale permanente sulla pelle dei migranti, acclamato prestiti, della Rai, dei consigli di amministrazione del-
dalle platee televisive trasformate in giurie popolari le partecipate e delle municipalizzate. Esponente di un
che giudicano e condannano. E il sindacalista che di- cerchio magico già precocemente spezzato, in conti-
fende i suoi fratelli e compagni di lotta nei campi cala- guità con il costruttore dello stadio Luca Parnasi che i
bresi o pugliesi, in mano alle maie o agli sfruttatori, lettori dell’Espresso hanno incontrato nelle inchieste
come un tempo faceva Giuseppe Di Vittorio, la sinistra, di Giovanni Tizian e Stefano Vergine sui soldi della
quando ancora esisteva. Ciascuno può giudicare chi Lega di Matteo Salvini, tra i inanziatori dell’associa-
tra i due sia l’uo- zione Più voci, blindata dagli uomini che gestiscono i
mo e chi no. soldi della Lega per conto del leader, oggi ministro
Il governo del dell’Interno, il politico più potente d’Italia che però
cambiamento at- non ha mai sentito il bisogno di spiegare la fonte dei
traversa la sele- suoi inanziamenti.
zione darwiniana La reazione in M5S è da copione, avviene per Lanza-
della specie poli- lone quello che accadde per Rafaele Marra, l’ex Raspu-
tica, con i più for- tin della sindaca Raggi, sempre più in diicoltà,
ti destinati a so- come racconta Emiliano Fittipaldi. Gli indagati, gli
arrestati, i reprobi, sono tutte mele marce o corpi mento dell’afarismo e dei rapporti pericolosi neppure
estranei, da escludere, da scomunicare, ma in que- partiti di lunga tradizione e di appartenenza assoluta
sta dannazione per chi ha sbagliato resta da deinire come gli eredi del Pci o del Movimento sociale. Che il
chi deinisce l’ortodossia, chi stabilisce da quale iden- contatto con il potere travolga qualsiasi pretesa di di-
tità si sia estranei. È una domanda politica, non giudi- versità etica e morale è storia di lunga data, nessuna
ziaria. Perché senza questa deinizione, e questa di- sorpresa. Ma quel che manca al M5S, per evitare un
stinzione, saltano i conini, il movimento della Terza triste destino da partitino di sottogoverno, è un’iden-
Repubblica e della nuova politica rimane senza anti- tità culturale, un’organizzazione, una leadership capa-
corpi culturali per difendersi dalle tentazioni dei sa- ce di fronteggiare le tempeste e non soltanto di reagire
lotti, dalle buone frequentazioni che si rivelano cattive, quando ormai non c’è più nulla da fare.
dal potere. Di identitario resta il contratto irmato dai
parlamentari con la società Casaleggio, che a sua volta Mentre il principale partito di governo ancora una vol-
blinda in Parlamento il contratto stipulato da Di Maio ta si ritrae a testuggine, fa quadrato sui suoi capi na-
con la Lega per far nascere il governo del cambiamen- zionali e locali in afanno, il partner di governo blocca
to, ma di irma in irma manca un insieme di valori il Mediterraneo, dichiara guerra mediatica alla Fran-
comuni e un’organizzazione che serve a mettere al si- cia, scompiglia le cancellerie europee. Matteo Salvini
curo il movimento dagli scossoni politici e giudiziari. occupa tutti gli spazi, ogni angolo della scena. Si siede
Si tratta di una misura minima, una protezione fragile, sulla poltrona di capo del governo, lasciata vuota dal
che non è bastata in passato a difendere dall’inquina- premier Giuseppe Conte, durante l’intervento di mer-
neo in un campo di detenzione contro le navi dei mi- duri, prima o poi, senza smanie di onnipotenza, toc-
granti sono tutte d’accordo, ritrovano l’unità, il comu- cherà parlare anche di noi, di chi per professione e per
ne sentire, condividono dalla prima all’ultima parola mestiere questa realtà la racconta e la rilette. E non ha
il Salvini-pensiero, come ha detto Maurizio Gasparri. nessuna intenzione di smettere di farlo. Q
Le mazzette
degli onesti
Foto: C. Mantuano - OneShot
Luigi Di Maio
G
di EMILIANO FITTIPALDI ià arrivare viva alla fine di questo manda-
to sarà un grandissimo successo». Virgi-
nia Raggi, annunciando che non si sarebbe
mai e poi mai candidata un’altra volta alla
guida del Comune di Roma, è stata facile
L’arrestato Luca profeta. Perché sono in tanti, oggi, ad af-
fermare che vedere la sindaca grillina ar-
rivare a fine consiliatura nel 2021 sarà
Lanzalone fu scelto davvero un miracolo.
Dopo il caso di Raffaele Marra, l’ex
dal M5S per scortare braccio destro inito agli arresti nel dicem-
bre 2016 per corruzione insieme all’immobiliarista Sergio
Scarpellini, dopo il rinvio a giudizio per falso della stessa
la Raggi. E adesso Raggi per la nomina del fratello di Marra, l’inchiesta della
Procura e dei Carabinieri del Nucleo investigativo della Ca-
pitale sullo stadio della Roma a Tor di Valle investe di
i vertici tremano nuovo i Cinque Stelle. Con il rischio di terremotare una
Luca Parnasi e, a destra, il rendering dello stadio della Roma. Nell’altra pagina: Luca Lanzalone
pensa di avere subito un torto, non basta pubbliche di collegamento, i capitali non Lo hedge-funder statunitense non si
chiedergli scusa. sono venuti fuori. Solo l’impresa Pizzarotti mostra preoccupato all’idea che il nuovo
Il Messaggero, principale quotidiano ha fatto sapere di essere interessata a stadio possa ricevere uno stop a tempo
romano (Caltagirone editore), da anni una frazione dell’investimento. indeterminato dall’inchiesta. L’aggiunto
spara ad alzo zero sullo stadio della Roma Quando L’Espresso ha scritto che gli Paolo Ielo ha dichiarato che il club non
e non perché sia più sensibile della media investitori latitavano, già nel 2016, c’entra. Ma Pallotta ha anche detto che
a eventuali, del tutto ipotetici, input della Parnasi aveva protestato informalmente, potrebbe vendere in caso di ritardi.
proprietà quanto perché, obiettivamente, con cortesia. Aveva promesso di spiegare Molti negoziati, e non di calciomercato,
il progetto dello stadio giallorosso è un tutto, che i cantieri sarebbero partiti e che potrebbero saltare. Dopo l’accordo sulla
pasticcio atroce. In modo più eufemistico: Pallotta sarebbe rimasto perché si era sponsorizzazione della maglia, con gli
«È un processo di una complessità innamorato della Roma. Un amore emiri del Qatar erano in discussione
incredibile ma ci sono le premesse per interessato. Lo stadio nuovo sarebbe i naming rights, i redditizi diritti
fare qualcosa di buono per la città», come inito sotto il personale controllo del di battezzare un impianto.
aveva dichiarato lo stesso Parnasi. inanziere di Boston e non sotto l’ombrello Per ora l’unica certezza è che l’intervento
Il progetto originale approvato dal sindaco del club, uno dei tre italiani quotati della Procura è stato un fulmine a ciel
Ignazio Marino e dal suo assessore in Borsa. sereno. Martedì 12 giugno, poche ore
Giovanni Caudo, impegnato al ballottaggio Il presidente giallorosso Pallotta non ha prima del blitz della Procura di Roma, il
come minisindaco della circoscrizione preso bene la notizia dell’arresto di sindaco Raggi aveva twittato: «Lo stadio
Roma III, è stato gradualmente stravolto. Parnasi. La notizia gli è arrivata mentre a Tor di Valle è sempre più vicino». E su
Il primo assessore all’urbanistica della era in Italia. Una vacanza con qualche Facebook: «Vogliamo che il sogno dello
giunta Raggi, Paolo Berdini, ci si è giocato impegno di lavoro, una gita a Bologna, stadio Tor di Valle diventi presto realtà».
una buona quota di impopolarità nel breve un pranzo con Franco Baldini, suo Considerando che di stadio nuovo si parla
intervallo dalla nomina alle dimissioni. consulente, e con Claudio Fenucci, ex dall’arrivo della cordata americana
Anche dopo la corsa al risparmio che ha manager giallorosso passato ai rossoblù (2011), l’avverbio presto andrebbe usato
ridotto di pari passo le cubature e le opere della famiglia italo-canadese Caputo. con prudenza. Q
C
accia al tesoro sparito della Lega ai tempi
della Terza Repubblica. E ai inanziatori segre-
ti del Carroccio. Che ine hanno fatto i milioni
di euro pubblici frutto della trufa sui rimborsi
elettorali firmata da Umberto Bossi? E che
ruolo ha l’associazione “Più voci”? Sono le do-
mande da cui siamo partiti in questi mesi per
ricostruire i lussi inanziari della galassia leghi-
sta post Bossi e Maroni, per capire dove sono
initi i 48 milioni messi sotto sequestro dai magistrati (che però
ne hanno trovati solo 3) dopo gli scandali orchestrati dal vecchio
tesoriere Francesco Belsito. Con la sentenza di primo grado del
tribunale di Genova è stata riconosciuta la trufa ai danni dello
Stato realizzata da Belsito, Bossi e altri uomini del partito di
quell’epoca. Ma i giudici hanno anche stabilito che quei soldi
devono essere restituiti. Matteo Salvini non perde occasione per
sottolineare come le casse della Lega siano vuote. La stessa cosa
si legge sui bilanci uiciali del partito. E allora come sopravvive
la Lega? Come paga le sue campagne elettorali?
A partire dall’inchiesta “Salvinidanaio” (2 ottobre 2017), L’E-
spresso ha cercato di ricostruire i lussi inanziari che hanno
attraversato le tre diverse gestioni della Lega: Bossi, Maroni e
Salvini. Quest’ultimo ha sempre sostenuto che di quei 48 milio-
ni non ha mai visto uno spicciolo. I report interni del Carroccio
però smentiscono il ministro dell’Interno e segretario del parti-
to. E dimostrano l’esistenza di un ilo diretto tra la trufa archi-
tettata dalla coppia Belsito-Bossi e i suoi successori. Tra la ine
del 2011 e il 2014, infatti, prima Maroni e poi Salvini hanno in- ha incassato 12,9 milioni di euro. Rimborsi relativi a elezioni
cassato e usato i rimborsi elettorali frutto del reato commesso comprese tra il 2008 e il 2010, quando a capo del partito c’era
dal loro predecessore. E lo hanno fatto quando ormai era chiaro Bossi e a gestire la cassa era Belsito. Insomma, proprio i denari
a tutti che quei denari rischiavano di essere sequestrati. A ine frutto della trufa ai danni dello Stato. Quando Salvini subentra
2013, cioè al termine del mandato di segretario, Bobo Maroni a Maroni poco cambia. Il nuovo segretario incassa 820 mila
euro per le elezioni regionali del 2010. Perché allora sostiene che
Dopo le inchieste quei soldi non li ha mai visti?
È proprio seguendo i soldi, analizzando documenti bancari e
contabili del partito, che sono emersi altri due dati rilevanti: un
dell’Espresso, portafoglio di titoli inanziari di cui è titolare il partito di Salvini
e un’associazione culturale, la “Più voci”, usata dopo la condan-
na per trufa per incamerare contributi volontari da imprendi-
la procura di Genova tori amici. Un’inchiesta giornalistica che ha dato il titolo a una
delle copertine dedicate dal nostro settimanale al tesoro scom-
chiede alla Lega parso della Lega. “I Conti segreti di Salvini” (1° aprile 2018)
svelava per la prima volta l’esistenza di un patrimonio inanzia-
rio del Carroccio fatto di buoni del tesoro italiano e obbligazio-
i 48 milioni rubati ni societarie. Oltre alla liquidità, quindi, il partito poteva conta-
tegia non cambia. Nello speciico, il neo ministro ha puntato 1,2 vini dopo l’arresto riferendosi al costruttore. Il ministro ha però
milioni su Mediobanca, Arcelor Mittal e Gas Natural. Ma c’è un dimenticato di ricordare dei 250 mila euro versati da Parnasi
fatto ulteriore che emerge dallo studio dei saldi bancari: da di- all’associazione gestita dai commercialisti della Lega. D’altra
cembre del 2013 al maggio del 2014 il patrimonio è crollato, parte l’immobiliarista romano non è stato il solo benefattore.
