ASIS news Anno VI numero 8 - 30 aprile 2007 • Avvenimenti - Pagina 15
A Cefalonia il 25 aprile scorso c’era Battista Alborghetti
Difesa della dignità di una nazione
Il significato vero della ricorrenza della Liberazione Il modo nel quale questi ragazzi, talvolta molto Quattro giovanissimi sottotenenti si offrirono al Renato Calapso giovani seppero affrontare una morte ingiusta e plotone di esecuzione tenendosi a braccetto e Il luogo comune più diffuso riguardo al carattere assurda conservando il senso dell’onore e del cantando la canzone del Piave. Cosa rimane dei nazionale italiano è quello che lo vorrebbe pigro, dovere è stato a lungo dimenticato. luoghi comuni? Dov’è la viltà l’egoismo, pasticcione, indolente, opportunista al limite Oggi, confermando una tendenza emersa negli l’accidia, il “particolare”? dell’amoralità, individualista fino all’indifferenza ultimi anni, il Presidente della Repubblica Giorgio Il Presidente Napolitano ha concluso la sua verso il proprio simile. Napolitano ha voluto rendere omaggio a tali atti di emozionante sobria allocuzione indicando nella Ce lo ripetono quasi ogni giorno che siamo così. eroismo silenzioso, celebrando la ricorrenza del 25 “difesa della dignità di una nazione” il senso Libri, giornali, televisione a reti quasi unificate, Aprile, festa della Liberazione, a Cefalonia. della testimonianza di questi magnifici ragazzi. in modo diretto o indiretto. Per questo abbiamo Lì ha parlato con i reduci, ha deposto la sua Da qui, da questi atti coraggiosi, disciplinati, fieri una mal repressa tentazione di convincercene. corona preso la grande lapide, ha sostato a lungo e sobri nasce quell’ampio movimento di popolo Che dire allora di quel che accadde nel settembre davanti alla casetta rossa. che prenderà il nome, radicato nel diritto del 1943, quando, dopo l’armistizio dell’otto Nello stesso luogo gli ufficiali italiani caddero naturale, di resistenza. settembre, le forze armate italiane dovettero senza cedere alle lusinghe di chi voleva introdurre Da qui il senso ritrovato di dignità nazionale che affrontare da sole, senza ordini precisi, senza presso di loro la divisione e il malanimo. I nasce in Grecia da un movimento consapevole e appoggio politico concreto, il tentativo tedesco di tedeschi offrirono di risparmiare chi potesse spontaneo di resistenza alla sopraffazione, e si disarmarle e catturarle? dimostrare di essere iscritto al P.N.F. Le tessere declinerà attraverso due atroci anni di guerra, in Esse assai spesso si dissolsero, soprattutto per la vennero pubblicamente strappate. tante diverse ispirazioni ideologiche e politiche. “nequizia dei capi”, ma in molte circostanze Esse concorreranno tutte alla gestazione della ressero a questa prova durissima, resistettero nostra costituzione repubblicana nei cui valori di con coraggio e con ordine, dovettero cedere, ne libertà, dignità, eguaglianza tra gli esseri umani ci affrontarono virilmente le conseguenze. sentiamo di continuare a credere, tra mille A Lero, Spalato, Corfù e soprattutto a Cefalonia difficoltà e nei quali educhiamo i nostri figli. accadde esattamente questo. Tra i reduci faceva spicco, spesso inquadrato Dopo la resa le forze armate tedesche si dalla televisione, un bel signore canuto, dal abbandonarono a un’inumana rappresaglia, colorito acceso, il fazzoletto giallo della “Acqui” contraria ad ogni norma del diritto internazionale al collo. Si tratta di Battista Alborghetti, papà di di guerra e ai principi non scritti dell’umanità e Roberto, valente giornalista professionista e della civiltà. consulente scientifico dell’ASIS. I comandanti italiani venero fucilati alle spalle Il bel volto commosso senza ostentazione come il generale Gandin, assassinati a dell’intervistato compendia per noi la fedeltà, tradimento come il generale Amico, sottoposti a tenacemente coltivata nel tempo, ad alcuni un processo illegale e pure fucilati, come il fondamentali valori che sono soprattutto umani. contrammiraglio Luigi Mascherpa che resistette Giova ricordare il volumetto di Roberto per più di un mese nella piazzaforte di Lero Alborghetti “mio padre nell’inferno di abbattendo più di duecento Stukas. Cefalonia. La memoria di un superstite, un Non solo loro ovviamente, incorsero nell’ira dei massacro impunito, i silenzi e le omertà di nazisti, che del resto avevano cancellato il Stato”. principio di legalità dal loro stesso ordinamento Trenta pagine, in ottima veste tipografica, in giuridico interno, ciò accadde anche agli ufficiali ognuna delle quali il figlio “mette il proprio e agli stessi soldati. lavoro di cronista al servizio della memoria di In particolare a Cefalonia gli ufficiali italiani suo padre e ne racconta la vicenda di vennero concentrati presso la “casetta rossa” in sopravvissuto”. più di cento, e fucilati in gruppi di quattro.