passando da 14,2 milioni a 6,6 milioni. In che modo sono stati L’Espresso ha documentato come anche Esselunga abbia
spesi così rapidamente tutti quei soldi resta uno dei misteri donato 40 mila euro. Ora è l’indagine della procura di Roma,
CONTRO I BARCONI,
fatti in casa e dai gommoni-sommer-
gibile (ricavati da vecchi scaldabagno)
già disponibili nei porti libici. Ma inal-
mente una frontiera ben visibile divi-
controindicazioni: il solito spiritoso munque in grado di tagliare longitudi- cando sul web gli efettivi impatti am-
che si diverte a invertire i cartelli. E i nalmente il Mediterraneo. Una barrie- bientali dell’ebollizione, tra l’altro solo
soliti incivili che, incuranti delle rego- ra soprattutto simbolica, facilmente momentanea, del Mediterraneo. Q
ADDIO ALL’INDICE,
Facebook del 15 febbraio «L’Italia è il
Paese con l’indice di natalità più basso
etc etc»). Ma era prima della vittoria
del 4 marzo e Di Maio, più che Fonzie,
N
on è l’installazione di un artista dominatori del cielo sono trasformati in men-
contemporaneo, un allestimen- dicanti d’alimenti da scovare tra rimasugli e
to della Biennale di Venezia o di scarti umani. Dappertutto, la plastica. Da
Documenta di Kassel, bensì strumento di civiltà, di cui andare orgogliosi
un’immagine della discarica che - è un notevole prodotto dell’ingegno umano
sorge ad Aceh in Indonesia, - è diventata una minaccia e un grave perico-
sull’estremità settentrionale lo. Secondo i dati a disposizione, solo il 9 per
dell’isola di Sumatra. L’ha scat- cento della plastica prodotta oggi nel mondo
tata il fotografo Fachrul Reza, è riciclata, una piccola parte è eliminata negli
prestigiosa irma del National Geographic. Vi inceneritori - circa il 12 per cento - mentre
si aggirano uccelli alla ricerca di cibo. Gli tutto il resto è nelle discariche della Terra,
eleganti volatili dal capo e dal collo color sparsa su campi, oppure galleggia nelle acque
marrone hanno qualcosa di afascinante, e dei mari. Il fotografo che ha scattato questa
insieme anche di spettrale. Lo stormo bec- immagine ha issato i bellissimi volatili vivi,
chetta infatti avanzi di cibo in mezzo a sac- ma è come se li avesse di colpo uccisi trasfor-
Foto: F. Reza - Barcroft Media
chetti, cordami sintetici, avanzi vegetali, mandoli in oggetti tra altri oggetti: oggetti
deiezione di ogni tipo. Dominano su tutto le vivi in mezzo a oggetti morti. I nostri riiuti
colorazioni dei sacchetti di plastica gettati sono cose morte, scorie del nostro consumo.
alla rinfusa nel mucchio: azzurri, rossi, verdi. Uccidono il Pianeta e le splendide creature
Un’immagine disperante della Natura dove i che lo abitano. Q
N
on si fa campagna Paese non può avere efetti su di loro, sui
elettorale sulla pelle loro scritti e che la letteratura non si può
delle persone, sulla sporcare con dichiarazioni sul qui e ora.
pelle di 629 persone, Dare a elettori, lettori e telespettatori
sulla pelle di 123 mi- ciò che vogliono signiica da un lato as-
nori non accompa- secondare le loro paure senza provare a
gnati, 11 bambini e 7 spiegare che sono indotte, non sempli-
donne incinte. Non si cemente infondate, ma indotte. Dall’al-
fa campagna elettora- tro signiica sentire l’esigenza di essere
le sulla pelle di chi ha sul mercato in maniera competitiva.
vissuto l’inferno in Esprimere un parere signiica schierarsi
terra e in mare. Non so più quante volte e spesso schierarsi signiica non stare
queste semplici affermazioni di buon dalla parte della maggioranza e se non si
di ROBERTO SAVIANO senso e umanità le ho dette e scritte. E sta dalla parte della maggioranza si per-
non so più quante volte “amici di sini- dono lettori e telespettatori. Si perdono
stra” mi hanno invitato a smettere di persino elettori. E allora la domanda
parlare di migranti, di sbarchi, di acco- (una domanda in fondo semplice) è:
glienza, di lager libici. «Fai il gioco di possibile che per contare qualcosa, per
Salvini», «più ne parli, più la destra xe- essere visti, letti ed eletti bisogna far
nofoba si rafforza». Come fare a non vincere le “regole di mercato” che, oggi
mettere in correlazione chi mi invita al come sempre, presuppongono una forte
silenzio sulle Ong («è per il nostro bene, componente di cinismo che fa bene agli
Robbe’») a chi mi dice che parlare di ascolti e alle vendite ma che consegna il
maie difama il Paese (fa male al made Paese alla completa rovina? Le risposte
in Italy) o crea emulazione? Non so più a questa domanda sono le più fantasiose.
quante persone, “da sinistra”, mi hanno Prendo quella che ricevo più spesso:
invitato in questi anni al silenzio senza «Saviano, cosa hanno fatto i tuoi amici
capire che non erano le mie parole il buonisti? Se siamo in questa situazione
problema - su maie e immigrazione - ma la responsabilità è principalmente loro».
il loro nicchiare, il loro dare, qua e là, Questa afermazione meriterebbe una
implicitamente ragione a chi sostiene di risposta assai articolata. Potrei dire, in-
La sofferenza, la paura,
sentirsi invaso. tanto, che non sono miei amici, che io
la stanchezza, la felicità
Hanno trattato elettori, telespettatori non li considero tali e che loro non con-
di essere vivi: le immagini
e lettori da idioti, hanno dato loro esat- siderano me amico o alleato. Di certo la
di queste pagine sono ritratti
tamente ciò che i loro istinti più bassi si dottrina Minniti ci ha portati esattamen-
di donne e uomini provenienti
aspettavano. Per non parlare dei colleghi te dove siamo. Lo scorso anno Marco
dall’Africa sbarcati in Italia
scrittori, la cui stragrande maggioranza Minniti, al tempo ministro dell’Interno,
negli ultimi tre anni
ha deciso che quello che accade in questo per primo ha minacciato di chiudere i
La paura
e la vergogna
di WLODEK GOLDKORN
L
e parole sono: paura e vergogna. Della ver- delle menti e dei porti. Partiamo da una rilessione quasi margi-
gogna «dell’Europa più che di Salvini» ha nale, in apparenza fatta a caso, di Zygmunt Bauman. Era l’anno
parlato Liliana Segre, senatrice, custode della 2007, un anno prima dell’inizio della grande crisi, di quell’even-
memoria e guardiana di un linguaggio che in to che da una decade ormai rende insicuri non solo i nostri ri-
queste settimane, anzi in questi ultimi anni, sparmi e posti di lavoro, ma che ha messo in questione la stessa
molti di noi - a destra come a sinistra - abbiamo parola avvenire. Bauman stava scrivendo uno dei suoi numero-
cercato di rimuovere, dimenticare, gettare si libri, intitolato “L’arte della vita”. E tra le altre cose ragionava
nell’oblio. Dare il nome alle cose, sembra un sui casi delle persone, nella storia europea, per le quali (parole
esercizio da persone ingenue, nel migliore dei sue) «il senso della vergogna era più forte della paura della mor-
casi, o da proittatori e agenti di chissà quali te». Intendeva coloro che mettevano a rischio la propria vita,
oscure potenze che usano masse di ignari e pur di salvare le vite degli ebrei durante la Seconda guerra mon-
manovrabili derelitti (quasi tutti privi di nome) che invadono diale, ma anche degli eroi delle lotte per la libertà e la dignità
le nostre coste, violano il nostro territorio, calpestano il nostro umana di quei Paesi (Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Russia)
bagnasciuga, abusano della nostra generosità. che oggi sono all’avanguardia nel calpestare ogni concetto della
E allora, cerchiamo di dare davvero i nomi alle cose. Senza dignità umana; e a cui come a un faro guardano certe forze po-
perifrasi. Su una questione il ministro dell’Interno ha ragione: litiche italiane. Diceva il sociologo e ilosofo polacco, esule in
la crisi dei migranti, la gestione dei lussi degli esseri umani che Inghilterra: per queste persone il senso della vergogna era più
dall’Africa e dalle altre parti del mondo tentano di arrivare nel forte della paura della morte. Erano eroi? Forse, ma prima di
nostro Continente è un afare europeo. Peccato che lui, come tutto erano uomini e donne che nell’altro, in colui che sofre, che
i suoi amici Orbán, Kaczynski e la banda di Visegrad, all’Euro- viene umiliato e privato di ogni diritto, perino del diritto alla
pa hanno già detto da tempo addio; e la costruzione di un de- vita, vedevano un fratello, una sorella, un altro io. E per para-
stino e un futuro comune l’hanno abbandonata per optare a frasare Hannah Arendt: la banalità del male è l’assenza dell’em-
favore di una retorica nazionalista, spesso etnocentrica, sovra- patia. O forse quella cosa che due sopravvissuti alla Shoah, la
nista. Le vittorie (provvisorie come tutte le vittorie) di quella senatrice Segre, appunto e il comandante in seconda della rivol-
gente portano in serbo altri conlitti e potenziali guerre. ta nel ghetto di Varsavia, Marek Edelman, hanno chiamato
Ma torniamo alla vergogna e alla paura. Partendo da una ri- “indiferenza”. L’indiferenza, spesso, equivale alla condanna a
lessione di un intellettuale cosmopolita, vittima (più volte) e morte. Parlando dell’Europa e muovendo oggi accuse (giuste)
avversario (per scelta) di ogni nazionalismo, di ogni chiusura all’Europa conviene ricordarselo.
C’è una parola di cui abbiamo fatto
abuso (anche noi di sinistra) e che per le
Nella narrazione della destra destre, per tutti gli imprenditori della
paura è un termine chiave, un lemma che
negare l’empatia con gli altri è deve incutere terrore. La parola è “clan-
destino”. Ma che cosa è un clandestino?
La risposta è semplice: è un essere umano
diventato un valore. E la sinistra sprovvisto di documenti che gli permet-
tono di spostarsi, più o meno liberamen-
ha ceduto a questa visione te, nel mondo. Il cittadino di uno dei
I
l problema per il presidente del Marina e della Guardia costiera impe- aveva scoperto di avere un tumore alle
Consiglio, Giuseppe Conte, è gnati nell’operazione umanitaria Mare vie linfatiche. Con il marito, che aveva
che la realtà è più complessa del nostrum: «Maia e scaisti ringraziano regolarmente chiesto asilo, stava rag-
contratto firmato da Lega e 5 per l’aiuto lo Stato italiano, l’unico che giungendo la sorella in Francia perché si
Stelle. Come si fa ad afrontare usa l’Esercito per farsi invadere». Allo- prendesse cura del suo piccolo Israel una
la ripresa delle partenze dei ra la pagina pubblica di Salvini aveva volta nato. Qualunque mamma, sapen-
gommoni e il rimpatrio degli 89.131 like: oggi sono due milioni 525 do di dover morire, raggiungerebbe la
immigrati irregolari senza av- mila 432. parente più vicina. La burocrazia euro-
viare relazioni con i Paesi d’ori- pea però è più feroce delle metastasi.
gine? Il programma gialloverde
non lo dice: nelle sue cinquan-
ll doppio volto di Parigi Esclusa la possibilità di un ricongiungi-
mento familiare, il 9 febbraio Destiny, 33
totto pagine la parola “Africa” nemmeno Il leader della Lega non ha fatto nulla di anni, la moglie Beauty, 31, e il suo pan-
esiste. E poiché Conte non prende ini- nuovo: paradossalmente, proprio lui che cione al settimo mese si sono incammi-
ziativa, è il ministro dell’Interno, Matteo intende scardinare i vincoli dell’Unione nati al Colle della Scala lungo il percorso
Salvini, a dettare la linea. I risultati si europea ha allineato l’Italia ad altri go- tracciato da migliaia di piedi nella neve.
vedono già: dall’incidente diplomatico verni europei. Francia, Austria e Unghe- Raccontano che la mamma stesse molto
con la Tunisia («Paese che esporta gale- ria in prima ila. La decisione di Matteo male. Ogni volta che si sedeva sinita, il
otti», ha detto il ministro leghista), allo Salvini di impedire l’attracco alla nave tumore le toglieva il iato. Arrivati in
scontro frontale con la Francia. La nave Aquarius con il suo carico di 629 rifugia- Francia, nella notte la gendarmeria ha
Aquarius dell’organizzazione non go- ti raccolti in mare non è diversa nella fermato lei e il marito. Non li hanno
vernativa “Sos Méditerranée”, bloccata sostanza da quella del presidente Ma- accompagnati all’ospedale più vicino: li
per giorni dal Viminale in alto mare, era cron (e dei suoi predecessori) di chiude- hanno riportati a Bardonecchia e scari-
il pretesto atteso per inaugurare la nuo- re a tutti i richiedenti asilo la frontiera di cati al freddo. Beauty è stata ricoverata
va fase lungo la rotta centrale del Medi- Ventimiglia. Oppure di respingerli in a Torino in gravi condizioni. Non ne è
terraneo. Una fase di caos e violazione pieno inverno lungo il valico a monte di più uscita. Negli stessi giorni la polizia
premeditata del diritto internazionale. Bardonecchia in Piemonte. Soltanto tre francese ha denunciato Benoît Ducos,
Non ci si può sorprendere. Il 21 apri- mesi fa, a ine marzo, una mamma nige- guida alpina, per aver soccorso un’altra
le 2014 su Facebook il futuro ministro riana è morta dopo il parto all’ospedale emigrante incinta e per averla caricata
dell’Interno insulta così i militari della Sant’Anna di Torino. Sbarcata in Italia sulla sua auto.
«Italia cinica e irresponsabile», ha
commentato il presidente Macron. Ma
Il governo realizza il programma il braccio di ferro di Salvini non è nem-
meno più freddo dell’accordo con la
del capo leghista. E in questo Libia del suo predecessore, Marco
Minniti: l’intesa irmata il 2 febbraio
2017 ha ridotto dell’83 per cento le
lo aiutano gli egoismi nazionali partenze dal primo gennaio a oggi,
senza però curarsi della sorte di
degli altri paesi europei decine di migliaia di persone bloc-
cate nei centri di detenzione e nei rotta ordinato da Salvini. Dal 2013, con to è scarno perino nella forma: soltanto
covi dei traicanti libici. l’inizio di Mare nostrum, esisteva una 287 parole, 2001 caratteri titolo com-
consuetudine tra Roma e Malta: da allo- preso, appena l’1,5 per cento sul totale
Alzare la voce paga ra l’Italia si faceva carico dei profughi,
lasciando alla Valletta le eventuali emer-
di 18.175 parole e 126.961 caratteri.
L’isolamento internazionale dentro
Il presidente della Commissione euro- genze mediche. Una scelta ragionevole, cui si sta inilando l’Italia non riduce la
pea, Jean-Claude Junker, come si dice nei visto che nell’isola-Stato su una super- spesa prevista nel 2018 dal Documento
corridoi, ha mediato ainché il premier icie più piccola di Brindisi vivono 445 di economia e inanza al capitolo “Mi-
spagnolo Pedro Sánchez accogliesse la mila persone e la concentrazione di ri- granti”: tra i 4,6 e i 5 miliardi, a fronte
nave della Ong “Sos Méditerranée”: solo fugiati ino al 2012 era di 21 richiedenti di un contributo dell’Unione Europea
quando è arrivato un ministro populista asilo ogni mille abitanti (il doppio dell’I- di appena 80 milioni. Parte dei costi è
a Roma Bruxelles ha capito che l’Europa talia: 10,4 ogni mille abitanti, conside- comunque coperta con i versamenti
non può scaricare sull’Italia tutti i dove- rando il totale delle 624 mila persone per il rilascio e il rinnovo dei permessi
ri e gli oneri dell’accoglienza. Avessero sbarcate tra il 2014 e il 2017). C’è anche di soggiorno. I cinque milioni di stra-
risposto prima, oggi forse non avremmo un corollario pratico: come L’Espresso nieri regolarmente residenti in Italia
un governo di estrema destra. Con que- ha potuto verificare, dall’11 ottobre pagano infatti tra i 126 e i 273,50 euro
sta scelta però Bruxelles non ha impe- 2013 le forze armate maltesi conservano a persona, in base alla durata del docu-
dito la violazione della legge di cui il le foto di nave Libra, il famoso pattuglia- mento.
governo italiano va iero: quindici feriti tore della Marina militare italiana, men- Tunisia, Eritrea, Sudan, Nigeria, Co-
con gravi ustioni sulla pelle, sette donne tre si allontana da un peschereccio in sta d’Avorio, Mali, Guinea, Pakistan,
incinte, undici bambini, 123 minori non emergenza poi afondato dopo cinque Algeria sono i primi Stati di provenien-
accompagnati lasciati per giorni e notti ore di inutile attesa. Una strage: 268 si- za degli immigrati sbarcati nel 2018:
all’addiaccio in alto mare sul ponte riani annegati, tra cui sessanta bambini. l’attività diplomatica del ministero degli
dell’Aquarius, ino alle 21 di martedì 12 Sarà una coincidenza. Ma da quel gior- Esteri dovrebbe cominciare da qui. Ma
giugno quando la nave è potuta riparti- no non c’erano stati più screzi tra Roma anche in questo capitolo, nel vuoto di
re per altri quattro giorni di viaggio e Valletta. iniziativa del premier Conte e del mini-
verso il porto spagnolo di Valencia. stro Moavero, la linea del governo la
Il contratto vuoto traccia Salvini: «Alla Nato chiediamo
Il ruolo di Malta Le pagine del programma di governo
un’alleanza difensiva... L’Italia non è
attaccata da est ma da sud. Il problema
Il ministro dell’Interno ha preferito Lega-5 Stelle dedicano un corposo ca- non è l’invasione dei carri armati dalla
prendersela con la piccola Malta, accu- pitolo agli obiettivi del ministro dell’In- Russia: proviene dalla Libia e dalla Tu-
sandola di non voler fare la sua parte. terno (942 parole, 6.582 caratteri, 5,1 nisia», dichiara pochi giorni fa in vista
Eppure il governo della Valletta non per cento sul totale del testo). Ma non del G7 in Canada. Basterà dare nuovi
doveva accogliere l’Aquarius perché prevedono che il ministro degli Esteri, ordini alle unità militari ora impegnate
non si trattava di una sua operazione. Il Enzo Moavero Milanesi, sviluppi rela- nelle operazioni di soccorso: le premes-
trasporto dei naufraghi verso la Sicilia zioni con i Paesi d’origine degli emigran- se di un pericoloso blocco armato da-
era infatti autorizzato e coordinato dal- ti, anche solo per siglare i necessari ac- vanti alle coste africane sono già eviden-
la centrale operativa di Roma della cordi di rimpatrio tanto sbandierati da ti. Il baratro dentro cui la Lega ci vuole
Guardia costiera. Fino al cambio di Salvini. Il punto “10. Esteri” del contrat- trascinare. Q
Noi, in questa
prigione
chiamata Libia
di FRANCESCA MANNOCCHI
H
o studiato per diventare infermiere, aiuta- diario tragico dei suoi anni con la Mezza luna libica. «Ho visto
re le persone, ora sono povero tra i poveri, corpi di bambini annegati, intere famiglie riportate indietro dalle
non ho soldi neppure per aiutare mio padre, onde dopo che i gommoni erano afondati. Lo Stato non ci paga-
anziano». Khaled mette una mano in tasca, va e non ci paga lo stipendio, però ci mette a disposizione i sacchi
estrae il portafogli, lo apre per mostrare che per i cadaveri, quello sì» dice, indicando la fotograia del corpo di
è vuoto. Non una banconota, non una mo- un bambino, che avrà avuto non più di sette, otto anni e poi la
neta. «Negli ultimi quattro anni lo stato mi fotograia di una donna, sotto un albero con il corpo sepolto per
ha pagato 5000 dinari, che al cambio ui- metà «l’hanno sicuramente abbandonata lì a morire, forse si è
ciale sono 4000 euro, ma al cambio al mer- sentita male, forse l’hanno stuprata. Spesso troviamo corpi di
cato nero a malapena ottocento. Siamo donne abbandonati in mezzo alle piante, nei punti che i traican-
dipendenti statali, invece passiamo mesi ad ti usano per radunare le persone lungo le coste. Le donne sole
aspettare stipendi che non arrivano». pagano il prezzo più alto qui».
Khaled ha ventotto anni, è nato a Surman, nella parte occiden- Passa in rassegna decine di immagini, Khaled, istantanee di
tale della Libia, zona che è stata per anni snodo nevralgico del storia recente della Libia. Si ferma sulle immagini del giugno del
traico di uomini, controllata dalle maie locali. Appena termi- 2016 a Zuara, cinquanta chilometri dal conine tunisino, allora
nati gli studi ha deciso di dedicarsi alle vittime del traico di uo- i corpi sulla spiaggia, alcuni in disfacimento da tempo, erano
mini, recuperando i migranti dopo i naufragi dei gommoni, ha 117. «Uno dei giorni più tristi della mia vita», dice. Poi si ferma,
raccolto cadaveri sulle spiagge e riempito decine di sacchi neri con sospirando sull’unica immagine apparentemente serena, due
corpi senza identità. Mostra le fotograie degli ultimi anni, il ragazzi che si abbracciano sorridendo, all’interno di un’auto.
Hanno gli occhiali da sole, sembrano
felici. Spensierati.
Malati gravi. Perseguitati politici. Uno è Khaled «l’altro è il mio amico
Husen, pochi mesi fa ha scoperto di esse-
Vittime di guerra. Per salvarsi re malato, ha un cancro e qui non può
curarsi. Abbiamo chiesto un visto, Husen
ha bisogno che i medici valutino la sua
la vita devono scappare. E la loro condizione, ha bisogno di raggiungere
l’Europa per curarsi. Ci hanno negato il
unica speranza sono i gommoni visto. Siamo nati col passaporto sbaglia-
Quei sovranisti
così amici
e così nemici
di COLIN CROUCH
D
avvero è una strana solidarietà quel- anza anti-liberale. Trump chiede il ritorno della Russia
la dell’«internazionale xenofoba». I al G8, ma ha anche detto che i rapporti tra Russia e Stati
populisti della destra italiana e i loro Uniti sono oggi «peggiori di quanto siano mai stati». Lo
amici ungheresi - ad esempio - hanno stesso Trump ha poi elogiato la Brexit perché vuole il
interessi totalmente opposti. I primi crollo dell’Unione europea, ma non esclude il Regno
insistono perché l’Unione europea Unito dalla sua guerra commerciale contro l’Europa e il
imponga ai paesi dell’Europa centrale resto del mondo.
l’obbligo di aiutare Italia e Grecia con Intanto gli inglesi pro-Brexit vedono nuovi amici “eu-
i profughi che arrivano sulle loro coste. roscettici” nell’Italia dei populisti nazionalisti. Ma tra i
L’uomo forte di Budapest, Viktor Or- primi atti del governo Conte c’è stato uno smarcamento
bán, ha invece ottenuto un ampio con- dalle posizioni anti-Russia dell’Ue e della Nato. E si trat-
senso proprio sul riiuto di tale obbligo. Sono avversari ta di posizioni molto importanti per il governo britanni-
tra loro, dunque. Eppure sembrano ottimi amici. Orbán co dopo l’incidente Skripal, l’ex spia russa attaccata con
ha aiutato la campagna elettorale della Lega e si sentono gas nervino in una città inglese.
tutti come parte dello stesso movimento, quello della È una cosa strana, dunque, questo movimento interna-
destra neonazionalista. zionale della destra xenofoba. Ha un progetto condiviso
Un’amicizia molto simile è quella tra Donald Trump e e potente, ma visto che l’oggetto di questo progetto è di
Vladimir Putin. Tutti e due fanno parte della nuova alle- opporsi alla cooperazione tra nazioni (e alle organizza-
zioni che rappresentano questa coo-
perazione e ai protagonisti della co-
La Lega, Le Pen, Orbán e Trump: operazione) non vogliono fare grandi
cose insieme. La loro solidarietà si
è l’internazionale xenofoba. Ma radica nella reciproca ostilità. Quan-
do Marine Le Pen festeggia il «ritor-
no del patriottismo» in Gran Breta-
hanno interessi opposti tra loro. E gna, in Austria, in Ungheria e in Ita-
lia, ciò non vuol dire che questi paesi
ci porteranno al “si salvi chi può” possono lavorare insieme su un pro-
Voltafaccia
a 5 Stelle
«Programma tradito. Favori ai ricchi. È il contrario
di quello che dicevamo». Parla l’economista
più ascoltato dal Movimento. Fino a un mese fa
E
adesso, professore? tenti del sedicente governo del cam- de l’ennesimo condono.
«Adesso sono deluso. biamento restano solo vaghi accenni Professore, la sua delusione è compren-
Anzi no, peggio: mi ai progetti a suo tempo discussi da sibile, viste le premesse. Non sembra
preoccupa molto la Dosi con Luigi Di Maio e altri espo- scontato, però, che il futuro sia così nero.
direzione di marcia nenti del Movimento. Economisti co- Dati alla mano sono i Cinque stelle il
che ha preso questo me Andrea Roventini (anche lui do- socio di maggioranza del governo. E al-
governo. Tutto è dav- cente al Sant’Anna di Pisa) e Luigi cuni punti del loro programma economi-
vero diverso da come Tridico sono stati subito messi da co sono confermati anche nel contratto
ce lo eravamo imma- parte dal Movimento grillino, che con la Lega. I nuovi ministri non si meri-
ginato». Giovanni pure li aveva indicati come ministri in tano una minima apertura di credito?
Dosi, 64 anni, ordina- pectore alla vigilia delle elezioni. L’on- «Sono molto preoccupato perché i
rio di politica economica alla scuola da dell’alleanza con la Lega di Matteo risultati sul fronte economico, sem-
superiore Sant’Anna di Pisa, è lo stu- Salvini ha cambiato tempi e priorità. mai ci saranno, potranno essere rag-
dioso di fama internazionale che nei Il reddito di cittadinanza è ormai giunti solo in un arco di tempo molto
mesi della campagna elettorale, e an- scomparso dai radar, mentre si studia lungo, si parla di anni. La Lega invece
che prima, ha cercato di orientare a la pace iscale, eufemismo che nascon- punta ad allargare la propria area di
sinistra il programma dei
Cinque stelle. Tanti consigli,
con alcuni punti fermi: più
tasse ai ricchi, maggiore in-
tervento pubblico in econo-
mia, investimenti supple-
mentari nei servizi pubblici a
carattere universale, come
Debito e cuccagna
Le cifre che spaventano l’Italia e quelle
sanità, trasporti, scuola. che fanno felici soltanto i ceti più benestanti
Parole al vento, o poco di
più. Nelle dichiarazioni d’in-
4,5
miliardi. Costo aggiuntivo per il
bilancio pubblico se aumentano
dell’1% gli interessi sui titoli di Stato
21%
Aumento del reddito per una
famiglia con entrate annue di
110 mila euro grazie alla dual tax
non abbia alle spalle un Paese, o una titoli con durata molto maggiore. In abbia ine il più presto possibile. Poi, nel
comunità di Paesi, con un’unica poli- questo modo il debito si spalma su un caso, io sarò sempre pronto a dare una
tica iscale. Ritengo però che la rinun- orizzonte temporale molto più ampio. mano con i miei consigli». Q
0,7%
Aumento del reddito per una
famiglia con entrate annue di
40 mila euro grazie alla dual tax
detto solo nella replica sulla iducia in periodo. Una doccia gelata. i mercati non si idano… Q
PIOVONO RANE
ALESSANDRO GILIOLI
La Boschi,
le foibe
e Di Maio
Messi alle strette, un tempo
i talkshowisti berlusconiani
rispondevano sempre: «E allora
le foibe?». Uno parlava del lodo
Alfano, loro rispondevano: «E le
foibe?». Oggi purtroppo tale
trucchetto farlocco pare
tracimato ovunque: se uno
dice che Conte è scarso o che
la flat tax è un regalo ai ricchi,
scatta la stupefacente
POTERI & VELENI STEFANO LIVADIOTTI
risposta dei pentaleghisti: «E la
Boschi allora?». Se si sostiene
che Renzi ha fatto orrendi
Tesoro, Tria si gioca tutto e subito
danni, ecco l’ultrà pd che spara Primo banco di prova per Giovanni Tria. Nei prossimi giorni il neo-ministro
subito un bel: «Ah invece bravo dell’Economia si giocherà buona parte della sua reputation sul rinnovo della
DI Maio, eh?». A tale caciara si direzione generale del Tesoro, partita che si intreccia con quella per il vertice del
può reagire scuotendo la testa salvadanaio pubblico Cdp. Si tratta di sostituire Vincenzo La Via, già scaduto e
e salutando. Oppure ricordando trattenuto da Pier Carlo Padoan, con la sponda di Mario Draghi e del Quirinale,
alcune regole base di ecologia per scongiurare l’arrivo di un renziano (dopo che l’ex leader del Pd aveva
del dibattito. Ad esempio: bocciato il capo della segreteria tecnica del ministero Fabrizio Pagani,
1. Le schifezze della parte considerato troppo vicino a Enrico Letta). I bookmaker danno in calo Antonio
avversa non giustificano quelle Guglielmi, il responsabile dell’equity market di Mediobanca che da tempo
della propria. scalpita e sembra essersi ormai affrancato dal controllo del suo capo Alberto
2. Due schifezze provenienti da Nagel. Candidato dei 5Stelle (alla vigilia delle elezioni lesto ha presentato
opposte fazioni non si elidono a Giggino Di Maio agli investitori londinesi), legato al giro dell’ex panterona di
vicenda, bensì si assommano. palazzo Chigi Maria Elena Boschi, Guglielmi è autore di un discusso studio sulle
3. La schifezza della parte A conseguenze di un’uscita dell’Italia dall’euro. Soprattutto, è considerato troppo
non genera diritto d’oblio alle in sintonia con il nemico pubblico numero uno della stabilità, il “fratello” ministro
schifezze della parte B (e professor Paolo Savona. Per questo il corpaccione di via XX settembre, a partire
viceversa, ovviamente). dal capo di gabinetto Roberto Garofoli, non si ida. E punta su un interno: il
4. Argomentare solo sulle veterano Alessandro Rivera, che vanta anche l’appoggio di Giuseppe Guzzetti.
schifezze altrui anziché sulle In alternativa, se non riuscisse a piazzarlo in prima battuta alla Cdp, il grande
idee proprie è segno di vecchio delle fondazioni pensa a Dario Scannapieco (Bei), che farebbe dormire
debolezza, non di forza. sonni più tranquilli anche a Draghi e al Quirinale. Sullo sfondo fa capolino
5. Saper vedere anche le Salvatore Rossi, prezzemolino della Banca D’Italia. Per lui (come del resto per
schifezze della propria parte Guglielmi e Scannapieco) ci sarebbe un problema in più: il tetto di 240 mila euro
è un pregio, non un difetto. Q allo stipendio. Proprio quello testé allegramente aggirato, sotto il naso di Tria,
dai presidenti delle società pubbliche quotate. Q
AIDS
Ragazzi
senza rete
Minorenni abbandonati e impossibilitati a
fare il test. Così il numero dei giovanissimi
infettati dal virus è in costante aumento
di Elena Testi illustrazione di Pierluigi Longo
O
spedale Sacco di Milano, passano alcuni secon- una via d’uscita. L’avvocato Matteo Schwarz, consulente legale
di, una dottoressa risponde e, ascoltando la ri- del telefono Verde Aids e Ist, spiega: «In Italia efettuare un test
chiesta, dirotta la chiamata al reparto di pedia- dell’Hiv su un minore è vietato, ma è possibile, qualora vi siano
tria. Ad accogliere la domanda è una voce: «Non particolari criticità, chiedere di poter procedere tramite l’auto-
so se esistono dei modi per poter fare un test rizzazione del giudice tutelare. A farlo sono pochi operatori
dell’Hiv senza chiedere ai tuoi genitori, lasciami sanitari, anzi pochissimi». Centralini che non rispondono,
il numero di cellulare e ti faccio sapere». È ne- chiamate dirottate, medici che non conoscono le norme. I forum
cessario ingersi un adolescente per comprende- si riempiono di richieste d’aiuto e per molti ragazzi i motori di
re la zona grigia in cui si muove il personale ricerca diventano l’unico approdo possibile, anche psicologico.
medico quando si parla di minorenni e Aids. Sono circa 500 i Al Sant’Elia di Caltanissetta prima rispondono «è assoluta-
ragazzi in Italia che hanno contratto il virus dell’Hiv, un nume- mente vietato senza il permesso dei genitori», ci mettono in
ro che, in base agli ultimi dati, sembra essere in costante cresci- attesa, a prendere la telefonata è un assistente sanitario: «Vieni,
ta. L’Istituto Superiore di Sanità segnala «un’incidenza maggio- te lo facciamo quando vuoi, tanto è tutto anonimo». All’ospe-
re» della sindrome nei giovani con un’età compresa tra i 25-29 dale Umberto I di Ancona sanno con chiarezza la procedura e
anni, non escludendo che il virus possa essere stato contratto tentano di convincere l’interlocutore con poche frasi: «Se risul-
quando erano ancora minorenni. Colpa dell’assenza d’informa- tassi positivo non potresti comunque nasconderlo ai tuoi geni-
zione, di una mancata prevenzione ma soprattutto di una dia- tori, perché la tua vita cambierebbe radicalmente». Alziamo di
gnosi tardiva, vietata a chi ancora non ha compiuto il diciotte- nuovo il telefono. Trentino Alto Adige, ospedale Santa Chiara,
simo anno d’età, se non accompagnato. Una precauzione, alla richiesta non hanno esitazioni: «Puoi presentarti qui da noi
quest’ultima, che, nella verità dei dati, provoca ulteriori conta- alla stanza numero Sei, reparto dermatologia. Ti facciamo l’e-
gi e condanna un giovane all’assenza di cure tempestive. same e anche le analisi per vedere sei hai contratto l’Epatite C,
In tutta Italia ogni reparto di malattie infettive ha una propria se risulti positivo a qualcosa chiamiamo i tuoi». Al Santa Maria
idea sulla procedura da applicare nel caso in cui un adolescente della Misericordia di Perugia parliamo con quattro persone
chieda di sapere se ha contratto il virus dell’Hiv, sottoponendo- diverse. Siamo costretti a spiegare ogni volta la stessa cosa:
si a un accertamento senza essere condotto in reparto da un «Sono un minore posso fare il test dell’Hiv senza doverlo dire
genitore. Obbligo che la legge impone. È questa la barriera che ai miei genitori?». La risposta è un secco no. Il viaggio con-
deve superare un adolescente per poter efettuare il test. Ma c’è tinua in un elenco di mancanze: nessun servizio di consu-
3,0%
«Non sapevo cos’è»
4,8% Sintomi Al suo fianco una psicologa. La porta sigillata, niente deve
Prevenzione fuoriuscire all’esterno. È una storia che vuole raccontare
8,6% protetta da quattro mura bianche e una scrivania, dove a
Caratteristiche volte si appoggia, guardando il suo interlocutore negli occhi.
27,3% del virus Ci vuole un ilo di voce per tornare indietro e togliere dalla
Informazioni mente l’attimo in cui all’ospedale le dissero: «Hai il virus
sul test 23,6% dell’Hiv». Ci pensa e poi ci pensa di nuovo, ino a rompere
Altro l’imbarazzo con un: «Io non sapevo neanche cosa fosse
questo virus dell’Hiv, mi è piombato tutto addosso».
Limite di età per test Hiv in Europa Sedici anni e mezzo e una data issata nel calendario,
quella in cui sarebbe dovuta andare in un centro
14 anni 15 anni 16 anni specializzato per effettuare un’operazione. La data slitta
di tre mesi, ma nel frattempo una complicazione rischia
Germania Estonia Danimarca di ucciderla. Viene ricoverata d’urgenza e preparata per
Svizzera Lettonia l’intervento tempestivo che le salverà la vita. Ma prima
Regno Unito Portogallo di entrare in sala operatoria la dottoressa procede con
Slovenia le analisi, obbligatorie in queste casi. Ed è dagli esami
Spagna che si scopre che ha contratto il virus dell’Hiv. «Siamo una
generazione poco preparata, ci sono molti adolescenti che
Fonte: telefono verde Aids e Ist Infograica: Studio Mistaker non sanno bene neanche come si usa un proilattico».
Mentre lo dice sembra arrabbiata. E poi: «In molti pensano
che l’Hiv non esista più, cioè sai che esiste, ma che è una
ca, Estonia, Portogallo, Slovenia e Spagna. In Germania, Sviz-
cosa così». E Prosegue: «Io non l’avrei mai fatto il test
zera e Regno Unito è invece possibile efettuare il test senza
dell’Hiv se non mi fossi operata, magari l’avrei scoperto dopo
essere accompagnati dai genitori al compimento del quattordi-
anni. Questo non posso saperlo». Dice di avere una vita
cesimo anno d’età. In Lettonia serve avere 15 anni.
tranquilla e normale, ma «con le amiche non parlo di queste
L’Italia è rimasta ad ascoltare in silenzio. Nell’ultimo piano
cose. Nessuno sa la mia storia». La psicologa la sprona ad
nazionale di interventi contro Hiv e Aids c’è una sola riga dedi-
aprirsi, ma lei dondolando il capo, risponde: «È una cosa che
cata al test: «Deinire le procedure che permettano l’accesso ai
ti porti dietro tutta la vita, ti rimane dentro. Ne posso parlare
minori, senza obbligo di richiesta del consenso da parte dei
in famiglia. In famiglia e basta». E se le chiedi come mai ha
genitori, con interventi normativi adeguati». Nulla viene ag-
accettato di raccontare la sua storia, lei risponde con un
giunto sulle possibile tempistiche di attuazione, né su come
impeto di coraggio: «Perché i ragazzi devono sapere a cosa
procedere su base nazionale. Uno stallo normativo che ha del
vanno incontro, ai rischi che si corrono facendo sesso». Ha
paradosso, se si pensa che l’auto-test è facilmente accessibile.
l’indole della ribellione, di chi non accetta le cose imposte,
Poco pubblicizzato, comodamente acquistabile in farmacia o
soprattutto quelle non programmate. «Questa cosa del test
nei distributori che vendono proilattici, ne sono provvisti anche
vietato ai minori è assurda, un controsenso. Dovrebbero
i siti internet. Costo dai 20 ai 30 euro, dipende dalla casa farma-
imporlo, perché alcuni di loro non usano la testa quando
ceutica produttrice. Nel foglio illustrativo appare in piccolo la
fanno certe cose». Ci pensa un attimo e aggiunge: «Altrimenti
dicitura “vietato ai minori di 18 anni”, ma una volta solcata la
lo devono comprare nei distributori che vendono i proilattici».
linea gialla di riservatezza di una qualsiasi farmacia, in pochi
Il ragionamento di domande e risposte continua: «Non lo so
chiedono l’età. Dentro la scatola tutto il kit necessario per pro-
cosa avrei fatto se lo avessi scoperto da sola, magari
cedere alla diagnosi. Se appare una linea il test è negativo. Due
andando anche io a comprarlo in farmacia. Forse ti viene
è meglio rivolgersi a un medico. Il tutto può essere eseguito
voglia di scappare». Adesso però ha un compito, «quello
dentro un bagno, senza un’assistenza medica, senza sapere che
di far capire che bisogna starci quando si ha un rapporto
l’auto-test è attendibile solo se il comportamento a rischio risa-
con qualcuno». E se deve consigliare qualcosa, l’unica
le a tre mesi prima, ma soprattutto solo nel caso in cui sia posi-
raccomandazione che si sente di dare è: «Fare sempre sesso
tivo. Adolescenti, soli senza un aiuto psicologico. Divieti, disin-
protetto, soprattutto con le persone che pensi di conoscere
formazione, assenza di centro di counseling, ospedali imprepa-
meglio». Niente di più, ma come dice lei «niente di più
rati: ecco la lista delle mancanze. Mancanze che hanno il mar-
importante». E.T.
chio del iocco rosso pronto a tornare più presente di prima. Q
Quanto manca
il militante Rodotà
di LUIGI MANCONI
A
ccade raramente che un supera l’astrazione del vecchio indivi- secolo” (Laterza, 1992) si trovano i temi
“militante politico” (de- dualismo liberale e riscopre la centralità dei vent’anni successivi: un’agenda per
inizione che, pensiamo, della concreta esperienza della persona una sinistra profondamente rinnovata,
non sarebbe dispiaciuta umana a partire dal suo corpo e dai suoi dalle nuove frontiere della democrazia al
a Stefano Rodotà) attra- bisogni. Una nuova morfologia è la chia- pluralismo culturale, una inedita conce-
versi la vita pubblica, e ve interpretativa con cui Stefano Rodotà zione della privacy nell’era digitale e le
spesso da protagonista, ci guida per le strade più impervie: la problematiche del bio-diritto. Nel frat-
sapendo combinare in- corporeità isica o elettronica è il centro tempo ulteriori sviluppi maturano in
sieme con tanta eicacia di attrazione di vecchi e nuovi diritti così vecchi iloni di ricerca. Come quello sul
conlitti politico-istituzionali ed elabora- come il corpo è il luogo della diferenza «terribile, forse non necessario» diritto
zione teorica e scientiica. Così la sua delle persone e dei loro bisogni, tutte e di proprietà (deinizione di Beccaria), cui
biografia intellettuale accompagna un tutti meritevoli di riconoscimento e di aveva dedicato una raccolta fondamenta-
percorso di conquiste sul piano delle li- garanzia. le di studi (“Il terribile diritto”, appunto)
bertà civili e, al tempo stesso, di intuizio- Per chi ha fatto della lotta per i diritti la all’inizio del suo percorso di ricerca. Ri-
ni su quello delle nuove generazioni dei ragione del proprio impegno, Stefano cerca che gli consentirà, un quarto di
diritti. È utile, pertanto, partire da una Rodotà - scomparso il 23 giugno di un secolo dopo, di elaborare una proposta di
citazione che gli era cara e che ispira il anno fa - è stato un maestro e un compa- riconoscimento giuridico dei “beni co-
titolo di uno dei suoi libri più importanti. gno di strada irrinunciabile, dalle batta- muni”. O, infine, l’approdo al “Diritto
«Il diritto ad avere diritti, o il diritto di glie per le libertà civili degli anni Settan- d’amore” (Laterza, 2015) di una antica
ogni individuo ad appartenere all’umani- ta alle nuove frontiere dell’identità digi- critica dell’uso coattivo del diritto nelle
tà, dovrebbe essere garantito dall’umani- tale e del post-umano, senza dimenticare relazioni familiari, critica che in Rodotà
tà stessa»: con queste parole di Hannah l’impegno garantista che lo vide in prima si rovescia in opportunità di riconosci-
Arendt si apriva qualche anno fa “Il dirit- fila nella promozione di “Antigone”, il mento della libera scelta di convivenza di
to di avere diritti” (Laterza, 2012). A chi bimestrale di critica dell’emergenza pub- coppie dello stesso sesso o di sesso oppo-
sia negato il diritto di avere diritti, è ne- blicato da il manifesto alla metà degli sto.
gata la stessa appartenenza alla condizio- anni Ottanta. Ecco, se volessimo deinire il lascito di
ne umana, ci dicono Arendt e Rodotà, il “Il diritto di avere diritti” si apre con Rodotà per il proseguimento delle batta-
primo, fondamentale diritto dell’homo una riflessione sul “mondo nuovo dei glie di libertà a cui ci ha introdotto o in
dignus. L’homo dignus è la nuova mani- diritti”. Rodotà, sulla scia di Bobbio, ave- cui ci ha accompagnato, innanzitutto si
festazione della personalità umana nel va interpretato la ine del Novecento co- dovrebbe dire questo: se il diritto è un’ar-
costituzionalismo dei diritti di cui scrive- me una inestra di possibilità per una età ma a doppio taglio, ci sarà pure un verso
va Rodotà: l’eguale dignità di ciascuno dei diritti. Già nel suo “Repertorio di ine da cui prenderla per ottenere più garan-
dunque il loro universalismo, senza bar- zionale sovranazionale all’altezza della così intellettualmente irrequieto ha
riere né confini. Non a caso, dai suoi sida dei diritti umani nell’epoca della contribuito più di tante manifestazioni
primi studi sulla proprietà ino a uno dei globalizzazione e dei grandi poteri pri- collettive e di tante parole parlamentari
suoi ultimi libri, parola chiave nella lin- vati su scala mondiale. a fare dell’Italia un paese più civile. Q
Giudizio:
Corsia di destra
Luogo dell’anima
Robert De Niro Nell’imminenza dell’esodo, scopriamo insieme una rotta
poco frequentata: la corsia di destra delle autostrade. Snob-
bata da tutti, costituisce un itinerario misterioso. Ma è co-
Leader politico moda per raggiungere aree di ristoro e per riscoprire il pia-
cere della musica quando gli imbecilli a sinistra (l’unica si-
Dopo aver allietato i Tony Awards di due anni fa dando dello nistra davvero amata dagli italiani) si lamentano della vostra
stupido a Donald Trump e rivelando che gli avrebbe volentieri posizione e potrete suonargli il clacson per segnalar loro di
tirato un cartone, De Niro si è ripetuto durante la stessa mani- rimanere concentrati sulla strada. Cambia la tua estate: sco-
festazione, mandando - con licenza - a fare in culo il presiden- pri la corsia di destra!
te degli Stati Uniti. La performance ha molto rallegrato la sini-
stra americana, evidentemente dimentica della parabola tem- Giudizio:
A 15 anni dall’indipendenza,
finalmente il Paese ex
jugoslavo avrà un nome.
La sua identità però è ancora
sospesa, tra miti antichi e Ue
Passaggio in
di Federica Bianchi foto di Davide Monteleone
Macedonia
L’Espresso 17 giugno 2018 65
REPORTAGE
D
opo anni di limbo esistenziale, la ex re- Anche con la Bulgaria ora le cose vanno meglio. Soia ha
pubblica jugoslava della Macedonia, sempre considerato la lingua macedone un dialetto di quel-
temporaneamente identiicata dall’acro- la bulgara e non ha mai riconosciuto l’indipendenza della
nimo Fyrom, avrà presto un nome vero e Chiesa ortodossa di Macedonia; così nel 2012 si era unita ad
deinitivo, riconosciuto da tutta la comu- Atene sul veto all’entrata di Skopje nell’Unione. Ma di recen-
nità internazionale. “Fyrom” sta appunto te Fyrom e Bulgaria hanno stretto un accordo di buon vici-
per Former Yugoslav Republic of Mace- nato che dovrebbe eliminare anche questo ostacolo. Inine,
donia, che fa un po’ sorridere come nome la scorsa primavera, con un atto di pragmatismo politico e
di uno Stato. Non enorme - è grande di realismo storico, il governo socialdemocratico di Skopje
come la Sicilia e ha più o meno gli abitan- ha riconosciuto l’albanese come seconda lingua nazio-
ti della Calabria - ma pur sempre indi- nale, squarciando l’isolamento della minoranza schipe-
pendente da 15 anni, membro delle
Nazione Unite e candidato all’ingres-
so sia nell’Unione Europea sia nella
Nato. La risoluzione dell’acerrima
querelle con la Grecia sul nome elimi-
nerà l’unico ostacolo all’ingresso della
Fyrom in queste istituzioni internazio-
nali, in sospeso da 13 anni a causa del
veto di Atene. Il timore greco era che il
riconoscimento internazionale dell’ap-
pellativo “Macedonia” potesse gettare
le basi per future pretese da parte di
Skopje sulla regione macedone greca,
ambita non solo per ragioni storiche
ma anche per il prezioso sbocco sul
mare. «Nei loro libri scolastici si dice
che la Macedonia è uno stato dotato di
litorale», spiegava qualche giorno fa
hanos Verenis, storico dell’Università
di Atene: «Ma la Fyrom il litorale non
ce l’ha. La Macedonia greca invece sì.
La nostra opposizione a Skopje non è
solo per il un nome ma soprattutto per
la salvaguardia dei nostri conini».
Poi però si è arrivati a un accordo tra
i due Paesi, anche grazie al premier
macedone Zoran Zaev che negli ultimi
mesi ha fatto di tutto per rassicurare
Atene. Una lunga e amichevole telefo-
nata con il leader greco Alexis Tsipras,
A Skopje svetta una mega
l’11 giugno scorso, ha velocizzato la
ricerca di una soluzione. E il giorno
dopo è arrivato l’annuncio: il Paese non
statua di Alessandro Magno.
si chiamerà “Macedonia”, appellativo
che la Grecia reclama per la sua pro- E gli edifici anni ’60 sono
vincia settentrionale, ma “Repubblica
della Macedonia del Nord”, formula
che alla ine ha prevalso sulle altre due
ricoperti con false facciate
ipotesi in campo, cioè Macedonia Alta
e Nuova Macedonia. Su richiesta di neoclassiche in polistirolo
Tsipras, Skopje dovrà anche cancellare
gli articoli costituzionali che hanno
connotazioni irredentiste e accettare
che il nome scelto abbia valenza erga
omnes, ovvero dentro e fuori i conini
nazionali.
La morte chimica
parcelle tra i 100 e i 300 dollari, anche
senza incontrare il paziente. Esplose il
mercato nero: parcelle contraffatte,
comprate, antidolorifici rivenduti in
gran quantità perché le dosi prescritte
PALERMO
città
aperta
S
Set cinematografici. I ERA INSINUATA
sotto il pavimento
antico di maioli-
Spazi riconquistati. che la radice della
jacaranda che om-
breggia il cortile,
Itinerari segreti. E ora robusta come un
ramo dell’albero
dai iori blu. L’han-
Manifesta, la biennale no scoperta du-
rante i lavori di
d’arte. Il grande risveglio restauro di Palazzo Butera, grandioso
edificio settecentesco alla Kalsa, il
centro storico di Palermo. In segno di
del capoluogo siciliano rispetto per la natura l’hanno lasciata
dov’era e adesso, sotto un vetro tra-
sparente, fa parte del percorso espo-
sitivo voluto dal collezionista milane-
se Massimo Valsecchi, 74 anni, e dal-
la moglie Francesca Frua de Angeli.
di EMANUELE COEN Hanno acquistato due anni fa il palaz-
zo di settemila metri quadrati - una
illustrazione di Carlo Stanga sequela di saloni afrescati e una ter-
razza spettacolare - con l’intento di
farlo restaurare e trasformarlo in un
laboratorio aperto a tutti. Ospiterà la
favolosa raccolta dei nuovi proprieta-
ri e una serie di iniziative rivolte al
pubblico, le op ere di Andy
Warhol, Gilb er t & G e orge,
della Città rinunziano a cuor leggero contrario per non guardare il mare». implosioni violente, tra contraddizio-
alla tentazione di un panorama azzur- Il riscatto culturale è palpabile, mal- ni e incompiutezze, ha comunque
ro», scrive Roberto Alajmo in “Paler- grado la profonda crisi economica e reso l’accusa di “irredimibilità” una
mo è una cipolla” (Laterza), uno degli sociale - oltre un giovane su due è di- forma nostalgica e cristallizzata di
afreschi recenti più vividi della città. soccupato - la chiusura di alcune li- nominare le cose che intanto sono
«Il mare si sente e si presuppone, ma brerie storiche, la carenza cronica di mutate». Eppure le cose riescono a
Foto: G. Parlato, CAVE Studio
non si vede mai da nessuna parte, né si spazi culturali, la diidenza difusa. E, cambiare, nonostante tutto. E il meri-
vuole vederlo. Anche quando si è data come sostiene la scrittrice palermita- to va anche alla scrittrice, che insieme
una sistemazione provvisoria al Foro na Evelina Santangelo «questo divi- a Paola Caridi dà vita a Panormos
Italico, le persone hanno cominciato dersi su quel che dovrebbe unire. Uno International Weeks, ciclo di in-
ad adoperare le panchine di marmo al dei vizi di una città che, tra slanci e contri con scrittori al cinema Rou-
siciliano e dintorni. «Palermo mi ricorda l’artista. In effetti, la prima immagine Arizona. O nell’altra terribile visione
L‘Avana, ma a differenza della di Sieverding che ci spiazza, entrando intitolata “Am falschen Ort” - nel falso
fatiscente capitale cubana qui ho nella “Haus der Kunst”, luogo - sulle orrende condizioni di
trovato per strada lastre di marmo la Casa dell’arte aperta nel 2016 80mila profughi siriani nei campi di
splendenti in una città in fermento dall’Associazione Düsseldorf Palermo Zaatari, in Giordania.
culturale», dice Katharina Sieverding. nei Cantieri culturali alla Zisa, «Noi artisti e curatori tedeschi
Non a caso sono le strade “luccicanti” è un volto dorato, ripetuto otto volte e sentiamo ancora tanti impulsi vitali in
di Palermo il motivo che la fotografa in un formato di 252 per 356 questa città», dice Michael Kortländer,
tedesca, allieva di Joseph Beuys, ha centimetri. Impressionanti anche le scultore e fondatore dell’Associazione
scelto per il poster della mostra che altre gigantograie, come “Global Düsseldorf Palermo. La sua “Haus der
porta in città (ino al 4 novembre). Desire I”, in cui l’artista rilette sui Kunst”, una ex fabbrica di sedie di 400
«Con le mie foto voglio mettere in fantomatici desideri di capitalismo di metri quadrati che gestisce insieme al
discussione la politica delle identità e Kim Jong-Un, ritratto davanti a un giovane curatore palermitano
dei codici di potere», prosegue centro commerciale a Phoenix, in Alessandro Pinto, è una delle
Foresta boniicata
Già, il cinema. E una certa tv. Che rac-
contano la realtà e Cosa Nostra con uno
sguardo nuovo. Registi come Fabio
Grassadonia e Antonio Piazza, che in
“Sicilian Ghost Story” narrano in chiave
iabesca la terribile vicenda del seque-
stro e dell’uccisione del piccolo Giusep-
pe Di Matteo. Oppure Pif, Pierfrance-
sco Diliberto, che in “La maia uccide
solo d’estate”, ilm e serie tv di Rai1, rie-
voca sul ilo dell’ironia e del paradosso
Un salone di Palazzo Butera. A destra: una scena della serie tv “La mafia uccide solo
luoghi, fatti e personaggi della Palermo
di ine anni Settanta, attraverso le vicen- la città può rinascere, tornare a essere a Maresco», scherza Battaglia nel suo
de di una famiglia comune che abita in un faro nel Mediterraneo», aggiunge. Centro internazionale di fotografia,
piazza Sant’Anna, in centro storico. Una scelta drammaturgica, quella di inaugurato pochi mesi fa ai Cantieri cul-
«Si può raccontare la maia in un altro raccontare la realtà mescolandola alla turali alla Zisa, aperto ad artisti di ogni
modo, diverso da quello tradizionale, inzione, condivisa anche da Franco Ma- parte del mondo e a progetti educativi
cercando di far capire i meccanismi che resco, con il suo consueto linguaggio con i ragazzi del posto. C’è poi Roberto
stanno dietro a una mentalità radicata», sarcastico e tragicomico. Dopo “Bellu- Andò, che in dal primo lungometraggio,
ragiona Luca Ribuoli, regista della serie scone - Una storia siciliana”, in queste “Diario senza date” (1995), ha contribu-
tv tratta dal ilm, a pranzo in una tratto- settimane il regista palermitano sta rea- ito a ribaltare una certa visione di Paler-
ria alla Kalsa insieme all’attore Carmelo lizzando “La maia non è più quella di una mo. È ambientato nella sua città anche
Galati, rientrato dopo diciott’anni vissu- volta” (titolo provvisorio), protagonista “Una storia senza nome” (con Micaela
ti a Roma. È iducioso il regista alessan- Letizia Battaglia, grande fotografa e sim- Ramazzotti, Alessandro Gassmann,
drino, che ora lavora a un documentario bolo dell’impegno contro Cosa Nostra. Laura Morante e Renato Carpentieri,
su Palazzo Butera. «Palermo è una fore- «Non è un documentario ma un ilm su uscirà in autunno), una sorta di ilm nel
sta boniicata. Si respira un’aria nuova, tutto ciò che rende la vita insopportabile ilm dal tono leggero, sullo sfondo del
istituzioni di punta nei Cantieri riesposto, insieme alla sua Wagner terminò il Parsifal (lo sgabello
alla Zisa, uno dei centri culturali meravigliosa “Natività”, altra opera in su cui suonò è in una vetrina dell’hotel)
più attivi in città. lattice, alla mostra “Gloria” a Villa Zito, che visse e morì Raymond Roussel,
Oltre alle sedi del Goethe Institut e pinacoteca della Fondazione Sicilia). uno dei padri spirituali del surrealismo.
dell’Institut Français, nell’ex distretto Per Manifesta, invece, Franzella tirerà Un giorno speciale: il 14 luglio 1933,
industriale troviamo i giganteschi spazi su, insieme a Clemens Goldbach, uno la festa di Santa Rosalia.
dello Zac (Zisa Arti Contemporanea) e degli artisti più apprezzati di Ed è al genio della cosiddetta
le mostre che la vitalissima Letizia Düsseldorf, una nuova installazione “pataisica” che Trevisani e l’artista
Battaglia allestisce nel suo Centro sulla piazza delle Dogane, un tempo la tedesco Olaf Nicolai hanno dedicato
Internazionale di Fotograia. «Anche per foce commerciale della città. il progetto “Raymond”, sinfonia di 29
noi artisti siciliani il dialogo con l’arte La coppia Franzella-Goldbach, la Haus autori e altrettanti interventi sparsi fra
e cultura tedesca sono essenziali», der Kunst di Kortländer, Pinto non sono camere e saloni, vetrine e fontane
puntualizza Daniele Franzella, uno degli le uniche sinergie italo-tedesche che del leggendario hotel palermitano
artisti più creativi dell’effervescente farebbero felice il sommo Goethe. (tutte le informazioni sul sito
scena palermitana. È a Düsseldorf, nel «Se rigiri la mappa del Mediterraneo ti Raymond2018.com).
2015, in un atelier dell‘Associazione accorgi che il vero centro è Palermo», Dopo il primo inchino di Leonardo
Düsseldorf Palermo, che Franzella ha dice Luca Trevisani nella hall dell’Hotel Sciascia, che nel 1977 scrisse per
scolpito “Dell’inutilità”, uno dei suoi delle Palme. il dandy francese gli “Atti relativi alla
primi bassorilievi in lattice (ora È in questo grandioso albergo in cui morte di Raymond Roussel”. «A
sione che l’opera non è andata distrutta “Gattopardo”. C’è un ilo rosso che lega Maresco a “Mery per sempre” (1989) di
ma è stata venduta in Svizzera a un mer- molti registi a Francesco Rosi e al suo Marco Risi. Fino a “Via Castellana Ban-
cante d’arte dal boss maioso Tano Bada- capolavoro, “Salvatore Giuliano”, diven- diera” (2013), esordio alla regia di Emma
lamenti. «L’unico modo per raccontare tato modello di narrazione della realtà in Dante, e ai ilm in lavorazione.
questa storia lacunosa è prendersi la re- chiave fantastica». Durante il tour capitiamo per caso
sponsabilità di farne una ricostruzione vicino a piazza San Domenico, dove
fantastica», dice Andò, che chiama in
causa colleghi e maestri: «È la scelta an-
In Vespa con il cineilo Daniele Luchetti sta girando il ilm ispi-
rato al romanzo di Francesco Piccolo
che di registi come Pif, che mostrano una A proposito di “Gattopardo” (1963), a “Momenti di trascurabile felicità”
sensibilità lontana dalla retorica di molte Palermo c’è chi sa a memoria ogni sin- (Einaudi), con Pif protagonista. Più
mente rilevanti, a Palermo non c’è - per parlare d’oggi Cerasa, attraverso Letizia Battaglia, Eric Biagi, Mimmo
modo di arrivare a una conoscenza la “Guida alle meraviglie della città Cuticchio, Francesco Flaccovio, Dacia
chiara di ciò che è accaduto e accade». capitale italiana della cultura 2018” Maraini, Giuseppina Torregrossa. E.C.
S
come Lucifero. Promette lunga vita e
bastonate. Ma devi stare in
IN 1 FOGLIO
strada.
Chi si rimangia il patto,
inisce come quel collega che
aveva fatto i soldi con i porta-
chiavi durante i Mondiali del
e parli con Antonio, ti spiega che 1990. Da lì aveva aperto quat-
i tifosi del Milan comprano anche se hanno tro, cinque negozi. Gestiva da
perso. Quelli dell’Inter, solo se vincono. An- Lugano. Volava.
tonio è del Milan, questo sì. Ma con due ban- Qualche giorno fa, si è
carelle nel piazzale di San Siro da oltre cin- saputo che gli hanno seque-
quant’anni, il commercio lo obbliga all’impar- strato tutto. Fallito. Forse per-
zialità. Se parli con lui, non è come presentar- de anche la casa.
si all’Ufficio Facce di Jannacci e Viola per Antonio, invece, piedi
farsi classiicare nel tifo. Se ci parli, senti la per terra. Figli sistemati. Sol-
storia di migliaia di partite che non ha guar- di a suicienza. Gli amici di-
dato, di nebbia, di secondo e terzo anello, di cono che ne ha portati in Sviz-
quando il Palasport è zera anche lui, e questi sono
crollato sotto la neve e di
quando la gente, piutto-
ANTONIO A gli amici. Lavoro a parte, gio-
ca la partitella settimanale,
sto che vedere una squa-
dra non all’altezza di Mi- SAN SIRO magari anche due, di espe-
rienza.
Da un po’ usa la parola vecchio che è no-
lano, se ne andava all’ippodromo lì accanto
per giocarsi la trio a girare nella quinta corsa. civa. Ma nessuno può accusarlo di averla
Antonio ha settantasette anni verso i set- usata troppo presto, come tanti che si arren-
tantotto. Parla ancora con l’accento di quando dono e impigriscono. Persino i igli stanno a
è partito verso il Nord e il suo paese si chia- casa più di lui.
mava Lucania. A suo genio, ogni tanto regala qualcosa.
Potrebbe starsene a casa. Ha superato Un paio di calzettoni con il suo nome sopra,
anche la tempesta della merce autorizzata, un beretto rossonero per tua iglia. Non c’è
dopo decenni di magliette tarocche. Ha una bisogno di ringraziarlo. Basta dirgli che lo
commessa cinese che riesce a comunicare con rispetti. Antonio sa distinguere se è vero. Q
Quella libertà
che fa paura
Carlo Levi indaga il sentimento
che ha generato il fascismo
Lo scrittore e pittore Carlo Levi
veramente una sorpresa leg- a Giorgio Agamben che irma un’intro- scismo (oggi, con la crisi del modello
testimonianza, quell’appello al mondo occidentale subire. Per la critica all’ipoteca che l’Occidente ha posto
(il primo) ora arriva in Italia (“La caduta del cielo”, sul futuro del mondo, non solo del suo mondo. Un viaggio
Nottetempo, pp. 1069, € 35). straordinario, frutto di dieci anni di colloqui nella foresta
Una lettura luviale che cattura come catturò Lévi-Strauss, tra l’antropologo e lo sciamano. Q
l l
Un esperimento riuscito «Quella dei 170mila presunti ippopotami “parlavano” di
firmato Rai Due: un supplente profughi che ora stanno pannolini e il paracadutismo
a sorpresa entra in una classe vedendo la tv in albergo “parlava” di assorbenti, sono
di maturandi. E mette i ragazzi nelle è una pacchia che non ci possiamo diventati pura informazione.
condizioni di parlare di mafia, legalità, permettere» ha tuonato il neo ministro Diretta. Dettagliata. Le perdite
talento, bullismo e passione politica. dell’Interno Matteo Salvini. Molto urinarie si chiamano “perdite
Senza tanti filtri, né trucchi, né inganni. meglio allora far loro guardare il piccolo
urinarie”: punto. È la scienza,
Dopo Saviano e la Maionchi toccherà a schermo da una nave in mezzo al mare
bellezza. E tanti cari saluti alla
J Ax e Mentana. Vuoi vedere che fuori dai porti giusto? Il segnale
nostra colazione, al nostro pranzo,
abbiamo trovato la Buona scuola? è garantito, la barbarie anche.
alla nostra cena. n
C grande autore inglese di mai il tetto familiare di Amherst, Mas- la ierezza, l’ardore, perino le gioie e
“Voci lontane sempre pre- sachusetts, per vincere le sirene dell’at- l’umorismo di una vita diversa da tutte
senti”, per dedicare alla i- tualizzazione forzata portando noi ver- e insieme uguale a quella di ognuno di
gura immensa e insieme so l’intrepida Emily, non viceversa. Così noi, come i suoi versi non smettono di
umbratile di Emily Dickinson un ilm come ci volevano tutta l’arte e l’imme- dire. Che chieda umilmente al padre
così profondo e commovente, sempre desimazione dell’incredibile Cynthia (Keith Carradine) il permesso di scrive-
miracolosamente alla sua altezza. Ci Nixon per cogliere quel misto di forza e re di notte, o sistemi insegnanti e bigot-
voleva il rigore di un regista pronto a fragilità, rivolta e rassegnazione, educa- ti di ogni risma con argomenti proto-
girare nella casa della grande poetessa zione puritana e iero anticonformismo, femministi; che aggredisca il fratello
sposato, sorpreso con l’amante, o rim-
Una scena del film “A Quiet Passion”. In basso: il Museo Zeppelin proveri l’uomo che ha osato “corregge-
re” la sua punteggiatura, Emily tiene
sempre i piedi piantati nel mondo (e
nella Storia: sullo sfondo passano schia-
vismo e Guerra Civile) e lo sguardo isso
verso l’eternità che ci attende. Diicile
immaginare igura più estranea alle re-
toriche dominanti. Anche per questo “A
Quiet Passion”, con i suoi ampi movi-
menti di macchina che sembrano dav-
vero catturare il Tempo, è un ilm da non
perdere. Q
“A Quiet Passion”
di Terence Davies
Gb - Belgio, 125’ aaaab
Se il sacro è
contemporaneo
Le immagini di ascensione e purificazione
firmate da Bagnoli. A San Miniato al Monte
Art box
I
l dialogo tra arte e sacro si sta sempre più aievolendo. Le ragioni posso-
no risiedere nella ritrosia estetica verso le proposte contemporanee, da Alessandra Mammì
parte delle istituzioni religiose, quanto nell’indiferenza ai soggetti di fede L’ULTIMO VOTO
da parte degli artisti, protesi verso una dimensione sempre più servile al Ella Bergmann-Michel. 23 giugno -
sistema del mercato internazionale. Tuttavia alcune sacche di resistenza, 1 luglio. XXXII Cinema Ritrovato.
che s’identiicano spesso con interventi sulle grandi vetrate, da Gerhard Richter Sedi varie. Bologna.
(Colonia) a Sigmar Polke (Zurigo), da Robert Morris (Maguelone) a Jennifer Di solito usava il collage oppure
Bartlett (Houston), continuano a esistere. Rari sono invece gli esempi sul piano la fotograia e realizzava le sue
della progettazione di ediici, come la Cappella di Santa Maria degli Angeli, composizioni /scomposizioni in
disegnata da Mario Botta e decorata da Enzo Cucchi sul monte Tamaro, oppu- obbedienza al costruttivismo,
re su quello delle installazioni, come Bill Viola nel Duomo di Milano, in osmo- movimento di cui faceva parte.
si con i suoi elementi storici, dalla navata alla cripta. Nell’ambito del primo si Ma nel clima progressista della
colloca Austin, un’architettura, disegnata nel 1986 e terminata nel 2015, di Repubblica di Weimar, Ella riuscì anche
Ellsworth Kelly (1923-2015), in Texas, che riprendendo la monumentalità a girare alcuni documentari che,
della luce nella Cattedrale di Chartres, porta all’ediicazione di un innesto vo- sempre con spirito d’avanguardia,
lumetrico primario, dove i colori funzionano, sia nel frontone e nell’abside, sia raccontavano la nascita delle cucine
nei quattordici dipinti che raigurano la Via Crucis, quali veicoli di un sentire comuni, la nuova architettura sociale
spirituale, dalle connotazioni ino alle riprese sull’ultima campagna
astratte. Nell’ambito del secon- elettorale della Germania libera nel
do, all’interno della Chiesa di 1932. Rarissimi materiali che ora
San Miniato al Monte, Firenze recuperati e restaurati la Cineteca
(ino ad aprile 2019), in occasio- di Bologna ripropone nel suo storico
ne del suo millenario 1018- e imperdibile festival.
2018, l’artista Marco Bagnoli
IL MIO AMICO HARALD
(1949) è intervenuto dando voce
Balthasar Burkhrad.
e luce ad immagini di ascensione
10 giugno - 30 settembre -
e di purificazione, dalla scala Masi sede del Lac. Lugano.
alla ciotola. È un ricorso all’ico- Come cronista documentò l’efimera e
nograia e alla simbologia che radicale rivoluzione degli anni Settanta,
mette in collegamento il raccon- sempre accanto ad Harald Szeemann,
to e le vicende del credere in una il grande curatore di cui immortalò
dimensione “altra”, connessa al mostre ed eventi che senza i suoi
percepire e all’esistere nel pre- scatti avremmo perduto. Come artista
sente: un transito e una rilessio- trasformò la foto in installazione e
ne dal materiale all’immateriale, insieme a Markus Raetz usò la tela
dal visibile all’invisibile che su- come un lenzuolo sgualcito su cui
pera i reciproci limiti. Q stampare immagini di grande formato:
ritratti, architetture, gambe e braccia,
paesaggi urbani e selvaggi diventano
presenze monumentali, apparizioni
Marco Bagnoli, “La voce”. o allucinazioni sfumate in bianco
In alto: Balthasar Burkhard e nero. Q
“Der Koerper “
Nuovo
Horowitz
cercasi
di RICCARDO LENZI
La generazione di pianisti under 40 esibisce
grande personalità nel modo di suonare
e di apparire. Venti nomi per sognare
94 17 giugno 2018 L’Espresso
I
POSSENTI ACCORDI DI UN ARRAU, le ottave
indemoniate di un Horowitz, la capacità di far can-
tare il proprio strumento di un Rubinstein, pianisti
riconoscibili fra mille al primo ascolto per il loro
tocco unico, un paio di decenni fa furono, per il cri-
tico musicale del “New York Times” Harold Schon-
berg, l’occasione di un acuto e inconsolabile rimpian-
to, se paragonati alla seriosità e alla verve dimessa
degli interpreti delle generazioni successive, molto
più rispettosi dello spartito, ma così impersonali, «incapaci di
eseguire Mozart, Beethoven o Chopin con i propri tratti stili-
stici, i colori irripetibili». La nuova generazione under 40
sembra aver assimilato quelle critiche, cercando di dare un’im-
pronta ben precisa al suo modo di suonare, talvolta, grazie ad
alcuni protagonisti, afermando il proprio stile. Intanto, nelle
sale da concerto, assistiamo a un lento cambiamento dei pro-
grammi: non sono stati abbandonati i tradizionali punti di ri-
ferimento del repertorio, ma viene dato maggior rilievo a brani
tecnicamente di media diicoltà, suggestivi nel loro colorito
esotismo e molto sentimentali, del genere di alcuni di Albeniz
e Grieg o a compositori un tempo reputati minori come Mom-
pou, Satie, Rachmaninov e Medtner, e sempre più spesso fanno
capolino la musica barocca trascritta per il pianoforte, quella
del ventesimo secolo, quella dei contemporanei, il jazz e inan-
co un tocco di pop.
Ma i cambiamenti più visibili riguardano il look: la 31enne
cinese Yuja Wang, a esempio, ha grandi capacità comunicative
e successo mediatico, non a caso il suo ultimo recital solistico
a Santa Cecilia, in abito lungo con grande spacco velato e schie-
na nuda, è stato accolto con un tifo da stadio (è miracoloso
come riesca a padroneggiare i pedali del suo strumento con i
tacchi a spillo che spesso calza). E non è afatto una sprovvedu-
ta, tecnicamente: come Lang Lang studiò con Gary Grafman,
a sua volta allievo di Horowitz, al Curtis Institute di Filadelia.
Non a caso il suo cavallo di battaglia sono gli autori russi, nei
quali eccelle per la capacità di ricrearne i colori accesi e il bril-
lante virtuosismo digitale. Per tracciare un ritratto della gene-
razione under 40, ci vengono in mente venti nomi. Dopo Yuja,
il suo 36enne compatriota Lang Lang, da qualche mese blocca-
to per una fastidiosa iniammazione al braccio sinistro dalla
Il pianista Federico Colli e, quale si sta riprendendo. È ormai un fenomeno sociale: quando
sotto, la collega Yuja Wang L’Espresso lo intervistò circa un anno fa, contava sull’on line 11
milioni di follower sul sito Sina Weibo e 12 milioni sul Tencent
Weibo. Sul suo operato a dire il vero la critica ha sentenziato
opinioni diformi. C’è Piero Rattalino che sottolinea come il
fenomeno mediatico esista perché prima di tutto il cinese è un
interprete eccellente. E Paolo Isotta, che vede nella sua manie-
ra di esibirsi «un cocktail che contiene al 50 per cento Chopin
e al 50 per cento Frank Sinatra». Lang Lang accettò divertito
quest’ultima afermazione: «In efetti quando fraseggio una
melodia e cerco di “cantare” al pianoforte, ho sempre in mente
Chopin. Egli è, probabilmente, il compositore più lirico che
abbia mai scritto per questo strumento. Sinatra poi è uno dei
maggiori cantanti del Ventesimo secolo e il mio amico e men-
tore Nikolaus Harnoncourt mi insegnò a fraseggiare una linea
melodica come avrebbe fatto Sinatra».
Un altro suo connazionale, il 36enne Yundi Li, pare l’op-
risultato inale è quello di un virtuosismo di livello superiore. tore artistico del San Carlo, lo ricorda pure per una spavalda
Al Concorso Ciaikovskij di Mosca provocò passioni e clamori interpretazione della Sonata opera 109, eseguita rispettando i
e vinse il gran premio della critica «per la sua libertà creatrice» tempi metronomici del compositore tedesco.
Arrivando agli italiani segnaliamo Beatrice Rana, 25enne pu- Gianluca Cascioli, 39enne torinese, la cui carriera iniziò nel
gliese, che ha avviato un’importante carriera dopo il secondo 1994 con la prestigiosa vittoria al Concorso pianistico “Um-
premio al Van Cliburn di Fort Worth. I suoi insegnanti sono berto Micheli” in una giuria presieduta da Berio e Pollini, ha
stati Benedetto Lupo in Italia e, ad Hannover, l’israeliano Arie sempre privilegiato la musica del Novecento, ma interessante
Vardi. «Il primo mi ha rivelato con grande generosità i segreti è anche il suo Mozart ricco d’espressione. «Non ammiro mol-
del mestiere. Indispensabili, perché l’arte di suonare il piano- to quei musicisti che lo interpretano semplicemente come se
forte ha aspetti manuali molto importanti. Con Vardi ho ap- fosse un compositore rococò che scrive musica graziosa ed ele-
profondito i temi dell’ispirazione artistica, della reciproca in- gante», ci spiegò. Pure Vanessa Benelli Mosell, pratese di
luenza culturale con altri mondi simbolici, a esempio con la trent’anni, ama la musica del Novecento: non ha dubbi sul
letteratura». Per il 29enne bresciano Federico Colli il suo cd momento che le ha cambiato la vita artistica, vale a dire l’in-
Foto: pagine 94 - 95 Amy T. Zielinski - Redferns / Getty Images, R. Kniat, pagina 57 D. Acosta
Chandos appena uscito dedicato alle sonate di Scarlatti è un contro con il compositore tedesco Karlheinz Stockhausen. E
magniico biglietto da visita. Ascoltandolo, vengono in mente infatti di questo repertorio, che nei concerti aianca a quello
le parole che ha speso per lui la prestigiosa rivista “Gramopho- più consueto, è divenuta aidabile interprete. Il 35enne vene-
ne”: «Una brillantezza cristallina di lettura che ti porta nel ziano Alessandro Taverna, inine. Ha avuto un grande estima-
cuore di tutto ciò che suona». Così queste sonate, immaginati- tore, a inizio della sua carriera, conosciuto grazie all’estempo-
vamente eseguite e diferenziate sgranando con precisione ogni ranea iniziativa di un amico, che mandò una sua registrazione
singola voce del tessuto contrappuntistico. alla Fondazione Keyboard Trust di Londra che seleziona gio-
Daniele Pollini, 40enne iglio di cotanto padre, ama la musica vani pianisti: Lorin Maazel lo invitò perciò al Festival di Cast-
in toto, padroneggiandola nelle vesti di compositore, direttore leton. Suonarono insieme Prokoiev a Monaco e a Vienna e così
d’orchestra e, ovviamente, pianista. Nel suo ultimo disco ha gli si aprirono le porte della stima critica, tanto che “he Inde-
proposto un programma giocato sui suoi eclettici gusti musi- pendent” l’ha paragonato, per lo scrupoloso dominio delle
cali: Chopin, Scriabin, Stockhausen, cavandosela con la disin- sonorità, a Benedetti Michelangeli.
voltura e il senso della forma tipici di chi è di casa con le parti- Ci sarebbe pure molto da scrivere di Gloria Campaner, Giu-
ture. Il brianzolo Filippo Gorini, classe 1995, pupillo di Alfred seppe Andaloro, Giuseppe Albanese, Alessandro Marangoni,
Brendel, esibisce in disco le “Variazioni su un tema di Diabelli” Mariangela Vacatello, Vincenzo Maltempo, Emanuele Deluc-
di quello che pare essere il suo nume tutelare, Beethoven, mo- chi, Katia Buniatishvili, Behzod Abduraimov, Michail Liits,
strando ottima tecnica nei passi più impervi e “cantando” im- Kirill Gernstein, Dmitrij Shishkin, Leonora Armellini, Mauro
peccabilmente nei momenti più lirici. Paolo Pinamonti, diret- Bertoli e Ginevra Costantini Negri. Lo faremo in futuro. Q
G
ALEOTTO fu il caso: gno, al prezzo di 7,90 oltre a quello suo malgrado a indagare su un delitto.
è un errore di prenota- dell’Espresso. Mentre “Pericolo giallo” di Fulvio Er-
zione a far incontrare La selezione di titoli segue le nuove vas, porta l’autore del fortunatissimo
una giovane poliziotta vie del giallo, quelle che portano il “Se ti abbraccio non aver paura” a rac-
e uno scrittore di tea- thriller a spaziare in lungo e in largo sul contare la morte di una coppia di amici
tro. Tutti e due hanno pianeta, dalla Norvegia di Anne Holt del commissario Stucky: che inisce così
preso in aitto lo stes- (“La minaccia”) al Botswana di Alexan- a cercare di far luce sulla morte ma
so appartamento di Parigi, una casa der McCall Smith (“Salone di bellezza prima ancora sulla vita di una coppia di
bellissima, dove aveva vissuto un pitto- per piccoli ritocchi”), dalla Amburgo amici, e un po’ anche sulla propria.
re morto da poco, distrutto dalla tragica di Simone Buchholz (“Revolver”) alla Il thriller può essere un’occasione
ine del suo unico iglio. Ma dove sono Liguria di Roberto Centazzo (“Opera- ghiotta per riscoprire, attraverso una
initi i suoi ultimi dipinti? Chi ha ucciso zione Portoino”). Ma le indagini spes- indagine di cronaca nera, la storia di
il ragazzo? E quanti altri misteri nascon- so si concentrano soprattutto all’inter- grandi del passato. C’è Arturo Tosca-
dono quelle stanze? no dei personaggi, per svelare crepe, nini al centro dell’inchiesta raccontata
Si parte così, con un romanzo di debolezze, conlitti pronti a trasforma- da Filippo Iannarone (“Il complotto
Guillaume Musso (“Un appartamento re cittadini al di sopra di ogni sospetto Toscanini”), sono le memorie di Casa-
a Parigi”) per il viaggio tra i thriller in killer spietati. nova a ispirare “Giallo Viola” di Andrea
dell’estate irmato dal Gruppo edito- Come succede Ballarini. Perché lo spunto per un buon
riale Gedi. Sono trentatré, di altrettan- nei gialli di Brigitte thriller si può nascondere ovunque: in
ti afermati autori italiani e stranieri: ci Glaser, che in “Mor- una casa di riposo (“Mistero a villa del
sono i maestri del genere, da Andrea te sotto spirito” rac- Lieto Tramonto” di Minna Lindgren),
Foto: J. Saget /afp / Getty Images
Camilleri a Michael Connelly, da Pe- conta un’avventura in un’università americana (“Solo per
tros Markaris a Massimo Carlotto, da della cuoca Katha- Ida Brown” di Ricardo Piglia) o alle
Antonio Manzini a Donato Carrisi, ma rina: la giovane chef olimpiadi invernali di Torino del 2006
anche romanzieri di fama conquistati torna nella Foresta (“L’ultima notte bianca” di Alessandro
dal noir, come Anita Nair (“La ferocia Nera per gestire la Perissinotto). E quando lo spunto è
del cuore”). L’appuntamento è ogni locanda dei suoi ge- buono e il giallista pure, il lettore non
lunedì in edicola a partire dal 18 giu- nitori ma si ritrova si stacca più. Q
U
n piatto, una preparazione
gastronomica, in quanto
“creato” da un cuoco è ope-
ra dell’ingegno e merita
quindi di essere tutelato
con un copyright? La questione si ripro-
pone di tanto in tanto, viene discussa e,
regolarmente, viene accantonata. La
sollevò parecchi anni fa una leggenda
come Alain Senderens, in Francia; la ri-
prese nel 2016 Gualtiero Marchesi, alle-
stendo un vero e proprio processo con
pubblica accusa e difensori di parte; è
riesplosa l’anno scorso nella clamorosa
Boxster e Cayman
in cerca di riscatto
I porschisti tradizionalisti, il per i cerchi da 20 pollici e i
cui cuore batte solo per numerosi dettagli neri, in tinta
l’iconica 911, hanno sempre con l’interno in Alcantara. Le
guardato con un po’ di 718 Gts montano un motore
suficienza le varie Boxster e 2.5 turbo che eroga 365 cv
Cayman. L’ultima generazione ed è abbinato a un cambio
delle piccole di Zuffenhausen, manuale, cui sarebbe tuttavia
che rispolvera il leggendario da preferire il robotizzato Pdk Porsche Boxster 718 Gts. In alto: piatto del ristorante Magnolia
nome 718, sta però offerto in opzione, più
conquistando pian piano rilassante ed eficace. Oltre ogni situazione. Boxster e praticità, come tradizione
anche i più prevenuti, a garantire scatti fulminanti, e Cayman sono docili Porsche. Basta infatti girare
puntando su prestazioni e questo quattro cilindri è molto ai comandi del pilota, il manettino che seleziona le
piacere di guida. E ora le due elastico e ha pure il pregio perfettamente bilanciate e modalità di guida sul volante
gemelle diverse - spider la di consumare il giusto se non fanno sentire chiunque un per cambiare pelle alle 718
Boxster e coupé la Cayman - si strapazza l’acceleratore. vero asso del volante, stabili e Gts, trasformandole da
cercano la deinitiva Con dimensioni contenute e precise come se viaggiassero sportive afilate in comode
consacrazione con la grintosa un peso ridotto, le 718 Gts su binari invisibili. Il tutto compagne per gli
versione Gts, che si riconosce restano facili e divertenti in senza penalizzare comfort spostamenti quotidiani. Q
mune, cui interessa che un piatto sia il suo ristorante si distingue per l’accura-
buono più che di conoscerne la genesi. tezza del servizio e per l’ampia cantina
Ha quindi meritato successo l’ottima (con un rimarchevole focus sulla Borgo-
cucina del Magnolia di Cesenatico - ri- gna), oltreché per una cucina, soprattut-
storante bello e buono, il migliore della to di mare, di grande piacevolezza, gio-
riviera romagnola - che serve fra gli amu- cata più sulla rotondità dei sapori che sui
se-bouche delle inte “olive” e un panino contrasti, con piatti come l’opulento
al vapore con lamella di tartufo uguali a “risotto Riviera Adriatica” o il “piccione
polemica fra i cuochi Niko Romito e quelli che da anni si assaggiano al Celler al sesamo con anguilla afumicata”. Per
Francesco Sposito circa la paternità di un de Can Roca di Girona; e poi una replica un centinaio di euro. Q
piatto. Fra gli addetti ai lavori vince il delle “tagliatelle di seppia” di Mauro
partito di chi sostiene il diritto alla tutela Uliassi; e ancora la riproduzione pedis- Magnolia
della proprietà intellettuale d’un piatto, sequa dell’ “uovo tropicale”, dessert con- Cesenatico (Fc)
come per un’opera d’arte, una canzone, cepito qualche anno fa da Andrea Berton. Viale Trento 31
un manoscritto. Il legislatore, però, non Il critico-cronista non può che rilevare e Tel. 0547.81598
dimostra particolare interesse per la raccontare, così come deve riconoscere Chiuso mercoledì; aperto solo la sera,
questione. Così come, tutto sommato, che il proprietario e chef del Magnolia a pranzo nei festivi
poco ne è coinvolto il consumatore co- Alberto Faccani è solido professionista e www.magnoliaristorante.it
tetti, risaie, treni, scale, ombra, pendenze e gli appuntamenti in programma alla Casa
corsi d’acqua. del Jazz (2 luglio - 1 agosto) tra musica
afroamericana, rock, pop, teatro e danza:
Dal 21 al 23 giugno Parma, capitale tra gli altri, il 2 luglio Graham Nash e il suo
Italiana della cultura 2020, ospiterà spettacolo “An Intimate Evening of Songs
una nuova manifestazione di carattere and Stories”; il giorno successivo
internazionale. In uno spazio che torna “Eclipse”, il live del giovanissimo pianista
a vivere dopo molti anni di silenzio: indonesiano Joey Alexander, unica data in
la Cittadella, fortezza monumentale, Italia; il 28 luglio Teresa Salgueiro e il suo
innalzata alla ine del Cinquecento per live “O Horizonte... e a Memória”. Q
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lungo Salvatore
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ai piedi. della scena anche
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in raso nero brilla le ciglia ci pensa
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L’Espresso 103
Noi e Voi N. 25 - 17 giugno 2018 Senza risposta
senzarisposta@espressoedit.it
stefania.rossini @ espressoedit.it
e ho pensato al discorso di insedia-
mento del nuovo presidente del
Consiglio Giuseppe Conte, in parti-
colare quando ha detto che una del-
le priorità del suo governo sarà lot-
tare contro «chi fa business grazie
L’Espresso Via Cristoforo Colombo, 90 - 00147 Roma letterealdirettore@espressoedit.it precisoche@espressoedit.it Altre lettere e commenti su lespresso.it
mento di “Exodus”) sta a signiicare Rita de Giacomo Zumin GEDI GRUPPO EDITORIALE SPA
PRESIDENTE ONORARIO: CARLO DE BENEDETTI
quale ideologia lo ispira. Ma il silenzio CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
accondiscendente di Di Maio (cui fa Ma dove vanno PRESIDENTE: MARCO DE BENEDETTI
VICE PRESIDENTI: John Elkann, Monica Mondardini
riscontro la dichiarazione del Presi- AMMINISTRATORE DELEGATO: Laura Cioli
dente del Consiglio di non avere nulla i movimenti CONSIGLIERI: Agar Brugiavini, Giacaranda Maria Caracciolo di
Melito Falck, Elena Ciallie, Alberto Clò, Rodolfo De Benedetti,
da dire in merito) dimostra anche la Sono un cittadino della minoranza, di Francesco Dini, Silvia Merlo, Elisabetta Oliveri,
Luca Paravicini Crespi, Carlo Perrone, Michael Zaoui
vera ed emergente meschinità e pover- quelli che non votano per protestare né DIRETTORI CENTRALI: Pierangelo Calegari (Produzione
tà ideologica del M5s. La qualcosa ofre per scommettere su un cavallo di razza e Sistemi Informativi), Stefano Mignanego (Relazioni Esterne),
Roberto Moro (Risorse Umane)
gli argomenti ad una nuova sinistra di o su un brocco pompato; voto per so- DIVISIONE STAMPA NAZIONALE
00147 Roma, Via Cristoforo Colombo, 90
compattarsi in una opposizione ferma stenere soluzioni realistiche a proble- DIRETTORE GENERALE: Corrado Corradi
e decisa. mi concreti: per le “visioni” proiettate VICEDIRETTORE: Giorgio Martelli
DIREZIONE E REDAZIONE ROMA:
Claudio Villari verso il futuro, non per la cecità dell’i- Via Cristoforo Colombo, 90 - 00147 Roma,
gnoranza. Noto che le ragioni del con- Tel. 06 84781 (19 linee) - Fax 06 84787220 - 06 84787288.
E-mail: espresso@espressoedit.it
senso alle forze che si deiniscono “mo- REDAZIONE DI MILANO:
Morire salviniani vimenti”, sono “conservatrici”, in movi- Via Nervesa, 21 - 20139 Milano,
Tel. 02 480981 - Fax 02 4817000
Sono un’anziana signora di 76 anni e mento sì, ma verso una restaurazione. Registrazione Tribunale di Roma n. 4822 / 55
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diferenza con ciò che accade oggi, in Nicola Picardi n. 8420 del 21/12/2017
Codice ISSN online 2499-0833
N. 25 - ANNO LXIV - 17 GIUGNO 2018
L’Espresso 17 giugno 2018 107 TIRATURA COPIE 340.500
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Aldo Moro - Cronache di un sequestro
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In un ilm e in un libro, Ezio Mauro ricostruisce i fatti
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QUEL MISTERO
CHIAMATO ENERGIA
La vecchiaia indebolisce il corpo ma onde magnetiche, le particelle ele-
mentari, le loro leggi, la loro prove-
arricchisce la mente. E le domande nienza. Questi sono i semi della vita
che debbono avere una loro storia,
si concentrano sui fondamenti della vita la loro creazione, un loro Essere e il
suo eventuale divenire.
La vecchiaia è allo stesso tempo una Ma questa non è la storia, è la mi- La vecchiaia, a diferenza della gio-
malattia e un arricchimento. Il corpo tologia. Il mito fa parte della storia vinezza, è più vicina alla morte e
è assai più debole, i muscoli indeboli- ma soprattutto della fantasia e può questa vicinanza la spinge a porsi
ti, la spina dorsale a star dritta non ce aiutarci in un modo di pensare che concretamente il problema del dopo
la fa e se non ha un bastone e un brac- si appoggia anch’esso alla vecchiaia. e quello del prima. Ecco perché la
cio di una persona per appoggiarsi I giovani, secondo gli studi che han- vecchiaia che ha molte debolezze ha
cammina piegato in due e muove po- no fatto e le scuole che hanno fre- però uno “status” assai privilegiato.
chi passi. Qualcuno sfugge a questi quentato, conoscono i miti e posso- Chi morirà ha alle spalle la nascita.
malanni ma è una realtà che la vec- no anche esserne afascinati, ma la Tra questi due momenti c’è il pen-
chiaia, specie chi ha varcato i no- vecchiaia è in grado di dare ai miti siero. Viene da un corpo, da un or-
vant’anni, mette a dura prova. un’altra intensità: vive il mito come gano del corpo; ha dunque un’origi-
un aspetto fondamentale della sto- ne corporea ma è privo di isicità. Le
L’arricchimento riguarda la mente, ria, ma non soltanto: della poesia, onde? Certo. Le particelle? Certo.
non sempre ma spesso. Soprattutto della musica, del pensiero e perino Tutto è collegato con il resto degli
riguarda la memoria che registra delle religioni. organi, delle cellule, degli atomi,
balzi assai strani: di solito non ricor- degli organi atomici? Certo. Tutto è
da il passato prossimo, ma quello Può sembrare assai azzardato col- collegato, tutto è esistente, tutto è
remoto ti è sempre più chiaro e com- legare le religioni ai miti ma non lo studiabile, comprensibile, almeno
prensibile, l’esperienza ti illumina i è: le religioni forgiano una nascita e per il nostro genere. Ma anche per
ricordi e dà un senso alla vita, non prefigurano un Aldilà che dà un noi, come per un atomo, per una
soltanto alla tua ma a quella di tutti senso alla vita. L’ateo respinge la qualunque forma di energia, resta il
i tuoi simili, specie se le loro gesta religione come una verità che non mistero del principio e della ine,
hanno costruito la storia. vediamo. Dopo la morte, per un della nascita e della morte. L’ener-
Ecco il punto: la storia. Si dice che vero ateo non c’è nulla. Ma que- gia: questo è il mistero. Noi vecchi,
essa sia comprovata da documenti sta’afermazione non spiega la na- che di energia siamo pressoché
di sicura attendibilità, altrimenti scita. I semi della vita. sprovvisti, pensiamo che questo sia
rischia di alimentare varie leggende il vero mistero.
che ciascuno racconta a suo modo. Non abbiamo alcuna prova dell’ori- La matematica forse; ma i numeri
Ci fu la guerra di Troia? Ci furono gine dell’Universo (o degli Univer- chi li ha inventati? Sono nati ma vi-
gli eroi come Achille, Ettore, Aiace si). Non parliamo dei vari generi vranno all’ininito, sia col segno più
Telamonio, Odisseo? Ci fu il poeta vitali: i vegetali, gli animali e della sia con quello meno. Ma se nessuno
Omero? Ci fu la bella Elena, una loro evoluzione. Parliamo di qual- li pensa non esistono.
donna che seduceva amici e nemici? che cosa assai meno corporea: le Questo è tutto e questo è niente. Q